Cura tedesca per il rugby? Servono tempo e soldi. Ma sullo ius soli…

Dopo la vittoria al Mondiale di calcio in tanto hanno indicato quel modello. Eppure su un aspetto l’Italia è più avanti

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Appassionato_ma_ignorante 18 Luglio 2014, 08:27

    Il succo è quello. Detto, reiterato da nauseam. Gavazzi ha la soluzione in tasca con le Accademie calate dall’alto. Munari ha la soluzione in tasca con il suo modello basato sui club proveniente dal basso. Io personalmente preferisco la soluzione Munari, basata sulla creazione di competenze e basata sui club: storicamente le soluzioni di stampo fascist-comunist-dittatoriali calate dall’alto sono dei fallimenti (deresponsabilizzano). Avranno anche prodotto varie Nadie Comaneci, ma a che prezzo. Vedremo quale prevarrà e che frutti darà.

    • Giovanni 18 Luglio 2014, 10:52

      Nel modello sportivo sovietico, venivano individuati i potenziali campioni fin dalla tenera età, tolti alle famiglie e fatti lavorare fino alla nausea (anche 10 ore al giorno) per dare lustro con i propri successi alla Nazione d’appartenenza. Da noi chi pratica attività agonistica non vi è obbligato, lo fa per passione e piacere propri. Il punto è che andrebbe bene anche il sistema federale se però avesse organizzazione e presupposti differenti. In URSS e DDR, in molti sport, i risultati arrivavano anche perchè c’era una selezione durissima fin dalla giovane età tra i praticanti. Qui da noi la base è molto più ristretta, per cui quelli che emergono nelle giovanili credono di esser dei campioni, illusione che nasce dai successi facili a livello nazionale. Poi vanno a fare i tornei giovanili all’estero o quelli delle nazionali-under e rimediano le scoppole e si rendono conto di quanto siano indietro. Così si accumula quel gap, quel ritardo nella formazione che non è poi semplice colmare col passare degli anni. Insomma la nostra è un’autarchia debole perchè parte da un numero esiguo di praticanti di base.

    • San Isidro 19 Luglio 2014, 01:45

      @Appassionato, al di là del tuo paragone con le dittature un pò esagerato, sono d’accordo con te anch’io condivido la soluzione munariana…

  2. mezeena10 18 Luglio 2014, 08:30

    oltre all’ esempio dei tedeschi di seconda o terza generazione c’ è anche quello francese col mondiale in casa nel 98..
    Mustafi è di origine macedone, Kehdira padre tunisino ma mamma tedesca, nato in Germania, Ozil terza generazione turca, ma nato in Germania come Boateng del resto!
    Klose e Podolsky invece sono nati e cresciuti in Polonia!

    • Maury7 18 Luglio 2014, 11:01

      Boateng ha anche lui la madre tedesca

      • mezeena10 18 Luglio 2014, 11:23

        vero!
        negli esempi delle grandi nazionali puo rientrare benissimo anche l’ Olanda (Suriname e Antille Olandesi a go go)! squadra multietnica anch’ essa!

        • Maury7 18 Luglio 2014, 11:26

          Nell’Olanda negli ultimi anni ci sono stati anche diversi giocatori di origini marocchine

          • mezeena10 18 Luglio 2014, 12:01

            boulahrouz? o come si chiama lui..

        • gsp 18 Luglio 2014, 11:42

          Anche l’inghilterra é multi etnica, ma sono abbastanza scarsi.

          • mezeena10 18 Luglio 2014, 12:01

            infattamente gsp! ma li è da piu tempo che funziona il meltin pot, lo diamo quasi per scontato!
            ma ormai dappertutto gsp, tranne qualche rarissima eccezione è cosi che va il mondo!

        • Maury7 18 Luglio 2014, 13:40

          Esatto,proprio lui

        • Maury7 18 Luglio 2014, 13:50

          C’è anche Afellay che è olandese di origini marocchine

          • mezeena10 18 Luglio 2014, 14:18

            gran talento! che fine ha fatto? era al Barcelona fino a poco tempo fa se non sbaglio..

        • Maury7 18 Luglio 2014, 14:25

          Lo avevano mandato in prestito in Germania allo Schalke 04 e poi e ritornato al Barcellona,ma nelle ultime 2 stagioni ha avuto parecchi infortuni.

