Calvisano e Rovigo, vincete e riscattate Benetton e Zebre

L’inizio di stagione in Celtic League è stato molto difficile. E ora bisogna restare nel rugby che conta, grazie anche all’Eccellenza

COMMENTI DEI LETTORI
  1. jazztrain 21 Settembre 2014, 09:00

    Ne dubito, perché la verità è che le nazioni emergenti sono più affamate di noi (Georgia e Romania) e vorrebbero giustamente ritagliarsi uno spazio che vada oltre l’ex Coppa FIRA (vorrebbero giocare contro le nazionali più forti, invece di rimanere in eterno nel lombo del cosiddetto 6 Nazioni B) , mentre noi ci sentiamo appagati dal fatto che siamo nel rugby che conta perché siamo al 6 Nazioni, che facciamo il pienone all’Olimpico e che una tantum, fuorché l’Inghilterra, abbiamo battuto almeno una volte Scozia, Galles, Francia, Irlanda.

    • jazztrain 21 Settembre 2014, 09:00

      Limbo, non lombo… 🙂

      • Alberto da Giussano 21 Settembre 2014, 09:17

        Restando in ambiti meno universali, credo che sia Rovigo che Calvisano possano farcela.
        Tre squadre in Challenge non sarebbe male.
        Al momento, però, è meglio che Rovigo e Calvisano si concentrino sugli errori fatti. Le motivazioni, sia per gli uni che per gli altri non mi sembra che manchino.

    • Tanito Tikaram 21 Settembre 2014, 09:56

      La mia sensazione è che anche in Romania siano poco affamati di Europa, o per lo meno poco affamati di coppe europee. Un commentatore qui su OnRugby ha scritto che ieri a Bucarest sugli spalti erano in tre (compreso lui). Anche loro hanno già affrontato diverse stagioni di Challenge con i Wolves, vincendo pure qualche partita non solo contro le italiane, ma senza mai creare entusiasmo nel pubblico. Non so perché; forse anche là sentono molto l’appartenenza al proprio campanile e questi Wolves/Lupii/Lupi sono poco seguiti

      • fantasyste 21 Settembre 2014, 11:21

        No aspetta! Tre tifosi italiani,io non sono rumeno ma italianissimo!! Come gli altri due (che erano i genitori di un giocatore del Calvisano) 🙂

        Il pubblico romeno sarà stato intorno alle 1300 persone

        • Tanito Tikaram 21 Settembre 2014, 11:45

          Ah, come al solito non avevo capito. Meglio così, allora.
          Forse nascosti tra il pubblico c’erano anche gli azzurri 7s

    • Hullalla 21 Settembre 2014, 14:04

      “noi ci sentiamo appagati” ???

  2. Zagor 21 Settembre 2014, 09:30

    Forse è’ meglio che la realtà si mostri nella sua completa durezza.A Cosa vuoi rimanere aggrappato,al nulla?

  3. malpensante 21 Settembre 2014, 09:32

    Dopo aver speso 40 milioni di euro e averne impegnati altri 50 nel professionismo, più almeno altri 100+150 tra nazionali e accademie siamo nelle mani di Calvisano e Rovigo, potrebbe essere una buona battuta surreale di un bravo comico. Il ragionamento è grottesco: se battiamo una selezione georgiana e una rumena, peraltro mutilata di 6 dei migliori giocatori, stiamo attaccati al rugby che conta? Con 250 punti presi in tre partite da due squadre che cubano 16 milioni? Con la nazionale che le prende dal Giappone? Ma per favore…

    • Stefo 21 Settembre 2014, 09:33

      malpensante hai pienamente ragione…

    • Alberto da Giussano 21 Settembre 2014, 09:48

      Il professionismo lo fai con i professionisti. Giocatori e Dirigenti. A noi mancano gli uni e gli altri.
      Ciò detto , io penso, questo sabato, di divertirmi con una squadra che sarà motivata a vincere e il risultato non è per niente sicuro.
      Per il prossimo sabato vedremo.

      • malpensante 21 Settembre 2014, 09:55

        Bene, sono d’accordo. Dillo a Gavazzi. Ricordagli anche che dovremmo giocare a rugby, intanto che ci quotano alla borsa di Tiblisi.

        • parega 21 Settembre 2014, 23:15

          @mal
          hai detto bene, poi ricordo di andare bene a leggervi i nomi di chi e’ sceso in campo con le due italiane , perche’ ormai anche in eccellenza ci sono pochi italiani titolari , troppi stranieri si sta’ tornando indietro anche su questo fronte

    • Rabbidaniel 21 Settembre 2014, 11:48

      Niente da aggiungere se non firmare in calce.

  4. Katmandu 21 Settembre 2014, 09:39

    Le situazioni delle 4 squadre di punta italiche son molto differenti, ma le situazioni più problemariche son proprio quelle delle 2 celtiche, una si è indebolita notevolmente durante l’estate e manca ancora di profondità oltre che uomini in ruoli chiave, devo altresì notare che la nazionale nonnha mai avuto una profondità pazzesca in tutti i ruoli, anzi se si infortuniano quei 3-4 giocatori andiamo veramente nel pallone, ultimo esempio si fa male Morisi (o Masi) che si fa? Rivoluzioniamo, sperimentiamo ma senza convinzione di causa, inoltre uno spogliatoio deve funzionare come un’orologio e tutti gli ingranaggi devono essere al loro posto e ben oliati, il problema oggi è che parte dello spogliatoio si porta dietro tossine dei club, spiego meglio, stare in una squadra che vince sempre è esaltante e tutti han fiducia l’uno nell’altro, oggi mezza squadra non si fida (sul campo) dell’operato dei compagni e questo traspare nelle prestazioni, diciamo che si entra in un mood negativo che non fa affatto bene alla squadra, ho visto le prestazioni di Parisse, anche ieri, passaggi sottomano, corse in profondità e gran confidenza nella squadra, nell’italia manca questo non si fida dei compagni. Ripeto il problema è nella testa e nelle prestazioni, comunque alla fine le partite di ieri han confermato sostanzialmente 3 cose, le nazionali romena e georgiana son a livello dell’eccellenza, Treviso come i Welsh è partita da zero e si vede, solo con meno qualità, ma si sa che il sistema Casellato è lungo da assimilare, memtre le zebre son la delusione più grossa, anche se devo ancora vedere le statistiche della partita, non fatico a immaginarlema, la cosa peggiore son i parziali negativi che subiamo, 31-0 zebre in 79′ e 43-0 tv in 80′ in tutto sto tempo nemmeno un piazzato per provare a contenerli
    Ultima nota in tutti i campionati pro più provanti dopo 3 giornate c’è solo un’altra squadra che è a zero punti i cornish… Ma ne han giocate 2
    Per qua to riguarda la Romania e la Georgia pensavo sinceramente che fossero più avanti, insomma han strapazzato la nostra nazionale emergenti, credevo fossero in grado di parlo pure con i nostri club di vertice

    • gsp 21 Settembre 2014, 10:30

      Ihiihi, pur di lasciare le zebre a zero, partita finita al ’79. Kaaaat!

      • Katmandu 21 Settembre 2014, 11:10

        gsp non hai capito io parlo di parziali, cioè quanti punti concedono prima di segnarne 1, durante Zebre Blues ad esempio il peggior break è stato di 14 punti mentre contro munster TV ha “reagito” solo dopo 15 punti, ma i dati preoccupanti son i 26 punti consecutivi presi dagli hospriz e ulster oltre ovvio a quelli degli ultimi due turni

        • gsp 21 Settembre 2014, 11:33

          Capito adesso, ma Kat, ma i parziali non ti dicono molto. Non ti dicono posizione in campo, possesso, strategia. E poi sono così pochi eventi che anche statisticamente contano relativamente.

          É stata un peccato per le zebre la partita contro Cardiff. Secondo me, se non avessero fatto la scelta stupidissima di giocare solo contro eccellenti avrebbero avuto più tempo ed opportunitá di individuare e sistemare i problemi difensivi.

          • Katmandu 21 Settembre 2014, 11:57

            Gsp sto aspettando con ansia le statistiche dell’ultimo turno per fare un quadro preciso della situazione quelle dell’ultimo turno non le ho ancora trovate

          • Stefo 21 Settembre 2014, 12:19

            Le mete a babbo morto dicono ancoras meno9 dei parziali gsp…

          • gsp 21 Settembre 2014, 12:27

            Le mete a babbo morto capitano non solo all’ultimo minuto, ma cambiano i ‘parziali’. Sempre a babbo morto rimangono. Quindi o le conti o non le conti.

