L’impianto non potrà ospitare il rugby. La decisione è del Consiglio di Stato, il Comune non ha potuto far altro che prenderne atto
Milano, Vigorelli chiuso al rugby: l’ufficialità tra inutili polemiche
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bene festeggiamo e facciamo i mondiali di rugby in Lombardia….. ma dai sconfitta su tutta la linea delle istituzioni e del buon senso, complimenti a chi aveva deciso prima e a chi ha deciso ora
La sentenza è definitiva e adesso sarebbe arrivato il momento che chi ha sbagliato pagasse gli errori (sia volontari che non) in solido: in euro, in sanzioni professionali e a casa se sono funzionari pubblici. In un paese normale.
Malpensante non voglio romperti le pXXXe ma stai scherzando? Sanzioni? Responsabili? Paese normale? Ma siamo realisti siamo in Italia e nessuno é responsabile nel pubblico per defi izione
Sono responsabili per legge, come pure i professionisti che lavorano per la PA. Anche in un paese anormale come questo.
Ok l’ultimo dirigente pubblico che per incompetenza (questo é un caso di incompetenza IMHO) é stato cacciato dalla PA in Italia recentemente
Mal vuoi spiegarmi come a un bimbo di 5 anni quale è l’ errore?
Quello di pensare che una pista semidistrutta non valida per nessun evento di carattere primario, europeo,mondiale e olimpico,debba essere Assolutamente considerata un bene da proteggere.
Non farmi ridere per favore.
Perché non si sono opposti quando da Roma è stata spostata a Milano?
È diventato un bene da proteggere solo perché venuta a Milano?
gino lasciamo stare i giudizi di merito sulla cosa, perche’ allora tutti gli amanti del ciclismo ti diranno che era da preservare…il punto e’ uno ed uno solo: c’era il vincolo?Se si perche’ ha vinto un progetto che non lo rispettava?
PS: pe fugare ogni dubbio al riguardo, a me il progetto Vigorelli piaceva e piace anche se sono molto interessato a cio’ che Dane sotto dice.
Ciao a tutti
io, da milanese, so solo che il Vigorelli così com’è è lì a fare la muffa, Un po’ di football americano e niente più, La pista di ciclismo non viene usata da millenni e mi pare non sia nemmeno più regolamentare. Intanto il contribuente paga per il mantenimento del nulla.
Il progetto del comune sembrava sensato e c’è il vincolo dei beni storici perché ha più di 75 anni, ma perdio, non stiamo parlando del Colosseo…
In Inghilterra hanno tirato giù e rifatto wembley perché no era più funzionale….
Eh niente, c’è questa cosa qui che in questo paese tutti aprono internet e sparano il primo pensiero che gli passa per la mente senza nemmeno leggere se qualcuno ha scritto qualcosa prima…
Hanno aggiudicato a un progetto che andava escluso perché non teneva conto dei vincoli, han fatto perdere soldi e tempo alla PA, hanno lasciato marcire ulteriormente per anni l’impianto, hanno tolto lavoro alle imprese che hanno partecipato correttamente. Basta?
@ Stefo
Il buonsenso solo il buonsenso doveva essere usato.
Non si può chiedere ad una amministrazione di mantenere in piedi una pista che non serva a niente e il sig.r Dane dice un sacco di fesserie sia sulla regolarità della pista siasul campo di rugby.
Qui un PA ha ccombattuto contro una diversa PA e come spesso accade gli oscurantista hanno prevalso.
Mal a me piace sempre distinguere chi fa le cose e tu non hai risposto alla domanda.
Senza questa associazione di ciclisti il progetto sarebbe passato e Milano avrebbe avuto un impianto moderno polifunzionale e di prestigio invece abbiamo Dane
Gino, mi sembra di averti risposto. Il buonsenso dovrebbe servire soprattutto per evitare di compiere atti che saranno, se i giudici sono corretti, ovviamente bocciati perché contrari alla normativa.
Gino ma e’ il tuo buonsenso che applichi, il ciclista pinco pallino col suo buonsenso ti dira’ invece che e’ giusto cosi’…gino qusto intendo con giudizio di merito e ti vado anche oltre, se il progetto fosse stato uno stadeitto da calcio per la squadretta x dell’hinterland milanese o un centro allenamenti per Inter o Milan su questo blog ci si sperticherebbe sulla gloria del manipolo di ciclisti che si son fatti valere.
L’unica cosa OGGETTIVA che vale e’ che c’era un vincolo preesistente, vincolo che e’ stato ignorato (volutamente o meno non mi permetto di dirlo) da chi ha assegnato il progetto…il resto e’ fuffa.
Stefo, che tu cerchi sempre di sottolineare tutto ciò che scrivo è ormai è un assioma ma non mi tange
comunque il buon senso lo applica chi ce lo ha chi non lo ha, non lo trova al supermarcato.
Finalmente Dane ha ammesso, anche se ho dovuto estrarglielo come fa un paziente recalcitrante dal dentista, che certi eventi non possono essere fatti però c’è una differenza : non in teoria ma in pratica non si può fare ed in teoria si se si ha la deroga sulla pista.
La pista non è che sia lì bella pronta anzi va rifatta perchè molta parte è rovinata, non è una semplice manutenzione ma un rifacimento che significa :
approvigionarsi dello stesso legno con un invecchiamento adeguato perchè come si dovrebbe sapere anche il legno ha un suo coefficiente di dilatazione e non si possono inserire listelli troppo diversi tra loro altrimenti si rovinano ed in pratica il rifacimento costerà molto e forse più che farla nuova.
Per avere deroga non basta la pista occorre anche l’impianto e il vigorelli così come è non va bene per capienza e infrastruttura e la deroga la vedremo col lumicino.
Si parla di vincoli : ora i vincli sono superabili se si applica buon con un buon progetto e quello fatto lo era checchè ne dica Dane.
Arrampicarsi alla questione del vincolo sulla pista come un divieto e quindi considerare l’amministrazione come stracciona o in malafede per una pista che fa schifo è paradossale.
Per me la giunta sapeva ed era cosciente ma sperava e non pensava che si potesse essere così ottusi come molti, per fortuna non tutti, in questo blog sembrano essere.
Fine della storia
Gino tu vai avanti per partito preso, io te l’ho gia’ scritto che il mio buonsenso potrebbe anche essere d’accordo col tuo: chissenefrega del ciclismo e della pista per il ciclismo ma se qualcuno si e’ mosso vuol dire che a quel qualcuno (che non e’ un singolo) interessa e che c’e’ un gruppo di sportivi tali e quali amanti del ciclismo che valgono tanto quanto noi amanti del rugby che hanno sottolineato l’esistenza del vincolo.
Che la colpa della manfirna sia della giunta l’ho scritto in ogni singolo post, sono loro che hanno fatto la gara d’appalto, sono loro che hanno scelto il progetto sono loro che hanno ignorato il vincolo…il resto sono preferenze che noi possiamo avere ma niente di piu’.
E per la precisione Gino non faccio mai questioni personali sul blog, non sono io quello che le fa…e’ l’ennesima volta che se non sono d’accordo con te la provi a trasformare come questione personale…incomincia ad essere abbastanza infantile come comportamento, se non sai accettare che uno non concordi con te su un argomento non e’ un mio problema e non devo giustificarmi per la cosa, ma mi girano i coglioni altamente che tu la provi a buttare come una questione personale.
E di nuovo per precisare perche’ mi sa che non l’hai capito, il mio putno e’ che per come e’ stato gestito il bando era ovvio vista la tendenza sottolineata da Ugo in base alla quale ogni volta che c’e’ un progetto scatta un “comitato salviamo questo/quello” che sarebbe finita cosi’…io non ce l’ho col progetto che anzi l’ho scritto piu’ vole a me piace, ce l’ho con come le istituzioni di Milano hanno gestito il bando, inconciamente o meno, in buona fede o meno, non lo so e non mi permetto di dirlo e tantomeno dico che sia o una o l’altra in base alla mia preferenza per il progetto.
Stefo invece a me il ciclismo interessa e come : l’ho seguito fin dal tempo
dell’ultimo Coppi fino all’avvento conclamato della droga in questo sport.
però non mi piace chi non dice la verità e il sig.Dane non la dice tutta ma solo la sua parte.
Poi non è vero che vado avanti per partito preso.
Dico solo che bloccare un progetto per quella pista di me..a e con la scusa del suo vincolo per me è un peccato capitale.
Ci sono altre cose da vincolare e tutelare invece di questa pista intutelabile.
Ti faccio predizione e scommessa : la pista è dei primi anni trenta del secolo scorso.
Sarà rifatta come non si sà ma si sa che sarà un fallimento e allora gli stessi personaggi diranno che l’amministrazione ha fatto un lavoro indegno e così via e sia.
Gino che sia un caso di pessima gestione della cosa pubblica sono d’accordissimo, ma il peccato capitale originale e’ nel bando o nel non aver sollevato la questione del vincolo cercando se non di rimuoverlo di trovare un accordo con “i ciclisti” prima di scegliere il progetto…buonsenso avrebbe voluto che magari prima di partire in quarta e scegliere un progetto contrario al vincolo si cercasse un dialogo coi “ciclisti” mettendo giu’ un accordo su che tipo di ristrutturazione o progetto fosse accettabile da aprte loro…ci voleva mica tanto a contattare la federazione ciclismo su pista ed avere il loro appoggio su un bando concordato?!
Il fatto che gli amanti del ciclismo su pista abbiano combattuto per il loro sport non puo’ essere criticato perche’ finira’ che se la pigliano in quel posto lo stesso e non sono ottusi per aver fatto la loro battaglia gino (e soprassiedo sul fatto che hai dato dell’ottuso anche a me…pensa bene a quando qualcuno in passato ti ha fatto un’offesa diretta come hai reagito prima di scrivere) perche’ siamo onesti Gino se venisse fuori un progetto per il Flaminio per farne lo stadio della Lazio o della Roma calcio che lascia fuori il rugby noi saremmo sul blog a chiedere che venga sollevata una qualche ragione per bloccare il progetto e non farci rubare lo stadio da rugby che sogniamo venga ristrutturato per noi…sono amanti di uno sport come lo siamo noi ed hanno difeso quello che sentono un loro simbolo.
