La tassa celtica e le accademie italiane, troppe per i neozelandesi

Un episodio curioso avvenuto al meeting IRB di Dublino che può tornare utile per porci qualche domanda

COMMENTI DEI LETTORI
  1. secondapescatrice 17 Giugno 2014, 08:18

    La dichiarazione di Castro, proprio per la sua semplicita’, coglie in pieno il nocciolo della questione:ma sono proprio necessarie un cosi’ alto numero di accademie?
    Ovvio hanno anche un costo, ma se ogni club di eccelenza ne possedesse e ne gestisse una, con tutti i relativi costi, e la FIR andrebbe a sborsare solamente dei bonus non si potrebbe risparmiare un bel gruzzoletto?
    Capisco che e’ fantarugby ma secondo me questo modo di gestione sembra sia stato attuato per spendere nel piu’ breve tempo possibile i soldi ricevuta dall’entrata del sei nazioni, al grido:”piu’ soldi…piu’ voti!”

    • Hullalla 17 Giugno 2014, 09:49

      Non e’ solo una questione di numero di accademie, ma anche di organizzazione, obbiettivi, controllo, efficienza della spesa.

      • ginomonza 17 Giugno 2014, 10:37

        è innanzitutto una questione di numero perchè più ne hai meno puoi spendere per accademia e meno risultati avrai e si vede

  2. boh 17 Giugno 2014, 08:26

    Ecco, tanto per rimarcare, chissà cosa ne penserebbe Graham Henri di questa situazione. Secondo alcuni se ne starebbe zitto nel rispetto delle regole. Ma guarda caso il CEO NZ non ha rispettato le famose regole. Forse perchè non gli va di essere cornuto e mazziato. Un po come noi insomma. Tu che ne pensi Alberto?

    • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 09:08

      Il tema posto dall’articolo di presentazione è volutamente forzato. Non credo che ai neozelandesi interessi se in Italia ci sono tante o poche accademie. Loro non capiscono perchè a gestirle sia la Federazione. Nell’organizzazione del rugby ( e dello sport) anglosassone le federazioni non gestiscono nulla direttamente.
      Su questo potremmo anche discutere se in Italia debba essere la Federazione o la società sportiva a gestire la formazione tecnica dei giocatori. La tradizione dello sport italiano prevede che le federazioni abbiano i centri federali.
      La domanda da porsi è se tutte le società di eccellenza hanno una struttrua in grado di garantire continuità ad un accademia.
      Sul commento di Castrogiovanni, non perderei troppo tempo. Non mi sembra un dirigente sportivo di provata esperienza.

      • Paolo 17 Giugno 2014, 09:42

        Ciao Alberto, ti assicuro che alla riunione di Dublino hanno avanzato dubbi sul numero e non sulla gestione. Credo che non si permetterebbero di intervenire sul “chi” debba gestirle. Magari non capiscono perché sono gestite dalla federazione, ma non penso che si permetterebbero di aver nulla da ridire su questo.
        Diverso è il discorso sul numero: se tu chiedi soldi per quel motivo, chi deve concederli qualche domanda se la pone.
        Comunque a ottobre, probabilmente, i fondi verranno sbloccati.Non è sicuro ma un po’ più facile di qualche mese fa

        • andrease 17 Giugno 2014, 14:51

          io spero di no, spero davvero che quella gente capisca che la FIR li sta prendendo per i fondelli… tanto sarebbero comunque 2,4 milioni buttati in chissà che cesso da Alfredone e soci…

      • soa 17 Giugno 2014, 11:38

        Abbiamo centri federali per gli sport olimpici. A calcio abbiamo un centro federale vecchio di 60 anni, Coverciano. Tutto il sistema formativo è gestito (male) dalle singole società. Lo stesso è sempre successo nel rugby, dove i club hanno cresciuto i loro giocatori.

      • gian 17 Giugno 2014, 11:47

        bisogna rovesciare il discorso, l’accademia a gestione centrale dovrebbe essere di rifinitura, non di formazione, la formazione interna, poi vuoi chiamarla accademia, vuoi chiamarlo settore giovanile, è un altro discorso, con metà della spesa, affidando ai club la gestione, magari non a tutti, con supervisione federale e poche accademie centrali per tecnici ed atleti top o per skills precise, in fondo la grande forza dell’accademia è che i ragazzi vivono all’interno e fanno un lavoro da pro. mi vengono in mente almeno 8/10 società in grado di gestire un discorso del genere.
        poi se il fatto che ci siano più accademie tra pronte e previste (40 se non sbaglio) che squadre in pro12, eccellenza e serie A non ti pare una storpiatura allora è inutile discuterne

      • San Isidro 17 Giugno 2014, 14:24

        “Il tema posto dall’articolo di presentazione è volutamente forzato”…@Alberto, mah, su che basi dici questo?

        • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 17:00

          Perchè affiancare un commento di Castrogiovanni, estrapolato da non si sa bene quale contesto, a suffragio di un iniziativa della NZRB, è una evidente forzatura! Anche se, ripeto, i commenti di Castrogiovanni, quale dirigente sportivo, mi lasciano del tutto indifferente.

    • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 09:27

      Quello che fatico a comprendere è perchè degli Italiani si schierano con i neozelandesi che vorrebbero toglierci dei finanziamenti. Mi sembra tanto la parabola del marito che si taglia gli zebedei per far dispetto alla moglie.

      • boh 17 Giugno 2014, 09:40

        Alberto, non è che si è contenti se ci tolgono i finanziamenti. Il problema è che tali finanziamenti li usiamo in malo modo. Perciò che ci siano o no a noi non cambia nulla. Probabilmente a te che difendi lo stato di fatto, se li tolgono qualcosa ti cambia.

        • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 09:48

          Io non difendo lo stato di fatto, non ho nessun interesse diretto. Dico solo che dovendo scegliere se avere 3/4 milioni in più o in meno, preferisco averli in più.

          • Hullalla 17 Giugno 2014, 09:52

            Milioni ne abbiamo (e ne abbiamo avuti) un sacco in FIR da quando siamo entrati nel 6 Nazioni.
            Li abbiamo usati bene? Sono serviti a qualcosa di utile?

          • ungar 17 Giugno 2014, 10:41

            .. dipende, se vengono usati per cene o sbevazzate anche no .. o quantomeno che mi invitino .. 😉

        • Paolo 17 Giugno 2014, 09:57

          In realtà noi quei soldi li chiediamo all’IRB per le Accademie ma verrebbero poi usati per coprire la tassa celtica

          • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 10:05

            Sempre nel bilancio FIR finiscono! o no!

          • Paolo 17 Giugno 2014, 10:07

            certo, la mia era solo una puntualizzazione. Anche perché se vai a chiedere i soldi all’IRB per coprire una tassa di partecipazione non te li daranno mai

          • maz74 17 Giugno 2014, 10:35

            Me è questo il vero punto, la FIR chiede soldi per le accademie, quindi il rugby di base e la crescita dei giovani, ma nella realtà li usa per l’alto livello, ma vi sembra normale che la IRB sia d’accordo su questo? Pensiamo tutti che gli altri siano fessi?

          • Maggicopinti 17 Giugno 2014, 10:55

            Beh speriamo che quelli dell’IRB non abbiano nessuno che i)conosce l’italiano ii)legga con continuità questo sito. Altrimenti col c….che ci danno i soldi “per le accademie”.

          • Dagoberto 17 Giugno 2014, 15:25

            Mi sembra un discorso di lana caprina; la FIR ha un bilancio fatto di diversi capitoli di spesa, tra i quali quello afferente la formazione per la quale sono previsti, a livello di budget, costi annuali ben determinati. Ricevere finanziamenti dall’IRB significa, in buona sostanza, nuove energie economiche da introdurre nei flussi d’ingresso al fine, appunto, di finanziare le tante spese previste, ergo, quanto destinato alla formazione di eventuale provenienza IRB libererà risorse economiche da poter dirottare al pagamento della tassa celtica senza aggravi aggiuntivi nella partita generale dei costi. Si tratta, semplicemente, di un banale effetto da vasi comunicanti. Non ci vedo nulla di strano e non è il caso di denunciare brogli o mistificazioni contabili. Strano, invece, ritenere degno di nota lo stupore di chi vede destinati questi denari a naturali antagonisti, perchè questo si è nel marasma di una confederazione internazionale rappresentata da paesi che hanno molta poca generosità nei fatti verso il prossimo. Prendere, poi, a modello ogni cosa che faccia la NZL o altro paese ben più evoluto organizzativamente del nostro, ma non perchè più bravi, ma semplicemente perchè è da almeno il triplo degli anni che si dedicano al rugby rispetto al nostro bel paese che, dopo le prime esperienze al tempo del fascio mussoliniano, ha dovuto aspettare gli anni 60 per ripartire dopo essersi ripulito da inevitabili pregiudizi che abbinavano, inspiegabilmente, questa disciplina al fascismo, quasi fosse una sua esemplificazione sportiva, pagando ancora oggi un ritardo indiscutibile anche in termini di maturità culturale. I club possono occuparsi di formazione sportiva se hanno mezzi economici e culturali per farlo e gli uni sono, spesso, direttamente connessi con gli altri, perchè con il volontoriato non si fa tanta strada. Che la FIR spenda soldi per la formazione organizzandola nell’ambito delle proprie strutture organizzative ed infrastrutturali piuttosto che finanziando organizzazioni terze (i club, appunto), non cambierebbe l’entità dei costi generali, sarebbe solo una partita contabile diversa. Tra l’altro, una parte delle infrastrutture impiegate per la formazione sul territorio è di proprietà o gestione di singoli club, che percepiscono, quindi, dei finanziamenti FIR per il loro impiego. Si tratta semplicemente di una guerra di potere che non riesce, comunque, ad offuscare le buone cose che dalle accademie, invece, incominciano ad uscire, giocatori che si sono accasati in pianta stabile nell’alto livello nazionale ed, alcuni di questi, richiesti da molti club internazionalmente affermati.

        • Pilier 17 Giugno 2014, 10:11

          è una domanda interessante, se i club sono in grado di assorbire il sistema accademie….
          è una mia opinione eh…ma ritengo che “il corpo estraneo” non siano i club quanto le accademie.
          Anzi ritengo che in questi anni molti club, grandi o piccoli, per attrarre i ragazzi e trattenerli, stiano investendo molto su di una formazione di un certo tipo, quasi a reazione di ciò che avviene nell’ambiente del così detto alto livello.
          La domanda rimane comunque interessante, perchè oggi viviamo in questo ambiente e un colpo di spugna sarebbe molto, molto complicato. Penso solo ai contratti in essere (allenatori, video analyst, fisioterapisti ecc.), le società che ospitano le accademie, i ragazzi che ne fanno parte ecc.
          Per me la difficoltà a comprendere tutto questo sistema sta anche in una frase detta da troncon, proprio in un’intervista rilasciata qui a onrugby, dove afferma che ogni ragazzo che inizia a giocare a rugby deve puntare a diventare professionista….
          Per un paese con un campionato come il nostro, suona veramente molto distaccata dalla realtà…un po’ come tutto il sistema creato…

          • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 10:19

            Il tuo commento centra il problema. Andrebbe approfondito. Io credo che la crisi economico finanziaria abbia reso più difficile ogni cosa, facendo traballare molte società di vertice.