      • malpensante 21 Settembre 2014, 11:14

        Con tutto il rispetto, gli Scarlets non sono il Munster. (E Llanelli non è Cardiff, redazione)

    • Hullalla 21 Settembre 2014, 14:09

      “le nazionali romena e georgiana son a livello dell’eccellenza”: non sono molto d’accordo.

    • Hullalla 21 Settembre 2014, 14:16

      “in tutto sto tempo nemmeno un piazzato per provare a contenerli”
      Se ti ricordi, due partite fa, a punteggio ormai acquisito, Quintino ha deciso di piazzare un calcio di punizione centrale sui 22 (e se ben ricordo e’ stato l’unica volta nel secondo tempo che hanno segnato punti). Il commento molto ripetuto dei frequentatori del forum e’ stato che del calcio di punizione non ce ne facevamo nulla, ma che invece si doveva provare o a ripetere la mischia (era un momento nel quale avevano una certa prevalenza e il calcio di punizione era stato assegnato in mischia), oppure andare per la penaltouche.

      Mettetevi d’accordo: o quando si e’ molto indietro nel punteggio si rischia il tutto per tutto per fare meta (con una certa probabilita’ che non ci si riesca), oppure diventano importanti i calci di punizione “per spezzare la sequenza” e provare a contenere cosi’ il punteggio.
      Per me sotto un certo punto di vista vanno bene tutte e due le opzioni, ma evidentemente per qualcun altro qualunque cosa si faccia c’e’ sempre un’occasione per brontolare (dalla poltrona…. almeno si andasse allo stadio…)

  5. gsp 21 Settembre 2014, 10:48

    Lascerei fuori la nazionale per adesso, perché quelle prestazioni secondo me sono figlie di contingenze e scelte contingenti. Aspettiamo.

    Ma il sistema dell’alto livello italiano é allo sbando totale, per colpa di mancanza di idee chiare di chi lo dirige.

    É impossibile pensare di essere competitivi nel breve termine se all’estero ci sono i 20 giocatori più forti italiani. La veritá é il xv azzurro, incluso riserve gioca tra fra ed ing. Quindi ricordiamocelo e non diamo un alibi a Brunel.

    E la competitivitá italiana ne risente, ed abbiamo praticamente due franchigie di sviluppo. Questo cmq porterá qualche vantaggio, nel senso che si vedranno più giocatori ed anche statisticamente qualcuno arriverá a buon livello, ed altri nazionali saranno gestiti (vedasi Fabiani, padovani end altri che hanno assaporato il campo). Ma sará cosí, e tra due anni si ripeterá perché ci sará da rinnovare dopo il mondiale.

    I costi? Sono quelli c’é poco da fare e rimarranno tali. Spenders meno é impossibile, penso le due nostre siano giá in fondo alla classifica, e dubito il budget di Treviso sia 8. Si dovrebbe avviare la fase due della Celtic, ovvero spostare le due squadre in bacini più ricettivi e che richiamino maggiori sponsor. Treviso deve diventare una entitá veneta, e le zebre a Roma. C’é poco da fare gli offesi o gli scolari alternativi. C’é tutto nel primo dossier di partecipazione alla Celtic. L’operazione simpatia per Treviso é necessaria, l’ha fatta il Leinster, figurarsi il Benetton.

    In generale direi che é un brutto momento, ma aspettiamo la fine del torneo per capirci di più. Checché Kat ne dica delle sue esperienze sui campi, prendere 25 punto fuori casa del Munster, con molti infortuni, ricambi e novitá ci sta tutto.

    • ginomonza 21 Settembre 2014, 11:11

      gsp é tutta colpa della CL.
      Prima la lasciamo meglio e’!
      Il rugby italico era meglio prima.
      Amen

      • Katmandu 21 Settembre 2014, 11:18

        Gino sai quanto spendono i club europei pro? anche ammettendo di lasciare la CL per l’eccellenza, quanto possono investire le squadre italiche per competere con le altre? che non abbiamo una staff dirigenziale che funziona hai ragione ma la CL non è una malattia, è la cura ma non sappiamo sfruttarla.

      • gsp 21 Settembre 2014, 11:19

        Non sono daccordo Gino. Secondo me é meglio oggi. Però se mi chiedi se il risultato vale quanto spendi, beh quello é tutto un altro discorso.

        • Maxwell 21 Settembre 2014, 11:34

          @ gsp
          Anzitutto grazie del bentornato di un po’ di giorni fa.
          Diciamo che non me n’ero mai andato,ma col nuovo lavoro è difficile entrare alle 21.00 su articoli con oltre 100 posts, guardavo e basta. Ora col tablet posso fare qualcosina in più….. E ora fai attenzione a quello che dici su Brunel !! 🙂
          In Topic
          Dopo 4 anni di CL senza se e senza ma comincio ad essere molto dubbioso sul rapporto costo benefici.
          Ho un’altra idea che permetterebbe una uscita dalla CL e di rimanere competitivi senza la famosa “traversata nel deserto”…. poco a poco me la metto in word e ne parliamo….

          • gsp 21 Settembre 2014, 11:52

            E scrivilo max, attendo con ansia.

      • Katmandu 21 Settembre 2014, 11:32

        @Gino un ultima cosa HC 2008-09
        Usap TV 27-16
        TV tigers 16-60
        Hosptitz TV 68-8
        TV hospritz16-36
        Tigers TV 52-0
        TV USAP 16-48
        5 mete fatte in 6 gare

        Cal Blues 20-56
        BO Cal 41-10
        Cal Gloucester 17-40
        Glousìcester Cal 48-5
        Cal BO 15-23
        Blues Cal 62-10
        —-
        in effetti prima spaccavamo vero?

        • ginomonza 21 Settembre 2014, 13:18

          Kat io non ho detto che spaccavamo.
          Solo che basterebbe ricordarsi che prima TV in HC qualche partita la vinceva dopo CL si vedono i risultati.
          Secondo : pur se non e’ possibile la controprova io sono convinto che avendo investito gli stessi soldi che usiamo per la CL sul SUPER 10 non saremmo ridotti così male ovvero lo zimbello del e che conta.
          Sbaglierò ma prima usciamo dalla CL meglio é.
          Poi occorre riunire il consiglio federale in un lager e dargli fuoco se questa è la sola possibilità di liberarsi di quelli che ci sono ora.
          Chiedo scusa alla redazione se sembro un nazista ma non lo sono ci tengo a precisarlo 🙂

      • malpensante 21 Settembre 2014, 11:34

        Bene, tutto fatto e semplicissimo. Chiamiamo la Gondrand e spostiamo. Il nulla, peraltro costoso anzicheno. Intanto teniamoci il sistema di selezione per il nulla: alla fine ne escono 40 all’anno, quelli che non vuol nessuno gli diamo la disoccupazione tranne un paio con cui “rinforziamo” il nulla, quelli decenti li facciamo andare all’estero che c’è della soddisfazione a far della beneficenza ai ricchi. Ah, noi che possiamo, unici al mondo continuiamo a tenere un campionato domestico pro, almeno nei fallimenti, e pure una A, appena meno pro, ma anche nei fallimenti. Dimenticavo, adesso che quello piccoletto se n’è andato dall’Alto Livello (lapalissiano come la Gondrad, non era all’altezza di una roba Alta con la maiuscola) si apre però il problema per gsp di con chi prendersela. Telefono a Deans.

        • gsp 21 Settembre 2014, 11:46

          Mal, non ti preoccupare, rimangono Gavazzi, ascione, checchinato, Rosolen, troncon, cavinato, stragapede, cicerchia… Basta scegliere.

          Napoleone l’ho sempre trattato come l’alunno bravo ma pigro. Di solito ci Si presta più attenzione che alle cause perse. E cmq ringraziami, a volte lo faccio anche per te, così tu rimani tra quelli bravi ed intonsi.

          Le altre cose da aggiustare sono quelle che dici tu ed hai ragione. Ma se sottolinei i costi sempre l’unica soluzione é cambiare o allargare i bacini. Sia per Treviso che spostare la zebre. Vedo poche altre soluzioni.

        • Katmandu 21 Settembre 2014, 11:55

          mal quello che di cui parli è un problema dirigenziale, e ti do ragione.
          quello che ti parlo io è un problema di Soldi, trovami in italia 20 realtà che possono permettersi di spendere dai 3 ai 20 milioni di euro per allestire campionati di alto livello portare allo stadio 500 persone di media.

