Cose italiane: il Veneto chiede spazio di manovra alla FIR

In una intervista il Presidente del CRV parla di seconda franchigia, regole, Zebre e Accademie

COMMENTI DEI LETTORI
  1. maz74 20 Gennaio 2014, 09:46

    E poi ci si lamenta che non ci sia un lavoro di squadra per fare sistema e questo parla di due franchigie venete, ecc……
    Così non si va da nessuna parte.

    • Antonio Angelone 20 Gennaio 2014, 10:21

      …il problema sono sempre i soldi, se fai una franchigia dalle parti mie ( Centro Italia) il 50% lo mette la Federazione e il resto ??????? Condivido in pieno quanto scritto sulla questione dei centri federali….ma era prevedibile.

      • maz74 20 Gennaio 2014, 10:36

        Sono d’accordo sui soldi, ma tutto non può essere veneto-centrico, altrimenti si corre il rischio di mandare definitivamente il rugby di base allo sfascio, cosa che la FIR sta provando a fare da molti anni.
        Bisogna trovare degli equilibri e sono d’accordo che nel centro-sud italia ci sarebbero forti problematiche di soldi, ma una franchigia lombardo-emiliana li troverebbe, ma il problema in questo caso sarebbe trovare un accordo tra le due maggiori realtà (Calvisano e Viadana)

        • Hullalla 20 Gennaio 2014, 12:15

          La franchigia Lombardo-Emiliana c’e’ stata e i soldi non li hanno trovati.
          Purtroppo.

      • Axel1965 20 Gennaio 2014, 10:59

        Prevedibile ? Sui centri Federali l’unica cosa prevedibile era la diffidenza e l’indifferenza dei Club, che rimane, mitigata soltanto dai contributi che arrivano grazie ai giovani inseriti… Mentre il metodo di lavoro si fa conoscere e i risultati sono nel campionato di Accademie e Centri di Formazione. Senza dimenticare il Campionato di Serie A. Ma se uno nasce a Torino per giocare a Rugby deve andare a Rovigo, o possiamo parlare di un processo di crescita e sviluppo, come è sempre stato nei piani ? E il Sud, il Centro ? E’ stato piantato un seme, sul modello Francese. Invece di irrigare si fà pipì sul germoglio, ma questo crescerà ugualmente…

        • Katmandu 20 Gennaio 2014, 11:30

          @ axel 1965 per quanto piacerebbe pure a me che il campionato italiano fosse veramente italiano con gran parte delle regioni rappresentate la realtà dei fatti non è così e non credo lo sarà mai nel nostro sport.
          la tradizione conta ancora molto in unosport semi pro come il nostro e Rovigo sarà sempre Rovigo come Petrarca e Treviso certe cose non si cambiano
          e poi parli di Francia ma la maggior parte delle squadre stà a sud (anche se stanno lavorando per far crescere altre regioni)
          e per di più prova a leggere le partecipanti alla pro D2 vengono quasi tutte dalla stessa zona
          in premier son quasi tutte attorno a londra (o comunque molto vicine) con solo Sale e Newcaste a nord si manchester, mentre nel leaguie si ha la tendenza opposta, invece il tanto citato Galles? Newport- Swansee son circa 50 minuti di auto

        • Antonio Angelone 20 Gennaio 2014, 11:36

          Il seme e’ ormai stato piantato, hai ragione. Io sono sempre stato contrario ma mi sono adeguato e cerco di partecipare con entusiasmo anche se noi siamo ad un ora di macchina dal centro di formazione de L’Aquila. Quello di cui parla Innocenzi…disaffezione al Rugby se non vieni scelto e’ un argomento vivo nelle società. Andrebbero aiutate a creare obiettivi successivi ai ragazzi nell’interesse del movimento generale. Se magari in Federazione si porranno il problema …..gia’ e’ tanto ….

    • piotor 20 Gennaio 2014, 10:50

      Non sta dicendo quello.

      Sta dicendo che il “sistema” dei club Veneti e’ una risorsa molto solida e potenzialmente in grado di lavorare insieme in un circolo virtuoso per il rugby Italiano. Non ha senso che questo gruppo di elementi non sia coordinato per esprimersi al massimo livello del rugby professionistico disponibile in Italia. L’idea di crearea una franchigia, mantenendo i club in Eccellenza, racchiude questa idea. Questo si puo’ formare O (esclusivo) trasformando Tv in una franchigia al 100% O assegnando una francighia (seconda, terza, quarta, non importa) alla zona Veneta.

      Personalmente da tempo mi auguro che Tv diventi francighia, con 15-20 giocatori pagati e il resto fornito a turno dalle squadre di Eccellenza, che restano proprietarie dei cartellini, mentre i “Pro” giocano solo in Celtica.

    • tony 20 Gennaio 2014, 12:23

      Ma io sono Veneto però credo che Innocenti non sa neanche come è fatto il mondo , chiedere informazioniìììììì

    • Joest 20 Gennaio 2014, 12:28

      hopensato la stessa indentica cosa: un arroganza incredibiule: “l’italia la vogiamo rappresentare solo noi” (rappresentare si fa per dire)

  2. Katmandu 20 Gennaio 2014, 09:59

    Beh insomma non so se intendesse che bisogna fare una seconda franchigia e farla giocare in CL
    Penso più propendesse per un discorso del tipo
    Si continua con il progetto CL o trasformiamo treviso in una vera franchigia, oppure creiamo una sorta di “nazionale veneta” nel caso in cui TV venga ridimensionata economicamente e non partecipi più alla CL
    Per quanto riguarda le accademie a mio avviso sbaglia il concetto, logico che si crea differenza nei centri di formazione giovanile, ma all’epoca in cui facevo le giovanili io la differenza quando si giocava contro petrarca o treviso c’era uguale, certo stride vedere il centro di formazione padovano a valsugana e non al petrarca che ha fatto della politica giovanile il suo credo da sempre (ma pure il valsugana quanto a giovani non scherza) piuttosto avrei preferito che puntasse l’attenzione sulla formazione degli allenatori, nel senso di far fare più corsi e più intensi in più socetà

    • Katmandu 20 Gennaio 2014, 10:05

      Ps sulla “supremazia” veneta ha ragione se prendiamo in considerazione gli ultimi 30 anni di campionato in 20 occasioni una squadra veneta ha vinto lo scudetto e non so da quanti anni non si presenta nemmeno una formazione ai PO, segno che comunque il lavoro di qualità dietro c’é e nonostante TV sia andata in cl in 2 occasioni su 3 una veneta ha vinto lo scudetto e presentando 3 finaliste su 6… Insomma rispetto per tutte le formazioni

      • maz74 20 Gennaio 2014, 10:10

        Che il Veneto sia la massima espressione italiana è vero, ma Innocenti di di assegnare la seconda franchigia sull’asse Rovigo-Padova e questo è profondamente sbagliato.
        Che poi ci sia la necessità che Treviso sia più collaborativa con il Veneto (Padova, Rovigo, Mogliano, S. Donà e molte altre) anche questo è vero, dovrebbero creare un sistea integrato sullo stile delle regions gallesi o delle franchigie irlandesi (hanno tutte le potenzialità per farlo).
        Per quanto riguarda le accademie, il nocciolo della questione è che abbiamo tecnici non di livello e quindi fino a quando non si utilizzeranno tecnici stranieri anche la qualità delle accademie non sarà adeguata

        • Antonio Angelone 20 Gennaio 2014, 10:22

          ….quello di cui parla Innocenzi e’ cosa diversa….poi i tecnici sono un argomento successivo.

