Il presidente/tecnico, un freno o una spinta per il rugby italiano?

Avere un presidente che si occupa dell’aspetto sportivo è una nostra peculiarità da tanti anni. O un’anomalia?

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Alberto da Giussano 10 Dicembre 2014, 08:18

    Dal punto di vista teorico non ci sono dubbi, sulla risposta.
    Ma allargando il concetto esposto dal Grillotalpa, potrebbe la Fir essere diretta da un manager che di rugby, tecnicamente non capisce una mazza?
    Ad esempio, sarebbe un must o una palla al piede se Marchionne fosse chiamato e votato come presidente Fir?
    In fin dei conti quando fu chiamato a dirigere la Fiat non aveva visto un automobile in vita sua!
    Tutto dipende e solo dai programmi e dalle spinte che determinano un’elezione?
    In ogni caso la commistione attuale è sintomatica della confusione di programmi e obbiettivi che governano la FIR.
    E’ la stessa commistione che governa le società.
    Quale è la società che ha ruoli ben definiti nelle competenze di Vertice?
    Non me ne viene in mente nessuna.

    • Paolo 10 Dicembre 2014, 08:48

      Sì, la federazione potrebbe essere diretta da uno che di tecnica non capisce nulla. Ovviamente se al suo fianco avesse uno che invece ci capisce.

      • Alberto da Giussano 10 Dicembre 2014, 08:53

        In ogni caso converrai che il tutto passa attraverso la chiarezza e comprensione dei programmi elettorali. Oggi , ad esempio, quali sono i programmi non attuati ( o attuati) a cui bisogna sottoporre Gavazzi , sulla base dei quali è stato eletto? La nebbia più totale.

        • Paolo 10 Dicembre 2014, 09:02

          quello è già un passo successivo. L’articolo fa un discorso più generale e precedente, che prescinde da Gavazzi

          • Alberto da Giussano 10 Dicembre 2014, 09:08

            Certo. La mia risposta che il tema posto è interessante, ma la risposta è difficile da dare e dipende dalle posizioni culturali e sensibilità di ognuno. Come dicevo , dal punto di vista teorico la risposta dal mio punto di vista è facile.
            Il presidente Fir, deve essere un manager politico, in grado di realizzare i programmi che il movimento che rappresenta si pone come obiettivo possibile per il quadriennio.
            Sta a lui circondarsi dei tecnici necessari alla bisogna.

          • Mr Ian 10 Dicembre 2014, 09:26

            Questo è un punto molto interessante, soprattutto nelle piccole realtà, ovvero il rugby è solo di chi lo ha praticato, magari molti anni fa e con “abitudini” che non riesce a scrollarsi di dosso. Questo concetto che il rugby è “cosa nostra” non mi va giù, soprattutto se poi non si riesce a guardare più in là del proprio naso..

  2. Thunderstruck 10 Dicembre 2014, 09:13

    Tra le anomalie possibili, qualcuno dovrebbe spiegarmi il perchè una di esse dovrebbe/potrebbe essere quella che un Presidente Federale capisca (e parecchio) di rugby giocato…
    13 anni di attività a ottimo livello come “avanti”, fondatore di una società, dirigente di lungo corso, sempre rimasto nel mondo rugbystico e fa strano che si sbilanci in opinioni tecniche?
    Capire quanto di buono o meno buono dice e fa è un conto, disquisire su come e quanto influisca un possibile conflitto d’interessi è un’altro ancora, ma chiedersi se sia giusto che abbia competenze tecniche e le esprima lo trovo grottesco.
    Ma oramai, come si dice… basta che se ne parli…

    • Paolo 10 Dicembre 2014, 09:39

      E’ una questione di ruoli, tutto qua. Essere presidente di una federazione non è la stessa cosa che fare il dirigente di un club. Ma l’articolo non è ultimativo in questo senso, pone solo alcune domande

      • Thunderstruck 10 Dicembre 2014, 10:07

        Per esprimere un parere rugbystico competente non ne faccio una questione di ruoli. E’ un fattore ininfluente. Anzi, se proprio, direi che se il vertice della piramide comunica dei propri pensieri (condivisibili o meno) lo trovo un elemento di chiarezza e che sgombera il campo da supposizioni o elucubrazioni interpretative di chi, come noi, ha la comprensibile bramosia di “capire”….
        Del resto, Paolo, prova ad immaginare cosa penserebbe ogni appassionato se avessimo a capo del sistema un dirigente con capacità manageriali ma che come professione fa il rappresentante di carta igienica e che quando gli chiedi cos’è un ovale ti dice che è l’anello del wc…
        Capisco che ci si possa affidare a collaboratori competenti ma se già di competente c’è il n°1 del sistema lo trovo più un pregio che altro. Perlomeno per esprimere semplici pareri, intendo (che è poi il nocciolo della presente questione).

        • mezeena10 10 Dicembre 2014, 10:28

          le questioni tecniche devono essere esclusiva dello staff tecnico..
          passino i “pareri”, ma non le pesanti ingerenze di questo soggeto! perchè di queste trattasi!

          • Thunderstruck 10 Dicembre 2014, 10:40

            Quindi un Presidente Federale non ha alcun diritto d’intromettersi, dici? Ah be’…

          • frank 10 Dicembre 2014, 11:44

            Thunder forse non hai compreso proprio lo spirito di questo articolo:

            competente o meno, è opportuno che un Presidente si sbilanci e interferisca cosi’ tanto, o dovrebbe occuparsi di altro e lasciare fare ad un staff adeguatamente preparato ad hoc?

          • Thunderstruck 10 Dicembre 2014, 12:01

            @frank, l’avevo capito. Ho anche espresso a MAUTRE, più sotto, il mio parere, se sia giusto o meno.