          • malpensante 21 Settembre 2014, 12:03

            Kat, Celtic e campionato domestico pro non è una follia, è una scemenza. Una struttura gigantesca per formare giocatori di un pro che non c’è e con formatori che non sanno nemmeno lontanamente cosa sia il rugby pro, non è una follia, è una scemenza. Pensare che coi soldi si facciano i campioni, non solo è una scemenza, ma fa pure senso.

          • gsp 21 Settembre 2014, 12:13

            Conconrdo con mal. Sotto la celtic, meglio lasciare perdere. Spendi troppo per ottenere un prodotto cmq non competitivo. Non c’é molto da preoccuoarsi però. Se non si fa la scelta politica del downgrade, cmq avverrá di default.

        • ginomonza 21 Settembre 2014, 16:55

          gsp mal sarà che sono vecchio e magari un po’ rincoglionito ma non capisco un h delle vostre disquisizioni.
          I soldi non fanno i campioni solo pinocchio lo pensava ma per fare i campioni ci vogliono anche i soldi.
          Io parlo di lasciare la CL non di avere un doppione.
          Pochi sono i soldi e mirati devono essere gli investimenti.
          La CL ci ha portato a questa situazione mangiando un sacco di quei pochi.
          Per me è stata scelta errata e scellerata.

      • jock 21 Settembre 2014, 16:02

        @ginomonza, per piacere, almeno restiamo aggrappati a quella; ma va peggio di quanto pensassi. Le Zebre dovevano cominciare meglio, sono una squadra più strutturata e consolidata, rispetto a Treviso, grossa incognita i nuovi innesti, qualcuno non mi da l’ impressione di essere all’ altezza; e per il mio Benetton, non basta a spiegare il disastro iniziale, la rifondazione, i tempi di Casellato, ecc.. Poi, sono convinto, vedrai che la questione si risolve da sola, dopo questo giro di Pro 12, lo fonderanno con la Premiership; tra le tante, valide ragioni, soldi BT in primis, te le immagini le Unions che lasciano la palma del miglior campionato continentale ai francesi del Top 14? E noi? Forse una, di franchigia, a carità.

    • Giovanni 21 Settembre 2014, 15:09

      @gsp:
      “Ma il sistema dell’alto livello italiano é allo sbando totale, per colpa di mancanza di idee chiare di chi lo dirige”.
      A me più sotto hai replicato che Gavazzi ha vinto le elezioni e quindi non si tocca. Come se il fatto di aver vinto le elezioni mettesse automaticamente al riparo dalle critiche per la durata di 4 anni, una sorta di salvacondotto. Nel frattempo il vascello può andare tranquillamente alla deriva, purchè il “politically correct” sia salvo. Mah…

      • gsp 21 Settembre 2014, 16:10

        Giová non far finta di non capire. Tu hai detto che quell’articolo era una fotografia giusta ed io t’ho dimostrato limiti errori (alcuni davvero oggettivi) di quella fotografia.

        Sui 4 anni, i politici si giudicano alla fine d mandato, che non significa che non puoi criticare, anzi. Ma chiedere dimissioni ogni 2 anni per problemi che esistono da 20 anni mi sembra molto strumentale. Ed infatti per forzare si é costretti a ricorrere ad argomebtazioni zoppe, tipo che lo stato della nazionale dipende da Gavazzi, mentre con un pò meno pigrizia (mi riferisco a Fumero) CE ne sarebbero una decina.

        Che vuoi dire con ‘politically correct’?

        • Giovanni 21 Settembre 2014, 16:21

          Nulla, dicevo ‘politically correct’ come se tu intendessi che chi viene eletto si è garantito 4 anni di immunità, durante i quali può fare e disfare come gli pare, senza doverne rendere conto a nessuno. Detto tra noi, se invece di ambito pubblico, fossimo in ambito privato, i dirigenti FIR sarebbero stati licenziati a giugno scorso. Poi son d’accordo con te che Gavazzi abbia ereditato problemi incancrenitisi nel corso dei 10-15 anni precedenti; d’altronde si sapeva già e non glielo ha certo ordinato il medico di candidarsi alla presidenza della federazione.

          • gsp 21 Settembre 2014, 16:46

            Gavazzi non é un li come dirigente impiegato, ma come eletto. E’ purtroppo uno dei principali problemi é che la FIR non ha una figura di CEO, separata da quella di presidente.

          • Giovanni 21 Settembre 2014, 16:54

            Per CEO intendi Director of Rugby? Ma bisognerebbe dargli ampi poteri d’intervento ed allora assisteremo a varie resistenze a più livelli, da parte del sistema.

          • gsp 21 Settembre 2014, 17:50

            Il CEO é al livello superiore. I delegati eleggono presidente (con contributo minimo spese) e consiglio, i quali decidono l’indirizzo strategico.

            Una volta dato l’indirizzo strategico, sta al CEO metterlo in pratica. Non puoi dare carta bianca perché deve rimanere a chi elegge. Ma nell’ambito dell’indirizzo generale tocca al CEO (direttore generale) scegliere. Può essere uomo di rugby, ma non necessariamente. Le aree tecniche e commerciali sono poi demandate ai suoi sottoposti, ma responsabilitá finale é sua.

            É ovvio che su decisioni importanti ci vuole appoggio di consiglio e presidente, ma di certo presidente non Si occupa delle quisquilie come oggi.

  6. fantasyste 21 Settembre 2014, 11:25

    Forza Calvisano e forza Rovigo ! Avete entrambe dimostrato che sono assolutamente al nostro livello! Giocate con pazienza ed intelligenza vedrete che vincerete.

  7. vinicio 21 Settembre 2014, 11:51

    La situazione è drammatica e sono oramai passati troppi anni per nascondersi dietro a un dito.
    Le due celtiche quest’anno faranno fatica a vincere 6/7 partite in due…
    La nazionale ha finito una stagione pessima (a mio modo di vedere la peggiore dal ’99) e ne inizierà una che potrebbe essere anche peggio…
    Calvisano e Rovigo (al momento gli unici due club di eccellenza con velleità onestamente da rugby pro) sono contente di giocarsela con selezioni semi-amatoriali georgiane e rumene.
    L’Eccellenza è un campionato di improvvisazione… vedi Prato e Aquila che fanno le cose come se fosse un torneo estivo di calcetto.
    La Serie A è un campionato completamente amatoriale con sfide oggi territoriali anche coinvolgenti (non mi stupirei di presenze e passioni maggiori che per la CL) ma rimane cmq un campionato completamente dilettantistico e inadatto a formare al rugby di alto livello.
    La Serie B non ne parlaiamo neppure perché temo non sia neanche più considerabile come rugby.
    In tutto questo i nostri migliori giocatori non hanno più molte stagioni nelle gambe… Dopo la RWC15 bisognerà pensare a un turn-over che potrebbe non essere semplice.
    Le uniche novità positive degli ultimi anni sono stati i giovani talentuosi trequarti sfornati dal Treviso celitco (Morisi, Esposito, Campagnaro, Benvenuti). Qualcuno pensa davvero sia un caso che siano emersi come ciliegina di una squadra che ingranava risultati????? Non ne emergeranno altri prendendo 40 punti a botta!!!!

    • gsp 21 Settembre 2014, 12:19

      Sarto, venditti, manici, giazzon e palazzani sono emersi nell’ultima in classifica.

      • Hullalla 21 Settembre 2014, 14:26

        Campagnaro e Esposito sono emersi nella penultima… per un punto.

    • Rabbidaniel 21 Settembre 2014, 12:29

      Le novità saranno rappresentate da una bella informata di equiparati. Scommetto che c’è già una lista da tempo su qualche tavolo. Sulla situazione dei campionati non posso che concordare.

      • vinicio 21 Settembre 2014, 13:02

        @gsp Non tutti e 5 hanno lo stesso valore assoluto e solo Sarto potrebbe realmente essere appetibile per una squadra pro che non prende i soldi dalla FIR per far giocare i giocatori che desiderano.
        Poi… mi sembra che qualcuno di loro abbia fatto un salto di qualità quando le zebre hanno iniziato ad ingranare… insomma una conferma almeno parziale del mio ragionamento?
        @rabbidaniel speriamo di no perché non vedo in giro molto materiale equiparabile di valore da 6 nazioni… ma forse hai ragione tu… e diranno pure che sono fenomeni (il nuovo dominguez!!)

    • Hullalla 21 Settembre 2014, 14:36

      Calvisano e Rovigo, che sono squadre semi-amatoriali, sono contente di giocare contro le selezioni semi-amatoriali di Romania e Georgia. Cosa c’e’ da scandalizzarsi?