          • mezeena10 18 Luglio 2014, 15:10

            ok thanks 😉

  3. Alberto da Giussano 18 Luglio 2014, 08:35

    A mio avviso, la mancanza della “stampella della normativa generale” non è un grosso limite. Un ragazzo Georgiano ( nato in Italia o in Georgia) , anche senza passaporto italiano, secondo la delibera FIR, se ha fatto in Italia l’apprendistato rugbistico, può essere tesserato. E come tale può giocare a tutti i livelli FIR. Campionato mondiali compresi.

    • mezeena10 18 Luglio 2014, 08:42

      dipende da cosa si intende per apprendistato..
      e la norma in seno all’ irb sulle naturalizzazioni, equiparazioni etc è ridicola! 3 anni non sono sufficienti, dovrebbero essere almeno 5!

      • San Isidro 19 Luglio 2014, 01:47

        infatti, sono d’accordo, dovrebbero essere almeno 5, com’era una volta d’altronde…

    • Paolo 18 Luglio 2014, 09:14

      Ciao, il punto è che senza quella “stampella” la permanenza delle famiglie straniere in Italia è più complicata. Quindi da un lato la FIR favorisce l’inclusione con una normativa molto “leggera” ma che può essere depotenziata da una legislazione più generale che rende più complicato la stabilizzazione geografica (dio che brutta espressione…) delle famiglie. Non so se mi sono spiegato bene

      • Alberto da Giussano 18 Luglio 2014, 09:32

        Capisco il tuo punto di vista. Tu, se non capisco male, paventi una legislazione generale che depotenzi l’innovazione FIR. Ma , al momento, il tesserato fir può correre senza ostacoli sul suo binario.

        • Paolo 18 Luglio 2014, 09:53

          Sì, vero. Finché può rimanere in Italia…

          • Alberto da Giussano 18 Luglio 2014, 10:12

            Pelesemente!

  4. mezeena10 18 Luglio 2014, 08:39

    scusate ma come puo lo sport tedesco aver beneficiato oggi di questa norma del 2000???
    non mi risulta ci fossero quattordicenni fenomeni nella spedizione tedesca in brasile!
    si vedrà in futuro, ma il modello d’ integrazione (giusto o sbagliato che sia) funziona e funzionava anche prima! i nomi li avete gia fatti! sarebbe curioso far sapere a tutti come han fatto Klose e Podolsky, nati e cresciuti in Polonia a diventar tedeschi! non chi ci è nato o ha uno dei genitori tedesco!

    • vedonero 18 Luglio 2014, 08:46

      I tedeschi sono decenni che vanno in finale, o semifinale, e una questione di mentalita.

      • mezeena10 18 Luglio 2014, 08:49

        non capivo infatti il paragone del modello vincente tedesco con la legge del 2000..

        • vedonero 18 Luglio 2014, 09:05

          Gli spagnoli hanno dominato l Europa e il mondo, per anni, con un gioco fantastico, ed erano tutti spagnoli

          • mezeena10 18 Luglio 2014, 09:37

            in verita avevano anche loro degli “oriundi”..brasiliani, uno soprattutto fondamentale per il primo ciclo di vittorie: Marcos Senna!

      • mezeena10 18 Luglio 2014, 08:51

        e concordo sulla mentalita! non so da quante partite non perdono, amichevoli comprese..certo non han pareggiato col Lussemburgo!

        • vedonero 18 Luglio 2014, 10:10

          Si ma non centra nulla!

          • mezeena10 18 Luglio 2014, 10:44

            con che cosa??? intendevo che non danno mai nulla per scontato, lottano per primeggiare anche nelle partite del torneo bar! ti è piu chiaro???

          • vedonero 18 Luglio 2014, 11:07

            Sorry, mi riferivo a l’altro messaggio, quello dei spagnoli che hanno avuto qualche oriundo

          • mezeena10 18 Luglio 2014, 11:10

            beh hai scritto “erano tutti spagnoli”..non è proprio cosi!

          • vedonero 18 Luglio 2014, 11:13

            Comunque tornando al rugby, sto vedendo un bel mercato acquisti del san dona’, ma la crisi ce l’abbiamo solo qui a Padova?? Mi sa che la prossima stagione ci spacherano il culetto!

