Una cordata allargata a Friuli e Trentino che ha già incontrato il presidente federale Gavazzi, ma la FIR sta alla finestra
In Veneto esplode la “guerra” delle franchigie: una cordata anti-Dogi
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Si possono coinvolgere anche Trentino e Friuli, non ci vedo niente di male. Mi sembra altrettanto evidente però, che per storia e tradizione rugbystica il nucleo della franchigia debba essere il Veneto. Tradotto: senza il Veneto la franchigia non sta su, per allargarla non c’è problema. O, come si dice da me, “el grande non l’è mai andà in presto dal picolo” (traducibile col più noto nel più sta il meno).
La questione è farla, se no a chiacchiere stan su tutti e tutto.
Soa, dalle parole di Marchetto sembrerebbe che il progetto vedrebbe coinvolto non solo il Veneto ma anche le altre due regioni, è vero, quindi tipo GrandiDogi. Gavazzi, però, ha risposto con parole giuste ma che “sembrano” dar l’idea che sia un’iniziativa estemporanea ExtraDogi. Forse mi sbaglio ma, interpretando un pò, sembra dire: “OLTRE al progetto veneto dei Dogi, se anche voi volete tentare la strada di una franchigia territoriale, fate pure. Io ne son solo felice. Però a VOI non posso dare una palanca che è una. Per il resto, vedetevela voi e, se vi pare, accordatevi o scannatevi pure. Tanto, (come diceva Lambert in Highlander)…NE RIMARRA’ UNO SOLTANTO…
Magari mi sbaglio, eh…
Aggiungo…
Prima di sera dovremmo avere anche l’Innocenzi-pensiero che ci illuminerà sulla questione.
Sì, attendo anch’io le dichiarazioni di Innocenzi. Pare che Gavazzi l’abbia intesa come proposta alternativa, ma credo che si tratti di un progetto che vuole ingrandire la franchigia e non certo insediarsi al suo posto.
InnocenTi
@mal, si dai non andiamo troppo per il sottile 😛
Beh, simpatico o meno, è stato Capitano dell’Italrugby e almeno il cognome giusto se l’è meritato.
Redazione
Vi permetto si segnalarvi che si tratta di Vecio rugby e non vedo rugby come indicato nell’articolo
Grazie
premetto che non conosco le persone né le loro potenzialità…
mettere le loro energie a disposizione dell’unico progetto sostenibile, pareva brutto?
il Veneto, calpesti e divisi for ever, a pestarsi i piedi l’un l’altro e far godere i terzi: quattro enti fiera, quattro università più quattro sedi distaccate, tre aeroporti, quattro squadre in eccellenza rugby (e lo scudetto va a Calvisano), due squadre che si dividono la tifoseria calcistica nella stessa serie in città come Verona o Vicenza (non Milano o Roma), pro loco come se piovesse con Padova che si promuove a scapito di verona, Jesolo meglio di Caorle o Cavallino (poi la gente va in Croazia) anziché convincere i turisti che dopo Venezia conviene fermarsi un giorno in più in Veneto e visitare più città…
adesso serviva il progetto di doppia franchigia professionistica?
Ciao Fracasso, sottoscrivo e condivio ogni sillaba del tuo commento. Sono rimasto allibito, ma anche incuriosito dalla proposta. Per carita’….ci sta’ che ci siano idee diverse, ma mettersi prima d’accordo? I campanili sono sempre molto di moda…a proposito? com’e’ la visuale da quello di Noventa di Piave?
Fracasso, sono d’accordo con te. Qual’è il problema, il nome “Dogi” che non rappresenterebbe un possibile allargamento? L’idea originaria che non ha tenuto conto -a detta degli “scissionisti”- di altri club e/o bacini dai quale attrarre giocatori?
Una seria modifica al progetto iniziale con proposte sensate e costruttive è l’unica soluzione proponibile: fare anti-franchigie o schermaglie è solo inutile e limitante, oltre che stupido.
E’ una caratteristica pregio/difetto del Veneto …
La bellezza è la varietà e la possibilità di emergere, il contro è la conflittualità.
Ad ogni buon conto qui si tratta di Boutade, può essere che siano riusciti ad avere un passaggio da Gavassi (ma è relativamente semplice, non stiamo parlando del president of the U.S.ofA.), ma senza le 4+1 non è possibile imbastire alcun progetto.