          • M. 20 Gennaio 2014, 10:39

            Forse intende dire che Rovigo+Padova sarebero in grado di dare quel 50% di risorse che a Parma, o magari anche altrove, non si trovano e che lo stesso Gavazzi vuole avere per le Zebre. Senza contare la questione pubblico…

  3. boh 20 Gennaio 2014, 10:45

    Scusami Innocenti….ragionamento da appartenente al popolino…. Non vi diventa più facile visto che benetton non sembrerebbe più disposto a sostenere il peso economico della squadra, che voi partecipiate al rafforzamento economico ..e magari tecnico del Treviso piuttosto che puntare a una terza squadra?
    Anche, perchè, sembra appurato, che nonostante 4 anni di CL, anche a Treviso, il punto cruciale, è il non aver trovato partner economici, per poter alzare il livello qualitativo della squadra. Per questo caro Innocenti, mi sembra che il suo ragionamento faccia leggermente acqua..(con tutta quella che è venuta…non ne avremmo bisogno)
    A meno che tu ragioni nel senso che, più soldi privati portiamo in una squadra, e ci avviciniamo al budget di 8 milioni. E meno diventa il contributo federale alla squadra stessa. Facendone 2……invece……ma potrei sbagliarmi….

  4. boh 20 Gennaio 2014, 10:55

    Ho riletto l’articolo… forse dovevo prendermi un caffè e non pane e mortadella….

  5. fr78it 20 Gennaio 2014, 11:58

    Credo che chi ha avuto orecchie per intendere abbia chiaramento inteso che a Treviso il punto cruciale è stato sempre la mancanza di certezze sul futuro.
    D’altra parte secondo la FIR la formazione di Treviso non doveva neanche essere presente in CL quindi ho detto tutto su chi ha in mano la gestione delle cose.

    • gsp 20 Gennaio 2014, 13:14

      veramente secondo la FIR treviso e’ stata riammessa. e’ per il resto del veneto che era megli andasse viadana.

  6. Francesco.Strano 20 Gennaio 2014, 12:00

    SPAZIO A DIRIGENTI COMPETENTI(STRANIERI)NON COLLEGATI AL NOSTRO MAGNA MAGNA E ALLE POLTRONE…

    VIA I DIRIGENTI MEDIOCRI E I PRESIDENTI CHE SI FANNO INFLUENZARE DA QUESTI

  7. Rabbidaniel 20 Gennaio 2014, 12:46

    Penso che l’ipotesi di Franchigia 2 in Veneto sia una sparata, da veneto penso che non sarebbe né opportuno né sostenibile avere 2 franchigie nello stesso territorio, Piuttosto bisogna studiare un’armonizzazione tra franchigia e club.
    Invece ha senso l’osservazione sui centri di formazione. Veneto o non Veneto, si dovrebbe passare a una gestione più “federale”, in senso di delocalizzata, in cui si individuino nel territorio le realtà da premiare, stabilire una filiera ecc. ecc. Ecco, in un paese normale sarebbe possibile, in Italia la vedo dura.

  8. barbin cursari 20 Gennaio 2014, 12:59

    personalmente:

    1) franchigia veneta così ripartita (in termini di costi): 40% treviso, 40% il famoso asse RO-PD (ma perchè no, anche mogliano e san donà)+20% federazione;
    2) franchigia zebre 40% calvisano, 40% viadana, 20% federazione;
    3) eccellenza a 8 squadre, impegnando le under 23 dei team che partecipano alle franchigie + 2 promosse dalla A;

    • gsp 20 Gennaio 2014, 13:12

      barbin, il problema e’ il solito. perche’ padova e rovigo dovrebbero mettere soldi, e non avere la squadra che gioca da loro. poi una squadra che gioca in 2 sedi si puo’ anche fare, in 3 sedi diventa veramente troppo.

    • gsp 20 Gennaio 2014, 13:13

      soprattutto considerando che alla maggior parte dei presidenti di rugby italiano piace giocare a rugby manager senza i soldi necessari. in una franchigia zambelli mette i soldi, senza nemmeno poter decidere mercato ed allenatori?

    • maz74 20 Gennaio 2014, 14:16

      Barbin questa è la migliore ipotesi che è emersa e forse sarebbe la più praticabile e creerebbe risultati nel tempo, ma i problemi sarebbero altri:
      1) mettere d’accordo società che storicamente trovano difficoltà a dialogare (sia nel versante veneto che in quello lombardo);
      2) decidere le sedi di gioco.
      Faccio la mia proposta:
      – Franchigia Veneta 40% Treviso + 40% Mogliano-S.Donà-Rovigo-Padova + 20% FIR con un budget di 10 milioni.
      – Partite PRO12 da giocarsi a Treviso, partite HC da giocarsi a Padova e accademia federale U20 legata alla francigia a Rovigo-
      – Franchigia Lombarda-emiliana 30% Calvisano+30% Viadana+ 20% Altre squadre aderenti (Noceto, Reggio, Prato, ecc…) + 20% FIR con budget di 10 milioni;
      – Partite PRO12 a Viadana (c’è già tutto pronto), partite HC Reggio Emilia o Parma ed accademia U20 legata alla franchigia a Calvisano.
      Le due squadre di accademia delle franchigie con 5 fuoriquota italiani e 3 fuoriquota straniere under 25 giocherebbero il nuovo campionato a 8 squadre.

    • boh 20 Gennaio 2014, 14:24

      barbin, non so al di la del Mincio… ma al di qua, che Calvisano, e Viadana trovino 3 + 3 milioni, la vedo moooolto dura.

      • maz74 20 Gennaio 2014, 15:10

        boh hai ragione, infatti io ero stato ottimista, ma nella realtà la FIR dovrebbe corrispondere il 50% e poi le due soddivisioni potrebbero essere quelle indicate sopra

  9. gsp 20 Gennaio 2014, 13:11

    che il veneto sia la massima espressione del rugby italiano e’ assolutamente fuor di dubbio ed un fatto storico accertato.

    che si mette a voler fare franchigie per la celtic di certo non e’ il suo mestiere, ruolo, ne’ campo. soprattutto se il problema principale e’ che il veneto e’ frazionato e primo in campanilismo rugbistico (che pero’ e’ anche la sua forza).

    che i club si lamentano che vanno via i 15enni, dispiace e dispiace anche a me. ma e’ cosi’ in tutto il mondo rugbistico avanzato. a 15 anni se hai prospettivo vai via dal club di appartenenza e vai dove si fa l’alto livello. davvero una lamentela che per me non ha nessun valore pratico. anche peggio se poi la lamentela precedente era che gli ottimi prospetti giocavano in campionati di basso livello.

    • 6nazioni 20 Gennaio 2014, 14:12

      gsp tu credi veramente che nelle (*) ci sia alto livello?
      parla con i ragazzi (*) e poi mi dirai dove sta’ l’alto livello.
      e’ del tutto inutile riscrivere quello che penso sulle (*) il tempo mi dara’
      ragione.
      il veneto e’ il rugby italiano su questo non temo smentite.
      Fare una franchigia veneta (dogi) sarebbe quasi ora, treviso,padova,rovigo,san dona’ etc… insieme sarebbe una bella cosa,
      con quasi tutti i migliori rugbysti ITALIANI.
      Tecnici Stranieri quelli bravi……..
      PRO12 CAMPO DI GIOCO PADOVA/ROVIGO
      HC CAMPO DI GIOCO TREVISO.

      • gsp 20 Gennaio 2014, 14:55

        Non hai capito 6n. Il problema a detta di innocenti è che i 14enni se li portano via. È una lamentela inutile. È cosí in tutto il mondo. Indipendentemente che le accademie siano alto livello o meno.

        • malpensante 20 Gennaio 2014, 15:14

          Hai proprio ragione, c’era appunto un servizio tv a voyager la settimana scorsa che lo spiegava benissimo: era prima di quello sul campionato marziano di curling e dopo quello sull’auto del futuro col motore a elastico.

          • gsp 20 Gennaio 2014, 15:35

            mal, dai ma mi sembra una cosa talmente ovvia. se hai un futuro da professionista lasci la squadra e vai dove puoi fare il professionista.

            lo so che tu lo vedi come un problema, ma e’ cosi’.

          • malpensante 20 Gennaio 2014, 15:48

            gsp, nessuno ti contesta le opinioni, ma hai scritto una balla gigantesca.

          • gsp 20 Gennaio 2014, 17:05

            se la balla gigantesca e’ che vanno via a 15 invece che a 16… allora si e’ immensa. il problema e’ che tu non vuoi accettare il principio che per far carriera a livello professionale a volte devi cambiare club. anche se non vai in accademia, ma in settori giovanili di club professionistici.

