Si tratta di Lorenzo Giovanchelli e dei giovanissimi Luus Luhandre e Riccioni. In sei confermano, due lasciano
Rugbymercato, Calvisano: tre nuovi arrivi in prima linea
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Quindi se a 19/20 anni si può giocare in eccellenza (prime linee comprese) a cosa serve l’accademia per gli under 20? Oppure gli staff delle accademie sono superiori a quelli delle eccellenti?
Come ho espresso in altre occasioni vedo qualcosa di poco chiaro…i giovani forti delle accademie vanno tutti da una parte…quest’anno anche con l’allenatore che li conosce bene. E vuole pure il campionato a 8 squadre…incredibile
Il bello è che una delle la città che li crea, questi giovani arranca e viene trattata a malo modo. Solo razzia..ma perchè se son buoni per l’Eccellenza a 18 anni le società li debbono mandare alle accademie..per perderli? Vorrei capire
Ma se tu fossi un ragazzo di 19/20 anni dove ambiresti ad andare?
A Calvisano
…o Rovigo, o Mogliano
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=875842049136629&id=855628177824683
Se si riuscisse a far giocare tutti i talenti nella propria squadra di nascita..forse ci sarebbe più credibilità nel nostro rugby. Ma ormai è impossibile il dio denaro vince un saluto vero
https://www.facebook.com/Federugby/photos/pcb.1046684525342582/1046683668676001/?type=1&theater
Forse queste foto ci aiutano a capire qualcosa.
Leicester Tigers o Cleamont
All’Università, la migliore possibile e dove c’è una squadra di rugby che mi consenta di giocare al massimo livello possibile. Poi, se mi chiama Clermont o Leicester, vado.
Comunque Luhandre è il nome Luus è il cognome
Entra in ufficio al piano terra,e poni la questione al primo che trovi… Lui ti risponderà, “hai ragione, ma noi con cosa campiamo se togli le accademie?”
Aumentando gli staff delle eccellenti, per chi è bravo.
Già, ma visti i risultati…i bravi non stanno in quei luoghi..o no.
Del Nevo a Viadana.
Il che è un problema per il Piacenza.
Ma è il Piacenza di serie b se non sbaglio.
No, Del Nevo ha giocato in A con i Lyons Piacenza no? O ha giocato con il Piacenza che è retrocesso? Che confusione! 😀
Del Nevo ha giocato con il Piacenza, che poi è retrocesso in Serie B…a me è un terza linea che è sempre piaciuto fin dai tempi di Prato, non capivo infatti perchè fosse finito in A…del suo arrivo a Viadana già si era parlato e mi fa molto piacere rivederlo in Eccellenza…
Piacenza ci sono diversi giocatori interessanti che non credo vadano in B. Della Ragione, Pelizzari, Antl, i primi che mi vengono in mente.
Pelizzari, trevigiano, ma romano d’adozione, tanni anni spesi in biancoceleste…
Credo che a pc giocasse anche in rugby legue, infatti dovrebbe essere un nazionale italiano di RL
Quando leggo di giovani azzurri che entrano nelle squadre d’Eccellenza sono contento.
Mi sorge però un dubbio: negli altri paesi che partecipano alla Celtic, i ragazzi buoni di 20-21, a quell’età, se buoni davvero, sono già nelle rose delle franchigie. Sarà la scoperta dell’acqua calda, ma accorciare, innalzandone la qualità, l’iter formativo dei giocatori, è necessario per competere con le nazionali davanti a noi nel ranking.
Tanto per dirne una, la generazione di giocatori d’alto livello che per tanto tempo ha tirato la carretta è tutta arrivata in nazionale tra i 20 e i 21 anni e si è confrontata subito con l’altissimo livello (i Bergamasco, Canale, Parisse, Castro, Bortolami)…
E’ urgente legare le filiere giovanili alle franchigie, tramite i club o le accademie non lo so, ma altrimenti non se ne esce.
La “lunghezza” del percorso è inversamente proporzionale al talento.
Paolo Bonfiglio 19 anni pilone ha fatto tutto il campionato con il Mogliano.
