Movimento Italia, i giocatori quanti sono? Veneto e FIR, dati diversi

Uno studio pubblicato su Il Gazzettino parla di dati sovrastimati di un buon 30% da parte della FIR

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Andrea da Treviso 6 Luglio 2015, 10:24

    Se i dati li fornisce Ascione! Sono affidabilissimili!siamo proprio messi bene!

  2. horikazu 6 Luglio 2015, 10:51

    quindi secondo questo studio l’ufficio tesseramenti della fir cosa fa, tessera due volte la stessa persona? se questa è la campagna presidenziale veneta 2016 siamo alle comiche!

    • sentenza 6 Luglio 2015, 11:16

      Allora il trucco che conoscono molti, e non è certo solo la fir che lo fa, è che semplicemente si aggiungono i nuovi tesserati a quelli vecchi senza mai togliere quelli che smettono. Significa che i 100 mila ufficiali sono la somma di tutti quelli che sono stati tesserati almeno una volta dalla nascita della federazione. Il motivo per cui si fa, oltre che propagandistico (…e siamo tantissimiii…) è principalmente di soldi, tanto per cambiare. Il coni distribuisce i contributi in base ai tesserati, quindi tutti gonfiano i numeri senza vergogna. Se andate a vedere sul sito coni i tesserati ufficiali di certe federazioni c’è da ridere. E se si fa la somma risulta che gli italiani che fanno sport dovrebbero essere più della popolazione totale.

      • Emy 6 Luglio 2015, 11:36

        Complimentissimi a tutti: al CONI per il metodo e alle federazioni per il sistema di prendersi i soldi.

      • malpensante 6 Luglio 2015, 12:04

        Soldi (e/o favori) a chi li tarocca, e voti a chi li fa taroccare. Il nodo del nostro rugby è tutto qui, e nel sistema di voto.

        • sentenza 6 Luglio 2015, 13:26

          E questa è ancora la cosa più onesta. Non parliamo delle truffe smaccate di tesseramenti e società fasulle che fioriscono improvvisamente prima delle elezioni federali. A memoria mi pare che la federtennis fu commissariata anni fa per questo.

    • Hullalla 6 Luglio 2015, 16:06

      In realta’ se ho capito bene (e quindi potrei benissimo aver capito male) la distinzione che si fa e’ tra tesserati e praticanti, che sono due cose diverse e sicuramente il dato dei praticanti e’ piu’ interessante di quello dei tesserati, ovviamente.

    • dagniele 7 Luglio 2015, 12:32

      …non bisognerebbe neanche degnare della parola “Studio” questa ennesima idiozia di quel giornaletto li, basta fare presente che tutte le federazioni di tutto il mondo hanno tesserati che nulla hanno a che vedere con i praticanti , dirigenti , allenatori etc etc etc in tutte le federazioni sono tesserati VERI , non danno semplicemente una misura di interesse ma servono ad esempio al coni a suddividere ( no per favore non parliamo di rugby ) i contributi , i praticanti sono un’altra cosa , un sottoinsieme dei tesserati che scende il fine settimana in campo a vari livelli a giocare partite tornei etc etc e indovina un po essendo un sottoinsieme dei primi sono meno in valore numerico… i tesserati sono di piu e comprendono il grande matematico che ha fatto lo “”””studio””””…

  3. Pilier 6 Luglio 2015, 10:54

    e intanto i tesseramenti nelle categorie che vanno dall’U8 all’U14 dell’ultima stagione sportiva hanno subito un calo del 12%…statistiche di varie regioni alla mano….

    ma come si suol dire….non ci preoccupiamo che va tutto bene e siamo sempre bellissimi….

  4. Back 6 Luglio 2015, 10:54

    Fra poco arriviamo alle” Duecentomila scarpette da Rugby calcheranno questi campi alla conquista della Vittoria ” ogni giocatore sarà bene ne porti almeno tre paia ..nerboruti e veloci rappresentanti della Italica Razza si scontreranno con valore per l’imperitura gloria del Rugby nostrano…

  5. sentenza 6 Luglio 2015, 11:02

    Esatto, molto meno di 53 mila. A occhio quelli veri saranno 10 mila, max 12 mila, come ha già scritto qualcuno tempo fa. Poi sarebbe anche da sapere quante squadre e quanti giocatori che iniziano un campionato giovanile arrivano anche a finirlo. Perchè se si passati fino a qualche anno fa dal multare le squadre di eccellenza che non avevano l’u20 a cancellare il campionato l’u20 tout court sostituendolo con le accademie, qualcosa vuol dire.

  6. Maury7 6 Luglio 2015, 11:07

    Non una gran novità,ho notato che parecchie federazioni (soprattutto quelle minori) tendono a gonfiare i dati

  7. Antonio Angelone 6 Luglio 2015, 11:32

    Sono tre anni che scrivo queste cose, condivido l’articolo di cui sopra e soprattutto il METODO di come è stato ricavato e aggiungo il numero delle squadre di U16 e U18 : Ecco i numeri: per l’U14 si parla di 5.540 giocatori per 330 squadre a fronte degli 11.698 per la FIR, per l’U16 i giocatori sono 4.560 e non 8.254 ( circa 255 squadre) , U18 con 4.202 atleti e non 5.291 (circa 210 squadre) e nei seniores si arriva a 9.600 giocatori contro i 18.624 tesserati.

    La FIR sicuramente mostra i numeri che ha cercando di accreditarsi presso i vari sportelli economici.

    Ora bisogna capire perche’ non si cambia strategia per aumentare veramente il numero delle Squadre nei settori giovanili, che significa inevitabilmente andare su TUTTO il territorio Nazionale .

    Un ultimo aspetto, anche le società attuali che fanno giovanili sono messe malissimo .

    Quindi ricapitolando, arginare i fiumi salvaguardando quello che c’e’ o allargare i territori ??????

  8. Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 11:35

    Tanti, pochi nessuno, parafrasando Pirandello.
    E’ solo un problema di attendibilità?
    Se venissimo dall’aver vinto il 6N ed essere arrivati quarti al mondiale U20, probabilmente nessuno commissionerebbe uno studio sulla reale consistenza dei praticanti. Non gliene importerebbe nulla a nessuno, saremmo comunque di fronte ad un sitema che funziona.
    Il problema è che al di la’ dei dati ufficiali o di quelli “depurati”, gli attuali praticanti sono comunque insufficienti a ad alimentare una “cantera” che dovrebbe portare ad avere 100 atleti italiani di caratura internazionale.
    Il risultato tecnico finale dipende solo da un lato dal numero complessivo dei praticanti, dall’altro dipende dalla qualità di questi praticanti.
    Le diatribe sul numero di cui menziona il post sono, probabilmente, di derivazione elettorale.
    In realtà sia chi li ritiene in aumento, sia chi li ritiene sovrastimati, dovrebbero , umilmente convenire, che sono, comunque, insufficienti.

    • Pilier 6 Luglio 2015, 11:43

      capisci che trovandosi davanti una federazione che gonfia libri contabili, numero dei praticanti, presenze negli stadi, oboli per trasmissione in tv ecc..
      dai su…anche ai fedelissimi qualche dubbio dovrebbe sorgere!
      se leggiamo tutto come campagna elettorale allora anche noi tutti non ci siamo proprio!

      i club fanno una fatica indemoniata a portare i ragazzini al campo, i praticanti sono in calo…non parliamo dei soldi…
      la matematica purtroppo non permette troppi punti di vista!
      Unica nota realmente positiva? L’esponenziale aumento dell’attività al femminile, oltre ai bei risultati della nazionale in rosa maggiore.

      Trovo preoccupante il silenzio di chi dovrebbe avere il polso della situazione, questi problemi numerici sparsi fra U14-12-10 ecc. fra 10 anni saranno un problema strutturale di mancanza di numeri! Riflessioni sentite all’interno dei comitati…”tanto è così in tutta italia…siamo nella media nazionale”
      Ognuno ha la classe dirigente che si merita!

      • enricalvisano 6 Luglio 2015, 11:49

        come si fa ed essere certi del calo? si confrontano i dati depurati con quelli gonfiati degli anni scorsi? se sono gonfiati ora, probabilmente lo erano anche prima!

        • Pilier 6 Luglio 2015, 11:53

          a livello regionale si contano anno per anno i ragazzi “tesserati”, quindi con sistema incerto di quanti realmente entreranno poi in campo. Se anche mediante questo sistema si rileva un calo del 12-15% rispetto agli anni precedenti, qualche campanello dovrebbe esserci…

          • enricalvisano 6 Luglio 2015, 11:56

            Se leggi il mio commento sotto, capirai che sono pienamente d’accordo sul fatto che qualche campanello d’allarme c’è e i problemi non mancano…
            Non si può fingere e bisogna fare qualcosa

      • Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 12:42

        Gentile @pilier, la discussione sui numeri diventa di alto interesse e valore tecnico nel momento in cui a costoro devi:
        1) comprare le scarpe
        2) fornire pulmann per trasportarli
        3) garantire loro un pasto giornaliero
        Se è per scoprire che l’elenco medesimo non è depurato per tempo da coloro che non praticano più , francamente non è entusiasmante il saperlo, per tempo.
        Per me per lo meno.
        Per completezza d’informazione,quando ho fatto riferimento al dato elettorale non intendevo “polemica sopra le righe”, secondo la tua interpretazione, ma riferivo, nello specifico, al fatto che siccome i voti elettorali sono diretta funzione dei tesserati, una opportuna rivistazione degli stessi può favorire o meno alcuni candidati.
        Quanto al fedelissimo ( nemmeno fedele, addirittura fedelissimo) , ad oggi, mi sento fedelissimo della formazione elettorale che ha sbaragliato il campo nell’ultimo confronto elettorale: rugby e tette. Dato il caldo, il mese e gli abbigliamenti discinti del periodo, molto più vicino alla seconda parte della dicitura partitica.