          • San Isidro 10 Dicembre 2014, 17:53

            d’accordo con @mez e @frank…

  3. mezeena10 10 Dicembre 2014, 09:15

    freno! freno di stazionamento!

    • mezeena10 10 Dicembre 2014, 09:16

      “ad ognuno il suo mestiere”!

      • frank 10 Dicembre 2014, 11:45

        “ad ogni lampione il suo puttanone!”

        con questo slogan B. si è fatto eleggere bene 3 volte!

        🙂

  4. Maxwell 10 Dicembre 2014, 09:32

    Io torno a ripetere che noi italiani, coi nostri pregi e dfifetti, siamo diversi….. Non parlò di migliori o peggiori, ma diversi.
    Se Moratti era sanguigno e per ufficio aveva la strada verso la “Galleria” ma era vicino lo perculavano, se Thoir fa il presidente e basta gli rimproverano che è lontano….
    Se poi vogliuamo parlare di Preziosi o del ”cugino” viperetta che appena entrato fa le due belle figure di mme…..
    De Laurentis?
    Forse l’unico presidente British italiano sta nella Milano con la palla a spicchi….. Si chiama Giorgio Armani.

    • Paolo 10 Dicembre 2014, 09:37

      Appunto che nel pezzo si parla di “questione culturale”

      • frank 10 Dicembre 2014, 11:45

        infatti ma qualcuno non lo vuole capire e vede solo attacchi al Mammasantissima

        • Thunderstruck 10 Dicembre 2014, 12:09

          @frank il gergo malavitoso lo eviterei. Vorrei solo che tu, come altri, capiste che chi non si schiera smaccatamente contro l’operato di Gavazzi mostrando sdegno non significa automaticamente che ne sia il difensore d’ufficio, il servetto o che ne condivida in toto la linea. Sono solo opinioni.

          • frank 10 Dicembre 2014, 22:01

            vedo chi ha la coda di paglia si fa avanti pur senza essere stato nominato.

  5. Rabbidaniel 10 Dicembre 2014, 09:53

    Non c’è nulla di male a essere competenti. Il problema è quando un’istituzione è attraversata da troppi conflitti di interessi e troppi personalismi (leggi Zebre a Parma). La mancanza di senso dell’ufficio di garanzia che le istituzioni dovrebbero rappresentare ha sempre danneggiato noi italiani, in tutti i campi e si vede che il nostro sistema paese non è un esempio.

    • Maxwell 10 Dicembre 2014, 10:01

      Aspettiamo la data di scadenza delle cambiali a Dondi.
      Poi vediamo chi mette al loro posto.
      Un Vaccari o un Bernabò potrebbero essere i migliori al mondo ma ci sarà sempre l’accusa di nepotismo…… Il sig. Rossi non avrà mai il curriculum…… Magari Munari è bravissimo in una squadra ma in FIR sarebbe peggio di Rosella Sensi…..

      • Rabbidaniel 10 Dicembre 2014, 10:06

        Io non parlo di chi vorrei, piuttosto credo che da noi prima si pensi alle persone e poi alle istituzioni, ed è qui che manchiamo, appunto, come sistema paese nel complesso ed è questo il motivo per cui aspettiamo sempre l’uomo della provvidenza. La politica ne è un esempio palmare.

      • malpensante 10 Dicembre 2014, 10:06

        Sarebbe ora di lasciar stare Dondi, di tempo ne è passato a sufficienza e le cambiali eventuali sarebbero ampiamente scadute. Sempre che ce ne fossero state:

        http://www.onrugby.it/2013/06/05/intervista-dondi/

        Gap tra vertice e base, ritardo nel settore tecnico: la sua è un’autocritica?
        No, come dicevo prima credo di essere stato bravino, di essermela cavata, ma mi rendo conto che alcune scelte fatte non hanno dato i risultati attesi, non siamo riusciti ad esprimerci come pensavamo e volevamo. Io stesso se mi fossi ricandidato avrei cambiato diverse cose. Poi se non è tutto merito mio il bene fatto dalla federazione non lo è neppure il male o il meno bene: fare il presidente tuttologo oggi è impossibile.

        • Paolo 10 Dicembre 2014, 10:13

          penso si riferissero ai contratti stipulato da dondi con i dirigenti FIR sei mesi prima della fine del suo mandato, tutti con scadenza 2016

          • malpensante 10 Dicembre 2014, 10:25

            Alibi. Per prima cosa in Fir al tempo comandavano già i pupilli (vedi spennamento finale degli Aironi), seconda cosa li manda a casa quando vuole. Non c’è l’Art.18 e non guadagnano la barcata di soldi di Brunel, che era e resta l’unica cambiale vera, lui sì voluto fortissimamente e blindato da Dondi.

          • mezeena10 10 Dicembre 2014, 12:07

            concordo in pieno mal!

    • San Isidro 10 Dicembre 2014, 17:58

      bravo @Rabbi, condivido…
      adesso però dimettiti da Presidente del blog!

      • Rabbidaniel 10 Dicembre 2014, 19:56

        Io non accetto intimidazioni da un colluso! Si consegni alla magistratura!

  6. gsp 10 Dicembre 2014, 10:05

    É ovvio che ci vuole un direttore esecutivo non eletto, al quale il presidente eletto da direzione strategica. Toglierebbe anche l’ossessione politica dalle elezioni.

    Peró é anche un problema culturale usare risultati di nazionali e celtiche in modo strumentale per chiederne le dimissioni, allora é comprensibile che se ne occupi in prima persona.

    C’é poi anche il problema di una federazione tutto sommato piccola, dove la sola questione Celtic impegno 1/4 di tutte le risorse e diventa logico che se occupi direttamente e se le cose vanno male, cosí com’é, gli si chiede conto.