L’accesso alla competizione agonistica “vera”, andrebbe accorciata , almeno per quelli che sono adeguati alla bisogna e il luogo è l’eccellenza con o senza doppio tesseramento per le due formazioni di Pro12.
Certo, secondo me che ritengo che l’eccellenza debba rimanere, per chi vuole che “sparisca”, non saprei come potrebbe funzionare ciò che metti in rilievo.
Son d’accordo, l’Eccellenza deve rimanere eccome.
Il problema è che, per esempio, Maxime Mbanda è ancora in eccellenza e tra un po’ fa 23 anni.
E i migliori giovani italiani che stanno arrivando nelle Celtiche (es: Canna, Boni, tra quelli cui cui si è parlato quest’anno), sono comunque in ritadro di due anni rispetto ai loro pari età del Galles, dell’Irlanda o della Scozia…
Questo però dipende dalle celtiche. Anche Castello. Se ci fosse il doppio tesseramento tutti e due quest’anno avrebbero fatto la preparazione con Parma e/o Treviso e probabilmente anche 5/6 partite. ( In realtà come permit sono tutti e due a Parma ma appena arrivano i nuovi ritornano a Calvisano)
Il doppio tesseramento potrebbe essere un’idea sensata.
Il fatto è che la logica dei permit mi sembra un po’ monca se applicata ai migliori giovani. Voglio dire, dopo aver fatto assaggiare l’alto livello a un buon prospetto ed aver verificato che è all’altezza, rimandarlo in Eccellenza, con tutto il rispetto, mi sembra un po’ schizofrenico. Avrebbe più senso per lui un confronto costante con i ritmi ed il livello della Celtic.
Sono 5 anni che non si regola il discorso dei permit player, e i motivi sono di campanilismo, e debolezza della FIR, che non prende decisioni che potrebbero essere impopolari per motivi elettorali o comunque di supporto politico. E probabilmente c’è anche una componente di pigrizia e in generale incapacità di gestire il rugby italiano in modo professionale, come si è visto con i giocatori della nazionale.
—–
Io aggiungerei poi una mia idea che mi sono fatto, e cioè che la Coppa Italia, o Trofeo Eccellenza o come si voglia chiamare è davvero di poco conto. E infatti le squadre di eccellenza spesso giocano con formazioni rimaneggiate.
Se si accorciasse il campionato di Eccellenza di poco (semifinali sola andata, oppure portando l’Eccellenza a 8 squadre), si potrebbe dividere la stagione in 2 parti, la prima per l’Eccellenza, e la seconda per una Coppa Italia a selezioni (4, 5 o 6 squadre), gestite da FIR e comitati regionali, composte dai migliori giocatori di Eccellenza e serie A, e magari qualche giocatore delle Eccellenti che non è impegnato in Pro12.
Una breve coppa (tipo mini ITM Cup), nella quale il livello sarebbe un poco superiore a quello dell’Eccellenza.
Fare inoltre una coppa del genere potrebbe permettere all’Italia di competere con selezioni (simili a quelle Romene o Georgiane) alla Challenge Cup (e alla terza coppa di qualificazione alla Challenge Cup).
Sarebbe, come la penso io, un tenzativo di colmare il gap tecnico e di intensità che c’è tra Eccellenza e Pro12.
@Alberto @peso piuma
Anche io credo che il doppio tesseramento per i giocatori giovani e di prospettiva dovrebbe essere obbligatorio.
Ciò non toglie che le celtiche “altamente sponsorizzate” dovrebbero essere “caldamente consigliate” a prendere qualche talento in più utile in chiave nazionale e qualche vecchio giocatore in meno
Personalmente mi sono fatto l’opinione che sarebbe molto utile migliorare la qualità dell’allenamento sui bambini e i giovani già U12 e U14 e minirugby. Visto che migliorare il lavoro che si fa a scuola nelle ore di educazione fisica (o come cavolo si chiama ora) non è una cosa che succederà. Soprattutto penso che sia necessario passare ad insegnare ai bambini un gioco più dinamico, giocando a touch rugby di più, allenando il placcaggio separatamente come gesto tecnico e in generale trovando metodi divertenti per allenare i singoli skill, passaggio, corsa, placcaggio. Sento raccontare troppo di allenamenti alla “il più grosso ha la palla e gli altri bambini seguono a grappolo e gli avversari cercano di buttarlo giù”.