        • Pilier 6 Luglio 2015, 14:26

          fantastico…
          quindi il problema numerico dei praticanti di uno sport è da legare ai soli problemi logistici? (Scarpe, pulman, pasti???)
          pensa…la RFU si preoccupa di alcuni articoli comparsi sulla pericolosità del rugby giovanile, che potrebbero minare il numero dei praticanti (ancora in crescita per la stagione sportiva appena passata) e si pone la riflessione su come gestire il rugby giovanile scolastico…
          noi facciamo il gioco delle tre carte…ed è un mero problema logistico…

          fantastico…

          qui si parla di aumentare la base sana di uno sport, il numero di praticanti attivi, e la si legge…bacino elettorale…
          va bene…

          • Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 14:49

            Guarda che il gioco delle tre carte lo fanno le società.

    • giomarch 6 Luglio 2015, 12:23

      Restando su Pirandello ed attendibilita’
      Meglio uno, nessuno centomila…?
      Una programmazione si basa su dati reali, eventuali diatribe sull’effettivo numero di praticati, specie per i dati riguardanti le giovanili non e’ solamente mera campagna elettorale.
      Pensa solamente al fatto che n. accatemie e centri di formazione debbano esser funzionali ad un numero di praticanti notevolmente inferiore.. Quanti soldi stiamo decisamente buttando al vento e potrbbero esser destinati invece su promozione ecc? servono accademie e centri di formazione in zone dove non ci sono nemmeno i pratcanti per riempirle?
      E tagliando parte di queste ci sarebbero i fondi per formatori di livello?
      Dalle mie parti si dice “xe el can che se morde ea coea, ma ea coea ea xe tacca da qualche parte”..(e’ un cane che morde la coda, ma la coda da qualche parte e’ attaccata..)..

      • Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 12:47

        Io ho semplicemente preso il sacco sopra, comunque sono numeri insufficienti per far emergere i talenti necessari alla bisogna.
        E siccome ci saranno le giustificazioni burocratiche dei numeri “ufficiali”, a maggior ragione quand’anche fossero veri, non bastano.

  9. enricalvisano 6 Luglio 2015, 11:44

    A Calvisano, il 6 giugno, incontrai per caso Davide Van de Sfroos, il famoso cantante comasco arrivato sul podio a Sanremo.
    Suo figlio, grazie al progetto scuola FIR, è entrato in contatto con il rugby. Stavano tornando da un torneo tenutosi a Jesolo e ne hanno approfittato per fermarsi a vedere la NZ u20.
    La moglie, pur essendo neofita del rugby (se l’è studiato da sola in un annetto) ne sa già più di molti che commentano questo sport a sproposito. A lei, e al figlio, dicevano, piacerebbe vivere un po’ più appieno questo sport. Il problema è che la squadra più vicina a casa loro si trova a Como, a 40km. Finché mancheranno le squadre, tanti ragazzi come il figlio di Van de Sfroos (e la sua famiglia) dovranno scegliere tra fare enormi sacrifici o dedicarsi ad altro. Probabilmente, si dedicheranno ad altro. La realtà è che nel nord, ad ovest di Brescia, il rugby muore male, scompare, non esiste. Eppure il sostegno di un Van de Sfroos potrebbe fare solo che bene al movimento, abbiamo fatto cantare l’Inno a quella piattola della Ricciarelli, forse la prossima volta sarebbe un’idea chiamare lui.
    PS: l’altra sera ho guardato su youtube la partita Italia-Galles del 6N 2003. L’Italia vinceva la sua seconda partita del 6N davanti ad un Flaminio mezzo vuoto e pieno di tifosi in rosso, che erano decisamente più di quelli in azzurro. Oggi riempiamo uno stadio grande il doppio, e di italiani ce ne sono tanti. I risultati continuano a mancare, è vero, ma non si può fare finta che l’interesse per il rugby sia lo stesso di allora, senza dubbio in questi 12 anni è aumentato profondamente, io credo a partire dal 6N 2007, per poi iniziare una fase di stagnazione dopo l’altrettanto egregio 6N 2013. E quindi mi vien da chiedermi quali fossero gli ascolti televisivi del 6N nel 2000 e quali sono oggi, perché se DMAX fa tra i 700mila e gli 800mila spettatori, è magra rispetto alla Francia ma è un risultato che a un canale tv fa parecchio gola, in tempi di digitale terrestre. I buoni risultati di ascolto sono dimostrati dal fatto che DMAX non si è fatta scappare il rinnovo per i test match dei prossimi anni. Se le partite andassero su Rai2, immagino, sarebbero ancora più seguite perché sarebbe più facile imbattercisi girando i canali, anche se della Rai c’è poco da fidarsi.
    Secondo me la teoria della Nazionale che fa da traino non è profondamente sbagliata, è sbagliata nel momento in cui fai di tutto per mettere in mostra la Nazionale ma non crei le basi perché chi si sente ispirato da questo sport possa cominciare a praticarlo sul territorio in zone esterne al Triveneto, Brescia, Mantova e Parma. Si parla tanto di sviluppo del movimento al sud, ma nemmeno nel NordOvest (nonostante le Zebre, con sede nel mezzo del nord, parlino tanto di XVdelNordOvest che, nei fatti, di NordOvest ha veramente poco) ci sono veramente le strutture: un altro amico, che giocava nelle giovanili del Saluzzo (CN), mi ha raccontato che il loro team qualche anno fa si è visto chiudere il campo di gioco dal comune in quanto non a norma, ma nessuno ha pensato di sistemarlo, l’hanno semplicemente chiuso. Così hanno dovuto cercare in fretta e furia un altro campo in un comune vicino, con tutti i problemi logistici che una situazione di questo tipo può comportare.

    • enricalvisano 6 Luglio 2015, 11:52

      Ps: da studente fuori sede a Torino, ho conosciuto tanti meridionali che al sud una squadra l’avevano, ma che arrivati nel NordOvest si sono trovati senza, ed essendo universitari non possono fare decine di km per fare allenamenti molte volte a settimana nel club più vicino. Quel poco che c’è al sud, è gestito meglio del poco del NordOvest

      • western-province 6 Luglio 2015, 12:20

        per nord ovest penso tu intenda piemonte-liguria-valle d’aosta

        Piemonte: Tortona, Novi ligure, Acqui terme, Asti, Alessandria,Rivoli,Cuneo,Novara,Ivrea,San Mauro Torinese,Ivrea, Cus torino, La drola (carcere le vallette), Biella, Volvera, VII°rugby Torino, Moncalieri, Saluzzo, Collegno, Chieri, Monferrato
        1 squadra in A, 2 in B
        Valle d’Aosta: StadeValdotain
        Liguria: Recco (A), CusGenova(A), ImperiaRugby(conSanremo),Savona,Cogoleto,AmatoriGenova,Rapallo,LaSpezia

        anche se vai in carcere puoi giocare, consiglio ai tuoi amici universitari di svegliarsi:
        per la cronaca Collegno , Chieri, Volvera, SettimoTorinese, Rivoli, SanMauroTorinese fanno parte della cintura di torino con 30 minuti di autobus li raggiungi tutti
        Cus Torino ha anche la squadra cadetta

        • enricalvisano 6 Luglio 2015, 14:39

          Per Nord Ovest intendo Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia Occidentale (ovvero tutta la Lombardia ad esclusione di Brescia e Mantova).
          Al Salone del Libro ero presente alla presentazione del libro di Antonio Falda sul rugby nelle carceri, in particolare La Drola di Torino (c’erano anche Cantoni, dirigente Fir di Colorno, e Walter di cui non mi ricordo il cognome, che è l’allenatore della squadra e che ha anche qualche caps in maglia azzurra di tanti anni fa).
          Uno dei nostri compagni di collegio, avendo oggettivamente meno impegni (fa l’ISEF) e non potendo mai tornare a casa (è sardo) ha il tempo di giocare nella squadra cadetta del Cus Torino, che tu hai citato.
          Bisogna comunque ammettere che le squadre da te citate sono tante ma non troppe, se penso a Brescia ti posso citare, oltre a Calvisano, la Bassa Bresciana Leno, Rugby Botticino, Lumezzane, Fiumicello, Rovato, Cus Brescia, Rugby Brescia, Borgo Poncarale, Gussago, Ospitaletto. E cito anche il Rugby Valle Camonica, che si trova in provincia di Bergamo se ricordo bene, ma ha un bacino d’utenza per i camuni bresciani, e il rugby Asola, che è nell’omonima cittadina al confine con la nostra provincia.
          Ovviamente anche da noi ci sono zone con poche squadre (le valli, il lago di Garda), ma per una provincia sola sono sicuramente competitive (non quanto il Veneto, s’intende).
          Io mi riferivo, parlando di Van de Sfroos, alla Lombardia Occidentale. Lui vive in provincia di Como (come si sa, canta in dialetto laghée), sulle rive del lago a circa 40km verso nord rispetto al capoluogo. Loro mi hanno detto che la squadra più vicina, in quei luoghi a due passi dalla Svizzera, si trova appunto a Como e quindi se il figlio volesse giocare dovrebbero portarlo e andarlo a prendere due volte a settimana, il che è veramente dispendioso dal punto di vista del tempo e non invoglia. Del resto, non tutte le squadre hanno le disponibilità economiche del Calvisano, che veniva a prendermi sotto casa con uno dei furgoni della società ogni volta che c’era un allenamento…

