Italia-Galles, Castro durissimo: “Mi vergogno, ci serve uno psicologo”

Jacques Brunel: “Non so come abbiamo potutto giocare un secondo tempo così. Il mio futuro? Decide il presidente”

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Francesco.Strano 21 Marzo 2015, 16:31

    Nonché un altro presidente…. E un altro allenatore…

    • Francesco.Strano 21 Marzo 2015, 16:33

      P. S adesso porte aperte a quale apertura senza haimona e Allan….??? Mi auguro che questo ultimo si riprenda così giocherà nei test match…. Assieme ad un altra giovane apertura…. E a qualche altro giovane esordiente

      • kinky 21 Marzo 2015, 16:52

        Beh insomma per Giugno (ma ci sono i test match?) Allan sarà sicuramente recuperato e chiamerà probabilmete uno tra Ambrosini e Padovani…bisogna vedere da qui alla fine della stagione come giocheranno perché dovrebbero avere entrambi abbastanza spazio!

        • Paolo 21 Marzo 2015, 17:03

          Non ci sono test a giugno. Ci sono tre test tra fine agosto e inizio settembre prima dei mondiali

  2. lexv 21 Marzo 2015, 16:50

    Forse sono “abituati a perdere”! Mi spiego… arriva un momento della partita dove il punteggio è ancora recuperabilissimo… ma dove le facce di alcuni dei nostri parlano chiaro e sembrano dire: “ecco…è andata a anche questa partita”

  3. ermy 21 Marzo 2015, 17:08

    “Il mio futuro? saranno il Presidente e la squadra a decidere.”
    Ecco la dimostrazione delle teorie dei complottisti in tutti questi mesi…
    Un uomo sa prendersi la responsabilità delle sue azioni, le dimissioni sarebbero un atto dovuto! No, lui aspetta il Preside e lascia la squadra a decidere!
    Come volevasi dimostrare!

    • mezeena10 21 Marzo 2015, 17:18

      #dimissioni

    • Machete 21 Marzo 2015, 17:25

      ermy ormai non si dimette più nessuno

    • Stefo 21 Marzo 2015, 17:43

      @ermy non farei molta dietrologia qua, semplciemente se si dimette non vede un soldo se lo esonerano invece si…

      • Francesco.Strano 21 Marzo 2015, 17:52

        esatto….. schifoso questo comportamento franzoso

      • ginomonza 21 Marzo 2015, 18:28

        C’è sempre una via di mezzo.
        Brunel non crede più in questa squadra e la squadra in se stesso.
        Ci vuole una scossa e un cambio radicale.
        Lo ha capito Brunel !

    • Cuco23 21 Marzo 2015, 20:59

      BRIGATA COMPLOTTISTI!!! 😀

  4. TommyHowlett 21 Marzo 2015, 17:12

    Almeno nelle interviste hanno mostrato dignità…

    • mezeena10 21 Marzo 2015, 17:21

      sai che consolazione..
      dignita persa con la francia, oggi molto peggio..

  5. xnebiax 21 Marzo 2015, 17:28

    Comunque anche Ghira ha detto che il calo è stato mentale. E per me è arrivato già prima della meta al 45°, subito dopo l’intervallo.
    Nessuno dei giocatori ha parlato di calo fisico.

  6. Il Doge n1 21 Marzo 2015, 17:32

    MI PIACIONO STE INTERVISTE….METTONO SEMPRE IN MEZZO LA EFFIMERA VITTORIA CON LA SCOZIA X TENTARE DI ADDOLCIRE LA TORTA CHE E’ CHIARAMENTE SCHIFOSA.
    DELLA SERIE ” UNA PARTITA L’ABBIAMO VINTA, IL NOSTRO CMQ L’ABBIAMO FATTO !”

    • Francesco.Strano 21 Marzo 2015, 17:53

      così non si va da nessuna parte…. soddisfandosi di una vittoria

  7. stefano nicoletti 21 Marzo 2015, 18:16

    Ora che lo chiede Castro lo psicologo?

