Una intervista in cui il ct azzurro fa la fotografia del tour estivo e di alcuni dei problemi che attanagliano il rugby azzurro
Mischie scomparse, piramidi malcostruite: l’amara Italia di Brunel
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Capita che anche le persone più serie e capaci debbano ammettere che le difficoltà sono maggiori di quanto avessero pensato. In un certo senso è una ammissione di resa che però fa onore all’uomo e non mette in discussione il tecnico.
mah, insomma…il tecnico dovrebbe mettersi molto in discussione perchè di quello che combinano i XV in campo lui ne ha responsabilità, non il movimento o la FIR…dopo la brutta Italia di Giugno dovrebbe farsi qualche domanda…
JB avrà sicuramente le sue colpe, ma i miracoli non li fa nessuno. Al vertice della piramide ci sono le due franchigie che quest anno hanno occupato gli ulitimi posti in C.L., sotto abbiamo l’ eccellenza (paragonabile alla federale 1 francese)…sotto di loro abbiamo un movimento U20 che fornisce giovani che negli ultimi 3 anni sono stati retrocessi dal jwc al jwrt, hanno vinto il jwrt e poi sono di nuovo arrivati allo spareggio con fiji x l’ ultimo posto (in tre anni una vittoria con la scozia al 6n che poi ci ha battuti al jwc e contro l’ argentina (in questa jwc) che a questo punto mi viene da pensare che sia stata fortuita..).
La soluzione: bisogna ricominciare ad investire su ragazzini, sui tecnici, pagare profumatamente una persona che riorganizzi il movimento (manager alto livello x intenderci). Vedere una partita di U17 neozelandesi e vedere i nostri ragazzini aprirebbe gli occhi a molte persone per capire quanto subiremo anche nei prox 10 anni…
Mah… in generale sono d’accordo sulla soluzione, ma ti ricordo che fare due vittorie alla JWC e’ la nostra migliore prestazione per lo meno degli ultimi 15 anni. Nemmeno la U20 con Parisse, Mirco, Marcato, Ferraro, Arganese, Chillon e allenata da Cavinato e’ riuscita a fare due vittorie alla JWC, all’epoca.
Analogamente, non si puo’ certo dire che fare una vittoria al 6N U20 sia il punto piu’ basso della nostra storia (magari…).
Quello e’ il livello dei nostri U20… anzi, quest’anno e’ andato relativamente un pelino meglio del solito… non si puo’ certo dire che la cosa ci sorprenda.
La piramide funziona se è solida e costruita a partire dalla base, altrimenti crolla tutta, compresa la punta: non si costruisce niente se si cerca di partire dall’alto lasciando poi cadere qualche sasso verso il basso, e alla fine inevitabilmente la punta si ritrova per terra.
Leggevo ieri un’analisi sulla vittoria della Germania al mondiale di calcio, dove si spiegava che è un successo che arriva da lontano, da una ricostruzione sulle ceneri della generazione finita nel ’90, con riorganizzazione del sistema dei club, nazionali giovanili forti (i giocatori che l’altro giorno hanno vinto a Rio sono i campioni europei U17 e U20 del 2009), gestione e attenta ridistribuzione degli introiti dei diritti tv: insomma, una presa di coscienza dei problemi esistenti e una politica virtuosa e articolata per risolverli, partendo dai club e dalle giovanili e andando verso l’alto.
Non serve sforzarsi più di tanto per vedere come non esistano altri sistemi per gestire e organizzare in modo positivo e orientato verso il risultato un sistema sportivo, di qualsivoglia disciplina si tratti: non è altro che buon senso.
Le impressioni e i sentimenti espressi da Brunel in questa intervista gli si leggono in faccia da km di distanza e sono ben chiari: si vede che si è trovato in un meccanismo che non si aspettava, nel quale pensava di poter lavorare in modo diverso e di avere interlocutori migliori. Sicuramente lui ha fatto i suoi errori, ma di certo si è trovato immerso in una situazione che credeva diversa e che si è accorto di non riuscire a cambiare perchè troppo legata a personaggi, situazioni e meccanismi inscalfibili e del tutto incomprensibili.
Siamo sempre a dire le stesse cose, che si vedono chiaramente, ma a qualcuno evidentemente la punta della piramide che giace tristemente per terra (e sprofonda sempre di più) piace.
“La piramide funziona se è solida e costruita a partire dalla base, altrimenti crolla tutta, compresa la punta: non si costruisce niente se si cerca di partire dall’alto lasciando poi cadere qualche sasso verso il basso, e alla fine inevitabilmente la punta si ritrova per terra.”
Sante parole Emy, anbi che lo diciamo ma purtroppo le politiche federali non cambiano…
E’ un problema di prospettiva: se non si vuole guardare piu’ in la’ del proprio naso, inevitabilmente si cercano le scorciatoie…
il problema e’ che le scorciatoie erano e sono tuttoggi necessarie, perche’ anche il modello migliore immaginabile ed applicabile ci mette 10 anni ad andare a regime.
le scorciatoie ci volgiono perche’ non abbiamo pazienza, c’e’ di mezzo la politica, e perche’ oper foraggiare un movimento ci vogliono i soldi della nazionale con un minimo di risultati.
il problema vero e’ che il piano di lungo periodo latita ancora oggi.
Gsp questo è un discorso che sento dall’entrata nel 6N e sono passati 14 anni. Vogliamo prendere il toro per le corna o continuiamo a darci alibi?
Il problema vero è che se il piano a lungo periodo fosse stato fatto a suo tempo, adesso sarebbe a regime. Invece c’è il nulla e va sempre peggio.
rabbi, quale sarebbe l’alibi?
emy, io infatti l’ho scritto, “il problema vero e’ che il piano di lungo periodo latita ancora oggi”.
emy concordo in pieno con quello che scrivi, aggiungo solo l’ ultima cosa riguardante la germania: è una squadra multietnica! l’ integrazione funziona, magari non benissimo ma funziona! guardate quanti figli di immigrati ci sono nella rosa della nazionale, quanti tedeschi di seconda generazione, da tutte le parti del mondo (compresi i tanto “odiati” turchi, Ozil e Khedira ad es, il ghanese Boateng, i polacchi Klose e Podolski, il macedone Mustafi etc etc.)..
quando lo si capira anche qui sarà come al solito sempre troppo tardi!!!
La Germania l’ho inventata io! 😉
Si, ma l’emigrazione l’ho inventata io!!! 😉
…ma io sono stato eletto col 114% delle preferenze della Galassia…!!!
“Non avrai altro Presidente all’infuori di me”.
“Non nominare il nome del Presidente invano”.
“Ricordati di santificare il Presidente tuo”.