L’idea di allargare a Friuli e Trentino è pregevole, ma non serve un progetto rivale per accorgersene … e chi legge tra le mie righe sa che io porterei a spasso i Dogi anche a Bresa, Berghem e a Pola (la go dita e no la digo pì).
Per cui facciamoci un paio di commenti al post con serenità, tolemose un sprissetto col select e un cicheto, che xe mesojorno passà 😀
Saluti PR-WSM
è l’Italia, baby.
@fracassosandonà: quoto! http://boccacciorugbynews.blogspot.it/2014/11/dei-dogi-e-di-altre-franchigie.html
mi sfugge che cosa porterebbe il Trentino in dote alla franchigia…
Palanche… Tante palanche di investitori del nord-est, Trentino e Friuli compresi. Mica cotica…
sarà…ma io non vedo tutta questa voglia del Trentino di mettere soldi nel rugby….Trento serie C ritirato dopo due giornate per mancanza di palanche
Si parla di “imprenditori”…
Il fatto che in Trentino esista un bagaglio tecnico, di tradizione e di movimento basso (con club minori o, come dicevi, in crisi) non significa che non ci siano persone, anche esterne al rugby, che vogliano investire parecchi dindini nel progetto.
perdona la mia perplessità ma resto della mia opinione
Son perplesso quanto te.
Penso solo però che, prima di andare a presentare un progetto strutturato ad un Presidente Federale, un pò di nomi, accordi e calcoli se li saranno certamente fatti. Se han coinvolto anche il Trentino, credimi che non sarà solo per ricevere come ringraziamento un cesto di mele a Natale…
mah! tutti sti investitori dove sono? aria fritta!
In Trentino mi pare stiano investendo forte su basket e volley, il rugby deve ancora consolidarsi. Sarebbe meglio pensare alla base in Trentino, piuttosto che pensare già a una franchigia professionistica. Pensiamo sempre al tetto e mai alle fondamenta.
@ Rabbidaniel Non hai ovviamente torto. La differenza sostanziale, però, sta nel fatto che l’una è una lungimirante operazione regionale di territorio che coinvolge amministrazioni, fondi statali, burocrazia ecc… L’altra è fattibile anche semplicemente trovando qualche privato trentino che crede personalmente ed individualmente nel progetto esteso dei Dogi senza passare dalle forche caudine delle istituzioni locali e sperando solo nel Sacro Placet federale. Cosa che vedo più fattibile, anche se poi, senza un’adesione di istituzioni sportive del posto, sarebbe difficile battezzarla come un’operazione anche del “Trentino”…
Ok Thunder, allora per questo bisogna pensare a un progetto alternativo ai Dogi? E, con tutto il rispetto, senza i pesci grossi del rugby Veneto? Con capifila esponenti del Vecio rugby e del Valpolicella? Mah…
quoto rabbi e aggiungo: mmaaahhh!!!
Iln rugby in trentino lo conosco abbastanza bene, visto che da due anni gioco la serie C da queste parti. La domanda di Venezuela è assolutamente sensata, a livello regionale il rugby conta pochissimo. C’è curiosità, senza dubbio, ma poco interesse vero. E in Alto Adige ancora meno.
Non so che soldi contino di tirare fuori dal Trentino e ormai i tempi delle vacche grasse (leggasi fondi elargiti dalla provincia autonoma) sono finiti.
Oltretutto, da giocatore di una neonata squadra di serie C2, mi incazzerei a mille se vedessi dei soldi andare a un’ipotetica franchigia e non alla base, che ne ha un bisogno disperato per pagarsi i palloni e le luci del campo, non certo per i contratti dei giocatori!
Appunto!
meno male che sono finiti i soldi della Provincia Autonoma!! ci mancherebbe che devo pagare io il rugby (piü tutto il resto con tutto il nero che si fanno) ai magnacrauti.
Il mio era un commento generale sulle politiche provinciali di manica larga per tutto o quasi…il rugby non prende un centesimo di soldi pubblici.
Secondo, i magnacrauti sono in Alto Adige, non in Trentino. Formalmente sono la stessa regione, ma nella pratica sono separati e molto diversi.