          • mezeena10 18 Luglio 2014, 11:19

            io simpatizzo per il Petrarca, ma non son tifoso..è una delle 2 squadre italiane che ho visto giocare dal vivo (l’ altra è Treviso)..
            dalla Sardegna è difficile venir su spesso 😉

          • vedonero 18 Luglio 2014, 11:26

            Perbacco dalla Sardegna! Si e un po scomodo, comunque grazie per simpatizzare Petrarca, io simpatizzò per la vostra bella terra!

          • vedonero 18 Luglio 2014, 11:30

            E comunque grazie per non simpatizzare Rovigo!

          • mezeena10 18 Luglio 2014, 11:59

            grazie! purtroppo le 2 squadre che avevamo in A son retrocesse, Alghero e Capoterra, speriamo in una pronta risalita anche se sarà molto piu difficile ora! 😉

  5. malpensante 18 Luglio 2014, 08:40

    Spero di aver capito male, ma mi sembrerebbe intollerabile paragonare un paese civile con una legge civile sulla cittadinanza a uno che (esperienza personale) ci mette 14 anni a dar la cittadinanza a un ragazzo che ha fatto qui le superiori e l’università, lavora e paga le tasse da dieci, salvo mettere mutande e maglietta anche a un marziano caduto dal disco volante.

    • Giovanni 18 Luglio 2014, 10:59

      Il problema della negata cittadinanza per gli italiani di seconda generazione è una vergogna nazionale ormai. Si sta creando una fetta di cittadini di “serie B” che lavorano e pagano le tasse, ma non possono votare nè prender parte ai concorsi pubblici. La verità è che a noi italiani piace riempirci la bocca con parole quali “meritocrazia” ma solo fino a quando non tocca i nostri privilegi personali. Quella non-legge sugli italiani di seconda generazione è solo un ipocrita protezionismo di comodo per noi italiani: vogliamo i vantaggi dell’immigrazione (fate i lavori più pesanti al posto nostro e pagate le tasse), ma negando loro i diritti.

  6. pepe carvalho 18 Luglio 2014, 09:21

    Scusa Paolo ma che c’entra la cittadinanza o la formazione? il modello tedesco nel calcio è fatto di strutture pagate dalla Federazione e dai Club, da sinergie tra questi, con formatori all’altezza, con attenzione ai giovani.
    Poi incidentalmente la germania ha molti immigrati e li fa giocare al pallone come gli altri, mi sembra che il modello germania sia basato più sull’idea di sistema (che tiene assieme i Club con la Fed) che sulle naturalizzazioni.
    se ho capito male correggimi.

    • Paolo 18 Luglio 2014, 09:38

      No, non hai capito male. Il cuore del sitema tedesco è quello ed è antecedente al 2000.
      La legislazione sulla citadinanza rappresenta però un importante appoggio perché è certa e stabile. E funzionale.
      noi abbiamo un sistema rugbistico che avrebbe bisogno di una profonda riforma, i problemi li conosciamo tutti. La FIR si è però dotata di una normativa molto aggressiva su questo aspetto e – parere personalissimo – fa bene, ma senza la stampella di cui sopra rimane fragile.
      Poi va da sé che senza la struttura tecnica…

  7. berton gianni 18 Luglio 2014, 09:35

    A prescindere dalla…tesoro, “giusto una sola”, poi non mi tira 🙂 …Direi che il punto focale sia il lavoro,già a livello embrionale, che si deve fare sui giovanissimi.
    Perchè ci sono sempre meno talenti di primo piano ?
    Certamente per un ragazzino avere dei validi istruttori sin dall’inizio del proprio cammino e’ una condicio sine qua non, non discutibile.
    La prima causa, però, credo che sia che l’asticella si è alzata e di molto.
    Se andiamo a vedere, stesso identico problema c’è anche nella pallacanestro ( il basket e’ un sport che si pratica negli USA, qui da noi si gioca a pallacanestro 🙂 ).
    Cmq, i bambini quasi sempre iniziano lo stesso sport del padre/madre e a rugby di questi ultimi ce ne erano ben pochi.
    La FIR non ha ancora capito che si deve entrare in modo massiccio nelle scuole, proprio come fanno le altre discipline. E qui ci sta il vero…delitto !
    Ai tempi che furono, la Benetton basket aveva contattato tutti i prof di educ. fisica della provincia per “convincerli” a far “baskettare” i propri alunni.
    E dovrebbero, prima di tutto, fare “proselitismo tra ste tante cazzute di mamme che, causa la loro crassa ignoranza, il rugby no, mio figlio si sporca e soprattutto si fa male !
    A mo’ di battuta, con tutti sti…bronzi di Riace che abbiamo in giro per lo stivale, vuoi dirmi che se si presentano alle riunioni dei genitori, tante madri non buttano via il vibratore e si presentano in campo, con la prole ?
    Mamma, ma a me non piace il rugby, amo il calcio !
    Sbam, stra sbam : due belle sberle, pischerlo convinto e marito a golf…