@Giovanni, questi comandamenti li avevamo scritti noi della LOV, Gavazzi ce li ha copiati…
Beh…diciamo che la Germania ha riorganizzato il sistema club a livello giovanile, mettendo in piedi un sistema di “raccolta” e sviluppo eccellente dei giovani, il resto è venuto da sé, multietnicità compresa delle squadre, essendo multietnica già la società tedesca. Quella però da sola non ti risolve il problema (anzi i problemi) del nostro rugby, anche eventualmente riuscendo a trovare e crescendoci un paio di Carlin Isles de noantri… ( non fraintendiamoci, non sono uno per la “purezza della razza”, anzi tutt’altro, visto e considerato che mia moglie è straniera e vedo ogni giorno cosa significa per il mio figliolo essere un italiano dai tratti somatici un po’ diversi dalla media).
Un po’ cinicamente, secondo me, Bollesan anni fa aveva lanciato un progetto per cercare di attirare al rugby i ragazzini nord africani che abitano nel centro storico di Genova, dicendo che avrebbero avuto la “rabbia” giusta da sfogare giocando a rugby. (Non era un ragionamento del tutto sbagliato, ma forse -in ottica lunga- sarebbe meglio non avere condizioni tali per cui la gente si sente incazzata…)
il sud africa aveva l’apartheid eppure era forte lo stesso..come mai? Una squadra multietnica è più forte di un’altra secondo te? Non vedo nessun rapporto di causa-effetto.
Rileggi con calma quanto ho scritto, in particolare al punto: “Quella (la multietnicità intendo, così forse capisci meglio) però da sola non ti risolve il problema (anzi i problemi) del nostro rugby”…
Anzi, poco dopo aggiungo che anche trovando pure qualche “nero che corre più veloce per natura dei bianchi” (rilassati e rassegnati, che è così), pur non essendo una cosa da buttar via, poca differenza farebbe per noi, essendo il rugby uno sport dove conta l’organizzazione di gioco.
Ti è chiaro ora cosa penso del “rapporto causa-effetto” ??
Hai ragione mez ma qui da 30 e piú anni abbiamo avuto gente che considera gli emigranti dei parassiti.
Augh
verissimo. per fortuna nel rugby mi sembra esserci piu’ diversita’ che altrove.
diversità (di colore religione sesso etc) che è ben tollerata e rispettata, considerata un arricchimento socio-culturale in diversi paesi, penso alla NZ ad esempio..
mez d’accordo su quasi tutto tranne la religione !!!
scusa gino non capisco, intendi dire che non accetti che qualcuno possa credere in una religione diversa dalla tua?
e gia ragazzi! invece sarebbero delle gran risorse, per tutti i settori!
Etero intendo dire che la religione è meglio lasciarla da parte: è più motivo di odio che amore tra professanti credo diversi
Beh si sono etero ma non vedo cosa abbia a che fare con il discorso 🙂
A parte gli scherzi ah ok, temevo dicessi qualcosaltro.
Stefo scusa ma è sempre il solito correttore 🙁
@mezeena: solo un’annotazione: credo che Khedira sia tunisino, non turco.
no khedira è turco
http://it.wikipedia.org/wiki/Sami_Khedira
a me in Germania hanno sempre detto che è Turco, se poi non lo sanno neanche loro pazienza !
Straquoto!!
purtroppo anzichè una federazione attiva e sensibile alle problematiche abbiamo una federazione di ciechi e sordi,con tutto il rispetto per chi ha veramente questi handicap,questa sciagurata mal gestita politica federale ci porterà a cadere sempre più in basso.
mez…
non so in Sardegna ma le under venete sono piene di ragazzini figli di genitori immigrati… le nostre scuole sembrano un catalogo di united colors of benetton e mio figlio non distingue tra bianchi e neri, ma tra rosa e marrone, a seconda del pennarello che utilizza per ritrarre i compagni di classe…
poi ci sono tanti ragazzini con nome e cognome venetissimi e la madre dell’europa orientale… dovremo riuscire ad alzare anche la statura…
in certi quartieri alle elementari siamo al 50 e 50 se non oltre, percentuale che si riflette sicuramente nel calcio mentre il rugby attira meno i ragazzini africani…
in compenso cominciamo ad avere delle fortissime squadre di cricket (Bangladesh, Sri Lanka, Pakistan…), giusto per sentirci un po’ più nel commonwealth anche noi…
adesso le squadre di rugby stanno raccogliendo quelche bel bussolotto rumeno da sistemare in prima linea, qualche màsero nigeriano tra la seconda e la terza, appena convinciamo qualche fascio di nervi ucraino siamo a posto anche all’ala… ma il mio sogno resta il MM filippino alla Stringer, anche per garantire una certa pulizia nel gioco: ti assicuro che non è l’integrazione in una società multietnica l’aspetto deficitario del nostro rugby (basta vedere le convocazioni in under 20… o il fatto che il nostro miglior arbitro si chiami MARIUS…)
Al Topolino di quest’anno, nell’under 12 del Mogliano ho intravisto un paio di ragazzini di colore che sembravano quasi uomini fatti…
si fracasso, non penso che sarebbe quella la soluzione, ma sarebbe un grande inizio! il meltin’ pot funziona dappertutto, arricchisce il corredo genetico di un popolo! soprattutto nello sport abbiamo tantissimi esempi di squadre multietniche campioni, significa tollerare ed accettare il diverso, la sua cultura il suo background, significa creare “gruppi” (intesi come squadre) piu forti, piu solidi!
io ho solo esperienze positive da riportare, in tutti i posti dove ho vissuto, anche qualche isola felice qui in Italia!
C’è uno psicologo bravo per Brunel? Ma anche un filosofo forse andrebbe bene. I grandi interrogativi dell’umanitá ovale: come conquistiamo la palla, come manteniamo il possesso e come avanziamo. Ah @San, te vònno!
Rimango abbastanza basito. Partito per trovare il bandolo della matassa, sta finendo soffocato dalla stessa. Ma poi, la mischia non l’allenava lui? Mah…Annamo bene…
no per favore, poi rincoglionisco ancora di più Brunel e non mi voglio rendere responsabile di altre imbarcate per gli azzurri…
Sergio secondo me non capisci un cazzo di rugby!!!
Perdona, ma non mi è chiaro se stai scherzando o no… Se stai scherzando, ok. Se non stai scherzando, ti rispondo dopo…
un pò sto scherzando però ti spiego :
hai detto che era brunel che allenava la mischia quindi dando colpa a lui.
Però era lo stesso brunel che allenava lo scorso anno la nazionale e non mi sembra che gli sia stato dato merito delle prestazionei della mischia. Mischia che lui ha avuto a disposizione da novembre circa, mentre da giugno/luglio erano TV e Zebre che la preparavano e con i risultati visti.
Beh, prendo atto della spiegazione, ma allora l’affermazione “secondo me non capisci un cazzo di rugby!!!”, mi pare un po’ forte, no? Io non mi sognerei mai di insultare un altro utente così, peraltro senza dare spiegazioni. Non è educato, e non mi piace quando si usi questo frasario neanche nei confronti degli altri utenti. E’ una questione di rispetto. @Ginomonza, hai toppato alla grande. Credo che tu mi debba delle scuse.
