Minirugby e DL antipedofilia: il caso si sgonfia (come era prevedibile)

Circolare del Ministero della Giustizia che specifica che il decreto non riguarda i volontari: vale solo in presenza di un contratto

COMMENTI DEI LETTORI
  1. gsp 4 Aprile 2014, 10:11

    In Inghilterra c’è anche per i volontari, ed il costo dovrebbe essere a carico delle societá. Tra l’altro se l’obbligo esiste per chi ci lavoro, in egual misura dovrebbe esserci per i volontari.

    Chi ha fatto polemiche ieri davvero non sa di che parla.

    • Stefo 4 Aprile 2014, 10:25

      Anche in Irlanda c’e’ il garda vetting obbligatorio anche per chi fa da volontario se lavora coi bambini come risultato di episodi successi (in particolare nel nuoto) ed io trovo corretto che ci sia ma e’ vero che non e’ a varico del volontario il costo (o almeno nei diversi casi in cui ho dovuto fare il garda vetting non ho mai dovuto pagare nulla).
      Personalmente trovo corretto che si debba fare il vetting con chiunque lavori a contatto coi bambini sia esso dipendente o volontario.

      • gsp 4 Aprile 2014, 10:36

        In inghilterra è obbligatorio solo per quelli che fanno attivitá ‘unsupervised’ cioè rimangono soli con persone vulnerabili (bambini, anziani, malati…) Se non sei mai solo con i bambini non c’è bisogno.

        Dove in UK la fanno fuori dal vaso, è che non vale solo il casellario giudiziario, ma anche altre informazioni che le autoritá hanno a tuo riguardo. E li la presunzione d’innocenza va a farsi benedire. Ma sono cose delicate.

  2. mistral 4 Aprile 2014, 12:43

    se non sbaglio (e l’articolo lo riporta correttamente) il certificato può essere sostituito dalla autocertificazione, per cui la polemica sui costi (a carico o meno del soggetto interessato piuttosto che della società sportiva) è del tutto gratuita… sembra quasi che convenga lasciare tutto nell’ombra, e che si preferisca far polemiche sterili sull’argomento piuttosto che affrontarlo seriamente…

    • Stefo 4 Aprile 2014, 13:28

      Quale sarebbe la polemica?Riportare come funziona in altri paesi la cosa su un tema cosi’ delicato?

      • mistral 4 Aprile 2014, 13:58

        no certo, trovo semplicemente stupido l’ambaradan mediatico che ha portato a stralciare l’obbligo anche per il volontario, credo che sia un dovere civico chiarire la propria posizione circa un argomento così delicato e volendo lavorare con minori… dovrebbe essere esteso agli oratori ed a tutte le strutture similari, non solo alle società sportive… ma il fatto è che sulla pedofilia si preferisce fare campagne di immagine, non di sostanza…

        • Stefo 4 Aprile 2014, 14:02

          Ok capisco, concordo con te che dovrebbe essere esteso a tutto cio’ che prevede contatto coi minori, per quanto sia una procedura che puo’ prendere tempo (quello che non capisco qua e’ perche’ non ci sia un database centrale cosi’ fai il vetting una volta e non ogni volta che vuoi collaborare…al limite che la mettano di durata di un paio d’anni e che debba venir rinnovata) come successomi con Special Olympics dove la garda nel caso ci ha messo 2 mesi invece che le canoniche 3-4 settimane a dare l’ok.

        • Stefo 4 Aprile 2014, 14:03

          Ah dell’ambaradan mediatico non sapevo

          • mistral 4 Aprile 2014, 14:15

            quasi tutti i giornali ne hanno parlato, sottolineandone l’aspetto “negativo” del costo… e mi correggo, concerneva (in origine) anche oratori e simili…

          • Stefo 4 Aprile 2014, 14:59

            Beh stupidi i giornalisti allora, per me da padre per quanto un vetting non dia sicurezza al 100% comunque da piu’ tranquillita’ sapere che quando mio figlio sara’ piu’ grandicello e quindi non sara’ necessario che io o mia moglie o un altro adulto (la mamma di un suo compagno di calsse porta suo figlio e mio figlio a nuoto insieme) resti alla”enamento ci sia un controllo sulle persone a cui lo affidiamo.

  3. neofita 4 Aprile 2014, 13:59

    Non capisco però due cose: una perché nell’articolo si dice che chiunque avrebbe sborsato una cifra di 60 euro (si badi bene che quel genere di certificati hanno di solito una validità di 6 mesi, per cui la cifra, poi ridimensionata in verità, sarebbe da replicarsi con metodica periodicità) quando invece a me sembra altrettanto evidente che dovrebbero essere a carico della società. (il che non toglie al singolo di pagarlo di tasca propria, ma come principio è a carico della società).
    Due: continuo a non capire perché si sbandiera spesso a sproposito internet e il digitale e poi quando ci sarebbe l’occasione per sfruttare la cosa, nei decreti stessi non se ne fa nulla.
    Ad esempio: perché non prevedere l’obbligo per tutte le società di fornire semplicemente l’elenco dei propri dipendenti e volontari che vengono a qualunque titolo in contatto con i bambini? Un elenco opportunamente predisposto e in grado di essere letto dagli archivi informatici della questura permetterebbe in meno di un minuto di incrociare tutte le informazioni a costo praticamente zero (ed avere anche una copertura del problema molto più efficace).