          • Da 17 Giugno 2014, 12:16

            Anche io sono d’accordo con Pilier. La FIR non riesce a creare un sistema per cui il ragazzo che si avvicina al Rugby abbia una prospettiva di crescita, sia tecnica che formativa, adatta alle sue esigenze.
            Come diceva ieri Alberto, se non insegniamo il Rugby nelle scuole come fanno Basket e Pallavolo, non possiamo sperare che gli atleti migliori giochino con la palla ovale. Aggiungete anche che, se lo fanno, trovano tecnici non preparati a dovere perché volontari ed è chiaro che le Accademie hanno scarsi risultati perché sono loro a colmare le lacune dei ragazzi che, in teoria, non dovrebbero avere.
            Il punto fondamentale, lo ribadisco, è riformare il settore giovanile e l’alto livello partendo da iniziative di base che portino tutti a crescere, dagli allenatori ai giocatori, altrimenti non andremo mai da nessuna parte

      • Stefo 17 Giugno 2014, 11:32

        Perche’ se i soldi vengono usati per il professionismo invece che per lo sviluppo e parliamo di soldi internazionali non ci vorra’ molto perche’ anche altri paesi facciano il trucchetto dell’Italia e quindi finisca che la IRB invece che finanziare progetti di sviluppo veri finisce per pagare il professionismo delle federazioni.

        Al contrario di molti c’e’ qualcuno che ha a cuore il rugby internazionale e lo sviluppo del rugby in generale, che non pensa solo al giardinetto Italia ed agli affari propri.

        • Pilier 17 Giugno 2014, 14:21

          preciso….secondo l’esperienza avuta direttamente con alcuni ragazzi spediti nelle accademie (U18 o U20 è abbastanza indifferente), il lavoro fatto da queste non è che abbia migliorato così profondamente i ragazzi che ci sono stati!
          Anzi, a fronte di un investimento così alto, tempo dei ragazzi, tempo di chi li porta anche solo nelle accademie, investimento finanziario della federazione ecc.. faccio fatica a vedere tanti aspetti positivi decantati…
          Sopratutto, e su questo penso di far fatica ad essere smentito, i ragazzi con questo metodo perdono uno dei valori fondamentali…l’attaccamento ad una maglia e le tradizioni legate ai club.
          Se parliamo di mondo anglosassone (senza andare troppo in là i nostri cugini francesi stessi), parliamo di club con tradizioni ed orgoglio, che trasmettono a tutti coloro che indossano quella maglia.
          Questo è il valore fondamentale che si perde con le accademie….

          • gipu 1 Agosto 2014, 18:45

            Per ragazzi che vivono in zone dove le società di rugby sono ben organizzate, forse le accademie aiutano poco, ma in zone dove il rugby (pur con buon numero di iscritti ) è ancora “amatoriale”, dove le società sono tirate avanti gratuitamente da appassionati e non ci sono mezzi per allenatori che possano far crescere i ragazzi che hanno le qualità, allora le accademie sono una possibilità concreta di crescita.

  3. Stefo 17 Giugno 2014, 08:33

    Chissa’ che a forza di sentire e capire le differenze con il resto del mondo ovale dove le cose funzionano la gente capisca perche’ queste Accademie non rappresentano una speranza per il sistema italiano…almeno la gente normale parte del movimento perche’ chi comanda sappiamo che non solo non lo capira’ ma le trova un ottimo sistema per dividersi la merenda con gli amici.

    • mezeena10 17 Giugno 2014, 10:05

      e garantirsi i voti per una eventuale rielezione..con la formazione vera e propria hanno poco a che fare!
      chiaro, per chi vuole vedere caro Stefo!

  4. crosby 17 Giugno 2014, 08:41

    Se non erro il sistema accademie costa annualmente 7 milioni di euro e i risultati delle nazionali non sono poi tanto meglio rispetto a pochi anni anni fa dove di accademie non vi era traccia.
    La creazione di queste e’ servita più a “sistemare gli amici degli amici” quali tecnici, fisioterapisti, video-analyst, etc…rispetto ad avere un obiettivo vero per migliorare il rugby italiano.
    A mio avviso e’ più semplice, piu efficace e molto meno costoso puntate sui club e creare in questi le eventuali accademie.
    La FIR dovrebbe monitorare l’attività di queste e correggere magari il tiro.
    Il fatto inconfutabile e’ che l’avere oggi 42 accademie tra U20/U18/U16 dando contributi importanti alle realtà che le ospitano, vuol dire avere l’appoggio di questi club per le prossime elezioni.
    E’ stato preferito lavorare più sulla politica che sul risultato sportivo…dando un’occhiata ai risultati di questi giorni dell’Italia, Italia Emergenti e U20…si certifica che il sistema accademie ha fatto un buco nell’acqua…

    • 6nazioni 17 Giugno 2014, 10:14

      centrato in pieno il discorso delle (*) italiane……….

      • maz74 17 Giugno 2014, 10:32

        Gavazzi è stato eletto grazie alle promesse di elargizioni e quindi lo schema prevedeva una moltiplicazione di strutture federali che portano soldi ai club locali e quindi voti, nonchè la moltiplicazione di figure (preparatori, allenatori, dirigenti) e quindi altre “amicizie”.
        Però il sistema così non crea plusvalore, anzi c’è una dispersione di risorse e non si producono risultati.
        Per me dovrebbero creare due tipologie di accademie:
        U16 a gestione locale (utilizzando le squadre di eccellenza)
        U18 e U20 a gestione federale con tre centri federali nazionali (Parma per il nord-ovest, Padova per il nord-est e Roma per il centro-sud) ed ingaggiare tecnici stranieri (neozelandesi sarebbe meglio) per la formazione.

        • gsp 17 Giugno 2014, 11:15

          Perchè l’U16 all’eccellenza se non hanno alcuna esperienza in quella fascia d’etá?

          È quello il problema che rilevo io. Tutto torna all’eccellenza che non sono necessariamente i club che formano, anzi per molti versi sono la zavorra del movimento.

          • maz74 17 Giugno 2014, 11:31

            Dato che si parla di ragazzini minorenni, vedrei meglio delle strutture locali, che non è detto che siano per forza dell’eccellenza, per una questione di vicinanza con scuola e famiglia.

          • gsp 17 Giugno 2014, 12:11

            ma quello ti porta all’altro problema. visto i numeri esigui nel breve periodo devi concentrare anche occasionalmente i giocatori validi intorno ai pochi tecnici validi, anche solo una volta a settimana. e li i costi iniziano a salire.

            per quello con tutto il rispetto per il CEO della NZRU, forse non ha ben chiaro di che parla.

          • maz74 17 Giugno 2014, 14:25

            Ci sono realtà in Italia dove svolgono un discreto lavoro e che se avvessero risorse maggiori e la possibilità di collaborare con staff tecnici all’avanguardia, potrebbero svolgere un lavoro ottimo e con costi sostenibili.
            Oggi invece abbiamo realtà sparpagliate per meriti politici e non meritocratici e costi altissimi.

    • Jaapx 17 Giugno 2014, 17:56

      Io credo che l’Italia stia fallendo in molti rami sportivi anche per colpa delle accademie. In atletica, tennis e in tantissimi altri sport non riusciamo più a tirare fuori un atleta di livello da non so quanto. A mio avviso, oltre al fatto che il calcio monopolizza l’attenzione dei piccolissimi perchè ha più “pubblicità” e spesso vengono indirizzati li dai genitori, i ragazzi (dai 13/16-18) anni vengono spolpati dalle accademie. Ho visto tantissimi ragazzi dotati nel tennis, per esempio,essere sbattuti in convitti a 100 km da casa a dividere le giornate tra allenamenti e compiti, dover giocare due o tre tornei al mese. Capite che la pressione su un ragazzo che ha iniziato uno sport per passione e divertimento comincia a pesare. Ci sono scuole tennis, accademie federali di atletica, accademie tennis e se tanto mi da tanto anche accademie fir in cui purtroppo l’ambizione dell’allenatore brucia il ragazzo. Bisognerebbe capire che i ragazzi vanno allenati affinchè possano vincere POI, da professionisti, non pressarli fino a farli esplodere da ragazzi. Dico ho visto perchè ho seguito la preparazione atletica di molti ragazzi in diverse discipline sportive e un’enorme percentuale molla per questo. Troppa pressione troppo presto.

  5. geo 17 Giugno 2014, 08:42

    78 mila tesserati? non sono un po’ tantini?

    • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 09:19

      Il numero è corretto, ma da solo non significa nulla. I 150.000 tesserati neozelandesi ( 4% della popolazione) provengono da una scelta prioritaria delle famiglie che indirizzano allo sport i loro figli, (gli atleti migliori giocano a rugby) mentre i 78.000 italiani ( 0,12% della popolazione) arrivano al rugby dopo che gli atleti migliori hanno fatto altre scelte.

      • Nicola79 17 Giugno 2014, 09:42

        Confermo. Da educatore di minirugby, dei cinque ragazzi “nuovi” che si sono aggregati alla mia squadra quest’anno solo uno aveva capacità motorie adeguate per un bimbo della sua età e per essere aggregato immediatamente al resto del gruppo. Sugli altri abbiamo dovuto lavorare duro sulla motricità. E non intendo passaggi a una mano, o esercizi di giocoleria. Intendo proprio motricità di base. Insegnargli a correre. A correre e muovere le mani insieme. A prendere al volo un oggetto. A non aver paura a sdraiarsi a terra. Non dico tuffarsi, dico proprio sdraiarsi.
        Dovrebbero averlo ben in mente tutti quelli che dicono che non abbiamo poi molti meno tesserati della federazione del Paese X. La realtà è dura, da noi vengono gli “scarti” degli altri sport. Non dico che non si possa lavorare bene con questi “scarti”, noi lo abbiamo fatto. Però quanta pazienza, quante energie e quanto tempo sottratti a un lavoro che avrebbe potuto essere più approfondito ed efficace.

        • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 09:56

          Caro Nicola, è questo il nodo! Molti blogghisti ignorano la realtà. Immaginano un mondo che non c’è. Il tutto aggravato da una scuola che non fa nulla per intervenire nella psicomotricità di base ( correre, saltare, ecc.). Ti abbraccio e buon lavoro

          • maz74 17 Giugno 2014, 11:17

            Il problema principale è la scuola, un insegnante di educazione fisica che ho avuto alle medie e parliamo della seconda metà degli anni ottanta, mi diceva un giorno che se paragona i dati dei test di cooper (test su resistenza) della mia generazione con quella attuale il risultato è imbarazzante a favore della mia generazione.

          • Stefo 17 Giugno 2014, 11:57

            maz non fatico a caredere a cio’ che ti e’ stato raccontato, in base al nick che hai presuppongo tu sia del 74 de io del 76 quindi stessa generazione, non e’ che noi facessimo molta piu’ educazione fisica (2 ore settimanali quelle che la scuola era obbligata a darci) o aessimo insegnanti in generale migliori, io ne ho avuti di bravi che ci facevano fare esercizi veri per la motricita’ e ci facevano provare diversi sport, altri che bon si sedevano e via giocate. In termini di esercizio e motricita’ la differenza la faceva che la nostra generazione spesso poi faceva attivita’ fisica non organizzata, si usciva al pomeriggio e si andava a giocare con gli amici, si andava in bicicletta in giro…oggigiorno se non c’e’ l’impegno organizzato quindi il figlio che ha allenamento i ragazzi non fanno quella attivita’ fisica disorganizzata che facevamo noi.

          • maz74 17 Giugno 2014, 14:22

            Stefo è vero quello che dici che a livello scolastico più o meno è la stessa cosa, ma la differenza è quella che dici tu, io facevo ore ed ore all’oratorio a giocare a calcio, giocavo a calcio in una squadra, ma praticavo molti sport. Oggi hanno l’ipad, il computer e la tv e non fanno sport nè organizzato nè improvvisato.