  8. Michele Boschetto 21 Marzo 2015, 18:51

    torno ora dallo stadio e penso che abbiano illuso tutti nel primo tempo e poi errori di squadra/individuali e la frittata è fatta. ci vuole una linea guida comune dalla nazionale alle accademie che devono essere dei club e non federali visto che non servono a nulla e si spendono soldi inutili. serve un cambio di mentalità che faccia fare il salto di qualità perché non si può calare mentalmente con squadre del genere come il Galles. bisogna che la federazione non dia più ingerenze per far giocare gente che dice lei e che il ct sia libero di fare le sue scelte, lo sappiamo tutti che Haimona al 10 è imposto dalla federazione e che Brunel vorrebbe Allan e altri giovani che abbiamo di prospettiva. ora si parla del contratto del ct e che ci sono voci del head coach degli Harlequin come futuro ct azzurro, dalla mia modesta opignone di tifoso io dico di andare avanti con Brunel visto che è stato l’unico fin ora a dare un po di gioco alla mano a questa squadra visto i precedenti che puntavano tutto sulla mischia e ricordiamo il 2013 fantastico.

    • MostardAlex 22 Marzo 2015, 08:00

      Andrebbero azzerati i vertici della Federazione.
      Le franchige in Celtic servivano per far crescere i giocatori e la qualità del gioco italiano invece lo scorso anno si è badato maggiormente a distruggere il Benetton per diminuire il divario tecnico con le Zebre (leggi rinnovo del contratto saltato fuori magicamente dopo le partenze di 10 leoni titolari).
      Rizzo e Barbieri ottimi con i Tigers e convocati l’ultima partita solo per far fronte agli infortuni.
      Aguero, Bortolami, Bergamasco e Masi ancora nel giro della Nazionale. Castro guerriero coraggioso ma che dura al max 50 minuti a match.
      Giovani come Allan e Bacchin in panca o in tribuna. Tommaso Boni del Mogliano chiamato e rispedito frettolosamente a casa.
      Queste sono solo alcune delle cose che non funzionano…

  9. tony 21 Marzo 2015, 19:00

    Questa partita è la sintesi di quello che siamo:Inferiori tecnicamente e come movimento.Scarsa tenuta mentale nei momenti difficili.Scarso peso politico dell’Italia con arbitraggi spesso penalizzanti.

  10. jazztrain 21 Marzo 2015, 19:01

    Brunel sarà dimesso dalla FIR dopo i mondiali.

    • dieg 22 Marzo 2015, 10:10

      No, partira da solo
      Purtroppo, le porte apperte che abbiamo visto in 2 tempo non era brunel in campo

  11. Legionario 21 Marzo 2015, 19:46

    Non si tratta di fare giustizia sommaria ma di cambiare strada. Quando un pugno di campioni ci portò nel 5N il nostro movimento non era indietro era inesistente. Si pensò allora di costruire dall’alto usando la Nazionale come locomotiva. In un certo senso ha funzionato. Il rugby cresce in tesserati ecc. Solo che più di questo non può dare; ora (da qlc anno) andava cambiato approccio e alzare la qualità delle “domestic”. Scegliere di fare le Accademie e poi un club federale vuol dire creare una filiera “artificiale” Anche i club però hanno le loro colpe. Quando non c’erabo le Accademie cosa facevano appena mettevano le mani su due soldi? Acquisto la seconda scelta australiana, figiana o il campione a fine carriera. Non bisogna avere paura di metterci tempo, ma bisogna ricostruire il movimento falle givanili e dai club con progetti condivisi per esmpio un progetto apertura o un progetto calciatori che crescano nei club con l’aiuto della FIR ma che i club facciano giocare sul serio. Infine bisogna recuperare un rapporto corretto Club e FIR perché non è possibile un livello di polemica come questo..non sarebbe accettato in nessuna azienda che voglia fate risultati. Una parola per gli arbitri. Senza di loro i ragazzi non imparano la disciplina, bisogna formarli, mandarli all’estero, valutarli e selezionarli ..
    Insomma c’è da fare ma c’è anche tanta passione in Italia, non siamo una causa persa!