Ginomonza, sai che a vedere rosicare i maleducati come te si gode doppio?!…
p.s.: gli unici eventi che non si possono correre su quella pista sono eventi che l’Italia non avrebbe comunque organizzato, per il resto Campionati italiani assoluti, europei, 6 Giorni etc., si possono correre (e infatti si corrono in velodromi paritetici) benissimo.
Mentre nel progetto vincitore non si sarebbe potuto giocare nessuna partita di serie B di rugby: informati, studia architettura, impara a leggere i progetti quotati e poi sfogliati il regolamento del rugby.
E aggiungo che se in questo paese ci fosse veramente Dane al potere ci sarebbero uno stadio da rugby ed un velodromo in ogni città.
Coi ginomonza al potere invece si finirebbe a Guelfi vs Ghibellini, oppure come nella finale di Coppa Italia di calcio dell’altro giorno…
Stefo, solo una precisazione: il Comune aveva contattato la Federazione, che ha dato una risposta allucinante.
I ciclisti però se ne fregano della Federazione e si muovono di loro iniziativa senza aspettare la manna dal cielo (a differenza dei ginomonza che trollano dalla tastiera).
Le Federazioni sono istituzioni politiche dello sport, e in quanto tali si occupano spesso più di politica che si sport.
Lo sport è fatto da altro che una poltrona o una scrivania: è fatto da una palla ovale che rotola imprevedibilmente o da una bicicletta da pedalare su 43 gradi di pendenza.
I ciclisti l’han capito e han mosso il culo in prima persona, i rugbisti invece si son fatti manovrare come burattini e adesso rosicano per giochi sopra le loro teste…
Mi spiace, perchè il progetto era valido, il posto anche e il rugby a Milano aveva bisogno di una casa di questo nome. Alla fine ho capito in qualche modo le posizioni di ciclisti (vista la lunga discussione proprio su questo blog in occasione della decisione del Consiglio di Stato), ma spiace. Certo che pazzesco come in questo paese non si riesca mai a trovare soluzioni lineari, senza giudici, ritardi e blocchi di progetto. Il buon senso lo lasciano a casa la mattina mi sa.
…ed a Roma lo stesso, con la vicenda Flaminio, stadio che sta cadendo lentamente a pezzi, dopo anni di discussioni, buoni propositi e veti.
Li non apriamo nemmeno il discorso, dato che li sarebbe ancora più semplice: uno stadio del rugby per il rugby. Un progetto che riesca a coprire le tribune, rifacendo le curve e gli spogliatoi ma rispettando i parametri architettonici non dico sia facilissimo, ma architetti ne abbiamo a iosa… (e non penso costerebbe tanto più del Vigorelli)
@Giovanni, la questione del Flaminio è una vergogna…
.. perfetto lasciamo andare in malora Pompei e decine di palazzi, monumenti e musei che potrebbero fruttare milioni di €, oltre al loro valore intrinseco, ma impediamo di riutilizzare una struttura sportiva ..
quello che mi fa’ arrabbiare di piu’ e’ che tutti gli amministratori pubblici quando e’ ora di parlare di rugby non fanno altro che lodarlo per le qualita’ morali che sa’ dare ai ragazzi ..come scuola di vita
poi pero’ quando e’ ora di impegnarsi e spostare fondi per le strutture come campi e altro non si vedono e sentono piu’
soliti ruffiani incapaci di gestire la cosa pubblica ma sopratutto capaci di prendere in giro per i propri interessi
Parega specifica quali sono gli amministratori in questione perché il comune voleva spendere , tanto è vero che è COSTRETTO a risparmiare 🙁
amministratori statali e locali
non mi dire che le richieste dei club di rugby in fatto di strutture vengono ascoltate vero ?
se al posto del rugby c’era una squadra di calcio pensi che il Consiglio di Stato si sarebbe messo contro ?
poi in questo caso il comune di milano non e’ colpevole ma milano come sta’ in fatto di campi di rugby ?
questo voglio dire…che per colpa di uno locale o di di livello piu’ alto non riusciamo mai ad avere strutture adeguate per fare una buona attivita’ salvo alcuni pochi pochi casi
Allora possiamo essere d’accordo
…ma si dai, dov’è il problema, tanto a Milano c’è il rugby nei parchi….! Una nuova struttura per il rugby dei grandi non serve a nessuno…! Andiamo tutti a giocare nei parchi…!
ahah…
Di nuovo, non comprendo i ragionamenti di molti commenti.
Sarà che sono “nelle istituzioni”, ma… un’amministrazione ci prova, non è detto che riesca. E se non riesce, per ragioni superiori, non capisco perché dovrebbe essere sanzionata o dovrebbe pagare per aver provato a fare una cosa alla quale non è riuscita. Se non provi, non riuscirai mai…
Davvero, non vi capisco…
Il problema è una legislazione eccessivamente conservativa, ma che d’altronde risponde anche a gran parte della mentalità comune, per cui una cosa “storica” non può essere toccata nelle sue funzioni, anche se non più utilizzata… Ragionamento di per sè corretto, ma che dovrebbe avere delle flessibilità.. cosa che non ha anche perchè qualcuno c’è sempre a creare il comitato apposito…
Faccio l’esempio, da me RFI doveva realizzare una nuova stazione di porta, portando i binari dei treni metropolitani più nel centro dell’abitato… Ciò comportava la demolizione di uno di qui vecchi magazzini merci (tipo questo http://oi41.tinypic.com/23wo9it.jpg) inutilizzato da decenni… Ovviamente si è formato un comitato del “salviamo la storia”, che si sono spesi per andare a cercare fotografie e progetti per dimostrare che la struttura risaliva ad un certo anno per farlo accedere a “bene storico protetto” creando un contenzioso… risultato: ora abbiamo i binari sfalsati ovvero, quello lato mare finisce ad un certo punto (passando affianco al magazzino e superandolo) e quello lato monte moooolto più indietro dietro al maggazzino, e in compenso abbiamo salvato quel rudere… E nella piazza che doveva ospitare i capolinea di tutte le linee collinari e corriere, con meno spazio utilizzabile….. con 4 “cretini” che festeggiano, e 10.000 che se potessero lo demolirebbero di notte….
Ugo ho capito che sei nella PA
Ma ti chiedo da come ho capito io
1 abbiamo i soldi per un progetto di restyling del vigorelli, bene
2 indiciamo un bando e in questo bando c’é da rispettare il velodromo inutilizzato e con misure che non fanno fare più eventi di portata mondiale europea e olimpica, bene
3 vince un progetto che prevede una pisata se movibile, bene
4 qualcuno APPROVA il progetto, bene
5 c’é un ricorso perché la pista non é quella storica, bene
6 il ricorso viene vinto, bene
Bene(!?!) cioé tutto bene e nessuno ha sbagliato cioé o il progetto vincente non era vincente, o i progettisti non han letto bene il bando, ma il progetto é stato giudicato, allora i giudici non sapevano le regole…. Vedi tu
Per me avete ragione tutti e due, nel senso che entrambi avete toccato punti dolenti di una realtà così complessa. La legislazione è tortuosa, a volte inutilmente conservativa (vogliamo parlare della vicenda della ristrutturazione del Flaminio? Morale della favola, sta lì a cadere in pezzi, perché che si è perso tanto tempo a discutere, è arrivata la mannaia della spending review e ora non ci sono più neppure i soldi) e nell’ambito dell’area grigia che si viene a creare non è difficile cannare il bando o il progetto. E lì, giù ricorsi, che molte volte i Giudici non possono fare altro che accogliere.
Poi c’è il paradosso: palazzinari che, scavando, trovano manufatti romani e interrano tutto, o li spostano, senza avvertire nessuno.
@sergio hai ragione 1000 volte ma ti chiedo é possibile che in un paese “civile” siamo ostaggi di gente incompetente? Io i “ciclisti” han ragione a far casino e hanno tutti i diritti per farlo ma mi chiedo quelli che hanno valutato il progetto cosa hanno valutato?
Se (da come ho capito) c’era scritto che bisognava fare una pista in legno di 400 mt fissa e poi vince un progetto in cui si prevede una pista non in legno di 250 mt e mobile vuol dire che non si sa cosa si vuole
É come se mia moglie mi manda al mercato per prende uova farina burro e marmellata e torno a casa con una crostata, capisci che non é la stessa cosa…
Sembra che, in realtà, la pista di 250 mt semovente sia stata richiesta nel progetto dal Comune al posto di quella da 400 mt di legno, perché rovinata e non più utilizzabile. Infatti, chi ha vinto il concorso ha soddisfatto il requisito. Solo che poi si è costituito un Comitato per salvare il Vigorelli e il ministro dei beni culturali ha messo il vincolo storico sulla pista del Vigorelli, risalente al 1935. La decisione è arrivata su pressione delle associazioni che contestavano il progetto del comune di smantellare la pista stessa per sostituirla con una mobile, in modo da trasformare il Vigorelli da velodromo a impianto multifunzionale. Quindi: volevamo un impianto che servisse, e invece ci teniamo un bel monumento alle tarme, su cui non si può neanche andare in bicicletta.
Potrebbe interessarti: http://www.milanotoday.it/sport/vigorelli-vincolo-ministero.html
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Sotto un po’ di materiale che ho trovato al riguardo.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-06-01/ridateci-velodromo-vigorelli-appassionati-105657.shtml?uuid=Abx2uF1H
https://www.comune.milano.it/dseserver/webcity/garecontratti.nsf/51607b595b240841c1256c4500569c90/bb4f6b7ea58af295c1257a8e002dfcb4/$FILE/ATT6VQHJ.pdf/Concorso%20Vigorelli_Bando%20ITA.pdf
https://www.comune.milano.it/dseserver/webcity/garecontratti.nsf/51607b595b240841c1256c4500569c90/bb4f6b7ea58af295c1257a8e002dfcb4/$FILE/ATT02LXQ.pdf/Concorso%20Vigorelli_DPP%20ITA.pdf
http://www.milanotoday.it/sport/vigorelli-vincolo-ministero.html
Insomma: evidentemente il vincolo c’era e non è stato considerato. E qui sicuramente chi ha formulato il bando non ha fatto una bella figura. A monte, però, rende perplessi l’esistenza del vincolo storico anche nel caso di specie, tale da non consentire il rifacimento integrale dell’impianto. Certo, molti gli saranno affezionati, ma mi chiedo se sia preferibile tenersi il Vigorelli com’è, oppure dotarsi di una struttura molto più moderna e funzionale. Al di là del fatto degli interessi dei costruttori ecc.