Poi personalmente trovo che le accademie per ragazzi di 15, 16, 17 anni siano una cosa molto strana: chiedere a ragazzi così giovani di fare grandi sacrifici per diventare giocatori di rugby, cosa che non dà alcuna sicurezza economica per il futuro, mi sembra davvero esagerato. Mi pare ovvio che tantissimi ragazzi a quell’età preferiscano non decidere ancora che strada prendere per il futuro e non allontanarsi da casa ed amici. (Ma le accademie U18 zonali, sono con scuola o sono solo pomeridiane e ognuno continua a vivere a casa e andare alla sua scuola dove andava anche prima?).
Comunque sia, penso sia necessario migliorare la preparazione di tutti i tecnici giovanili (che sono sicuramente di qualità nei club prestigiosi o che lavorano meglio) ma sono probabilmente insufficienti in molti club più piccoli o di posti rugbisticamente più periferici. Ed è necessario trovare spazio per giocare per tutti i giocatori, perché altrimenti si annoiano e smettono.
Probabilmente poi c’è chi è più dentro a queste cose e ne sa molto di più di me. Ma questa è l’opinione che mi sono fatto.
Personalmente sarei a favore dell’importazione di tecnici giovanili neozelandesi col compito di formare i tecnici italiani. In linea di massima.
Le accademie nelle zone geografiche “svantaggiate” hanno senso, svolgono una funzione. Il problema si pone quando ti capita tra le mani il ragazzo forte, questo deve finire il prima possibile con quelli più forti di lui.
Le accademie a Mogliano e vicino a Calvisano o Parma quindi hanno ben poco senso. Meglio sarebbe mettere un tecnico giovanile bravo in più ai club.
Le accademie più “remote” hanno probabilmente un senso.
@xnebiax
Hai mai sentito parlare di un allenatore U10/U12 per lo meno semiprofessionista? Sono tutte persone di buonissima volonta’.
Sehai delle proposte per migliorare gli allenamenti a quell’eta’ la cosa migliore che tu possa fare e’ andare in prima persona ad allenare i ragazzini, che se aspetti che il cambiamento venga da altre parti…
I ragazzi di 20-21 anni negli altri paesi sono nella rosa delle franchigie, ma poi spesso giocano nel campionato nazionale.
Sicome noi siamo piu’ bravi, questa possibilita’ non ce la siamo voluta dare.
Riccioni è davvero forte ma non ha ancora 18 anni.
In celtica è impensabile avere un ragazzo di quell eta in prima linea.
Alcuni ragazzi possono fare il passaggio dalla giovanile all eccellenza. Ma allora parma è meno formativa?
Forse va visto caso x caso.
Secondo me il problema è l’intensità agonistica. Stare con i più forti, soprattutto a 18 anni, con chi é più forte é già formativo di suo. La serie A della Francascato per alcuni é troppo poco
Questo lo condivido.
Vabbè, di Giovanchelli e Luus si sapeva…in effetti si era parlato anche del possibile arrivo di Riccioni nella bassa bresciana, non lo conosco, ma vedo che ne parlano bene (ormai tormentone del blog)…
Come avevo detto, quello di Giovanchelli è comunque un bel colpo, per San Donà è una perdita non da poco in prima linea…il tallonatore pratese negli anni passati lo avrei visto in una nostra celtica, tuttavia per quel che ho guardato la stagione appena trascorsa non mi aveva impressionato come prima, rimane sicuramente un validissimo giocatore per l’Eccellenza…
Tutte le altre riconferme ci stanno, si vociferava addirittura di un passaggio di Panico alle Zebre, invece è rimasto al club…Calvisano sta dando vita ad un progetto con tanti giovani e fa bene…
Non sapevo di Ferraro, dove va adesso? Uno come lui in Eccellenza può ancora dire la sua…ma Ambrosio rimane?
Purtroppo mi leggi con sufficienza,ma non importa mi sei simpaico comunque:
1) Ferraro é al Petrarca con Cavinato
2)Ambrosio é tornato al mittente
che ti legga con sufficienza lo pensi tu, comunque grazie delle info…così Ferraro è tornato alle origini, Ambrosio mi sembrava un buon mediano, tra l’altro veniva da un signor club argentino, il Tala de Cordoba…
In effetti ce n’è di peggiori.Ma non si è ambientato benissimo.
