Il presidente della massima organizzazione rugbistica mondiale annuncia riforme importanti. E al “signor Boudjellal” dice che…
World Rugby, due anni per rivoluzionare eleggibilità e Ovalia
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la vita è piena di coincidenze…
🙂
e sarebbe anche ora di mettere un po’ d ordine
proprio adesso che bibì e bibò avevano trovato la rotta per le isole del sud con annesso indirizzo dell’albergo e della trattoria buona, proprio adesso mi cambiano le regole dell’eleggibilità, eh no! E poi non ditemi che noi riceviamo lo stesso trattamento degli altri…
Ma se dalla rotta arrivano i vari Senialvento semo a posto!
“quell’altro là” non risponde al metro cubo di Ascione…
Più che da modificare, la regola sull’eleggibilità sarebbe da togliere. Ciascuno giochi per il suo Paese e ne sia contento, per vincere ci sono già le squadre di club. Al massimo, ma proprio al massimo, si può lasciare portando la soglia a 5 anni e mettendo un limite d’età da cui far decorrere il computo, ad esempio 23, cioè prima dei 28 non cambi nazionale.
Boudjellal però rompe decisamente le palle con sta storia. Secondo la mia modesta opinione.
Scusate ma Gavazzi partecipa a questo tavolo di lavoro?
Sì, è seduto tra El do de cope e a vecia de spade
Quando qualcuno mi dice che rivedrà delle regole, non so perhè ma mi vein da pensar male, vorrei ricordare che ultimamente avevan rivisto la regola per l’eleggibilità col rugby seven…. Non il massimo della vita
Ps comunque a tutti quelli che si lamentano delle varie equiparazioni, vorrei solo ricordare che mezza Samoa (se non tutta) è in possesso di doppi passaporti, insomma i casi son molteplicie cercherei più che altro di legare le nazionali assieme in maniera tale che tal giocatore X che risponde alla chiamata di una nazionale giovanile non giochi poi per un’altra da grande
Nel caso dei doppi passaporti non si può far niente e ci sta che uno che abbia doppia nazionalità decida di giocare per l’altra anche se cresciuto da un’altra parte. Io parlo più dei vari Kockott, che, pur essendo ottimi giocatori, non riescono a trovare spazio in patria e si accasano altrove. Altro esempio Visser, perchè non gioca con l’Olanda?
Bisogna vincolare l’appartenenza a una nazionale mediante la chiamata in U20, con la maggiore età. E se qualcuno avanza l’appunto che non si può legare così presto un giovane, be’, si risponda che la nazionale non dovrebbe essere un club. In caso contrario si facciano selezioni di Lega e morta lì.
Soluzione drastica ma che ci può stare alla luce delle riforme per ottenere la cittadinanza facile, evitando così la questione eleggibilità. Basti pensare a cosa ha fatto il Qatar con la pallamano.
Boh, io sarò troppo libertario, ma secondo me, oltre la cittadinanza, deve valere la formazione. Esempio: un ragazzo figlio di immigrati o nato all’estero ma che si è formato rugbysticamente in Italia, secondo me è normale che giochi in nazionale italiana, a prescindere dal passaporto.
Sugli equiparati, basterebbe alzare la soglia. Per esempio, con 5-6 anni di attività agonistica invece di tre sarebbe già diverso. Varrebbe la pena investire solo su quelli bravi davvero e non fare il mercato degli stranieri.
Stando così tanti anni in un Paese avrebbe già diritto alla cittadinanza al compimento della maggiore età. Per le nazionali giovanili non dovrebbero esserci problemi visto che non sono vincolanti. Poi si può studiarla un attimo e calibrarla in modo più accurato, quel che è certo è che non si può più andare avanti così.
Diciamo così per tagliare la testa al toro 3 anni di permanenza sul territorio ma legare la possibilità della nazionale dalla selezione U18!
Secondo me bisognerebbe mettere fine alle equiparazioni , dovrebbe valere solo la cittadinanza ( chiaramente inserendo delle norme per evitare le cittadinanze facili ) , se hai già fatto parte di un rappresentativa nazionale ( a qualsiasi età e per qualsiasi sport ) rimani legato a quel paese . Per quanto riguarda il Mr. Tolone a stancato !