    • malpensante 10 Dicembre 2014, 10:18

      gsp, è il converso di usare la nazionale e il rango in IRB, 6N, Celtic per dire che tutto va bene e che siamo fichissimi. La stessa mentalità, sbagliata e malata, spesso pure totalmente in malafede. Marchionne probabilmente capisce ‘na sega nulla di pistoni ma è uno straordinario AD, ma gestisce una multinazionale e non una parrocchia, tantomeno uno sport. Credo che la competenza e l’appartenenza sia indispensabile ma che sia altrettanto indispensabile che la FIR sia in mano a un proprietario/presidente di una squadra pro. Tra l’altro una federazione monolitica, blindata, maggiore finanziatore di qualsiasi cosa si muova in ovalia. E un movimento in cui le squadre pro sono più o meno 5-6 incluso i poliziotti. Come se a rappresentare un esercito di morti di fame ci fosse l’unico ciccione che ha il problema del diabete. Al di là della indifendibile situazione personale di Gavazzi, lui o chiunque altro dell’Eccellenza o della Celtic avrebbero comunque questo gigantesco conflitto di interessi.

      • malpensante 10 Dicembre 2014, 10:19

        …che la fir NON sia in mano…

      • gsp 10 Dicembre 2014, 11:09

        sfondi una porta aperta con me sul conflitto d’interessi. e se non si propone una regola, per me e’ sintomo del fatto che viene usato in modo strumentale.

        sulla nazionale e’ vero, pero’ nei sui anni di presidenza gavazzi ha avuto molto poco da vantarsi su nazionale e celtic. e’ stato molto piu’ usata per chiedergli dimissioni per scelte sulle quali aveva di fatto avutopeso nullo. E’ una reazione anche normale. se mi dai la colpa di qualcosa che non ha molto a che fare con me, allora me ne occupo direttamente, cosi’ almeno me ne prendo la responsabilita’. sarebbe stato molto peggio se invece ne avesse preso le distanze e avesse lasciato fare. e soprattutto lasciar fare, a chi?

      • frank 10 Dicembre 2014, 11:49

        chiedilo alle famiglie dei lavoratori della FIAT se Marchionne è uno straordinario AD….probabilmente dal POW degli azionisti…

        • frank 10 Dicembre 2014, 11:55

          POV non POW scusate

          • malpensante 10 Dicembre 2014, 12:17

            E a chi devo chiederlo se non agli azionisti? Magari qualcuno potrebbe anche dargli atto che la FIAT c’è ancora, ed era del tutto improbabile. In caso contrario, mi immagino come sarebbero state contente le famiglie dei lavoratori.

          • gsp 10 Dicembre 2014, 13:27

            Mal, la questione di Marchionne secondo me si basa su un malinteso di fondo.

            lui gestisce un gruppo usando tutti i mezzi disponibli e non facendo prigionieri di alcun tipo.

            molti si aspettano un trattamento diverso perche’ cmq la FIAT e’ una impresa di tradizione italiana, che da”litalia ha preso molto e dato molto.

            un governo serio, stringeva la mano a Marchionne e gli augurava in bocca al lupo, e lavorava per attrarre altri produttori esteri, facendosi forte del fatto che quasi nessuno compra auto come in italia, e che in italia (rispetto all’europa) si comprano piu’ auto di quanto se ne costruiscono. l’europa e’ piena di case non europee che producono in nazioni europee.

            dal punto di vista di strategico Marchionne, secondo me sta prendendo un rischio grosso cmq scindendo Fiat dal fatto di essere italiana, che e’ uno punti di vendita maggiore, oltre che primo mercato per FIAT. sarebbe bene gli italiani si svegliassero e pensassero che che se non siamo buoni a produrre le tue auto, valle a vendere a qualcuno che te le compra. Noi facciamo in modo che viene qualcun’altro ad avvantaggiarsi degli stipendi bassi. e ce ne sono di modi.

          • malpensante 10 Dicembre 2014, 16:08

            Un governo serio avrebbe fatto come Obama, mutatis mutandis (non quelle D&G e soci vari, made in italy e fatte in vietnam). Già c’è rimasto niente di aziende grandi, a forza di arrivederci e in bocca al lupo.

          • gsp 10 Dicembre 2014, 18:14

            mal, il problema e ‘che, come nel caso della FIAT, se hai un solo interlocutore sei con le spalle al muro. ed infatti, gl’hanno fatto regole assurde chiedendogli poco in cambio. ed hanno avuto molto poco in cambio. la politica indiustriale di uno dei paese piu’ grandi del mondo non puo’ dipendere dai chiari di luna di Marchionne.

            poi l’idea di andare in lussemburgo e’ una porcata totale, etica, estetica,ontologica, anche se legale.

          • San Isidro 10 Dicembre 2014, 18:41

            @gsp, non si addentri nel campo ontologico, è molto rischioso…

      • giomarch 10 Dicembre 2014, 12:36

        veramente Marchionne ora e’ in ferrari, se vogliamo considerare la F1 uno sport..

    • Rabbidaniel 10 Dicembre 2014, 10:20

      Banalmente, se un amministratore di condominio è anche condomino le rogne aumentano in modo esponenziale, anche se il condominio è piccolo.

      • malpensante 10 Dicembre 2014, 10:32

        Ma è anche peggio se in un’isola abitata da tanti piccoli ortolani il sindaco è uno dei quattro che gli ortaggi non li produce ma li compra, li vende, c’ha l’unico negozio, la barca, il porto, la posta, il telefono, la banca e la pesa. Chi sia dei quattro, importa poco.

      • soa 10 Dicembre 2014, 10:34

        Oserei dire soprattutto se il condominio è piccolo.

  7. soa 10 Dicembre 2014, 10:15

    Io sono favorevole alla separazione delle sfere di competenza ed alla definizione di chiare sfere di competenza anche perché se c’è commistione di ruoli alla fine la colpa non è di nessuno. E dove non c’è responsabilità non funzionerà mai niente.
    Poi se chi è addetto ad altri ruoli ha pure le competenze relative ad altri tanto meglio, ma deve rimanere nel suo ambito operativo.

