Semifinale Eccellenza: Rovigo scappa, resta in 13, ma batte le Fiamme 33-31

Partita vista al Gelsomini con @San, @Mtt, @HenyVDRugby, Alain e consorte + tanti tifosi delle Gold Flames + altrettanti tifosi delle posse rossoblù. Rifacciamo i conti degli spettatori del campionato di Eccellenza 2014/15, per favore. Oggi abbiamo alzato i numeri non poco…
Personalmente non mi sono accorto delle intemperanze del pubblico rodigino segnalate da @Legionario, ma io ero dall’altra parte della tribuna. Solo alla fine ci siamo spostati per andare ad “infiltrarci” nella parte rossoblù e vederla da vicino. In ogni caso, standing ovation a questi appassionati che seguono tutti insieme la loro squadra di rugby, con sciarpe, striscioni, bandiere, tamburi, trombette, maglie (alcune storiche, con la scritta Sanson…), uomini, donne e bambini, insomma famiglie di amici che si organizzano insieme e vanno insieme a vedere i Bersaglieri. A Roma siamo abituati ad un pubblico molto più compassato, mediamente più “amici di club house”. Però se ce ne fossero di più, a Roma e fuori, di “amici che si muovono e suonano il tamburo”, non sarebbe male…
A me la partita è piaciuta. Non grandi giocate “tecniche” o fantasiose, ma poche soluzioni semplici e mirate all’obiettivo. In pratica, ambo le squadre hanno giocato caricate con un “logaritmo”. Presutti ha puntato tutto sulla mischia ed i calci, sia quelli piazzati di Benetti che quelli di ripiazzamento di Canna. Talora i suoi hanno preferito giocare al piede, anche quando avrebbero potuto aprire il gioco, per limitare i rischi. Le Fiamme Oro nel primo tempo hanno tenuto testa nel punteggio alla squadra ospite, grazie alla schiacciante superiorità della propria mischia, ad una superba rolling maul ed ai chirurgici calci piazzati del solito Benetti. Il Rovigo, però, è riuscito ugualmente a marcare due mete macinando più gioco con i trequarti e sfruttando alcuni errori della squadra di casa. Così, le Gold Flames chiudono in vantaggio il primo tempo e ci attendiamo fiamme pirotecniche anche nel secondo tempo. E invece, con @San, torniamo sulle tribune con birretta e paninozzo in mano, appena in tempo per vedere che ci siamo persi il calcio di inizio del secondo tempo e la susseguente meta rossoblù non convalidata dall’arbitro. E per altri dieci minuti le Fiamme non riescono ad uscire dalla propria metà campo. A quel punto, il logaritmo di Frati prevede una maul dietro l’altra, minimo sindacale per portare a casa mete quasi uguali tra loro. Partita finita? Così sembra. Ma Presutti contro Hitchcock “vince de prepotenza” (cit. @HenryVDRugby), e le Fiamme cominciano a uscire e a rosicchiare punto su punto. Rovigo, quindi, in difficoltà, e consequenziale giallo per il pilone destro rossoblù Ravalle (che poi ci è passato davanti, sotto la tribuna; visto da vicino è così grosso, che gli manca solo la scritta “Ariston” sulla maglia…), che si trasforma seduta stante in rosso (proteste? Eravamo lontani, ma così ci è sembrato). Alla fine le Fiamme si buttano in avanti alla disperata e riescono a marcare ben due mete, mancando, però la trasformazione della prima delle due. In definitiva, sono proprio i due punti che mancano all’appello per agganciare il pareggio. E con un po’ più di lucidità su alcune scelte, forse la partita si sarebbe potuta portare a casa. Comunque, vittoria meritata del Rovigo, che prima ha saputo costruire il vantaggio in modo efficace (Indifendibili le rolling – maul con cui ha segnato le proprie mete) e poi, in inferiorità numerica, è stato in grado di contenere gli assalti delle Fiamme Oro. In ogni caso, chapeaux a questa squadra romana e al mitico Pasqualone, e grazie per averci portato lì, dove quest’anno mai avremmo sperato: andarci a vedere la semifinale dei playoff comodamente seduti sulla tribuna di un campo romano…
A proposito di Benetti: ma siamo proprio sicuri che questo ragazzo, tra tutti quelli che si vedono in giro, inclusi pirogatori salutanti, non si meriti di giocare in una franchigia, magari come buona riserva o giocatore “tattico”, quando bisogna solo tenere basso il ritmo e mettere dentro tutti i calci? Sicuro che non stiamo puntando su quelli sbagliati? Un grosso in bocca al lupo anche a Canna, che si è meritato questo “upgrade” alle Zebre, con l’augurio di arrivare anche al livello superiore, in azzurro. Ed in tribuna mi è venuto da dire: “Ma a ‘sto punto, chiamalo subito da novembre!” Lapsus: ci sono i mondiali, non ci sono i test match autunnali… Forse è un po’ presto… Mah.
Nota sulla mischia del Rovigo: se vuole vincere lo scudetto (a meno che le Fiamme non vincano al ritorno, compiendo un miracolo matematico), deve aggiustare le cose, altrimenti rischia grosso.
Nota finale sull’arbitro: non ho nulla da dire, nè su di lui, nè sulla terna. Nessuna nuova, buona nuova. Per me, l’incontro è stato diretto bene.