          • pepe carvalho 6 Luglio 2015, 15:18

            caro enricalvisano queste sono le società lombarde (senza brescia e mantova…)
            giusto per vedere che fuori dalla tua provincia esiste un mondo vivo.
            Como è forse quella più indietro.
            bergamo
            ASD RUGBY ORIO
            A.S.D. RUGBY VALSERIANA
            ASD RUGBY BERGAMO 1950
            ASD RUGBY JUNIOR BERGAMO
            ASD RUGBY ZOGNO VALBREMBANA
            OROBIC RUGBY CLUB ASD
            RAPTORS VALCAVALLINA RUGBY
            RIVERS RUGBY ASD
            RUGBY BREMBATE SOPRA POLISP.ASD
            RUGBY DALMINE ASD
            RUGBY GRAN SEBINO
            RUGBY TREVIGLIO ASD
            como
            RUGBY COMO ASD VIA LONGONI,S.N.C 22100 COMO
            BY LARIO ASD V.LE MASIA, 10 22100 COMO CO
            cremona
            CREMA RUGBY CLUB
            CREMONA RUGBY
            RUGBY CASALMAGGIORE A.S.D.
            lecco
            RUGBY LECCO
            RUGBY LECCO VALSASSINA JUNIOR
            lodi
            ASD ELEPHANT RUGBY
            ASD RUGBY GERUNDI
            LYONS RFC CODOGNO ASD
            RUGBY CLUB CODOGNO ASD
            RUGBY LODI ASD
            Monza
            ASD RUGBY MONZA 1949
            ASD SEREGNO RUGBY
            GRANDE BRIANZA RUGBY ASD
            PIRATI RUGBY ASD
            VELATE RUGBY 1981 ASD
            Milano
            ASD AMATORI RUGBY MILANO JUNIOR
            ASD RUGBY CERNUSCO
            ASD RUGBY LAINATE
            ASD RUGBY MILANO
            ASD SAN GIULIANO RUGBY
            CESANO BOSCONE RUGBY ASD
            CHICKEN 2012 RUGBY ASD
            CITTA DI OPERA ASD
            CUS MILANO RUGBY ASD
            G.E.A.S. RUGBY SESTO SAN GIOVANNI
            G.S. NABOR A.S.D.
            MARTESANA RUGBY ASD
            MASTINI RUGBY ASD
            RUGBY GRANDE MILANO ASD
            RUGBY LEGNANO I CROCIATI ASD
            RUGBY LYONS SETTIMO MILANESE ASD
            RUGBY METANOPOLI ASD
            RUGBY PARABIAGO SSD SRL
            RUGBY PARCO SEMPIONE ASD
            RUGBY RHO ASD
            RUGBY SAINTS ASD
            RUGBY SAN DONATO ASD
            RUGBY UNION 96 ASD
            pavia
            ASD RUGBY VOGHERA
            C.U.S. PAVIA ASD
            FALCHI VIGEVANO RUGBY
            sondrio
            DELEBIO RUGBY
            ASD VALTELLINA RUGBY SONDALO
            RUGBY LIVIGNO ASD
            RUGBY SONDRIO SOC.COOP.DIL.
            varese
            AMATORI TRADATE RUGBY CLUB ASD
            ASD DIAVOLI ROSSI VARESE RUGBY
            ASD RUGBY VALCUVIA
            ASD RUGBY VARESE
            ASD SABRES RUGBY CLUB
            MALPENSA RUGBY ASS.POL.DIL.

          • enricalvisano 6 Luglio 2015, 15:43

            @pepecarvalho, io vivo fuori dalla mia provincia.
            Sinceramente, ora come ora, mi farebbe più piacere sapere se c’è vita ALL’INTERNO di essa… ahahah
            Comunque non volevo ferirvi nell’orgoglio, però mi sembra evidente che nel nord ovest manchi qualcosa. Ad esempio, una squadra in Eccellenza.
            La Lombardia fa 9,8 milioni di abitanti, se togliamo Brescia e Mantova rimanete in 8 milioni 150mila persone.
            Comunque ad esempio il Cremona Rugby è una società giovane e al suo interno ha persone che hanno collaborato e quindi hanno fatto esperienza a Calvisano, per poi poter andare lì a insegnare qualcosa.
            Queste vostre risposte, quindi, sono anche la migliore risposta a chi dice che il rugby è in calo, tante di queste società 20 anni fa sicuramente non esistevano, e ora si stanno diffondendo. Come dici tu, Como forse è la più indietro. Beh, speriamo si riprenda, c’è bisogno di tutti, mi fa piacere sapere che di squadre ce ne siano più di quante immaginassi anche in zone dove il rugby non è particolarmente diffuso. Anche se comunque 8 milioni di persone, come bacino, sono più del 10% della popolazione nazionale, quasi il doppio degli abitanti del Veneto. Che ci siano società è il minimo, ma ne servirebbero sempre di più, anche a Brescia, Mantova e in Veneto, non solo in Piemonte o in Puglia!

          • pepe carvalho 6 Luglio 2015, 16:17

            posso condividere che siano comunque poche, che ci sai necessità di crescere . non elimina il problema che, anche se io non credo al calo dei praticanti, ci sia uno scarto da un certo punto in poi che riduce drasticamente la punta della piramide.
            Sulla faccenda del valore delle squadre, Calvisano in eccellenza e il resto della lombardia no, nonostante abbia un sacco di società, la risposta è semplice nessuno ci mette i soldi. Soldi che però non sono quelli che servono a fare crescere i ragazzi ma quelli che servono a comperare i giocatori da fuori come a calvisano, a rovigo, a treviso o alle zebre. Non voglio dare giudizi morali però ritengo che non sia il metro giusto per misurare l’ampiezza del movimento di un’area.

        • enricalvisano 6 Luglio 2015, 14:47

          Comunque se mi dici che in 30 minuti si possono raggiungere tutti, sei abbastanza fiducioso degli autobus… Sbaglierò io, ma mi ci vogliono 25 minuti per andare dal duomo a San Salvario…

          • western-province 6 Luglio 2015, 15:58

            premesso che non so dove sia il duomo a torino, dico solo che se vivi a torino non è difficile allenarti,sempre se ne hai voglia

      • western-province 6 Luglio 2015, 12:22

        se mi dici dove abita van de sfross magari aiuto anche lui 🙂

  10. xnebiax 6 Luglio 2015, 11:54

    Va tutto bene Madama la Marchesa.

  11. xnebiax 6 Luglio 2015, 12:11

    Come dice AdG, anche se i dati fossero quelli FIR (ma non ci credevamo realmente neanche prima), sarebbero comunque sempre troppo pochi visti i risultati.
    Spero che il prossimo presidente FIR non sia di nuovo Gavazzi.
    Spero che la FIR futura faccia una grossa campagna mediatica di promozione del rugby, sia come sport da andare a vedere (in TV o allo stadio), sia come sport da praticare per tutte le età.
    Allo stesso tempo, la FIR insieme ai club, deve aumentare la qualità dei formatori, di tutte le categorie, ma soprattutto quelle U14, U12, U10.
    Se i giocatori sono pochi, a maggior ragione bisogna migliorarne il tasso tecnico.
    Terza cosa da fare è trovare metodi per i quali nessuno smetta di giocare dopo le giovanili per noia, o perché non gioca mai, o perché non si sente bravo abbastanza.

    • malpensante 6 Luglio 2015, 12:35

      Io spero che ci sia uno straccio di candidato che metta al primo posto del programma elettorale la ripulitura dei tesserati tarocchi, la radiazione secca per società e tesserati che fanno quello sport (da molti anni), la modifica del sistema di elezione per cui voti solo chi fa e fa fare i campionati referti degli incontri (pluriennali) alla mano. La stima del combinato disposto tra tesseramento fasullo, sistema elettorale e compravendita taroccatori porta ben oltre il 50% i voti “a prescindere”, con la garanzia che chiunque vinca, nulla cambi. Ci sono taroccatori professionisti ma c’è anche brava gente che si accasa praticamente gratis ( “perché tanto andiamo avanti lo stesso”, “perché gli altri sono peggio”, ecc): fino a che non c’è qualcuno che dall’interno metta in piazza questa schifezza, nessuno li convincerà che si possa cambiare in meglio, anche e soprattutto per loro. Sono pessimista e si perderà anche questa occasione, la più clamorosa di sempre per quanto sia evidente il disastro complessivo in corso.

      • Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 13:00

        Come annunciatore di tragedie non c’è male. Secondo me pretendere che chi viene eletto sfruttando un coefficiente elettorale non corretto, “depuri” questo dato è pia illusione. Questo dato, il “sovra”tesseramento è un dato che esiste, non sarei così sicuro nel quantificarlo. Tu esprimi un dato (50% dei voti totali) che non so come tu possa desumere. Ma ammettiamo anche che sia vero, non è corretto pensare che sia equamente ripartito fra i concorrenti alle elezioni federali, oppure tutti gli “onesti” votano in un senso e i “disonesti” nell’altro?
        Il disastro complessivo in corso che tu evochi, forse, più che sui numeri di tesserati gonfiati dipende dalla totale mancanza d’idee dei concorrenti alla carica di consigiere federale ,sul come risalire la china.
        oppure mi vuoi dire che quello di voti elettorali “impropri” è un problema d’oggi e non dei trent’anni precedenti?

        • malpensante 6 Luglio 2015, 14:49

          Come sempre fai tutto da solo, e rispondi a te medesimo, visto che non ho scritto una sola delle cose che mi attribuisci. Ultimo post, che detesto annoiarmi.

          • Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 15:09

            E’ terribile annoiare le persone, ti assicuro che non succederà più.

    • soa 6 Luglio 2015, 12:56

      Bisogna far capire alla gente che il rugby non è solo lotta tra avanti, mischia, botte da orbi, fango. Il rugby è anche e soprattutto gesto atletico e bellezza tecnica, velocità di esecuzione, coralità. Purtroppo, da questo punto di vista, siamo indietro anni luce.
      Probabilmente la trasmissione di campionati diversi (Super Rugby) gioverebbe di molto all’immaginario collettivo e farebbe più presa sui bambini: un po’ come trasmettere la premier league degli anni ’90 e la serie a di allora; da una parte lancio lungo e pedalare, dall’altra una sfilza di fenomeni che non finiva più.

      • enricalvisano 6 Luglio 2015, 14:51

        beh il 6Nazioni ha un gioco veloce, quando non gioca l’Italia. A volte anche quando giochiamo noi, e sono le volte che le prendiamo di santa ragione.

        • xnebiax 6 Luglio 2015, 16:15

          in confronto a Super Rugby e ITM Cup tutto il rugby europeo è di una lentezza pachidermica.

      • mezeena10 6 Luglio 2015, 18:52

        bravo soa!!!

  12. frank 6 Luglio 2015, 12:34

    60 Milioni di praticanti secondo i manifestanti, 700 praticanti secondo la Questura.

    • Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 13:02

      Ecco, questa è buona: non hai offeso nessuno e hai colpito ugualmente nel segno.