Premesso che non sono un esperto, ma un appassionato di rugby, so quanto sono riuscito a capire da appassionato nelle centinaia di partite che ho visto. Però, credo di avere titolo ad esprimere le opinioni come molti altri, qua sopra.
Quanto al merito. Ho detto forse che è colpa di Brunel, se la mischia non va? Non l’ho detto. Ero solo perplesso sul fatto che lui si lamenti ora della mischia della Nazionale, come se le prestazioni negative fossero per lui una sorpresa. Comunque l’ha allenata lui in prima persona. Avrà seguito i giocatori, si sarà accorto che qualcosa non andava. Poteva suggerire qualcosa, prima. Inoltre, l’intervista mi sconcerta, perchè mi da l’impressione che Brunel abbia perso i suoi punti di riferimenti e non sappia più che pesci prendere. Insomma, non è molto confortante…
@Sergio, condivido tutto quello che hai scritto, un conto è l’ironia, altro conto sono certe frasi lasciate così che non hanno senso…all’inizio non avevo capito se @gino fosse ironico o meno…d’accordo anche su Brunel, sembra stupito dagli errori di una nazionale che lui stesso non sa prendere con polso e con carattere…c’è da dire che da questo tour estivo la mischia l’ha allenata De Carli, ma in generale a Giugno abbiamo visto una nazionale scarica e con poca motivazione che ha fatto molto ma molto poco…naturalmente è anche una questione individuale dei singoli giocatori, ma pure di Brunel e dovrebbe farsi qualche domanda per me…poi i discorsi sul movimento e la formazione, come dicevo sotto, sono a parte, su quello che combinano i XV in campo la responsabilità è di Brunel e basta…
dai su, fate i bravi, stretta di mano.
gsp ma allora le Zebre copiano il Rugby League e fanno le maglie in onore tuo Zorro e la Benetton sempre in onore tuo Flash (fulmine di guerra)?
ahhaha, grande Stefo. e ci metterei anche il caschetto alla uomo tigre. 🙂
Grazie, @San. E’ esattamente quello che intendevo.
Detto questo, per me non c’è nessun problema.
Anche per me.
Vabbé ritiro 😉
Si, quello che ha detto Brunel e nei commenti di questo articolo, vuol dire programmazione, mi pare molto problematico questo punto, qua da noi dove la presidenza FIR, bada alle polemiche con i singoli, dove che in tutti questi anni si è puntato sopratutto al vertice senza guardare alla base.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.
Purtroppo non vedo la situazione molto rosea per il futuro….
La mischia è l ossatura della Benetton che tanto bene aveva fatto due anni fa in CL e di rimando in nazionale e che questo anno ha fatto tanto male in CL e di rimando in nazionale… Mi domando che deve fare brunel secondo voi… Risuscitare i cadaveri?
Non sono particolarmente d’accordo sul fatto che i nazionali all’estero verranno sfruttati molto. Per come hanno giocato quest’estate si dovranno prima sudare il posto nei 23 delle squadre dove giocheranno. E quindi meglio giocatori che giocano che se fanno le riserve perché non sono performanti.
JB vede le franchigie celtiche da cui pescare ma queste non fanno crescere che pochissimi giovani e pure lentamente, perché non c’è il doppio tesseramento necessario a farli giocare regolarmente ad un livello inferiore mentre si preparano per la cl.
L’eccellenza d’altro canto è un disastro economico. Giocatori non pagati, sponsor latitanti, e un livello troppo inferiore alla cl e a quello internazionale.
Il rapporto franchigie-eccellenza praticamente non c’è. L’eccellenza non è né carne né pesce. Manca un serio campionato u20. E in generale mancano tecnici competenti in ogni club.
Il sistema delle accademie assicura che i giovani che vogliono rimanere alla loro scuola e alla loro famiglia siano abbastanza esclusi dai giochi, a meno che non abbiano la fortuna di far parte di un club che gli insegna bene e loro siano davvero dedicati. Ma il rugby non dà prospettive economiche, e una qualsiasi famiglia seria consiglierebbe ad un figlio di trovarsi un lavoro e solo dopo giocare a tempo perso per la passione.
E poi c’è Gavazzi. Un presidente che fa il capo sbraitone, diplomatico quanto una bomba-carta. Interessi e antipatie personali a guidare un’intera politica. Gavazzi prende decisioni per l’intero movimento, improvvisandosi direttore tecnico e sportivo. A me sembra che gli altri consiglieri non servano a niente, non se ne sente mai parlare. La federazione in mano ad una sola persona: chi ha inventato questo sistema?
Chi ha votato Gavazzi?
Ho un sospetto che Gavazzi agli altri presidenti delle altre federazioni del 6Nazioni deve stare sullo stomaco in maniera allucinante.
In conclusione, tutta a dritta a vele spiegate su politiche sbagliate e ferree. Si continua a spendere pochissimo per la base e tantissimo per una punta della piramide che si sgretola… materiale costoso e fragile. Traballa tutto.
Straquoto!!
Ahimè sottoscrivo ogni parola….
le ultime parole smbrano tratteggiare un JB impotente, oramai indirizzato verso l’uscita che al rilancio in chiave mondiale.
Peccato, un altro che comprende tardi quali sono i mali dell’Italrugby.
Peccato che debba arrivare l’ennesima sconfitta (con le Fiji) per porsi dei dubbi sul fatto che se non sei abituato a vincere, per quanto bravo, resterai sempre un perdente.
Peccato che non abbia capito prima che le due in Pro12 (entrambe) dovrebbero avere come obiettivo principale proprio questo; abituare alla vittoria.
Peccato che non abbia capito che il movimento di base, la formazione giovanile, non si alimenta attraverso la costruzione di tante nuove aule (accademie) ma attraverso l’immissione di tanti buoni insegnanti. Qualcuno che ti insegni a fare le aste prima di scrivere e dopo, quando hai imparato a scrivere, ti insegni a comporre il tema. qui molto spesso scriviamo i romanzi senza saper far le aste.
Per il resto quoto Emy
Beh, se qualcuno sapesse scrivere i romanzi, le aste non servono più. Il problema è che nessuna sa scrivere i romanzi.
notizie sul “rooster”??? ahahahah
si ti stanno trattando :come giovane apertura italiana 😉
no io mi sono gia accasato, ho altri 2 anni di contratto! 😉
no mez G ti vuole !!! tu no sai ma è così 🙂
ho dato la parole e stretto la mano al presidente e al DS..
e mi han cercato veramente altre squadre, anche in un campionato superiore e qui vicino casa!
ma io ho una sola parola, oltre a giocare allenerò i calci in tutte le squadre..
abbiamo un progetto da portare avanti, c’ è fermento! 🙂
ps hai letto cio che ti ho su skiscrapers e skyscrapers??? post de “gavazzi ne ha per tutti”!
😉
vedi Alfredo, il problema è che c’è sempre qualcuno che è convinto che le aste non servano, basta disporre degli scrittori e facciamo la letteratura da capo. E questo in tutti i campi.