@ Sergio il tuo giudizio finale e’ un giudizio di merito, i ciclisti ti diranno che si meritava di essere preservato chi (come me) del ciclismo se ne frega specialmente quello su pista ti dira’ di no e che alla fin fine se c’era la pista semirimovibile il ciclismo avrebbe avuto i suoi spazi…il nodo della questione che fa kat e che io condivido e’: il vincole c’era?Si. Perche’ e’ stato ignorato?
@Katmandu, aspetta, no: non è che sul abndo c’era scritto che bisognava fare una pista da 400 metri. E nememno che al contrario andava fatta da 250. Semplicemente c’era l’indicaizone vaga sul fatto che ogni struttura dovesse avere misure regolamentari (furberia che andava ad affaincarsi alla mezogna fatta ciroclare sul fatto che la pista così com’è non fosse omologabile).
Insomma, indicazioni vaghe dentro le quali si volesse concedere apparentemente agli architetti massima libertà ma in realtà giustificare l’idea che il comune aveva già in mente.
Non fatemi dir di più che non ho voglia di prendermi una querela…
Sergio, stai commetteno una serie di imprecisioni:
1) Il Comitato Velodormo Vigorelli è nato all’indomani della proclamazione del vincitore ma riunsice realtà che la battaglia per il Vigorelli la combattono dal 1997 (raccolta firme che portò il comune ad eseguire l’ultimo restauro).
Non si son svegliati all’ultimo quindi e non vengono giù con la piena…
2) Dire che “la pista di 250 mt semovente sia stata richiesta nel progetto dal Comune al posto di quella da 400 mt di legno perché rovinata e non più utilizzabile” è esilaranteoltre che falso: non è che quando il campo di San Siro si rovina ce ne fanno dentro uno da calcio a 5 e ci mettono il centro commerciale nello spazio recuperato…
3) Nel progetto vincitore non c’era nessuna pista, nè fissa nè smontabile. E’ una fanfaluca messa in giro per pararsi le spalle di fronte alle proteste dei ciclisti che però non se la son bevuta, ok?!
4) Su quella pista, una volta restaurata, in bici ci si potrà andare eccome.
5) Il Comune prevedeva due anni di lavori per il progetto che rifaceva completamente l’impianto. Adesso per un restauro conservativo parlano di tre anni, ma non vi fate delle domande sugli amministratori pubblici?!…
Al netto del fatto
@Stefo: il mio è un giudizio di merito, ma non ho scritto che nel Vigorelli non andava messa la pista per il ciclismo, tutt’altro. Quanto al vincolo, ho riconosciuto che l’amministrazione non ha fatto una bella figura a non prenderlo in considerazione. Aggiungo, però, che a monte forse bisognerebbe ripensare la legislazione, che spesso crea vincoli e divieti discutibili. Mi chiedo: siamo sicuri è meglio ristrutturare il Vigorelli, piuttosto che rifarlo nuovo, inclusa la pista?
@Dane: io ho scritto citando solo quello che ho letto con una rapida ricerca. Per “non utilizzabile”, sinteticamente intendevo dire “non utilizzabile perché non omologabile” (in base a quello che avevo letto). Poi, se dici che non è vero, ne prendo atto. Non ho scritto che ci si sia svegliati all’ultimo per difendere il Vigorelli; mi sono limitato a scrivere quanto ho letto, ossia che in relazione al progetto è sorto un Comitato, che ha fatto pressione sul Ministero. Dal rendering del progetto, in una foto si vede che c’è la possibilità di montare una pista. In altre foto la pista non c’è, ma credo che sia proprio perché è mobile… Poi, è chiaro che una volta restaurata la pista ci si potrà andare in bici, ma la mia era solo una battuta provocatoria, per esprimere la mia perplessità. E torno alla mia domanda iniziale, e ora chiedo a te, per capire: perché difendere a spada tratta una struttura vetusta? Qual è l’interesse specifico della cittadinanza per l’impianto così com’è, piuttosto che per il progetto che era stato approvato? Per capire…
Sugli amministratori pubblici: non mi faccio solo domande, ma già da tempo mi sono dato anche tante risposte. Manco vale la pena parlarne.
Segio Martin, riassumendo:
1) Quella sulla non omologabilità della pista è una menzogna messa in giro ad arte da chi aveva interesse a demolire la pista. In realtà il regolamento specifica che la misura di 250 è obbligatoria solo per Mondiali ed Olimpiadi ma è comunque prevista una deroga per velodromi particolarmente importanti. Tutte le altre manifestazioni sono possibili, poi se vuoi ti faccio degli esempi.
Invece in sto mondo absta che dichiari la stupdiata una volta, tutti i media la riprendono, e poi ogni media la riprende dagli altri facendo appunto quella che tu hai chiamato “ricerca in rete”. Domanda: nella tua ricerca in rete hai letto le FAQ sul sito del Comitato Velodromo Vigorelli?! E il regolamento sul sito UCI?!
2) Io ho visto il progetto al momento della proclamazione e letto la relaizone, e non c’era nessuna pista. Così come proprio in quell’occasione si parlò per la prima volta di pista smontabile (che costerebbe di più come manutenzione, lo ricordo…) in merito a quel progetto. Si sono inventati la fanfaluca all’ultimo, dai…
3) Il Velodromo Vigorelli è il più importante e famoso al mondo, sarebbe una risorsa importante per uno sport in forte ascesa attuale soprattutto tra i giovani, vengono turisti dall’estero per visitarlo e restano sempre delusi dal trovarlo chiuso. Sarebbe una risorsa sportiva e turistica, con tutto l’indotto che ne consegue (medesimo discorso che vale anche per la franchigia Celtic).
Ti basti sapere che a favore del Vigorelli si è schierato appoggiando il Comitato e scrivendo al Comune di Milano e alla Federazione Italiana Coockson, presidente della Federciclismo inglese e ora Presidente dell’UCI (il mondo ci guarda…).
Basta come “interesse della cittadinanza”?!… 😉
Un attimo Sergio sulla discussione delle leggi, le stesse leggi di portezione storica hanno salvato dalla distruzione un sacco di cose od hanno bloccato la costruzione di oscenita’ in adiacenza di palazzi e monumenti storici importanti…ti ricordo che quando ce ne si e’ fottuti di leggi per la salvaguardia storico, culturale o ambientale ci siamo ritrovati le colate oscene di cemento ed i porgetti di villette a schiera obrobriose che hanno distrutto grandi pezzi di costa italiana.
Diciamo che queste leggi possono essere interpretate troppo rigidiamente e che servirebbe una flessibilita’ caso per caso ma non possiamo valutare questa flessibilita’ sul nostro singolo gusto o idee…come ho scritto sopra a me il progetto Vigorelli paiceva e piace (anche se Dane ha creato qualche dubbio) e personalmente del ciclismo me ne sarei fregato perche’ a me del ciclismo su pista importa sega ma non posso pretendere che questa mia visione personale sia quella che la legge deve prendere in considerazione.
Se le associazioni dei ciclisti si sono mosse per fare rispettare un vincolo preesistente e si e’ arrivati a questa conclusione non e’ colpa delle leggi o di chi ha deciso la conclusione, ma la colpa e’ di chi ha accettato un progetto ignorano o fregandosene (non lo so quale delle due) dei vincoli preesistenti.
Il resto della dsicussione e’ basata sull’idea personale e sulla grossa pubblicita’ che per il rugby ha avuto la cosa, come detto sopra Sergio se avessero bloccato la costruzione di uno stadietto di calcio questi ciclisti saremmo qua a cantarne le gloriose gesta dei ciclisti e di chi ha fatto rispettare il vincolo.
Ugo e’ vero che ogni volta che c’e’ un progetto c’e’ il rischio che qualcuno salti fuori col comitato “salviamo il rudere e cambiamo progetto” pero’ nel caso specifico del Vigorelli se non ricordo male i vincoli erano gia’ presenti prima della gara d’appalto quindi non si capisce come chi doveva giudicare ed assegnare l’appalto l’abbia fatto in contrasto con tali vincoli…le cose sono tre:
1-ci si e’ dimenticati dei vincoli=incompetenza.
2-si sperava che nessuno se ne ricordasse e saltasse fuori col comitato e facesse ricorso=paraculaggine ed incompetenza
3-ha vinto quel progetto perche’ era di qualcuno amico di qualcuno=pastetta all’Italiana
Ora possiamo discutere a lungo su tali vincoli, se sono corretti o meno, personalmente non penso si possa dire a priori i vincoli sui beni ritenuti di valore storico siano giusti o sbagliati ma che sia necessario che l’analisi sia fatta caso per caso a seconda di cosa si andrebbe a demolire e cosa si andrebbe a costruire (il caso vigorelli per esempio e’ diverso da un ipotetico progetto in cui mi butti giu’ un palazzo storico per fare un centro commerciale).
Sul caso Vigorelli certamente si poteva usare una maggiore elasticita’ visto che comunque la pista ciclabile rimovibile o semirimovibile che sia era prevista dal progetto ma non si puo’ chiudere un occhio sul fatto che sia stato accettato un progetto contrario a dei vincoli preesistenti senza che chi ha approvato il progetto abbia aperto la questione prima di accettare il progetto.
Parto da quest’ottimo intervento di Stefo per chiarire alcune cose, visto che personalmente “ho il piede in due scarpe”. Premetto che sono pronto a dare qualsiasi delucidazione in merito agli amici rugbisti che per quanto mi riguarda sono stati strumentalizzati e presi in giro per secondi fini da parte delle istituzioni, ovunque vedrete il simbolo [#] andrà letto come “se volete vi spiego il perchè”. Con ordine:
1) Il Vigorelli è stato inutilizzato dal ciclismo solo per decisione del Comune, non perchè i ciclisti ne fossero disinteressati. Dopo un decennio in cui i ciclisti ne chiedevano a gran voce la restituzione al ciclismo, non potevano accettare addirittura la beffa di veder smantellata la pista. Così come non possono accettare che si continui a ripetere la mezogna sul fatto che le misure della pista non sarebbe omologabili nè regolamentari. [#]
Per questo si sono appellati al MIBAC che ha solo fatto presente come i vincoli esistessero già prima, emanando poi un decreto di vincolo solo per ratificare burocraticamente la cosa.