    • ermy 21 Marzo 2015, 20:13

      A legionariooo! Ma che stai a dì! 🙂
      Prima del VI Nazioni il campionato italiano faceva molti, ma molti più spettatori del Pro 12, era avvincente e coinvolgente… c’era un campionato giovanile buono e le nazionali juniores non prendevano 50/60 punti contro Francia o Inghilterra…
      diciamo che il problema non era il movimento “inesistente”… ma tu c’eri? o parli per sentito dire?

      • xnebiax 21 Marzo 2015, 20:31

        Io per esempio non c’ero. Però, correggimi se sbaglio ermy, il campionato italiano è peggiorato e si è impoverito (di pubblico, e qualità), già prima dell’ingresso dell’Italia nel Pro12, giusto?
        Una buona parte del discorso di Legionario è giusta. Non la premessa però.

        • the judge 21 Marzo 2015, 21:59

          Non siamo riusciti a fare da noi un vero rugby professionistico, a tutti i livelli. Infatti eravamo più vicini alle big quando c’è stato l’ingresso nel VI nazioni, dopo un decennio di campionato nazionale di buon livello, con tanti stranieri fortissimi, e conseguente naturalizzazione di alcuni (es. Dominguez). Quindi nel trapasso da finti dilettanti a prof. Poi, siccome in Italia non riusciamo a fare le cose bene fino in fondo, ossia ad essere “professionali”, gli altri sono scappati in avanti: e non solo perchè hanno il rugby nel sangue, ma sanno capire il business a tutti i livelli -nazionali gallesi (!) hanno confessato che giocano solo per soldi e notorietà.
          La prova? I successi delle nostre ragazze. Eroiche, ma si confrontano in un mondo ovale che, (x me) per fortuna, non si è ancora strutturato come quello maschile.

          • ermy 21 Marzo 2015, 23:22

            Esatto!

      • Legionario 21 Marzo 2015, 23:13

        Allora se ho capito bene, stai dicendo che prima del 6N il rugby in Italia era più seguito, aveva più iscritti e praticanti ed era più visibile di ora; non credo proprio,comunque questione di punti di vista.

        • ermy 21 Marzo 2015, 23:21

          Tu lo sai che negli anni ’70, ok i derby nel veneto che fa storia a se, si giocavano partite con 20.000 persone?
          Ripeto : tu c’eri o sei più giovane?

          • Camoto 21 Marzo 2015, 23:55

            Ermy io sono un po più giovane ma comunque ho 36 anni. Non confondere veneto e Italia. Fino al 98 vivevo in provincia di Roma e fino al 96 pensavo che rugby e football americano fossero lo stesso sport. Grazie ad un amico, calciatore tra l’altro, ho iniziato a vedere il 5 nazioni. Pensa ai passi in avanti a livello nazionale, non confrontare solo nel trevigiano, padovano, ect.

          • filippo 22 Marzo 2015, 01:37

            Camoto ti dimentichi del Rovigo degli anni ottanta di Botha e Small allenato da un certo Nellie Smith…a Treviso son passati giocatori nel pieno della loro carriera come i neozelandesi Allan Wetton e Granth Fox…non i pipponi che girano ora in eccellenza e oggi in Pro12….

          • Legionario 23 Marzo 2015, 00:22

            Ermy per gli anni 70 sono più giovane, ma ahimè non quanto vorrei! Vediamo due cifre negli ultimi 14 anni: 30mila tesserati nel 2000; 60mila nel 2009; 94mila nel 2012 e 104mila nel 2014. 10 anni fa quando mio figlio giocava con la palla ovale in un parco gli parlavano in inglese, oggi gli chiedono in che squadra gioca..questo intendo quando dico che entro certi limiti l’approccio dall’alto ha funzionato..poi sai non e’ che penso di avere la verità in tasca, è solo una opinione personale. Concordo anche con chi ha sottolineato tra i fattori il passaggio incompleto al professionismo. Come poi avere una crescita professionale verso l’alto livello preservando gli aspetti belli del nostro rugby strapaesano (al quale per es miei amici francesi non proprio tra gli ultimi arrivati guardano con nostalgia) ..beh quello ancora un altro rompicapo.