E’ il nostro limite di popolo, abbiamo sempre bisogno di un genio che ci risolva i compiti per casa. Quando non c’è, pippe!
Buona giornata, anche ad Alberto
Ripeto cose già dette ma che credo importanti, la Germania di calcio ha molto da insegnare:
integrazione verticale, che non significa che tutto viene deciso dall’alto ma che si costruiscono strutture in grado di supportare il lavoro dei centri di formazione e delle società.
integrazione sociale, la multietnicità è un bacino potenziale enorme.
detto questo la federazione dovrebbe occuparsi di più dello sviluppo del rugby di base lasciando l’alto livello, penso al CF di milano che si allena in una struttura inadeguata (campo senza le misure necessarie) con ragazzi deportati anche da luoghi lontani, in una condizione dove le società non hanno strutture e formatori a loro volta formati alla bisogna.
La federazione dovrebbe mettere in pratica un progetto di finanziamento (non a fondo perduto) per edificazione di campi e sedi societarie all’altezza di quelle inglesi o argentine, creare un pool di formatori impegnati a insegnare ai formatori dei vari club sul territorio e poi, solo poi, prelevare i migliori virgulti.
Ho in mente un sistema più meritocratico nella selezione delle nazionali giovanili, frutto, oltre che della provenienza delle accademie, anche di un campionato giovanile degno di questo nome.
Il sistema delle franchigie (franchigie?!?!) del Pro12 va rivisto, creando sul serio un sistema di permit player che possa fare giocare ad un livello più alto i giocatori dell’eccellenza e contemporaneamente permetta ai celtici di mentenersi a livello giocando e non aspettando in panca o in tribuna che si faccia male il titolare di turno.
Per tutto ciò è evidente che la Fir oggi non è adatta al compito, ha 40 milioni che vengono spesi non si capisce bene come, con il rischio che a fronte di una diminuzione degli introiti crolli anche tutto il castello di carte.
Brunel è solo il vertice (non da solo) di una piramide costruita male, su una sabbia che si muove ad ogni soffio di vento, lui dovrebbe essere la fine di un processo virtuoso e non l’inizio, l’inizio dovrebbe essere una federazione che si rapporta con tutte (TUTTE) le realtà locali, non solo quelle di un ipotetico alto livello, il caso della Capitolina (non me ne vogliano gli altri) è emblematico, credo sia la società che sta sfornando il più alto numero di giovani rugbysti e questo accade perchè hanno strutture adeguate, formatori capaci e non pensano ad investire in stranieri o giocatori già arrivati, investono su se stessi.
Ecco io credo che siano questi i modelli da seguire…..
In tutta onesta’ penso che parlare del modello tedesco non aiuti. nel senso che e’ vincente ma noi non abbiamo i blocchi su cui costruirlo.
sarebbe meglio duardarsi intorno ed affidarsi alle best pratices piu’ assimilabili nella formazione da movimenti simili al nostro.
ma queste sono riforme di lungo periodo. e non centrano molto con brunel e la nazionale di oggi.
invece la nazionale e le due franchigie di oggi hanno problemi di breve periodo ed hanno bisogno di soluzioni a breve termine. e non vedo molta consapevolezza e presa d’atto delle responsabilita’ di oggi. e’ uno spingere tutto a monte le colpe e nessuno ha idee di come fare a cambiare le cose, ma nel frattempo si scannano su elezioni che dovrebbero contare davvero molto poco.
mi dipsiace umanamente per Brunel che si trova in questa situazione, spero che da questo momento di riflessione venga fuori con idee che possono funzionare. per fare una squadra competitiva in 18 mesi, perche’ non sta a lui fare un movimento competitivo.
la prima riforma del movimento italiano per me dovrebbe essere semplicissima. Ognuno fa il proprio lavoro, al meglio, e senza cercare alibi ed in silenzio. a tutti i livelli.
parole sante e non dico di più
Senza contare che la Germania calcisticamente é la squadra che piú di ogni alta ha avuto accesso alle final 4 e non aveva gli emigrati.
Poi senza il furto degli stramaledetti inglesi ora sarebbero a 5 titoli oltre ad essere la nazionale che ha giocato piú partite.
Organizzazione e progetto questo é il tandem vincente!!
Ri-Augh
si gino e’ verissimo quello che dici. pero’ per vincere il mondiale devono funzionare le cose al vertice.
di movimenti che funzionano e moderni ce ne sono spagnolo, belga, francia e vanno a cicli.
io mi accontenterei di importare il modello Coverciano nel rugby. altro che i patentini non servono…
sullo spagnolo pende il doping e non lo considero da imitare.
beh gino anche loro han rubacchiato con l’ Olanda e soprattutto con l’ Argentina a Italia 90, rigore inventato per i tedeschi, 1a0 e tutti a casa…percio…tutto si riequilibra infine!
non mez nel lungo termine non si rubacchia nulla :
più F 4, più partite giocate nei mondiali, primi nella classifica a punti dai siamo seri !!!
certo vero quel che dici, ma quel rigore regalato ad italia 90 grida ancora vendetta!!!!! vallo a rivedere 😉
Mah la Germania Tra il mondiale dopato del 54 ed il rigore inventato contro l’Argentina di Diego.. direi che dopotutto merita 4 titoli forse tre! Ma se Paragoniamo Calcio e Rugby, la verità è che italrugby non ha un identità di gioco! nel calcio c’è (era) L’ITalia del catenaccio, La germania che corre sempre il brasile di fantasia il gioco sulle fasce dell’Inghilterra.. Rugby abbiamo lo schematismo inglese la marea nera le ggazzelle ”rinoceronti” le pazzie francesi la grinta argentina e di italiano? un tempo era la mischia? e ora?
Concordo che siano soluzioni di lungo periodo, ma purtroppo nel breve non vedo nessuna. e Brunel fa con quello che ha….
gsp possiamo anche concordare che le scorciatoie servono per la l’alto livello ma l’Italia va avanti a prendere le scorciatoie e non pensare oltre al prossimi 2-3 anni da ormai troppo tempo senza mai mettere mano a politiche di lungo termine…e non mi sembra si possa parlare di risultati raggiunti esaltanti con questa impostazione…quando si iniziera’ a guardare oltre?Quando si sara’ al punto di non ritorno?
Concordo invece che Brunel abbia poco a che fare con il movimento in generale, non gli e’ stato dato quel compito quindi piu’ di tanto non poteva, puo’ e potra’ fare…
Sono daccordo, l’ho scritto che il problema vero e’ che mancano le politiche di lungo periodo, ma non c’e’ neanche la pazienza di aspettarle. i CdF vanno nell giusta direzione per me.
Su Brunel non puo’ fare niente sul movimento. ma puo’ fare moltissimo sulla sua squadra, come ogni allenatore, dirigente e preparatore di ogni squadra. e nessuno gli chiede di vincere sempre, ed e’ un vantaggio.
gsp sulla gestione della NAzionale sai benissimo che imputo a Brunel diverse colpe, che vanno al di la’ dei limiti del movimento…la squadra e’ in uno dei punti piu’ bassi della come andamento, e Brunel ha delle colpe da cui non si puo’ nascondere.