      Il campionato di serie A e’ dilettantistico: cosa c’e’ di strano? Quanti campionati professionistici vuoi? Anche nelle altre nazioni Celtiche i campionati domestici sono amatoriali.
      Se vogliamo essere come Francia e Inghilterra (che hanno diversi campionati professionistici), prima bisogna che molti Italiani si interessino al rugby, facendolo diventare appetibile per gli sponsor. Siccome quel giorno e’ ancora molto lontano, vediamo di moderare le ambizioni.

      La serie B non e’ considerabile come rugby? Forse e’ la piu’ genuina espressione rugbystica in Italia.

      Se per te il rugby deve essere una scintillante macchina da soldi, (1) non aspettarti che tutti siano d’accordo con te, (2) comincia a farti gli abbonamenti agli stadi e a sponsorizzare le squadre. Se invece ti aspetti che “qualcun altro” tiri fuori i soldi per il rugby, mentre tu te ne stai tranquillo a brontolare sulla poltrona di casa, allora ti faccio i miei complimenti: hai vinto!

      • Rabbidaniel 21 Settembre 2014, 16:16

        Infatti il problema non è affatto la serie B, piuttosto di finti lustrini o cotillons si Eccellenza e in parte di A (ora staremo a vedere con la riforma). Giustamente sottolinei come le altre “celtiche” non facciano pro nel domestic. Ecco, dovremmo fare anche noi delle scelte, che non vengono portate avanti per palesi conflitti di interesse e per resistenze di chi ha soldi/visibilità da spendere.

      • vinicio 21 Settembre 2014, 16:31

        La serie B è sì la più genuina espressione del nostro rigby … un campionato dove la gente non sa giocare.
        Se Rovigo e Calvisoano vogliono spendere milioni di euro per perdere contro squadre di dopo lavoro i soldi sono loro… (e della nazionale in qualche caso…ahhaha)

        • Hullalla 21 Settembre 2014, 19:36

          Caro vinicio, se sei un fenomeno e sai tutto tu, perche’ non ti metti a disposizione della societa’ piu’ vicina a casa tua e risollevi le sorti del rugby italico in prima persona?
          A quel che scrivi si direbbe una cosa facilissima.

          Se invece il tuo discorso e’ che ti aspetti che gli altri facciano le cose come vorresti tu, ma senza doverti sporcare le mani… beh… sei in ottima compagnia…

  8. jazztrain 21 Settembre 2014, 12:24

    Si legga questo impietoso articolo sui due anni di gestione Gavazzi su http://rugby1823.blogosfere.it/post/514848/affari-italiani-gavazzi-due-anni-di-fallimenti-ovali Se dovessi fare l’avvocato del Presidente avrei difficoltà a trovare argomenti pro FIR. I risultati della sua gestione cominciano a faarsi sentire 🙁

    • gsp 21 Settembre 2014, 12:43

      É un peccato jazz, l’articolo é banale e di parte. Centra alcuni problemi, ma poi la butta in caciara.

      • Giovanni 21 Settembre 2014, 12:48

        Invece è la fotografia della situazione attuale del nostro rugby.

        • gsp 21 Settembre 2014, 13:00

          Fotografia si, ma l’obbiettivo dell’articolo non é fare la fotografia, ma dare colpe. Ebbene Gavazzi non ha colpa né dello stato della nazionale, né della negoziazione del pro12. Per i diritti tv , é riduttivo dare la colpa a lui, i TM sono giá venduti.

          Ha pienamente ragione invece su scollamento e conflittualitá e mancanza di strategia nell’alto livello, formazione.

          Per me la colpa principale é non liberarsi di personaggi del passato, ed essersi fermato, anche solo 6 mesi, a oensare a come reimpostare la formazione.

          Articoli a doppio taglio poi, se per culo esce una stagione ed un mondiale decente devi dare credito addirittura a Gavazzi di cose che magari in sua assenza si facevano con metá del casino e della spesa. Ma é il rischio dei commenti politici e sommari. La logica diventa un optional.

          • Giovanni 21 Settembre 2014, 13:22

            Gavazzi è l’espressione di un sistema che vede da tempo i soliti noti saldati alle poltrone e che hanno contribuito a portare a questi risultati. Poi sotto quello, che è il vertice della piramide, c’è il legame con la base, cioè i vari club e clubbini che lo hanno votato (e che in precedenza votavano Dondi), in cambio del chicco di grano o delle accademie distribuite, non a caso, sul territorio. Sarà interessante vedere tra un mese-un mese e mezzo, pubblicato il bilancio FIR: se venissero confermate le voci circa il passivo ci sarebbero gli estremi per la richiesta di commissariamento, considerando che la FIR è una delle poche federazioni sportive italiane “ricche” degli ultimi anni.

          • Hullalla 21 Settembre 2014, 19:45

            Caro Giovanni,
            a me “questo sistema” (quello degli ultimi tre presidenti federali, per capirsi) non e’ mai granche’ poiaciuto, ma per valutare il tuo “questi risultati” bisogna capire da che punto di vista temporale parti.
            Se si parte dal valore “storico” del rugby Italiano, converrai con me che entrare nel Sei Nazioni e’ stato un grandissimo risultato, visto che dietro non c’e’ mai stato un movimento all’altezza e che, per quanto riguarda i risultati della nazionale, la Romania per un certo periodo ha avuto risultati migliori di quelli dell’Italia degli anni Novanta. Dimmi quello che vuoi, ma non si puo’ minimizzare il fatto che l’Italia e’ stata accettata nel Sei Nazioni.
            Se invece si vogliono contare gli errori e i treni lasciati passare dopo l’ingresso nel Sei Nazioni, ce ne sono a volonta’.

            In ogni caso non vorrei dividere tutto il torto da una parte e tutta la ragione dall’altra e secondo me la piu’ grave deficienza del rugby Italiano, prima ancora di quella dei giocatori “di livello”, e’ quella dei dirigenti “di livello”, sia a livello federale che di club.

          • Giovanni 21 Settembre 2014, 20:49

            Caro Hullalla, ovviamente mi riferivo al “dopo ingresso nel 6N”. Ho già avuto modo di dire che dal giorno successivo all’ammissione, tutto il sistema italiano avrebbe dovuto lavorare come un sol uomo per avvicinarci, nel minor tempo possibile, al livello delle altre Home Unions. Invece, ciò che sarebbe dovuto essere un punto di partenza, venne visto da molti come un punto d’arrivo: “ormai siamo nell’elite, il resto verrà da sè”. Perciò nel corso degli anni sono prevalsi approssimazioni, mancanza di pianificazione, personalismi, miopia. Pensiamo, per dire, al Veneto che non è riuscito ad esprimere uno spirito d’unità, il mancato ingresso nella CL con quattro anni d’anticipo ed a condizioni più vantaggiose, la guerra a Mallett e così via.
            La mia critica al presidente federale non è legata alla persona, ma al ruolo ed al modo in cui esso viene svolto. Il riferimento che faccio alla “piramide d’interesse” che lega i vertici federali con la base votante, tiene conto anche di esperienze viste in altre federazioni sportive. Faccio l’esempio della FederTennis guidata da Galgani, eletto nel 1976, anno di massimo splendore del tennis italiano, quando vincevamo la coppa Davis e Panatta trionfava a Parigi, capace di cavalcare una lunga discesa agli inferi del nostro tennis, fino al disastro degli anni 90 (nessun giocatore tra i primi del mondo, scuole tennis dagli iscritti dimezzati), eppure in grado di mantenere per oltre 20 anni il bastone del comando, grazie al legame di clientela con la maggior parte dei circoli di tennis della penisola, portatori di voti che garantivano ogni volta una puntuale rielezione.
            Dalle pagine di SuperBasket, Aldo Giordani attaccava, in modo anche veemente (ci furono una serie di querele e controquerele), l’allora presidente della FIP Enrico Vinci, nonostante gli anni 80 fossero l’età dell’oro della pallacanestro italica. Tutto ciò per dire che quando un sistema trova un collante basato sull’interesse personale, anche se di partenza si è animati dalle migliori intenzioni, si finisce per danneggiare il sistema stesso nel suo complesso. Ed il sistema federale delle Accademie, che non trova riscontro non solo nelle altre Unions ma nemmeno in alcun altro sport italiano di squadra, rischia di rafforzare quel legame d’interessi, nell’attesa che dimostri coi fatti di essere efficace nella produzione di nuovi talenti. Ben vengano allora le voci critiche, siano esse Munari, Zatta, Amore, Innocenzi o chiunque altro vorrà esporsi in prima persona per proporre modelli alternativi e denunciare ritardi e distorsioni del sistema rugby italiano.
            Peraltro continuo a ritenere che la grande anomalia del rugby italiano sia la mancanza di una lega dei club (e qua tornano le responsabilità delle società) che possa dialogare e condividere le decisioni come interlocutore unico nei confronti della FIR. Una lega che esiste in tutti gli altri sport di squadra (calcio, basket, volley, ecc.) e la cui assenza rende pesantemente squilibrato a favore della federazione il rapporto di forza tra le parti.
            Mi scuso con te e gli altri utenti del blog per la lunghezza dell’intervento. Buona serata.