          • gian 17 Giugno 2014, 15:26

            c’è anche da dire, io sono un po più grande di voi, classe 71, che c’era anche un’altra mentalità nello fare sport, io ho iniziato a giocare a 6 anni, nessuno mi ha mai portato a livelli esasperati di competitività fino ai 15/16 anni, ma io a 6 anni facevo gli stessi esercizi che facevo a 26, andature, passaggi, coordinazione, tecnica, placcaggi, migliaia di touche, decinaia di mischie etc etc, io da bambino ero considerato un atleta, non un ragazzino che gioca; nell’ultimo torneo che ho seguito seriamente (facevo responsabile di campo al bottacin a cui ho partecipato da giocatore alla prima edizione), ho visto bambini che hanno problemi a tenere una palla in mano e a correre dritti (lasciamo perdere gli altri fondamentali), con allenatori che in riscaldamento fanno esercizi inutili e assolutamente estranei sia al rugby che alla motricità sul principio che i bambini devono vivere un momento ludico nel fare sport, non è vero, i bambini devono fare sport, non giocare, poi che lo sport dei bimbi non debba essere lo stesso dei grandi è un altro discorso

          • Stefo 17 Giugno 2014, 18:26

            gian hai ragione ma io stavo facendo un discorso un po’ diverso, volevo esulare dallo sport organizzato ed andare a parlare dell’attivita’ fisica che i giovani oggi non fanno che pone comunque dei problemi sullo sviluppo motorio dei bambini.
            Personalmente io ho un approcio in cui si deve lavorare sugli skill fondamentali in tenera eta’ ma senza esasperare l’aspetto competitivo e senza mettere una pressione eccessiva sui bambini ed ancor meno iniziare a mettere da parte quelli meno portati.
            Vorrei capire meglio cosa intenti con trattare i bambini come atleti perche’ su due piedi mi sembra un’esasperazione ma potrei fraintendere qullo che dici.
            La natura non la forzi un bambino piccolo ha la capacita’ di mantenere l’attenzione X e se non si diverte e non percepisce il momento come divertente questa diminuisce e tendera’ a non appassionarsi. Fare percepire il bambino quello che si fa come un gioco quando si sta lavorando sui fondamentali e’ la parte piu’ complicata del lavorare con certe fasce d’eta’. Se per trattare come atelti intendi dire lavorare sui fondamentali sono pienamente d’accordo che pero’ la cosa debba venir fatta in maniera che il bambino non si annoi, non viva il momento come noioso e “scolastico” ma che tragga divertimento e si appassioni imparando e’ altrettanto fondamentale.

          • gian 17 Giugno 2014, 19:55

            per prima cosa d’accordissimo con te di una mentalità di crescita e ricreativa completamente diversa 30 anni fa rispetto ad oggi, una volta si andava in parrocchia a giocare al pallone (o qualsiasi altra cosa) per ore e volenti o nolenti si imparava a non inciampare sulle proprie stringhe, mentre ora si passano le ore davanti a FIFA XYZ, ma in rete così si socializza…
            per quanto riguarda il discorso di “piccoli atleti”, io ho sempre saputo che stavo facendo sport, tutto rapportato, chiaramente, alla mia età; in allenamento la parte ludica e quella agonistica si intrecciavano moltissimo, ma ciò non toglie che il quarto d’ora di macchina da mischia (sì ai miei tempi in U11 si faceva la mischia a 5 ed io allora ero pilone) per migliorare la postura e l’assetto e il quarto d’ora di touche (si facevano anche quelle) erano la regola in allenamento, come lo erano i campi su e giù di passaggi per i tre quarti, si mescolava sport con gioco, ma si era consci di fare sport, così anche i lavori più noiosi, per breve tempo, erano accettati (gli stessi che poi facevi per le mezzore andando avanti con l’età), lavori che poi portavano il bambino ad avere una certa confidenza con lo sport, senza per questo creare solo campionissimi; io ora, vedo solo la parte ludica e molto meno la parte agonistica (non per tutti, sia chiaro), non possiamo lamentarci che ai nostri ragazzi manchino le basi quando vedi allenatori/educatori che fanno fare i percorsi a staffetta, ma non sanno insegnare ad un bambino a raccogliere la palla senza fermarcisi sopra (tipo esercizio/gioco di una banalità estrema) e/o farsela cadere dalle mani nella parte di corsa e/o non averne il controllo mentre si appoggia a terra prima di dare il cambio, visto in diretta e su 10/12 bambini coinvolti non uno che non abbia fatto uno o più di questi errori. in quel caso c’è un problema di base in cui la parte ludica non può sopperire, quei ragazzini che avevano 8/10 anni hanno già un gap formativo che si porteranno dietro almeno fino ai 14/16, in questo caso BISOGNA considerarli degli “atleti” ed annoiarli il giusto con esercizi specifici (raccolta, corsa palla in mano, appoggio al suolo) tecnici e coordinativi di breve periodo, ma ripetuti ad ogni sessione di allenamento e affiancarlo all’esercizio ludico (il percorso a staffetta nello specifico) per completare la formazione in maniera più divertente e piacevole per i bambini, ad oggi questo aspetto è molto sottovalutato (o così sembra) e con questo anche la responsabilizzazione dei bambini stessi (cosa da non sottovalutare nel loro percorso di crescita, in quanto una piccola dose del concetto che una cosa, se serve, deve essere fatta anche se non piace, non è assolutamente deleterio); è chiaro che la grande difficoltà è gestire i momenti con equilibrio senza mai far percepire la parte noiosa come la più importante, ma come una parte di pregioco utile per divertirsi di più dopo.
            essere considerato un piccolo atleta è questo, nessuna pressione sui risultati, nessuna estremizzazione della competitività, ma la presa di coscienza che si sta facendo un’attività regolamentata e che quindi non vale il fatto che nulla è dovuto perché tanto è un gioco e che non importa perché l’importante è divertirsi sia da parte dei bambini che degli educatori.
            poi metto una nota, io non ho mai visto nessuno mollare in tenera età, ma solo quando si cominciava a giocare sul serio, quindi un po’ più di “professionalità” (da entrambe le parti bimbi ed educatori) non implica automaticamente la fuga dei bambini, anzi tende a legarli e a farli innamorare di più allo sport, poi se uno fa sport perché deve la scusa, prima o poi, la trova.
            chiaramente GUAI ad escludere qualcuno perché valutato incapace o inferiore, ma a maggior ragione dargli importanza e possibilità di giocare ed esprimersi al meglio

          • Stefo 17 Giugno 2014, 20:57

            Perfetto gian non volevo aver frainteso e hai chiarito quello che intendevi e ci siamo, certi esercizi gia’ da giovane li facevo anche io ma apputno erano limitati come tempo io temevo intendessi sedute lunghe al riguardo quindi ci siamo capiti e concordiamo.

          • Stefo 17 Giugno 2014, 21:20

            Giusto una cosa, io bambini lasciare uno sport perche’ si annoiano o perche’ si estremizza il lato competitivo e di selezione ne ho visti negli ultimi anni. Per farti un esempio mio figlio di 6 anni fa 4 sports, ne aveva iniziato un quinto taekwondo e l’ha smesso dopo un po’ perche’ si annoiava con gran dispiacere dell’istruttore che diceva che era molto portato e bravo…non so dirti come fossero gli allenamenti eprche’ lo faceva a scuola in orario scolastico (oltre alle 2 ore di educazione fisica la scuola dov’e’ mio figlio offre in orario scolastico diverse discipline a seconda di quale federazione e’ dentro).
            Ecco un’altra cosa che assolutamente in Italia manca e che nel mondo anglossassone e’ la normalita’ e’ la pratica di piu’ sport da parte dei bambini (e non intendo uno sport tipo calcio e poi nuoto, intendo 3-4-5 sport) cosa che aiuta moltissimo nello sviluppo motorio generale.

      • 6nazioni 17 Giugno 2014, 10:03

        1)gli atleti migliori hanno fatto altre scelte….
        mi dici che cosa significa questa frase?
        2) e’ del tutto inutile prendere le difese delle ns (*) visti i tantissimi
        piccioli spesi e con risultati scadenti su tutti i livelli,non ultimo
        i risultati ottenuti negli ultimi 10 anni.

        • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 10:12

          Ogni ragazzo ha da un lato delle abilità di pscicomotricità di base e dall’altro una passione verso uno sport. Il talento è colui che riesce a coniugare le due cose. Se nell’ appeal dei giovani adolescenti c’è il calcio, coloro che hanno le abilità di cui sopra andranno alla scuola calcio e al rugby arriveranno i ciccioni e coloro che sono scartati da calcio, basket e pallavolo. Ed è ciò che regolarmente succede.

        • Nicola79 17 Giugno 2014, 10:16

          Che un bambino prova ad andare a calcio. Se è coordinato e sveglio lo tengono, altrimenti dicono “signora, non è il caso che il ragazzo continui”. Poi è il turno del basket. Poi forse tocca a noi del rugby. Attualmente nel 90% dei casi (almeno nelle zone dove opero) i ragazzi che iniziano a giocare a rugby lo fanno perchè altri sport hanno detto “non è il caso che il ragazzo continui”.

          • 6nazioni 17 Giugno 2014, 10:38

            se e’ giusto il vs discorso che nei settori giovanili
            del ns rugby vengono presi i ragazzi che non sono
            idonei per il calcio,basket etc… perche’
            aprire 40 (*) se non c’e’ la materia prima su cui
            lavorare?
            Si ritorna alla politica clientelare e senza
            MERITOCRAZIA.
            Io invece credo che con tecnici stranieri il ns
            rugby nel giro di 5/10 anni diventi una potenza
            in questo sport.

          • Maggicopinti 17 Giugno 2014, 10:58

            Infatti in Italia abbiamo cronica mancanza di seconde linee perché quelli destinati a diventare alti due metri giocano o a basket o a pallavolo.

          • geo 17 Giugno 2014, 11:00

            A me hanno raccontato un po’ di anni fa (riporto un discorso per cui è da prendere con le pinze) che dopo i vari test per accedere alla Accademia di Tirrenia le prime e le seconde scelte rifiutarono per andare a fare altro, chi studio e chi altri sport…

    • Paolo 17 Giugno 2014, 09:44

      Ciao Geo, sono gli ultimi dati ufficiali IRB

  6. Dan 17 Giugno 2014, 08:43

    Ma cosa ne sanno i neozelandesi di rugby?

  7. luis 17 Giugno 2014, 08:48

    Il sistema accaemie viene usato per scopi meramente elettorali, è un palese voto di scambio: io do un’accademia a te e tu dai il voto a me. . . e un sistema per infilarci amici del quartierino, tutto il resto è fuffa.

    • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 09:21

      Questo puo’ essere vero. Ma se la federazione finanziasse direttamente le accademie delle socieà, la politica non ne resterebbe sicuramente fuori!!

      • boh 17 Giugno 2014, 09:56

        Ma probabilmente miglioreresti la gestione finanziaria. Poi se le accademie delle società fossero finanziate in base a delle “regole e risultati” la politica ne rimarrebbe automaticamente fuori. Il problema è dare fondi alla accademia X che non combina una mazza ma ti appoggia politicamente. E gli stessi soldi (o anche meno) darli all’accademia Y che produce risultati. Oppure non dare l’accademia a chi gia di suo produce risultati, ma non è schierata politicamente. Il tuo Alberto mi sembra un ragionamento prettamente italico, che andrebbe sradicato completamente. La politica se si vuole ne può rimanere fuori basta averne la volontà.

        • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 10:53

          La mia è solo una constazione. Purtroppo fin troppo poco realista.

    • hyperion 17 Giugno 2014, 09:32

      Straquoto !!!

    • gsp 17 Giugno 2014, 11:17

      Vero, ma hai notato lo stesso meccanismo.quando Rovigo ha detto che appoggiava Zatta perchè davano contributi più alti in eccellenza?

  8. LiukMarc 17 Giugno 2014, 08:48

    Ma i neozelandesi hanno il pantentino? No, che se non ce l’hanno chi sono loro per dirci certe cose…? Diglielo Alfredo, che tu sai quello che fai (na caxxata colossale)

    • Stefo 17 Giugno 2014, 08:53

      Infatti Liuk, in realta’ i neozelandesi sono all’attacco delle Accademie italiane perche’ coi corsi ad Auckland in cui hanno invitato gli italiani speravano di essere invitati a loro volta e ricevere l’ambitissimo patentino Fir…non e’ successo ed ora fanno gli offesi ed attaccano il magico mondo delle Accademie Federali.