Noi siamo una piramide al contrario, l apice a testa in giù è il rugby nel suo aspetto organizzativo e di programmazione, la base all insù invece è tutto il carrozzone e gente che mangia e gratta i 40 milioni l anno, nel mezzo tutti i disgraziati che ci mettono la faccia e a scendere i giocatori, molti dei quali se giovani se ne vanno all estero, se un po’ avanti con l età si accontentano di giocare in fed1 o League 1, purchè scappino…
Ian non penso che ci siano tutti sti soldi nel rugby italiano. non mi sembra ci sia molto da rubare.
Spenderli male è peggio di rubare!!
dipende…
Per me il discorso del movimento e della base va separato dal rendimento degli atleti che vanno in campo con la nazionale…poi possiamo parlare di piramidi e di faraoni, di paragoni con il calcio (non capisco molto questo confronto con la palla tonda tedesca, parliamo comunque di un altro sport, basterebbe prendere come riferimento i modelli degli altri Paesi ovali più evoluti) e quello che si vuole, ma i problemi degli azzurri sul campo, oltre che individuali, sono anche responsabilità di Brunel…nel tour estivo abbiamo visto un’Italia scarica e senza motivazioni, una nazionale che ha saputo essere poco incisiva e che nelle prime due partite non ha segnato nemmeno un punto, mete tecniche a parte…qui c’è poco da attribuire al movimento, qui le responsabilità sono in primis di Brunel che non ha saputo scuotere a dovere questo gruppo…parla delle mischie che sono andate male, ma di che è la colpa? Poi la frase “Dai ragazzi sono arrivati delle risposte interessanti” mi lascia perplesso…in seguito possiamo anche parlare dei problemi strutturali del movimento, della formazione e di tutto ciò che ne segue, ma i problemi dell’Italia sul campo sono di Brunel, è lui che deve risolverli, c’è poco da aggiungere…
Interessanti non vuol dire positive. San sei un filosofo dovresti sapere che la semantica è importante, magari qualcuno ha giocato benino ma non si è preso delle responsabilità sul campo, la risposta è interessante
Kat che ogni tanto ci siano stati sprazzi positivi e delle buone prestazioni di qualcuno, anche nella orrenda partita contro le Samoa, non lo nego nemmeno io, ma la frase di Brunel mi sembra un pò troppo diplomatica…da una parte lo capisco pure, evidentemente non vuole sbilanciarsi con i giudizi negativi, ma dovrebbe fare una bella riflessione, questo si…
ps: filosofo de che?
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Te pare poco?
Tromboris causae 😀
aggiungo che l’allenatore di una nazionale deve occuparsi del suo gruppo di giocatori, dei problemi del movimento, della base e della formazione se ne deve occupare la FIR…beh, andiamo bene…
Da una parte fa piacere vedere e sentire un professionista che si assume le proprie responsabilità, ma deve andare dal suo dattore di lavoro e farsi ascoltare nei punti in cui siamo deficitari, io penso che sia ancora un allenatore capace e che quanto a formazione ne sa
Pensavo proprio giorni fa a questa cosa,sopratutto vedendo che ancora all’interno del nostro movimento ci sono guerre di potere,asti,e che non si riesce a costruire nulla tranne fare un sacco di accademie che poi non servono che a poco nulla.
Ribadisco che secondo me se si voleva trovare una via più veloce e meno rivoluzionaria ma che ti portasse in pochi anni quei 5,6 giocatori minimo ad un certo livello,sarebbe stato di togliere parecchie accademie,con i soldi di queste cercare a tutti i cosi con la nuova zelanda,o australia,o sudafrica,di creare un progetto erasmus se vogliamo dire o di piccola colonia in una di queste rerre dove giocatori giovani possono confrontarsi imparare stare dentro a un mondo rugbystico diverso e più evoluto di questo,perchè credo che alla fine il rugby e come una lingua se non ci stai in mezzo dove la si vive non riesci a cogliere tutto.
Certo a tutto questo ci sono svariati problemi ma siccome fino a poco tempo fa avevamo una federazione abbastanza ricca una cosa del genere la si poteva tentare”ci si era provato timidamente un estate con un club newzelandese mi ricordo”.
Poi ci sarebbe sempre il problema che un giocatore che cresce in certe latitudini e che è visionato non solo da occhi italiani potrebbe attirare l’attenzione anche di quel paese e nascerebbero casi “pasquali” ma su tot giocatori penso che questo rischio lo si potrebbe anche prendere..
Non so e da tempo che credo che per l’italia questo or ora sia l’unica via di uscita per non aspettare altri10 anni il treno dei primi 10…
Allora, è da 14 anni che si parla di riforme in qualsiasi salsa. Entrati in Celtic si doveva rivoltare il movimento come un calzino e invece più che una piramide abbiamo un labirinto. Mi ricorda tanto la situazione politica italiana.
In prospettiva si sta perdendo ulteriore tempo con un sistema di accademie ridondante e poco efficiente nel produrre giocatori di alto livello. Abbiamo un’Eccellenza mista che falcidia squadre, il prossimo anno avremmo un campionato a 3/4 e le FFOO vinceranno il titolo?
Cosa dette e ridette da tanti. Ma è evidente che le storture di sistema e gli interessi, su diverse scale, impediranno sistematicamente di affrontare la questione in modo pragmatico e deciso.
Secondo me nessuno , purtroppo, ha mai parlato di riforme. C’è stata , quella sì, un attesa di eventi che da soli, per il fatto che eravamo stati ammessi a corte, ci avrebbero fatto avanzare per inerzia verso il sole dell’avvenire!
Questo giro ti quoto!
Se ne è parlato molto, fatto molto poco. Poi, hai ragione, si pensava che col solo fatto di essere ammessi al tavolo dei grandi tutte le criticità si risolvessero da sé.
Provocazione…che non ci siano i personaggi giusti per fare questa “rivoluzione” ?!?!?!
Questo è evidente. Ma è altrettanto vero che tutti sono figli della stessa mamma. Ed è una mamma tradizionalista, che ha insegnato a rispettare i genitori e i nonni. Mentre tu mi insegni che le rivoluzioni si fanno quando, un figlio rinnega il padre e il nonno.
Allora è il caso che il babbo e il nonno mi mettano da parte, ogni generazione ha il diritto di affermarsi.
ian glielo hai insgnato tu??? ma quanti anni hai??? sei un “matusa” anche tu? ahahahah
sono daccordissimo con te, ogni generazione ha diritto ad affermarsi, anche facendo le scarpe ai piu vecchi..
il piu grosso problema qui in italia è che è un paese di vecchi, comandato da vecchi, età pensionabile piu alta al mondo, non vogliono mollarci nulla!!! poi vanno anche in giro a dire che ci sono i bamboccioni a succhiargli il sangue..
levatevi dalle balleeee!!!
una delle poche cose buone dei 5 stalle è proprio questa, veecchi, siete veecchi, siete moorti!!!!!