          • Giovanni 21 Settembre 2014, 21:21

            Tanto per intenderci, i problemi vengono da lontano ed i meccanismi del potere non mutano nel tempo.
            Ma è con l’oggi che bisogna fare i conti:
            http://ilgrillotalpa.com/2011/05/16/maurizio-mondelli-ricordo-di-un-presidente/

      • Rabbidaniel 21 Settembre 2014, 12:56

        L’unico punto che è veramente discutibile è quello della nazionale, non darei colpa a Gavazzi se la nazionale va male, ovviamente. Per il resto mi pare lapalissiana la pochezza delle capacità di gestione e di programmazione della FIR e del movimento. Che vivono dell’eredità delle vacche grasse. Negli anni delle vacche magre ci potranno essere dei cataclismi non da poco.

        • gsp 21 Settembre 2014, 13:16

          Rabbi, ma che margini di manovra aveva sul pro12 e le due coppe? Quasi nessuno.

          Sull’eccellenza, é colpa sua che non l’ha riformata, non certo lo stato in cui é oggi. Tra l’altro é rimasto uno dei pochissimi ad investirci in prima persona.

          • Giovanni 21 Settembre 2014, 13:24

            Sul Pro12 ha raccontato che la tassa d’iscrizione era stata cancellata, cosa non vera, come un articolo di OnRugby di qualche mese fa ha dimostrato.

          • ginomonza 21 Settembre 2014, 13:26

            Sul PRO 12 poteva ritirarsi.
            gsp e chi la pensa come te sulla CL : se non si capisce che essa è stata la rovina e’ un problema.
            Serio!!

          • gsp 21 Settembre 2014, 13:32

            Si ma siamo abbastanza maturi per vedere oltre le cazzate che spara o no? Sul pro12 aveva pochissimi margini di manovra e sulla tempistica praticamente nessuno.

          • gsp 21 Settembre 2014, 14:05

            Che avrebbe rovinato Gino?

          • ginomonza 21 Settembre 2014, 16:02

            Il rugby italiano gsp !

          • Mr Ian 21 Settembre 2014, 16:16

            Gavazzi ha una sola colpa, quella di non dare le dimissioni immediatamente, è il simbolo del fallimento e della decadenza, si ostina a portare avanti il sistema Dondiano, solo che del predecessore non ha neanche il carisma politico.
            Signori siamo alla frutta

          • Giovanni 21 Settembre 2014, 16:26

            Magari! Mi sa che non ci sono manco più i soldi per la frutta ed il dolce…siamo passati direttamente all’amaro… 🙁

          • mezeena10 21 Settembre 2014, 22:09

            SVEGLIA TAFAZZI!!!

  9. Giovanni 21 Settembre 2014, 12:30

    Come eravamo messi ad un anno dai mondiali del 2011 e del 2007? Credo di poter affermare che, rispetto ad allora, partiamo da una situazione complessivamente peggiore, solo che nel frattempo abbiamo accumulato 4 ed 8 anni di esperienza professionistica in più…
    E’ stato ricordato che i nostri migliori giocatori ormai sono quasi tutti all’estero, il che è vero, ma questo riporta ad una situazione pre-celtic, in cui i migliori emigravano. Allora va stabilito, una volta per tutte, quale è il fine ultimo della partecipazione alla Celtic: avere tutti i giocatori di punta racchiusi in due squadre professionistiche oppure far da palestra per 2-3 anni ai migliori prodotti del domestic (come suggeriva qualcuno), per poi vederne evolvere la carriera professionistica altrove? In questo caso, l’investimento di 8+8 ml di euro non trova giustificazioni ed inoltre le altre nazioni non sopporterebbero a lungo di ritrovarsi puntualmente ogni stagione due squadre-materasso italiane.

    • gsp 21 Settembre 2014, 12:48

      Probabilmente meglio oggi Giovanni in termini di giocatori. Qualche eccellenza vera in meno, ma molte più opzioni in quasi tutti i ruoli. Ed 4 anni di pro in più non si buttano.

      Peggio in termini di stadio di sviluppo della nazionale. Ma Speriamo Brunel abbia qualche coniglio nel cappello.

      • Giovanni 21 Settembre 2014, 12:59

        Quale “coniglio nel cappello”? Tu pensi davvero che, equiparando i vari Haimona, Vunisa e Steyn (peraltro tutti equiparabili non prima di Giugno), andiamo ai mondiali e facciamo un c..o così a Francia e Irlanda? Quattro anni in più di pro non si buttano di certo, ma resta il fatto che dovremmo trovarci più avanti di dove siamo, in termini di risultati, di gioco e di maggiore profondità di giocatori da cui poter attingere, per tacere dello scarso interesse di pubblico e tv.

        • gsp 21 Settembre 2014, 13:06

          Coniglio dal cappello non certo giocatori. Ma dare una strategia ed una idea di gioco alla squadra. Secondo me é rimasto poco tempo, ma visto che é rimasto, vediamo che fa in 4 anni. E di prpfonditá di giocatori davvero non c’é paragone rispetto al passato.

          • Giovanni 21 Settembre 2014, 13:27

            Non ne sarei così sicuro, altrimenti non saremmo in palese emergenza nella mediana. E rispetto a 4-8 anni fa continuiamo a non poter prescindere dai Parisse, Castro, Masi, Bortolami, Mauro…

          • gsp 21 Settembre 2014, 13:35

            Giovanni, guarda le cose nel complesso. C’é molta più scelta, in tutti I ruoli. Il n.9 é l’eccezione.

          • Giovanni 21 Settembre 2014, 13:37

            @gsp: può darsi. Dico solo che, rispetto al tempo ed alla quantità di soldi investiti, dovremmo trovarci più avanti di dove siamo.

          • gsp 21 Settembre 2014, 13:38

            E cmq, dai fenomeni non può prescindere nessuno. La pretesa di avete un parisse per ogni generazione non é realistica per movimenti più grandi dell’litalia, figurati per noi.

          • Giovanni 21 Settembre 2014, 13:42

            Va bene, allora è tutto a posto…”andiamo avanti così, continuiamo a farci del male…”.

          • gsp 21 Settembre 2014, 13:43

            E su quello ti do pienamente ragione. Per quello mi piacciono poco articoli macedonia come quelli, perché a volte centrano il problema, non hanno soluzioni (che cmq non m’aspetto da Fumero) e danno l’idea che ci siano soluzioni rapide e veloci.

            Ma poi riempiono il dibattito di banalitá e scorie. Ma secondo te c’é davvero qualcuno che al giorno d’oggi si vende per un pallone? E quelli che si vendono per contributi più alti all’eccellenza?

          • gsp 21 Settembre 2014, 13:45

            No Giovanni. La soluzione é facciamo analisi serie e soluzioni fattibili end applicabili. Io a Gavazzi non farei fare neanche l’amministratore di condominio, ma é stato votato, é la democrazia.

          • Giovanni 21 Settembre 2014, 13:51

            La democrazia prevede pure che una persona possa prendere atto di non aver raggiunto gli obiettivi pianificati e dimettersi. Sarebbe un azione da galantuomo che dimostrerebbe che antepone l’interesse generale del rugby italiano a quello suo personale. E subito dopo dovrebbero dimettersi tutti i vari “signori delle poltrone”.

          • gsp 21 Settembre 2014, 14:01

            No Giovanni. Gli obbiettivi dei politici si valutano a fine mandato. Invece non dovrebbe aspettare dimissioni, ma mandare via un paio di impresentabili, magari uno alla Volta.

          • Giovanni 21 Settembre 2014, 14:07

            @gsp: scusami, ma sono anni che su questo ed altri forum si fanno analisi, sono anni che i maggiori giornalisti ed esperti di rugby propongono soluzioni alternative a quelle che vengono adottate. Cosa altro vogliamo aggiungere a quanto già detto, fino alla noia, in questi anni? La FIR, prima con Dondi ed ora con Gavazzi, continua ad andare dritta per la propria strada che non li sta premiando in termini nè di risultati, nè di marketing, nè di propaganda e, forse da quest’anno per la prima volta, neanche in termini economici.

