Sei Nazioni: tornano Castro, Rizzo e Garcia. Parisse da valutare

@Franco, invece io penso che sia proprio il darci troppa importanza che ci sta facendo male/ci ha fatto male, e non dico dalla settimana scorsa ma da alcuni decenni a questa parte. Se ci accettassimo per ciò che rugbysticamente siamo, ossia una nazione nei fatti di seconda fascia, essendo il tier uno delle istituzioni internazionali un fatto “politico”, che potrebbe e dovrebbe avere l’obiettivo di fare sempre meglio NELLA seconda fascia. Ecco, se accettassimo questo, adeguando a ciò tutta la struttura e il baraccone, senza i voli pindarici che sicuramente hanno fatto anche un po’ di cassa per un po’ di dirigenti, tecnici e una manciata di giocatori, ma ci hanno portato qui dove siamo, ci toglieremmo qualche soddisfazione in più con chi è alla nostra portata e, ogni tanto, anche con chi è più forte. Comunque con il Galles magari andrà un po’ meglio, parlando al fatto che loro puntano a vincere il torneo. Forse si perderà “solo” di 15-20 punti e molti potranno dire che da lì si riparte, come al solito non si saprà bene per dove in che modo, si lascerà intendere che c’è speranza e possibilità di arrivare tra le prime del mondo come ha fatto l’Argentina e il modo, sai la novità rivoluzionaria, sarà quello di cercare per il mondo un po’ di giocatori da “comprare” e di pensare che tra 5-8 anni arriveranno i frutti dei grandi vivai che saranno nel frattempo andati a praticare il minirugby sull’onda del gioco d’elite fornito dal vertice del rugby italiano, come quello visto nel 3-26 con l’Irlanda o quando al 70′ di un qualche pomeriggio a Connacht o a Leinster quelli vengono avanti senza più opposizione per la nona o decima meta contro una delle due franchigie che sono anche piene di stranieri e di azzurrabili trovati per il mondo, ma, nonostante ciò….
Più sotto, in un altro commento, parlo di anziani che si tingono i capelli per provare vanamente a cuccare a qualche festa di ragazze…