Una delle cose più inutili è augurare la morte a qualcuno. Arriverà sempre e comunque.
Come già qualcuno ha messo in evidenza sopra, l’assunto che gli italiani all’estero vengano sfruttati lo trovo
fuori dalla realtà. Forse questo vale per i fuoriclasse come Parisse ma purtroppo di Parisse ce n’è solo uno.
I vari Rizzo, Cittadini , De Marchi , Ghirardini ecc… non saranno mai caricati dei minutaggi che hanno avuto a
Treviso negl’ultimi anni…. (uno dei motivi dello scempio attuale della nostra mischia).
Le squadre del massino campionato inglese e francese hanno un tale completezza di organico in tutti gli ruoli
che questi ragazzi dovranno sudare caro una maglia da titolare o anche solo un ingresso nel secondo tempo.
Allora, a mio parere bisogna sempre distinguere i problemi della Nazionale con i problemi del movimento. Brunel deve prendersi le responsabilita’ di come sta andando la Nazionale, e’ pagato per questo, Gavazzi deve mettere il naso nel movimento, solo quello. Questo vuol dire dare carta bianca a Brunel, per poi non dover dividere il carico delle rogne ed accusarsi a vicenda. La Nazionale e’ composta dai giocatori che conosciamo bene e con questi bisogna lavorare, per il momento. L’organico di allenatori e’ semplicemente incompleto per poter competere ad alti livelli e Brunel ha solo aggiunto De Carli per allenare la mischia, lasciando i tre quarti con un allenatore non all’altezza del livello che si vuole raggiungere. Non parlo dei problemi dei calci, problema che se lo devono risolvere i singoli giocatori a proprie spese. Non c’e’ professionalita’ intorno alla Nazionale, troppa gente intorno che non serve, ruoli importantissimi lasciati vacanti. Poi ci sarebbe da rivedere le squadre Celtic con relative accademie, troppi pochi giovani sono stati presi dalle franchigie, che fine fanno i migliori ragazzi dell’U20 (sia che siano talenti o meno)????
Humpty condivido alla lettera quello che hai detto, soprattutto il fatto, evidenziato da pochi, che bisogna distinguere tra nazionale e movimento e Brunel deve prendersi le sue responsabilità…
ps: non pensare che con questa quotazione voglia intortarti come (mal)penserebbe @malpensante…
SAAAAAAAN 😉
@ Humpty day San Toy Boy ci sta:
San e Stefo, ma lo sapete che con l’eta’ che ho potrei gia’ essere una suocera????? con questo spero di avervi messo al tappeto 🙂
Humpty non penso sia quello il problema. sta a te decidere se ti va di sorbirti ore di pipponi sul rugby argetino e fijiano, e cuyani e cose varie…
Beh Humpty io ho 10 anni piu’ di San…
@gsp, lascia stare…l’altra sera mi vedo con un mio vecchio amico di scuola che ha vissuto anni a Buenos Aires per motivi di lavoro del padre e facciamo fare un giro per Roma ad un suo amico argentino che era venuto a trovarlo…beh, che palle! questo non seguiva il rugby, non seguiva il calcio, non seguiva un cacchio…e io che volevo parlare della stagione dell’URBA! questo tra l’altro abita a pochi metri dalla storica cancha del Belgrano Athletic dove sono cresciuti fior di Pumas come Bosch, Arbizù, la generazione dei Cubelli, ma come si fa??? ero intenzionato ad abbandonarlo sul lungotevere!
Secondo me lui temeva che ci provassi e non ti ha dato corda…
@stefo in questi tempi di amore liquido, dai 18 in su, l’eta e’ un particolare.
Humpty credo che Stefo si stesse proponendo con “ho 10 anni piu di San”..
🙂
incredibile, neanche blog and nicknames riescono a bloccare le magie di @San. numero Unoooo!!!
@HumptyDumpty: lo status “quasi-suocera” è proprio il target preferito di @San.
Stefo, hai 30 anni? ….
Magari humpty…38 tra un paio di settimane.
@Humpty, ma io mica ho vent’anni…sono più maturo di quello che pensi…
… quindi San 28 ….. hmmmm
ahahah….@Humpty me stai a provocà…
…palesemente!
@San, gioca di tuo…
Mamma mia che tortura! La possibilità di estrinsecare la tua più grande passione con uno che dovrebbe corrispondere, e trovare un muro di gomma. Frustrante… @San, ma non è che il tuo amico ti ha fatto uno scherzo? A un certo punto, cominciavi a correre e lo lasciavi lì 🙂
il mio amico già mi aveva detto che questo non seguiva il rugby, in effetti non è che tutti gli argentini debbano seguire il rugby, tra l’altro la palla ovale è uno sport riservato più ai ragazzi delle classi agiate e/o che fanno parte di un CLUB, però sicuramente è molto più diffuso che da noi e comunque c’è un grande seguito…questo invece sembrava proprio estraneo, anche se mi ha detto che aveva sentito nominare il CUBA, il CASI e il SIC (beh grazie, anche un italiano che non segue il calcio conosce il Milan, l’Inter e la Juventus)…e vabbè…
che sifga San. andava abbandonato sul lungo tevere come una nutria qualsiasi.
Ahahahah San: è la “nemesi storica” che si è abbattuta su di te… 🙂
vanno a fare le riserve in A o eccellenza dietro a giocatori più pronti, ma magari già al limite delle loro potenzialità, italiani o, ancor peggio, stranieri e vivacchiano un paio di anni così, se sono fortunati e talentuosi (nella squadra giusta) magari li vedi titolari e forse, in un paio di anni, vengono presi dalle celtiche….
la cosa che mi fa sorridere in tutti questi commenti è che una filiera che potrebbe funzionare da domani c’è già, i club formano, le accademie (non 40, ma 15/20) migliorano tecnici e giocatori con stages e camp, non “rapendoli” per anni interi, implementando staff federali e staff celtici, regole stringentissime per il campionato domestico (X stranieri, Y over 30, min Z U21 per squadra) con budget massimo da semipro in cui la fed premia l’utilizzo di giovani interessanti indicati dalle celtiche, e giro 3/4 anni la situazione migliorerebbe, ma nessuno lo vuole fare e questa sarebbe una soluzione semplicissima e neanche la migliore, vedi che se tutti sono nella stessa barca e dipendono uno dall’altro, improvvisamente arrivano i tecnici ed i giocatori, con una logica mirata ad ottenere risultati (perlomeno le domestiche).