Nella provincia di Bolzano cé una squadra solo,la quale milita in C2. L’obiettivi di questa societá e di crescere comeba fatto in questi ultimi 10 anni dove da 50 tesserati si é passati a oltre 200. Questa é l’obiettivo primario,poi salire di categoria e un giorno poter vedere qualche giocatore del vivaio giocare in una franchigi sarebbe sicuramente bellisimo. Che poi sia benetton,zebre o dogi a noi al momento poco intressa. Siamo cosi piccoli che non abbiamo neanche una Clubhouse e questa domenica siamo costretti a organizzarci con dei tendoni per ospitare le squadre che ospitiamo e fare un bel terzo tempo. Questo al momento e quello che interessa e le franchige le vediamo in tv. Che in provincia di Trento abbiano altre idee a noi poco interessa. Noi vogliamo crescere e siamo contenti di ogni piccolo aiuto.
esatto…a mio modo di vedere voi trentini siete talmente concreti che sarebbe difficile oltre che sbagliato, secondo me, mettere soldi in un qualcosa di così avventuroso come una franchigia di livello europeo piuttosto che non sul territorio, come tra l’altro lì sapete fare bene al di là del rugby. Auguri per la vostra avventura
Occhio a dare del trentino ad un bolzanino… 😀
Si scherza, eh… 😉
Diciamo che aprezzo il tuo commento
guarda che il Brennero è li’ vicino.
Non penso che in Trentino le cose siano molto diverse dall’Alto Adige…ci sono 6 squadre, ma due al momento non hanno la prima squadra (Trento e Benacense) e le altre giocano in C2. Ma con che cognizione di causa arrivano certe proposte?
10hunter, non c’è una squadra anche a Bressanone che gioca l’amatoriale?
Si vero!! Siccome fino all’anno scorso militavano nel campionato Austriaco mi sono dimenticato! 😉
Sono i Black Eagles!
Boh io la vedo ancor più complicata dei dogi
Ci mancava solo questa, e se si inizia così allora siamo fritti. E, chiariamo, non ho idee complottiste, ritenendo questa cordata un’idea malefica di Gavazzi, in Veneto sappiamo darci martellate agli zebedei da soli, senza aiuti esterni.
Mi chiedo, piuttosto, su chi conti questa cordata, considerato che le società maggiori (per bacino, tradizione e mezzi, sia pur relativi) stanno pensando ai Dogi (sempre che se ne faccia qualcosa).
Il punto è che, con tutte le critiche che si possono muovere loro, solo i Benetton in Veneto hanno sganciato milioni per una franchigia di Pro12. Io voglio vedere altri mettere sul piatto le stesse cifre, poi ne parliamo. (O vogliono fare una squadra di livello europeo coi contribuiti federali e la sponsorizzazione di qualche cassa di risparmio locale, mentre Clermont come sponsor ha la Michelin? …)
@rabbi, bisogna anche dire che nel rugby non è che giri tutto sto granché. I due veneti più ricchi sono Del Vecchio e Rosso, uno di Belluno e uno di Vicenza, e non sono province che abbiano una solida tradizione (almeno non come le altre). Per cui credo sia normale che abbiano preferito altri investimenti, anche perchè non ne avrebbero avuto un ritorno sufficiente. Ci fosse una franchigia regionale le cose cambierebbero.
Il discorso di allargamento “politico-economico” mi sta anche bene. Non capisco l’esigenza di allestire un altro progetto “partendo dal basso” e con l’obiettivo di costituire una squadra addirittura di livello europeo (non capisco cosa voglia dire, confrontarsi con Tolone, Clermont, Sarries ecc.? Campa cavallo…)
Se leggi il mio primo post, vedrai che la penso allo stesso modo. Le eccellenti, Treviso e il Veneto più in generale saranno il nucleo della franchigia, che potrà anche arrivare a comprendere più società di Trentino e Friuli. Assolutamente alcun bisogno di spaccarsi o fare due franchigie.
Vecio mio: spriss co l’oliva, calma piata e passiensa … tuti ga dirito de dir che i la sa mejo de ti, anca el vecioto che varda i operai che scava inte la strada …
Saluti PR-WSM
Xe che capita che anca el pensionà che fa a varda coe man drio a schena el ris’cia de far dani…
Avrei preferito non intervenire, ma l’unica molla che fa scattare tutto questo entusiasmo sono i 4 mil “parcheggiati” a Treviso.
perö sei intervenuto.
Infatti “avrei preferito non farlo” significa: seppur controvoglia l’ho fatto. Non vedo nulla di criticabile. ( dal punto di vista dell’analisi logica).
invece dal punto di vista del mettere le mani avanti è perfetto 😉
“io non sono razzista, ma….”
“io non ce l’ho con i sindacati, ma…..”