      • jeekelemental 17 Giugno 2014, 09:39

        Pare che sul mercato nero i patentini FIR vadano a ruba…
        C’è chi si contende il diritto all’acquisto al “testa di ferro” di abatantuonesca memoria.

  9. Maxwell 17 Giugno 2014, 09:22

    …….fonti neozelandesi hanno rivelato a On rugby………
    …..Ora non sappiamo se le parole del CEO………ma il senso PROBABILMENTE era lo stesso……
    Questo è il giornalismo ai tempi di internet….. Negli anni 90 si chiamava radionaja….quello che dormiva nella branda di fianco al furiere si alzava a pisciare e chiedeva se era vero che c’era il blocco delle licenze….. 4_500 ragazzi nel giro di un’ora che ululavano alla luna…….

    Gavazzi ha fatto una campagna elettorale su CL e accademie…. A me fa incazzare che dopo 2 anni non mi ha ancora spiegato COME vuole fare ‘ste accademie.

    • Paolo 17 Giugno 2014, 09:50

      Maxwell. Le fonti che non vogliono essere rivelate DEVONO essere tenute coperte e ti assicuro che le nostre fonti sono molto più che affidabili (mai stati smentiti su nulla, finora).

  10. berton gianni 17 Giugno 2014, 09:50

    Credo che tutto sia incentrato sul sottotitolo dell’articolo :
    ” …un episodio che può tornare utile per PORCI ( qui manca il punto ) Qualche domanda. ”
    Sappiamo già chi sono i porci.
    E cosa vuoi che capiscano ?
    E’ dimostrato che è tutto tempo sprecato.
    Anzi, mi rivolgo a Stefo, Rabbi e agli aderenti a R&L : se vince la tellurica lista LOV, al primo posto del loro programma ci sta un Accademia in ogni parrocchia !!
    Restiamo uniti per far vincere la nostra aulica, eterea, demogorgonica alleanza !!

    • Hullalla 17 Giugno 2014, 09:57

      Eh, ma non e’ possibile! In Italia si riescono a fare solo campagne elettorali contro gli altri! 🙂

  11. luis 17 Giugno 2014, 09:56

    Quello che mi chiedo è se abbiamo dei tecnici capaci e i livello per tutte queste accademie, perchè alla fine contano i risultati che al momento sono impietosi !

    • Paolo 17 Giugno 2014, 10:00

      Ciao Luis
      tieni comunque presente che i risultati delle Accademie vanno valutati sul medio/lungo periodo

      • 6nazioni 17 Giugno 2014, 10:07

        sul medio periodo tutte sconfitte,con qualsiasi giovanile si giochi
        sul lungo periodo sono circa 7/8 anni quanti ragazzi sono
        arrivati in nazionale?
        Campagnaro,benvenuti,gori,venditti,esposito quanti milioni di
        euro sono stati spesi?

      • luis 17 Giugno 2014, 11:10

        Certo Paolo sono concorde sui tempi, ma credo che con gli argomenti trattati in questi giorni si evince una sola cosa: bisogna rifondare tutto nel rugby italico ( per non parlare della società) e smetterla una volta per tutte di utilizzare il denaro pubblico più a fini personali che altro-
        Un presiente “illuminato” si guarderebbe attorno, al di la del propio naso, e per prima cosa assumerebbe un director of rugby a cui dare carta bianca per intraprendere una strada che porti a risultati e non a chiacchere. Altro che Ascione e Checchinato …che non sono io che condanno, ma i risultati che poi sono il risultato di un certo lavoro!
        Ma fino a quando pensa l’illustre che la ns nazionale continui a produrre appeal ? e ancora pensa che silurare Brunel sia la panacea di tutti i mali?

        • gsp 17 Giugno 2014, 12:06

          non e’ vero che e’ tutto da rifondare. anzi ci sono delle cose su cui costruire ed altre da buttare a mare.

        • gsp 17 Giugno 2014, 12:07

          e basta con sta storia di Brunel. lui e’ responsabile del suo lavoro, della nazionale e basta. e sara’ giudicato sui risultati della nazionale e basta.

          • luis 17 Giugno 2014, 17:13

            Certo gsp, infatti penso che l’errore più grande sia stato quello di fare il ct con poteri molto limitati.
            Ma sicuramente Cavinato sarà un grande ct- – –
            A mare ci puoi buttare il presidente federale e tutti i suoi yesmen ( e ti assicuro che sono tanti )

          • gsp 17 Giugno 2014, 17:58

            luis, non puoi valutare i risultati di brunel alla luce di chi verra’ dopo.

  12. Zinzan 17 Giugno 2014, 10:06

    Scusate non voglio aprire polemiche ma solo fare una riflessione e senza essere di parte. In un paese come il nostro, dove lo sport viene praticato solo ed esclusivamente all’interno dei club, che con grande passione e portano avanti un’attività puramente dilettantistica e legata al volontariato è veramente sbagliato avere dei centri dove i potenziali atleti si allenano tutti i giorni in modo quasi professionistico? E l’alternativa quale sarebbe?? chiuse tutte le accademie e dati i soldi a pioggia ai club cosa succederebbe?
    No veramente non sono di parte ma solo curioso di capire quali possono essere le alternative al progetto accademie, leggo sempre peste e corna su questi centri ma non ho mai letto qualcuno che ponesse alternative, sembra quasi solo voglia di sfogarsi.. poniamo soluzioni non problemi!! e poi sta cosa della nuova Zelanda proprio non regge, Già solo con la promozione sportiva che fa il ministero all’interno delle scuole hanno attività che superano in qualità e in numero le nostre accademie… e quando lo fa un investimento così lo stato italiano….

    • boh 17 Giugno 2014, 10:29

      Lo fa attraverso il CONI. Poi come il CONI distribuisce le prebende è un altro discorso.

      • Zinzan 17 Giugno 2014, 10:34

        Lo fa attraverso il CONI??? al situazione è questa: nella scuola elementare non esiste la pratica sportiva, nella media inferiore e superiore ci sono degli insegnanti che hanno 1 massimo 2 ore la settimana nelle quali molto spesso i ragazzi sono lasciati al gioco libero, che nel caso delle superiori questo vuol dire non fare attività sportiva.. e ci lamentiamo se non abbiamo atleti… Magari fossero le accademie il problema… sarebbe facile da risolvere.. la mia paura è che non sia così..

        • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 10:41

          Hai perfettamente ragione. Il tema vero è la difficoltà ad intercettare i talenti. Se poi si aggiunge che la stragrande maggioranza degli adolescenti italiani arriva in terza media senza avere mai preso in mano un pallone ovale, il quadro è completo

          • Zinzan 17 Giugno 2014, 10:45

            Non solo ovale.. la povertà sportiva è a 360°

          • mezeena10 17 Giugno 2014, 10:49

            esatto zinzan! è infimo il livello di cultura dello sport qui in italia!

          • Stefo 17 Giugno 2014, 11:52

            zinzan hai pienamente ragione, anche quando Nicola79 parla di difficolta’ motorie di base cio’ va oltre al rugby ovviamente e si parla di come l’attivita’ fisica sia comletamente assente nei giovani italiani.
            Zinzan apri un discorso a parte molto interessante e corretto che va al di la’ del rugby ed e’ la visione limitata dello sport in Italia, politiche dello sport giovanili in termini di salute prima di tutto in Italia non se ne vedono quando sono l’ABC in altri paesi.

        • andrease 17 Giugno 2014, 15:02

          hai perfettamente ragione! e aggiungo che in Italia di sportiva non manca solo la pratica ma anche la mentalità..

  13. michelangelo 17 Giugno 2014, 10:11

    secondo me su questo forum c’e molta gente che pensa di conoscere il rugby italiano ma in realta non sa un ca +++o!!!
    chi vive a Padova Rovigo Treviso Roma ecc ecc non sa che nel 90% del resto d’Italia ci dono magari 4 bambini in under 6 7 bambini in under 8 ecc ecc e quindi non sufficenti per fare le squadre.
    queste societa naturalmente senza soldi come fanno ad investire su allenatori ?
    quindi ben venga chi con un corso di qualche giorno va al campo per dedicare il suo tempo libero per il rugby.
    e non prendeli in giro !!!

    • Zinzan 17 Giugno 2014, 10:20

      Anche nelle realtà sopracitate ci sono piccole società nella stessa situazione, con educatori che tengono il corso CAS fino alla scadenza e poi vanno a rifarlo perché il “primo livello” è troppo lungo… io la vedo come mancanza di cultura della formazione.. sono pochi quelli che hanno voglia di imparare e mettersi in gioco e troppi quelli che pensano di aver inventato il rugby… se ci si vuole formare i mezzi sono tanti.. ma a volte è più facile non fare fatica e lamentarsi…

    • mezeena10 17 Giugno 2014, 10:34

      nel mio club nord Sardegna abbiamo 250 iscritti, bambini\e e ragazzini che compongono tutte le under richieste!
      piu prima squadra in C elite e squadra old (quasi interamente autofinanziato)!
      vero che soldi non ce ne sono, inversamente proporzionali alla fame e alla passione dei ragazzi e degli educatori, mancano i campi, le attrezzature, programmi scolastici seri..manca cultura dello sport, ma son le stesse cose che ripetiamo da anni ormai! alla nausea!
      solo grazie alla passione di queste persone va avanti il rugby di base in italia, concordo con te che siano da ringraziare infinitamente!
      ah l’ accademia U16 l’ han messa a Capoterra, estremo sud dell’ isola, ma piu della metà delle squadre stanno a nord, piu di 500 km tra andata e ritorno per allenamenti e concentramenti!
      basta con questo sistema clientelare da voto di scambio! è un ribbrezzo assoluto!

      • Zinzan 17 Giugno 2014, 10:36

        Mezeena allora il problema non è che ci sia o meno il centro di formazione.. ma che venga posizionato con intelligenza..

        • mezeena10 17 Giugno 2014, 10:46

          e non è stato molto chiaro il criterio di assegnazione, anche se si puo immaginare il perche!
          per me è un sistema clientelare, fatto esclusivamente per avere controllo sul territorio e sui ragazzi che ci entrano (anche li non sono chiari i criteri di assegnazione, vengono indicati dai club o selezionati?) e garantirsi poi i voti per la rielezione..
          mentre il fine dovrebbe essere la formazione di giocatori; quindi perche non legarle direttamente ai club??? come si fa dappertutto??? con ovvi vantaggi per i ragazzi (scuola, casa, amici etc..)

  14. ginomonza 17 Giugno 2014, 10:38

    poi votate tutti per la LOV così la finiamo ! 😉

    • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 10:42

      Ma piantala con queste stronzate!

      • ginomonza 17 Giugno 2014, 10:46

        grazie ma non so se hai veramente capito, temo di no ma non fa niente

        • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 10:59

          Io non voglio capire niente, di queste stronzate da conventicola da adepti.

          • mezeena10 17 Giugno 2014, 11:30

            adepti? e te con quel nome??? da quale pulpito..mmaaahh!!!!!
            evviva la coerenza! e la stronzaggine!

          • berton gianni 17 Giugno 2014, 12:01

            Apppppproposito di stronzate, A. da G.,
            cagati in mano e poi datti una sberla…

          • gsp 17 Giugno 2014, 12:04

            qui gli adepti sono solo nella lista di @san isidro.

          • Stefo 17 Giugno 2014, 12:18

            Ragazzi inutile offendere e scendere a certi livelli, uno la capacita’ di scherzare e non prendersi sul serio, l’ironia ce l’ha o non ce l’ha, la capisce o non la capisce…

          • mezeena10 17 Giugno 2014, 12:43

            ahahaha Gianni grande!
            pero ha ragione Stefo, l’ ironia oltre a saperla fare bisogna anche saperla cogliere!
            e coso qui, pare esserne totalmento sprovvisto! a partire dal nickname!