  8. mezeena10 10 Dicembre 2014, 10:23

    in una qualsiasi azienda i manager che non ottengono risultati vengono rimossi! qui si persevera negli stessi errori (orrori) da almeno 14 anni, i dirigenti, manager, i responsabili tutti insomma (sempre gli stessi!), sono ancora abbarbicati alle loro poltrone!
    lasciti o meno urge repulisti!
    e sfortunatamente mancano ancora 2 anni..

    • maz74 10 Dicembre 2014, 10:35

      Ma per cambiare bisogna in primis modificare il sistema elettorale del presidente, per evitare quello che succede con la distribuzione della “riconoscenza” post elettorale (vedi accademie)

      • mezeena10 10 Dicembre 2014, 12:09

        esatto! ma con quel sistema dubito si possa cambiare, i clienti dovranno pur rendere il favore..

  9. maz74 10 Dicembre 2014, 10:33

    Se un presidente federale ha praticato lo sport che dirige e ne capisce le dinamiche lo trovo positivo, ma per fare il salto di qualità oggi ci vorrebbe un manager con esperienza internazionale e che abbia una visione sulla formazione che da noi non esiste.
    Dopo di che alcune problematiche sono derivazione dondiana, come i contratti con dirigenti e tecnici prima delle elezioni, altri sono rimasti irrisolti od aumentati dalla gestone Gavazzi (accademie, formazione, risultati franchigie e nazionale). I primi due punti sono fondamentali anche per gli altri due e lo stesso Gavazzi ha ammesso che hanno creato le accademie utilizzando lo staff tecnico che avevano senza pensare alla qualità, grande errore e purtroppo si vedono i risultati sul campo e fuori (vedi caso Buscema).

  10. Stefo 10 Dicembre 2014, 10:36

    Penso che il problema non sia se il Presidente sia o meno uno che ne capisca di rugby, ma l’interpretazione poi che da al suo ruolo istituzionale e come si muove in quel ruolo.
    Il problema alla base e’ molto spesso strutturale, Paolo fa bene a ricordare come altrove si scelga la strada della separazione tra il potere politico e quello esecutivo con l’inserimento della figura del CEO. Purtroppo in Italia non solo nel rugby ma in generale nelle federazioni si vede ancora il Presidente come grande capo che gestisce tutto direttamente in prima pesona ed il ruolo delle persone che si circonda diventa secondario…e’ una questione culturale-gestionale legata al dilettantismo a mio avviso che non capisce come il mondo sportivo si sia evoluto e della necessita’ di avere piu’ persone che abbiano pero’ ruoli specifici e non “uomini soli al comando” come Paolo anche giustamente sottolinea.

    • Alberto da Giussano 10 Dicembre 2014, 10:50

      Il presidente di una federazione deve essere per definizione un politico. In FIR è un “primus inter pares”.
      Cio’ che dice , a mio avviso giustamente, @Mal, è che sarebbe necessario andare oltre. Un “princeps inter pares” dovrebbe essere il presidente di Lega eventualmente.
      Ma il presidente FIR dovrebbe essere un politico con orizzonti che traguardano le Celtiche e il campionato di eccellenza. Perchè non è detto che gli interessi di Rovigo e Calvisano coincidano con gli interessi del movimento.

      • Emy 10 Dicembre 2014, 10:54

        Sono commossa fino alle lacrime! 😀

      • Stefo 10 Dicembre 2014, 11:36

        AdG io sto affrontando la questione da un punto di vista diverso, piu’ strutturale e gestionale in generale al di la’ del rugby e di Gavazzi.

  11. MAUTRE 10 Dicembre 2014, 10:42

    Buongiorno a tutti,
    io azzardo un paragone (che non vuole essere politico): Gavazzi e Berlusconi, che più e più volte, quest’ultimo, ha indirettamente imposto all’ allenatore di turno la PROPRIA formazione, millantando competenze tecniche sopra la norma.
    Ora…un conto è avere competenze tecniche ed occupare una carica dirigenziale/presidenziale e un conto è voler mettere il becco nelle scelte per dimostrare di essere il “cane alfa”.
    Ritengo che il fatto di avere (o pensare di avere) competenze tecniche sia anche utile, ma queste non devono assolutamente interferire con la mansione per la quale si è stati eletti, cioè, il Presidente di una Federazione.
    Se dovessi dare un giudizio asettico direi che in un meccanismo come quello di una Federazione, con annesso Movimento, un commento, un parere NON prescrittivo è lecito da parte di un Presidente.
    Ma alla luce dei fatti non è possibile essere asettici, perchè le evidenze dimostrano come pure i movimenti di giocatori e non giocatori da un club alle Zebre, facciamo molto riferimento al “suo” gradimento, per usare un eufemismo.

    • Thunderstruck 10 Dicembre 2014, 11:06

      Mautre, secondo me non è questione di imporre o di essere il cane alfa. LUI è stato regolarmente eletto ed incaricato per ottenere degli OBBIETTIVI, mettendoci direttamente la faccia. Se non dovesse raggiungerli sarà lui a pagarne (oltre che il movimento) e ad esser criticato da chiunque. Quindi il fatto di intervenire in prima persona per ottenere una linea che ha in mente non è di per se anomalo o addirittura scandaloso. Sul “come” (e relativa “qualità” delle sue idee) allora possiamo discuterne all’infinito. Cioè… Se Gavazzi avesse uno staff tecnico di prim’ordine che facesse bene, i meriti di chi sarebbero? Loro. E sempre con lo stesso staff, se il suo incarico si rivelasse un flop, i demeriti a chi andrebbero? A lui. E verrebbe ricordato come l’ennesima sciagura. Forse è anche per questo che vuole influire su scelte e programmi. Poi, che questo si riveli positivo o no, è tutto un altro discorso…

    • mezeena10 10 Dicembre 2014, 12:13

      si ma berlusconi ci mette i soldi di tasca propria, quindi puo dire quel che gli pare, gavazzi è il presidente di una federazione sportiva, dovrebbe far da garante per gli interessi e le necessita di tutti!
      “sarò il presidente di tutti, anche dei miei nemici” disse il giorno dell’ insediamento!
      stile papa giulio II..