il limite, per il nostro movimento, del torneo celtico è che la scelta si riduce a pochi, quello che fa il sistema accademie, partono in 300 arrivano in 40 e da quelli devi pescare, aumentare la disponibilità significa creare alternative e dare più possibilità a tutti, la stessa diversa visione di come si fa rugby ti permette di creare più giocatori (la squadra X preferisce giocatori potenti, la Y gioca principalmente a 10 uomini, la Z preferisce giocatori tecnici e gioco a largo) ed alternative rispetto all’omologazione del monopensiero “tutti devono giocare così con questa tipologia di atleti”
C’è una sindrome dietro questa storia del lungo periodo, dovuta a decenni di propaganda e di politica accentratrice, settaria, autoreferenziale. I giocatori si fanno e si farebbero anche ora, la maggior parte li perdiamo per strada con una filiera ristretta, stupidamente professionistica fin dai 15 anni senza avere alcuno sbocco, con staff tecnici federali ridicoli per numero e qualità. Come per gli albanesi al tempo di Enver Hoxha, tutti a costruire bunker in attesa dell’invasione e nessuno sapeva neanche dove fosse l’Albania. Ci vuole tempo per diventare grandi, molto meno per cominciare a costruire un rugby sostenibile ed appetibile, e siamo alle ultime chiamate per gestire il passaggio in Celtic e in nazionale. Alla fine, a livello competitivo internazionale abbiamo da gestire due squadre pro, la nazionale maggiore e la Under20, due o tre anni di sbattimento ci stanno ma di sicuro far niente è peggio. Comunque questo signore ha detto e fatto quello che ha voluto per tre anni, quando c’era da prendersi i meriti non s’è tirato indietro, quando andava male errori individuali e scaricare i giocatori, adesso siamo al so di non sapere e la filiera non funziona. Non mi meraviglia, si sa cosa ne pensi, ma ce lo meritiamo tutto.
😀
Humpty, dissertare di rugby con competenza e ascoltare Claudio Lolli è sicuramente un buon biglietto da visita per gli intenditori…
il problema è che questo signore credeva di andare in un paese dove l’alto livello era gestito decentemente, come nelle alte celtiche, ad es, in cui c’era una base solida, ma la nazionale era la punta di diamante, invece si è reso conto che nel tempo niente cambia e quando la patata ha cominciato a scottare non sapeva dove appoggiarla e se la è dovuta tenere ben stretta tra le mani, si è trovato giocatori scoppiati (mentalmente, fisicamente, tecnicamente, è secondario) con nessuna alternativa credibile ed un movimento che si faceva gli affarucci propri, dalla testa alla coda, di cose ne ha sbagliate non poche, ma la barca affonda per altri motivi, lui, al max, ha tolto un paio di tappi dal fondo e non sa più dove li ha messi, per cui le falle sono aumentate.
non si aspettava che la mischia facesse questa bella figura da chiodi…..ok peggio di quanto pensavi, ma non dirmi che non avevi capito che eravamo in difficoltà là davanti, certo che se in italia i piloni sono 8 e 4 sono rotti, c’hai poco da inventarti, hai le mani legate? allora o sbatti i pugni sul tavolo o te ne vai, certo che se ti dicono “ti servono centri? ne abbiamo 9, 2 non giocano al club, 2 hanno le mani di marmo, 2 hanno 48 anni e sono mezzi rotti, 1 mi sta sulle balle, scegli pure!” non è che puoi fare chissachè.
quando le cose funzionavano e faceva qualcosa di diverso e convincente ha fatto bene a prendersi i meriti, adesso deve prendere le critiche dovute, ma nessuno può far diventare gli ABs una squadra di serie C, e per avere dei buoni giocatori deve funzionare altro, prima del selezionatore/tecnico della nazionale (io non la butto dentro di piede neanche dai 15mt in mezzo ai pali, inutile che mi metti di fianco un allenatore delle skills di calcio, non saprò mai piazzare o droppare, poi magari l’allenatore dovrebbe capire che a 10 come piazzatore principale è meglio giochi un altro, spero di essermi spiegato)
Francamente distinguere tra nazionale e movimento mi sembra….mah lasciamo perdere.
La nazionale esprime il movimento e se il movimento é zero zero sará la nazionale.
Se le due celtiche sono ultime un motivo ci sará.
Infatti in nuova zelanda la nazionale é avulsa dal movimento. 😉
Brunello é il selezionatore della nazionale e se ha assi vince se no perde come hanno fatto gli altri.
Brunel dimettiti.
Passaggio ai quarti? siamo seri.
Nell’intervista si riferisce alle due franchigie, ma credo ritenesse che tutto il rugby italiano (inteso come sistema) fosse più avanti, quando è arrivato 3 anni fa. Che sia rimasto sorpreso dalla controprestazione della mischia contro Samoa è grave, sia perchè dovrebbe conoscere bene i giocatori, il loro stato di forma e così via, sia perchè si sapeva che quello era il punto di forza dei padroni di casa. Cmq, si rafforza sempre più in me il convincimento che ad Ottobre 2015 darà le dimssioni.
io temo (e spero con una bella filippica di accuse belle pesanti) che se vanno male i TM di novembre lo faccia anche prima
comunque sono d’accordo anch’io abbia visto un’involuzione inaspettata e drastica in tutto il movimento, non solo nelle prestazioni celtiche, non per niente all’inizio andava a vedersi anche l’eccellenza e poi ha mollato tutto
@Giovanni, non so, tu l’ hai sempre avuta con le dimissioni dopo l’ ottobre dei Mondiali, potrebbe essere, anche se spero di no. Magari hai ragione, però sul movimento più avanti, non saprei dire, forse penserei il contrario, la base per la nazionale era più ristretta, posso dire una banalità e scrivere di un momento di passaggio, di crescita?, Forse, sto solo sperando, a novembre con Samoa, l’ unica, potremmo vincere e durante il 6N raddrizzare, in parte, la barca.
Non so se ieri avevo perso il pezzo al riguardo queste le squadre degli U18 che si sfidano oggi in Argentina:
Argentina: 1- Felipe Helman, 2- Gaspar Baldunciel (capitán), 3- Santiago Medrano; 4- Manuel Plaza, 5- Franco Molina; 6- Benito Paolucci, 7- Joaquín Alonso, 8- Federico Ruiz; 9- Patricio Baronio, 10- Martín Elías; 11- Agustín Fumagali, 12- Gonzalo Muñiz Bullrich, 13- Alejandro Rocha, 14- Julián Domínguez; 15- Enrique Camerlinckx.
Suplentes: *Números a confirmar. 16- Manuel Urban, 17- Rubén Ricco, 18- Gonzalo Del Paso, 19- Nahuel Milán, 20- Bruno González, 21- Joaquín Barreiro, 22- Facundo Domínguez, 23- Augusto Codermatz, 24- Estanislao Pérez, 25- Jano Cheer y 26- Jerónimo Roca.
Entrenadores: Rodolfo Ambrosio y Mauricio Reggiardo.
