In finale di Serie A, l’Eccellenza all’orizzonte ma un futuro con nuvole ancora molto scure e gonfi di pioggia. Servono soldi e sponsor
L’Aquila in volo sui social network. E un hashtag per salvarsi
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Un augurio all’Aquila e ai suoi gicatori di rivederli presto in riva al Piave
ma che i vegne su lori, però!
ma che salgano loro, però! …basta che non ci aspettino in serie A!
Sono anni che la società sopravvive…..sono anni che i lodi vengono saldati all’ultimo momento…..e come sempre ci sono appelli e richieste di aiuti. ” CADA UNO ES HIJO DE SUS OBRAS ” .
Un augurio anche alla FIR, di continuare a dormire sonni tranquilli e a chiudere serenamente gli occhi quando ci sarebbe ancora spazio per intervenire, salvo diventare improvvisamente inflessibile quando buoi e mariuoli sono scappati e provvedere in proprio alla demolizione della stalla. Giustamente, non si sa mai che il rugby sopravviva.
invece di fare le Accademie del CAVOLO la Fir deve dare i denari a chei FA il rugby.
Ridurre del 50 % i dipendenti della Fir .
I denari risparmiati darli alle società del territorio
@Mal
o distribuisci fondi alle società o mantieni lo stesso atteggiamento verso tutti. Infatti chiunque si chiederebbe perché l’Aquila si e i Crociati dell’anno passato no, oppure perché si sono dimenticate le “tradizioni” del rugby Piacenza o del Casinò di Venezia di qualche anno fa ecc. ecc. ma me ne dimentico molte altre
bak, sono lontanissimo dall’idea di dar soldi agli inceneritori. Fai l’esempio di Parma: se la FIR fosse intervenuta per tempo costringendo la banda bassotti a trovare i soldi o a passare la mano 5 anni fa, ci saremmo risparmiati tutto il resto. E probabilmente, magari passando per una retrocessione, qui ci sarebbe ancora una squadra in Eccellenza. Se intervieni quando è ora, i debiti sono ancora in qualche modo sanabili, fai passare tre o quattro anni di iscrizioni farlocche e non ti salva più nemmeno San Gennaro.
ora mi è più chiaro il concetto e infatti quanto dici è molto ragionevole;
sarebbe forse sufficiente porre clausole più serie alle iscrizioni a vari campionati
Ci vuole gente preparata…… Per gestire le situazioni……e qualche abile manager di marketing
I professionisti abili e preparati vanno pagati…
è un tema molto delicato.. se da una parte si ritiene giusto che la fir ponga al centro dell’attenzione la sopravvivenza delle società che garantiscono non solo la presenza delle proprie squadre nei diversi campionati ma garantiscono anche un “raccolta” di materiale umano e la relativa formazione, per contro domandiamoci se è corretto dare una qualsiasi somma di denaro ad una società con il rischio che, alla faccia dei valori del nostro sport, ci sia qualcuno che se la mangia (EVENTO NON RARO!!!!!)
probabilmente l’intervento deve essere strutturato diversamente pagando ad esempio gli allenatori delle formazioni giovanili dopo averli formati secondo direttive federali. garantire alle società un contributo annuo per la partecipazione ad un certo numero di tornei sempre a livello giovanile in modo da innalzare il livello di competizione e partecipazione.
viste le esperienze passate io non garantirei soldi ai senior con tutto il rispetto per i ragazzi che si fanno il c…. perché spesso e volentieri l’utilizzo è discutibile
se si continua con questa politica federale tra qualche anno ci ritroviamo con
massimo 3 club che potranno giocare un rugby decente.
soluzioni:
a) gruppi sportivi tipo atletica leggera fiamme gialle,rosse,bianche,verdi…
b) campionato F.I.R. con contributo di 300.000 euro x ogni club.
