Lo stadio Nafta, pardon Carlini, cuore ovale di Genova

Marco Pastonesi questa settimana ci porta in Liguria per raccontarci la storia di uno stadio con tantissime storie dentro

COMMENTI DEI LETTORI
  1. fabrio13H 25 Marzo 2014, 17:24

    ecco…in questo blog ho letto belle storie di molti che raccontavano dei campi che hanno calcato…beh, qui nel mio piccolo, ho giocato anch’io. Bello così verde come uno stadio importante, allora era terra battuta, polvere e qualche sasso…

    • parega 25 Marzo 2014, 17:51

      @fabrio13H
      ho giocato anche io in giovanile under 19 al carlini …concordo sul terreno di allora e in piu’ c’erano gli spogliatoi inutilizzabili per la doccia…erano indecenti anche il solospogliarsi ….pero’ allora il convento rugby italico passava questo

      • parega 25 Marzo 2014, 17:51
        • fabrio13H 25 Marzo 2014, 19:19

          …io pochi anni dopo; anche Twickenam qui sotto mi ha fatto riemergere ricordi che coincidono come quello dei viaggi avventurosi e qualcosa da mangiare in borsa. A proposito del rugby genovese evoluto per l’epoca, io non me ne ero reso completamente conto, ma forse conferma un’impressione che avevo avuto già allora. A Imperia, metà anni ’80, ho avuto un allenatore che aveva giocato a Genova e ci allenava molto al gioco intenso e veloce, si lavorava sul gioco alla mano e anche sugli attacchi a percussione come si diceva a quel tempo, e poi molti allenamenti specifici sulla ruck anche per noi 3/4. Ricordo che a volte diceva. “Ormai le maul sono poche, sono quasi tutte ruck”. Tutto molto in piccolo e relativo, ma mi sembrava una concezione di gioco avanzata per quegli anni e per dei livelli di serie basse italiane.

          • parega 25 Marzo 2014, 19:32

            assolutamente si’ che era avanzata …erano tempi che da noi a reggio si facevano tanti giri di campo che non servivano a niente se non che a distruggerti prima ancora di iniziare l’allenamento vero e proprio visto che si facevano all’inizio
            la ruck come fase …ci siamo allenato bene da meta’ anni80 se ben ricordo…o forse non ricordo proprio ahahahahah
            per noi in giovanile fare una trasferta a genova era come andare a roma per la distanza …visto che giocavamo sempre in regione e vincevamo poche volte il girone emiliano…quell’anno si’
            a fine partita come terzo tempo…che non esisteva visto che non c’erano club house…tutti a farsi fare un panino al bar piu’ vicino

          • San Isidro 26 Marzo 2014, 04:33

            ragazzi (vi appello così anche se avete una certa età) io ho iniziato a giocare a Roma nel 2000, ma i vostri racconti del rugby d’altri tempi sono davvero suggestivi, soprattutto di un rugby giocato nella piccola provincia, un rugby di sacrificio e di passione, immagino che all’epoca fosse qualcosa di ancora più sconosciuto rispetto ad oggi, a meno che non eri nato a L’Aquila o in Veneto…complimenti!

  2. Twuickenam 25 Marzo 2014, 17:50

    Mitico campo della Shell, cera la scritta che troneggiava sopra al campo: rossa su fondo giallo. Un campo che allora visitavo due vote l’anno: una col Cus Genova e l’altra col Pegli. Partite difficili perché Genova ha sempre avuto come tradizione il bel gioco, attacchi alla mano e placcaggi micidiali. Erano i tempi di Salsi ed altri ancora i cui nomi si confondono nelle nebbie dei ricordi. Trasferte dure perché da Bologna gli orari dei treni erano impossibili! Ore di viaggio con lunghe attese per la coincidenza. Erano i tempi del rugby col panino del pranzo in borsa. Altra storia.

    • parega 25 Marzo 2014, 19:36

      panini si’…pero’ si facevano piu’ cene insieme alla squadra che adesso…le mitiche sbaraccate al sabato sera prima della partita…si diceva che servivano…PERCHE’ SI FACEVA GRUPPO
      di sicuro ci alzavamo con qualche chilo in piu’ e con mal di testa per il bere ahahhahahah
      ho idea …penso di non sbagliarmi…che ci si divertisse piu’ che adesso…

    • San Isidro 26 Marzo 2014, 04:39

      @Twuickenam,
      bel commento e nick geniale, ahah…

  3. megu65 25 Marzo 2014, 18:25

    Mi dispiace essere negativo. Sabato scorso per il concentramento U10 e U8 ho constatato che si staccano per sino le piastrelle dai muri negli spogliatoi.
    Lsciamo perdere poi le normali facilities che ti aspetti (bagni chiusi), neanche un rubinetto per il pubblico.
    Dimenticavo: volevo usare la pista velodromica, ma per telefono non sono riuscito a contattare nessuno, poi dopo essermi recato di persona ho cercato faticosamente un custode che nell’incertezza più assoluta mi ha detto che SE utilizzabile, la pista POTREBBE essere aperta al pubblico SOLO i feriali dalle 8 alle 10 di mattina, naturalmente.

    • boblopez 25 Marzo 2014, 23:52

      Anche qui ci sono solo dei DILETTANTI ALLO SBARAGLIO!!!

  4. morris999 25 Marzo 2014, 19:15

    quante partite su quel campo “cartadivetro” prima col Nautico poi in trasferta col Pro Recco, ed ancora nelle file del Cus Genova. Quanti ricordi gioiosi !! nonostante le ferite..