Come diceva un famoso moviolista calcistico “giudicate voi!…”
2) Il progetto vincitore non prevedeva nessuna pista smontabile, che infatti non appare in nessuno dei disegni del progetto nè viene citata nella relazione dove l’impianto viene bellamente definito “ex-velodromo”. Tra l’altro una pista smontabile sarebbe costata di manutenzione più di quella fissa [#] e non sarebbe stata tecnicamente possibile all’interno di una struttura come il Vigorelli [#]
3) Il progetto vincitore era un gran bello specchietto per le allodole, dove si mettevano dentro A PAROLE tanti sport per dare un contentino a tutti e raccogliere il risultato a livello elettorale, senza tener conto di talune incompatibilità tra discipline di cui nel progetto non si è tenuto conto e che avrebbero impedito la presunta convivenza tra diverse discipline [#]
4) Nel progetto faceva bella mostra di sè il solito centro commerciale, il quale non solo è stato considerato fallimentare da esperti del settore [#], ma per di più osteggiava la fruibilità tecnica di determinati spazi che servono alle attività sportive [#]. Tutto ciò, unito al fatto che guarda caso ha vinto un progetto che rispondeva perfettamente a tutto ciò che City Life (che ha interessi edili nella zona) avrebbe voluto, al fatto che il concorso aveva dei bug pazzeschi in merito ai requisiti richiesti ai progetti in gara [#], e a talune motivazioni demenziali con cui nel verbale finale la commissione giudicante ha determinato la classifica dei vincitori [#] lascia grandi sospetti su quali fossero le reali intenzioni del bando del Comune.
5) Veniamo al dunque e al punto più importante per il rugby.
Nel progetto vincitore non ci sarebbe stato spazio per nessun campo da rugby omologabile professionalmente. [#] Basta leggersi il regolamento ed osservare i disegni del progetto (il vero progetto che puntava sul rugby era quello dello studio LPZR, che infatti aveva misure ben diverse ed aveva tra i suoi consulenti addetti ai lavori del rugby). [#]
Ergo, il mondo del rugby è stato usato (non si sa se per malafede o per incompetenza delle istituzioni) come ariete per spingere in una certa direzione voluta, prendendo in giro praticanti, addetti ai lavori e appassionati.
Meditate gente, meditate…
Ciao Dane grazie dell’intervento, sarei curioso che approfondissi tutte le “#” ma non te lo chiedo perche’ immagino richieda tempo che non so se hai o se hai voglia di dare alla cosa, comunque intervento interessantissimo che mette nuovi punti domanda sulla questione.
Tu insisti nel dire bugie sulla regolarità della pista.
E allora te lo ripeto : nessuna gara di campionato italiano,europeo,mondiale e pure olimpici sarebbe omologato da alcuna federazione nè cimitato olimpico stante le norme vigenti.
La federazione ciclistica poteva farsi carico del mantenimento e gestione della pista ma non lo ha fatto.
Questa amministrazione deve ancora terminare il suo mandato e il comune di Milano come la regione Lombardia è stata amministrafa dalla tua parte politica per oltre 20 anni quindi vai a cercarli lì i responsabili delle omissioni o divieti dei quali parli.
@Ginomonza: se però ti dimostro che la pista sarebbe pefettamente omologabile cosa mi dai?! Scommettiamo…
p.s.: sulla trollata politica nemmeno ti rispondo, se ti interessa saperlo la mia famiglia è sfuggita a tre dittature diverse di tre colori diverse di tre paesi diversi. Motivo per cui non sono schierato politicamente, e non sto nè di qua nè di là…
@Stefo: in realtà avrei tempo e voglia, anche se ovviamente l’argomento è lungo ed articolato. Possiamo farlo a rate partendo da alcuni punti alla volta che ti interessano di più…
A me ad esempio, la cosa che mi lascia perplesso è questa: i ciclisti si sono mossi, si sono interessati, hanno collezionato consulenze, si sono rivolte ad esperti del settore, ed in base a quello hanno capito molte cose e si son mossi di conseguenza. Possibile che nel mondo del rugby non ci sia stato nessuno in grado di legegrsi il regolamento e analizzare i disegni del progetto per accorgersi che li stavano prendendo in giro?!…
p.s.: ma sei lo stesso Stefo che scriveva su Rugby1823?!…
Tu puoi omologare anche una pista di 800 metri( vedi Roubaix) ma poi cosa ci fai ? Le feste paesane?
Sii serio per favore.
@Sane
sulla questione delle dittature lasciami perdere,mi sembra la storia che tutti erano fascisti in Italia e poi dopo sono diventati comunisti è sappiamo che non è vero
Gino, per come ragiono io, lascio perdere chi governasse o meno. Ovvio che mi interessi, ma il punto non è quello. Il punto è evidentissimo ed è l’ennesimo appalto della PA progettato, gestito e aggiudicato ben che vada con incompetenza e superficialità, mal che vada (ma in genere questa è la norma)… ci siamo capiti. Progetti che non vanno mai in porto, denari buttati nel cesso, imprese serie che chiudono o non crescono, gente per la strada che il lavoro manca, servizi da terzo mondo e infrastrutture da quarto con un livello di tassazione (per chi lavora e le paga) da prosciugare il mare. Se Pompei crolla, è perché si sono mangiati migliaia di miliardi delle vecchie lire senza che fosse sistemato un solo coppo, o un mattone, non per i vincoli, che sono anche troppo laschi ed aggirabili.
@malpensante e tutta l’erba forma un covone…
Mal no mi dispiace fare di tutta l’ erba un fascio non va bene.
Io sono abituato a distinguere.
Senza i ciclisti il progetto sarebbe passato.
Per il resto ho risposto sopra.
Ginomonza, tu conosci il meccanismo per il quale un paese si qualifica per i Mondiali di ciclismo su pista?! Immagino di no, altrimenti non ti concederesti certe sparate…
p.s.: sagre paesane che tra l’altro sarebbero state il massimo evento rugbistico organizzabile al Vigorelli col progetto vincitore. Poi il popolo bue è libero di credere alle bubbole sulla Celtic league…
Dane ma perché non rispondi sui punti e smetti di essere generico?
Ci fai un mondiale? Una Olimpiade? Un Campionato europeo? E la federazione mondiale te li riconosce?
Per I criteri di assegnazione occorre avere piste secondo regole vigenti innanzitutto.
Senza quelle ti attacchi.
Io poi non sono un bue ma un sano esemplare di razza umana e credo anche gli altri.
Di te non saprei 😉
Gino, sono pronto ad essere preciso.
Tu però prima rispondimi: conosci i criteri di qualificazione ai Mondiali Pista?!
Quali manifestazione rugbistica avresti pensato di organizzarci al Vigorelli?!
Poi ti “rispondo sui punti e smetto di esser generico”…
Dane io sono abituato che alle domande si usa rispondere se uno ha qualcosa da dire altrimenti,come fai tu, a domanda si risponde con altra domanda e allora possiamo anche smetterla e fare altre cose
Siamo ormai talmente assuefatti che la semplice verità sembra qualunquismo. Ma è la verità: se metti insieme i soldi che dagli anni ’80 sono stati spesi per fare NULLA a Pompei, ci fai un paio di punti di PIL. Per farti un esempio minimale, probabilmente da qualche parte ci sono ancora un tot di 30/90 ancora imballati, adesso non ricordo quanti ma costavano 3 miliardi di lirette l’uno. Erano, sempre se mi ricordo bene, il 7% dei costi del progetto per la catalogazione, finanziato e poi pagato. Se non ricordo male era il 1989 o giù di lì. Leggevo l’altro giorno che uno dei primi progetti prossimi venturi sarà l’infrastruttura informatica per avviare la catalogazione.
Gino, fammi la domanda e ti rispondo. Tu però rispondi alle mie, invece di ripetere a vanvera falsità più volte smentite.
Mal non se ti riferisci solo a me comunque:
qui stiamo parlando della pista -inutile- del Vigorelli mentre tu parli di Pompei cioè del dialogo sui massimi sistemi.
Allora : nel sistema delle PA ci sono quelle che funzionano quelle che sono così così e quelle che …non trovo parole per definirle.
Tu parli di Pompei ed hai ragione io però ti posso parlare di Ercolano dove la locale PA,diciamo così, ha operato per farne un gioiello rispetto a Pompei per esempio.
Ed io ne conosco anche altre.
Con tutto il rispetto paragonare una maleodorante pista di legno a Pompei ce ne vuole..
Dane le domande te le ho già fatte ora e anche qualche tempo fa.
Te le ripeto :
Campionato Italiano,Europeo,Mondiale,Olimpiadi disputati al Vigorelli su pista di 400 potrebbero essere ospitati e riconosciuti dalla federazione internazionale ciclistica e CIO?
Gino, Mondiali ed Olimpiadi (che per vari motivi per l’Italia non sarebbero all’orizzonte per i prossimi 50 anni…) in teoria no, in pratica sì con deroga che l’UCI concede a Velodromi di particolare importanza (e sfido tutti a dimostrare che non lo sarebbe il Velodromo più famoso ed improtante al mondo…).
Tutte le altre manifestazioni che hai citato invece non avrebbero bisogno nemmeno della deroga, difatti ti ripeto che si svolgono abitualmente in velodromi di vecchia generazione simili al Vigorelli.
Se hai altre curiosità sono qua ancora per un’oretta, poi aspetto le tue risposte alle mie domande… 😉
Gino, mi sono riferito a Pompei perché c’era un post che lo tirava in ballo.
Vabbè, solo in Italia si vuole recuperare il fatiscente/infruttuoso…..
Gli inglesi hanno demolito wembley, lo stadio dell’Arsenal, a Valencia e Bilbao hanno rifatto gli stadi, a Monaco di Baviera, qui ci si ostina a voler mantenere strutture che con il passare del tempo diventano solo un costo. Per esempio gli ospedali, chiunque nel mio settore ti direbbe che un ospedale con piu di 30 anni di vita costa piu il suo futuro mantenimento che la ricostruzione in altro sito, ma ci si ostina a ristrutturare, addirittura ospedali che prima erano conventi di suore o altro. E adesso tutto sto casino per il VIgorelli, ma dai! qui hanno ingrassato solo le tasche dell’architetto
Wembley è stato demolito per rifarci uno stadio da calcio, non un centro commerciale con velodromo…
Ma tu vai in giro per il mondo?E se ci vai
cosa vedi?