          • mezeena10 17 Giugno 2014, 12:56
          • San Isidro 17 Giugno 2014, 14:15

            esatto @Stefo, non serve aggiungere altro…

      • mezeena10 17 Giugno 2014, 10:47

        ma piantala tu!!! se non ti va gira al largo! e poi proprio a lui vai a dirlo??? ahahahahah
        gino cosi impari a lamentarti della campagna elettorale ahahahah

        • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 13:25

          Touché, troppo fine e sottile! Se avessi saputo che la conventicola aveva studiato ad Oxford, non mi sarei mai permesso!

          • Stefo 17 Giugno 2014, 14:08

            La combricola come la chiami tu non ha studiato ad Oxford, non si vanta di aver fatto chissa’ che corsi ma semplicemente sa ancora farsi due risate in cazzeggio

          • San Isidro 17 Giugno 2014, 14:18

            Alberto, uno che ironizza sulla finezza degli altri dicendo che hanno studiato ad Oxford e se ne esce con una frase:
            “Ma piantala con queste str******!”
            è veramente il colmo…

          • mezeena10 17 Giugno 2014, 14:21

            e chi ha studiato coi guru da quanto dici (ma io ne dubito fortemente!) sei proprio tu! con Graham Henry addirittura! aspetta che apro la finestra ahahah
            ma capitano tutti qui ultimamente???

          • Giovanni 17 Giugno 2014, 14:26
          • andrease 17 Giugno 2014, 15:10

            ecco bravo, non permetterti di fare 2 risate. continua a tirarti seghe mentali con la faccia seria! 🙂

            A parte che con quel nick vagamente borgheziano è difficile che tu sappia fare 2 risate…

          • Alberto da Giussano 17 Giugno 2014, 17:18

            Per i sapientoni della conventicola, Graham Henry dal 1981 al 1996 ha insegnato e fatto il preside alla Kelston Hight school. In questo college esistevano corsi di perfezionamento aperti a tutti. Bastava avere amici neozelandesi e si poteva tranquillamente andarci. Certo bisognava esserci in Nuova Zelanda.

          • Stefo 17 Giugno 2014, 17:32

            Corsi sulla capacita’ di non sapersi prendere sempre sul serio e sapersi fare due risate in cazzeggio?
            Certe cose non si imparano…fa parte di quello che siamo!

          • mezeena10 17 Giugno 2014, 20:50

            no Henry è dall’ 82 al Kelston Boys’ High School..
            e c’ è gente che c’ è stata in NZ, c’ è anche chi c’ è nato pensa un po, chi ha fatto la primary e ha persino una casa e meta della famiglia laggiu!
            ma certamente nessuno deve spiegazioni all’ ultimo pinco palla arrivato che si pone peraltro con una tracotanza tale che manco fosse uno dei titani!
            comunque m’ informerò, e al college e le scuole non organizzano assolutamente corsi aperti al pubblico, le union ed i club si, altra cazzata!
            so di cosa parlo avendone fatto alcuni, nella scuola piu importante della NZ!
            quindi visto che ignori chi hai di fronte vedi di tenerla bassa!
            oltretutto da quanto dici hai anche una certa età, innervosirsi da ancora piu alla testa, anche se non ne hai certo bisogno!

          • mezeena10 17 Giugno 2014, 21:53

            scuola di rugby piu importante etc..per la precisione!

          • Melita Martorana 18 Giugno 2014, 01:41

            Mettendo da parte le ripicche personali, potrei avere dettagli dei corsi che sia @Alberto che @Mez hanno frequentato in NZ? quando/dove/con chi/cosa ne hanno tirato fuori/cosa avrebbero voluto in piu? Grazie ed questa e’ una domanda seria!!!!

          • mezeena10 18 Giugno 2014, 10:33

            Chch, troppo tempo fa, rob penney!
            esperienza fantastica!

          • mezeena10 18 Giugno 2014, 10:37

            ps i miei parenti stanno vicino Hamilton ora, alcuni invece son rimasti nei pressi di Tai Tapu (dove c’ è il Waihora RFC)..

    • Rabbidaniel 17 Giugno 2014, 12:32

      Gino da te non me l’aspettavo questo endorsement.

  15. 6nazioni 17 Giugno 2014, 10:49

    qui fate tutti finta di non capire che il problema non sono le (*) i centri di formazione il problema e’ puramente politico e non c’e’ MERITOCRAZIA.
    Ben vengano altri 100 centri di formazione altre 100 (*) ma la formazione deve essere svolta da preparatori,allenatori preparati veramente e non con 2 ore
    al mese nei centri fir con patentini farlocchi.
    (Esempio calcio coverciano) allenatori,neozelandesi,gallesi,inglesi,s.a,etc
    hai voglia c’e’ una scelta infinita di persone preparate x imparare ai ns tecnici
    italiani il gioco del vero RUGBY.
    Investimento minimo rispetto al carrozzone delle(*) e preparazione continua
    dei ns tecnici (UNA SCUOLA DI RUGBY VERA E PROPRIA)

    • Francesco.Strano 17 Giugno 2014, 10:54

      Quotone su tutto il fronte….. GAVAZZI LEGGI

      • 6nazioni 17 Giugno 2014, 11:05

        @Francesco Strano visto che qualcuno legge quello che scriviamo anche in
        nuovazelanda, nell’altro post c’e’ un corso x allenatori,qui si parla delle (*).forse si muove qualcosa nella palude fir

  16. tergestum 17 Giugno 2014, 11:03

    Corso C.A.S primo momento.
    Location: club house di una società d’eccellenza-istruttore federale
    1°giornata: sabato dopo un venerdi di diluvi-campo impraticabile
    programma di studio: in gruppi di 5-6 creare un giochino per minirugby
    pomeriggio, ci raccontiamo la rava e la fava
    2° giornata-sabato (in programma partita del 6N) iniziamo alle 10- campo pesantissimo- tra frizzi e lazzi arriva ora di pranzo e non abbiamo fatto quasi un c…o.
    pomeriggio tv e partita ea fine giornata ufficialmente riconfermato educatore di 1 livello:

    detto questo e sperando che non si offenda nessuno, in questo blog di sboroni ne girano tanti.
    come avete ben visto, sfido qualsiasi a smentermi sulla” bontà” dei CAS, uno qualsiasi,dopo quanto sopra, puo essere UFFICIALMENTE demandato dalla FIR ad insegnare il minirugby.
    Il mio vissuto non comprende nozioni ne di pedagogia (oltre il consiglio di una nipote insegnate) ne di motoria posso solo offrire ,da mestierante del rugby, quel poco che conosco e CHE SONO IN GRADO D’iNSEGNARE.
    da quello che vedo in giro per i concentramenti, 99% delle società sono nelle stesse sitauzioni, piene di volontari-più o meno capaci- che danno il cuore a questi ragazzini.
    Queste sono le elementari del rugby italico, fate un po’voi!

    s

    • 6nazioni 17 Giugno 2014, 11:09

      tutto vero volontariato e mestieranti del rugby nel senso buono della parola,
      e li dobbiamo ringraziare che ci sono.

    • andrease 17 Giugno 2014, 15:14

      confermo e straconfermo. le stesse cose me le ha raccontate un mio collega che fa l’educatore a Parabiago.

  17. gsp 17 Giugno 2014, 11:08

    Allora la.notizia è che il CEO dice che ci sono troppe accademie sotto il controllo diretto della federazione.

    Io la trovo troppo generale per dibatterne seriamente.

    In NZ non hanno bisogno di accademie federali perchè prima i ragazzi stanno nelle scuole e poi vanno nelle accademie dei club. Il problema italiano è che l’italia non ha nè scuole cosí e nemmeno club pro che possano sobbarcarsi i costi altrimenti lo farebbero giá adesso. Nella realtá I club italiani (da vedere chi e come) vorrebbero i soldi federali per gestire le accademie. Quindi non mi sembra un problema di numeri.

    Sui patentini. Sono necessari e servono, eccome se servono. Servono nella serie A di calcio anche se hai vinto i mondiali. Gavazzi l’ha usata per togliersi Van Zyl che non gli piaceva. Ma il problema è Gavazzi non i patentini.

    Pagare fisio è una delle cose che fa la federazione Argentina per i club ed è uno dei pilastri della formazione. Ma non va bene neanche quello.

    Sul fatto che le accademie siano solo un modo per attrarre consenso io la vedo un pò troppo semplice (perchè promettere contributi al l’eccellenza non lo è?) Però forse sono io a non conoscere bene la situazione.

    Poi i CdF a me sembrano tuttaltro che accademie, ma una formazione una struttura con allenatore e fisio a servizio del club e delle societá limitrofe. Non va bene neanche quello? Perchè?

    • Zinzan 17 Giugno 2014, 11:25

      Ma chi l’ha detto che i tecnici che lavorano nelle accademie non sono competenti?? Lo diciamo solo perché il datore di lavoro ci sta antipatico??? Se domani Casellato va ad allenare un’accademia è un incompetente anche lui? Se Brunello torna ad allenare un squadra di eccellenza ritorna ad essere un bravo tecnico???

      • mezeena10 17 Giugno 2014, 11:38

        io conosco Queirolo U16 Capoterra, oltre ad esser stato un buonissimo giocatore è anche un bravo tecnico!
        ha dato molto al Rugby Sardo!

      • gsp 17 Giugno 2014, 11:39

        figurati, con me sfondi una porta aperta. qui si chiedeva la rimozione del responsabile della formazione ogni 3 giorni (che era toni green). adesso tutti rimpiangono Toni Green. ti da un po’ l’idea…

        • mezeena10 17 Giugno 2014, 11:49

          esatto gsp, Green e tanti altri che son stati fatti accomodare senza tanti complimenti..
          forse per manifesta superiorità???

          • gsp 17 Giugno 2014, 12:03

            si pero’ aspetta Mez. prendila come una critica costruttiva ma sincera. se tutte le volte che si parla di accademie viene fuori che sono solo un poltronificio e dove vige il piu’ totale clientelismo, poi e’ normale che anche Green e Queirolo vengono presi a male parole. per quello io non darei giudizio troppo con l’accetta.

            le critiche a Green erano all’accademia e pochi si sono mai presi la briga di vedere le partite o almeno valutare il lavoro dei singoli. poi certo Green e’ stato fatto fuori dalla federazione e da brunel, non dalle critiche qui ed altrove.

          • mezeena10 17 Giugno 2014, 12:15

            no aspetta, io critico il sistema, poi come da tutte le parti ci sono persone capaci che sanno fare il proprio lavoro e altre meno!
            dato di fatto è che quelli capaci, tipo il citato Green, per un motivo o per l’ altro vengono emarginati, fa quasi statistica!

          • gsp 17 Giugno 2014, 12:18

            lo so, lo so.

      • 6nazioni 17 Giugno 2014, 13:55

        @zinzan per caso hai visto i risultati delle ns nazionali giovanili
        u.17,18,19,20,?
        casellato e’ gia’ stato selezionatore u.20 risultati zero di zero…..
        come tutti gli altri presenti,passati e futuri.
        italiani non buoni x il rugby dal grande S.A……..

    • Zinzan 17 Giugno 2014, 12:09

      Apposta dico che non mi piacciono le continue critiche ai tecnici federali… che secondo me non hanno niente da invidiare a tanti colleghi stranieri… non serve andare a prendere tecnici in nuova zelanda per fare un lavoro di qualità.. magari basterebbe aggiustare il tiro sui progetti che già sono in cantiere…

      • giomarch 17 Giugno 2014, 13:43

        Beh questa era bella grossa. .
        Veramente credi che il programma di collaborazione con i blues affossato da checchinato & c non avrebbe portato un valore aggiunto. .?
        Hai visto il lavoro fatto da kirwan sul rugby di base in Giappone?
        Ma credi veramente a quanto scrivi?