San, con i giovani prodotti dal vivaio di altri e con i soldi di Calvisano è semplice. San con i giocatori prodotti dal vivaio di altri e i soldi delle Fiamme Oro è semplice. Investire sui giovani va bene…ma tutti però non si può fare? Perchè a Calvisano va l’allenatore e i migliori atleti giovani da lui allenati. Che ci sia forse un po di conflitto d’interesse? Le squadre di Eccellenza non sono 10? Ho capito perchè lo si vuole a 5
Veramente ci sono altri giovani interessanti e altre squadre che lasciano spazio ai giovani del loro vivaio, ma gran parte delle squadre di Eccellenza preferivano l’usato sicuro negli anni Novanta, hanno continuato cosi’ negli anni duemila e continuano cosi’ anche oggi. Non c’e’ pericolo che si arrischino a mettere in rosa dei giovani.
Pero’ e’ sembre bello e facile stare seduti a non far nulla in proposito, gridando al conflitto d’interesse.
http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=121976&typeb=0
Hai ragione..ci sono molti bravi giovani rugbisti che non sono selezionati per fare il torneo d’eccellenza a 5 squadre.
Hullalla, ho riletto attentamente la tua riflessione. La scorsa stagione c’è stata una squadra che ha messo in campo una nidiata di giovani. Su questo forum è stato più volte gridato allo scandalo..che giocano a fare, perchè non si gioca a 8 squadre etc… Io penso che l’esperienza che hanno fatto questi giovani rugbisti …non vorrei sbagliarmi ma il 60% provenienti dalle accademie sia stata molto positiva. Il loro obiettivo l’hanno raggiunto..uno giocare in Eccellenza, due salvarsi sul campo con le proprie forze. Ogni meta fatta per loro era un traguardo. Bravi a distanza di qualche mese lo penso ancora. Ma a cosa è servito se poi i titoloni e i commenti dei media vanno sui rinforzi delle squadre d’alta classifica, agli acquisti dei giocatori più forti delle accademie,a quelli che possono giocare nelle franchigie, quale messaggio si da. Ci sono società che lo fanno…ma come dici tu “ci sono altri giovani interessanti e altre squadre che lasciano spazio ai giovani del loro vivaio”
Il messaggio che passa è quello vieni a giocare da noi che hai la possibilità di giocare in pro 12..non rimanere in una squadra sfigata di giovani, di seconde scelte, se sei bravo devi andare a mogliano, a rovigo a calvisano etc . Scusa anche se farraginoso questo è il messaggio che ho capito. in allegato la rosa dell’Aquila Rugby Club 2014/15 ti invito a vedere l’età media http://laquilarugbyclub.it/Rosa.aspx
E’ la logica del campionato che ci sia chi arriva primo e chi arriva ultimo, e poi chi arriva primo e’ piu’ “invidiato” di chi arriva ultimo o penultimo o nel campionato inferiore o nelle categorie giovanili e ovviamente chi e’ arrivato primo ha piu’ titoli dei giornali.
Non ci trovo niente di cosi’ scandaloso.
Quello che trovo scandaloso sono le societa’ che NON danno spazio ai giovani e poi trovano da ridire contro chi i giovani li fa giocare, come se la cosa facesse parte di chissa’ quale complotto.
Mi sento anche di aggiungere che i giovani non bisogna solo mandarli in campo, ma anche formarli e metterli nelle condizioni di dare il loro meglio sul campo.
Ciliegina sulla torta, poi, sarebbe mandare in campo i giovani formati nel proprio vivaio.
Zanetti,Archetti vengono dal vivaio.
@Betta, comprendo il tuo punto di vista, ho solo detto che Calvisano sta investendo nei giovani e questo mi fa piacere per i ragazzi…è vero che con i soldi di Calvisano e i giocatori prodotti da altri vivai è più facile, però vorrei sapere se anche altre società si sono mosse per avere questi ragazzi nelle proprie rose, nessuno poi ha obbligato questi giovani ad andare lì…
Se guardi bene anche a L’Aquila c’erano e ci saranno giocatori (anche giovani) formati da altre squadre. Non sono necessari grandissimi capitali per ingaggiarli.
