La FIR ha pubblicato sul suo sito ufficiale tutte le disposizioni e i regolamenti a cui si devono attenere i piccoli rugbisti
Minirugby: il regolamento federale 2015 dall’Under6 all’Under 14
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Un grazie a tutti gli operatori volontari del minirugby, tanto bistrattati e sminuiti, che sulle loro spalle sostengono tutto il movimento e… neanche un grazie!
sempre molte grazie ma la preghiera di leggerlo tutto e con attenzione…=)))
intanto da notare l’introduzione dei drop a fine partita per la under 12, chissà quale lo scopo a parte far “impazzire” gli organizzatori dei tornei.
il drop -pari al n° di mete segnete-non è una novità, e sempre stato sottotraccia ma nessuno lo applica
Da allenatore u12 ed organizzatore dei tornei preferisco far giocare 5 minuti in più ogni partita del torneo a discapito dei drop che invece alleno (insieme al kick, lo spin ed il grabber) in allenamento. Alla loro età hanno bisogno di giocare, giocare tanto e giocare tanto ed intensamente!
Uso del piede vietato fino ai 10 anni. Capisco che così si sviluppano le qualità di passaggio, ma spero vivamente che allenatori facciano tirare lo stesso. Iniziare a calciare a 10 anni è tardi: la postura, il modo in cui colpire la palla, sono tutte cose che si devono imparare quanto prima.
si certo ma fare una serie di drop a fine partita a seconda del numero di mete segnate mi lascia interdetto.
Inoltre il regolamento non determina come devono essere eseguiti i drop (lista giocatori per ogni squadra, calcia sempre lo stesso….?).
Già immagino le solite scene isteriche a bordo campo….
@giglietto…….forse tu non fai attività under 12 ma è da anni che si fanno i calci di trasformazione di drop alla fine di ogni partita, non è una novità del nuovo regolamento…..
non la faccio perchè non mi fanno giocare….=)))
si verissimo quello che dici ma nei precedenti regolamenti non era messo in evidenza come nell’ultimo.
Poi mi piace sempre il concetto “ci sono le regole ma si rispettano”….
e si… non ma… 😉 😉
Mah…a dire la verità ( parlo da genitore di pargolo a minirugby, a cui piace, a bordo campo, parlare di rugby e non del posticipo di calcio) parrebbe che in U10 si dovrebbe enfatizzare contatto e sostegno e non tanto il gioco alla mano…quindi zero calci come dici, ma anche poco passaggio.
Quanto ai calci a fine partita in parità, ho sempre visto fare cinque minuti di più con golden meta ed a volte applicare pure la regola “squadra più giovane vince”.
Sui calci gira una (forse) leggenda metropolitana di una finale di torneo U8 decisa ai calci, con un bimbo reo di avere sbagliato il calcio e fatto perdere la squadra traumatizzato al punto di averlo rivisto un anno e mezzo dopo, direttamente in U10…
Chi era il commentatore affiancato a piervincenzi durante galles-scozia ?
Diceva che in uk i giovani non giocano col contatto ma una specie di touch. Sviluppano così, capaacità di previsione di gioco subito da bimbini.
Giocano fino a 13 anni con le strisce ai fianchi. Così da sviluppare meglio gli skils e la ricerca/occupazione degli spazi.
è Marco Rivaro ex giocatore e azzurro….
si l’unica cosa che ho condiviso di quanto detto durante la telecronaca…
Grande Rivaro…centro scuola Cus Genova, dopo la laurea andò a Londra, fine anni novanta, per un corso di specializzazione e ci rimase…raccontò di come prese l’elenco del telefono per cercarsi una squadra ricevendo risposte tipo “un italiano che gioca a rugby…sei sicuro?” Comunque giocò in premiership e prese parte a ben due Varsity match…me lo ricordo all’esordio dell’Italia al sei nazioni: entrato nel secondo tempo piazzò un paio di placcaggi dei suoi (era soprannominato Rivaroa, alla samoana…) ai suoi dirimpettai scozzesi …poi lo si vide anche troppo poco in nazionale…ci sarà stato qualche argentino naturalizzato da sistemare…
Concordo con tutti coloro che richiamano a riconoscere gratitudine agli organizzatori e istruttori del Minirugby.
Una osservazione.
Il minirugby, potrà fare un salto esponenziale di praticanti, in Italia nel momento in cui diventerà, nel periodo novembre-marzo, un gioco da palestra scolastica.
mi permetto di aggiungere, anche quando la competenza e la capacità di chi “porta” il rugby sarà costruita ed elevata ad un alto livello.
Anche qui basterebbe copiare . Il minibasket ad esempio.
certo… ci sono tantissimi “basterebbe” che ci ripetiamo da anni e anni ma restano sempre delle chiacchiere tra appassionati… e per fortuna che resistiamo…
e che r-esistiamo… 🙂
Ecco qua: questi poveri sfigati che portano il minirugby ai bambini gratuitamente, anziche’ beccarsi fiori e ringraziamenti, si trovano la gente che pontifica su quello che “basterebbe” che facessero.
Allora diciamo che “basterebbe” che fossero pagati come dei professionisti e allora si potrebbe chiedere loro di essere dei professionisti.
Invece soldi zero (quelli bsogna assolutamente spenderli per stipendiare Auva’a e Ferreira), ma si pretende chissa’ cosa.
Sono dei martiri!!!
hai frainteso… il “basterebbe” non era di certo rivolto a chi spende la propria passione e il proprio tempo.
Infatti così dovrebbe essere, se pago posso chiedere altrimenti posso solo dire grazie….
Quoto, un bel passo avanti sarebbe vietare del tutto il contatto. Insomma, il touch.
un vero passo avanti sarebbe decidere cosa fare una volta per tutte e farlo per bene….=))
fare del touch o del flag fino ad una certa età sarebbe una scelta oculata che porterebbe moltissimi benefici nel medio termine e risolverebbe molti problemi.
meno problemi con le mamme.
meno bimbi grossi che corrono per il campo con i più piccini a zaino.
visione di gioco sviluppata fin da piccoli.
questo per i piccoli in uk.
qui da noi non so.
qui da noi sono bimbi come in uk…=))
giocherebbero con gioia come sempre fanno e magari con qualche gratificazione in più…
Scusa Giglietto, tu sei un operatore o un semplice rompiscatole come noi ?
ADG: scegli tu…. posso ritenermi utile in entrambi i ruoli.
Diciamo che la natura mi ha fatto rompiscatole mentre la passione per questo sport mi ha portato ad operare…ma ho smesso in tempo…=)))
Utility back, quindi.
I piccoli in UK a volte giocano tag rugby, altre volte contact rugby.
Dipende da quello che di volta in volta vogliono sviluppare gli allenatori.
ADG: da sempre…
In palestra? Mah…mi permetto di avere parecchi dubbi in proposito…a parte che i bambini hanno un buon rapporto con il fango, non mi sembra che si ammalino di più, semmai il contrario.
La palestra invece mi sembra un posto un po’ duro e spigoloso…sarà che alle medie ho visto un compagno di classe schiantarsi per scherzo contro un muro della palestra e rompersi un braccio…
Tagliamo la testa al toro: nei paesi europei di riferimento (con climi un po’ peggio del nostro) che fanno? Vanno in palestra d’inverno?
Qualcuno mi sa dire se è vera la leggenda metropolitana che in UK hanno le “mini H” per i bambini di 8 e 10 anni?