        • 6nazioni 20 Gennaio 2014, 15:17

          gps dove li portano in nuova zelanda,irlanda,galles, dove?
          a 14 anni ci sono i centri A.S.A. la scelta…
          altezza 1.80 peso da kg 80/kg 88 questo e’ tutto.
          Al paese mio si dice grossi e cazzoni……..

          • gsp 20 Gennaio 2014, 15:37

            ma non a 14, a 16. e si scegli anche sul fisico. a 16/17 anni t’hanno gia’ detto quanti chili devi mettere. ti sembra una novita’?

          • 6nazioni 20 Gennaio 2014, 15:54

            gps le A.S.A. iniziano a 14/15 anni dopo ci sono le
            famose (*) ma i danni irreversibili gia’ li fanno
            con i concentramenti regionali eta’ 14 anni compiuti
            con la famosa tabella del Prof.
            Nella mia amata NZ. vengono scelti dai 18 anni, e
            sicuramente non vincono il trofeo topolino,come la
            maggioranza dei tecnici italiani sperano.
            L’affermazione quelli bravi?
            chi decide che sono bravi i tecnici federali,quelli del
            1° corso con eventuali aggiornamenti di tre giorni.
            E’ TUTTO IL SISTEMA DA RIVEDERE SE SI VUOLE
            COMPETERE CON REGIONI CHE VINCONO 6N,HC,AM.
            Siamo una nazione che sportivamente parlando
            di pantofolai.

          • malpensante 20 Gennaio 2014, 16:55

            Capisco la vertigine dell’arrampicata sugli specchi ma, secondo te, se tuo figlio di V ginnasio dall’Amatori passa alla Rugby Parma o va a Remedello (provincia di NY) è la stessa cosa? Vabbè, magari secondo te sì, e allora auguri, soprattutto a tuo figlio.

        • Stefo 20 Gennaio 2014, 15:19

          gsp scusa ma non e’ vero, sotto i 16 anni le Academy non esistono.
          Fino a 16 anni anni ti alleni e giochi nel tuo club anche perche’ spesso e’ una scuola, sei seguito o con programmi pre-academy o con sub-academy localizzate sul territorio, gli inglesi li chiamano Elite Player Developmen Group (EPDG).
          Tra i 16-18 anni dipende dai paesi (in Irlanda sei ancora un giocatore di school rugby e lavori in contesti di pre-academy/sub-academy) in Inghilterra hai le Junior Academy che iniziano ad essere centralizzate anche se alcuni club continuano a lavorare anche decentralizzati a seconda dell’estensione dell’area che coprono.

          • 6nazioni 20 Gennaio 2014, 15:22

            in italia si chiamano A.S.A.

          • gsp 20 Gennaio 2014, 15:29

            hai ragione stefo, infatti nel mio post parlavo di 15 anni quando inizi a valutare se puoi provare a fare uil professionista. di 14 anni ha parlato Innocenti.

            quando parlo di academy, non parlo neanche di accademie statali o federali, parlo di qualsiasi squadra legate alle squadre professionistiche anche ‘private’, ed in qualsiasi sport.

            se sei forte ed hai requisiti, come dici tu, a 16 anni vai via, che sia calcio o rugby, in italia ed ovunque. quindi non capisco i problemi di innocenti.

          • malpensante 20 Gennaio 2014, 15:55

            Non sono dubbi, è buon senso e conoscenza del rugby giovanile. Se la prospettiva è quella di andar via da casa dopo la scuola media oppure aver chiusa ogni prospettiva di alto livello, il rugby in Italia ha chiuso. Comincia ad avere problemi il calcio, che ormai gli aspiranti professionisti senza barba li pesca in africa. E parliamo di migliaia di posti da professionista, non di 50.

          • gsp 20 Gennaio 2014, 16:15

            mal, e’ cosi’. a 16 anni. e bada bene, non sto neanche parlando di andare via di casa (che a volte e’ necessario) ma di cambiare club. e muoversi verso club con una formazione migliore. e’ cosi’, lo sai e spero lo sappia Innocenti.

          • malpensante 20 Gennaio 2014, 16:34

            Con te è impossibile che brucino le frittate: come le giri tu, nessuno. Si parlava di Centri federali e non di cambiare club, dai 14 anni sei già a 16, mi spieghi che c’entra cambiare club col ragionamento di Innocenti? Anzi, non me lo spiegare che chissà dove vai ad arrampicarti. Mah.

          • gsp 20 Gennaio 2014, 16:39

            mal allora chiariamoci. secondo te Innocenti sta dicendo che il problema e’ che se li portano via a 14 anni, o che se li portano via e basta?

            ed il discorso non cambia molto dal punto di vista della societa’ se il giocatore va via al club affianco, o al club a 100km di distanza.

          • Stefo 20 Gennaio 2014, 17:02

            gsp a 16 anni nel rugby quasi nessuno lascia casa, bada bene che qua in Europa nei paesi anglosassoni il sindacato giocatori ha fatto si che l’istruzione fino ai 18 anni resti la parte centrale della vita dei ragazzi, il contratto full academy non esiste in scozia, irlanda, galles ed inghilterra fino a 18 anni, il sistema delle Junior Academy e delle sub academy che sono quelle che esistono per la fascia 16-18 e’ fatto nel rispetto della necessita’ di assicurare che i ragazzi portino a termine il loro percorso di studi….e ti aggiungo che in alcuni casi i sindacati giocatori son riusciti anche a spingere affinche’ i ragazzi portino avanti studi di third level, possono essere diplomi di 2 anni ma li devono portare avanti.

          • 6nazioni 20 Gennaio 2014, 17:10

            super quotone x stefo.

          • gsp 20 Gennaio 2014, 17:15

            Stefo, ma guarda che per come la mette Innocenti, non c’e’ differenza tra lasciare casa, o cambiare club. Per quello dico che la sua affermazione ha oggettivamente poco senso.

            A 16 a meno che non cresci nel club feeder, e’ normale che cambi club. poi club come Saracens hanno academy legate a scuola dove i ragazzi studiano anche. ma cambiano club, eccome se cambiano club.

          • gsp 20 Gennaio 2014, 17:17

            “che i club si lamentano che vanno via i 15enni, dispiace e dispiace anche a me. ma e’ cosi’ in tutto il mondo rugbistico avanzato. a 15 anni se hai prospettivo vai via dal club di appartenenza e vai dove si fa l’alto livello”.

            questa era la mia affermazione iniziale. dimmi dove ho scritto che vanno via di casa? che poi anche capita, perche’ dove ci sono le accademie private, pubbliche e club, sono cmq legate a scuole.

    • Rabbidaniel 20 Gennaio 2014, 14:20

      Gsp io non sono contrario ad accademie o a centri di “alta formazione”, è ovvio che uno buono non lo lasci in una società di basso livello. D’altro canto i centri di formazione dovrebbero essere espressione del territorio, con una supervisione dal centro, e non il contrario come accade ora. Il problema italiano è un accentramento troppo marcato e troppa poca armonia con gli organi locali.

      • gsp 20 Gennaio 2014, 15:47

        Rabbi, in che senso espressione del territorio?

        • San Isidro 21 Gennaio 2014, 01:03

          penso che Rabbi abbia colto il punto…devono esserci centri di formazione a livello regionale/provinciale che siano legati alla filiera dei club locali…esattamente il contrario di adesso dove la FIR cala dall’alto gli organi di formazione…mi sembra evidente…la filiera è essenziale e ciò accade negli altri Paesi celtici…non si mette in dubbio la professionalità della FIR in questi progetti però credo che una differente gestione della formazione funzionerebbe meglio…

          • malpensante 21 Gennaio 2014, 15:26

            “non si mette in dubbio la professionalità della FIR in questi progetti “: spiacente per BRCK ma il titolo di Woody Allen del blog è incotrovertibilmente tuo, e alla grande 🙂

          • San Isidro 21 Gennaio 2014, 16:21

            ahaha…vabbè dai, volevo essere equilibrato…

    • frank 20 Gennaio 2014, 14:46

      gsp che ruolo hai in FIR?

      • 6nazioni 20 Gennaio 2014, 14:59

        consigliere speciale del prof. Ascione………..
        gps scherzo….