          • gsp 21 Settembre 2014, 14:13

            Pensavo parlassimo dell’articolo in questione.

          • Giovanni 21 Settembre 2014, 14:20

            Stavo replicando a questa tua ben precisa affermazione:

            gsp scrive:
            21 settembre 2014 alle 13:45

            No Giovanni. La soluzione é facciamo analisi serie e soluzioni fattibili end applicabili.

          • gsp 21 Settembre 2014, 14:30

            Va beh, mi fa piacere siamo daccordo sull’articolo.

      • jock 21 Settembre 2014, 17:41
    • Sergio Martin 21 Settembre 2014, 13:36

      Quoto. E poi, seppure per assurdo vincessimo anche quest’anno due partite al 6 nazioni, questo non vorrebbe dire che avremmo risolto i gravi problemi che abbiamo.

      • gsp 21 Settembre 2014, 13:46

        Se dai colpa a Gavazzi quando perde, non puoi non darla quando Vince. É la dura legge della logica.

        • Sergio Martin 21 Settembre 2014, 14:23

          Ok, ma io parlo del trend… Non bastano due partite vinte a raddrizzare la tendenza.

          • Sergio Martin 21 Settembre 2014, 14:25

            …ammesso e non concesso e a prescindere, come direbbe Totò…

  10. luis 21 Settembre 2014, 12:37

    Ma pensate che – a parte “noi” irriducibili malati di rugby- che si possa coinvolgere più gente con squadre che non vincono niente, in alcuni casi nemmeno una partita ?o che anche quest’anno l’Olimpico sarà pieno per vedere una squadra che continua a perdere ( poi da dire per onestà che i pienoni olimpici sono fatti da migliaia di biglietti omaggio)?
    Stiamo solo raccogliendo i frutti di politiche federali scellerate negli anni con la complicità di tutti coloro che con i loro voti hanno permesso ciò: basta, bisogna finirla con un “consiglio federale” (?) allineato e coperto che non serve a niente se non a correre dietro all’illuminato ras di turno che distribuisce denari e cadreghe ai suoi muti accoliti ma che con le decisioni prese porta a questi meravigliosi risultati.
    Che senso ha fare una CL se non si hanno soldi allenatori dirigenti e giocatori non all’altezza, perchè dobbiamo diventare (essere ?) lo zimbello dei ns dirimpettai e contare come le spade quando va a bastoni ? Bisogna cambiare sul serio e smetterla di vendersi per trenta palloni o un campo in sintetico, bisogna mettere gente competente e all’altezza nei posti che contano e dove si decide, basta amici-parenti o personaggi di comprovata inconpetenza, dotarsi di un piano a medio/lungo termine che deve portare a risultati concreti. E se non si individuano le persone giuste beh esistono anche i consulenti “aziendali” !

    • aperturalampo 21 Settembre 2014, 13:26

      Insomma finiamola di essere italiani!!!

      • luis 21 Settembre 2014, 14:54

        vedo con piacere che il sottointeso l’hai capito benissimo.

    • Sergio Martin 21 Settembre 2014, 13:33
    • Hullalla 21 Settembre 2014, 14:42

      Al Flaminio non lo riempivamo NONOSTANTE le migliaia di biglietti gratis.
      Per lo meno adesso l’Olimpico (che e’ grande il doppio) lo riempiamo GRAZIE alle migliaia di biglietti gratis.
      Tutti nati Neozelandesi, qui? Ve l’ha mai detto nessuno che il rugby e’ uno sport di supernicchia, in Italia?

  11. ric 21 Settembre 2014, 13:10

    Dopo sette Mondiali, quattordici Sei Nazioni e cinque stagioni celtiche, sarebbe più che legittimo. citaz da sopra
    una riflessione sarebbe urgentina

    • fabrio13H 21 Settembre 2014, 13:26

      …non vorrei avessero invece in mente una riflessione…argentina. Forse però di gente appena decente disposta a giocare per noi non se ne trova più neanche là ed è una delle poche fortune di questi anni.

      • Hullalla 21 Settembre 2014, 19:52

        Sarei ben lieto se la riflessione argentina fosse quella di ripartire con un rugby totalmente amatoriale in Italia e lasciare andare i nostri giocatori pronti nelle altre nazioni che possono garantire loro il professionismo.
        Se poi un giorno riusciremo ad avere un sistema di formazione dei giocatori comparabile con quello argentino, allora potremo ripensare al professionismo, ma oggi come oggi, purtroppo, il voler mantenere a tutti i costi un professionismo “scarso” non permette di avere le risorse per creare un vero e robusto sistema di formazione radicato nel territorio.

    • Giovanni 21 Settembre 2014, 13:41

      Già linkato da @jazztrain! Devi pagargli il copyright adesso… 🙂

      • Sergio Martin 21 Settembre 2014, 14:22

        Ok, facessero come vogliono tra lui e Duccio Fumero…

  12. william 21 Settembre 2014, 13:48

    Come hi già detto, la situazione di Treviso è assurda e descrive perfettamente ciò che succede in Italia. Treviso aveva una storia e una programmazione che partiva da Prina della celtic e che aveva portato buoni risultati. La stagione scorsa poi si è deciso di buttare tutto via: giocatori, allenatori, preparatori. Ma anche dirigenza, perché Munari non vi starà simpatico ma faceva un gran lavoro nel preparare la squadra.
    Le cause sono molteplici: i soldi che vengono meno, la federazione che ci mette il becco e che lancia diktat assurdi (quello li non lo voglio più vedere Complimenti.Mr G) e una programmazione della stagione federale 2014-2015 ridicola.
    Ora ci troviamo con una squadra nuova, che ha preso tutto il suo bel know how ed è ripartita ancor più indietro di dove era al primo anno di celtic.
    Complimenti. Abbiamo fatto una bella frittatona. Ancora una volta abbiamo improvvisato e navigato a vista. E distrutto una delle poche cose buone che c’erano da noi.

    • gsp 21 Settembre 2014, 14:03

      Malpensa’, lo dici tu o lo devo dire sempre io?

      William, ricominciare da 0 non era una scelta obbligata.

      • william 21 Settembre 2014, 14:14

        Non mi sembra di aver detto che fosse una scelta obbligata. Situazioni contingenti hanno portato a rompere l’uovo prima di essere sulla padella. La colpa, se così si può dire è assolutamente generale. Il risultato però è aver buttato nel cesso anni di lavoro

        • gsp 21 Settembre 2014, 14:29

          William non é generale, é sempre colpa di individui e scelte individuali.

          • william 21 Settembre 2014, 14:34

            Sì, ma la colpa finale ha delle cause generali che partono da lontano. La crisi economica, la pessima gestione del board del pro12 e la relativa insicurezza, la mancanza di regole chiare sul mercato a inizio stagione e la conseguente impossilità di fare mercato, i diktat federali su Munari. Di sicuro dimentico qualcos’altro. Insomma zatta ha agito così, ma non perché fosse il presidente di una società economicamente sana, che opera innanzitutto situazione chiara e favorevole. La vicenda poteva essere gestita meglio, continuando a programmare come si era fatto in precedenza.

    • Hullalla 21 Settembre 2014, 14:45

      Veramente era gia’ dalla stagione precedente (quando TV ha deciso di NON fare mercato e di ridurre la rosa) che si capiva che direziona stava prendendo la cosa.

  13. malpensante 21 Settembre 2014, 13:52
  14. Stefo 21 Settembre 2014, 14:06

    La discussione CL si/no torna come sempre.
    Allora personalmente ho sempre detto di avere dubbi, ed ho spiegato i perche’.
    Ora @kat, no la CL non e’ la cura alla malattia del rugby italiano, o meglio rimanendo sul tema: se hai un’infezione virale o batterica che sia che causa 40 di febbre e diarrea e prendi un imodium curi la diarrea cioe’ un sintomo della malattia non la malattia…e se continui a prendere imodium continui a non curare l’infezione che peggiora e ti trovi poi che non vai di corpo per una settimana…ecco la CL e’ l’imodium la cura ad un effetto dei problemi del rugby italiano, e piu’ concentri tutti gli sforzi su questo come si sta facendo meno risolvi i problemi che peggiorano.
    il movimento non era e non e’ tuttoggi maturo per il professionismo di modello celtico, e questo e’ quello che si dovrebbe ormai oggi comprendere, ad oggi e’ un mezzo fallimento sportivo ed un totale fallimento economico e di spinta alla visibilita’ dello sport…fondamentalmente non avendo curato alla radice i problemi ma avendo solo cercato di curare gli effetti ha avuto qualche beneficio iniziale ma dopo anni senza curare la malattia gli effetti benefici si affievoliscono anche su questo.