      • frank 6 Luglio 2015, 14:36

        In realtà non scrivo mai per offendere utenti del sito. A volte qualcuno mi fa scappare i cavalli, e se travalico i limiti della buona creanza chiedo venia.

  13. San Isidro 6 Luglio 2015, 13:16

    Non credo più di tanto alle parole di Salvan, il rugby dal 2000 in Italia è cresciuto molto in termini di praticanti e nuove società…
    Come avevo già detto qualche settimana fa sull’argomento, il rugby rimane senza dubbio uno sport minore, ma rispetto a tanti anni fa in Italia il numero dei praticanti è aumentato, anche se i tesserati della FIR sono decisamente meno rispetto a quelli delle federazioni di altri sport, come quella di basket, di volley, ecc…
    Basta vedere la marea di squadre che ci sono in Serie C1 e C2 per farsi un’idea di quanto si sia espanso il nostro movimento rispetto ad oltre dieci anni fa…quando ho iniziato a giocare a rugby nel 2000, a Roma c’erano solo 5/6 società che facevano rugby giovanile, adesso in città il numero è aumentato, se i conti mi tornano sono tra i 15 e i 20 i club capitolini che hanno il settore giovanile, anzi alcune società fanno solo attività giovanile…
    Il rugby è arrivato in posti d’Italia dove fino a qualche anno fa era impossibile immaginarlo…ho parenti in Umbria e mai avrei pensato che a Terni potesse nascere una squadra di rugby, visto che solo Perugia ha avuto sempre una solida tradizione nella regione, eppure i ternani adesso fanno la C1…
    Il rugby ha preso piede e si è diffuso, tanti ragazzini hanno cominciato a prendere l’ovale in mano in luoghi poco rugbystici, andate a vedere il numero di società che ci sono una regione come la Puglia e rimarrete sorpresi, perfino in Basilicata e Molise ci sono squadre di rugby, l’avreste mai detto fino a dieci anni fa?
    Ovviamente il rugby in Italia rimane confinato tra gli sport minori, inutile girarci intorno, ma che il numero dei praticanti sia cresciuto in questi anni è un dato di fatto…

    • malpensante 6 Luglio 2015, 14:46

      Pippe. Metti insieme tutte le quadre di tutte le categorie di casa tua e moltiplica per un numero più che abbondante di giocatori in rosa (ma non 50/60/70, come pure succede non raramente), e poi vai a vedere il numero di tesserati valido per i voti elettorali. Con tutto l’ottimismo possibile viene storicamente fuori una rapporto di 1:4, e si capisce come mai tutti i candidati vengano in processione da quelle parti. Tutti i candidati, e non siete i soli anche se forse quelli più clamorosi, sottolineo.

      • malpensante 6 Luglio 2015, 14:52

        E chiunque abbia un minimo di frequentazione con i club, è empiricamente e giustamente convinto che i praticanti siano in calo, e non da oggi.

      • San Isidro 6 Luglio 2015, 15:05

        Perchè “pippe”? Io invece ti dico di andare a vedere quante squadre e praticanti c’erano nel 2000…che in tutti questi anni i tesserati e le società (anche quelle che fanno solo minirugby) è un dato di fatto…poi che i praticanti del rugby siano decisamente inferiori rispetto a quelli di altri sport è un altro discorso…

        • San Isidro 6 Luglio 2015, 15:13

          “che in tutti questi anni i tesserati e le società (anche quelle che fanno solo minirugby) siano aumentate è un dato di fatto”…

        • malpensante 6 Luglio 2015, 15:20

          Bene, il 2000 sono 15 anni fa, e non sono nemmeno convinto che tu abbia ragione ma pronto ad essere smentito dai numeri, se ce li hai. I club che fanno solo minirugby, fa ridere solo l’idea ma dà un’idea di come funzioni il meccanismo. Non ho dubbi che ce ne siano tante lì da te. 🙂 Crescono i tesserati, i praticanti calano. E’ sparito il campionato under 20, per capirci, o no?

        • San Isidro 6 Luglio 2015, 16:08

          @mal, il 2000 è l’anno di riferimento perchè siamo entrati nel 6N, di cosenguenza il rugby in Italia ha avuto maggiore risalto mediatico…basta che vai a vedere quante squadre c’erano nel 2000 e quante ce ne sono adesso, vai a vedere la quantità di club che ci sono in C1 e C2, buona parte dei quali nati in questi 15 anni, e vedrai che ci sono squadre in posti d’Italia dove non avresti mai pensato potesse nascere una squadra di rugby…io naturalmente faccio anche il confronto con Roma, quando ho iniziato le società di riferimento erano 5/6 (e all’epoca la Lazio e la Primavera erano unite in un unico vivaio e altre come la Capitolina e la Rugby Roma 2000 erano nate da poco), adesso un ragazzino che vuole praticare rugby in città ha l’imbarazzo della scelta, anche se a Roma Ovest manca ancora un club di riferimento…a Roma ci sono club che sono diventate squadre di quartiere, come il Villa Pamphili che ha fatto un lavoro ecomiabile in un territorio difficile di perfieria (Corviale) e ha portato a giocare a rugby tantissimi ragazzi, tant’è che dopo la Capitolina è la seconda società del Lazio per numero di tesserati…chi avrebbe mai pensato fino a 15 anni fa che in alcuni quartieri perfireci della capitale sarebbe arrivato il rugby? Eppure a San Cleto, a Centocelle, al Quadraro, all’Appio-Claudio, a Tor Tre Teste, al Corviale, al Torrino, a Nuovo Salario ci sono state/ci sono squadre di rugby, perfino a Tor Bella Monaca quando ci fù il progetto XV/XIII “Arlecchini-Gladiators”…per non parlare del boom che c’è stato in provincia al di fuori delle storiche roccaforti di Frascati, Segni, Colleferro e Civitavecchia, proprio adesso è nata la squadra anche a Ciampino…
          Non ho capito la battuta sulle società che fanno solo minirugby, che male c’è? Ce ne sono tante in Italia con lo scopo di far divertire i ragazzini e avviarli al rugby, e comunque molte partono dal minirugby per avere anche un settore juniores più in là…e, sempre tornando a Roma, è proprio da queste piccole società che fanno minirugby che hanno cominciato a giocare Giovanni Maistri (che ha iniziato con la sezione rugby della polisportiva Nuova Tor Tre Teste che collaborava con la Capitolina prima e con la Lazio poi) e Tiziano Paquali (che ha cominciato con l’Appia Rugby, società che punta sul rugby giovanile, infatti hanno minirugby + juniores)…adesso anche la Nuova Rugby Roma che ritorna al Tre Fontane, oltre al settore giovanile, formerà anche una prima squadra per la C2…
          Non dico che il rugby Italia abbia, ad oggi, una crescita sproporzionata e probabilmente è anche vero, come dici tu, che in alcune zone il numero dei tesserati sia in calo da qualche anno, ma che, rispetto a prima, il rugby sia maggiormente diffuso e praticato sul territorio è un dato di fatto (adesso anche a Potenza giocano a rugby), naturalmente la quantità di squadre non si traduce nel nostro caso in un incremento di qualità del movimento…
          Il campionato u.20 se vogliono possono reistituirlo…

          • malpensante 6 Luglio 2015, 16:39

            Il numero delle squadre vuol dire niente, visto come si moltiplicano i pani e i pesci e poi ti spiego anche perché. Nel 2000 ce n’erano di sicuro meno, ma erano club con tutta la filiera, e squadre per ogni categoria. E non si confondeva il minirugby col doposcuola. Prendi i numeri delle squadre che giocano tutti i campionati, e scoprirai che ce ne sono meno (non so rispetto al 2000, ma di sicuro dall’ultima volta che qualcuno ci ha messo mano per fare due conti, all’inizio dell’ultimo mandato Dondi, e il calo c’era anche allora e le balle pure), e che molte sono iscritte e basta, e non sono quelle dei club che fanno fatica a fare i numeri del lotto, visto che molte hanno 40-50 tesserati per squadra. E’ un sistema malato che si è moltiplicato e diffuso: più squadre, meno qualità, meno praticanti, più tesserati, contributi e voti.
            E più Comitati (servono almeno 8 squadre, “con attività federale riconosciuta”, capisciamme se ne hai giusto tre o quattro il modo per arrivare a 8 non serve chiamare un premio Nobel ), e più Accademie e più CF. Ah, se sono meno di 8, intanto ci piazziamo una Delegazione e un po’ di contributi per i fantasmi. Miracoli, che quello capellone dei pani e pesci era un dilettante.

    • enricalvisano 6 Luglio 2015, 15:07

      Concordo.
      Dire che il rugby non è cresciuto in Italia dal 2000 ad oggi è una “cagata pazzesca”, per citare Fantozzi.
      Io, ad esempio, ho iniziato a seguirlo nel 2006. Ai tempi di rugby non parlava nessuno, ora invece tutti sanno più o meno cos’è e conosco sempre più gente che ci gioca o ci ha giocato, che guarda le partite volentieri (perlomeno della nazionale).
      Quanta gente guarda la nazionale di rugby e quanta gente guarda le nazionali di volley e pallacanestro? Penso non ci sia nemmeno da fare un paragone, e lo dico avendo praticato sia rugby che pallavolo. In realtà se ci sono più tesserati di pallavolo e di basket è solo perché per giocare a pallavolo bastano una palla tonda e una rete, e il campo è decisamente piccolo. A volte non serve nemmeno la rete vedi il famoso gioco “schiaccia sette”, che potrebbe far piacere al presidente Berton se modificato in “schiaccia tette”. A Basket, anche lì basta un pallone (sempre tondo), ed eventualmente un canestro, e diciamolo sinceramente che se ne trovano ovunque.
      Giocare a rugby, invece, è un po’ più complicato… al di là delle regole, serve un campo, i pali (e spiegatemi dove diavolo si trovano), una palla ovale che esiste solo per questo sport, visto che quella del football americano è molto diversa.
      Ricordo ancora un mio compleanno della fine delle elementari, in cui convinsi i miei amici a giocare a rugby… campo in pendenza, niente mischie, tenuto a terra ogni volta che c’era un placcaggio e nessun placcatore che rotolasse via: ci siamo divertiti lo stesso, ma chiamare rugby quella cosa è abbastanza azzardato.