      • gsp 20 Gennaio 2014, 15:38

        in Fir nessuno. qui, mi piace dibattere ed a volte metto in dubbio delle cose di solito accettate per tacite. se non ti piace dibattere c’e’ sempre 6nazioni.

        • steve 20 Gennaio 2014, 16:32

          A leggerti @gsp hai oggettivamente degli interessi personali sulla faccenda Accademie, che qui ti prendi la liberta di difendere a spada tratta per via dell’anonimato e così per vezzo ci prendi tutti per il naso essendo a conoscenza di cose che la massa ignora. Quidndi per amor di discussione preferisco mille volte un @6nazioni, che con il quale so di partire “alla pari” nella discussione, che te, che non accetti altri punti di vistadiversi dal tuo.
          Sul merito della faccenda, ovvio che Innocenti ha ragione al 110%, il Veneto è la Regione d’Italia per il rugby, ma non mi addentro su altri particolari (per ovvio conflitto di interesse, potrei essere tacciato per tifoso/fazioso/partigiano/campanilista dagli altri utenti d’Italia).
          Stimolante invece la tua riflessione sulle Accademie: sui ragazzi che vanno via di casa a 16anni per accedere al Professionismo nei grandi Club, ad esempio come succede nel calcio.. Vero, e ti do atto che hai ragione, però c’è un però se fai lo stesso paragone con il Rugby ed è il seguente. Un ragazzo di 16/17 anni di Padova-Treviso-Rovigo, “buono”, viene segnalato e assegnato ad un Accademia, giusto, per carità, solo che questa non si trova collegata al circuito delle migliori squadre d’Italia, come potrebbe essere nel calcio il Milan, la Juve, Roma, mi acconterei anche del Livorno o del Chievo (sai quanto prende un giocatore del Chievo?), e che nel rugby sono, solo da 4 anni Benetton, Aironi-Zebre, ma prima erano Calvisano, Vidana, Petrarca, parma, Rovigo.. Così facendo si fa fare ad un ragazzo un percosro Professionale avulso.inutile, i cui frutti verranno spesi in una categoria (l’Eccellenza) per la quale non era stato destinato il prodotto. Capisci che c’è qualcosa di sbagliato in tutto cio?

          • gsp 20 Gennaio 2014, 16:43

            assolutamente personali Steve. e’ un mio impegno personale di capire come funzionano le cose invece di procedere per slogan.

            sul problema che tu poni, puo’ anche essere vero. ma non cambia di una virgola il punto che i giocatori si muovono e quindi la critica di Innocenti rimane senza senso. e poi scusa se funziona il ragionamento per il giocatore che va da rovigo all’accademia, non funziona in modo identico quando il giocatore va dal lub di provincia al Rovigo?

          • 6nazioni 20 Gennaio 2014, 16:51

            centrato il problema i ragazzi bisogna lasciarli ai club
            fino all’eta’ di 17/18 anni poi si vede se sono bravi.
            tenendo presente che la maggior parte dei ragazzi
            scelti all’eta’ di 14 anni x le a.s.a. e 16 per le(*) si perdono x strada x svariegati motivi e cosi’
            facendo non si fa’ ne il bene dei ragazzi e ne dei genitori che vivono di mere illusioni di professionismo.
            Professionismo in italia e’ una bella baggianata.

          • gsp 20 Gennaio 2014, 17:23

            6n, se il livello formativo fosse adeguato, io ti darei anche ragione, ma non lo e’. quello e’ il problema principale che troppi fanno fatic ad acettare.

            o ti devo ricordare che ogni partita ti lamenti delle skills e cose del genere? tu sei fenomeno.

          • 6nazioni 20 Gennaio 2014, 17:40

            @gps livello formativo adeguato?
            delle (*) o dei club.
            Io credo che il livello dei giovani in generale della
            zona veneta (padova,treviso,rovigo),
            di viadana,capitolina siano superiori e di molto
            alle tue decantate (*).
            Per un semplice motivo,i preparatori/allenatori
            dei club vengono scelti da una proprieta’.
            Quelli delle (*) sono scelti politicamente.
            Lo scorso anno ho visto una partita tra due
            (*) , bene la differenza era abbisale per l(*) di
            mogliano.

          • gsp 20 Gennaio 2014, 17:51

            6n, ma io non decanto proprio niente. tu sei l’esatto esempio di quelli che confondono cura e malattia.

            per te il sistema formativo, prima delle accademie, era qualitativamente e quantitavimente sufficiente?

          • gsp 20 Gennaio 2014, 17:52

            ma poi come al soltio, e facile coglierti in fallo. chiedi ogni giorno allenatroi stranieri per i club (non solo per le accademie). oggi all’improvviso mi vuoi dire che funzionano?

          • 6nazioni 20 Gennaio 2014, 22:46

            gsp dove hai letto che il sottoscritto chiede
            allenatori stranieri nei club?
            LE ACCADEMIE COSI’ FORMATE NON SERVONO
            A NIENTE,SONO 4 ANNI CHE LO SCRIVO.
            1)TECNICI STRANIERI PREPARATI
            2) CENTRI DI FORMAZIONE REGIONALI DAI 16 ANNI
            3) UN CENTRO FEDERALE 18/19 ANNI.
            4) NAZIONALE U20 X 6NAZIONI
            5) CAMPIONATO NAZIONALE U16/U18/U.20
            MOLTO SEMPLICE E POCO ONEROSO X LA FIR.
            fine di tutti i blablabla sulla formazione dei ns ragazzi.

    • tony 20 Gennaio 2014, 17:13

      Ragionamento che fila liscio ……e guarda che sono Veneto…..@gsp

  10. porcorosso 20 Gennaio 2014, 13:35

    Sarà che son Veneto [magari diverso dagli altri qui raccolti] e quindi riesco a leggerla “a la Vèneta”.
    Tento una traduzione 😉

    Mi sembra chiaro che Innocenzi chieda:
    – Parità di trattamento [schei] da parte della FIR rispetto alle franchigie.
    – Se la franchigia è una franchigia zonale, deve essere guidata dai club che la compongono in base alla sforzo [schei+xugadori]. Sulla base del principio “chi non scopa non produce”
    – Le accademie della FIR sono organizzate male, depredano i club che sono disincentivati alla ricerca di nuovi giocatori, meglio lasciare che i club organizzino le proprie accademie [non necessariamente un per uno] supportate dalla FIR
    – “Assegnare la seconda franchigia all’asse Rovigo-Padova più altre realtà, se le Zebre non troveranno i soldi privati richiesti e dovranno emigrare”, ovvero prendere in considerazione la valorizzazione di due realtà che fanno da base al rugby italiano in modo considerevole, se anche da Parma le Zebre se ne dovessero andare.

    Ora provate a pensare, fallita l’avventura a Viadana, fallita a Parma, se a Roma non riesce ad attecchire, voi vi imbarchereste per un altro fronte “sconosciuto” o tentereste di mettere più solide radici su terreno fertile?

    Sarà che so Vèneto, ma no me par stramba come idea 😉

    Saluti PR-WSM

  11. lupomar 20 Gennaio 2014, 14:22

    Da quel che capisco io, Innocenti dice che il Veneto rappresenta l’eccellenza del Rugby Italiano e che è il caso di “sfruttare” le risorse e capacità che questa Regione, unica in Italia, può offrire. I dati sono sotto gli occhi di tutti.
    Il problema è che i centri di potere del rugby Italiano sono sempre stati ben lontani dal Veneto e i risultati si sono visti. Ricordo solo a tutti che NON c’è mai stato nella storia della Fir un solo Presidente Veneto!!!
    Perché continuare e anzi intensificare (con Gavazzi) questa strada?
    Innocenti, secondo me, sta solo chiedendo di essere coivolto per dare una mano. Con tutte le squadre Venete in Eccelleza, Serie A e Serie B, con tutti i giocatori dati alla Nazionale, sarà pure il caso di coinvolgere l’area da cui tutto ciò viene maggiormente e meglio sviluppato. Non è che il Veneto vuol fare il proptagonista è solo che non si capisce perché debba essere escluso!