Oppure vai a patpong a Bangkok?
Sì, Gino, ci vado in giro per il mondo.
Ad esempio in Germania, terza potenza del ciclsimo su pista in Europa, dove ci sono 10 velodromi ufficiali di cui 8 sono di vecchia generazione (quindi all’aperto e con pista da 400 metri) e vi si svolgono abitualmente comeptizioni agonistiche professionistiche internazionali.
Poi se vuoi andare avanti a ripetere la stupidata che il Vigorelli sarebbe inutilizzabile (come il campo da rugby del progetto vincitore, peraltro) fai pure.
Però non è che fai bella figura con chi è adeguatamente informato…
Quali manifestazioni?
Mondiali?
Europei?
E di chi sono i velodromi?
Chi li gestisce?
Quali sono le altre manifestazioni internazionali?
Bè, al momento in Italia Wembley anche rifacendoci un campo da calcio non si sarebbe potuto demolire…
quotone altro che fuffa,mondiali su pista,cattedrali nel deserto,etc..
No 6nazioni, non hai capito. Faccio un altro esempio.
Se demolissero Twickenham per farci un velodromo (sport che tra l’altro in Inghilterra è in fortissima ascesa…) con centro commerciale i rugbisti si incazzerebbero parecchio. E a ragione.
Mentre se demolissero Twickenham per ricostruirlo nuovo e moderno la cosa sarebbe accettabile.
Se avessero pensato di smantellare il Vigorelli (che è il velodromo unanimemente riconosciuto come il più famoso ed importante al mondo) per fare un nuovo velodromo moderno i ciclisti non avrebbero avuto nulla da dire.
Non potevano però accettare l’idea di essere beffati, dopo 10 anni che chiedono che venga riaperto il velodormo glielo buttano giù davanti agli occhi.
Discorso che chi non è ciclista fatica a capire, ma bisognerebbe smetterla di pensare stile Marchese del Grillo “io so’ io e voi nun ziete ‘n cazzo” ragionando solo guardando agli interessi della propria disciplina.
A me frega nulla della pallavolo, ma se in una città ci fosse un palazzetto della pallavolo famoso in tutto il mondo, a cui i cittadini tengono e che lo reclamano da anni, e si pensasse di demolirlo per farci un palazzetto per la MIA disciplina io sarei contrario.
Troppo comodo ragionare col “mors tua vita mea”, e soprattutto molto italiano…
Di nuovo, senza voler entrare nello specifico della questione che non conosco, io non sono d’accordo a priori… (al di là di quello che dice la legge), cioé in linea di principio… una struttura storica sportiva, se non viene utilizzata, se non ho progetti di riutilizzarla, se magari ne costruisco un’altra, se è più conveniente (cosa meno) ricostruire che manutenere all’infinito…
Visto che tra Comune, Fir e quant’altri pare tutti sbavassero per dare un impianto al rugby, non ti sei chiesto perché non ne abbiano progettata uno nuovo, di dimensioni regolari, multifunzionale, localizzato come dio comanda e che costi ragionevolmente come costruzione e manutenzione? Con tutti i soldi dell’Expo? O pensi che costasse meno in soldi e tempo stravolgere un vecchio velodromo con tutti i vincoli che ci sarebbero comunque stati (non solo artistici, ma per dove è messo, per come è fatto e per come ci potrai lavorare)?
STANDING OVATION per Malpensante che ha centrato un punto fondamentale della discussione!…
tutta fuffa……… il tempio del ciclismo su pista sono oltre venti anni che non
c’e’ una manifestazione ciclistica,quanto costa mantenere una pista in legno?
vista dal vivo nel mese di gennaio era una desolazione,monumento con vincoli
storici,quale storia quelle dei dopati.. in italia non si concluderà’ mai un cxxxo
con tutti questi raccomandati e politici di qualsiasi colore o razza.
MERITOCRAZIA.
Aridaje…niente, non ce la fanno…
No, grazie. Io ce la faccio benissimo, purchè tu riesca a spiegarti… Grazie.
“Chiedi e ti sarà dato…” (cit.)
L’ho fatto sopra 😉
Solo un passaggio veloce…
Volevo fare i miei complimenti a Dane per aver chiaramente elencato le sue motivazioni. Si vede che c’e’ del tempo ed energie spese…non come noi, poveri azzeccagarbugli da tastiera.
Trovo abbia scritto cose interessanti e a cui io sinceramente non avevo mai pensato.
Non andategli contro. Ha diritto anche lui di esprimere le sue idee e lo fa motivandole quindi…chapeu!
Ma per carità, ben venga. Qua si discute solo. Anche perché così abbiamo una visione più completa della vicenda.
Grazie DaniS, io infatti vorrei aiutare la gente a far luce sulla vicenda, perchè vedo troppo tifo di stampo calcistico… 😉
luce alla gente ? sei un illuminato al modo di Buddha o del sig.r B ? 😉
No, ginomonza, sono solo una persona che è capace di informarsi e cerca di spiegare agli ignoranti come te (ignoranti in materia, ovvio, nel senso che ignorano: niente di personale…) che la gara più importante su Pista che si corre in Italia è la 6 Giorni di Fiorenzuola su pista da 400 metri, e il record di velocità nella specialità sprint dell’inglese Jason Kenny è stato stabilito sulla pista di Mosca, anch’essa da 400 metri.
Se poi vuoi andare avanti a far la figura dell’ignorante (ripeto: nel senso che ignori) sparando stupidate per partito preso, fai pure: la gente ti qualificherà per quello che sei… 😉
3 anni di ristrutturazione della pista (?!) chi sa e vuole può leggere tra le righe ……… . L’ho già detto in precedenza, prepariamoci al definitivo abbandono concreto del Vigorelli; non c’è entità economica o qualche mecenate disposto a finanziare la gestione corrente di un velodromo a cielo aperto con una pista in legno! Di recente, in televisione, hanno trasmesso la parigi roubex con arrivo nello storico velodromo con pista di 300 mt all’aperto in cemento, inaugurato addirittura nel 1800; evidentemente chi se ne è occupato è stato più lungimirante di chi ha pensato al Vigorelli. Ringraziamo, tra l’altro, politici del calibro di Massimo Bray, politico italiano e Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo incaricato per soli 10 mesi, per fortuna del paese tutto. Anche grazie a questi personaggi e alle loro scellerate decisioni o non decisioni (forse in questo caso sarebbe stato più utile un minore attivismo), personaggi che hanno la fortuna di poter fare una vita nella bambagia permettendosi il lusso di tenere la testa tra le nuvole, che il paese stagna da anni. Proprio una vera vittoria per la società tutta, è proprio il caso di dire, avete voluto la bicicletta? Adesso pedalate :-I
Aspettavo la tua rosicata… 😛
Ciao Dane si scrivevo su 1823, bene come immaginavo saresti stato attaccato per quello che hai scritto…non ne aevo dubbi letto il tuo intervento.
Ora sulle mie curisoita’ sulle #. Non ho nessun porblema a dire che in tema di ciclismo sono ignorante, non lo segue non m’interessa seguirlo (gusti personali), quindi la prima spiegazione sulle # e’ riguardo le misure della pista e quali sono i criteri perche’ possa venir utilizzata per gare ufficiali.
Sul punto del progetto e il rugby, non credo o non ricordo sia mai stato pubblicizzato come uno stadio per eventi diciamo di prima fascia del rugby ma al limite come casa per la Milano rugbystica, quindi penso sarebbe bastato come stadio altrimenti sono curioso di capire perche no.
Infine parli del progetto molto in dettagli, hai un link dove il progetto vincitore possa essere visionato?Stessa domanda per il progetto di non mi ricordo che compagnia hai citato che invece hai detto puntava sul rugby?
@Stefo… non vedrai nemmeno il Giro che passa domani sotto casa tua? 🙂
No domani…domani-veneri- e sabato son su nel Nord arrivano qua domenica…e no non lo guardero’, anzi ugo ti diro’ mi girano che avro’ Domenica strade chiuse in centro e traffico bloccato…sperando che tali blocchi li facciano partire la notte tra sbato e domenica e non gia’ sabato…
ahahah
Stefo, mi han messo la mia risposta in moderazione, forse perchè conteneva dei link…..in ogni caso, in attesa della moderazione, se cerchi il sito del Comitato Vigorelli trovi la pagina con le Faq che rispondono a tutte le tue domande. Mentre i progetti (Grassi e Lpzr) li trovi su Europa Concorsi o cercando tutte questa parole chiave sui motori di ricerca…
Allora abbiamo discusso tante volte là sul sito di Duccio… 😉
Dunque, andiamo con ordine:
1) Se vai sul sito del Comitato Velodromo Vigorelli trovi le Faq sulla questione misure della pista: http://www.vigorelli.eu/nuovo-vigorelli/faq.html
La prima Faq risponde a tutto.
2) No, no, calma. Il motivo per cui si giustificava lo smantellamento della pista da ciclismo più importante al mondo è che la franchigia della Celtic (nella fattispecie le Zebre) avrebbe portato tra i 4000 spettatori e gli 8000 spettatori.
Se poi mi dici che l’obiettivo era addirittura il rugby cittadino, allora mi si deve spiegare perchè togliere un impianto simbolo ad una disciplina per destinarlo ad un’altra.
Senza voler scatenare la gara a chi ce l’ha più lungo col numero dei tesserati (che nel ciclismo come tutti sanno sono solo la punta dell’iceberg) e sorvolando su certe sparate (lette veramente, giuro!) del tipo “la nazionale potrebbe venire a giocarci una partita all’anno” (certo, non basta il Flaminio e la mettiamo dentro al Vigorelli)…
3) Questo è il progetto vincitore: http://europaconcorsi.com/projects/229079-Vittorio-Grassi-Architetto-Partners-POPULOUS-Schlaich-Bergermann-Und-Partner-Giuseppe-Amaro-Giorgio-Veronelli-Concorso-Internazionale-di-Progettazione-Velodromo-MaspesVigorelli-
Questo è quello dello studio LPZR: http://europaconcorsi.com/projects/229212-Ofis-Arhitekti-LPzR-architetti-associati-Bms-Progetti-Srl-Velodromo-Maspes-Vigorelli
Poi se volete ne discutiamo…
Be erano bei progetti (al di là del fatto che non prevedevano, almeno cosi a prima vista) una pista per il ciclismo… 🙂
(non mi rimetto nella discussione visto che vi avevo participato nel post di qualche tempo fa, e devo dire che ho capito le ragioni della parte “ciclistica”. Mi da solo fastidio che nessuno ci abbia pensato prima – che esisteva un vincolo – e che nessuno tra chi di dovere si sia attivato per mettere d’accordo le parti (e quindi preservare anche la parte velodromo). Vabbè, ormai questa è andata. Speriamo serva di lezione.