      • soa 6 Luglio 2015, 15:14

        La faccenda dei placcaggi va tremendamente di moda pure adesso, i gallesi ci vanno a nozze. Anche gli irlandesi a volte.

        • enricalvisano 6 Luglio 2015, 15:29

          Non l’ho capita @soa… non ho ancora una conoscenza del rugby ampia quanto quella di molti frequentatori del blog, anche perché sono “arrivato” da abbastanza poco, ma spero di migliorare con il tempo, come il vino 😉

          • soa 6 Luglio 2015, 15:37

            Diciamo che anche i gallesi tendono a non rotolare e a fare tenuti quando vengono placcati. Insomma, va di moda pure nel rugby d’alto livello e non solo nei giochi da bambini 😛

          • enricalvisano 6 Luglio 2015, 15:50

            @Soa, io una cosa che trovo sommamente fastidiosa al Sei Nazioni è la costanza degli arbitri a non fischiare mai i veli, tranne quel paio di volte nel torneo in cui lo facciamo noi…
            Comunque in un gioco con la palla, è scontato che dei bambini faranno di tutto per tenersi stretta la palla o cercare di rubarla anche quando non possono. Se lo fanno dei professionisti, però, le cose cambiano ahahah

          • enricalvisano 6 Luglio 2015, 15:52

            O meglio, dovrebbero cambiare…
            Comunque la facilità con cui fischiano il tenuto a terra ad alto livello è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni, ricordo di aver visto fischiare un tenuto a terra ad un giocatore ancora in aria durante un test match. Favoloso.

    • enricalvisano 6 Luglio 2015, 15:26

      E comunque se pensiamo a quanto hanno vinto e sono popolari altri sport in Italia, c’è da baciarsi le mani che il rugby sia così competitivo nel nostro paese.
      Al di là dei 4 mondiali e all’europeo di calcio, abbiamo avuto il campionato di pallavolo migliore del mondo fino a qualche anno fa (poi molte società gloriose hanno chiuso, tra cui la Sisley Treviso che con il Benetton Basket, entrambe di di proprietà dei Benetton, hanno avuto una triste fine perché i proprietari hanno preferito puntare sul rugby), abbiamo tuttora il miglior campionato al mondo di pallanuoto (triplete del Pro Recco), un campionato di basket degno di nota (anche se il Siena è “morto”) e, ad esempio, dominiamo in tutte le arti della scherma.
      La nazionale di volley ha vinto tre mondiali e ha due secondi posti olimpici, quella di basket ha due argenti olimpici e 2 europei in saccoccia (pensare ai mondiali vien difficile, visto che esistono gli USA). La nazionale di pallanuoto ha vinto 3 mondiali, 3 ori olimpici e 3 europei.
      Ora, la nazionale di rugby che successi ha ottenuto? La coppa fira del 1997. E poi? l’accesso al Sei Nazioni. E poi? Ha vinto qualche partita nel Sei Nazioni. Stop. La realtà è che facendo meramente un calcolo tra successi ottenuti dalla nostra nazionale ed il suo seguito, ci sarebbe da stupirsi per quanto i numeri sono alti, per quante società sono nate e cresciute dal 2000 ad oggi, per quanto gli italiani si stiano pian piano appassionando a questo sport. Nel 2003 vincevamo contro il Galles in un Flaminio mezzo vuoto, i gallesi erano più di noi allo stadio. Oggi riempiamo grandi stadi. Sarà una moda? Forse, lo deciderà il tempo! Ma non si può guardare uno sport come il rugby e pensare che i successi siano solo se da un anno all’altro c’è qualche tesserato in più o in meno, sicuramente è da valutare, ma bisogna anche pensare che il rugby sta entrando nella cultura popolare ben più di quanto non abbiano fatto sport aiutati da nazionali vincenti come quelle sopracitate. E riuscire ad ottenere un risultato così positivo pur perdendo quasi sempre, io lo considero un successo. Evidentemente a molti piace anche il messaggio che lascia questo sport, non dimenticatevelo. Numeri positivi o meno, i giovani di rugby ne parlano e gli piace, piace meno agli anziani che non l’hanno vissuto da giovani, ma l’importante è puntare sulle generazioni entranti.

      • mezeena10 6 Luglio 2015, 18:59

        forse ti sfugge un particolare: tutte le nazionali citate venivano da un percorso fatto da anni di magre e sacrifici! (la nazionale allenata poi da Velasco era stata campione juniores)..
        non è che vincono per caso e poi trascinano tutto il movimento..
        qua non si arriverà mai a vincere una cippa, non finche ci sarà una gestione pressapochistica e provincialotta del rugby, finche si investirà solo per avere un tornaconto personale (vedi accademie e CdF), finche non si investirà nei settori giovanili e nei club!

  14. tunga 6 Luglio 2015, 13:37

    A volte mi stupisco ancora. Un comitato commissiona uno studio da parte di un tesserato.
    fa un conto e arrotonda vengono i risultati molto diversi da quelli ufficiali e la rete decide x certo che siccome quelli ufficiali vengono dati da una nomenclatura avversa sono tutti falsi.
    mi domando come si puo ragionare cosi.
    solo in italia comunque la matematica è un opinione.
    Che somma tristezza

    • enricalvisano 6 Luglio 2015, 15:06
    • il carogna 6 Luglio 2015, 15:20

      Trovi sbagliato il metodo usato da Salvan ? Se si perchè ?

      La numenclatura avversa a cui dovrei credere, è la stessa che ha tagliato i fondi al minirugby e comprato una nuova sede, speso tutti i soldi della sua gestione e anche quelli accantonati dalla gestione precedente ?

      • enricalvisano 6 Luglio 2015, 15:47

        A quanto ho capito, Salvan ha analizzato i dati del Veneto e poi ha detto “diamoli per buoni e applichiamoli anche alle società di tutto il resto d’Italia”. Ma è evidente che devi fare i calcoli in maniera corretta, non puoi partire dal particolare per arrivare all’universale, direbbe qualche filosofo. Perché facendo i calcoli a spanne, gli Exit Poll davano stravincenti anche Prodi e Bersani nel 2006 e nel 2013, ma poi sappiamo tutti che non è andata esattamente così.

        • 6nazioni 6 Luglio 2015, 15:52

          mah…….. e’ stupefacente come discorso.

          • mezeena10 6 Luglio 2015, 18:59

            abbiamo un nuovo piccolo fenomeno! 🙂

        • il carogna 6 Luglio 2015, 16:14

          Se Salvan ha applicato ai calcoli i parametri ricavati da squadre venete, il numero di tesserati ottenuto non potrebbe essere ancora ” abbondante” ?
          Per me è questo il problema.

    • pesopiuma 6 Luglio 2015, 16:44

      Il problema è anche un’altro…se il metodo usato è stato, citando l’articolo, “ha contato gli incontri disputati da ogni squadra, i giocatori a referto e ha fatto la media”, manca un dato al conto, cioè i giocatori che, allenandosi in settimana, la domenica non sono stati convocati e messi nel foglio gara. Sempre praticanti sono.
      Inoltre, l’autore dello studio ha preso a parametro il Triveneto per il numero dei tesserati, ma non sono sicuro che sia l’area “regionale leader”, quantomeno, chi lo può affermare con certezza? Tempo fa lessi che nel Lazio c’è il maggior numero di tesserati.
      Difficile sostenere che questo studio sia affidabile.

      • CGP 6 Luglio 2015, 18:02

        al 30/6/2012 il Veneto era il Comitato con più squadre in assoluto partecipanti ai vari campionati.
        138 + 51 U14
        Il Lazio era a quota 69 + 18 U 14

        • malpensante 6 Luglio 2015, 18:48

          Poi vai a vedere i tesserati e il numero assoluto delle società, e succedono i miracoli.

          • 6nazioni 6 Luglio 2015, 19:46

            la moltiplicazione dei pesci e del pane…..

  15. Rabbidaniel 6 Luglio 2015, 13:43

    A dice che il numero è x, mentre B mi dice che il numero è y. Io vorrei sapere quant’è questo numero, che probabilmente non è né x né y. Chiedo troppo?

    • San Isidro 6 Luglio 2015, 13:50

      guardi, le posso dare i tesserati di CdV, tanto ormai ci siamo affiliati alla FIR, secondo l’osservatorio ovale vaticano (diretto da @6nazioni) i nostri praticanti sarebbero 11.544…se non ci volete credere abbiamo i dati nero su bianco…

  16. CGP 6 Luglio 2015, 13:57

    Ho sempre sostenuto che misurare lo sviluppo del movimento dal numero dei tesserati fosse una stupidaggine fuorviante. A mio avviso, per avere dati attendibili e probanti, è necessario analizzare il numero e l’incremento delle squadre che si iscrivono ai vari campionati, a partire dall’Eccellenza ed a finire all’U 14., e lasciar perdere quello farlocco dei tesserati.
    Finalmente la seria ricerca di Lello Salvan, che sottoscrivo in toto, che parte dall’analisi degli incontri disputati dalle squadre iscritte ai campionati e dalla rosa dei giocatori messi a referto.

    • sentenza 6 Luglio 2015, 14:08

      Ma non solo quante squadre si iscrivono, anche quelle che poi giocano e arrivano effettivamente a fine campionato. Da cui si può desumere il dato più importante di tutti: la percentuale di quelli che smettono entro il primo campionato (e continuando, al secondo, terzo ecc… e infine quanto dura la carriera media).

    • Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 14:13

      Io concordo in pieno , ma aggiungo che il dato “vero” non lo si avrà mai, tecnicamente è impossibile. La Fir pubblica i dati che le società “confezionano”. Guardiamo i casi in “buonafede”:
      1) se io tessero a settembre uno o più giocatori che a ottobre decidono di non venire più , per motivi scolastici, affermando che eventualmente proveranno l’anno prossimo, devo considerarli nel numero o meno?
      2) Se tessero 13 giocatori U12 e poi non arrivo al numero per fare il campionato e/o i genitori che avevano garantito l’aiuto non si fanno più vedere e quindi rinuncio al campionato, devo considerarli nel numero?
      Potrei farne altri cento di esempi “border line” che “falsano” il numero “vero” dei praticanti.
      Di fronte a questi casi in “buona fede” esistono sicuramente società che tesserano25 giocatori U14 “fantasma”. Ma su questi casi cosa può fare la federazione?
      Attivare un servizio ispettivo interno?

      • sentenza 6 Luglio 2015, 14:22

        Non è che bisogna sapere le unità esatte, ma almeno conoscere l’ordine di grandezza. Dal 50 al 55 e pure 60% non cambia molto. Ma dal 10 al 50% cambia moltissimo. Se una squadra perde il 10% di giocatori probabilmente arriva lo stesso a fine campionato, se perde il 50% o più è ben difficile. Sapere qunto è la scrematura iniziale e poi anche quella “a regime” è fondamentale per capire quale può essere la prospettiva di diffusione.

      • MarioC 6 Luglio 2015, 14:31

        Buongiorno AdG.
        Non sarebbe una cattiva idea. Visto che i tessarati ti danno accesso ad esercitare certi diritti sportivi come magari anche a finanziamenti…
        Poi i conti li fai con i tesserati che sai di avere: su venticique U16 tesserati, sai che regolarmente ne avrai a disposizione non più di diciotto/venti, ma questa è una differenza del 10-15% oserei dire fisiologica.
        Qui mi sembra si stia parlando di valori pressochè raddoppiati rispetto a quelli dichiarati: a pensar male, si fa peccato…

        • sentenza 6 Luglio 2015, 14:47

          Faccio un esempio tra il serio e il faceto per chiarire un concetto, dato che si continua a leggere che la tv è fondamentale per la diffusione. Visto che qualcuno ha dato il soprannome di Benito a Gavazzi, mettiamo proprio che faccia la sua marcia su Roma e diventi dittatore. E quando è lì obblighi TUTTI gli italiani, da 3 a 80 anni, a provare a giocare a rugby. Bene, è assai probabile che dopo una settimana, o un mese, o tre mesi, sui campi restino più o meno gli stessi 10-12 mila che ci sono oggi. Perchè evidentemente in Italia su 60 milioni quelli che vogliono e possono giocare a rugby sono quelli.

          • Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 14:58

            Scusa amico, ma hai una visione un poco arcaica della promozione sportiva. Se io fossi il dittatore di cui sopra investirei in un cartone animato tipo “Mila e Shiro due cuori nella pallavolo” e lo farei andare in onda su un canale generalista ( Rai o Mediaset). Se ottenesse la metà del successo ottenuto dalla pallavolo fra le ragazzine, raddoppieremmo i praticanti in pochi anni.

          • il carogna 6 Luglio 2015, 15:25

            Si potrebbe tentare anche con qualche cosa nell’ambito porno ?
            Oltre a mila e shiro ovvio.

          • Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 16:27

            Guarda che tu scherzi, e fai bene, soprattutto se hai votato @gianni berton, ma è stato fatto uno studio sull’impatto di quel cartone sul volley femminile e credimi è tutto fuorché peregrino l’impatto che ha avuto sul recente successo del volley femminile.

          • il carogna 6 Luglio 2015, 17:33

            Si, lo sapevo dell’effetto trascinamento di quel cartone.
            Non intendevo prenderti in giro.
            E si ho votato per le tette e il rugby.

          • sentenza 6 Luglio 2015, 17:35

            Però veniamo al dunque delle differenze fra uno sport come la pallavolo e il rugby. Può anche darsi che un cartone animato o un telefilm porti più curiosi a provare. Poi bisogna sempre vedere quanti ne restano dopo un po. Io direi che sicuramente ne restano (molti) meno che nella pallavolo.
            Ed è velleitario pensare che basti la presenza in tv per cambiare radicalmente le cose, ad esempio raddoppiare o triplicare i praticanti, perchè non è che il rugby nasce adesso da zero e quindi non si sa bene quanto seguito possa avere. Dopo 80-90 anni si può immaginare abbastanza bene. Se nel momento favorevole si riesce ad aumentare stabilmente i giocatori del 20% è grasso che cola.

          • il carogna 6 Luglio 2015, 17:47

            Si, d’accordo, però prova a pensare alla possibilità di trovarti tra le balle 10 bestioline nuove per ogni società, che vengono a provare il rugby e “il fangooo” .
            É quella l’età giusta per stregarli

      • CGP 6 Luglio 2015, 18:05

        Il numero dei giocatori che una società tessera non dice proprio nulla. Ciò che conta è vedere quante squadre di quella società sono iscritte e giocano nei vari campionati di categoria.

  17. Maury7 6 Luglio 2015, 14:39

    Ho avuto a che fare per un paio di anni con la federazione rugby norvegese,secondo i dati della World Rugby (forniti dalla federazione norvegese) in Norvegia ci sarebbero all’incirca 2500 giocatori e 42 clubs. I dati erano pubblicati nel vecchio sito dell’IRB ma con il rebranding non sono pià stati pubblicati
    In realtà in Norvegia ci sono solo 14-15 club tra uomini,donne,giovanili,rugby a 15 e rugby a 7 e di giocatori ce ne saranno si e no 300

  18. 6nazioni 6 Luglio 2015, 14:46

    eccellenza,serie a,b,c,c1 di tutte le regioni italiane, campionati giovanili u.18,16,
    u.14 tenendo presente una rosa minima di 30 tesserati/giocatori non si
    superano i 22.000 tesserati/giocatori, sono esclusi tutti i ragazzini del mini/rugby,scovate gli altri tesserati della fir

    • Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 15:00

      E secondo te su un campione di 22.000 atleti quanti atleti di valore internazionale pensi di poter tirar fuori? o pensi che basti affidare quei 22.000 ad uno stuolo di allenatori neozelandesi e il problema è risolto?

      • 6nazioni 6 Luglio 2015, 15:15

        A.d.G. tu intercedi con il tuo presidente,chiudi il baraccone (*)
        prendi 20 allenatori NZ e vedrai che in 5/10 anni qualcosa
        succede. Sicuramente i risultati saranno molto ma molto migliori e con minori spese di adesso, il problema grosso sono i voti x la
        riconferma.

      • 6nazioni 6 Luglio 2015, 15:16

        mi basta lo 0.5% l’anno…..

  19. gufo45 6 Luglio 2015, 15:15

    il problema sta nella differenza tra “tesserati” e “praticanti effettivi”. La Federazione non fornisce dati fasulli quando comunica il numero dei tesserati in quanto si limita a fornire cifre che si riferiscono ai praticanti che le società comunicano di aver effettivamente tesserato… Il problema, soprattutto per le categorie giovanili, sta nel fatto che le società – per evitare penalizzazioni dovute alla mancanza di formazioni Under – tesserano un sacco di ragazzi che possano far numero in modo da comunicare la lista alla Fir ed aggirare in tal modo la sanzione con la penalizzazione . Poi quelli che effettivamente scenderanno in campo – andando a referto – saranno pochi rispetto al numero dei tesserati. Per evitare tutto ciò basterebbe solo evitare il metodo della penalizzazione e adottare invece quello della “premiazione”: cioè niente punti di penalizzazione e chi non ha ad esempio under 16 o 14 ma invece un premio (contributo) per chi invece ne istituisce magari più di una (previo controllo rigoroso). In tal modo 1) non si andrebbe a penalizzare chi fa comunque attività, 2) si darebbe un incentivo a chi ne fa più ed infine 3) si potrebbe limitare il gap tra atleti tesserati e atleti praticanti.

    • il carogna 6 Luglio 2015, 15:31

      Si ma per poter dare un premio o un contributo bisogna averli i soldi.

    • pepe carvalho 6 Luglio 2015, 15:36

      Guarda che a parte la penalizzazione o (più importante) l’impossibilità di salire di categoria, funziona già così. Il premio è basso, questo è vero, ma almeno si evita che società senza giovanili scalino le categorie senza lasciare nulla alla formazione.

  20. gufo45 6 Luglio 2015, 15:35

    Se una federazione non orienta le strategie del proprio bilancio a premiare chi aumenta l’effettiva attività giovanile allora non resta che dire che questa federazione non ha un futuro…..

    • il carogna 6 Luglio 2015, 16:16

      speriamo , ma fino a fine mandato si va avanti così

  21. tunga 6 Luglio 2015, 15:47

    Solo x conoscenza dei piu giovsni e chiarisco srnza prendere parti xche certo non e merito di questa legislatura.
    fino a pochi anni fa si pagava x ogni tesseramento e anche per iscrivere una squadra in un campionato. Oggi è tutto gratis.
    in molte federazioni si paga ancora e anche salato.
    svariati migliaia di euro x i campionati maggiori.

  22. fracassosandona 6 Luglio 2015, 15:49

    lancio la mia provocazione…

    votano i giocatori, gli allenatori, gli accompagnatori e i genitori del minirugby impegnati nel weekend del voto, in cui si organizzano tutti i concentramenti del caso: la lista gara fa da elenco elettorale…
    così scopriamo anche quanta gente effettivamente gioca in italia…
    i giocatori tesserati ma non convocati per il week end di gara avranno un conteggio a parte per evitare brogli…
    giocatori impegnati all’estero e in pro12: hanno diritto di voto anche loro ma di quelli sappiamo nome e cognome: sono un centinaio in tutto…
    rappresentanti dei tifosi, facendo votare esclusivamente gli abbonati…
    altro che stati generali….

    • malpensante 6 Luglio 2015, 16:08

      Praticanti = campionati. Stop.

    • pepe carvalho 6 Luglio 2015, 16:20

      potrebbe essere bello, peccato che votino le società e non i singoli tesserati 🙁

      • boh 6 Luglio 2015, 16:32

        Veramente, se le società si comportano seriamente convocano le assemblee dei tesserati, i quali decidono a chi andrà il voto e non è detto che a votare mandino il presidente….Poi, quel che succede è tutt’altro.

