Marco Pastonesi oggi ci porta lungo un fiume che ha l’aspetto di un campo da rugby. O forse è un campo da rugby che sembra un fiume
Nel fango del Giuriati, le paludi del Mississippi alle porte di Milano
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sicuramente sede della finale del mondiale u20 del 2015.
Che culo che avete in quel di Milano, cambiate il nome in Caimani del Lambro e non ce n’è più per nessuno.
beh noialtri quando il fango era “importante sul campo” lo toglievamo dai vestiti, almeno il grosso, con la canna dell’acqua quando lavavamo le scarpe, e poi diretti in doccia sperando che qualcuno avesse acceso l’acqua calda altrimenti di nuovo con la canna… negli spogliatoi. ha quante risate…. 😀 😀 😀
il terreno del “nuovo” era terribile: d’inverno, quando ghiacciava, si formavano dei solchi pazzeschi e dovevi sperare di non farti male alle caviglie….
ma almeno le docce erano sempre calde!
al “vecchio”, invece, le docce, che, ora non so, ma ai miei tempi erano in stanzoni giganteschi , coi soffitti altissimi, erano sempre, sempre, sempre gelate!!
Ora no, le docce funzionano alla grande, ma gli stanzoni sono sempre quelli.
Il bello di aver giocato al Crespi e’ che dopo tutti gli altri campi sembravano i prati di twickenham!
Ragazzi vi ricordate che tempo fa si parlava della differenza tra Francia e Italia? io quando vado a Gregnoble e provincia dai parenti di mia moglie vedo numerosi campi di rugby (spesso vuoti e questo mi fa un po male…)
noi a Milano abbiamo due ripeto due campi pure malandati e quando chiedi un campo in più devi stare attento alle gravidanze isteriche de i pallonari….
il rugby in Italia è eroico è un mostro che non vuole morire…
No un attimo, non per dire che Milano è una città ovale, dire che ci soo due campi due è sbagliato.
Oltre ai due giuriati (vecchio e nuovo) ci sono altri due campi al centro sportivo Saini, uno in via Iseo e uno al parco di Trenno (a libera fruizione) poi il 12 aprile se ne apre un altro al parco Lambro. Forse ne dimentico pure qualcuno visto che ho messo i campi in cui ho giocato io ma già così siamo a 5 (fra poco 6). Ci sono quasi + campi che squadre 😉
beh massi508 hai capito bene dove vuol andare a parare Cassina sinceramente 2 squadre su 1.6 milioni di persone non mi pare una gran media
Pensare che ci sono andato il 29 settembre con 15 gradi ed era ALLAGATO adesso mi immagino…
Non sono di Milano, non ho mai giocato a Milano, ma giocare a rugby nel fango e sotto la pioggia non ha prezzo…a Roma il mitico campo 3 dell’Acquacetosa fino a qualche anno fa era in terra battuta, sembrava cemento quando c’era il sole e si sprofondava nel fango fino alle caviglie quando pioveva forte…idem per il campo 2 della Capitolina (dove ora è stato messo il sintetico) e il campo 3 del Tre Fontane…il bel campo 1 del CUS Roma invece, stando in riva al Tevere a Tor di Quinto, è a rischio allagamento quando il fiume è in grossa piena, uno o due anni fa c’era mezzo metro d’acqua sopra l’erba e i pali sembravano sospesi sull’acqua…
Ricordi giovanili più belli sotto l’acqua e nel fango: proprio al 3 dell’Acquacetosa nel derby contro la Lazio e a Colleferro contro i famelici paesani, naturalmente ho sempre perso…
Comunque mettevo tutto nella borsa e l’affidavo con molto piacere a mia madre che era felicissima! (più di una volta lavatrice inceppata e pezzi di fango che misteriosamente spuntavano per casa)…ah, mai mettere gli scarpini infangati sotto l’acqua!!! ci si passa sopra il grasso di foca e basta!
il fango lo devi togliere con l’acqua e poi farli asciugare nauralmente, non con calore artificiale.
sennà si crepano a lungo andare (e se sono scadenti nemmeno tanto lungo)
😉
frank, fin da quando ho iniziato a giocare mi hanno sempre detto di non mettere gli scarpini sotto l’acqua sennò si rovinano…ogni volta che giocavo nel fango prima sbattevo gli scarpini per terra per levargli il fango sotto, poi a casa li pulivo con una pezza, ci passavo il grasso di foca e li lasciavo asciugare in balcone, mai messi sotto l’acqua…comunque ognuno ha i suoi metodi, a me gli scarpini però sono sempre duratì parecchio…
noi dell’amatori, negli anni 70 e 80, giocavamo anche al “pirelli”, alla bicocca, che adesso qualcuno mi ha detto che sia abbandonato….
per come la vedo io, da ex calcatore di campo del Crespi sponda ASR, il vero problema è che il campo è sempre occupato da allenamenti a tutte le ore a partire dal primo pomeriggio…aggiungeteci, al minestrone fangoso di questo “glorioso” campo, che nemmeno i giorni alterni salvano la situazione perché quando non c’è ASR c’è UNION (a meno che non siano cambiate le cose) e che la domenica ci sono sempre le partite…in pratica quel poco di erba che c’è si vede soltanto ad Agosto, e nemmeno in tutte le 4 settimane…Milano meriterebbe di più, ma Milano è sempre la città delle più forti lotte “fratricide” del rugby, quella del fallimento dell’Amatori e via dicendo…2/3 squadre su un milione e seicentomila persone, diceva qualcuno…forse sono anche troppe, se non c’è chiarezza di obiettivi a lungo termine CONDIVISI…altro che finale del Mondiale U20…
piccolo p.s.: tra i campi “cittadini” vi siete dimenticati la BELLISSIMA Arena Civica (in cui ho giocato un triangolare)…ALTRO LIVELLO DI CAMPO, ALTRA STORIA…
abrazos
A “TheRock”
Belle storie, ma povera Milano.