      • 6nazioni 17 Giugno 2014, 13:59

        @zinzan ma cosa scrivi,dove vivi sulla luna, in dieci anni
        abbiamo vinto 2 volte con i cardi,pareggiato con i trifogli,
        e vinto con i gattini nell’ultimo mondiale u.20 ti sembrano
        risultati da invidiare?

      • mezeena10 17 Giugno 2014, 14:27

        su quello anch’ io non sono d’ accordo..sono le competenze di base ad essere nettamente superiori, in NZ ma anche in altre parti del mondo..e non si posson neanche fare paragoni con chi il rugby lo respira da quando inizia a camminare, paesi dove è radicato nel tessuto sociale, viene studiato a scuola come materia!
        inoltre non si puo tirar fuori un nome, casellato ad esempio, che è un’ eccezione che conferma la regola!

        • giomarch 17 Giugno 2014, 15:12

          Corretto,
          Casellato stesso ha appena finito il doposcuola in NZ questa estate perche’ ha l’umilta’ di riconoscere che ha ancora da imparare, oltre a tante altre qualita’.. In questo senso hai beccato la classica mosca albina, fossero tutti i tecnici con il patentino cosi’..

          • mezeena10 17 Giugno 2014, 15:57

            infatti! e qualcuno mi ha preso in giro quando ho detto ch’ è umile come coach!
            uno che si paga un mese di trasferta per andare dai migliori ad imparare e perfezionare il proprio lavoro, anzitutto per passione, cos’ è?
            e col cugino per me zero paragoni, casellato è proprio di un’ altra pasta!

  18. rango 17 Giugno 2014, 11:24

    L’alternativa ai centri di formazioni e alle accademie U18 è la formazione di tecnici preparati – a vari livelli: chi per il mini, chi per le giovanili di basso livello, chi per le giovanili dhe puntano in alto (sono esigenze diverse, e competenze diverse) – che girino per i club. Questi tecnici li mandi in giro a studiare, e poi vanno nei club (che ti devono dire se sono stati contenti o no, guardi un po’ i risultati che ottengono…). Se sanno trasferire le loro competenze e nei club ci sono persone disposte ad assorbire nuove idee, il livello sale, vi assicuro.

    Personalmente non ho niente contro le accademie U20, è lì che si fa la formazione di alto livello, e penso che (oltre a Parma) ce ne voglia una per ogni club celtico.
    Le accademie U18, invece, sono proprio sbagliate al di là dei criteri (pur discutibili) con cui vengono assegnate:
    – metti ragazzi di 16-17 anni in residenze dove fanno vita da “professionisti”, con l’attrattiva della nazionale (*), li fai studiare in scuole che spesso non sono il meglio che puoi avere, e alla fine molti di loro si ritrovano con poco o nulla in mano;
    – questi ragazzi giocano ufficialmente col club, ma sono disponibili solo al venerdì, e si allenano in modo differente, quindi sono corpi estranei: quelli che dovevano essere i punti di forza della squadra diventano dei punti di debolezza;
    – si infortunano con relativa facilità, perché sono sottoposti ad allenamenti intensivi e carichi non esattamente compatibili con la loro evoluzione fisica, quindi si mette a rischio anche la loro capacità di giocatori nel lungo periodo.
    Con l’ultimo punto, intendo riferirmi alla filosofia che sta dietro all’allenamento (per esempio, massimali per tutto l’anno senza mai scarico e lavoro di reattività), ma mi rendo conto che rischio di entrare nel discorso delicato delle competenze dei formatori che ci sono nelle accademie, e non voglio generalizzare, quindi mi fermo.

    • Zinzan 17 Giugno 2014, 11:27

      Non sono molto d’accordo.. infatti la benetton under 18 campione d’Italia aveva 10 accademici in squadra, 8 in campo alla finale..

    • gsp 17 Giugno 2014, 12:15

      e per i 16/17enni che hanno potenzialita’ ma non un club adeguato come la ma metti?

      il problema e’anche un altro, cioe’ cercare un modello che valga su tutto il territorio nazionale con necessita’ e cntesti ben diversi.

      • rango 17 Giugno 2014, 13:25

        vanno seguiti, consigliati, aiutati nel loro club e al momento giusto messi nelle accademie U20, se valgono

        Sai come funziona il sistema di formazione irlandese? Io l’ho seguito a Munster ma, Stefo mi correggerà se sbaglio, credo che sia simile per tutte le provincie.
        I ragazzi giocano sempre nelle loro squadre, vengono seguiti da osservatori e selezionatori, fanno un incontro mensile che è più legato alla preparazione fisica che a quella tecnica e solo d’estate fanno per qualche settimana dei camp tre giorni alla settimana. Finita la scuola, a 19 anni, entrano nelle accademie dei club, o direttamente nella (sub)academy della provincia.
        Ci stanno in genere per due-tre anni durante i quali, o alla fine dei quali, vengono scelti per un contratto da development player (ma giocano tranquillamente nella squadra A o anche nella prima) e poi eventualmente per un contratto da pro.
        La formazione non si esaurisce a 20 anni, dunque, ma continua.
        (NB noi abbiamo un po’ troppa fretta, secondo me…)

        A parte il fatto che, per scelta federale, è sempre più centrato sulle scuole e sempre meno sui club, a me pare che il modello irlandese potrebbe essere adatto al nostro sistema (dovendo mettere noi una maggiore attenzione alla qualità degli allenatori, rispetto a loro)

        • gsp 17 Giugno 2014, 13:34

          Onestamente togliere al sistema irlandese le scuole (intesi come college, dove i ragazzi giocano e s’allenano) è come togliere il guanciale alla carbonara. Il problema è che tu non hai le scuole.

          E le scuole fungono proprio da concentramento per I talenti. E vedi la nazionale irlandese e vedi quanti nomi di college si ripetono. La formazione dei club arriva prima (la pasta a tua scelta).

          • rango 17 Giugno 2014, 15:01

            Chiaro che le scuole sono importanti, ed è vero che fungono da concentramento di talenti. Da noi potrebbero farlo i club, ma il campanilismo ce lo impedisce. I buoni club fanno almeno lo stesso numero di allenamenti settimanali che fanno nelle scuole irlandesi. In alcuni nostri club si integra la preparazione tecnica con quella atletica (fisica, motoria…), si dovrebbe cercare di estendere questo.

            (NB Quella delle scuole è la cultura di Leinster, a Munster erano basati sui club. Col tempo hanno esteso il modello (per esempio aumentando il numero di competizioni per le scuole) mettendo in difficoltà i club che a volte, anche quelli importanti, non riescono a fare le under 16 e 17)

            La nostra stagione peraltro è molto più lunga della loro, che ad aprile è già finita (almeno quella delle scuole di livello A), quindi non più è nemmeno un problema di minuti, come ci dicevano una volta ai corsi allenatori.

            Le nostre selezioni (anche regionali con gli equivalenti francesi/inglesi) tengono botta fino all’U17, più o meno, poi il divario si allarga.
            Io penso che il problema della formazione sia lì, ed è sia un problema di qualità di base dei ragazzi sia di competenze degli allenatori.
            Non riesco a levarmi la convinzione che concentrando i ragazzi nelle accademie regionali si stia cercando una scorciatoia.
            Naturalmente concordo che il giudizio va fatto nel medio/lungo periodo, ma i problemi che ho detto li ho riscontrati in più di una società (veneta).

          • gsp 17 Giugno 2014, 15:53

            si pero’ rango, i CdF, da quello che mi sembrano capire funzionano gia’ cosi’. un allenatore pagato dalla FIR che pero’ lavora al club e con i club limitrofi. allora vogliamo dire che quel modello funziona o no? uno di quegli argomenti di cui tutti parlano ma nessuno s’e’ preso la briga di spiegare come funzionano.

            ribadisco forse il veneto non e’ l’esempio migliore perche’ e’ un contesto diverso e forse li l’accademia non servirebbe.

            pero’ il costo maggiore delle accademie penso sia vitto ed alloggio agli studenti. se l’idea e’ concentrare i giocatori quello spesa ti rimane, indipendentemente che la facciano club o FIR. e se anche abitano ad 30 minuti dal club, sono 3 ore ogni pomeriggio, che sono un problema per lo studio dei ragazzi.

            cioe se allenatori, costi extra, vitto ed alloggio li deve pagare la FIR, l’unica differenza e’ che il personale lo sceglie il club, non c’e’ tutta differenza quando si parla di accademie e club. e poi chi ti assicura che anche i club non reclutino in modo clientelare, o che siano capaci di giudicare allenatori capaci o meno? almeno cosi’ i soldi sono delle FIR e se li spendono come credono e ne rispondono, no?

            poi tu dici che e’ una scorciatoia e forse e’ vero. ma anche in Ing o anche nel calcio italiano finisci a fare gli ultimi anni della formazione in strutture dentro o associate col club pro, spesso lontano da casa. semplicemente perche’ per andare pro ci vuole una attenzione particolare che non tutti i club possono garantire. e non e’ neanche logico aspettarselo che se non vai a giocare nelle strutture associate il pro non lo farai. puo’ non sembrare giusto, ma e’ cosi’.

        • gsp 17 Giugno 2014, 13:36

          Sul fatto che abbiamo fretta hai ragione in tanti sensi. Che maturano a 23 non è ideale, ma andrebbe anche bene purchè maturino.

          • rango 17 Giugno 2014, 15:06

            sì, non è ideale, non volevo dire che devono maturare a 23 🙂 qualcuno maturerà prima, si spera bene, ma buttarli a mare se non sono maturi a 19 è sbagliato, la formazione deve continuare (sempre per restare a Munster, prendi Tommy O’Donnell).

            è che se poi a Benetton e Zebre impedisci di avere una loro filiera in cui c’è la loro accademia, secondo me manca un pezzo (Benetton – ma il discorso vale anche per Aironi/Zebre – non aveva potuto iscrivere l’U23, e adesso la cadetta, perché non è iscritta al campionato nazionale…).

          • gsp 17 Giugno 2014, 15:54

            no io invece sono serio, mi sta anche bene che maturino a 23, purche’ maturino.

  19. dagniele 17 Giugno 2014, 11:36

    …psicotici ?? IERI non si guarda alla base OGGI troppe accademie
    si confronta usando solo il valore assoluto delle accademie un paese di 4 milioni di abitanti con uno di 63 ..bah…
    qualcuno propone di dare soldi alle squadre di eccellenza… ALTRI ???? cosi magari ci si paga l’ennesimo pilone argentino di serie Z .. ma non vi bastano le esperienze vecchie ed attuali ???

  20. Altai 17 Giugno 2014, 12:11

    Ragazzi la figura di mxxxa la facciamo nel chiedere soldi per la formazione di giovani leve,ma invece vogliamo utilizzarli per pagare una tassa ingiusta, permettendo a due squadre di dubbia qualità di giocare un torneo a cui in italia frega a pochi se non a nessuno. Che vergogna, la fir riesce a spostare sempre i confini del peggio e dell’indecenza.

  21. giocogio 17 Giugno 2014, 12:14

    la cosa che più mi colpisce è che una federazione chieda un finanziamento per uno scopo (accademie ) e lo usi per un altro (CL).
    Per come la vedo io il fatto che i soldi vadano comunque nel bilancio FIR non esenta la stessa dall’ essere trasparente sia nella richiesta che nell’uso del denaro.

    E’ come se un azienda chiedesse un finanziamento per Ricerca e Sviluppo e poi usasse i soldi solo per cercare di vendere i vecchi ed obsoleti prodotti che aveva in magazzino.

  22. soa 17 Giugno 2014, 12:27

    I club non hanno molti soldi e farebbero fatica a sobbarcarsi la gestione da soli. Le accademie sono slegate dal territorio. La soluzione potrebbe essere legare le accademie ai club o almeno far sì che la federazione collabori (attivamente e non solo mettendoci i soldi e lasciando la gestione) alle giovanili dei club.