“io non ce l’ho a prescindere con Gavazzi e la cricca FIR, ma…”
Ho reso l’idea?
Abbiamo capito : gli vuoi togliere la parola!!
Dobbiamo ridere subito, oppure possiamo ridere dopo?
Il beopresidente rilascia un’intervista al Gazzettino ed annuncia l’esistenza di un’altra Cosa.
Pensandoci un niente, mi è venuto in mente di averla già sentita al tempo del rinnovo della licenza al Benetton Treviso. Ma allora erano i Dogi, oppure la fantomatica terza franchigia polesana, oppure qualcos’altro.
E viene fuori, guarda caso, giusto la settimana dopo che Innocenti ha annunciato che lo statuto dei nuovi Dogi era praticamente pronto.
Tempismo o coincidenza?
Dobbiamo aver cura del XXXXXXXXXXXXX, rischieremmo di avere XX XXXXXXX XXXXX XX XXXXX.
Guarda è nota la stima e la simpatia che ho per il presidente. Certo può usare quest’idea, ma io credo che sia una bella pensata avventuristica di qualcuno che crede di approfittare del fumo per assaltare la diligenza.
d’accordo con te, secondo me in questo caso il Presidentissimo è estraneo alla faccenda (il che perö non gli impedisce di gongolare)
Esatto Patetica trovata di Gavazzi che dopo il servizio di Cecinelli su la 7 e prima di Calandri su Repubblica capisce quale sia il suo livello di popolarita’. Perennemente in campagna elettorale
@PedemontanaRugby ABBIAMO CENSURATO LA SUA ULTIMA FRASE. LA INVITIAMO A NON USARE CERTI EPITETI NEI CONFRONTI DI CHICCHESSIA ALTRIMENTI CI VEDREMO COSTRETTI A BANNARLA SENZA ULTERIORI AVVERTIMENTI.
Grazie, faccio presente sin d’ora che @PedemontanaRugby non è autorizzato a parlare a nome della società.
Grazie
Giampaolo Sordini
[email protected]
Redazione,
Bannare credo abbia poco senso, mentre la censura è per definizione l’antitesi della libertà di espressione.
Nel messaggio non ci sono nomi di persone e neppure epiteti, quindi il rilievo è del tutto fuori luogo.
La definizione ” scemo del villaggio” è di uso comune, anche in letteratura, oltre che nell’esprimersi di tutti i giorni.
Che l’uso fosse particolarmente appropriato nella situazione contingente lo si può dedurre dalla definizione che ho semplicemente trovato su primari dizionari on line:
|| pop. Lo scemo del villaggio, persona che per le sue menomazioni fisiche o psichiche, o per il suo comportamento, ritenuto anomalo, subisce la derisione e le beffe di una comunità; fig. persona sciocca o poco intelligente, che si fa facilmente ingannare
‖ Lo scemo del villaggio, individuo deriso e schernito da tutti per il suo comportamento strano e a volte ridicolo
Naturalmente il sito è vostro e ne fate l’uso che preferite, amen!
Ovviamente si può stare anche senza.
@PedemontanaRugby non stiamo ad entrare nei dettagli ma il riferimento alla persona era chiaro (anzi chiarissimo) e l’espressione troppo forte secondo il nostro metro di giudizio che, scusi la franchezza, essendo “casa nostra” è quello fa testo e a cui le chiediamo (come a tutti) di attenersi. Grazie!
In trentino non esiste il rugby quindi con che coraggio questi saltano fuori e fanno prestese!! L italia è un paese di buffoni..
Non esiste il rugby di alto livello, ma per noi altri che in trentino ci facciamo il culo per giocare in serie C e soprattutto diffondere lo sport tra giovani che altrimenti non lo conoscerebbero mai, le tue parole sono molto fastidiose
La roba più fastidiosa è che spesso robe tipo “in trentino non esiste il rugby” in altri post convivono con “Gavazzi vergogna che pensi solo all’alto livello”. Mah.
Volevo solo dire che mi sembra assurdo che qualcuno che rappresenta il trentino rugby voglia adesso fare una franchigia per la celtic. Il mio non esiste il rugby in trentino era inteso nel senso di rugby che conta. Non si può fare una franchigia in una regione senza storia rugbistica. Senza squadre forti. Senza strutture. Senza giovanili……….
carino il tuo nick, molto gazzettaro.