  8. mauguerri 18 Luglio 2014, 10:16

    Quoto Paolo.
    Va bene imparare da chi fa bene, ma senza dimenticare che i tedeschi restano tedeschi, gli spagnoli restano spagnoli……e gli italiani….boooh! (Guardare la mimica di Gavazzi per tentare di capire!)

  9. gian 18 Luglio 2014, 10:42

    lo ius soli non c’entra una sola, tutte le federazioni (la fir una delle prime) stanno, giustamente, adeguando il regolamento, nato inizialmente per impedire il professionismo giovanile con l’arrivo di stranieri, per cui i bambini residenti con famiglia possono fare sport agonistico parificati agli italiani (mettendosi in linea con la legislazione vigente che dice che un minore, seppur straniero, ha esattamente gli stessi diritti di un minore italiano, fino a quando risiede sul territorio dello stato, una delle poche leggi fatte decentemente, seppur migliorabile per il raggiungimento della nazionalità, che abbiamo in questo paese), in germania il bambino può prendere la nazionalità se uno dei genitori è regolare da almeno tre anni etc etc? in pratica ha deciso di rimanere in germania, ovvero se sei regolare e fai parte del tessuto sociale tuo figlio può prendere la nazionalità (ecco questa è un tipo di miglioramento della suddetta legge che ci sta), ma poco centra con lo ius soli, anzi, nulla, si adattano le leggi esistenti ai tempi moderni (non si rinuncia allo ius sanguinii, ma si forma un ibrido per facilitare il figlio di un immigrato regolare che si è stabilito nel paese in maniera continuativa, senza che questo abbia la nazionalità, se il genitore avesse già la nazionalità il figlio sarebbe automaticamente già tedesco, vorrei sapere se i bimbi che nascono da persone con queste caratteristiche giuridiche sono tedeschi dalla nascita o la richiesta deve essere fatta dai genitori al momento della nascita o dopo un tot di tempo o oltre una certa età).
    molto più importante è il lavoro di crescita del movimento interno senza ricorrere a scorciatoie e dare la possibilità a tutti i ragazzi (la vera integrazione) di fare sport (ma su questo non ho mai visto grossissimi problemi neppure qui), le questioni legali lasciatele allo stato, prima si deve riformare tutta la filiera ed evitare di avere squadre con 7/8 (almeno) tra stranieri, oriundi ed equiparabili e poi vedrete che le cose cambiano; che in campo si chiamino schiavon, rossi, al hallamesh, kaburo koboro, rudurescu, chen, wilson o qualsiasi altro nome vi venga in mente non è importante se parlano tutti italiano (nel senso che sono tutti ragazzi cresciuti qui)

    • gian 18 Luglio 2014, 10:52

      chiaramente “ius sanguinis”, non “ius sanguinii” refuso di battuta

    • pignatta 18 Luglio 2014, 11:06

      c’entra eccome e magari qualche problema ci può essere se fino a 18 anni, pur nato e cresciuto in italia e quindi di fatto italiano, non sei riconosciuto come un cittadino italiano come i tuoi coetanei. perché non tutti sono fortunati come balotelli che è stato affidato ad una famiglia molto benestante e che non rischia la deportazione…