Grazie, @Dane, darò un’occhiata alle fonti che hai citato.
Spero che, a questo punto, facciano una buona ristrutturazione e comincino a praticare regolarmente competizioni su pista, o che comunque, venga usato dalle squadre per allenamenti o simili….. Se ciò non succedesse, sarò il primo a venire la e bucarvi tutte le ruote…..!
Perché, di tutto quello che avete scritto sopra, non me ne frega niente, ma se una volta sistemato, rimarrà inutilizzato, allora si che i cojoni comisia a girarme….!
Scusa Dane, ma per quello che mi sembra di capire è che c’era precedentemente un vincolo generale sulla struttura, la decisione sollecitata nel 2013 è andata a specificare se la conservazione integrale della pista fosse da considerarsi anch’essa vincolata.
Quello che voglio dire, in definitiva, è che intanto non c’è stato nessun “appalto” per il quale si sono spesi soldi che non potevano essere spesi, che la giunta ha fatto bene a chiedere la specifica, che forse andava chiesta prima (io l’avrei fatto), ma che in sostanza non è vero che è stato emesso un bando di gara per la progettazione sbagliato, o che non si sia rispettato i vincoli. Anche perché in assenza di ulteriore specificazione, sulla base di quanto è allegato al bando di gara della comunicazione della Soprintendenza inizialmente non vi era una richiesta di conservare integralmente la pista. Quindi, a tutti gli effetti, senza il “casotto” passatemi il termine, la realizzazione del progetto vincitore sarebbe stata comunque in linea con la normativa vigente.
Questo per dire cosa?
Che si è troppo veloci nel commentare, nel giudicare, e nell’emettere sanzioni da l’una o dall’altra parte (punizioni corporali comprese).
Queste senza pregiudicare quello che è il mio pensiero generale… c’è domanda (VERA) per l’utilizzo della struttura a talo scopo o no? C’è un piano di sostenibilità economica per gestire un velodromo? Non parlo del Comune, non possiamo pensare di continuare con impianti sulle casse comunali…
(Tra parentesi, mi sembra di capire che gran parte di fondi sarebbero derivati da oneri di urbanizzazione, e non da fondi messi a disposizione dal comune, quindi non c’è nessun “risparmio” per il Comune, anzi semmai il “problema” di come utilizzare la differenza…)
ugo scusa ma mi sembra che cerchi di rigirarla. C’era un vincolo?Si, e’ stato accettato un progetto che non rispettava tale vincolo?Si.
Poi il resto sono opinioni e chiacchiere, ma che si sia proceduto volutamente o meno senza rispettare un vincolo preesistente che chiaramente avrebbe creato dei problemi alla realizzazione del progetto e’ quanto e’ successo e’ innegabile…poi se si vuole negare cio’ che e’ palese e lampante e’ un altro discorso.
No io dico di fare attenzione, non di rigirarla… io non ho tutti i documenti in possesso… Ma a quello che mi pare di capire leggendo il bando di gara, i comunicati del ministero e articoli (esempio cycle.eu), c’era un vincolo sulla struttura dell’impianto ma non specificava se e come ciò comprendesse anche la conservazione integrale della pista, difatti l’allegato al bando della Soprintendenza parla di “conservazione in tutto o in parte della pista”… Nel 2013 il Ministero su sollecitazione del Comune ha chiarito cosa è da considerarsi vincolato di quella struttura, specificando anche la conservazione integrale della pista.
@Ugotruffelli: 1) il Vigorelli in quanto monumento con più di 50 anni di storia era tutelato automaticamente per legge. Poi come dici tu “la decisione sollecitata nel 2013 è andata a specificare se la conservazione integrale della pista fosse da considerarsi anch’essa vincolata”, questo perchè è stato decretato che l’importanza storica dell’impianto deriva dalla sua storia ciclistica.
2) Il Comune ha chiesto le linee guida alla Soprintendenza Provinciale di Milano. Mentre il decreto è stato richiesto dai ciclisti al Ministero che per consuetudine ha girato la pratica alla Direzione Regionale. Ora, questo è un aspetto un po’ delicato. Diciamo (ma sto forzando per farmi capire, eh?!) che la Soprintendenza è un po’ quello che nella politica è la Provincia, mentre la Direzione è la Regione, piramidalmente poi sopra a tutti sta il Ministero dei Beni Culturali (che è un po’ il Presidente del Consiglio nella mia similitudine, ok?!).
Però esattamente come succede per Provincia e Regione (che ad esempio, se non sbaglio, la prima si occupa delle strade e la seconda della sanità) hanno ruoli diversi. Le linee guida in caso di bandi come questi vengono stabiliti dalla Soprintendenza, alla Direzione Regionale spetta il compito di autorizzarli a bando concluso: questa è una stortura del sistema tutta italiana, ma tant’è.
Ora, logica vorrebbe che si lavorasse a braccetto onde evitare inghippi e figuracce, quindi dovremmo aspettarci che la Soprintendenza prima di emettere le linee guida sui vincoli si consultasse con la Direzione Regionale. Ma questo non succede mai, e capita spesso che le soprintendenze scavalchino le direzioni regionali e poi queste blocchino i progetti alla fine dei bandi. Perchè?!
Perchè le soprintendenza sono solite (per ovvi motivi) lavorare fianco a fianco coi Comuni, quindi ne risulta un’evidente complicità che porta le soprintendenze ad approvare e consentire qualsiasi “magna magna” dell’amministratore di turno (piccola precisazione: è appena cambiata la legge che affida tutto alle soprintendenze, quindi d’ora in poi sarà ancora peggio…), poi quando il progetto arriva alle direizoni regionali queste cadono dalla sedia.
Vi basta una veloce ricerca in rete per analizzare i precedenti (anche PENALI) dei vari direttori delle soprintendenze: dai parcheggi privati sotto cattedrali medioevali in poi…
3) Il bando è stato organizzato male eccome, inanazitutto perchè dava a dei progettisti il compito di una scelta politica prima di quella progettuale e poi in sede di verbale non ne hanno rispettato le indicazioni. Vuoi un esempio?!
Il bando prevedeva (tra le altre cose) la possibilità per i progettisti di mantenere così la pista restaurandola o di ridurla alle misura di 250 metri. Poi nel verbale finale del concorso la commissione mette a verbale che il ciclismo non è ritenuto compatibile con la struttura (ma se è stata costruita per quello?!) e con le altre discipline (ma allora vale anche il contrario!).
Sai cosa significa?! Che è stata inserita nel bando una possibilità che avrebbe decretato la morte di tutti i progetti che l’avessero prevista, quindi tutti gli architetti che hanno lavorato su progetti che prevedevano una pista (di qualsiasi misura fosse) hanno perso tempo e soldi per lavorare a progetti che non avevano nessuna speranza di vincere.
Non solo, ma dopo tale popò di sentenza messa a verbale fanno arrivare terzo un progetto che prevedeva la trasformazione del Vigorelli in velodromo moderno con pista a 250 metri e l’eliminaizone di qualsiasi altra disciplina.
Solo io lo trovo un doppio controsenso?!…
4) Il bando è stato organizzato anche in maniera furba: della serie concediamo qualsiasi possibilità ai progettisti (purchè conservino un pezzo di pista come ricordo…) così facciamo vincere quello che fa comodo a noi. Tant’è che c’è stata gente che ha addirittura avanzato il sospetto che in realtà il Comune avesse letteralmente commissionato il progetto (che definerei a dir pcoo demagogico) all’Architetto (uno “casualmente” piuttosto abituato a “vincere” appalti “pubblici”…) e poi ci abbia costruito attorno il bando di concorso.
Questo è complottismo e non mi interessa, però al bando hanno partecipato tanti architetti importanti che hanno più volte testimoniato anche sui media di non aver mai visto un bando organizzato in maniera così demenziale.
5) Al di là delle già larghe concessioni fatte dalla Soprintendenza sulle linee guida per il bando, il progetto vincitore violava anche quelle ed è specificato nel decreto di vincolo emesso dalla Direszione regionale dei Beni Culturali: difatti il progetto vincitopre prevedeva la demolizione di parti della struttura dichiarate intoccabili da parte delle già blande linee guida della Soprintendenza.
Insomma, l’hanno proprio fatta fuori dal…….la pista!
Hem prima leggevo sopra che paragonavate esempi e realtà completamente e diametralmente opposti al Vigorelli e a Milano
Chi é il proprietario di :
Wembley la FA, Twiks la RU, Highbury l’Arsenal, Mestalla il Valencia, e son abbastanza sicuro che anche il San Mames di Bilbao appartiene all’Athletic e inoltre per la Bayarena é stato fatto un referendum tra gli abitanti di Monaco per sapere se potevano farlo (e mettere una tassa) per cui non mischiamo capre e cavoli solo perché iniziano con la lettera C
All’estero i Club son proprietari degli impianti di gioco e, giusto per completare l’informazione, i grandi magnati stranieri che si comprano i club di premier (Abramoviç e sceicchi vari) fanno prima di tutto un investimento immobilare e quindi hanno tutto l’interesse a portare gente agli stadi
Scusa, ma a mio parere non c’entra, io sostengo che se una cosa è molto vecchia, arrivi ad un punto che costa di piu il mantenimento che la ricostruzione, tutto qua! Wembley era l’emblema del calcio inglese, era vecchio e lo hanno ricostruito, ciò che mi secca è veder progetti faraonici che sono fallimentari in partenza. che senzo ha ristrutturare il Vigorelli? nessuno… il problema è che tutto ciò che ha più di 50anni è tutelato, allora niente impianti nuovi, ma impianti fatiscenti e costosi. Wembley quando è stato demolito aveva 80 anni
Che ristrutturare il Vigorelli non abbia senso è una tua opinione, il problema dei costi non è perchè è vecchio ma perchè è stato tenuto chiuso (al ciclismo) dal comune.