  15. luis 21 Settembre 2014, 15:05

    Tutto perfetto e condiviso Stefo, però visto che c’era questa possibilità bisognava affrontarla con conoscenza, capacità e PROGRAMMAZIONE : come a dire persone ad hoc che elaborassero un piano al fine di arrivare a . . . e lo portassero a termine, cose che in qualsiasi posto/azienda etc si fanno ragionevolmente da sempre altrimenti- come hai spesso affermato- si guarda a chi già lo fa e/o ne sa più di te. Alla fine si tirano le somme e se i risultati sono questi i responsabili si mandano a casa a calci in @ulo ! o dobbiamo continuare con sto strazio ?

  16. fabrio13H 21 Settembre 2014, 16:10

    Già da un anno o poco meno ho scritto che la situazione per me sta in questi termini: attualmente incrociando situazione economica e visibilità del rugby in Italia, non è pensabile trovare consistenti investimenti privati; pertanto, anche forzando le mie convinzioni generali di tipo liberale, dico: i migliori giocatori a giocare in campionati esteri più competitivi come già sta avvenendo, una selezione federale per ogni coppa dove giochino i “migliori rimanenti” che non sono all’estero per vari motivi, i giovani più promettenti e qualcuno dei “migliori un po’ meno bravi”. Niente o quasi, stranieri, oriundi, equiparati e C. Campionati domestici con quel po’ di sponsor che si trovano per il privato e poi squadre federali, militari e simili. Società private che si occupano principalmente del giovanile dove invece poco budget e grande passione possono dare risultati, magari con inserimento di istruttori stranieri almeno in parte finanziati dal “settore pubblico”.

  17. jock 21 Settembre 2014, 16:26

    Spero che ce la facciano tutte e due, ma sono convinto sarà il contrario. Spero di sbagliarmi.

    • Giovanni 21 Settembre 2014, 16:34

      @jock: non dire così, che il “benpensante manipolativo” ti taccia di non essere un vero sportivo…

      • jock 21 Settembre 2014, 16:52

        @Giovanni: Vecio mio, capisco il tuo post, ma sono solo sincero e mi racconto sempre la verità’. Anzi ti dirò di più: temo che i TM prossimi venturi se ce la facciamo, e credo ce la faremo, vinciamo solo con Samoa, forse forse; o pensiamo di suonare l’ Argentina a Genova e i Bokke a Padova? Che probabilità pensiamo di avere? E per continuare a farci del male e prendermi dell’ antisportivo a maggior ragione, che probabilità abbiamo di passare ai quarti della RWC, con Francia e Irlanda, come ho scritto tante volte? Ma non per questo non mi godo una bella partita, e non per questo continuo a sperare di essere smentito e che tutto il movimento, Nazionale in testa, ricominci a risalire. Ti abbraccio, vecchia “sola”.

        • Giovanni 21 Settembre 2014, 17:00

          Ma figurati, non c’era bisogno che tu spiegassi nulla…non era su di te che ironizzavo.
          Alors: ci andiamo in pellegrinaggio da S.Antonio di Pd…?

          • jock 21 Settembre 2014, 17:26

            @giovanni. Ma certo, avevo ben capito, il mio era un modo per darti spago. A Padova ci andiamo quando vuoi, basta che ci coordiniamo e mi confermi che ti fermi da tua zia. Non ho preso alcun biglietto apposta. Decidiamo assieme; adesso vado a farmi un giro sul sito FIR per vedere su che settori ragionare. Dai bloggisti nessuna indicazione ricevuta per far gruppo.

  18. jock 21 Settembre 2014, 16:29

    Ed è vero che siamo ben lontani dal livello professionistico del Pro 12, ma, nel mentre che facciamo? Portiamo le due nostre in Eccellenza? Ma per piacere, meglio rimediare magre, ma provando e lavorando, e restare in CL.

  19. Giovanni 21 Settembre 2014, 17:09

    OT: noi qui ci lamentiamo, ma il vero dramma pare si sta svolgendo nella zona di Barga. Un tizio italo-scozzese è stato visto aggirarsi di notte, con una bottiglia di Laphroaig in mano, farfugliando frasi sconnesse, tipo: “Wallace, Wallace perchè ci hai abbandonato?…Dannate insulse…!”

  20. Alberto da Giussano 21 Settembre 2014, 17:14

    Il rugby italiano non è affatto malato. E semplicemente quello che è. Per competere alla “pari” almeno con Scozia, Irlanda,( consolidando la supremazia con Tonga, Samoa e Fiji) servirebbero numeri diversi. Un movimento più allargato e profondo.
    Ma per fare ciò, la prima cosa che serve sono i dirigenti di base.
    Persone che vacciano volontariato sportivo. Che vadano nelle scuole a proporre il minirugby e che portino poi questi ragazzini la domenica a giocare, con le loro automobili.
    Ma tutto questo non si crea per nè per decreto, nè per volontà di un presidente Fir ( Dondi, Gavazzi, Zatta o Amore che sia)
    Molti tra ieri e oggi hanno scritto magnificando ( giustamente) la Scozia per avere riversato 20M di euro nel movimento di base. Noi non sapremmo nemmeno come fare a ripartire questi fondi, qualora li avessimo, semplicemente perchè un movimento di base in grado di tramutare questa iniezione di denaro in azioni concrete sul territorio non ce lo abbiamo.
    O meglio c’è ma è piccolissimo.
    Io , francamente, non saprei dire se la Celtic abbia portato o meno giovamento al Rugby Italiano.
    Guardando le cose dal campo di gioco si direbbe che il n° di talenti non è di certo cresciuto.

    • Stefo 21 Settembre 2014, 17:34

      AdG un attimo, il rugby development officer nel mondo anglosassone non e’ un volontario, e’ uno pagato (non moltissimo ma pagato) per fare il lavoro sul territorio di cui tu parli…per fare quello che chiedi tu e che servirebbe come il pane e che serve ovunque il volontario non basta servono figure professionali che abbiano il tempo e la preparazione giusta per farlo, e li devi pagare.
      Ora non ho trovato openings al riguardo ma una nel passato ad inizio anno in Scozia per capirci:
      https://www.myjobscotland.gov.uk/job/190960

      Ti servono professionisti anche in questo, punto e basta e qui piaccia o meno ammetterlo e’ una mancanza della fir che non ha mai sviluppato queste figure professionali (che io sappia)…e piaccia ammetterlo o meno il non averlo fatto e’ stata una scelta di chi poteva copiare questo tipo di figura professionale dagli altri paesi, figura professionale che c’e’ nel rugby ed in altri sport da una vita.

      • Stefo 21 Settembre 2014, 17:45

        Ecco te ne ho trovato uno la cui deadline e’ appena passata:
        https://knock.qub.ac.uk/itrent_web_rec_docs/job_desc/14_103456.pdf?ts=20140814122735
        AdG il volontario non basta se vuoi fare le cose come si deve.

        • Mr Ian 21 Settembre 2014, 18:02

          Il rugby in Italia è gestito da gente malata. Malata di visibilità, di bramosia di potere, nonchè avida di denaro.
          Un pò come la politica in Italia, prima tutti via e poi parliamo di come cambiare le cose

          • Alberto da Giussano 21 Settembre 2014, 18:18

            Il via tutti e poi parliamo, non è mai una buona idea.
            1a domanda: chi caccia via chi?
            2a domanda: al di là, del chi è presidente Fir, come stimoli la crescita del movimento, perchè questo è il vero nodo. Sicuramento non stando in Piazza del Plebiscito a prendersi una sfosgliatella!
            3a: c’è una nuova ondata di dirigenti in grado di far crescere il movimento?

        • Alberto da Giussano 21 Settembre 2014, 18:04

          E’ verissimo quel che scrivi. Ma le figure che tu metti in risalto non si creano dal nulla. Vanno professionalizzate e inserite su un tessuto di cultura esistente. Ma il volontariato rimane il substrato sul quale inserirle , il motore sul quale lavorare.