        • malpensante 6 Luglio 2015, 16:44

          E comunque a me sta bene che votino anche solo le società, basta che il numero di voti rappresenti i praticanti e non i tesserati. Anche che chi ha le deleghe poi non faccia quello che gli pare.

    • Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 16:22

      @fracasso scusa una precisazione. I consiglieri federali li votano i presidenti delle società. Quindi chi vota è chiaro e non ci sono problemi. Ci sarà anche qualche società “fantasma” , ma , generalmente, le società esistono. Il fatto oggetto di discussione son i voti elettorali che ognuno porta.

      • fracassosandona 6 Luglio 2015, 17:40

        risolvo il problema “alla grillina”, uno vale uno, proponendo un’elezione diretta e non un’elezione di secondo grado, dove le società si comportano da grandi elettori…

        • Mr Ian 6 Luglio 2015, 18:01

          non è alla grillina, solamente democratico.

          • Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 18:56

            No non è così semplice. Il rugby vattekapesca, società che disputa un unico campionato minirugby può avere lo stesso peso elettorale del Mogliano o del Valsugana? La prima se la cava con un bilancio di 1.000 €, scarsi, alle seconde non bastano 200.000. Escluso il campionato di eccellenza.

          • Mr Ian 6 Luglio 2015, 19:15

            mica quelli con una società da 1000 euro sono scemi, magari non hanno le possibilità economiche e/o strutturali per essere il Mogliano o il Valsugana Padova.
            Sarebbe la voce dal basso, la base del movimento

  23. 6nazioni 6 Luglio 2015, 16:21

    dati sconfortanti del rugby italiano:
    C.O.N.I.2014:
    rugby
    atleti 76.875
    società 810
    operatori 20.717
    Rapporto regioni primi 5 sport x numero di praticanti (niente rugby)
    Rapporto regioni prime 5 società (niente rugby)
    sfatiamo anche il Galles italiano (veneto) i primi 5 sport praticati nel veneto
    sono: calcio,pallavolo,pallacanestro,pesca sportiva,tennis.

    • boh 6 Luglio 2015, 16:23

      Eh, ma gli altri han taroccato i dati………

    • soa 6 Luglio 2015, 17:03

      Pesca sportiva?!

      • fracassosandona 6 Luglio 2015, 17:44

        la fipsas è federazione potentissima…
        e molti di voi sottovalutano il peso del ciclismo, sport che smuove molto denaro e tanti tanti appassionati di ogni genere…

        quanto al football americano, sappiate che la loro finale si è svolta al vigorelli davanti a 4000 spettatori: dobbiamo cominciare a guardarci alle spalle…

        • soa 6 Luglio 2015, 17:52

          Il ciclismo è un signor sport. Quanto al football americano, fanno pubblicità su Virgin Radio durante Virgin Generation, programma rivolto ai giovani, con interviste, risultati, classifiche, ecc..Più che altro dedicano attenzione agli sport americani e, già che ci sono, parlano del campionato di football nostrano.

        • malpensante 6 Luglio 2015, 18:53

          I Panthers quando giocavano al XXV aprile (adesso sono sfrattati e hanno giocato al Tardini) hanno sempre fatto più pubblico delle Zebre. Giovanile, amici, amiche, amici delle amiche, familiari, compagni di scuola, compagne di scuola, tacchinatori delle compagne di scuola, ecc. Esattamente come il rugby molti anni fa, quando era nelle scuole.

        • sentenza 6 Luglio 2015, 22:22

          Beh insomma… 4000… facciamo 2000 e forse qualcosa in più. Han giocato sabato, non so come abbiano fatto con sto caldo. Forse esistono caschi e shoulder refrigerati… da quel che ho letto comunque direi che sono già anche loro sulla strada di gonfiare i numeri, non possono non adeguarsi all’andazzo, sia con gli spettatori che con i praticanti. Comunque è vero che fino all’anno scorso i Panthers avevano se non di più almeno tanti spettatori quanto le Zebre. Che dice tutto: non sulla forza del football ma sulla debolezza del rugby.

  24. WinstonSmith 6 Luglio 2015, 17:23

    non ho letto l’articolo sul Gazzettino e tantomeno ho visto lo studio di Salvan: penso tuttavia non sia difficile sapere – direttamente o indirettamente – dalla federazione quante siano le squadre che partecipano davvero ai campionati. Nel caso dell’U14 Salvan (o quantomeno la notizia sopra riportata) parla di 330 squadre per 5.540 giocatori laddove, si dice, dai dati della federazione i giocatori risulterebbero essere 11.698. Se il dato di 330 squadre è corretto, e credo che almeno questo dato non dovrebbe essere coperto da alcun segreto di Fatima,secondo Salvan ogni squadra avrebbe 16,78 giocatori mentre secondo la federazione i giocatori sarebbero 35,44 per squadra. Tenuto conto che il numero minimo per scendere in campo in U14 è di 13 + 2 giocatori temo che i conteggi di Salvan siano decisamente più vicini al vero di quanto ci piacerebbe mai credere. E a me non pare che questa sia campagna elettorale.

  25. CGP 6 Luglio 2015, 17:48

    per @San Isidro, che non crede alle parole di Salvan ma che vede una marea di squadre, riporto qui di seguito Il numero delle squadre iscritte ai relativi campionati, fino al 30/6/2012. Lascio a lui l’analisi dei numeri. Non giuro però sul fatto che le squadre abbiano portato a termine i campionati per i quali si sono iscritte:
    2002/2003 n. 548 + 137 U 13 = 685
    2003/2004 n. 575 + 153 U 13 = 728
    2004/2005 n. 602 + 154 U13 = 756
    2005/2006 n. 657 + 199 U 13 = 856
    2006/2007 n. 735 + 207 U 13 = 942
    2007/2008 n. 781 + 231 U 13 = 1012
    2008/2009 n. 846 + 408 U 13 = 1254
    2009/2010 n. 747 + 320 U 14 = 1067
    2010/2011 n. 767 + 318 U 14 = 1085
    2011/2012 n. 768 + 244 U 14 = 1012
    Ovviamente ci sono anche i dati disaggregati per singolo comitato.

    • San Isidro 6 Luglio 2015, 18:08

      la “marea di squadre” la puoi vedere anche tu se guardi la quantità di club che quest’anno hanno partecipato ai campionati di C1 e C2…ho semplicemente detto che rispetto a tanti anni fa il rugby si ampiamente diffuso sul territorio e adesso si gioca anche in posti dove prima era impensabile immaginare che potesse nascere una squadra di palla ovale, tanto per fare un esempio, quanti club c’erano in Puglia nel 2000? e quanti adesso?

      • CGP 6 Luglio 2015, 18:17

        I Club dovrei cercarli ma le squadre iscritte ai diversi campionati di categoria sono le seguenti:
        nel 2002/2003 n. 13 + 4 U 13 = 17
        nel 2011/2012 n. 26 + 12 U 14 = 38

        • San Isidro 6 Luglio 2015, 18:22

          e quello che hai pubblicato già mi sembra un dato significativo…non ho detto che il rugby in Italia stia crescendo a dismisura, tuttavia c’è stata una maggiore diffusione anche nelle regioni storicamente meno “ovalizzate” e questo è un dato di fatto…

          • malpensante 6 Luglio 2015, 19:05

            Ma dove la vedi questa diffusione, lo sai solo tu. Napoli? C’erano due squadre in A, e forti. Reggio Calabria, Catania, tutti club strutturati, fino alla A. San Benedetto? Livorno? Cecina? Genova? Lascio perdere Brescia che c’è Calvisano. Ci sono molte società, ma a squadre siamo lì, e si è drammaticamente ristretto il numero dei club che hanno struttura e capacità per tirar su tutti gli anni una leva decente e mettere in campo dai seniores alle under, nazionale e non. In compenso ci sono società (Eccellenza ma anche A) che con due soldi prendono da fuori i ragazzi per farsi la squadra e il minimo indispensabile di giovanili e pigliano i soldi dalla FIR, oltre che raccogliere i pacchetti di voti per il migliore offerente. Quanti soldi prende chi vince il campionato u18? u16? Le semifinaliste? In Eccellenza prendono 400000 cucuzze. Ah, giusto, devono fare la coppa (quella che una volta pagava, e adesso si paga)

          • San Isidro 6 Luglio 2015, 19:50

            aridaje, te lo ripeto, vai a vedere la quantità di squadre che ci sono tra C1 e C2 e vedi la loro proveninenza, ti accorgerai che molte di queste vengono da paesi, città e regioni dove fino a dieci anni fa non sapevano nemmeno cosa fosse il rugby…
            con “diffusione” intendo proprio il fatto che in questi ultimi anni la palla ovale è arrivata in luoghi fuori dalle zone tradizionalmente rugbystiche…questo è quello che sto dicendo da sopra e mi pare che sia un dato di fatto…poi che buona parte di queste squadre poggino sul totale dilettantismo e non abbiano una filiera strutturata (alcune hanno semplicemente la squadra senior) è un altro discorso, anche se non comprendo il definire “doposcuola” società che sono nate seriamente con l’intento di fare minirugby (se si crea un club si deve pur partire da qualche parte, tra qualche anno magari oltre al minirugby quelle società avranno anche juniores e prima squadra in C)…
            tutti i luoghi da te citati mi pare che continuino ad avere la loro tradizione e i loro praticanti…a Napoli, lasciando perdere i fasti dell’Interforze, la Partenope continua la sua attività con le sue giovanili, in C1 c’è l’Amatori Napoli (ex CUS), in C2 lo Scampia è stato un progetto di rugby sociale di grande successo, per non parlare delle tante squadre della provincia…il Reggio Calabria sta fisso in B da alcuni anni, a Catania dalla prossima stagione il CUS andrà a fare compagnia all’Amatori in B visto che è salito dalla C1, e non credo proprio che a Catania manchino i praticanti, penso pure alle numerose società della provincia…a Genova il CUS è in A, il Livorno stava per andare a fare i play-off di B, il Cecina continua ad avere la sua squadra (non ricordo dove)…io sto parlando di altri luoghi dove prima il rugby non esisteva proprio, in Molise fino a qualche anno fa non c’èra nemmeno una squadra, adesso ce ne sono almeno due mi pare, se non è diffusione questa?