      • gian 18 Luglio 2014, 12:00

        lo ius soli dice che se nasci (non importa da chi e come, ne dove) sul territorio di un paese ne acquisisci automaticamente la nazionalità, a prescindere che tu ci voglia abitare o meno, molto comodo per i genitori che vogliono avere libero accesso ad un paese e sfruttarne le risorse senza averne diritto (non discuto la buona volontà di queste persone, parlo solo del loro status), in quanto il minore deve essere accudito da qualcuno, ed essendo di nazionalità X, può soggiornare in tale paese anche se i genitori sono di nazionalità Y, godendo di tutti i diritti di un cittadino di tale paese (e di riflesso anche i genitori che tali diritti non li avrebbero), la legislazione italiana (che ripeto può essere migliorata, magari nel modo tedesco, se sei regolare da almeno tre anni etc etc puoi chiedere la nazionalità per tuo figlio) garantisce al bambino gli stessi diritti dei nostri, senza trasferirli ai genitori, per cui il figlio non può diventare una risorsa (tra tanta brava gente ci sono anche delinquenti e disperati disposti a sfruttare molto di peggio per ottenere vantaggi), quindi un’ottima legislazione, in quanto il minore è garantito, ma non può far da scudo agli adulti (diverso se fosse italiano), i tedeschi non hanno messo la ius soli, hanno semplicemente favorito i figli degli immigrati integrati e stabilizzati, molto giusto e legge equilibrata che va a vantaggio di tutti, assolutamente da copiare o, comunque, recepire ad esempio per venire incontro alle esigenze di tanti ragazzi che si scontrano con una legislazione non razzista, ma di vecchia concezione, per quanto riguarda la concessione della cittadinanza ai minori o comunque agli stranieri di seconda generazione, ma non confondiamo lo ius soli con un miglioramento della situazione coerentemente con il mantenimento dello ius sanguinis in ottica moderna, sono due cose ben distinte

        • pignatta 18 Luglio 2014, 14:18

          lo ius soli non dev’essere per forza incondizionato (come negli USA), in molti paesi europei come francia e germania è condizionato e quindi non del tutto automatico. però il principio dello ius soli in generale è che la cittadinanza dipende da dove nasci e non da quale origine ha il tuo sangue (lo ius sanguinis), e mi pare più giusto. è giusto che un ragazzino nato in italia, che pensa italiano, che parla italiano, ha solo amici italiani ecc debba essere un “diverso” solo perché ha il sangue di un altro “colore” e non possa essere un cittadino italiano ma un cittadino di serie B?
          il fatto che qualcuno potrebbe approfittarne non mi pare un granchè come argomento contrario poi: se qualcuno guida ubriaco dovremmo abolire la patente?

          • gian 18 Luglio 2014, 15:04

            intanto ne approfittano gli italiani che possono procurarti i documenti di nascita anche se sei nato in alaska, un po’ come quelli che lucravano e lucrano tuttora sui permessi di lavoro e le varie carte e certificazioni per ottenere permessi vari ed eventuali, visto che tu stai guardando il discorso solo dalla parte del non italiano….ius sanguinis: sei italiano se hai il sangue italiano; emerita sciocchezza, sei italiano se sei figlio di un italiano (non due, ne basta uno), se questo italiano lo è diventato un giorno prima della tua nascita e fatica a capire la lingua, oltre ad avere una cultura completamente diversa, non cambia una virgola rispetto ad un discendente diretto di giulio cesare o di dante alighieri, in germania, come dice l’articolo, non sussiste lo ius soli, in francia condizionato se sei uno delle ex colonie (quindi considerato di “cultura” francese), non per chiunque, solo le nazioni “giovani” (usa ad esempio) hanno lo ius soli puro, perché avevano bisogno di cittadini al tempo della loro fondazione; anch’io sono per una facilitazione della nazionalità ai minori che vivono stabilmente in italia di altre nazionalità (a prescindere da dove siano nati, perché come ti dicevo se arrivi qui a 3 mesi cosa cambia rispetto a chi qui c’è nato?), ma lo ius soli non è la soluzione, quello indicato in articolo (genitori con certe caratteristiche e un tot tempo etc etc) di sistema, mi intriga non poco

  10. gsp 18 Luglio 2014, 11:01

    Daccordo sullo ius soli, anche se centra relativamente.

    Certo adesso il sistema tedesco va di moda, ma funziona anche per la forza dei club e degli sponsor e dell’economia tedesca.

    Io, per il rugby italiano, mi accontenterei di imparare da un’altra nazione a 4 stelle, che a calcio fa bene, si basa su club e reclutamento capillare, con scuola tecnica di tutto rispetto e non devi neanche tradurre i documenti su google.

    Mi sembra uno dei quei casi in cui, incerti delle proprie forze e debolezze, ci si affida alle mode.

    • mezeena10 18 Luglio 2014, 11:16

      beh gsp risultati alla mano non è che sian proprio da prendere a modello!
      da quanto le selezioni under non vincono una cippa??? inutile stia qui a ricordarti gli ultimi 2 mondiali, cioè ciclo di 8 anni!!!!!
      guarda solo la formazione del 2006, confrontala con quella di quest’ anno e dimmi solo se poteva esserci una minima possibilita di passare il turno preliminare!
      è il sistema sportivo di base che non funziona, normale non si riescano a trovare “talenti” in abbondanza..
      mentre qui ci si culla sui pochi allori, gli altri corrono!