Io non ho detto che all’Aquila non ci sono giocatori formati da altre squadre. Ho solo detto che la politica dei giovani, non rende…solo paroloni, non è giusto che questi giovani per poter sperare di essere protagonisti in franchigie varie, debbano trasferirsi o prelevati in altre squadre per emergere. Se non livelliamo il campionato ci saranno figli e figliastri..ma il gioco del Rugby è solo uno. I giovani più promettenti che esconoi dalle accademie debbono rinforzare almeno per i primi due anni le squadre sulla carta più deboli.
Sara’… ma proprio niente niente per chi li ha reclutati e fatti crescere prima dell’Accademia?
L’Aquila tornera’ forte quando ci giocheranno i migliori Aquilani (esperti e giovani), piu’ quanche altro giocatore che biene da fuori, ma solo qualcuno.
Fino ad allora…
@Betto
a denti stretti, ma bisogna anche dire che L’Aquila da anni non rispetta i patti per il pagamento degli stipendi ai giocatori.
Se tuo figlio avesse fatt l’Accademia e volesse fare il professionista, gli consiglieresti di andare in una societa’ che notoriamente non rispetta i patti, oppure in una che tutto sommato li rispetta?
E se, putacaso, la Federazione COSTRINGESSE tuo figlio ad andare alla societa’ che NON rispetta i patti, saresti contento?
E’ un mondo difficile…
Hullalla mi sa che tu hai un po troppe convinzioni per fortuna del movimento solo tue. Sei troppo condizionato da quello che leggi o forse…scrivi. un salutone
San ..ma secondo te le altre squadre non si sono mosse? Per i giovani che escono dalle Accademie credo che si debba fare una richiesta in federazione di chi ti interessa e poi non so in base a quale parametri si decide. Pensi che le altre squadre li abbiano lasciati al Calvisano. Non volevo prendere questo tema..mah ci provo, sai che a 18 anni questi ragazzi hanno i procuratori? Secondo te dove li mandano? nel triangolo delle Bedrmuda. Lì dove sono vicini ai tecnici di pro 12 o similari. Domanda perchè Calvisano-Parma e Treviso? portiamo le Zebre a Roma vedrai che cambia tutto. Ma non si può perchè ora ci sono le Fiamme Oro.
No, le altre squadre non si sono granche’ mosse. O per lo meno non tutte.
Ne sono convinto.
I giocatori ex-Accademie che sono andati a Prato e L’Aquila, sapendo che non sarebbero stati pagati, sarebbero andati di corsa in qualunque altra societa’ di Eccellenza che li avesse chiamati, sapendo che avrebbero avuto piu’ possibilita’ (anche se non la certezza)di vedere i loro stipendi.
Il paradosso e che i selezionati delle Accademie, entrano minorenni, e escono maggiorenni con procuratori, che molto spesso (spero bene) decidono il loro destino.
Betta, il procuratore ce l’hanno già quando entrano. Almeno alla Francescato. Non va livellato il campionato, va allargato e il problema dei finti ricchi finisce subito. Tranne che per l’unica ricca vera, che garantisce pure il futuro. Chi spadroneggia con due euro, ha gioco facile se il campionato è con poche squadre, se le squadre diventano tante, non spadroneggia più perché i giocatori hanno alternative e i “ricchi” pagano una miseria promettendo che in futuro guadagnerai, magari alla celtica e con la nazionale. Come i preti ai poveracci col paradiso. Se non si vuole cambiare, sta già cambiando per conto suo; non puoi arrivare a 30 anni senza arte né parte e senza aver messo via un euro. Consiglio di leggere la bella intervista di Redolfini
http://www.rugbyreggio.it/redolfini-riparto-da-reggio-per-costruire-il-mio-futuro/
o di far due chiacchiere con i tanti che scendono, vanno vicino a casa, e puntano sullo studio e su prospettive di lavoro che non siano mendicare in FIR. Come diceva il vecchio ebreo tedesco, è la struttura che determina la sovrastruttura, non viceversa.