  12. frank 21 Marzo 2015, 20:06

    Mi dispiace per il braccio di Haimona. Piove sul bagnato.

    Per il resto taccio, che è meglio.

  13. ike 21 Marzo 2015, 20:13

    Non è che vergognandosi si risolva niente. Si è come il vaccaro che se anche si vergogna di essersi sbronzato la sera prima il mattino dopo deve mungere le vacche e dar loro da mangiare.
    In altre parole…sti qua (presidente, allenatore, staff, giocatori) hanno ancora un mondiale da fare!
    Poi se se lo fanno come il Six N. possono vendere le vacche e vergognarsi quanto vogliono!

  14. xnebiax 21 Marzo 2015, 20:26

    Povero Haimona. Frattura addirittura scomposta. Si è fatto davvero male durante questo sei nazioni.

  15. Andrea da Treviso 21 Marzo 2015, 20:38

    Per me al di là delle lacune individuali, degli errori di squadra e di Brunel! Quello che deve cambiare è più in alto.
    finché avremo una dirigenza federale “dilettante” che pensa solo a farsi lo stipendio e che vive nelle nuvole xché per quanto incompetente un dirigente possa essere anche un ceco vedrebbe che il rugby italiano dal rugby di base alla nazionale non funziona e non fai niente non hai un progetto, invece di lavorare alla base mi viene a raccontare la favola di andare a scoprire i campioni alle Fiji ecc. oppure xché la U18 vince tre partite di fila si prende i meriti e mi vieni a dire che stiamo lavorando con loro per il futuro! Ma chi credono di prendere in giro! la realtà è che non c’è la volontà di cambiare evidentemente a qualcuno conviene(a livello di portafoglio) che le cose rimangano così!

  16. Sergio Martin 21 Marzo 2015, 21:35

    Dispiaciuto per Haimona. Auguri di pronta guarigione. Coraggio, ragazzo!

  17. mic.vit 21 Marzo 2015, 21:37

    per tutto il secondo tempo ho pensato che fosse ingiusto il fatto che il 6n è un circolo chiuso e non ci sono le retrocessioni…

    il calo è stato evidentemente psicologico…alimentato da c@zzate varie, vedi calcetto di orquera…inutili individualismi…e sopra ogni cosa…mancanza assoluta di stimolo per questa partita…il compitino quest’anno l’avevamo svolto ad Edimburgo…non funziona così…e loro che sono rugbysti dovrebbero saperlo…

    a brunel non so cosa rimproverare…se la squadra ti cede di schianto così non puoi nulla dalla tribuna…

    al presidente dico…investi sui giovani e le accademie l 80% delle risorse e ridacci uno stadio degno dell’evento…

    • balin 21 Marzo 2015, 22:14

      Se ci fossero le retrocessioni quest’anno sarebbe toccato alla Scozia. Ma non è una consolazione , non ricordo quando era successo di prendere 61 calci in culo e per lo più giocando in casa
      Purtroppo non c’è tempo per cambiare tutto da qui a settembre e chi potrebbe essere l’allenatore kamikaze che accetta una cosa del genere, per me resta solo la necessita’ di un accordo preventivo tra FIR e JB: se il mondiale va male te ne vai tu ovvero rinunci allo stipendio fino a giugno 2016. Se va male vuol dire non battere la Francia (se poi si perde anche con la Romania allora sarebbe meglio che si dimettano anche altre persone). In ogni caso visto che tenere a certi,livelli vuol dire rischiare infortuni pesanti come quelli che ha costellato il torneo occorre guardarsi più intorno e cercare alternative ed occasioni per testare i giovani a livelli adeguati.