      • gsp 18 Luglio 2014, 11:27

        Per me quest’anno é colpa di Prandelli che non c’ha capito nulla/ed ha sbagliato tutto ciò che poteva sbagliare. Non era squadra da vincere, ma certo non era squadra da uscire al girone.

        Negli ultimi anni di buoni giocatori se ne vedono e Sacchi ha fatto un ottimo lavoro per me.

        La Germania ha lavorato senza dubbio bene, ma é più facile migliorare qualcosa di buono (ed il sistema italiano é buono e funziona), che imporre in modello diverso dove magari mancano le basi per farlo. In Italia mancano le societá pro, con sponsor che ci mettono i mln degli sponsor tedeschi.

        Ed il sistema coverciano é una eccellenza.

        • mezeena10 18 Luglio 2014, 11:54

          si ma gsp i campioni veri quest’ anno dov’ erano???
          nella squadra campione del mondo c’ erano tanti campioni: Del Piero, Totti, Pirlo, Buffon tanti ottimi giocatorI come Zambrotta, Camoranesi, De Rossi, Grosso etc..
          vero che Brandelli i pochi buoni li ha lasciati a casa, vedi G. Rossi, ma alternative valide proprio poche! a meno che porti gente piu giovane, piu affamata..ma campioni no ghe ne se!!!

  11. pignatta 18 Luglio 2014, 11:06

    c’entra eccome e magari qualche problema ci può essere se fino a 18 anni, pur nato e cresciuto in italia e quindi di fatto italiano, non sei riconosciuto come un cittadino italiano come i tuoi coetanei. perché non tutti sono fortunati come balotelli che è stato affidato ad una famiglia molto benestante e che non rischia la deportazione…

    • Alberto da Giussano 18 Luglio 2014, 11:11

      Per fortuna se te la cavi in una qualunque disciplina, sei a posto, non corri più nessun rischio.

    • gian 18 Luglio 2014, 12:12

      ti rispondo anche qui, qualsiasi ius tu, consideri l’importante è che i ragazzi facciano sport e possano, se ne hanno le capacità, emergere e un giorno rappresentare la scuola nazionale che li ha formati, fino a quando i ragazzi sono minori questo non è più un problema in quanto le federazioni hanno adeguato i regolamenti al mondo attuale, quando diventano maggiorenni dipende dallo sport, a rugby, per esempio, vale la formazione e non la nazionalità, ergo chi se ne frega che passaporto hai, ma può esserci qualche problema in altri sport.
      il sistema tedesco funziona per come lavora la filiera, non perché gli immigrati hanno più facilità a prendere la nazionalità da giovani, sia chiaro questo, magari avrebbero qualche talento in meno, ma difficilmente chi vince ha solo quelli che scendono in campo forti.
      poi vogliamo parlare di civiltà, ma questo è un altro discorso, e su questo posso essere d’accordo che le cose da noi devono essere cambiate per chi è nato o è residente qui fin da piccolo (ah, lo ius soli copre solo chi nasce qui, chi ci arriva a 2 giorni di vita rimarrebbe nelle condizioni attuali), ma ci sono moltissime soluzioni alternative al “miracoloso” ius soli, magari anche molto più “integranti” ed intelligenti (vedi germania) pur mantenendo lo ius sanguinis e certe altre garanzie

  12. Giovanni 18 Luglio 2014, 11:21

    Adesso va di moda la “cura tedesca”, qualche anno fa il “modello neozelandese”, prima ancora quello francese, poi ci si era riempiti la bocca con la Scozia e così via. Di modelli esteri da cui copiare o prender spunti ce ne sono quanti se ne vuole, la differenza la fa il modo in cui all’estero attuano i programmi e come lo facciamo noi. La verità è che in Germania il raccomandato-incompetente non fa strada, mentre da noi occupa quasi sempre i posti di comando. In NZL se uno non raggiunge certi obiettivi prefissati in un dato periodo viene fatto accomodare alla porta, da noi si può riciclare in qualche altro posto grazie al italico “sistema” delle clientele e dei favori incrociati (“se tu dai una cosa a me oggi, io domani darò qualcosa d’altro a te”). Possiamo lasciarci affascinare ed ispirare da tutti i modelli di sviluppo esistenti su questa terra, ma, finchè la mentalità nel gestire ed attuare le cose rimarrà quella italica, di strada ne faremo sempre molto poca.

