Aaron Cruden alza il gomito, gli All Blacks lo lasciano a terra

Il caso Savea e questo di Cruden sono differenti. Le regole sono uguali per tutti nel momento in cui il crimine è lo stesso. In questo caso non lo sono. Per Savea, che non ha saltato neanche una partita di Super Rugby dopo il fattaccio, era sotto “custodia” Hurricanes e non All Blacks. In più c’era un processo in corso dal quale il giocatore è stato punito con 6 mesi di riabilitazione presso un programma condotto dalla Polizia e al termine del quale le accuse sono state fatte cadere dalla corte.

Cruden invece è uscito con amici, per motivi che potete immaginare si è separato dal gruppo e quando squadra era in procinto di imbarcarsi non era ancora tornato in albergo, e non posso neanche immaginare ciò che sia accaduto nei momenti in cui si è realizzato che il giocatore NON era a letto. Si sarà pensato anche il peggio nel frenetico tentativo di rintracciare. Sicuro anche i suoi compagni avranno tentato di trovarlo prima dell’allarme e prima di doverlo dire a Shandy il team manager.

Concordo, mio parere personale, che Savea doveva essere sospeso da rugby duties, ma paragonare i casi non ha senso perché non hanno nulla in comune.