Domani chiudo al pubblico pure San Siro, poi così posso dire che tanto non lo usa nessuno, costa troppo, e voglio buttarlo giù per farci un centro commerciale con velodromo…
e ti direi anche che da Interista non sarei contrario affatto, considerando che solo la manutenzione ordinaria di sansiro è circa 10 milioni di euro all’anno, che sia l’inter che il milan vorrebbero lo stadio di proprietà e lo stadio della Juve è costato 108 milioni di euro, ci farei un pensierino.
Chiaro che il legame affettivo è forte, però avrebbe molto senso perchè sarebbe produttivo.
La cosa veramente errata è a mio parere voler privare Milano di un velodromo all’altezza, e l’errore spesso stà già nella progettazione. la mia critica era proprio per il bellissimo rendering ad inizio pagina, con Berlusconi l’Amatori batteva il Leinster davanti a 2000 spettatori, mi sembrava un pò troppo grande lo stadio…
@zatto quello che intendevo é che é impossibile paragonare una struttura pubblica con una struttura privata
Se io son un privato e possessore di un immobile che mi serve per lavorare prendo per l’orecchio l’impresario edile e mi metto a giocare ed a allenarmi nel giardino di casa sua se inizia a sforare sui tempi mentre una ristrutturazione pubblica importa poco se i lavori vanno a rilento….
allora siamo sulla stessa lunghezza d’onda, a proposito di realizzazioni spropositate, portiamo le Zebre a Cesenatico, fà 15000 abitanti ma ha lo stadio che ne può tenere 9000!
che schifo… lo avevo già scritto che il rugby al vigorelli non ci sarebbe mai andato per questioni “politiche” (cioè gli amici degli amici a cui piace il ciclismo e in lombardia sono tanti). Però mi aspettavo un modo meno banale che dire non ci sono soldi per fare quello bello…
E poi c’è un fatto: ora si spenderanno 5 mln per “rimettere” a posto una cosa che non si userà spesso, quindi nessuno vedrà subito che in realtà se ne spenderanno effettivamente 2 e gli altri puppa puppa come sempre…
vedi anche velodromo degli ulivi di Monteroni (LE)… visto che si parla di velodromi…
@Redazione: dato che il tema del Vigorelli è periodicamente ricorrente su questo sito e dato che OnRugby ha la fortuna di avere un collaboratore esperto di entrambi gli sport (rugby e cliclismo), non è che magari in un futuro prossimo il buon Pastonesi potrà dedicare all’argomento un articolo di approfondimento?
Servirebbe qualcuno che si intenda di pista però, argomento che i giornalisti italiani hanno pressocchè abbandonato.
Vedi anche le stupidate dette da varie grandi firme sul tema…
Allora sei tu l’unico che ci capisce di ciclismo su pista?
E se le opinioni degli altri non coincidono con le tue dicono tutte stupidaggini?
….. argomento che i giornalisti italiani hanno pressocchè abbandonato …..
come mai la stampa che fa degli interessi più gettonati dal pubblico indistinto il proprio business sottostima una dispciplina così in ascesa, distrazione? curioso! Dane non eri tu che dicevi che a Milano c’è un forte movimento centrato sulla bici su pista. Qui c’è qualche cosa che non quadra, non è che la bici su pistà ha solo comitati e promotori particolarmente appassionati, abili e motivati, ma costituiti da i soliti 4 gatti, magari pure fortemente sponsorizzati politicamente (il caso del Ministro su due ruote che dopo un paio di mesi dalla proppria investititura non abbia di meglio o più urgente che occuparsi della pratica Vigorelli la dice tutta), ma niente di più? Se ci fosse davvero tutto questo interesse attorno allo scatto fisso la stampa farebbe la corsa per dedicare spazio ed attenzioni e un qualche sponsor lo si riuscirebbe a trovare invece che pretendere che i costi di gestione siano accollati dall’Amministrazione Comunale; manca solo che aumentino qualche altra imposta locale per finanziare la gestione del Vigorelli. Dane, con pacatezza e amicizia, mi sembri una persona lontana dal mondo reale, forse un romantico, ma troppo animato da uno spirito assistenzialista e lontano dalle reali possibilità della societa moderna, ma non ti accorgi quanti problemi già soffre questo paese per l’eccessiva costo della spesa pubblica, sia essa centrale piuttosto che locale?!
“come mai la stampa che fa degli interessi più gettonati dal pubblico indistinto il proprio business sottostima una dispciplina così in ascesa, distrazione?”
Occhio con questa Dagoberto perche’ ti ricordo com’e trattato dai media il nostro sport…
appunto, pensi che il rugby sia snobbato per opera di un qualche complotto di non saprei quali potere mediatio o, più semplicemente, perchè non muove ancora così importanti interessi da parte del pubblico indistinto, nazionale a parte che, guarda caso, quando gioca riesce a svegliare il notorio letargo dei media. Comunque, nella virtuale competizione mediatica tra il rugby ed il ciclismo su pista è decisamente messa meglio la palla ovale.
Dagoberto le battaglie tra poveri le trovo molto poco intelligenti…senza offese ma sono i discorsi “ci cagano poco o nulla ma sempre piu’ di quelli la’” e’ roba un po’ da sfigati…se chiediamo rispetto per il nostro sport da quelli che seguono e danno maggior spazio mediatico ad altri sport evitiamo di fare i superiori noi per primi con altri.
Per spiegarmi meglio trovo che quello che mi e’ stato raccontato qua sul blog del giornalista Mediaset che in occasione della vittoria del Bolzano in hockey ghiaccio si e’ lamentato che la gara decisiva non era stata trasmessa per via della partita di Celtic League di una delle italiane un discorso da sfigato…iniziamo a supportarci tra sport minori invece che fare a gara a chi ce l’ha piu’ lungo.
Dagoberto e ginomonza, vi ha risposto in parte Stefo. Il rugby non è il calcio, ma secondo voi ha mediaticamente lo spazio proporzionato alla crescita del movimento?!…
Io da parte mia posso solo dirvi che i media in Italia rispondono a logiche che nulla hanno a che fare coi praticanti. Tanto per fare un esempio, in questo momento in Italia c’è un progetto per un altro nuovo velodromo in una zona con una densità altissima di praticanti. Siccome toglierebbe visibilità al velodromo diretto dal raccomandatone della Federazione (ecco, poi se volete parliamo anche della peggiore federazione ciclistica di tutti i tempi…), tutti i giornali di settore stanno remando contro.
Pastonesi è una brava persona e un ottimo giornalista, ma non so quanto sia informato sulla pista attuale, solitamente quando si occupa di Vigorelli il suo sguardo è rivolto più al passato.
Parliamo della Rai?! Nello speciale recente sul Vigorelli Gianni Mura ha sparato anche lui la stupidata sul fatto che la pista non è più regolamentare. Sapete come ci si qualifica ai Mondiali su pista?! Organizzando in patria una gara di classe 1. Per l’Italia è la 6 Giorni di Fiorenzuola, con pista a 400 metri.
Eppure i Gianni Mura, etc vanno avanti con la stupidata della misura non regolamentare. Non si può correre su piste da 400 metri però guarda caso l’Italia si qualifica ai Mondiali grazie ad una gara organizzata su pista da 400 metri.
Ai Mondiali su pista la Rai ha messo come commentatore Sgarbozza, che per tutta la gara a punti ha continuato a ripetere che l’ultima volata vale doppio quando la regola è stata cambiata da anni.
Che ginomonza non sia informato lo posso capire, Gianni Mura no! Eppure i media italiani sono questi, quindi se permetti chi è lontano dalla realtà sono loro, non io.
Ah, a proposito di numeri e contatto con la realtà: a Milano si corre ogni anno la Red Hook Criteirum, particolare gara per bici da pista che si corre su circuito stradale. L’anno scorso ha segnato 200 partecipanti (è a numero chiuso) e 2500 spettatori: per una gara amatoriale!!!
Della Federazione non c’era nessuno (dovrebbero come ogni federazione puntare all’allargamento del bacino d’utenza e invece nemmeno sanno dell’esistenza di certe realtà), dei media istituzionali nemmeno (eeehhh, ma Dane non ha il contatto con la realtà…).
Quindi come vedi, al netto del fatto che come Stefo considero stupide certe gare a chi ce l’ha più lungo, non è buttandola sui numeri mediatici che puoi aver ragione, soprattutto nei confronti di un interlocutore che ha avuto la cavalleria di non impostare la gara a chi ce l’ha più lungo sul numero di tesserati.
Ma poi che c’entra tutto questo?! Una disciplina ha diritto di esistere solo se è più praticata o più mediatica di un’altra?! E poi vi lamentate della mentalità calciocentrica di questo paese?! Il Vigo non era inutilizzato per disinteresse dei ciclisti (anzi!) ma perchè chiuso dal comune, quindi perchè il rugby avrebbe dovuto per forza farsi lo stadio coi soldi destinati ad un impianto dedicato ad un’altra disicplina?! Ma se il rugby ha così tanta crescita, soldi, media, numeri, praticanti, sponsor, etc., ma perchè nessuno a Milano decide di costruirsi uno stadio da rugby?!
Ha ragione Stefo, chiedete rispetto per la vostra disciplina ma non ne avete per le altre.
E risparmiami almeno l’ipocrisia del “con pacatezza e amicizia”, che si vede lontano un miglio il livore e l’irrispetto nei miei confronti e nei confronti del pensiero altrui. Pensavo di venir qua a discutere serenamente ed aiutare qualcuno a capire cosa c’è stato dietro il caso-Vigorelli, visto che l’ho seguito da vicino, e invece mi trovo di fronte a tanti Marchesi del Grillo che pensano “io so’ er Rugby e il Ciclismo non è un ..zzo!”