    P.S.: un problema che abbiamo in Italia è la mancanza di polisportive. Le più grandi società al mondo sono polisportive con più sezioni di calcio, basket, nuoto, ecc. Avere una polisportiva in cui i ragazzi possano praticare e vedere altri sport potrebbe spingere qualcuno a provare il rugby (l’allenatore potrebbe provare a convincere il ragazzo alto e robusto a fare la seconda o la terza invece che il pivot a basket). La visibilità aumenta e si possono dirottare i fondi a seconda del bisogno su uno sport piuttosto che su un altro.

    P.P.S.: votate MONA!

  23. Katmandu 17 Giugno 2014, 12:28

    Partiamo da un assunto
    Per me le accademie servono, i nostri virgulti giovini hanno un problema che partono in ritardo cpn la formazione, il problema serio è che
    1 almeno per i più grandi debbono essere legati alle due franchige almeno per avere uno sbocco in prima squadra eventuale e la possibilità di girarli all’eccellenza all’occorrenza
    2 la formazione va rivista, insomma son anni che si perpetua uno stile e questo evidentemente continua a non dare risultati va fatta un riflessione e spedire al mittente chi ci ha fatti arrivare qua e andare in giappone e pregare Tony di tornare e coprirlo d’oro e d’argento per farlo tornare
    Il problema legato al numero di accademie eccessive è un falso problema, abbiamo più accademie che in nz non ha senso come affermazione, per il fatto che li tutti giocano a rugby e hanno molti meno abitanti

  24. Rabbidaniel 17 Giugno 2014, 12:42

    Si sorprendono che una delle union del 6N abbia bisogno di un piano quasi sovietico di sviluppo.
    Ho letto cose molto sensate qui sopra e sono purtroppo sempre le stesse. Tirando una riga e facendo addizioni e sottrazioni ci troviamo, dopo più di un decennio di 6N, ancora più indietro rispetto alle altre union.
    È stato sbagliato più di qualcosa nella promozione dello sport, nel rapporto coi club (da entrambi i versi), nella programmazione.
    A fronte di una delle federazioni più ricche del CONI (la più ricca dopo il calcio probabilmente).
    Non c’è il coraggio di riforme decise, sia in basso che in alto. Il volley ha praticamente abolito le retrocessioni, e penso che gli spettatori del volley siano di gran lunga superiori a quelli di Pro12 e di Eccellenza.
    Le accademie in sé non sono un problema, è chiaro, però, che tanti centri di formazione segnalano un problema diffuso e sono un tentativo massimalista di metterci una toppa. Purtroppo (o per fortuna) è cmq dai club che parte l’arruolamento e la prima formazione, con tante persone che ci mettono tempo e soldi propri.

  25. San Isidro 17 Giugno 2014, 14:50

    “La federazione dei tuttineri non ha direttamente sotto il suo controllo nessuna accademia, che rimangono invece nelle mani dei club. La NZRU decide però la strategia e indirizza dei fondi, tocca poi ai responsabili dell’Alto Livello supervisionare l’intera struttura”…ecco come dovrebbe funzionare anche in Italia…
    Non mi stupisco di questa perplessità della federazione neozelandese…la FIR ha messo su una macchina complessa (anche poco razionale a mio avviso) di centri di formazione, da quelli u.16 in poi…naturalmente spero che tutto questo porti a dei risultati nel medio/lungo periodo, ma è assurda la quantità di accademie che hanno deciso di istituire…tra un pò ha più centri di formazione e accademie la FIR che le nostre Forze Armate…il primo passo più sensato sarebbe stato quello di legare due accademie u.20 alle franchigie celtiche, ma Gavazzi, in una sua dichiarazione, ha espresso il suo dissenso sulla cosa e amen…i ragazzi devono fare il grosso della formazione ai club, che vanno finanziati e incentivati dalla federazione, poi se valgono possono essere selezionati in un’accademia celtica, così dovrebbe essere…non sto dicendo che adesso dobbiamo smantellare di punto in bianco tutto il sistema formativo (l’Accademia Nazionale di Parma e le tre accademie zonali u.18), che qualcosa di buono ha prodotto, ma bisognerebbe rivederlo, ripensare al collegamento accademie/franchigie e limitare il numero di tutti questi futuri centri che devono nascere perchè il ragazzo fino all’u.16 deve stare al club a fare formazione, non nell’ennessima accademia chissà dove…naturalmente anche la formazione dei tecnici per queste accademie è fondamentale, non devono andare tutti a casa, come qualcuno grida, perchè sono sicuro che allenatori validi ci sono, ma istituire dei seminari tecnici di aggiornamento e scambi con altri allenatori di Paesi ovali più evoluti può essere un primo passo di miglioramento…

  26. San Isidro 17 Giugno 2014, 14:58

    Dall’articolo inoltre mi pare di capire che l’IRB ritiene assurdo un sovvenzionamento tale per la formazione in un Paese che, in teoria, sarebbe tra quelli evoluti, visto che dal 2000 siamo nel 6 Nazioni…

    • andrease 17 Giugno 2014, 15:38

      infatti… Ed è normale che la maggior parte di noi ritenga i kiwi dalla parte della ragione. Perchè (quasi) tutti noi siamo stufi di farci prendere per i fondelli da una fila di politicanti che l’unico movimento che supportano è quello in entrata nelle loro tasche.

      Così come trovo purtroppo normale che alcuni sostengano che l’importante è farsi dare i soldi dall’IRB… mi fanno veramente schifo questi aberranti individui, la parte putrida dell’Italia senza la quale potremmo essere davvero un Bel Paese. e invece…
      Chissà se l’abietto da giussano ha capito… 😀

      • mezeena10 17 Giugno 2014, 16:01

        non credo andrease, quello ha la puzza sotto il naso e parla solo dal suo piedistallo! per capire dovrebbe prima sentire..ma da lassu è dura! 😀

      • mezeena10 17 Giugno 2014, 22:53

        ps Abietto da Giussano è fantastica!!! 🙂

  27. gian 17 Giugno 2014, 15:50

    in realtà, in NZ, sono terrorizzati dalla nostra terrificante crescita e si rendono conto che verranno presto soppiantati da questo sistema
    comunque vi posto un’intervista ad un responsabile di accademie che dice un sacco di belle cose (per carità un’accademia sui generis), ma fa notare come, nonostante il monte ore di allenamento di un’accademia zoppa, sia paragonabile a tre anni al club, cresca il fisico, ma non la tecnica perché non c’è tempo per lavorarci………….sembra solo a me un discorso senza senso?
    http://www.rugbymeet.com/news/settore_giovanile/il_punto_sulle_accademie_zonali_con_nicola_mazzucato_responsabile_tecnico_dell_accademia_di_rovigo
    detto ciò e tornando al focus dell’articolo, è da quando è circolata la notizia sull’escamotage della formazione che io avanzo dei dubbi sulla eticità di questo discorso e mi auguro che se noi si investe X sulla formazione e Y sull’alto livello e se ci viene dato Z per la formazione, nel caso in cui risultasse che X+Z è praticamente uguale a X e Y+Z è praticamente uguale a Y+Z, non solo ce li chiedano indietro con gli interessi, ma ci inc@@@no anche a sabbione grosso, chissà che non si capisca qualcosina in fed e nei club

    • gsp 17 Giugno 2014, 16:34

      no, per me non e’ un controsenso. e’ piu’ facile costruire il fisico che la tecnica. o meglio ci vuole piu’ tempo. ma sempre fare un allenamento intensivo che non farlo. oddio e’ pure rugbymeet…

      pero’ rimango dell’idea che si parla molto di accademie (come si parlava di progetto statura) ma nessuno si prende la briga di spiegare bene come funziona.

      • gian 17 Giugno 2014, 17:19

        attenzione, io non discuto sul fatto che sia molto più facile mettere su muscoli che imparare a passare una palla, ma che non si vedano progressi degni di nota quando puoi lavorare con costanza su un gruppo con tempi doppi o tripli a quanto può fare un club o hai in mano dei soggetti poco portati o hai dei programmi sbagliati o non sai fare il tuo mestiere, qualsiasi risposta indica un problema nel sistema; sulla credibilità della fonte non discuto, ma essendo un’intervista mi sono arrischiato a crederci; per quanto riguarda tutto il sistema non credo ci siano grossi misteri di funzionamento, ma se sotto c’è un piano geniale e malefico per dominare ovalia per i prossimi 100 anni, mi arrendo e lo accetto, comunque lo stanno nascondendo BE-NI-SSI-MO! 😀 😀 😀

      • 6nazioni 17 Giugno 2014, 17:23

        @gsp cosa bisogna spiegare il funzionamento delle (*)?
        30/35 ragazzi sveglia ore 6,palestra, scuola?, allenamenti in campo, studio?
        tutti i santi giorni fino al venerdi.
        sabato e domenica nei propri club di appartenenza, e partita la domenica
        mattina,la maggioranza campionato u.18.
        questo x 8 (*) x due anni.
        Si svolge anche un campionato delle (*), da quello che mi riferiscono la
        migliore e’ quella di mogliano.
        I migliori 30/35 poi si perfezionano in quella di parma (U.20) campionato
        italiano di serie A
        Tutti gli altri ragazzi tornano nei propri club di appartenenza.
        Cosi mi e’ stato detto da ragazzi (*).

      • 6nazioni 17 Giugno 2014, 18:06

        @gsp sono tabelle del prof. ascione rapporto altezza/peso x ogni
        ruolo del rugby,studiato nei minimi particolari dell’ovale neanche
        un rigo.

        • gsp 17 Giugno 2014, 18:10

          ma non e’ proprio osi’ e soprattutto non e’ l’unico percorso d’entrata.

          • 6nazioni 17 Giugno 2014, 18:39

            @gsp poi c’e’ quello meritocratico federale.

          • 6nazioni 17 Giugno 2014, 18:40

            quello delle dinastie patrizie

          • 6nazioni 17 Giugno 2014, 18:40

            quello dei raccomandati

          • 6nazioni 17 Giugno 2014, 18:41

            quello dei bravini

          • 6nazioni 17 Giugno 2014, 18:42

            quello del prof. ascione

  28. berton gianni 17 Giugno 2014, 17:47

    Vi sovvien, disse Alberto di Giussano,
    quel giorno in centro a milano,
    volevo un prodotto italiano,
    che fosse forte, che fosse sano.
    Tu, proveniente dal mantovano,
    citofonasti Giussano.
    Salisti a casa mia, un mono vano.
    Io steso sul divano,
    te lo presi in mano.
    E tu, piano piano,
    cantando Celentano
    me lo infilasti supperlano.

    P.S.:
    se debbo dir la mia : sul commento di Castrogiovanni non perderei troppo tempo. Non mi sembra un dirigente sportivo di di comprovata competenza.

    Palesemente.

    • 6nazioni 17 Giugno 2014, 18:08

      @berton con queste poesie e’ lampante che O.P. non ti lascia mai……

    • mezeena10 17 Giugno 2014, 20:42

      Gianni tu si che sai come muovere consensi! questa è arte! anzi Arte! 🙂

    • andrease 17 Giugno 2014, 21:57

      mi levo in un inchino al nostro vate!
      o berton gianni se non ci fossi tu…. 😀

      fantastico!

    • Stefo 17 Giugno 2014, 21:58

      Eh Gianni si vede che hai studiato a Cambridge, ad Oxford certe colgarita’ mica le scriviamo!!!

      • berton gianni 17 Giugno 2014, 22:02

        Stefo,
        Cambridge ??
        A mala pena mi sono diplomato per anzianità !!
        Basta che ti dica che, avuto il…foglio di via dalle scuole trevigiane, stufi di vedermi, mi sono diplomato a Mestre…
        Stavi per dire : al Parini ???…. 🙂 🙂

      • mezeena10 17 Giugno 2014, 22:51

        ahahahahaha grande Stefo!

