Rovigo-Petrarca illumina un fine settimana che aspetta il Sei Nazioni

Beh! Che dire, al di là del fatto che Rovigo e Petrarca sarà la 154 (?) volta che si scontrano, che in mezzo ci sono state cosette da niente come una finale scudetto recente, e emolte altre importantissime sfide per i play-off nel vicino e nel lontano passato, devo dire che quest’anno veramente sarà ancora una volta una festa speciale che verrà ricordata nel tempo.
Innanzitutto, ieri sera. Iera sera a Rovigo è stato presentato la bellissima ristampa del libro su Maci dell’ottimo giornalista Marco Pastonesi, una serata speciale, c’era (quasi) tutto il mondo rugbistico italiano. I due momenti più emozionanti (per me) è stato quando Marco ha raccontato di essere stato accolto come “Gesù” la prima volta che arrivò a Rovigo nel 2001 per raccogliere le informazioni e racconti per pubblicare la prima edizione; poi quel riconoscimento fatto da Vittorio Munari a Maci (“il Nereo Rocco del rugby”) e con la sua solita diealettica scanzonata, ma maledettamente sincera e pura ha dichiarato. : “ho appurato che a Padova abbiamo Sant’Antonio, qui avete San Bortolo, probabilmente il nostro patrono era impegnato in altre cose qui invece si è prodigato molto sul rugby per questo sono cresciuti molti talenti nel vostro quartiere cittadino. Maci con i ragazzini dei casermoni popolari ha trasmesso l’amore per questo meraviglioso sport, ha tenuto in vita la fiamma della passione con risultati eccezionali sfruttando un terreno fertile come Rovigo. Questo lo devo riconoscere pur essendo padovano”.
Un altro momento molto bello è stato l’omaggio che il Presidente del Benetton Treviso ha voluto donare alla Società, e quindi alla città, la “sporta di Maci” (come riportato nell’articolo). Un gesto che rende onore a Zatta e alla Benetton Treviso, come se non ce fosse comunque bisogno, che ha concluso la serata con un gesto semplice, con un Trofeo simbolico, ma che rappresenta la quintessenza dei valori espressi dal nostro sport, valori che non hanno nessun apprezzamento economico, ma solo valenza umana.
Ecco, così si è conclusa la serata felicemente, non so se vi sia stato un “terzo tempo” (io , raffeddato come sono me la sono squagliata al caldo) dove si sia discusso di cose più futili, tipo la presenza del Benetton in CL ecc.ecc, quello che ha lasciato la serata è stato il grande spirito che accomuna le tre Società del Veneto (Munari è ontogeneticamente Padovano) e la grande passione per questo sport.