          • malpensante 7 Luglio 2015, 10:18

            E a te chi te lo ha detto che in Molise non ci sia stata una squadra che faceva la C di allora, e neanche malaccio? Un po’ prima di qualche anno fa, ma le squadre nelle aree “deboli” vanno e vengono e tornano se magari c’è una Università e il CUS dà una mano. Io dico che c’era, però continua con google che forse la trovi.

          • San Isidro 7 Luglio 2015, 14:22

            Fin da sopra sto dicendo una cosa chiara e semplice, che il rugby rispetto a diversi anni fa è arrivato in zone d’Italia dove prima non avevano mai visto una palla ovale…per me è un dato di fatto (con o senza google) e lo vedo anche qui a Roma (e provincia) dove fino a dieci anni fa non c’erano tutte le squadre che ci sono adesso…evidentemente da malpensante vedi le cose in modo diverso, pazienza, più di così non so come spiegarmi…

          • malpensante 7 Luglio 2015, 15:03

            Controlla il Molise, intanto. 🙂

          • San Isidro 7 Luglio 2015, 15:32

            @mal, io non lo so se prima del 2000 c’erano squadre di rugby in Molise, ma il CUS Molise è nato nel 2012 e nel 2011 sono nate le prime due realtà ovali nella regione, ovvero gli Hammers Campobasso e il Vasto…questo è il pezzo di un articolo del 2012 che ho trovato su un sito sportivo molisano…
            “Il Molise è l’unica regione italiana senza squadre iscritte ai campionati della Fir ma la palla ovale sta emergendo anche da queste parti. Merito di due società nate nell’anno appena chiuso: gli Hammers Campobasso che nel capoluogo hanno lanciato un progetto mirato ai giovani e il Vasto, formazione abruzzese che conta sette tesserati bassomolisani e che milita nel campionato di serie C”
            Che te devo dì?

      • 6nazioni 6 Luglio 2015, 19:39

        @san il conteggio che io personalmente ho fatto dall’eccellenza
        alla serie c2 compresi tutti i campionati giovanili u.14,u16,u18,
        escluso il mini rugby il totale dei giocatori arriva a 22.000
        giocatori di rugby.
        trovate gli altri nelle vs abitazioni o club……..
        @san la diffusione non e’ sinonimo di aumento di giocatori,ma di
        votivotivotivoti
        #votalovpresidentesanisidro

  26. Camoto 6 Luglio 2015, 18:01

    Povera la mia statistica sempre maltrattata per portare acqua al proprio mulino.
    Innegabilmente le squadre comunicano troppi tesserati dato che, soprattutto nel mimirugby, rimangono per tutto l’anno giocatori passati per caso solo 1 mese.
    La ricerca di Salvan non tiene conto invece del numero massimo di giocatori convocabili, questa è la barzelletta del minirugby, hai 25 giocatori e ne puoi portare solo 18/19 in u14, sempre meno a scendere di anni, poi dicono che tutto devono entrare in campo, ma tutti per regolamento non li puoi chiamare. Considerate anche quelli che di inverno stanno male o in generale si infortunano.
    Poi non fate la media per società, ce ne sono che hanno 2/3 squadre per anno.
    La verità sta nel mezzo, agli estremi alti ci sono paraculi a quelli bassi somari.

    • WinstonSmith 6 Luglio 2015, 19:02

      tanto per parlare delle U14, che conosco meglio, faccio un paio di precisazioni: in provincia di Brescia quest’anno 11 società hanno schierato squadre di U14, di queste 11 solo 2 (Calvisano e Fiumicello) hanno iscritto 2 squadre (che peraltro non sono sempre riuscite a scendere in campo). Potrà forse anche essere che i 16,78 giocatori conteggiati da Salvan siano effettivamente pochi ma davvero vogliamo credere che possano esserci 35,44 giocatori tesserati per ogni squadra di U14?

      • Camoto 6 Luglio 2015, 19:19

        Scusa. Hai letto quello che ho scritto? Non do ragione alla federazione, ho anche specificato che le stesse società contano in eccesso. Quando mio figlio giocava in u14 c’erano 30 ragazzi iscritti di cui circa 25 effettivi e 19 convocati.
        L’esempio delle 2/3 era solo per dire che non si può fare società per numero di giocatori medi è un conteggio in difetto.
        Dico solo che questo conteggio è di parte quanto l’altro ed essendo laureato in statistica mi offendo personalmente del cattivo uso che se ne fa.
        Tornando ai referti ci sono squadre che non arrivando al numero minimo non giocano mai. Questi 8/10 giocatori non li contiamo come rugbysti?

        • WinstonSmith 6 Luglio 2015, 19:28

          certo che ho letto, solo che sono convinto che siano molto più prossimi al vero i somari dei paraculi. e quanto agli 8/10 ragazzi che non arrivano al numero per giocare perchè credi che le due società che ho indicato siano riuscite a schierare (non sempre, lo ripeto) due squadre?

          • Camoto 6 Luglio 2015, 19:52

            Leggila così
            – la federazione conta quanti hanno giocato almeno 1 giorno a rugby durante l’anno (l’aggiungere i nuovi e non togliere i vecchi come scirtto sopra è privo di fondamento)
            – il crveneto conta la media dei giocatori a partita moltiplicando per il numero di società trascurando che la media non può essere maggiore di 20 (rettifico i 19 detti sopra sono 13 + 7)
            Ergo: la prima serve per contare quante persone sono passate nell’anno nelle varie società, la seconda è buona solo per dire quanti sono i giocatori medi a partita per squadra. Quale sia più vicina non mi importa entrambe non descrivono ciò che vogliono contare una è chiaramente in eccesso l’altra in difetto e sono state eseguite da committenti parziali.
            Come conterei io:
            – ogni mese viene rilevato il numero dei presenti agli allenamenti almeno una volta da ottobre a maggio e poi si fa una media. Questa è vicina alla realtà
            Poi come sottolinea adg: sempre pochi rimangono….

  27. Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 19:19

    Ciò che non capisco é l’accapigliarsi sui numeri. Sono comunque insufficienti. Ma non perché lo dico io, ma perché è sotto gli occhi di tutti la difficoltà ad avere giocatori italiani per il livello Pro12 e la nazionale.
    A meno che si creda che basta modificare il sistema di gestione delle deleghe elettorali e come d’incanto, fioriranno i Ma.

    • Camoto 6 Luglio 2015, 19:37

      Su questo possiamo discuterne quanto ne vuoi e non posso far altro che darti ragione

    • 6nazioni 6 Luglio 2015, 19:43

      con A.d.G. sono sempre curve e contro curve svia sempre il discorso.
      Ma tu credi che il sig salvan sia uno capitato li x caso?
      Statistica.sai cosa significa?
      Se i numeri sono taroccati ,e sono taroccati di cosa stai parlando A.d.G.degli
      specchi di calvisano….

      • Alberto da Giussano 6 Luglio 2015, 22:01

        Ciò che non hai capito dopo una giornata di commenti è che i tesserati li gonfiano le società, non la Fir. Quanto alla statistica, come scienza, è meglio che la lasci la dov’è. È una cosa che non ti si confà.

        • 6nazioni 7 Luglio 2015, 14:42

          A.d.G. miilluminidimmenso quando leggo i tuoi post….
          sei un fenomeno del blog, grazie di esistere.
          i tesserati che giocano il rugby in italia sono circa
          22.000 gli altri sono votivotivoti.
          staisereno

  28. il carogna 6 Luglio 2015, 22:48

    ” …è che i tesserati li gonfiano le società, non la Fir…”
    Ma la Fir lo saprà di tutto ‘sto rigonfiamento ?

  29. delipe 6 Luglio 2015, 23:53

    Buonasera,
    Mi sono letto tutti i commenti (ho praticamentr passato la serata a leggervi 🙂
    Vi faccio tanti complimenti e vi ringrazio per tutti i commenti molto interessanti.
    Interessantissimo post condiviso che fa capire molto di quanto questo blog possa essere appassionante ed istruttivo per tutti, neofiti o stagionati 🙂
    Grazie ancora a tutti indistintamente 🙂
    Cordialità

  30. franzele 7 Luglio 2015, 10:13

    Mah, di sicuro non sono dati facili da registrare. Gli stessi giocatori Old hanno avuto un grande incremento negli ultimi anni, con squadre strutturate e quindi iscritte alla fir e via dicendo. Non credo che gli Old siano una risorsa in termini di giocatori, di sicuro potrebbero esserla in termini di risorse umane, accompagnatori, allenatori, padri, zii o nonni di giocatori. Quindi oltre al termine numerico/statistico entrano in ballo anche altre chiavi di lettura.
    Ma oltre a questo… ancora Ascione?
    Che senso ha cambiare, crescere tanto o poco se alla fine dei conti a menare il brodo sono sempre gli stessi?

  31. franzele 7 Luglio 2015, 10:14

    Potrebbero esserlo…. Ezchiuzme

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Serie A Elite: ultima spiaggia per Colorno e Mogliano. Il programma della 2a giornata di playoff

Questo weekend potrebbe già essere decisivo: tutto dipenderà dai risultati di sabato e domenica

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Serie B: i risultati e le classifiche dopo la 21esima giornata

Terminato il penultimo turno di regular season, playoff sempre più vicini

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Serie A: i risultati e le classifiche dopo la 21esima giornata

Turno decisivo per decretare le vincitrici della stagione regolare

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Serie A Elite: Rovigo prima soffre il Mogliano, poi dilaga nel finale di playoff

Partita dai due volti al Battaglini: padroni di casa bloccati in avvio, poi la meta di Cadorini cambia il match

28 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
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Serie A Elite: derby Rovigo-Mogliano nel girone 2

Si chiude la prima giornata di playoff del massimo campionato italiano

28 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
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Serie A Elite 2024/2025: il campionato torna a 10 squadre

La Fir ha deliberato la rimodulazione del massimo campionato italiano e di conseguenza di tutte le altre serie

28 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite