Il Seven azzurro dopo il “botto” Hong Kong: è ora di programmare

L’Italia ha sfiorato un risultato clamoroso. Nel rugby a 7 si può e si deve fare di più

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Stefo 31 Marzo 2014, 09:03

    Tutto condivisibile in linea teorica, resta per me pero’ un piccolo problema: non e’ che nel XV si sia trovata proprio la quadratura del cerchio ad oggi, ci sono nel XV problemi enormi per dire di avere un movimento ben strutturato, solido, al passo coi tempi, funzionale e funzionante…quindi per me magari prima di iniziare a pensare grosso nel Sevens sarebbe opportuno portare il XV a determinati livelli.
    Non sono neanche cosi’ convinto che il Sevens sia molto piu’ attraente per gli sponsors in Italia, non dico che non lo sia ma che lo sia in Italia e’ tutto da dimostrare a mio avviso.
    Detto questo sicuramente alcune cose a costi contenuti si possono fare a partire magari dal fare un circuito Sevens durante la stagione magari al posto del Trofeo Eccellenza che alla fin fine e’ un doppione del campionato.

    • Emy 31 Marzo 2014, 11:47

      In effetti, con il XV che ha miliardi di problemi e malfunzionamenti, ci sarebbe molto da fare lì prima di organizzare il Seven.
      Però è vero che sarà presto l’immagine olimpica del rugby. Ed è vero, come ha già fatto notare qualcuno, che numericamente è più facile e quindi spendibile, ad esempio nelle scuole o in piccole realtà (oratori, circoli, e c’è l’esempio della Coppa Italia femminile): potrebbe essere un ottimo punto d’inizio per far cominciare/provare a giocare e gettare le basi dei fondamentali.
      Il circuito Seven al posto del trofeo Eccellenza sarebbe un’ottima idea, solo credo sorgerebbe il problema di trovare nelle società qualcuno che ne abbia almeno le basi e quindi in grado di dare almeno un minimo di impostazione tattica alle squadre. Alcune già partecipano ai tornei seven estivi, ma per altre sarebbe una novità assoluta. Certo, giusto per iniziare e senza troppe pretese, in caso la FIR potrebbe organizzare qualche breve corso ad hoc aperto ai tesserati, giocatori inclusi: ogni squadra manderebbe a sua scelta un paio di tecnici e/o giocatori per questa infarinatura.
      Tutto sommato non ci sarebbero grandi costi, si sostituirebbe un trofeo che riveste un interesse pari a zero, si potrebbe provare e valutare la potenzialità del Seven in modo più organico e, cosa non da poco, selezionare in modo mirato giocatori per la Nazionale.

  2. Katmandu 31 Marzo 2014, 09:05

    Allora senza fare troppa confusione e mettere troppi codici bisogna come prima cosa dire che appunto il seven sarà sport olimpicoe già questo dovrebbe bastare, ma facciamo un ulteriore passo, il seven, lo dice la parola stessa, si gioca in meno giocatori, e non dico sia meglio, peggio, più bello o più brutto ma numericamente più facile da organizzare, insoma un conto è trovare 14 ragazzi disposti a prendere tanto vento e botte un altro è trovarne 23 insomma ci siam capiti, potrebbe essere la svolta per entrare nelle scuole
    Inoltre vorrei far notare che essendo due sport diversissimi tra di loro hanno delle linee di corsa diverse, filosofie diamentralmente opposte e spazi diversi bisogna anche allenare i giocatori a questo tipo di situazioni, ora io non metto in dubbio che i giocatori portati da vilk a HH sian i migliori, ma non abbiamo controprove del contrario, insomma chi mi dice che in serie A non ci sia un giocatore molti più bravo di quelli portati a giocare a 7? Insomma il tutto deve passare per l’istituzione di un campionato Italiano, obbligare le società a fare 3 macro aree (nord centro e sud) a fare almeno 3 tappe per le loro prime 16 società di queste aree e poi prendere le migliori 16 in base alle 3 classifiche e fargli fare una tappa conclusiva e decretare il campione Italiano 7’s
    Ma come al solito in Italia parlare di programmazione è come parlare di congelatori in pieno polo sud!

    • hyperion 31 Marzo 2014, 11:35

      Quoto al 100%
      Eppure da sempre in Italia finiti i vari campionati,da maggio a luglio è un fiorire di tornei seven,estremamente divertenti (il mio sopraciglio destro se lo ricorda ancora,5 punti) ma dal contenuto tecnico a volte discutibile perchè ci si è dovuti adattare tecnicamente dal XV al 7, la costante è sempre stata l’assenza,come a solito della Fir.
      Grave manchevolezza per tecnica,programmazione e potenzialità inespressa per propagandare il Rugby anche in quelle zone nazionali con poca tradizione.

      • Acio 31 Marzo 2014, 15:05

        Uno dei problemi sta anche nel fatto che i vari club difficilmente lasciano i giocatori durante il campionato..
        In questi giorni è in corso la fase di qualificazione del 7 universitario e i pochi giocatori che si presentano sono anche condizionati da tecnici che non lasciano i nullaosta per paura di infortuni..
        Poi il 7, personalmente non mi piace molto, è veramente uno sport da propagandare nelle scuole, spettacolare, veloce, ridotto numero di giocatori, qualità fisiche diverse al XV e più simili al corredo genetico italiano..