      • MAUTRE 10 Dicembre 2014, 13:15

        Hai perfettamente ragione sulla questione presidente “pagante”. Il mio voleva essere un paragone “assoluto”, detto questo (per rispondere anche a Thunder) trovo che la sua ingerenza perpetua sia figlia della sua voglia di voler dimostrare il suo “potere”, dato che in una “azienda” che si rispetta e che voglia crescere, il fatto di delegare a persone competenti è LA BASE. Anticipando la vostra risposta (del tipo….E CHI SAREBBERO QUESTI DELEGATI COMPETENTI) dico che AG ha creato (o mantenuto se pensiamo al suo precedessore) un CLASSICO sistema feudale, contornandosi ANCHE di incompetenti ma di suo gradimento !! Purtroppo che paga il sistema è il Movimento !! E la cosa più triste deriva dal fatto che, alla fine, sembra che nessuno lo abbia votato o lo voglia più e Lui parla già da plenipotenziario lungimirante al 2020-25 o giù di li, quando, in base a sue dichiarazioni, finalmente il rugby italiano vivrà il suo splendore massimo. Il nostro Carlo Magno……..magnare magna di sicuro !!!! 🙂

      • San Isidro 10 Dicembre 2014, 18:46

        @mez, non parlare male dei pontefici o ti mando le Guardie Svizzere a Tempio!

        • mezeena10 11 Dicembre 2014, 08:43

          ahahah eminenza opporremo una strenua lotta! ho notato che qui in paese avete gia piazzato un CdF, il seminario vescovile! beh sappia sua eminenza che daremo battaglia per cacciarvi come fatto coi mori secoli fa! FORTZA PARIS
          Brigata Ambrogino, Battaglione Allan!

  12. Emy 10 Dicembre 2014, 10:46

    Scusate, chi sarebbe in FIR il director of rugby? A parte Gavazzi intendo.

  13. Dagoberto 10 Dicembre 2014, 10:54

    È una vecchia questione che anima anche i più arguti teorici dell’organizzazione, ruotando attorno al seguente dilemma:
    “E’ meglio e più efficace un capo che si ispiri all’immagine del vecchio mastro di bottega, cioè colui che possiede il verbo sul sapere, la guida a cui gli allievi si rivolgono per imparare l’arte e il mestiere, il traguardo a cui tendere, oppure un capo gestore, un coordinatore, un capitano di lungo corso che indichi la rotta?”
    Modalità diverse per perseguire lo stesso scopo, guidare un progetto, un’impresa, un’organizzazione, delle persone.
    Difficile definire cosa sia meglio, venire dalla gavetta o coltivare competenze trasversali che ti permettano di orientarti comunque nella difficile arte di comandare? Forse è più semplice dire che entrambe le soluzioni siano portatrici di vantaggi e svantaggi o, meglio ancora, puntare su coloro che dimostrino capacità e competenze rappresentative di entrambi i modelli in questione.
    Un capitano che sapesse di tecnica marinara, come di lettura delle carte nautiche, ma anche fiuto nel prevedere il cambiamento delle condizioni atmosferiche, nonché sapiente ed arguto nella gestione delle persone era l’ideale per condurre una nave nelle più difficili imprese della navigazione velica, ma proprio per questo persone di difficile reperimento e ricordati come uomini speciali tanto da incarnare la leggenda.
    Sicuramente anche su questo aspetto la radice culturale opera il suo condizionamento; in Italia, storicamente paese d’arte e di preziosa capacità artigianale, forse per questo è anche facile che i manager siano caratterizzati più dal possesso di competenze tecniche che gestionali o, forse, la cultura anglosassone ha saputo sfruttare la più recente pratica di anni e anni di occupazione coloniale dove le capacità di guidare e gestire eserciti e uomini vincenti ha rappresentato una naturale palestra anche per l’high management della società.

  14. fracassosandona 10 Dicembre 2014, 11:06

    il problema è che il ciclo del rugby finisce un anno prima (2015) delle olimpiadi (2016) mentre il rinnovo dei vertici federali si tiene tradizionalmente dopo l’evento olimpico…
    le prossime elezioni si tengono a settembre/ottobre 2016 mentre il contratto di Brunel scade con il 6N2016.
    A questo punto varrebbe la pena prolungarlo fino a dicembre 2016 in modo che il prossimo CT sia scelto da chi poi dovrà rispondere di quella scelta…
    I contratti blindati dal presidente uscente pochi giorni prima della scadenza e lasciati in eredità al successore sono purtroppo un classico che si verifica anche nelle grandi aziende private…
    sì, da questo punto di vista siamo proprio mediterranei…

    • frank 10 Dicembre 2014, 12:00

      si chiama “avvelenare i pozzi” durante una ritirata…..tecnica molto comune….