  4. tergestum 4 Aprile 2014, 14:08

    io che sono un educatore di minirugby nonchè, last but noty least, un dracononiano vorrei che venisse addottato il sistema statunitense:
    pedofilo condonnato-pedofilo al pubblico ludibrio( foto-città per città rione per rione) su sito telematico dedicato- la privacy per un pedofilo CONDANNATO non esiste

  5. gian 4 Aprile 2014, 14:23

    come al solito il problema in italia non è la sostanza, ma la forma, ci sono 100 modi per ottenere il medesimo risultato (@neofita ne ha indicato uno), invece si chiede il più complicato ed il più oneroso

    • Stefo 4 Aprile 2014, 15:05

      @ gian ci sono sistemi piu’ semplici ed anche io trovo fastidioso dover aver fatto qua in Irlanda ogni volta il vetting invece che una banca dati centrale che mi registra la prima volta ed al limite mi richiede un aggiornamento anche su base annua pero’ alla fin fine non e’ cosi’ complicato, io ho dovuto riempire un formulario ogni volta consegnarlo alla federazione/societa’ di riferimento che l’ha passato alla polizia che ha verificato i dati e che la mia fedina fosse ok…io non so se tu hai figli o meno ma a me da padre da molta piu’ tranquillita’ sapere che un controllo di buon livello venga fatto, e guardandola dall’altro lato non ho avuto alcun problema a sottopormi a quel controllo ed ho trovato giusto che mi venisse richiesto.
      E diciamoci la verita’ gian se poi saltassero fuori casi di pedofilia si griderebbe allo scandalo che la legge non impone un controllo serio su chi e’ a contatto coi bambini.

      • gian 4 Aprile 2014, 15:19

        ma per me è giustissimo, come fai notare tu basterebbe dare i dati anagrafici dei soggetti ad inizio stagione e, tramite un database centralizzato e di non pubblica visione, controllare i soggetti e se esce qualcosa segnalarlo agli interessati; questo decreto vale anche per associazioni culturali che magari lavorano principalmente con volontari non retribuiti o che fanno manifestazioni pubbliche dove sono presenti minori (o ve ne sono all’interno), capisci che complichi la vita a molti quando puoi ottenere lo stesso risultato in maniera più semplice, la mia critica è solo in questo senso

        • Stefo 4 Aprile 2014, 16:40

          gian si e no…l’autocertificazione e’ una cosa di cui io mi fido poco se poi non viene dovutamente controllata, il database centrale concordo pero’ allo stesso tempo inizialmente deve avere un controllo vero di partenza se no diventa un non controllo…le informazioni restano alla questura non ai club, tu fai da volontario nel rugby e poi tra 3 mesi vuoi farlo per Special Olympics Italia, bon loro mandano i tuoi dati alla questura se tu sei gia’ stato controllato la questura manda indietro l’ok se il controllo precedente e’ troppo vecchio devi rifarlo…un controllo iniziale a meglie strette e’ comunque necessario se no diventa un non controllo.

          • gian 4 Aprile 2014, 19:02

            l’autocertificazione è una boiata pazzesca! partiamo dal principio, se tu devi presentare questo documento cosa fai? vai nel luogo atto ad ottenerlo, paghi il dovuto, fai richiesta dando i tuoi dati anagrafici, documento e codice fiscale (e che non servano altre carte da fare in un altro ufficio tipo certificato di nascita e stato di famiglia), aspetti quanto serve e ti consegnano un foglio che tu porterai alla tua società (in cui c’è scritto anche che a 18 anni, magari, hai cercato di fregare un pacchetto di gomme al supermercato), la quale la invierà all’ufficio competente che la controllerà (?) e dovrai rifarlo ogni 6 mesi… ora, se invece di questo giro tu dai i tuoi estremi alla società che invia la lista all’autorità competente che controlla se hai precedenti per pedofilia e ti segnala come soggetto “a rischio” all’autorità e, nel caso risulti qualcosa a tuo carico, lo comunica alla società, la quale nei tempi a seguire debba solo segnalare le variazioni (inserimento di nuovi soggetti o interruzione del rapporto) non sarebbe più semplice?

  6. fracassosandona 4 Aprile 2014, 14:59

    o si inventa uno specifico certificato “antipedofilia” da cui emergano solamente i reati di cui agli artt. 600 bis e ss. c.p. (magari integrato con altri sempre in tema di violenza sessuale) o un certificato penale è veramente troppo…

    ipotesi: a vent’anni puoi essere condannato per una marea di cazzate, tipo guida in stato d’ebbrezza o detenzione e spaccio di stupefacenti (magari perché avevi fatto la scorta ferie di maria per andare in campeggio con altri tre amici)…

    a trent’anni hai messo a posto la testa e ti sei creato una credibilità lavorativa, hai pagato il tuo debito con la giustizia, e devi far sapere tutte le cazzate che hai commesso da giovane alla società dove fai l’educatore di minirugby, magari quella in cui gioca tuo figlio? ma scherziamo?

    in questo paese dove i pregiudicati ci rappresentano in Parlamento ti chiedono non solo il certificato penale ma persino quello dei carichi pendenti (eventuali indagini in corso) per accedere ad un concorso per il posto di impiegato dell’anagrafe… il certificato penale per fare il minirugby…

  7. Joest 4 Aprile 2014, 20:40

    Sinceramente al di la della complicazione burocratica, non la trovo affatto una norma stupida. Anzi

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