    • carlo s 20 Gennaio 2014, 15:17

      sta storia delle franchigie e delle accademie in Italia non è chiara a nessuno…..
      Fatta così, come la facciamo noi, è un gran casino. E’ ora di cambiare, in questo senso Innocenzi ha ragione.

    • San Isidro 21 Gennaio 2014, 01:19

      ma quando mai siete stati esclusi? siete invece sempre al centro dell’attenzione…
      e poi che c’entra la storia dei poteri? ti riferisci alla FIR che a sede a Roma? beh Roma è la capitale e tutte le capitali hanno i “palazzi del potere” che piaccia o no…o vogliamo spostare la sede della FIR a Badia Polesine?

  12. mast 20 Gennaio 2014, 14:27

    Per non escludere nessun club veneto si potrebbe giocare tutte le partite a venezia-mestre in un nuovo stadio moderno

  13. Joest 20 Gennaio 2014, 14:54

    “La pianificazione finanziaria, per la quale non è detto che Benetton intenda continuare a supportare la squadra come fatto finora. Il riequilibrio dei
    soldi messi dalla Fir rispetto alle Zebre. ”

    Leggasi: Perchè se la Benetton esce dal rubgy, il rugby a Treviso fa la fine del Milan anni ’90…. sparisce e torna in terza serie… con buona pace di molti qui che credono che TV sia il paradiso del rugby per le capacità culturali e sportive…

    • maz74 20 Gennaio 2014, 15:12

      Questo discorso vale per tutti.

    • mezeena10 21 Gennaio 2014, 16:51

      a memoria ma potrei sbagliare, mi risulta ci fosse gia la squadra di rugby prima dei benetton..
      e vincevano pure scudetti..

      • Hullalla 22 Gennaio 2014, 14:43

        Prima della Benetton c’era la Metalcrom… ha vinto anche uno scudetto, ma non era certo una corazzata ne una squadra storica come Rovigo o Petrarca (o… San Dona’)

  14. gino 20 Gennaio 2014, 15:11

    vorrei ricordarvi che in Italia non c’è nessuna franchigia…le Zebre sono federali non esiste franchigia. Il treviso è un club non esiste franchigia…tante parole per buttar fumo negli occhi…rileggere cos’è una franchigia…

    • gsp 20 Gennaio 2014, 15:40

      non e’ tecnicamente vero Gino. una franchigia non deve essere necessariamente territoriale.

      • Rabbidaniel 20 Gennaio 2014, 17:18

        In realtà, aldilà del fattore territoriale, non esiste una franchigia in Italia in quanto le celtiche non sono collegate direttamente e liberamente a determinati club domestici. La questione dei permit player è troppo farraginosa per paragonarla a un sistema a franchigia.

    • San Isidro 21 Gennaio 2014, 01:30

      @gino, però la Pro 12 è un campionato per franchigie, dunque i nostri due team pro devono essere considerati tali…il Treviso è un club che si è autorappresentato franchigia, le Zebre sono una franchigia federale e non è l’unica nel Pro 12 (vedi le due scozzesi)…l’unico esempio di franchigia territoriale sono stati gli Aironi, nati dalla collaborazione di ben 8 club limitrofi di diversa categoria, dal Super 10 alla serie B, ed espressione di 4 province (Mantova, Parma, Reggio Emilia e Modena)…come dice @gsp esistono diversi tipi di franchigie, ma è altrettanto vero anche quello che dice @Rabbidaniel…comunque più che fossilizzarci sul termine proviamo a vedere Zebre e Treviso come l’espressione massima del rugby italiano, i due super-team in cui confluisce il nostro meglio (in teoria almeno)…

  15. giangi2 20 Gennaio 2014, 16:28

    Azzardo: il discorso di Innocenti si basa sulla forza/limite del rugby in Italia, cioè sulla forte e radicata presenza in alcune zone (Veneto in primis) e totale assenza in altre. In Veneto probabilmente il sistema federale (accademie) non servirebbe, perchè c’è già un know how che permette ai club di lavorare discretamente (attenzione però che senza i soldi Benetton il tutto non sta in piedi). A livello Italia invece si è visto che i club da soli non ce la fanno e il sistema federale serve a diffondere il gioco e a valorizzare le risorse che altrimenti andrebbero probabilmente perse. CI sono poi due aspetti che, nel sistema attuale, sono i più critici:
    – il sistema delle accademie deve essere premiante per i club che “cedono” giocatori, altrimenti viene visto veramente come una razzia;
    – la gestione delle strutture federali deve essere di qualità, e purtroppo su questo abbiamo spesso lasciato a desiderare, però non è che possiamo dire che il sistema è sbagliato perchè le persone che lo realizzano sono di qualità modesta (sarebbe un po’ come dire “non facciamo la nazionale perchè siamo scarsi”).
    Sul discorso franchigia trovo che abbia ragione gino, l’unico tentativo di fare una Franchigia sono stati gli Aironi, e alla luce di quell’esperienza devo mio malgrado riconoscere che difficilmente verrà ripetuta, men che meno in Veneto, a mio parere; semplicemente mancano sia i soldi (e se Benetton si tira indietro sono dolori anche a Treviso) sia la volontà di collaborare. La dimostrazione io la trovo nella storia degli Aironi dove i più collaborativi erano i club di categoria inferiore, mentre quelli di Super10 o comunque con ambizioni si rifiutavano di dare una collaborazione di qualsiasi tipo o la davano solo di facciata, vedendo gli Aironi come una chance di risolvere i propri problemi interni o di mettersi in vetrina coi soldi degli altri.

  16. giangi2 20 Gennaio 2014, 16:31

    Dimenticavo un terzo aspetto qualificante dell’organizzazione federale: il fatto di non “bloccare” selezione e formazione solo alle strutture federali, ma di realizzare momenti di incontro e scambio con tutti i club, in modo da alzare il livello generale e garantire seconde chance anche agli esclusi della prima ora. Purtroppo oggi questo avviene molto di rado, da quanto capisco io.

    • 6nazioni 20 Gennaio 2014, 16:40

      allenatori federali che scambiano informazioni con gli allenatori di club.
      Ma stai scherzando loro sono FEDERALI con corsi effettuati in 3 giorni con
      relativi aggiornamenti di altri 3 giorni. Sono super preparati non hanno bisogno
      di incontrare nessuno.

      • steve 20 Gennaio 2014, 16:53

        @6nazioni, te si massa forte, :-)))
        Assa perdare sti discorsi vacui e inutili su Accademie-Franchige-Celtic League (a proposito se torna indrìo el Beneton ghe femo un cuo cusì 🙂 ),,,,ti volevo dire: ti stai preparando? -5 a sabato!
        Vi siete presi il rinforzino, è? Canaglie!!

        • 6nazioni 20 Gennaio 2014, 17:20

          @steve il ragazzo e’ fortissimo per l’eccellenza.
          Buon derby e vinca il migliore (petrarca).

  17. andrease 20 Gennaio 2014, 17:03

    oltre ad un sacco di altre cose, non capisco come si possa pensare (ma soprattutto dire) di immaginare 2 franchige venete a 40 km di distanza…
    Perchè non farle tutte e due a treviso già che ci siamo???
    Ma la cosa più gustosa è immaginare una franchigia comune padova-rovigo…
    io ho parenti sparsi tra treviso, padova e (1) rovigo: se si siedono a tavola insieme è perchè (una volta all’anno) c’è il pranzo dei parenti…
    E con mio immane dispiacere si è deciso di bandire discussioni rugbystiche (oltre alle solite politiche o religiose) per evitare baruffe in luogo pubblico!
    Ha ragione Tony che ha scritto che Innocenti non sa come è fatto il mondo…

  18. Joest 20 Gennaio 2014, 17:07

    Il piano zatta-munari dell’annos corso per splamare i costi della franchigia sulla FIR ora ritorna più pimpante che mai.