  3. carlo s 31 Marzo 2014, 09:31

    che schifo sta tipa con l’anguria in testa!!

    • Katmandu 31 Marzo 2014, 09:47

      Volevo scrivere che finalmentd avevamo una foto della suocera di berton…. Ma molto più probabilmente è una delle amiche della moglie di Hro vista l’età 🙂

  4. Tanito Tikaram 31 Marzo 2014, 09:43

    Rimango un po’ scettico sulle potenzialità del sevens. Hong Kong può forse trarre in inganno: un torneo con trentamila spettatori festanti trasmette l’impressione che il rugby a sette sia una grande festa popolare, ma altri eventi suggeriscono una visione differente: l’esempio più clamoroso sono gli ultimi Mondiali a Mosca, con l’immenso stadio da 80mila posti vuoto almeno al 90%. Insomma non è detto che il 7s attecchisca facilmente e mi pare che la prova sia anche l’immobilismo dei nostri club, non solo della federazione: perché, se il 7s è utile a migliorare le skills dei giocatori e a reclutare nuovi atleti e un nuovo pubblico, nessun club italiano (per quanto ne so) organizza tornei 7s durante la stagione o in estate? Probabilmente non ci credono neppure loro. So che un campionato 7s universitario esiste da anni, ma non penso sia riuscito a coinvolgere molti studenti oltre a quelli che già giocavano a rugby. Forse sono troppo pessimista, ma volevo mettere in evidenza anche le indicazioni poco promettenti che arrivano dal mondo del 7s, non solo quelle positive

    • Katmandu 31 Marzo 2014, 09:45

      A Mosca (che è tutto un dire) in 3 giorni han fatto 100.000 presenze insomma per un posto dove il rugby è una cosa per nulla seguita mi pare un risultato migliore di quello delle zebre 😉

      • Stefo 31 Marzo 2014, 09:50

        Kat la stessa IRB ha reputato il mondiale di Mosca un fallimento dal punto di vista spettatori, si aspettavano/speravano in numeri ben migliori.

        • Katmandu 31 Marzo 2014, 09:54

          Certo che ti aspetti numeri migliori in una città di 11 milioni di persone…. ma a mio avviso prima del campionato conoscendo un po la mentalità loro pensa molte meno
          Che poi non si aspettassero quei numeri è un altra cosa ma alla fine HK a parte mi apre che i numeri sian quelli

      • Tanito Tikaram 31 Marzo 2014, 09:56

        Guarda, Katmandu, io alcune di quelle partite di Mosca le ho viste (dalla tv) e ti assicuro che il dato di 100.000 presenze in tre giorni contiene forse uno 0 di troppo. Il primo giorno sembravano esserci meno di mille spettatori (in maggior parte giocatori in attesa di scendere in campo o membri dell’organizzazione), per le ultime partite si superarono forse le diecimila presenze ma la gran parte dello stadio rimase comunque vuota, nonostante un buon battage pubblicitario e nonostante la nazionale di casa avesse qualche chance di medaglia. Tutti quelli che seguirono quei mondiali li descrivono come un gigantesco buco nell’acqua

        • Katmandu 31 Marzo 2014, 12:21

          100.000/3=33.333 al giorno circa che in uno stadio di 85.000 posti equivale a circa il 40% del totale insomma più o meno i numeri son quelli
          Poi anche io sui numeri che danno i russi ho più di un dubbio… Ma lo stadio le grando

  5. Rabbidaniel 31 Marzo 2014, 12:49

    Il VII può essere un buon volano per il XV, penso a scuole, tornei estivi ecc. Molti soldi buttati nel pitale dei vari progetti scuola ecc. potrebbero essere indirizzati al VII o al touch.
    Per il livello VII “pro”, siamo in un ritardo pauroso. I ragazzi hanno fatto bene a HK, però ricordiamoci che era un tabellone di qualificazione, non il torneo principale. Senza sminuire la prestazione dei nostri, significa che abbiamo ancora tante nazionali davanti, alcune delle quali puntano soprattutto al VII e fanno programmazione da anni. Senza contare che abbiamo avuto un percorso, se non semplice, meno complicato e che le squadre potenzialmente più forti si sono scontrate in semifinale.
    Vale a dire: siamo in ritardo pauroso, come al solito; le Olimpiadi le vediamo col binocolo anche se da domani troviamo 14 ragazzi che facciano solo VII; si dovrebbe programmare sul lungo periodo ma, come nota Stefo, abbiamo problemi sul XV, quindi è una pia illusione pensare che alla FIR si pensi a un “piano quinquennale”.
    Non per fare il solito moralista, ma Vilk, giocatore esperto, capace e competente nel VII, gioca per il Calvisano. Conflitto d’interessi?

    • Katmandu 31 Marzo 2014, 13:06

      Rabbi quoto tutto ma la storia del conflitto d’interessi ci può stare ma il problema é che nessuno può dire che tizio gioca meglio di caio o che dovrebbe far giocare la squadra in un certo modo invece che il contrario perché si basa su sue sensazioni e non su un campionato

    • gsp 31 Marzo 2014, 16:18

      onestamente rabbi no. penso si possa chiamaro nepotismo, o raccomandazione. ma conflitto d’interessi non penso.

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