Non sapevo che in trentino giocassero a rugby!(scherzo!con rispetto) a me sembra la classica situazione in cui si vuole la moglie ubriaca e la botte piena!
off topic ma non troppo: prove tecniche di “fratellanza” tra club veneti
https://fbcdn-sphotos-e-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xap1/v/t1.0-9/s851x315/10429241_575111419257741_3944148701376269247_n.jpg?oh=91444a18777cefe948a324acb366e666&oe=54D86C1E&__gda__=1423997248_7fc7c94c2168fd874e0413adf2223c9f
fonte: https://www.facebook.com/rugbysandona
Vedo in formazione Muccignat, speriamo che sia a buon punto.
Oh ecco proprio quello di cui si sentiva bisogno, mancava la cordata veneta antagonista dei Dogi per rendere tutto un po’ piu’ interessante 🙂
Non ho una visione complottisitca di Gavazzi, condivido il pensiero di rabbi e di AdG che ci sono quei 4 milioncini a far gola.
Al massimo potrei pensare a un’iniziativa del Prof. Dott. Ing. Arch. Duca Conte Rosolen 😀
Non mi stupirei!
OT: interessante intervista di Bianchini sul basket italiano:
http://www.repubblica.it/sport/basket/2014/11/13/news/bianchini_intervista-100369787/
Sul professionismo e le attività giovanili ci vedo alcune assonanze col rugby.
grazie per la segnalzione..direi comune a tutti i grandi sport di squadra, purtroppo..
la riforma è piu che mai necessaria, come detto alla nausea! basta con questo pseudo-professionismo raffazzonato!
si torni a lavorare sui vivai e si pretenda la riforma sportiva scolastica!
Sono il Direttore Sportivo-Tecnico del Pedemontana Livenza Rugby, mi piacerebbe molto conoscere chi usa il nome della società che rappresento, faccio presente sin d’ora che non è autorizzato a parlare a nome della società. Grazie
Giampaolo Sordini
[email protected]
Buongiorno Direttore, scusi l’intromissione da “semplice forumista qualsiasi”.
Non lo conosco ma, a mio parere, presumo sia solo un (vostro?) tifoso e che parla a nome di se stesso. Pubblica post da parecchio ma, pur con un nick “dichiarato”, in passato non penso abbia mai parlato “a nome” della società che Lei rappresenta.
Se può esserLe utile…
Buon lavoro.
total agree mate
Anch’io non voglio mettermi in mezzo a niente. Chiarirete fra di voi, nei termini che riterrete più opportuni.
Faccio solo notare che Pedemontana Rugby era la denominazione precedente dell’Asolo Rugby. Potrebbe essere un riferimento a quella squadra.
Caro direttore,
Se sei il direttore sportivo-tecnico e chissà cos’altro, e non il presidente, magari non rappresenti nessuno, e sarei anche curioso di sapere chi ti ha autorizzato a parlare a nome della società.
Per quanto riguarda il mio nickname, da dove viene e cosa vuol dire a te non deve interessare, mi sembra perfino superfluo dirlo.
Forse ci conosciamo, o forse no, ed in ogni caso mi piacerebbe non conoscerti, ma tant’è.
Infine, ma giusto perché sei un amico, ti consiglio abluzioni, tante abluzioni. Servono per migliorare l’alito cattivo.
Cordiali saluti.
Divide et impera…… 😉
C’è un mio amico a Ca’ Tron http://it.wikipedia.org/wiki/Ca'_Tron_(Roncade)
che conosce Mark Zuckerberg, Bill Gates e Khalifa bin Zayed Al Nahyanla, i quali in confidenza gli hanno confessato di voler fortemente investire nel rugby nostrano….
La settimana prossima è stato invitato andare dal presidente Gavazzi ad illustrare il suo progetto per una futura franchigia….. 😛
El càn de do paròni more de fame
Conosco chi si stà occupando del progetto lanciato sui quotidiani locali trevigiani e posso assicurarvi che il citato Rosolen non ne è assolutamente a
conoscenza , ma altresì è del tutto estraneo alla cosa .
Per opportuna correttezza nei confronti del citato .
Ok grazie dell’aggiornamento. Ma per curiosità, l’iniziativa è partita da Marchetto? Ha un qualche sostegno concreto o sono solo intenti (più o meno nobili, a seconda del punto di vista)?
Mah. ….ri-Mah…ri…
Per assaltare la dirigenza ci vogliono i quattrini. Magari intendiamo i quattrini della FIR, perché se pensiamo a quattrini di privati, da investire senza scopo di lucro e con finalità benefiche, mi sembrerebbe strano.