Oh, se devo mettermi a trollare pure io ditemelo, peccato perchè penso che uno spazio come questo dovrebbe servire ad altro…
@Stefo, sono d’accordo con te, però un conto è fregarsene delle regole e permettere la costruzione del mostro di Fuenti, un conto è valutare se sostituire un impianto sportivo vecchio con uno nuovo. Con me sfondi una porta aperta, perchè vivo in una cittá in cui hanno costruito cantieri interi abusivamente, e quando passo sul GRA ogni volta che li vedo mi girano…Però poi non si riesce a costruire una metropolitana o uno stadio nuovo, non si riesce a ristrutturare (non dico ricostruire) un cavolo di Flaminio…Sicuramente, leggendo Dane mi sono reso conto che la questione Vigorelli avrebbe meritato una valutazione più approfondita da parte del Comune, che magari avrebbe portato subito alla soluzione dettata dal Consiglio di Stato, senza imporre alla cittadinanza decisioni che magari non le sono gradite, per motivi storici, di tradizione ecc. Però, in generale mi sto convincendo che a volte la legislazione impone vincoli “orizzontali” validi per ogni cosa allo stesso modo, si tratti dei Fori Imperiali o di una casa del secolo scorso. Molte volte, poi, anche sui vincoli può esserci un margine di discrezionalitá, per cui una Soprintendenza li pone, e magari quella di un’altra provincia darebbe un’altra interpretazione.
Sergio senza dubbio serve la flessibilita’ caso per caso come ho scritto sopra, buttar giu’ un palazzo storico per farci un centro commerciale e’ diverso che il caso Vigorelli…concordo pienamente su questo.
Il casino Vigorelli pero’ c’e’ poco da fare e’ creato da una PA e’ ha fatto un bando alla mazzo di cane…la responsabilita’ del casino e’ loro ed allora che si faccia chiarezza sui perche’ e per come si sia agito cosi’ perche’ il risultato e’ che oltre ad aver accettato un progetto che non poteva venir accetato e non verra’ realizzato ora hanno anche il risultato di avere il Vigorelli li’ bloccato.
@Sergio,
come fai a costruire la metropolitana a Roma? Ogni volta che scavi trovamo ‘na capoccia de Silla e un busto de Marco Aurelio…siamo talmente pieni che non sapemo più che facce!
@San: …e non solo a Roma:
http://it.wikipedia.org/wiki/Reperti_archeologici_della_metropolitana_di_Napoli
scusate la domanda, ma è stato un problema di tempistiche il motivo per cui il vigorelli come spazio polifunzionale non ha avuto accesso ai fondi dell’expo?
perchè qualunque cosa ha avuto accesso a quei fondi a vario titolo. Persino alcune edicole (si, è così…) hanno avuto qualche migliaio di euro dall’expo per l’acquisto del chiosco nuovo..
saranno contenti i miliardi di milanesi pazzi per il ciclismo su pista. Finalmente potranno smettere di fare interminabili surplace sulla rampa dei garage….
Dane, mi sembra un po’ inutile parlare con te, sei un fiume in piena che reitera all’ennesima potenza i medesimi concetti, abbiamo capito, ma cerca un po’, se ci tieni a confrontarti con altri punti di vista, di ampliare la tua capacità di vedute, prendere in considerazione anche una diversa visione delle cose, esci dai tuoi pregiudizi, anche perchè mi sembri un po’ isolato, possibile che non ti venga, non venga a così tanti comitati, qualche dubbio di essere fuori strada? Vedi, non si tratta di preferire i rugbisti ai pistard, ma di privilegiare progetti economicamente sostenibili, solo questo dovrebbe contare in una società moderna ed effettivamente democratica. Il Vigorelli, una volta ristrutturato con soldi messi a disposizione dalla comunità europea, sarebbe potuto diventare la sede delle Zebre per le partite di PRO12 e ciò avrebbe garantito, con un contestuale contratto di affitto, il finanziamento dei costi di gestione correnti dell’impianto sgravando completamente o quasi l’Amministrazione Comunale nella gestione futura. Tu parli di riutilizzare il Vigorelli come velodromo, ma nessun progetto di sostentamento economico continuo è stato presentato all’Amministrazione Comunale in tal senso, quindi quale l’alternativa, pretendere che il Comune si accollasse l’onere della gestione sportiva ed economica per coprire le spese ordinarie di siffatto pachiderma i cemento. Ecco perchè mi sono permesso di etichettarti come romantico fuori dalla realtà, perchè non consideri che se il rugby fatica a trovare sponsor, il ciclismo su pista è forse messo peggio e non si tratta di fare a gara a chi è meglio dell’altro, ma solo di considerare come stanno le cose nella realtà. Personalmente, non ho nulla contro lo sport della bicicletta, pista inclusa, sono anche un discreto appassionato, ma la vicenda Vigorelli rimane un assurdo tutto italiano, purtroppo.
Dagoberto, fammi capire: ripetete all’infinito la minchiata che la pista da 400 metri non è omologabile/regolamentare/utilizzabile, vi informo che non è così portandovi esempi concreti italiani e stranieri, continuate a ripetere la minchiata all’infinito, ed io sono quello con cui è “inutile parlare con te, sei un fiume in piena che reitera all’ennesima potenza i medesimi concetti”?!…
Che nessun progetto di sostentamento economico continuo sia stato presentato all’Amministrazione Comunale è una tua opinione, così come è una tua opinione che al Vigorelli avrebbero potuto giocare le Zebre: ho invitato tutti a leggersi le quote del progetto vincitore e a leggersi cosa prevede il regolamento del rugby per l’omologazione di un campo professionistico, c’è qualcuno che s’è preso la briga di farlo?!…
Quindi (ripeto) risparmiami l’ipocrisia (e due) in questo caso del “non ho nulla contro lo sport della bicicletta, pista inclusa, sono anche un discreto appassionato”, quando la verità è che sognavi un paradiso per il tuo sport, ci sei rimasto male e adesso sfoghi la rabbia vedendo rosso e non senti ragioni.
Cazzo, mi sarebbe piaciuto che lo costruissero veramente il progetto vincitore. Poi quando si sarebbe scoperto che avrebbero potuto giocarci solo i bambini vi avrei riso in faccia.
Eeehhh, ma è inutile tenere romanticamente un velodromo se non puoi farci le gare professionistiche di pista….
p.s.: faccio cortesemente presente che una squadra che paga l’affitto al Vigorelli c’è già dalla metà degli anni 80. Però non è del nostro sport quindi chissenefrega, dovevano sbatterla fuori per noi perchè noi siamo noi e loro non sono un cazzo…
Scusami Dagoberto ma tu stai cercando di dire cose che non sono mai state pianificate, idee personali e basta.
Che le Zebre sarebbero potute trasferirsi al Vigorelli era nel caso una speranza nostra davanti ai vuoti di Parma, ad oggi Gavazzi ha sempre detto che le Zebre resteranno a Parma o trovami una citazione di Gavazzi sua che parla di possibilita’ di portare le Zebre al Vigorelli.
Secondo: che l’affitto che eventualmente le Zebre avrebbero pagato avrebbe completamente fatto si che il comune non avrebbe piu’ spoeso una lira e’ di nuovo una tua idea, che affitto avrebbe chiesto il comune?Sarebbe stato un prezzo accettabile per le Zebre?Scusa se te lo domnado brutalmente: ma che cavolo ne sai tu degli eventuali costi da sostenere e del prezzo dia ffitto che le parti avrebbero concordato?
Tutto quello che scrivi e’ molto bello ma basato solo ed unicamente su un’idea personale di quello che sarebbe successo, i costi di gestione ed il contratto di affitto che le parti avrebbero concordato che non trova alcun riscontro o possibile conferma nella realta’.
Stefo, Dagoberto è così: spara una minchiata, gliela smentisci, e lui cambia discorso trollando su altro altrettanto aleatorio.
Poi, quando cerchi di riportare il discorso nel merito segnalando la sua mancanza di riscontri, ti dà del noioso ripetitivo…
Per timore di essermi perso qualcosa od averla dimenticata vista l’eta’ e visto che sono una persone intellettualmente onesta ho controllato ed effettivamente piu’ di un anno fa Gavazzi aveva detto che la soluzione ideale per il movimento italiano erano le Zebre a Milano (era la famosa intervista in cui vaneggiava di portare Benetton a Roma) ed aveva anche menzionato il Vigorelli…chiedo quindi venia.
Non solo Stefo, ma Gavazzi parlò di Zebre al Vigorelli (con una certa sicumera) a bando ancora in corso.
Tant’è che alcuni architetti (specialmente quelli che avevano previsto altro nel proprio progetto, tipo magari la trasformazione in velodromo moderno con pista da 250 metri…) scrissero al comune per chiedere “c’è qualcosa che noi non sappiamo?!”
Eh ma la colpa è dei ciclisti, il Comune che colpe ha poverino…
quindi, altri 2 interventi di troppo; se c’è qualcuno che spara minchiate quello non sono io 😉
Dagoberto almeno io cntrollo ed in caso mi scuso altre volte da molti utenti ho visto insistere su idee non vere…
Comunque resta da verificare che l’accordo si sarebbe trovato senza dimenticare che allora quanto speso a Parma in questi anni sarebbe stato uno spreco pubblico…
“Dagoberto almeno io cntrollo ed in caso mi scuso altre volte da molti utenti ho visto insistere su idee non vere…”
Tipo la storia che le piste da 400 metri non si usano più?! 😛
“Comunque resta da verificare che l’accordo si sarebbe trovato”
Mah, magari l’avrebbero anche trovato…anzi, gli architetti, come detto, hanno covato ad un certo punto il sospetto che l’avessero trovato prima ancora dell’emissione del bando… 😀
“senza dimenticare che allora quanto speso a Parma in questi anni sarebbe stato uno spreco pubblico…”
Ahpperò!…non solo, ma bisognerebbe aver un’idea anche vaga delle cifre in merito al Vigorelli. E non la si ha, perchè nel momento in cui si asserisce che “nessun progetto di sostentamento economico continuo sia stato presentato all’Amministrazione Comunale” significa non essere minimamente informati. In fondo, chi conosce la Anschutz?!…
p.s.: tra l’altro sarebbe curioso di sapere quanta di questa gente che si strappa i capelli per l’occasione mancata del Vigorelli in questi anni si è interessata all’argomento, abbia parlato coi dieci progettisti finalisti per capire idee e progetti, sia andata a colloquio col Comune per sondare possibilità ed intenzioni, e soprattutto sia stata presente alla proclamazione.
Chi teneva al Vigorelli c’era, soprattutto alla proclamazione: la parte della città che ci teneva ha comunicato da che parte stava.
Gli altri trollano dalla tastiera…