  18. megu65 21 Marzo 2015, 23:18

    intanto un in bocca al lupo ad Haimona.
    cerco le cose positive: percentuali sui calci a livello top team.
    pochi errori di handling, anche se un paio letali.
    prima linea performante nel primo tempo anche in campo aperto
    mediano di mischia positivo
    ali che segnano(ma a difendere sono delle frane)
    l’assenza di Parisse non si è sentita più di tanto
    lineouts in linea con percentuali top team(anche se su lancio altrui siamo passivi)
    bene mauro: fino a che tiene il fiato
    per tutto il resto vale il fatto che si vedono chiaramente i limiti di Orquera nelle scelte di gioco e nei calci di spostamento,
    masi(del quale sono estimatore) anonimo
    mclean in calando: non è più brillante come a inizio torneo e spesso rinuncia al placcaggio.
    biagi e furno in apnea ma non possiamo chiedere la luna in tutte le partite
    vunisa tante palle portate, troppe perse e placcaggi parziali
    in generale schemi di gioco approssimativi e nessun piano b.
    due cartellini gialli sono troppi specie se provocati da giocatori d’esperienza
    qualche decisione dell’arbitro da rivedere tipo il giallo a masi e sull’azione di vunisa a fine primo tempo e poi la farsa, innocua, sulla meta finale di sarto: il guardialinee aveva visto benissimo, era due metri dietro il nostro giocatore: era sufficiente dicesse “tutto ok” senza tante storie; segno che noi dobbiamo dimostrare sempre di essere cristallini…
    tenuta psicologica nulla

    • serge blanco 22 Marzo 2015, 22:34

      Ma che partite ti sei visto? Mediano di apertura di scarso livello sia nel gioco alla mano che al piede, Gori più di tanto non è incisivo, i 3/4 non guadagnano mai il vantaggio, le ali tecnicamente sono di bassissimo livello, le 3 linee hanno perso Zanni, Parisse comincia a stufarsi di fare se figure e Minto non è dirompente cosi come le seconde; la 1a linea più di tanto non può fare. Io salvo soltanto Mc Lean e Favaro che saranno le punte di diamante dei prossimi 3/5 anni.

  19. Stefo 21 Marzo 2015, 23:32

    Orca non avevo letto di Haimona, mi spiace ed in bocca al lupo.

  20. Iocopoco-Maioco 22 Marzo 2015, 02:48

    prendere 50 punti in 40 minuti nn e` male…ci serve` un mago nn uno psicologo!!!!!!!!!!!!!!!

  21. HumptyDumpty 22 Marzo 2015, 08:40

    E’ la squadra che decide il futuro di Brunel?

  22. Henry VanDeRugby 22 Marzo 2015, 14:14

    RCW 2015, NA storiaccia pe noi…
    Con l aggravante che giochiamo in casa de Albions…
    A proposito, mi vene in mente una canzone de quella bionda de Britney Spears dopo ieri, pensando alle verdi facce dei miei Irish e a quelle degli Albions, tra l altro comunque superbi:

    “ops i did it again !”

    (con la connivenza dei cugini gallici 😉 )

  23. serge blanco 22 Marzo 2015, 22:27

    Con Brunel si sono fatti passi indietro; non basta pensare di aver migliorato il gioco alla mano che poi non porta mai ad un reale vantaggio. Si è perso totalmente quella determinazione che e autostima che la squadra stava costruendosi grazie a Berbizier, con il quale si sono raggiunti i migliori risultati. L’anno successivo (il 1° di Brunel) si è fatto bene ma stando su quella scia: da due anni “zero”.
    Un forte giocatore aquilano degli anni ’80, dopo le vittorie che la nostra nazionale cominciò ad ottenere dopo il 95 con Coste, sosteneva che qulla era l’occasione di partire con un programma che doveva creare tecnici italiani di valore ed un sistema di gioco adatto alle nostre caratteristiche ed ai giocatori che il campionato italiano poteva produrre. Questo non è stato fatto: si sono alternati allenatori con nomi altisonanti che con +_ lo stesso gruppo di giocatori adottavano schemi di gioco diversi, la base (il campionato) non è all’altezza (vale una B degli anni 80) e di un gioco italiano neanche l’ombra. Questo dopo 15 anni. Per iniziare non è mai troppo tardi. Purtroppo le cose semplici e lungimiranti sono a volte le più difficili da attuare, specialmente per noi italiani che con una vittoria ci culliamo per l’intera stagione.

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