  29. zattozatto 17 Giugno 2014, 20:28

    domanda x chi ne capisce: in quale altro sport, in italia o all’estero, funzionano questa sorta di campi di concentramento per minorenni affidati a una federazione?

    • gian 17 Giugno 2014, 20:34
      • mezeena10 17 Giugno 2014, 20:43

        e nord korea!

        • zattozatto 17 Giugno 2014, 21:38

          e allora mi arrendo, ha ragione GavazziSan 😉

          • San Isidro 17 Giugno 2014, 21:41

            oh, mica sono Gavazzi…
            piuttosto aderisci alla LOV?
            Se ci voti per te c’è subito un’auto blu e vari gadget vaticani (come la t-shirt di Papa Francesco)…

  30. jock 17 Giugno 2014, 20:45

    Gianni Berton non finisce di stupire, una poesia che ricorda Il Dolce Stil Novo, un fenomeno, incontenibile. @Berton, molti te lo hanno già scritto, quando è che le raccogli in un libro, le poesie e gli aforismi? San Isidro ti da una dritta con le Edizioni Paoline, per la pubblicazioone,poi una bella dedica autografa sulla prima copia, e il regalo di Natale per la suocera, è pronto. Sei una gran persona. Palesemente.

    • mezeena10 17 Giugno 2014, 21:16

      “Gianni, i’ vorrei che tu e Stefo ed io
      fossimo presi per incantamento,
      e messi in un vasel ch’ad ogni vento
      per mare andasse al voler vostro e mio” etc etc..
      (i nomi ci stavan giusti nella metrica 😉 )

      • berton gianni 17 Giugno 2014, 21:34

        Mez,
        mi dispiace che non hai aderito alla mia lista, per giunta mettendo in dubbio la capezzoloterapia che ti avevo riservato.
        Cmq, Mez, tu, Stefo e tutti gli altri forumisti siete dei grandi !!
        Ovviamente mi riferisco ( mi perdonino gli altri ) a quelli che staccano un attimo dallo stress della vita quotidiana e, oltre a scrivere molto bene di rugby, si divertono a cazzeggiare.
        Chiedo ancora scusa al mitico PAOLO, perchè quello che via ha portati a farlo è il sottoscritto, con tutte le baggianate che ho scritto.

        Ps:
        sul : …non mi sembra un dirigente sportivo di comprovata competenza…
        scusate, ma dopo il
        – chi gioca gioca di loro. Se mai conta di noi –
        beh, per me, è da medaglia d’argento !!

        Palesemente.

      • jock 17 Giugno 2014, 21:37

        Però, mezeena10, complimeti, anche questa, più leggera, di classe (se posso chiedere, ma come eri messo sabato notte/domenica mattina? Divertito al matrimonio? :))

        • mezeena10 17 Giugno 2014, 21:39

          ahahah jock il matrimonio era sabato, ma son tornato nel pieno possesso delle mie facolta mentali solo ieri a pomeriggio inoltrato! per i parenti questo e altro 🙂

        • mezeena10 17 Giugno 2014, 21:46

          Gianni e io ma penso anche gli altri ringraziamo te per le perle che ci offri quotidianamente! quando lavoro e ci penso rido, rido di brutto! ma tutta la pantomima sulle elezioni è troppo forte!
          è un bell’ allietare le giornate, non che me la passi male ultimamente, ma per una risata in piu..specie in questo periodo!
          e come dicono in gallura “e cà no vò, sciòppa!” (chi non vuole scoppi!)

          • mezeena10 17 Giugno 2014, 21:51

            ps mi perdoni per non aver aderito alla vostra lista, un rigurgito antimilitare ma soprattutto anticlericale ci ha rimesso sulla retta via, che, visto il background, anno di nascita, idee rugbystiche, gusti musicali etc non poteva che essere quella indicata dall’ ottimo Rabbidaniel col supporto dell’ amico Stefo!
            NUOS vota Rugby & Laicità!!!

          • berton gianni 17 Giugno 2014, 21:56

            Mez,
            in tutti i casi abbiamo le liste collegate !
            Dobbiamo puntare al cuore della Fir, tutti uniti !!

          • jock 17 Giugno 2014, 22:14

            Ragazzi, a me fate tanta compagnia, quando posso, lavorando, sbircio sempre, ma sono occupato e non scrivo. Siete belle persone, ancora meglio, veri rugby men.

          • mezeena10 17 Giugno 2014, 22:33

            infatti! spazziamo via sto famigerato “innovazione nella continuita” del sior zero-fighe-solo-cazzi..o come lo chiami tu 😀

          • mezeena10 18 Giugno 2014, 10:29

            jock “veri rugbymen” è il complimento piu bello potessi farci! grazie sei un amico 😉

    • berton gianni 17 Giugno 2014, 21:24

      Grazie Jock,
      mi sa che il buon Paolo prima o dopo, oltre a bannarmi, cancellerà tutti i miei post. ( del resto non mi risponde mai ).
      In tutti i casi, scusa, ma a Natale, a O P. posso regalare solo il bue e l’asinello…
      a parte che, visto che è partita ieri col carro bestiame to Rome, ormai dovrebbe essere già ospite a casa di San.

      • jock 17 Giugno 2014, 21:39

        Ciao vecio, pensa la poveretta, dopo natale viene la Befana…

        • San Isidro 17 Giugno 2014, 21:41

          ahah, questa è forte…in caso O.P. e la Befana farebbero scopa!

    • San Isidro 17 Giugno 2014, 21:31

      “Sempre caro mi fu il vecchio jock,
      e questa sfogliatella, che da tanto tempo
      dall’ultima sfornata la fame invita”…

      • jock 17 Giugno 2014, 21:44

        Carissimo San Isidro, ci starebbe proprio bene un vassoio di sfogliatelle, mi hai fatto venire l’ acquolina in bocca (sigh, sigh), poesia appropriata al dopocena. Non vai fuori a caccia di americane bionde? Sta per arrivare il carro di buoi con la suocera del Gianni, ocio. Il genero asserisce di avergli dato il tuo indirizzo.

  31. jock 17 Giugno 2014, 22:10

    Ragazzi, no way, end of the game, l’ ottimo mezeena 10 è con R&L, anche in rappresentanza (l’ ho imparato oggi), dell’ Oceania tutta, anche il mondo down under aderisce alla nostra lista, siete finiti. Siamo tutti invitati dal miglior piede del Mediterraneo, dal miglior attivatore dei tre quarti dell’ Area, a casa sua in Nuova Zelanda per il prossimo Sei Nazioni. Mi è stato assicurato che possiamo fermarci tutti, pensione completa, a casa sua, dalla prima all’ ultima partita, dall’ inizio di febbraio a metà marzo: San Isidro organizza e governa, io porto il prosecco, Stefo porta la kilkenny, Rabbi il rosso del conte Loredan e i funghi, Giovanni le pastiera e le sfogliatelle, Gianni porta la suocera e la sopprime in un fiordo, Gino fa cambusa di toscani, Hro il lardo di colonnata e la focaccia, Tony non lo so ce lo dirà lui, e così via. Mez, sei una gran brava persona, e non per il cortese invito, sei proprio forte di tuo. Palesemente.

    • San Isidro 17 Giugno 2014, 22:50

      mi piace questa cosa che tutti devono portare e fare qualcosa, mentre io dirigo e basta e non faccio un cacchio…

      • jock 17 Giugno 2014, 22:53

        Non è che non fai niente, dovresti fare tutte le cose noiose, tipo organizzare il volo, il trasporto delle derrate, occuparsi degli adempimenti amministrativi, mentre noi ti mangiamo tutte, proprio tutte le sfogliatelle.

        • mezeena10 18 Giugno 2014, 06:46

          grazie jock troppo buono, è che è fastidioso dover ripetere le stesse cose e certamente non per darsi un tono (solo per dire che esistono altre persone che sanno di cosa parlano!), capisci a me!
          l’ invito volentieri, magari ci stringiamo un po, è in cantiere per il lions tour del 2017! io mi sto gia organizzando!
          buongiorno a tutti! vota L & R!!!

          • mezeena10 18 Giugno 2014, 06:47

            pardon R & L..

          • mezeena10 18 Giugno 2014, 10:28

            ps e a vino siam messi benone tranquillo!

      • Rabbidaniel 17 Giugno 2014, 23:07

        San rinuncia alle tue frequentazioni clericali e unisciti a R&L. Te lo dico da fratello in rugby. Sei un bravo ragazzo, colto, hai tante qualità e conoscenze. Non sprecarle con l’oscurantismo vaticano e la corruttela clericale. Cambiare si può, tutti insieme, laicamente, fuor di dogma.
        È un appello sincero e affettuoso.

        • San Isidro 17 Giugno 2014, 23:44

          grazie degli apprezzamenti Rabbi, ma, vedi, in questo momento sto esercitando un ruolo, quello di oppositore, se lasciassi la LOV voi di RL non avreste più nessun avversario di peso…è vero che ci sarebbero altre quattro liste, ma la Nembo di Tempesta ed Estrema Ignoranza mi sembrano poca cosa, figuriamoci le singole liste del Mandriol Peloso e dei MONA con un solo utente entrambe…spostarmi da voi vorrebbe dire vittoria di RL al 90% e questo non posso permetterlo…ho preso un impegno, non religioso, ma politico con il Vaitcano, dobbiamo creare la franchigia papale, è la nostra missione…come una democrazia che si rispetti saranno gli elettori a decidere il 21-22 tra i due partiti di maggioranza quello che governerà su questo sito, al momento RL con 5 liste collegate e ben 15 utenti è in gran vantaggio rispetto a noi della LOV, con 2 liste e 6 utenti, e dobbiamo anche guardarci dalla NT, con 2 liste e 5 utenti, ma attendiamo il verdetto…nel caso di sconfitta potremmo anche pensare alle larghe intese…vediamo come si comporteranno i nostri utenti: preferiranno etica e laicità o i doni che noi saremo diposti dargli noi in cambio del voto? Magna magna e poltrone in cambo di favori o meritocrazia? oppure disperderanno il voto nei partiti minori? o si asterranno?
          Anche scherzando mi pare che queste elezioni siano lo specchio di quello che accade in Italia oggi…
          vota LOV!

Lascia un commento

item-thumbnail

Altri 4 giovani prospetti entrano nelle Accademie di Franchigia

Due atleti approderanno all'Accademia del Benetton, altri due a quella delle Zebre

29 Marzo 2024 Rugby Azzurro / Vita federale
item-thumbnail

Serie A Elite: ieri a Bologna l’incontro tra FIR e Club

Sul tavolo il rilancio del campionato, il numero di squadre partecipanti, la distribuzione dei permit player e la formula della Coppa Italia

29 Marzo 2024 Rugby Azzurro / Vita federale
item-thumbnail

FIR: approvato il Bilancio Preventivo 2024

Avvallato a maggioranza dal Consiglio Federale verrà ora inviato agli organi preposti per approvazione

27 Marzo 2024 Rugby Azzurro / Vita federale
item-thumbnail

L’impatto economico del Sei Nazioni 2023 sull’Italia: oltre 37 milioni di euro per Roma e la regione Lazio

Sono stati presentati gli studi relativi all'indotto creato dalle 3 partite casalinghe del Torneo dell'anno scorso

7 Marzo 2024 Rugby Azzurro / Vita federale
item-thumbnail

Accademie U23 Zebre e Benetton: la lista dei 12 atleti che completeranno il proprio percorso di formazione

Al termine i giocatori potranno trovare spazio nei roster delle franchigie o delle squadre della Serie A Elite

8 Febbraio 2024 Rugby Azzurro / Vita federale
item-thumbnail

FIR e Ministero dell’Istruzione e del Merito sottoscrivono il protocollo “Scuole in meta”

Un documento di intesa che contribuisce a portare il rugby all’interno degli istituti scolastici

21 Dicembre 2023 Rugby Azzurro / Vita federale