  5. fabiogenova 25 Marzo 2014, 19:17

    Belin, confermo! Solo che dovrete passare sul mio cadavere. Le Zebre devono mostrarsi degne del Carlini!!!

  6. boblopez 25 Marzo 2014, 23:47

    A Genova non cambierà mai niente.
    Nessuno tira fuori un cent bucato o se lo fanno, sbagliano la destinazione verso cui spendere!
    Purtroppo, sono i soliti dilettanti allo sbaraglio, che imperversano e non vogliono sentire ragione. Pensano di sapere tutto loro!
    Son riusciti a rovinare la squadra che aveva brillantemente conseguito la promozione in serie A!
    Hanno cacciato l’allenatore, come le infime squadre di calcio, senza accorgersi di quali grandi “cassate” avessero combinato loro!!!

  7. San Isidro 26 Marzo 2014, 04:14

    Bellissimo racconto!
    Sono romano (“ma non è colpa mia” direbbe Brignano), ma la Liguria è una delle mie terre preferite e Genova è una città che porto nel cuore…sapere che proprio nel capoluogo ligure c’è una forte tradizione ovale mi rimpie…per questo supporto (a distanza) il CUS Genova e anche la Pro Recco, qualcuno mi ha detto che ciò rasenta la follia…appena penso al rugby genovese ho subito associata l’immagine del guerriero Bollesan (Pinocchio), ma come non aver sentito anche del mitico Conforto (il Nano)? Penso anche al grande Rivaro o a Castello, a cui auguro un radioso futuro (non vederlo in Pro 12 l’anno prossimo sarebbe uno scandalo)…
    Giocare una gara delle Zebre al Carlini sarebbe veramente simbolico, nella città di Bollesan, lui che inventò negli anni ’70 lo storico club ad inviti italiano, che però ebbe base a Milano…tra l’altro: ma non si era detto di far giocare proprio questa stagione la gara con i Newport Gwent Dragons? Che poi si gioca questo sabato e i gallesi arriveranno invece nella landa desolata di Parma…spero inoltre che il TM tra Italia e Pumas a Novembre si giochi al Ferraris, visto che Genova si era offerta per ospitare una partita…salgo subito se la fanno a Zena…anche in questo caso sarebbe molto simbolico visto il legame che lega i genovesi all’Argentina (penso a La Boca e non solo)…
    Nonostante sia un grande estimatore di De Andrè appena penso a Genova mi viene in mente questa mitica canzone (di un non genovese) e penso sia adatta a tutti i non genovesi che si preparano “prima di andare a Genova”…

  8. San Isidro 26 Marzo 2014, 04:24

    Un pò di domande in ordine sparso ai zeneixi:
    – ma l’S.S Genova Rugby è ancora in attività?
    – e l’Amatori Genova?
    – che squadra è il Nautico di cui qualcuno parlava sopra?
    – ma I Delfini di Pegli che fine hanno fatto? Li hanno mangiati gli squali di Recco?
    – ci sono altre squadre di rugby in città?
    – giocano tutte al Carlini?
    – a quando una franchigia ligure con la Pro Recco?

    • Emy 26 Marzo 2014, 09:01

      In ordine sparso:
      – i Delfini non ci sono più, ma gli Squali, che da Pegli distano 40 km abbondanti, non c’entrano niente!
      – l’Amatori Genova esiste, ha le giovanili e squadra senior in C territoriale, non gioca al Carlini ma a Sant’Olcese (provincia di Genova, entroterra, famosa per l’eccellente salame).
      – con la denominaziona Genova Rugby giocano categorie giovanili del CUS.
      – in città non ci sono altre squadre di rugby senior a parte il CUS e l’Amatori GE (che, come detto, però ha il campo di casa fuori città).
      – al Carlini giocano solo e tutte le squadre del CUS.

  9. San Isidro 26 Marzo 2014, 04:55

    Immagino che molti lo conoscano, ma mi permetto di postare il bel video di presentazione fatto dai ragazzi del CUS Genova per la loro nuova avventura in serie A…
    Geonva è una città che vive di Sampdoria, Genoa, pallanuoto e tradizioni nautiche, ma che ha saputo ritagliarsi uno spazio nel rugby grazie alla gloria del CUS…quest’anno sta andando così, ma comunque forza Zena!

  10. lurre 26 Marzo 2014, 15:24

    lì ho passato anni meravigliosi da giovane, vicino ai grandi, poi son diventato grande, pardon, VECCHIO, anch’io e sono ancora qui, aspettando il nipote…..chissà, magari farà il ballerino!
    per la franchigia, sapessi quante volte ne abbiamo parlato! il sogno rimane sogno fintanto che non superiamo certi retaggi, io nel cassetto ho già il bozzetto per la nuova maglia…..
    ciao

    • Emy 26 Marzo 2014, 16:26

      Mettiamo lo Squalo posato sopra alla scritta CUS? 😀

    • San Isidro 26 Marzo 2014, 16:33

      posso fare da intemediario delle trattative?
      @Emy vedi che c’è tanta gente che auspica in una grande forza ovale ligure!
      Ho già il nome: “XV del Levante”, così non si fa torto a nessuno…si gioca tra il Carlini e Recco, match di cartello al Marassi!
      Dai su, pensateci, magari in Eccellenza ci troveremo contro per un Fiamme Oro-XV del Levante…

      • San Isidro 26 Marzo 2014, 17:09

        ah, la maglia rigorosamente a strisce orizzontali bianche-rosse-celesti, così accontentiamo CUS e Recco…

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