Sei Nazioni 2015: Italia, batti la Scozia oppure la Georgia ti supera

In caso di ko ad Edimburgo e di vittoria di Gorgodze e compagni contro la Spagna dovremmo scivolare nel Ranking

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

È iniziata una settimana davvero importante per il rugby italiano e in particolare per la nostra Nazionale. Sabato a Murrayfield ci giochiamo una buona fetta della nostra stagione, nella partita che ogni dodici mesi tra febbraio e marzo più aspettiamo. E trovare una buona prestazione sarà fondamentale per evitare un altro cucchiaio di legno me anche per quello che potrebbe succedere dietro di noi.
La Georgia infatti, che oggi occupa la posizione numero 15 del ranking, è staccata di appena 0.43 punti proprio dall’Italia. E se sabato pomeriggio a Madrid Gorgodze e compagni dovessero battere la Spagna nel match del Sei Nazioni B, e noi quel giorno dovessimo uscire sconfitti da Edimburgo, la Georgia dovrebbe superarci nel ranking. Nulla di spaventoso, per carità, le classifiche IRB prima e World Rugby ora non riflettono in modo assoluto i reali rapporti di forza tra le squadre e se giocassimo oggi contro la Georgia probabilmente vinceremmo.
Ma certo, e questo è innegabile, sarebbe ulteriormente indicativo del difficile momento che il rugby azzurro sta vivendo e che si riflette in tutto e per tutto nei risultati negativi della punta dell’iceberg della piramide ovale azzurra.

 

Con le dovute considerazioni, tecniche e pure scaramantiche, ci sono probabilità di svegliarsi lunedì mattina quindicesimi nel ranking. Al di là del valore sportivo, resta il fatto che un eventuale superamento darebbe un’altra freccia da scagliare a chi ci vorrebbe inserire nel torneo più antico un sistema di promozione/retrocessione, da disputarsi tra l’ultima del Sei Nazioni e la prima del Sei Nazioni B. Evitare che ciò accada sarà fondamentale anche per questo, per tenere in chiaro che nel rugby dell’Emisfero Nord esistono ancora sei squadra più forti delle altre. Ranking o non ranking.

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