    • mezeena10 18 Luglio 2014, 11:25

      infatti GIo..sarebbe necessaria una “via italiana” da seguire, ma non fondata sui presupposti attuali!

    • San Isidro 19 Luglio 2014, 01:52

      eh già @Giovanni, tra un paio d’anni staremo a parlare del modello portoghese magari…

    • mezeena10 18 Luglio 2014, 11:51

      speriamo si faccia sta benedetta riforma! rilancio: levando le 2 ore settimanali al mattino a scuola aggiungendole al “tempo prolungato” con possibilita di scelta fra i vari sport e arti varie (musica, pittura, scultura etc.)..
      in un colpo solo risolvi 3 problemi: riforma sportiva, salute, babysitter!

    • mezeena10 18 Luglio 2014, 11:56

      per dire mai ho sentito un politico parlarne o mettere nel suo programma due righe sullo sport! mai!

      • Stefo 18 Luglio 2014, 12:23

        mez perch’ lo sport in Italia e’ ancora solo quello d’alto livello per la maggior parte delle persone, ci si sveglia solo dopo che si prendono pochi ori alle olimpiadi, la nazionale esce al primo turno dei mondiali di calcio e cosi’ via.
        Il concetto di sport oltre al professionismo, oltre all’alto livello non e’ ben concepito da gan parte delle persone, quindi i politici non lo reputano argomento degno di nulla perche’ alla fin fine non sposta un voto.

  13. Andrea B. 18 Luglio 2014, 13:24

    Ai bambini insegniamo prima di tutto a giocare meglio a rugby ! Poi se avremo anche qualche lungagnone che diventerà alto due metri in più dall’ est o qualche sprinter con la dinamite nelle gambe dall’africa, nati in Italia, tanto di guadagnato …

    C’è una cosa che mi sfugge nel ragionamento di Paolo: posto che i bambini, anche se cittadini esteri, possono fare gli sport che vogliono al pari dei loro coetanei italiani; posto che se nati in Italia, a 18 anni potranno ottenere pure la cittadinanza italiana, lo ius soli non cambia molto, dico ai fini della loro pratica sportiva…se il problema è la “stabilità” della famiglia, diciamo pure che in primis la stabilità la si ottiene con uno sviluppo economico che dia la possibilità allo straniero di avere un posto di lavoro e quindi le carte in regola per rimanere. Dare la cittadinanza italiana al figlio, in base allo ius soli, in modo poi da rendere inamovibile tutta la famiglia se ne può pure discutere, ma credo che esuli un po’ dalle problematiche meramente rugbistiche o sportive in generale.
    P.S: Rimarrebbe comunque aperto il problema di un bambino straniero nato all’estero ma portato giovanissimo in Italia e cresciuto “come” un italiano…per lui nemmeno lo ius soli ci sarebbe…

  14. tunga 18 Luglio 2014, 14:38

    Questi discorsi hanno un valore se si tiene conto anche di una cosa. Della selezione. Basta guardare i numeri delle percentuali di quanti giovani fanno sport in itslia e quanti in germania. Poi i numeri dei tesserati. Basta sapere che i tesserati del calcio in germania superano quelli di tutto il mondo rugbystico.

    • mezeena10 18 Luglio 2014, 15:21

      perche quanti ne hanno? solo l’ inghilterra ne ha piu di 2 milioni!

  15. San Isidro 19 Luglio 2014, 01:42

    Non so, ma perchè prendere in riferimento il modello di sviluppo del calcio tedesco e fare un paragone con il rugby italiano? Perchè non facciamo un paragone con gli altri Paesi ovali più evoluti? Ho capito che si parla di come la nazionale di calcio tedesca si arrivata ad obiettivi importanti in questi anni grazie ad una solida struttura di formazione alla base, ma prenderlo come riferimento per il rugby mi sembra un paragone un pò forzato ed estemporaneo…prendiamo come esempio il modello del rugby argentino, neozelandese, ecc, ma non quello che ha fatto una nazione in un altro sport…è come se il basket polacco volesse imitare il modello di crescita e sviluppo della pallamano svedese…boh, forse sarò un pò a compartimenti stagni, ma questo mi sembra un paragone che c’azzecca poco con il nostro rugby…

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