@mal, è tutto vero ed hai ragione, quello che dico è che nella situazione attuale almeno mi fa piacere per questi giovani che sono andati a Calvisano, o quella o quell’altra squadra l’importante è che giochino e si formino…
lei comunque era già sulla nostra lista nera, dopo queste citazioni anticlericali sui preti e questo appoggio velato al marxismo le arriverà direttamente la scomunica, per posta e con tanto di spese di spedizione a suo carico…
Grande mal….verissimo ciò che affermi. Sono parecchi quest’anno, che han deciso di pensare al proprio futuro, che è molto più importante di rimanere un anno o due in più nel rugby.
Velato sarà Lei.
Svelti, svelti! Aggiornate subito il roster!!! Già fa caldo e ci sono buoni motivi per non dormire!!!
mez mezzzzzzzzzzzzzz
roosterrrrrrrrrrrrrr
Aggiornate l’arroster! 🙁
uahauahauahauahauahah 🙂
Il discorso che si fa che i nostri virgulti son in ritardo palese rispetto alla preparazione dei virgulti celti (per non parlare di altri campionati anche più competitivi) è da imputarsi a molteplici fattori, in primis al lavoro svolto dai formatori e dagli allenatori fino ai 16-18 anni, butta su fisico che poi ne riparliamo. Questo fa si che gli altri son tanto più tecnici di noi ma alla fine ce la giochiamo con la forza, quando anche gli altri buttano su massa, ciao ciao ciao e lo vediamo bene
Detto questo va messo mano pesantemente sui PP, in modo da fargli fare esperienze sia in CL che in eccellenza, no al doppio tesseramento ma creazione di due accademie vere da far allenare con costanza in ghirada e al lanfranchi ma i non convocati girarli in eccellenza per fare minutaggio, ricordo ad esempio che Isles messo sotto contratto coi warriors ha giocato qualche gara nel campionato scoto con Ayr, lo stesso Russel faceva la spola prima di esplodere in CL
Da noi manca la situazione intermedia, o meglio non è stata contemplata e ogni anno si legge nel consiglio federale “che si arrangino coi club se vogliono i PP”
Quindi ricapitolando da noi il ritardo di 2-4 anni sta innanzi tutto in due punti
– scarsa formazione
– scarsa opportunità
Perché sei contrario al doppio tesseramento?
Io non son contrario al doppio tesseramento a prescidere, per me serve innanzi tutto un’accademia, 20 giocatori “accademici” si allenano ler fare il campionato celtico, ok? Bene, se inutilizzati questi vengono prestati alle eccellenti, è una sorta di doppio tesseramento ma la priorità, almeno per me, è formare giocatori al livello più alto possibile quello celtico
Se si avesse il doppio tesseramento, per me è una strada in cui ci sarebbero troppi interessi in ballo e si dovrebbe regolamentare troppi aspetti della “situazione lavorativa” dell’atleta, un po come succede in irlanda il giocatore è dell’accademy e viene girato di volta in volta al club
Si potrebbe fare un “dual contract” stile inghilterra ma ripeto per me in italia è di difficile applicazione
I nostri virgulti partono in ritardo anche nel mondo del lavoro… il rugby non fa eccezione, evidentemente…
perche ci son troppi vecchietti che non vogliono mollare poltrona e posto!
in piu se ci si mettono anche sti stronzi di governanti ad alzare l’ età pensionabile, quando diavolo iniziano a lavorare sti giovani???
paese per vecchiacci!!!
I vecchietti hanno tutte le ragioni per rimanere attaccati ai loro posti come delle cozze: se niente niente fanno finta di spostarsi un attimo li esodano.
ma per piacere!
paese di e per vecchi!!!
Al di là delle ipotesi più o meno avveniristiche, oggi le squadre d’eccellenza offrono un livello di gioco intermedio tra il Pro12 e laFrancescato
Andrebbero riempite con i ragazzi cui la serie A sta stretta gli altri messi in serie A e la Francescato chiusa.
grazie redazione, in effetti eran 2 o 3 giorni che dormivo male, nessuna notizia sul roster del calvisano..
grazie grazie grazie!!! 🙂
E’ tornata l’impiegata dalle ferie.