  15. bogi 10 Dicembre 2014, 11:23

    Forse il concetto non è molto chiaro.
    Un presidente proprietario può gestire la propria società come crede: i soldi li caccio io e faccio il presidente, faccio il magazziniere e scelgo l’abbigliamento tecnico X perché sono amico di Mario che è rappresentante di tale ditta e mi son sempre trovato bene, poi per il telefono della società faccio il contratto con l’azienda K di cui il mio amico Toni ha un grosso negozio in zona; poi, visto che caccio i soldi io compro qualche giocatore direttamente io che conosco il procuratore Beppino (è stato un mio ex giocatore), anzi Beppino è venuto direttamente da me e mi ha proposto un paio di ragazzotti da sgrezzare, uno è bravo l’altro mica tanto ma insomma se me lo ha consigliato Beppino vado sul sicuro, il direttore sportivo è un amico mio e non ci sono problemi se spesso lo scavalco, tanto ci conosciamo da tempo e comunque la grana la caccio io. Poi la scorsa settimana ho visto giocare in serie B una aletta veloce e alla fine della partita ho già parlato col presidente che l’anno prossimo me lo manda a provare.
    Si, avevamo più o meno deciso con l’allenatore che giocatori prendere, ma comunque l’ultima parola la metto io, tra l’altro il procuratore Beppino ha una giovine apertura hawaiana in occasione e un paio di piloni di quelli piccoli e cattivi che mi piacciono un sacco. Io li prendo lo stesso, insomma ho giocato tanti anni ed ho l’occhio buono per giudicare.
    In segreteria ho messo la figlia di Ninetto che adesso ha appena finito l’università, è una brava ragazza e poi conosco suo padre, mi fido; per le trasferte c’è l’agenzia di viaggi di Vittorio, quella a 20 metri da casa mia dove prenoto sempre le vacanza, lo conosco da anni; la manutenzione del campo la fa il giardiniere Fiorello, quello che tiene bene il giardino della mia villetta.
    Per la pubblicità sono a posto, c’è l’agenzia di Roberto che è il marito della sorella Di Beppino e poi ha l’ufficio a 100 metri dallo stadio, vuoi mettere la comodità.
    Esso, de un presidente gestisce la sua proprietà così non è il massimo ma può farlo tranquillamente, sono soldi suoi, risponde a se stesso.

    Se invece uno è Presidente di una federazione, Presidente ELETTO e NON PRPRIETARIO di una federazione, a mio modo di vedere definisce la strategia di lungo periodo di concerto con il massimo responsabile tecnico (che deve assolutamente godere della sua fiducia), il quale (responsabile tecnico) la attua, la implementa scegliendo di volta in volta la tattica migliore per raggiungere gli obiettivi di settore.
    Il responsabile tecnico è responsabile (nel bene e nel male, nella salute e nella malattia) del raggiungimento degli obiettivi, e su quello sarà valutato perché gli obiettivi devono essere chiari e misurabili (oggetto, tempistica e performance).
    Il responsabile tecnico, in qualità di responsabile dell’area tecnica determina i responsabili delle branche dell’area tecnica (alto livello, campionati nazionali, campionati minori, settore sviluppo e reclutamento, settore didattica, ecc.) ed a loro demanda gli obiettivi specifici.
    Poi avremo un responsabile dell’area logistica uno dell’area finanziaria (lavora a stretto contatto di chiappe col presidente e gli altri responsabili perché stabilisce i fondi a disposizione di tutte le aree) ed uno del marketing, sempre uomini di fiducia del presidente e sempre responsabili del raggiungimento dei propri obiettivi, certi e misurabili. E poi sicuramente dimentico qualche area, se è importante avrà un proprio responsabile se invece è meno strategica ricadrà sotto una macroarea.
    Del funzionamento di questa baracca, il Presidente si fa garante e responsabile di fronte a chi l’ha eletto ma anche di fronte a tutto il movimento che sta dietro; rappresenta la Federazione ad alto livello e tiene i contatti con gli organi internazionali (supportato da adeguato collaboratore esperto).
    E tutto ciò non perché mi piacciono le cose complicate, ma perché credo sia l’unico modo per far funzionare seriamente una struttura a livello nazionale/internazionale, per avere delle persone con responsabilità precise e quindi verificabili in ogni momento sia in caso di successi che di fallimenti.
    Perché credo sia l’unico modo per far funzionare una struttura con un budget interessante, perché credo sia doveroso porsi in questo modo di fronte a chiunque voglia investire a livello di sponsor o direttamente nelle squadre di qualsiasi livello esse siano.
    La competenza tecnica del presidente è un necessario pungolo per tutti i responsabili a dare il meglio, avendo un controllore, e ripeto controllore e riscrivo controllore, che ne capisce.
    Ma non può e non deve MAI sostituirsi alla responsabilità diretta dell’uomo che segue quel settore.
    Lui ha il suo obiettivo e saranno le verifiche periodiche del grado di raggiungimento dello stesso a valutarlo, e non il Presidente in base al tipo di risveglio mattutino.
    Programmi chiari, percorsi chiari, responsabili chiari; non regalie di basso livello e indefinitezza mantenuta ad arte per poter gestire le situazioni a proprio piacimento.
    Molto prolisso ma, spero, chiaro.
    Ps. Qualcuno dice: ma noi Italiani siamo diversi . . . infatti mò vedi come stiamo presi . . .

    • Emy 10 Dicembre 2014, 11:27
    • Stefo 10 Dicembre 2014, 11:48

      Bravo Bogi hai espresso in maniera perfetto il mio stesso modo di vedere…ed e’ il salto a mio avviso tra l’essere una federazione che lavora in maniera professionale ed un no.

    • Bissa 10 Dicembre 2014, 11:53

      Bravissimo Bogi!!!
      Hai espresso perfettamente quello che molti di noi pensano e non solo relativamente alla FIR ma al sistema Italia in generale.
      90 minuti di applausi!!!!

    • Sergio Martin 10 Dicembre 2014, 18:11
    • San Isidro 10 Dicembre 2014, 18:55

      grande @bogi! approvato in toto…
      certo che “per le trasferte c’è l’agenzia di viaggi di Vittorio” è un riferimento puramente casuale, eheh…
      ps: sarebbe possibile avere il numero della figlia di Ninetto?