  19. gsp 20 Gennaio 2014, 17:35

    ma poi come si fa a pensare ad un sistema dove un giocatore che vale, resta nel club di formazione fino a 18 anni?

    e’ un circolo che va rotto subito, altrimenti ci sono migliaia di giocatori in giro per l’italia che non avranno mai coaching adeguato. ed e’ impossibile garantire coaching adeguato alle societa’ della provincia di Latina, Cuneo, Siracusa.

    e c’e’ un altro problema. anche il sistema veneto, certificato il migliore e piu’ capillare d’italia, non forma a sufficienza. fatevene una ragione. altrimenti vedremo giocatori provenienti dai vivai veneti piu’ completi e maturi a 20 anni come nel resto del mondo. non e’ cosi’.

    poi vogliamo discutere che le accademie non funzionano? facciamolo anche, ma veddo troppo fretta di chiudere il dibattito come se il problema formazione nel veneto, ed in italia al quadrato, non esista.

    • Stefo 20 Gennaio 2014, 18:44

      gsp scusa ma mi sembra strumentalizzi molto le parole di Innocenti. Il punto chiave di Innocenti nell’affermazione non e’ i 14 anni ma quando dice: “«Qui i Centri di formazione stanno creando disaffezione nelle società non coinvolte.”
      Cosa sta dicendo quindi a mio avviso?Il famoso discorso che le Accademie create cosi’ sono totalmente slegate dai club e dalle realta’ che rappresentano o dovrebbero rappresentare…il discorso che vivono sottovuoto in un mondo loro senza connessione con la base.
      Ora inutile tirare di mezzo esempi esteri perche’ altrove hanno sistemi e development path ben definite in cui ci sono anche forti legami tra i club grassroot ed i club che fanno la parte finale dello sviluppo del giocatore e l’alto livello.
      Invece che strumentalizzare e partitre subito in quarta nella difesa delle Accademie cerchiamo di capire cosa Innocenti sta indicando come problema.

      • gsp 20 Gennaio 2014, 22:24

        Stefo, dai, da te mi aspetto una discussione più onesta.

        Le accademie non centrano un cazzo. È lo stesso per club di eccellenza, l’altro club della cittá con credenziali di alto livello, o semplicemente boarding school.

        A 16 anni, c’e l’altissima probabilitá che se vuoi provare a fare il professionista devi cambiare club. Non vedo come si possa negare una cosa tanto ovvia. Ed in questo, tu che sei rispettato ed ascoltato dai la falsa idea che all’estero puoi passare tutta la vita nello stesso club o che un modello del genere sia realizzabile.

        E se vedi come si è evoluta la discussione è proprio quello il punto del disaccordo.

        Poi su innocenti io non lo critico, è mestiere suo riportare lo scontento dei club. Ma devi cmq controllare le aspettative.

        • Stefo 20 Gennaio 2014, 23:15

          gsp vedo che non hai capito il senso di questo mio post. Riprovo.
          Tu ti sei impuntato su quell’ultima frase tralasciando la prima che secondo me e’ fondamentale nel discorso di Innocenti.
          Non c’e’ possibilita’ che tu possa negare che il sistema di Accademie creato in Italia sia un sistema che vive sottovuoto slegato da tutto il resto del movimento infilato li’ in mezzo.
          Vogliamo analizzare i sistemi altrove di Accademie tipo quello italiano?Parliamo delle celtiche che il sistema a cui questo ha preso spunto. I sistemi accademici celtici hanno in eta’ giovanile fortissimi legami con i club/scuole di origin, fino ai 18 anni non si parla di Academy vera e propria ma di pre-academy o junior academy a cui accedono un gruppo ampio di ragazzi che fanno degli allenamenti settimanali in questi sistemi ma che continuano a giocare per la loro scuola/club a livello giovanile. Il passaggio al vero professionismo lo fai nell’Academy (dove non entrano tutti quelli che erano nelle junior o sub academy, il contratto full academy non lo regalano cosi’) che pero’ sono legate fortissimamente alle prime squadre di Celtic con cui si allenano regolarmente e progressivamente sempre di piu’ (ovviamente lasciamo da parte i “freaks of nature” che a 19 anni entrano in pianta stabile in prima squadra perche’ sono eccezioni e non la regola). Nota che molto spesso i ragazzi al primo Academy year giocano anche (piu’ o meno spesso a seconda di come progrediscono nello sviluppo) con il loro club di origine/formazione ed allo stesso tempo pero’ partecipano con la squadra “A” della Provincia/Regione a competizioni di livello tipo la B&I Cup che non e’ il Pro12 o la Premier ma neanche il nulla a cui competono i ragazzi accademici italiani.

          Modello inglese: di nuovo fino ai 16 anni fai sedute di allenamento con gli EDPG ma resti col tuo club/scuola essenzialmente, dai 16 ai 18 anni entri nelle Junior Academy o Academy U18, ai 18 passi nell’Academy vera e propria dove anche qua sei legato ad un club e ti alleni anche con la prima squadra. Gli inglesi hanno una lega per le Junior Academy o U18 che pero’ e’ divisa in 2 conferences con un numero limitato di partite ed i ragazzini continuano anche a giocare con la loro scuola/club di origine.

          Quello che Innocenti cerca di sottolineare e’ come il sistema sia completamente slegato da tutto il resto del movimento…ora al di la’ dei discorsi del singolo club “non vedo piu’ il giocatore” (cosa che altrove non avviene in maniera rigia come tu cerchi di affermare e ti invito ad andare a guardare bene i programmi di pre-academy/PDG/Junior Cademies) e’ anche chiaro che in un sistema come questo i giocatori a fine accademia spesso non sono ne carne ne pesce e sono indietro rispetto ai pari eta’ altrove e se vanno a Treviso spesso si trovano che il primo anno non giocano perche’ Treviso deve trasformarli in carne o pesce scegli tu quello che preferisci.
          Questo e’ quello che secondo me Innocenti cerca di dire, la frase sui ragazzini di 14 anni e’ un po’ esagerata ma per far capire di come si sia messo in peidi un sistema slegato che vive di suo cosa che altrove non avviene.

          • 6nazioni 21 Gennaio 2014, 22:32

            gsp leggi attentamente il post di stefo.
            Fai delle fotocopie e manda un fax in federazione,
            forse qualcuno dei parrucconi cambia il sistema
            delle (*) italiane.

  20. Hrothepert 20 Gennaio 2014, 17:54

    Quella di Innocenti mi pare pura….megalomania..Venetocentrista!!

    • andrease 21 Gennaio 2014, 00:02

      mah… se il veneto è il galles italiano (come dice Innocenti in altre interviste, e tutto sommato il paragone ci stà) il resto dell’italia non è l’inghilterra, la sardegna non è l’irlanda e la val d’aosta non è la scozia…
      Non è corretto nei confronti del resto delle squadre italiane, ma se fossi il rappresentante dell’unica regione in cui il rugby si è sviluppato realmente, anch’io alzerei la voce.
      Non è colpa del veneto se la FIR non è in grado di far uscire dalla mentalità semi-dilettantistica le squadre del resto d’italia.
      Si, si atteggiano da professionisti ma è solo fumo e i risultati si vedono nei match con le straniere.
      Gavazzi non ha fatto cresciere niente se non il suo ego e (ma spero di no…) il suo conto corrente.
      Io non sono veneto ma con un asino megalomane del genere mi ci incazzo anch’io…

      • andrease 21 Gennaio 2014, 00:03

        creSCERE! scusate…

      • mezeena10 21 Gennaio 2014, 17:29

        hai ragione la Sardegna è meglio dell’ Irlanda..poi c’ è il rugby, ma è un’ altra storia 🙂

    • ermy 21 Gennaio 2014, 00:27

      Ma… mi spiegate cosa avete voi non veneti contro i veneti? Se non invidia? Mi ricordo ai miei tempi che quando si giocava contro francesi, gallesi o inglesi si portava un gran rispetto per la loro tradizione poi si tentava di fargli il culo in campo… questo è il feeling da rugbysti… qui mi sembra di avere a che fare, riscusa Hro, con tante comari invidiose… poi non prendetevela! Ci vuol molto ad ammettere che per questioni storiche, risalenti ormai a 50/60 anni fa, il Veneto è stata la culla del rugby, un piccolo Galles, prima dei Benetton c’erano i Sanson, i Faema, i Metalcrom, a Padova i preti, a San Donà i Fracasso, etc… i derby facevano 5.000/6.000 persone, le finali, addirittura negli anni ’70 facevano 20.000 persone, la finale juniores dell’83 fu storica a Monigo con 3.000 persone! Noi siamo cresciuti a pane e Barbarians-All Blacks 1973! La proiettavano a scuola al cineforum!!! Abbiamo masticato pane e centri francesi, consumato videocassette con le magie di David Duncan, i nostri allenatori avevano giocato già allora nel campionato francese ed erano rispettati!
      Ma di che cosa state parlando!
      Arrendeteviii! 🙂