          • Stefo 21 Settembre 2014, 18:15

            AdG non mi fraintendere, il mio non e’ un attacco al volontario che serve altrettanto come il pane ma che non puo’ svolgere efficacemente il lavoro che tu vorresti. Servono persone che uno dedichino molto tempo alla cosa, andare nelle scuole costantemente a parlare con presidi ed insegnati di educazione fisica, che li supporti continuamente poi quando li ha convinti, che segua i progetti in maniera costante…non te la caverai mai con un volontario che puo’ dedicarci qualche ora a settimana, il volontario puo’ aiutarti nel club o nella scuola nei momenti in cui avvengono le cose ma il volontario il tempo di sviluppare un progetto, implementarlo e seguirlo non ce l’ha, quello lo puo’ fare solo una persona che ci campa di questa cosa.
            Non si creano dal nulla?Quanti facevano l’Isef ora fanno Scienze Motorie per poi trovarsi disoccupati o legati a supplenze?O stessi insegnanti di educazione fisica che magari troverebbero un lavoro del genere piu’ interessante?Quanti giocatori quando si ritirano a 34-35 anni devono inventarsi un lavoro dal nulla?Non sarebbe questa un’occasione per loro interessante?
            Dai il “in Italia non si puo’ fare” e’ un alibi che non regge…

          • Mr Ian 21 Settembre 2014, 18:19

            C’erano, si chiamano Zatta&Amore, insieme ai loro più stretti collaboratori. Non vinceremo il 6N di sicuro, ma a questo schifo di deve porre una fine

          • Alberto da Giussano 21 Settembre 2014, 18:20

            Io non sostengo affatto, “in Italia non si puà fare”. In Italia altre federazioni hanno fatto. Dico solo che tutto lo sviluppo è legato ad una crescita dei numeri di base, dirigenti soprattutto.

          • Stefo 21 Settembre 2014, 18:35

            Ma AdG se non fai partire progetti che servano veramente non crescerai mai come base, se ti chiudi a riccio su te stesso col magico mondo delle Accademie stai facendo esattamente l’opposto.

            Qui non parliamo di dirigenti, parliamo di gente che debba sviluppare progetti locali di interazione tra club e scuole sul territorio, gente che aiuti i club a “penetrare il mercato” (per quanto suoni brutto parlare in termini aziendali e’ quello che serve),
            Gente in grado di farlo in Italia ce n’e’, ti ho elencato alcune categorie sopra che si potrebbero tranquillamente coinvolgere.

            I dirigenti che mancano sono prima di tutto quelli in alto, gente che capisca che il modo di gestire e sviluppare uno sport e’ cambiato (e questo non vale solo per il rugby in Italia ma anche per altri sport probabilmente).

  21. jock 21 Settembre 2014, 17:31

    L’ Irlanda è ben lontana e lo sarà per chissà quanto, la Scozia un pò meno ma prospetticamente non sono tranquillo e la supremazia su Samoa e Fiji proprio non la vedo, anche guardando le serie storiche. E la mentalità di chi se la gioca fino all’ ’80, con il coltello tra i denti, come le squadre citate, la convinzione, proprio non esiste, da noi. E il problema principale è la supremazia del calcio, con tutti gli interessi, i soldi e gli interessi politici che seguono. E non si lascia scalfire.

    • ginomonza 21 Settembre 2014, 17:56

      Jock ne riparleremo di CL e eccellenza ma il calcio c’entra poco.
      Per scalfire rendite di posizione e suscitare interessi occorrono risultati e dirigenti all’altezza.
      Il mondo del nostro rugby questo non ce l’ha.

      • jock 21 Settembre 2014, 18:10

        Caro @gino, ti do ragione convinto, non sottovaluto per nulla il tuo discorso, che rimane centrale. Sul serio. Ma quello che sostengo è che, in qualsiasi caso, spazi non tre ne daranno mai. Mai. Pensa all’ utilizzo degli impianti, pensa all’ ipotesi di migliorare qualche stadio o farne uno, magari multi ruolo ma capiente e disponibile per il rugby. In ultima analisi, quello che dico, a mio parere, è che quello che segnalo, rimane un nodo gordiano insolubile. Anche perché il nostro rimane, in ogni caso, uno sport regionale; come ancora in Francia è, per esempio, ma senza avere, noi, la lungimiranza degli amministratori pubblici, anche locali, di quel paese, che favoriscono la pratica di tanti altri sport. E la pubblicità, in tv, da noi, finisce tutta alla palla rotonda, per quanti risultati altri sport possano portare. Abbiamo esempi del passato, a iosa. Perché tutto il Paese, proprio tutto, guarda, segue, pratica il calcio, perfino lo considera veicolo di riscatto sociale ed economico, perfino di destabilizzazione dell’ ordine pubblico.

  22. Giovanni 21 Settembre 2014, 18:23

    Ad Achille Beltrame, adoratore del Dio Gavazzi, è appena andata di traverso una sfogliatella…

  23. jock 21 Settembre 2014, 18:41

    Avercene, di sfoglietelle.

    • Giovanni 21 Settembre 2014, 18:49

      Eh, ma sai, non tutti sono in grado di apprezzare. C’è chi preferisce coltivare il brodino dal proprio orticello, salvo poi rifugiarsi nel classico “tutti colpevoli, nessun colpevole”… 😉

      • jock 21 Settembre 2014, 19:11

        @giovanni, bisogna che mi faccia insegnare qualche altro intercalare partenopeo dal mio collega Giorgio, è lui che mi ha insegnato “tu vuò o’ cocco monnato e bbuono” e altro, così provo a risponderti a tono. Capisco il tuo post, però sappi che io apprezzo. Anche il casatiello.

  24. jock 21 Settembre 2014, 18:42

    Una “a” per una “e”.

  25. jock 21 Settembre 2014, 18:57

    Ot, con mie scuse, ma lo devo a @mezeena 10: Mi sono informato, ma mi hanno saputo dire solo di Jack Russel, non di Fox Terrier. Secondo un mio amico, Paolo (io non ne so nulla), uno dei migliori in assoluto è il Magna Grecia ad Eboli (SA), di cui ti avevo già accennato; anche Il Pintello di San Casciano Val di Pesa. In Emilia quanti ne vuoi, probabilmente, ma questo lo sai già, basterà farsi un giro in rete. Sempre, un saluto.

  26. fantasyste 21 Settembre 2014, 20:22

    P.s per garryowen di rugby.it:
    I cartellini gialli sono derivati da falli di reazione e mi sembra per falli ripetuti nei punti di incontro.
    La mischia è andata molto bene,se sfruttano la superiorità per andare poi in touche credo che sarà molto interessante:)

  27. Giovanni 21 Settembre 2014, 21:05

    @Hullalla: ho risposto più sopra, alla tua richiesta di chiarimenti su un mio intervento.

  28. San Isidro 22 Settembre 2014, 01:19

    Naturalmente tre sconfitte su tre con 0 punti in classifica per entrambe non è un bel segnale, tuttavia proprio perchè siamo alla terza giornata non dobbiamo allarmarci, d’altronde le squadre che sono immediatamente sopra di noi non è che abbiano fatto così meglio, come i Dragons con soli 2 punti…non mi aspetto chissà quali risultati per Zebre e Treviso quest’anno, ma qualcosa di buono sono sicuro che arriverà…di certo una serie così negativa non è da giustificare, ma ci sono anche diversi fattori…la franchigia federale ha un elevato numero di infortunati ed acciaccati che indubbiamente ha condizionato la qualità dei vari XV schierati fino ad ora (poi fare una rosa di Pro 12 con sole 6 terze linee di ruolo è stata una scelta scellerata), la Benetton d’altra parte paga l’assenza di un’amalgama che ancora si deve costituire vista la rivoluzione estiva…una cosa però davvero preoccupante (stando anche agli highlights di Munster-Treviso) è la difesa di entrambe le franchigie, mi chiedo perchè non ci sia un tecnico che curi solo difesa sia a Parma che al Monigo, d’altronde i nostri team hanno uno staff tecnico meno profondo rispetto a quello delle altre franchigie di Pro 12 e questa è un’altra cosa che non si capisce…vediamo che succede ora in casa con l’Ulster per i bianconeri e a Newport per la squadra di Casellato, se contenessero i passivi e agguantassero il punto di bonus difensivo sarebbe già tanto…
    Quanto a Calvisano e Rovigo, mi auguro davvero che riescano a passare il turno, ma scinderei la questione delle franchigie da quella degli obiettivi europei dei nostri club d’Eccellenza, ha pienamente ragione @malpensante nel suo primo intervento…c’è anche da dire che se arrivassero in Challenge saranno più dolori che soddisfazioni quando inizierà la fase a gironi, comunque spero che possiamo stare nelle seconda coppa europea con tre compagini…

    • San Isidro 22 Settembre 2014, 01:25

      volevo scrivere “gli highlights di Scarlets-Treviso”…

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