      • Sergio Martin 11 Dicembre 2014, 00:59

        347.4974528 – prenderá il 329.6363527… Basta che chiami e le dici: ” Sono @San”… lei giá sa, e prenota una cena per due persone a Trastevere…automatico. Porta la carta di credito, però…nun te fa guardá appresso…

        • Sergio Martin 11 Dicembre 2014, 01:04

          Ah, stasera mi dispiace per tuo papá e Gsp, anche se non ho visto la partita. Ma meglio cosí…

          • San Isidro 11 Dicembre 2014, 01:26

            ahah…pensa che me so visto gli ultimi 20 minuti giusto in tempo per il goal di Zabaleta, vamos!
            aho, ma che numeri hai messo?
            ps: alla fine domenica ha vinto la Rugby Roma, puoi leggere il mio sintetico resoconto sul post della Serie B o su quello del Tre Fontane…

          • San Isidro 11 Dicembre 2014, 01:33

            che poi secondo @gsp, stava all’Olimpico, in Tevere c’era una striscione giallorosso “Roma Club Barletta”, ma come se fa?

          • San Isidro 11 Dicembre 2014, 01:34

            “secondo me”…

          • mezeena10 11 Dicembre 2014, 08:45

            ahahahaah sto a morì 🙂

          • Sergio Martin 11 Dicembre 2014, 22:42

            Resoconto letto, grazie. Molto ben fatto, mi ha fatto venir voglia di esserci…mannaggia…

          • Sergio Martin 11 Dicembre 2014, 22:44

            Perchè, li hai composti, i numeri? Ti ha risposto Ninetta?

  16. Hrothepert 10 Dicembre 2014, 11:50

    Il buon Paolo, da uno che sa fare bene il suo mestiere, ha capito che questo è l’ argomento che gli garantisce il maggior numero di interventi ed allora, quando siamo lontani dal Rugby giocato del fine settimana e Gavazzi non ci pensa da solo,ci pensa lui a tirar fuori dal nulla l’ argomento.
    Della serie…..”VECCHIO…MARPIONE”!!! 😉 😀

    • mezeena10 11 Dicembre 2014, 08:47

      “tira piu un articolo su gavazzi o un pelo di f..”???

  17. luis 10 Dicembre 2014, 11:51

    La fotografia di come è e di come invece dovrebbe essere l’ha fatta esaustivamente @ bogi.
    Personalmente trovo che la competenza di un “capo” sia un surplus, ma la gestione del propio club non è esattamente quello che si chiede ad un presidente di una federazione: siamo latini, italiani e anche nel ns caso specifico ci comportiamo come tali. Quindi si ricorre all’amico, al figlio di. . . etc, senza minimamente valutarne le competenze e le capacità, con il risultato che è sotto gli occhi di tutti. Purtroppo in primis è il sistema paese che non va, il resto è solo logica conseguenza.

  18. carpediem 10 Dicembre 2014, 12:18

    quando Montesquieu scrisse ,300 anni fa, Lo spirito delle leggi intuiva già dell’entrata a gamba tesa di tale Gavazzi al di là delle Alpi.
    A parte gli scherzi, le premesse del Grillotalpa sono corrette riguardo i CEO delle Unions anglossassoni, nessuno s’intromette tanto quanto gli Italians.
    Credo sia solo questione di cultura perchè, tornando al barone francese, il italia
    lo sport nazione è comunque che tutti devono farsi i caxxxi di tutti -vedi giudici in politica, parlamentari vs esucutivo ecc.ecc, quindi tutto normale

  19. Katmandu 10 Dicembre 2014, 12:33

    Alla fine si sin portati esempi in cui la qualità è sempre ben presente e abbondante, Inghilterra Francia nz e co ma come si comportano dietro di noi? Insomma quando la qualità scarseggia i presidenti non mettono mai naso nel lacoro del CT? siamo certi? Fiji ad esempio ricordo che il presidente di arrabbia molto coi vari staff e giocatori per gli insuccessi, pure Samoa, c’è da capire se siamo la prima di quelle dietro o se veramnete siamo fuori dal mondo

    • mezeena10 10 Dicembre 2014, 12:46

      fiji non le prenderei troppo ad esempio..li ci son le gerarchie militari che comandano ed impongono i propri uomini in tutte le cariche politiche! lo è quindi anche il presidente della federazione rugby!

  20. Danthegun 10 Dicembre 2014, 14:32

    La risposta per me è scontata. Se in una organizzazione i ruoli non sono chiari e definiti e tutti si possono permettere continue invasioni di campo alla fine tutti faranno male il proprio lavoro e alla fine potranno dire di aver subito pressioni, di essere stati intralciati, scavalcati, ecc.
    Faccio un esempio: Haimona è un progetto di Gavazzi e non lo nasconde nemmeno troppo. Conseguenza è che il giocatore arrivi ad essere apertura della nazionale. Il fatto che giochi lui e non altri è una scelta di Brunel o di Gavazzi a questo punto? Se dopo un buon turno di test match il giocatore crollasse e ci consegnasse uno dei peggiori 6 nazioni della storia azzurra di chi sarebbe la colpa Brunel o Gavazzi? Forse se ognuno avesse fatto il proprio mestiere le responsabilità sarebbe state più chiare.

  21. hooker 10 Dicembre 2014, 15:39

    Purtroppo Gavazzi non è stato eletto per il ” suo ” programma che è stato fatto in corsa durante la sua campagn eettorale. Gli altri due candidati Zatta con un programma fatto da Munari parte simile a quello di Amore (vedi convocazione degtati generali) e Amore con un programma quasi totalmente da lui stilato non sono stati presi in considerazione dagli elettori. Un Presidente dovrebbe conoscere po’ tutto quello che in federazione giornalmente si elabora . Tra i tre candidati chi aveva sicuramente una visione più ampia di quelle he sono le varie problematiche della FIR è sicuramente Gavazzi .Lui però non aveva un programma e quello che sta attuando è un programma basato non sulla crescita del movimento ma per la crescita inarrestabile del Calvisano e devo dire che ci sta riuscendo alla grande alla faccia delle società diventati ormai soggetti passivi del movimento.

  22. hooker 10 Dicembre 2014, 15:43

    E comunque il Presidente non dovrebbe fare il direttore Tecnico; Direttore Sportivo;Nominare i Tecnici ; comprare carta igienica; Affittare i propri immobili ; comandare sugli abitri ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ec. ecc. e chi più ne ha più ne metta.

  23. Federico Barbarossa 10 Dicembre 2014, 15:55

    Potremmo anche avere la federazione migliore del mondo ma con uno come Tafazzi non andremo da nessuna parte. Parlano i risultati sia della Nazionale che dei Club e parla l’arretramento della diffusione del rugby in Italia. Certo probabilmente un manager farebbe meglio di Tafazzi ma anche tanti altri dirigenti di club italiani. Possiamo girarci attorno ma il problema rimane lui: Tafazzi.

    • lexv 11 Dicembre 2014, 04:08

      “arretramento della diffusione del rugby in Italia”???
      non voglio difendere ne Gavzzi ne la FIR…ma su quali basi affermi cio’??

  24. maz74 10 Dicembre 2014, 17:13

    La vera domanda deve essere “Gavazzi ha un programma valido e lo sta implementando?”, non si vede la programmazione FIR nè sulla carta nè nella realtà. Non dubito sulla conoscenza da dirigente del rugby da parte del Presidente, ma che ci sia un evidente conflitto di interesse lo vede anche una marziano catapultato sul pianeta italico del rugby.
    Nel prossimo futuro c’è la necessità di un Presidente-manager che non abbia interessi con nessun club e di un director of rugby proveniente possibilmente dalla Nuova Zelanda con carta bianca per programmare interamente tutto il sistema, partendo dalle accademie.
    A casa Ascione, Checchinato, Cavinato, Troncon, ecc….. e largo a professionisti internazionali, tanto non ci costano di più

  25. San Isidro 10 Dicembre 2014, 17:24

    Articolo che non fa una piega e sul quale mi trovo molto d’accordo…il presidente di una federazione dovrebbe fare quello e basta, non altre cose, si deve limitare a ricoprire gli incarichi istituzionali che gli competono, punto.
    Mi pare che invece il nosro presidente sconfini in parecchi altri campi che dovrebbero essere gestiti e supervisionati da altri, da veri esperti possibilmente…il fatto che poi all’interno della FIR manchi un DoR è inaccetabile…
    E poi c’è un’altra questione nel nostro caso: la gestione delle Zebre. Vero che si tratta di una franchigia federale e come tale dipende dalla FIR stessa, ma mi pare che sia stato Gavazzi stesso, stando anche alle sue ultime dichiarazioni, ad aver imposto una certa linea di mercato e ad aver tracciato un percorso per alcuni giocatori…eppure le Zebre un presidente ce l’hanno e si chiama Pier Luigi Bernabò e hanno pure uno staff dirigenziale, non devono essere loro ad occuparsi in toto del mercato e del governo della franchigia? Mah…
    Se poi un presidente federale è anche un grande esperto di rugby e di questione dirigenziali, vuoi perchè in passato è stato un ex giocatore, allenatore, dirigente, presidente, arbitro e quant’altro, ben venga, ci mancherebbe, vuol dire che ha più competenze per gestire quello che ha in mano, ma dovrebbe rimanere entro i limiti delle sue funzioni…riconosco a Gavazzi i meriti di essere stato un buon presidente ed avver amministrato bene il suo Calvisano, ma questo non c’entra con il ruolo che dovrebbe ricoprire ora, oltretutto nel suo caso il conflitto d’interessi è palese…
    Come si dice nel post tutto questo potrebbe anche derivare da un aspetto meramente culturale delle nostre parti e delle realtà latine in generale, si forse, anche se non forzerei troppo questo concetto, tuttavia la frase “l’impressione è che alle nostre latitudini la cultura dell’uomo solo al comando sia troppo radicata” non è troppo sbagliata.

  26. Emy 10 Dicembre 2014, 17:25

    Ci riprovo…
    Chi è in FIR il director of rugby?

    • San Isidro 10 Dicembre 2014, 17:46

      fanno a turno di settimana in settimana…

    • luis 10 Dicembre 2014, 17:57

      Ovviamente il presidenissimo !

      • parega 10 Dicembre 2014, 22:41

        per i risultati la donna delle pulizie…con tutto il rispetto e senza offesa per lei

    • mezeena10 11 Dicembre 2014, 09:36

      un solo uomo al comando, il suo nome è ben..fausto coppi!

  27. ermy 10 Dicembre 2014, 19:23

    Beh, ma secondo voi Zatta ne capisce di rugby??? 😉

  28. matteo81 10 Dicembre 2014, 19:26

    A mio modo di vedere i risultati degli altri parlano chiaro. I tecnici facciano i tecnici e chi ha scelto di fare il politico faccia il politico. Senza la distinzione netta tra le due cose si entra nel porto delle nebbie. Risultati tecnici valutati secondo canoni politici e decisioni tecniche prese per m scopi politici non portano da nessuna parte. Sfortunatamente lo sport si giudica dalle prestazioni che spesso sono riducibili a numeri concreti … poco spazio per le bugie… il resto è aria fritta in una federazione he assomiglia al paese che la contiene.

  29. parega 11 Dicembre 2014, 22:00

    intanto a reggio si muove qualcosa di importante e forse mai fatto in italia
    http://gazzettadireggio.gelocal.it/sport/2014/12/11/news/rugby-e-imprese-quando-lo-sport-offre-un-lavoro-1.10476823
    bravo presidente !!!!!!!!

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