Italia: 1- Daniele Rimpelli, 2- Marco Manfredi, 3- Marco Riccioni; 4- Jacopo Morona, 5- Gabriele Venditti; 6- Leonardo Manni, 7- Nardo Casolari, 8- Duccio Cosi; 9- Matteo Maria Panunzi, 10- Giulio Colitti; 11- Peter Mokom, 12- Andrea Bronzini, 13- Marco Zanon, 14- Gabriele Leveratto; 15- Massimo Cioffi.
Suplentes: 16- Alberto Rollero, 17- Massimo Ceciliani, 18- Giacomo Doria, 19- Daniel Orso, 20- Giovanni Lucchin, 21- Ludovico Banzato, 22- Pietro Gaggero, 23- Erik Dho, 24- Darío Schiabel, 25- Giorgio Perotto, 26- Mattia Zago, 27- Giacomo Bonfiglio y 28- Giovanni Licata.
Entrenador: Massimo Brunello.
Ah e giocano al CASI in onore di un ex vip, ex candidato politico sconfitto pesantemente alle ultime elezioni di Onrugby…
i ragazzi argentini non li conosco, ma guarda che il grande Mauricio Reggiardo, che non so se ricopre ancora l’incarico di allenatore della mischia dei Pumas, è un marplatense, ma ha giocato una vita al CASI…il mitico Rodolfo Ambrosio invece ha lasciato bei ricordi in italia da giocatore (qui al CUS Roma, a San Donà e non so se abbia giocato da altre parti), ma anche da allenatore (sempre da queste parti con il Segni, ma anche al Petrarca), è un cordobese del Tala, i suoi figli giocano proprio là, anzi uno dei due, il mm, è stato ingaggiato or ora dal Calvisano (per la felicità di cui vuole sapere notizie sul roster calvino) e da ragazzino, quando il padre allenava a Segni, si è formato un periodo con le giovanili della Capitolina…
…sulla gelateria dello zio non ci dici nulla? 🙂
l’ha chiusa il mese scorso…
Però, è gravissima questa disinformazione sugli under argentini. S’è dato alla politica e questi sono i risultati. Mah.
caro mal però avevo dato informazioni su due talenti u.20 che hanno fatto parte del gruppo del Pampas XV e uno dei due anche con i Pumas in questi TM…trattasi del promettente tallonatore Montoya del Newman, che ha vestito la camiseta dei Pumas questo Giugno, e del seconda linea Petti-Pagadizabal del SIC…entrambi giocavano nel torneo giovanile dell’URBA e sono stati portati a quei livelli…succederà mai in Italia? Petti tra l’altro ha da poco esordito con la primera del SIC in questo Torneo dell’URBA e los zanjeros sono pure tornati a vincere alle seconda giornata del Top 14 contro i maristi platensi del San Luis…per il CASI invece seconda sconfitta consecutiva, sotto il diluvio s’impongono gli Alumni 21-11…
L’allenatore degli argentini è il padre del nuovo utility back del Calvisano.
una precisazione per tutti gli utenti:
nei giorni scorsi ho notato che sta postando un utente con il nome “Frank”.7
Preciso che non sono io (nessun problema con l’utente, solo per evitare confusione).
@la redazione: non sarebbe meglio evitare che si possano registrare nick praticamente uguali (p.e. “frank” e “Frank”)?
saluti
ciao frank, guarda che l’utente @Frank è da molto che scrive qui, in passato aveva commentato sporadicamente, una volta te lo feci pure notare…inoltre c’è anche @franky, mi pare sia un utente travigiano…tranquillo, almeno io, so che quello che c’ha la effe piccola sei tu…
E quello con la F é quell’ altro 😉
in effetti, vabbè dai si era capito…mi riferivo a @frank che è uno di quelli che frequentano da molto il blog, il romagnolo (mi pare)…anche se ultimamente latita…
🙂
San, ma lavori all’anagrafe o sei proprio così di tuo?
ahah…diciamo che ho una buona memoria (ho pure un’altra cosa buona, ma non me la ricordo), scrivendo qui da due anni mi ricordo (più o meno) le provenienze e le storie degli utenti che qui bazzicano spesso…sono la vostra DIGOS…occhio @fracasso so dove ti nascondi in questo momento…
Caro san, il Veneto è piccolo e io per il momento non sono un latitante. Diciamo che tengo molto alla mia riservatezza ma ammetto di aver lasciato sin troppi indizi, che ti prego di ricomporre solamente nel tuo intimo…
si’ sono il romagnolo 🙂
ultimamente latito perchè il lavoro mi fiacca tanto e faccio fatica a stare dietro al sito.
leggo solo gli articoli piü interessanti e i commenti li guardo solo rapidamente
infatti frank, tu sei il romagnolo! stile completamente diverso, tranquillo si era ben capito 😉
2011: tutti nauseati dal difensivismo tutto mischia di mallet acclamammo brunel come il rivoluzionario del rugby italico, il profeta del gioco aperto.
2012: prime vittorie al 6 nazioni. Brunel ci ha dato un gioco finalmente! Tutti contenti.
2013: l’Italia comincia a perdere. Primi spifferi… qualcuno a bassa voce comincia a rimpiangere le poche ma sicure certezze del passato
2014: l’Italia continua a perdere, e gioca male. Il gioco aperto non si vede, la mischia è messa sotto dai giapponesi. Vli spifferi diventano tornado.
Non è un uomo che poteva salvarci, non sarà un uomo a condannarci. Brunel non è la causa ma uno degli effetti.
Io non escluderei che Brunel abbia anche sfruttato l’onda lunga del lavoro di Mallet e del suo staff. Se ricordi come si difendeva sui punti d’incontro quando c’era Mouneimne e come si difende adesso e pensi alla curva di evoluzione negativa forse qualche dubbio verrà anche a te
D’ accordo al 100%, di Mouneimne si sente una gran mancanza, per non dire di un coach dei calci, che non c’è mai stato. Ma sono cose già dette, diverse volte, per il resto l’ ho sempre pensata in tono con il topic, e moltissimi, qui gli interventi sapienti, al solito, che leggo volentieri e trovo molto centrati. E fatti da personaggi più competenti e aggiornati di me.
C’era il coach dei calci. Fatto fuori con la nouvelle vague.
Trovo incredibile come gli stessi giocatori possano aver dimenticato una lezione tanto preziosa…
concordo mancano tanti specialisti in molti ruoli i nostri giocatori ne hanno biu bisogno di altri e noi rispetto ad altre nazionali ne facciamo pure a meno…
Doppio tesseramento subito per atleti u23 delle CELTICHE
fine 1tempo gattini 15 – 0.
15m 2t gattini 20 – 0 in 14
Splendido. Il pensiero rivolto alla situazione in cui versa la Nazionale, Claudio LOLLI che canta “Aspettando Godot”: infelicità, mestizia, tristezza e depressione infinite, non resta che tagliarsi le vene. Per il lungo.
Preferisco Rossella O’Hara ” Domani è un altro giorno!”
Esatto, più equilibrio e una giusta prospettiva delle cose.
E un pezzo “in spinta”, de “il Boss”, piuttosto, tipo “We Take Care Of Our Own”.