c) 4 franchigie territoriali (nord,centro,sud,isole)
d) (*)…
mi spiace, mi auguro che passi questo momentaccio, comunque, niente soldi per i club, al massimo per la formazione ed, al più, un contributo per le trasferte, se si vuole un intervento diretto (giusto perché ad es. nel budget tale voce ad una squadra sarda pesa un pochino di più che ad una veneta, che dite?), più che altro le squadre devono potersi iscrivere ai campionati solo se hanno coperture certe (e io metterei un salary cap, differente per categoria), queste situazioni sono inaccettabili, il rischio è perdere dei grandi pezzi di rugby per il pressapochismo di molti
siamo in campagna elettorale e allora anche io sparo la mia ricetta:
– Si può accedere al campionato di eccellenza, serie A e serie B solo in presenza di un bilancio approvato in cui i costi e ricavi sian uguali a Zero o in positivo, altrimenti penalizzazioni in classifica. Non son contemplate nel budget spese per le giovanili e per le migliorie alle strutture
– Fideiussione vera e obbligatoria per tutte le società con più di 100.000€ di budget e scaglionare le fideiussioni in base all’ammontare dei bilancio
– Dotare i campi di eccellenza di Telecamere fisse e riprendere le partite e demandare alle società che ospitano l’evento la regia e creazione di una piattaforma web in cui caricare i contenuti multimediali, oltre alle partite mettiamoci pure interviste e un premio in denaro per la società che sfrutta meglio il nuovo canale
– Dotazione di tutte le squadre dalla serie A in su dell’obbligatorietà di una squadra femminile senior in caso contrario penalizzazioni in classifica e in denaro come le giovanili
– Revisione del sistema delle accademie di formazione e calcio nel …. al metodo Ascione e piano pluriennale per l’alto livello, inoltre dall’U14 e U16 ci debbono esser dei tecnici che entrano nei club ad coadiuvare gli allenamenti almeno una volta ogni 2 settimane per l’U18 accademie zonali
VOTATE PER ME 😀 😀 😀
sul femminile non mi trovi del tutto d’accordo, nel senso che lo sviluppo di tali squadre e spingere in tale direzione sarebbe importantissimo (come la creazione di squadre a 7), ma non si può pensare che ovunque ci sia il mero materiale umano per farlo, piuttosto che un territorio sia già coperto da un’altra rappresentativa (ad es padova ha il valsugana, non so se ci siano abbastanza ragazze per mettere su un’altra squadra a rubano ed una al petrarca, senza parlare del cus), sarebbe da premiare con fondi chi lo fa, ma renderlo obbligatorio mi lascia perplesso
@ gian fare rugby in maniera amatoriale non significa non farlo in maniera organizzata, se vuoi competere ad un certo livello ti devi organizzare meglio, hai seguito un po il campionato femminile quest’anno? se si vuole crescere bisogna crescere tutti, altrimenti rimani in Serie C e ti diverti ogni domenica cosa rispettabilissima ma non cresci, semplice
quindi se a rovigo, calvisano, mogliano, viadana, padova (con le eccezioni che ti ho mostrato) , prato, tanto per parlare del top del domestic, non si trovano 25 ragazzotte disposte a giocare a rugby, azzeri il vertice, lo trovo discutibile, poi che il rugby femminile, come il 7, dovrebbe essere al centro di un programma di sviluppo serio, è un discorso sensatissimo, ma non è con certe forzature che va fatto
domanda allora perchè se a Rovigo Padova Calvisano non trovi 30 ragazzi sotto i 18 anni li penalizzi? togliamo pure quello? qual’è la differenza?
giusta osservazione, a parte che pare che vogliano togliere tale obbligo (e con le accademie in giro non sarebbe sbagliato) si parla comunque di penalizzazione e non di non iscrizione (poi quella di badia è stata una sciocchezza bella e buona, gli togli x punti e poi a seconda di dove è in classifica se la gioca), ci sono moltissime società che fanno solo formazione e non hanno la seniores, se uno vuol fare solo seniores liberissimo, basta che i conti siano a posto, poi, ripeto, puoi premiare chi ha le giovanili, chi ha il settore femminile, chi ha il 7, in fondo sono cose che costano e che magari non portano nessun rientro economico a discapito, magari, del settore seniores.
il discorso è estremamente complesso, a maggior ragione quando si mettono insieme bacini di utenza completamente diversi
gian che il discorso sia semplice nessuno lo ha mai detto, rimane il fatto che dobbiamo fare numeri+qualità e al momento non abbiamo numeri e non riusciamo a fare la seconda ma pare che a nessuno importi 🙁
Katmandu,la differenza è basilare…difficile trovare ragazze che amino giocare a rugby.Magari lo seguono ma il giocarlo è diverso…
se si aprono 16(*) 32 centri di formazione + 2(*) u.19. u.20 si trovano centinaia
di ragazze x il rugby femminile.