      • San Isidro 21 Gennaio 2014, 00:41

        nulla ermy, profondo rispetto, quello che hai scritto è sufficiente per ammirarvi, però ci sono tante altre realtà tradizionali fuori dal Veneto…converrai che due franchigie nella stessa regione è un’idea assurda…

        • andrease 21 Gennaio 2014, 02:00

          come ho detto più su, non ha senso (in teoria) avere 2 franchige a 40 km di distanza.
          Ma le realtà di cui parli sono difficili da trasformare in una franchigia a livello internazionale. Inutile spendere 8 milioni per esaltarsi quando si passa dall’ultimo al penultimo posto… Da noi le “spalle” societarie sufficientemente larghe per andare in europa, a parte qualche veneta, sono un miraggio.
          Oltre alla storia, penso sia una questione di soldi e persone capaci. Purtroppo per questo non c’è una scuola seria, chi vuole deve andare all’estero a fare esperienza. Per poi tornare e trovare una situazione in cui è difficile applicare quello che si è imparato, perchè la distanza societaria-economica-tecnica è troppa.
          1 franchigia è fin che mai, almeno potrebbe diventare una sorta di “nazionale” e magari qualche risultato lo raggiungerebbe (l’idea folle della notte…)

          • San Isidro 21 Gennaio 2014, 02:14

            andrease, ma, ragionando per ipotesi come ho scritto sotto, portando le Zebre, in una grande area urbana (Roma o Milano, città in cui comunque c’è molta tradizione) e magari giocare qualche partita in altre piazze storiche del rugby italiano fuori dal nord-est (area rappresentata dall’altra franchigia) per me si andrebbe verso la soluzione più congeniale…

      • Joest 21 Gennaio 2014, 10:04

        della serie: “I miei antenati costruivano fogne quando i vostri si dipengevano la faccia di blu? (alberto Sordi a David Niven ne “I due nemici”)
        E
        E’ arrivato il grillino padano (arrendetevi!!!!)

        Vabbe il venetò è la regione principale del rugby in Italia, ed è giusto che abbia una sua francighia, sarebbe come se l’Inghilterra non fosse rappresentato nei Lions.
        Ma dare le due framchigie solo al Veneto sarebbe come escludere gli altri britannici dai Lions e farsi rappresentare solo dl Galles.

        Quanbo alla storia,: e allora ? finiamo a fare discussioni sulle stile David niven e Alberto sordi ?

        Il rugby italiano è nato a Roma, Torino e Milano. (il primo match di campionato a Roma fece 25.000 persone) e allora ?

        Era l’epoca in cui il rugby poteva conquistare i grandi centri e diventare veramente uno sport nazionale, poi ci fu la guerra, le ridocle accuse di essere un sport fascista e via dicendo.

        Il rugby divenne quindi sempre più uno sport di provincia, visto da quattro gatti (nazionale esclusa). Se volgiamo crescere dobbiamo estenderci oltre cittadine come Treviso o Mogliano, come Viadana o Calvisano.
        Poi non sarà facile e non si devono ripetere gli errori dell’era Berlusconi (non solo nel rugby) , ma metterla con “il mondo ce l’ha con i veneti)

        Se non lo capite, e volete inbsistere a fare tutto voi, vi do un consiglio, riprovcate a fare quanto fatto a fine anni ’50: passate al XIII.

      • Hrothepert 21 Gennaio 2014, 19:27

        Ermy e ti pareva, ognuno dice la sua e te zitto come un topo poi appena parlo io salti fuori e mi dai della comare che va dalla pettinatrice ecc., spiegami c’ è una sorta di complesso di inferiorità, che hai nei miei confronti soltanto perchè mi sono formato in un movimento rugbistyco un po’ più..antico e “nobile” (il mio club è stato fondato nel 1869 quando lì vi sforzavate di scordarvi il tedesco, che fino a tre anni prima era la lingua di stato!! Vedi che c’ è sempre qualcuno che ha una culla del Rugby più antica degli altri!!) del tuo, alla fonte del tuo risentimento nei miei confronti?!?
        E non tirare fuori la solita zolfa dei tempi in cui in Italia giocavano i Kirwan, Campese, Dominguez, ecc., perchè di forti c’ erano praticamente loro e la nazionale giocava ancora la coppa Europa contro Russia, Romania, Portogallo ecc. e per sfidare le formazioni forti facevano ancora il XV del presidente!!
        Messi in chiaro questi 2 punti, io non ho mai negato il ruolo di preminenza che il Veneto ricopre all’ interno del movimento rugbystico italiano ma anche uno scemo (non è rivolto ne a te ne a nessun altro, è solamente un modo di dire) si accorgerebbe che lo spostamento della seconda franchigia in Veneto è al di fuori di ogni buon senso, se te e i tuoi corregionali (quelli che la pensano come te) non arrivate a capire un concetto così elementare e continuate a pensare che sia soltanto per gelosia (se hai letto sopra, per quanto mi riguarda geloso di..cosa?!?) o per antipatia nei confronti del Veneto continuare a parlarne con voi è soltanto tempo sprecato!! Sempre in amicizia, èh?! 😉

        • ermy 21 Gennaio 2014, 21:37

          Ma… comare Hro, ti sei confezionato il senso di inferiorità da solo… ma che mi frega a me di Scozia, Galles, etc… ripeto : io li rispetto e cerco di batterli sul campo, non a parole… io non ho mai avuto senso di inferiorità, ho iniziato a 14 anni subito dentro contro dei ” mostri” gallesi in Italia -Wales u.15, non è andata male, ero sereno alla fine… tranqui…
          rispetto al Veneto, non ho mai detto che si “deve” fare la seconda franchigia in Veneto, ma giorni fa ho scritto che finchè le cose non si evolvono per un allargamento verso altri lidi, la cosa migliore sarebbe portarla a Rovigo, almeno avresti un pubblico decente e un “ambiente” rugbystico di spessore. E se vuoi fare 4/5.000 persone a partita è l’unica soluzione immediata! E il derby si fa al Plebiscito che tiene 8/9.000 se no non ci starebbero tutti! Tutto qua! Sei tu e i filo federali che avete i complessi di inferiorità!
          Anche uno scemo lo capirebbe! 😉

          • San Isidro 21 Gennaio 2014, 22:05

            Ermy scusa, ma fate un’unica franchigia del Triveneto (I Dogi) che giochino a rotazione tra il Monigo, Plebiscito e Battaglini, ma sai quanto tirerebbe?
            Le Zebre le portiamo qui a Roma e con la nostra piazza romana + tutte le altre del centro-sud arriveremo ai numeri che fa oggi il Monigo…poi essendo squadra federale, magari alcune partite si vanno a giocare in altre piazze storiche del rugby italiano (Genova, Milano, Catania)…dai dai, che a 3.000/4.000/5.000 ci possiamo arrivare con più facilità di quanto si creda…a Parma c’è un clima gelido per via del rancore post-Aironi, da un’altra parte farebbero molti più tifosi…

          • Hrothepert 21 Gennaio 2014, 22:20

            ermy allora perchè continui a tirarmi dentro a sproposito, io non sono nè filo nè anti federale come nè filo nè anti Veneto e l’ ho sempre detto se poi mi consideri tale perchè non tifo contro le Zebre, ritengo che la partecipazione alla CL sia indispensabile per l’ alto livello italiano, penso che il modello di franchigia per la CL sia migliore sotto controllo delle Unions, come in Irlanda e in Scozia, piuttosto che privato come il Benetton o alcune realta gallesi e se qualcuno spara delle cose che a mio avviso sono cazzate siderali ( ed in questo caso l’ affermazione di Innocenti, a mia modestissima opinione, lo è appieno!!) lo dico (come l’ ho detto anche quando il Gavazzone sparlava della terza franchigia) io non so cosa farci perchè il problema è tuo. Vorrà dire che per essere nelle tue grazie dovremo allinearci tutti al pensiero tuo, di Benetton, Zatta, Munari ed Innocenti, ma siccome a me hanno insegnato a pensare con la mia testa e a ragionare su quello che viene detto secondo le mie di convinzioni e non secondo quelle degli altri io continuerò a non allinearmi a nessuno, federale o “irredentista” veneto che sia!!
            Comunque, come dissi la volta scorsa, queste uscite poco eleganti, con tanto di offese gratuite, personali e mirate poco si confanno ad un Rugbyman, quale sei stato tu, probabilmente quando sei venuto su, insieme alle esperienze che ti ha dato il Rugby giocato, invece di imparare il comportamento dei peggiori teppisti da pub dell’ East End avresti dovuto anche imparare a comportarti come un..gentleman!!

