Federico Meda pubblica un volume che cerca di raccontare un personaggio tanto noto quanto sfuggente
Rugby & libri: tutte le finte di Paolo Rosi in un libro ricchissimo
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Complimenti a Meda per questo grande lavoro sul mitico Paolo Rosi, uno dal glorioso passato ovale in bianconero qui nella capitale (l’ex Stadio delle Aquile all’Acquacetosa ora è dedicato in sua memoria), comprerò senz’altro il libro, sono davvero curioso…
Buongiorno,
E stato grazie alla sua caparbietà a far trasmettere il 5 nazioni il sabato pomeriggio sulla RAI che mi sono avvicinato a questo bellissimo sport negli anni 70-80.
Grazie Paolo, indimenticabile la tua passione nel narrarci le gesta di tanti campioni/dilettanti.
Senza alcuna ombra di dubbio comprero anche io il libro e lo consigliero a molti.
Ciao
Ps e Mirko Petternella alla radio di tutto il calcio minuto per minuto, altro cultore del rugby casalingo
Rosi e per me soprattutto Mirko Petternella (con la sua inconfondibile dentiera) sono stati coloro che ci hanno fatto amare questo sport anche in TV…
Paolo Rosi è stato un giornalista e telecronista, soprattutto, che ha segnato un’epoca.
La sua vera passione era l’atletica leggera. Il rugby il suo figlio preferito insieme al pugilato.
Il vero Paolo Rosi uomo lo si scopriva uscendo a cena con lui.
Era un aristocratico nel pensiero e un po’ anche nei fatti. Fino a pochi anni anni prima di morire conservò una carrozza d’inizio secolo che fu acquistata da un collezionista del Lago di Garda in occasione di una sua telecronaca a Calvisano il giorno dell’Epifania del 1990.
Certo, la voce l’ha molto aiutato , nel suo ruolo di telecronista. Aveva una capacità straordinaria di documentarsi su ogni atleta prima di ogni telecronaca e allora non c’era internet.
Il suo distacco e la sua capacità di essere “terzo” di fronte ai fatti che commentava dovrebbe essere esempio da studiare ancora oggi. Tagliando il “Cova, Cova, Cova, Cova,Cova ” agli europei di atletica leggera di Helsinki del 1983.
Mondiali di Helsinky 1883
Ritratto accurato: era un infuso di competenza e classe. Era parte integrante dell’evento sportivo che commentava, fondamentale per farlo vivere ai neofiti e ai turisti. E ricordo pure il “suo” pugilato, con le irresistibili interviste a bordo ring.
libro che comprero’…
e’ stato il telecronista che da adolescente mi ha fatto innamorare x questo sport .portarmi a conoscenza dei valori del rugby..fantasticare.durante le telecronache..in bianconero del 5n. pomeriggi invernali indimenticabili..davanti la tv di un adolescente che non poteva praticarlo xche’ in zona non c’erano societa’sebbene sono della zona di de anna
….dei De Anna….
eh..vabbe’ adg.sono un appassionato ma “IGNORANTE” ..a pn quelli come me conoscono e riconoscono il de anna..quello che ritornava da ro verso pd con il caigo…w. l’olio canforato e il GINEPROMESCAL
🙂