Una foto che sta facendo il giro dei media internazionali: ecco cosa ha fatto il capitano della nazionale afgana
Dall’Afghanistan: Sayed Mustafa Sadat, un vero capitano di rugby
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati
URC: a Belfast il Benetton segna 5 mete ma non basta. Vince Ulster 38-34
Treviso segna all'80' con Tomas Albornoz e conquista due punti di bonus
URC: la preview di Ulster-Benetton
Calcio d'inizio alle 20:35 per un match decisivo per la qualificazione ai playoff
Sei Nazioni femminile: record di pubblico a Cardiff per Galles-Italia
Diecimila spettatori per l'ultimo turno del Torneo malgrado i risultati della nazionale femminile gallese
Owen Farrell pronto a sfidare la Francia il prossimo giugno
L'apertura dei Saracens sfiderà i rivali transalpini con la maglia del World XV
Top 14: le ultime 10 partite saranno trasmesse da TV5 Monde
Le partite della parte finale della stagione saranno visibili dall'Italia
URC: la formazione delle Zebre per il match di Parma coi Glasgow Warriors
Coach Roselli opta per diversi cambi, a Prisciantelli la fascia di capitano
Bravissimo Mustafa, anche per il rene donato alla madre.
Con un po’ di cinismo mi chiedo perché lungo il lungo percorso a piedi non abbia chiesto aiuto a una delle tante macchine che popolano Kabul e che si intravedono anche nella foto; sarebbero arrivati prima in ospedale!
Comunque, insomma, bravissimo!
Non credo che le strade di Kabul siano teatro di un’efficiente viabilità. Mi sembra evidente che la scelta di Mustafa sia legata a motivi strategici.
In pratica faceva prima a piedi.
penso che sia stato anche per una questione di sicurezza,chi ti assicura che qualcuno di quelli automobilisti non si un altro terrorista che vuole fare un attentato ?
Sì, forse avete ragione : )
C’è chi, senza soldi, si industria per fare propaganda al rugby e chi li usa per organizzare gite nel Pacifico…
Che dire? Questo ragazzo ha tutta la mia stima ed ammirazione, proporrei ad un club dei nostri campionati (magari Serie B o anche A, perchè no, pure di Eccellenza) di ingaggiarlo, un atto simbolico che sicuramente gioverebbe anche alla sua carriera, immagino però il suo impegno nel diffondere il rugby in un Paese martoriato come l’Afghanistan…
L’altra volta parlavamo del giornalista decapitato dall’ISIS e della crisi di quell’area, la notizia di oggi invece ci porta di nuovo in Afghanistan, dove alcune zone sono putroppo ancora instabili per mano degli attacchi dei talebani, compresa la capitale Kabul…nel frattempo ad Agosto è partito l’ultimo contingente militare italiano dell’ISAF nella zona di Herat, stavolta per i nostri miltari si tratta effettivamente dell’ultima missione in suolo afgano dopo oltre dieci anni di attività…
Purtroppo credo che tutte le zone dell’Afghanistan siano ancora molto instabili
Questi ragazzi, questi rugbisti, sembrano tranquilli e “per bene”. Se hanno dei giovani così mi chiedo perché il paese debba essere sempre in un clima bellicoso, con una guerra civile perennemente nell’aria
Se a qualcuno interessa, questa è la pagina della loro federazione
https://www.facebook.com/afgrugbyaz
Hanno belle immagini, mi piace soprattutto il breve video dell’8 settembre con i bimbi che si esercitano a correre e passare
grazie Tanito! Ho visto quasi tutte le foto, molto belle…
purtroppo la situazione afgana non è semplice e il motivo principale è sempre la resistenza talebana alle truppe ISAF e a chi vorrebbe un governo democratico (ovvero la maggior parte della popolazione)…la zona sotto il controllo italiano (Herat) è apparentemente tornata alla normalità e tra qualche mese, quando lasceremo definitivamente il Paese, saranno le truppe e le forze di polizia afgane che avranno il delicato compito di controllare il territorio locale…
Ciao San, qui da me a Gorizia c’è ora un campo di profughi afghani che hanno richiesto asilo politico, alcune delle loro storie sono davvero difficili anche solo da sentire… da chi è stato condannato a morte per la musica al proprio matrimonio, a chi si è trovato moglie e figlia rapite perché la moglie era europea, anche se convertita…
Comunque come diceva Tanito, anche questi ragazzi mi hanno dato un’ottima impressione per quello che li ho conosciuti, molto rispettosi e tranquilli!
Ciao lukek, grazie delle testimonianze, storie incredibili di quello che è stato vivere sotto il terribile regime talebano e che ora la maggioranza della popolazione afgana non vuole più avere…a proposito di militari di cui parlavo sopra, proprio a Gorizia ha sede una delle due unità mobili dei carabinieri (l’altra è a Trento) specializzate in compiti di ordine pubblico e polizia militare nelle missioni all’estero, ovvero il 13° reggimento carabinieri “Friuli Venezia-Giulia” che in questi ultimi anni è stato proprio impegnato in Afghanistan, soprattutto per l’addestramento dei nuovi poliziotti afgani…
Purtroppo alcuni di loro ci hanno anche rimesso la pelle nel loro servizio in Afghanistan, uno di loro abitava sopra dei cari amici di famiglia… Speriamo che tante risorse e sacrifici possano alla fine veramente dare a queste persone la possibilità di vivere in pace e libertà, anche se la loro numerosa presenza qui non mi fa tanto ben sperare, onestamente…