Premi per gli azzurri, clamoroso: la FIR interrompe il ritiro di Villabassa

Tutti e 40 i giocatori tornano a disposizione dei loro club, Gavazzi: “Sono deluso”. Seguite qui tutte le ultime

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Un ritiro iniziato ieri a Villabassa per preparare il Mondiale e già interrotto. Tutti i giocatori della nazionale se ne sono andati. La voce rimbalza dalle primissime ore del mattino. Il tema di scontro sono i premi. Un comunicato FIR della 10 conferma il tutto, G.I.R.A. però smentisce con una nota: i giocatori sono tuttora in ritiro.
Alle 10.27 la FIR ha confermato a OnRugby che il ritiro è terminato, decisione presa dalla stessa federazione prima che i giocatori lasciassero o meno Villabassa.

Domani in programma un incotro tra tutti i giocatori e il presidente FIR Alfredo Gavazzi.

 

ORE 10.36 IL COMUNICATO G.I.R.A CHE SMENTISCE QUELLO FIR
Clamorosa dichiarazione inveritiera della F.I.R.: i giocatori si sono tutti presentati al raduno e resteranno al raduno!
A questo punto chi si è assunto al responsabilità di fare un comunicato lesivo dell’onore e del decoro sportivo di ben 40 atleti nazionali di rugby, si assumerà le proprie responsabilità di fronte agli organi di giustizia sportivi e ordinari.

La verità e tutta un’altra: stamattina i giocatori hanno chiesto un incontro al Presidente Gavazzi, il quale l’ha negato per impegni personali. Vista la situazione generale, i responsabili della F.I.R. hanno dichiarato lo scioglimento del raduno invitando i giocatori ad andarsene.

Tuttavia, per rigirare la situazione a proprio favore, contestualmente all’ordine di allontanarsi dato ai giocatori è stato divulgato un comunicato che, come detto, ha rappresentato i fatti in maniera difforme dal vero.

Ciò fatto, è arrivato un invito a Calvisano all’indirizzo di una delegazione di rugbisti: in parole povere, prima si è sparato contro gli azzurri e poi si è tesa loro la mano.

Vero è, piuttosto, che nessun accordo è stato raggiunto tra i Nazionali di Rugby e la F.I.R.. E non ci si riferisce solo alla questione dei compensi, ma anche a tutte le altre tematiche già messe sul tavolo della trattativa. I presupposti per la riuscita della spedizione azzurra ai Mondiali di Londra, dunque, sono pessimi, e non si vedono margini per ricucire lo strappo.

Tutto ciò che Parisse & co. chiedono è solo una riapertura del dialogo ed un incontro di persona con il Presidente, che sembra avere, tuttavia, impegni più pregnanti. Mandare tutti a casa, dunque, è il bel modo di affrontare i problemi, e ancora “migliore” è il tenore dell’odierno comunicato stampa federale.

Che almeno si usi l’onestà intellettuale di presentare la realtà dei fatti in modo chiaro.

Non ci sono parole.

 

ORE 10.11 LA CONFERMA DELLA FIR CON UN COMUNICATO:
La Federazione Italiana Rugby ha preso atto della volontà, manifestata ieri sera dai giocatori convocati in raduno a Villabassa con la Squadra Nazionale, di non prendere parte agli allenamenti e di non indossare materiale sportivo FIR sino al raggiungimento di un accordo economico per la partecipazione alla preparazione estiva ed alla Rugby World Cup di settembre in Inghilterra.

La presa di posizione di ieri sera non cambia la volontà del Consiglio Federale – pienamente condivisa dallo staff della Squadra Nazionale – di raggiungere un accordo economico con i giocatori basato non sulla semplice partecipazione alle finestre internazionali ma su concreti principi meritocratici legati alla performance. 

Principi che, come già ribadito pubblicamente dai vertici federali, saranno alla base di tutti i futuri accordi tra FIR e gli atleti della Nazionale.

Una proposta definitiva è già stata presentata, in questi termini, ai rappresentanti dei giocatori.

Il raduno di Villabassa, sulla base della situazione corrente, è stato interrotto e la preparazione alla Rugby World Cup riprenderà al raggiungimento di un accordo tra FIR e giocatori. Gli atleti convocati con la Nazionale sono a disposizione, con effetto immediato, delle rispettive Società di appartenenza.

“Sono deluso dall’atteggiamento assunto dagli atleti – ha dichiarato il Presidente federale Alfredo Gavazzi – non tanto per la situazione contingente ma perchè tale decisione denota la non volontà di investire sulle proprie capacità sportive. L’offerta che è stata presentata è coerente con il nostro attuale posizionamento e con gli accordi in essere tra gli atleti e le Federazioni Tier 1 a noi più prossime nel ranking. Resto fiducioso che, come sempre, il buon senso prevarrà e, tutti assieme, potremo imprimere una svolta importante, in chiave futura, ai rapporti tra la Federazione e gli Azzurri, aumentando significativamente l’attenzione ai risultati ottenuti”. 

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