Leggendo l’articolo mi sono chiesto se i quattro anni di Pro 12, l’esperienza degli Aironi, Benetton Treviso, e poi le Zebre, non hanno evidenziato niente riguardo ai problemi e le difficoltà incontrate da soggetti già ben attrezzati e di lunga milizia, che sembravano avere tutte le necessarie competenze.
Adesso si presentano tre rispettabilissime persone, delle quali non conosco le competenze, ma che, a occhio, non hanno referenze ai massimi livelli, che dichiarano di avere capacità e risorse per inserirsi nel contesto del rugby professionistico europeo, ed ottengono udienza e considerazione da parte del presidente federale.
Auguro a Marchetto, anche in virtù dei bei ricordi di quando giovane rugbysta ci deliziava con le sue mete, di avere successo, se la sua iniziativa è onesta e finalizzata al bene del rugby veneto e nazionale.
Il fatto che voglia comprendere tutte le realtà trivenete, che ricordiamo essere state un tutt’uno fino a due anni fa, dopo che il presidente federale ha provveduto a smembrarle, mi fa però sorridere.
L’iniziativa del CRV per la nascita di un soggetto comune con il concorso di tutte le realtà venete, grandi e piccole, sarebbe stato automaticamente un progetto triveneto, ma al nostro conduttore non sarebbe andato bene. Quindi adesso si inventa il soggetto triveneto, visto che non può più inventarsi quello veneto, che potrebbe esistere già. Il fatto che Gavazzi abbia sentito la necessità di dichiarare ” Ma non c’è alcun coinvolgimento o appoggio della Fir né di persone a me vicine” sembra una delle solite balle che escono dal personaggio, ed ha esattamente l’effeto di convincere del contrario.
Capisco che è dietrologia, ma probabilmente neppure molto lontana dalla realtà.
Consiglio a Marchetto di continuare ad occuparsi del Vecio Rugby Treviso, benemerita società che tiene vivo il ricordo di tanti ex rugbysti. Sarebbe un bel accontentarsi.
4 milioni divisi per tre fanno…..ZERO!!
Questi spuntano dalle tribune del Monigo, dove spesso almeno uno di loro è lì solo per criticare qualsiasi cosa si muova e se ne escono con questa …….
E’ una buffonata!
Pur essendo consapevole trattarsi di pura utopia…non mi dispiacerebbe una franchigia Triveneta, completamente autonoma finanziariamente e tecnicamente…che riunendo tutte le migliori competenze del territorio…non si limitasse a “partecipare” al 3°campionato d’Europa, ma ambisse a maggiori ambizioni e avesse come co-obiettivo principale la diffusione del rugby sul territorio…è vero che si dovrebbe creare il vertice partendo dalla base, ma a volte il vertice, se i fini son ben definiti e chiari, può avere un ruolo determinante nel trainare la base…. si lo so…è utopico….purtroppo
…scusate…”ambisse a maggiori ambizioni”… non si può leggere…mi auto censuro!
…volevo dire “maggiori traguardi”….
Frank, attorno alle 19 ci sta… Si chiama “fame”.
Sei scusato. 😀
Dev’essere un virus, tutti a guardare la luna e mai il dito. Di franchigie o chiamatele come volete c’è bisogno come il pane: ci sono squadre eccellenti senza giovanili e giovanili senza eccellenti, tre squadre per quartiere e regioni quasi senza rugby. Ma servono franchigie per rendere sostenibile, efficiente, produttivo, diffuso il rugby, quello che si ferma dove comincia il professionismo. Critichiamo la FIR che impesta l’Italia di una pletora di strutture senza senso, senza insegnanti, senza campionati, tutte mirate a un professionismo diffuso che non c’è e non ci può essere almeno finché il rugby giocato non avrà una presenza scolastica tipo il volley, una struttura paragonabile al nuoto, impianti numerosi e decorosi, una diffusione effettivamente nazionale. Poi ragioniamo allo stesso modo. E magari l’unica cosa che si guarda non è la luna ma i soldi. Come se i campioni fossero cedole da incassare.
Alla fine ci sarà solo una squadra che giocherà in una sola città, che se ne facciano una ragione!
Caro zattozatto , ma che na sai ? ? ? ? ?
Caro zattozatto , ma che ne sai ? ? ? ? ?
Errata corrige .