        • Hullalla 22 Gennaio 2014, 15:02

          Eh no!
          Da un lato dobbiamo portare ENOOOORME rispetto alle Home Unions perche’ hanno la sotria piu’ di noi eccetera, e poi bisogna tenere il Veneto in un cantone anche se ha la storia piu’ di altre regioni d’Italia?
          In Inghilterra le contee storicamente piu’ importanti per il rugby union sono quelle del sud, nel nord c’e’ il rugby league e l’union e’ semisconosciuto. Se dovessero fare franchigie secondo il vostro ragionamento dovrebbero metterle a York, dove non se le filerebbe nessuno…

  21. gian 20 Gennaio 2014, 22:55

    ma qualcuno di voi ha letto l’articolo o state sputando sciocchezze a sola simpatia personale e/o istituzionale? spero la seconda anchhe se non depone a vostro onoree, prima di parlare di franchigie, formazione e megalomania sarebbe il caso aveste letto la pagina intera di intervista. poi che ci fosse qualcosa di discutibile ci puó stare, ma gran parte delle vostre discussioni sono smontate nell’articolo. domani se ho il pc saró lieto di rispondervi articolo alla mano o la redazione lo posta completo

    • andrease 20 Gennaio 2014, 23:43

      io l’articolo sul Gazzettino on line non l’ho trovato…

      • gian 21 Gennaio 2014, 20:02

        ho l’articolo cartaceo sottomano da ieri, qualcuno vuole il virgolettato di qualche passaggio?! anch’io non riesco a trovare la versione online da postare, ma vedo che, tolto te, nessuno si è posto il problema di sapere cosa ci fosse scritto, ripeto, alcune affermazioni estremamente discutibili (due franchigie in veneto assurde se ci fosse la possibilità di piazzarne una altrove, ma se nessuno la vuole non capisco perché no), ma anche la chiarificazione di alcuni passaggi (il sistema accademie funziona male in veneto e non in assoluto, perché bisogna capire, a livello federale, che i vari territori, per una serie di motivi, devono essere gestiti in maniera diversa), come delle affermazioni importanti (è un anno che le società parlano di unirsi in franchigia vera, bisogna sviluppare i tecnici in maniera coerente per tutti, domestic step necessario di sviluppo pre pro, veneto leader per trainare il movimento nella crescita, non per essere migliori degli altri, etc etc), certo che è molto più facile idolatrare o buttare guano, a seconda delle preferenze, piuttosto che fare un’analisi critica dell’intervista

  22. San Isidro 21 Gennaio 2014, 00:38

    Due franchigie in Veneto è totalmente assurdo…ma pensassero a fare un’unica franchigia del Triveneto ( I Dogi) con tutte le principali realtà del nord-est e non le sparassero, hanno problemi di campanili? li risolvessero attorno ad un tavolo…ho massimo rispetto per il rugby veneto, ma per fortuna ci sono tante altre realtà tradizionali fuori dal Veneto…per le Zebre c’è un problema di soldi, investimenti dei privati e quant’altro? ok, ma non è che a solo a Padova e Rovigo hanno la soluzione…le Zebre, essendo una franchigia federale, devono andare in una grande area urbana (Roma o Milano) e magari giocare qualche partita in altre piazze tradizionali del rugby italiano fuori dal nord-est (area rappresentata dall’altra franchigia)…

    • andrease 21 Gennaio 2014, 08:19

      guarda, mi viene il paragone con hockey ghiaccio col triveneto forte e 1 squadra a milano.
      a parte i suoi tifosi, non se la fila nessun’altro…
      Se poi la franchigia ha un rendimento “brillante” come aironi o zebre, nelle piazze tradizionali fuori dal nord-est cosa fanno? partite benefiche?
      La massa si sposta x la nazionale o per gli AB, se neanche l’australia fa il tutto esaurito cosa pensi possa fare la franchigia della grande area urbana… sono soldi buttati.
      Io ‘sti maledetti soldi federali li userei per un’entrata pesante nelle scuole.
      E soprattutto obbligherei, con soddisfacente violenza, quei parrucconi bastardi a fare le loro assemblee federali a Roma e non a zonzo (costoso) per l’Italia!

      • Joest 21 Gennaio 2014, 10:06

        “mi viene il paragone con hockey ghiaccio col triveneto forte e 1 squadra a milano. a parte i suoi tifosi, non se la fila nessun’altro…”

        Ehi.. guarda chi ha vinto la Coppa Italia e disputato la finale di campionato l’anno scorso…. poi fatti un giro a Torre Pellice e ne riparliamo.

        🙂

        • Joest 21 Gennaio 2014, 10:09

          ed in goni caso: il trivento centrismo ha limitato storicamente la diffusione di questo sport

          • Hullalla 22 Gennaio 2014, 15:07

            non c’e’ mai stao il venetocentrismo: addirittura non c’e’ mai stato un presidente federale Veneto!

        • andrease 21 Gennaio 2014, 14:21

          allora visto che sei in vena ti butto 2 cifre consultabili in rete: la media del campionato italiano è di 1015 spettatori a partita con l’eccezione di Valpellice che arriva a 1839 a partita.
          Quindi di cosa stiamo parlando? Di un’altro sport carente di spettatori…
          🙂

          • Joest 21 Gennaio 2014, 17:27

            Si, non certo grandi cifre, ma visto che parliamo di impianti più piccoli e di centri ancora più piccoli…

            Comuqnue una politica miope e dominata dalle suqadre di poche provincie (neppure regioni) ha fatto sì che l’Hokey in Italia non si è mai diffuso. nella NHL, hanno portato l’Hockey pure in Texas…

      • Joest 21 Gennaio 2014, 10:08

        Ancora, A Roma dove ? Negli scantinati dello Stadio Olimpico non c’è posto.

        Affittare un salone a Roma, non fa risparmiare nulla, tanto i consiglieri arrivano da tutta italia, sopratutto dal Nord, quindi Genova può essere anche meno costosa

        • andrease 21 Gennaio 2014, 13:09

          ma tu sei Gavazzi in incognito? per come sragioni sembra di si…

          • Joest 21 Gennaio 2014, 17:27

            qualcun’altro invece sembra Zatta o Munari o Innocenti o uno dei Bentton…. 🙂

          • mezeena10 21 Gennaio 2014, 17:33

            andrease come gia detto e scritto in altri post è l’ avvocato\stratega di gavazzi..non stupirti!
            ah è anche maestro di buone maniere, gira col galateo sottobraccio!

        • andrease 21 Gennaio 2014, 14:31

          ah già, hai ragione. Dimenticavo che gli “straccioni” federali non hanno una sede vera.

          • Joest 21 Gennaio 2014, 17:27

            vero

    • gian 21 Gennaio 2014, 20:27

      siamo tutti d’accordo su questo, ma se domani nessuno si prende sulle spalle il 50% delle zebre e pd-ro fossero disposti (vai a dare un’occhiata all’articolo di zambelli, forse ci si fa un quadro d’insieme un po’ più completo) a caricarsi il carrozzone e formare ragazzi sfidando l’europa, che ci sarebbe di male? che il resto d’italia non vedrebbe grande rugby! è vero ed hai ragione e le grandi scuole (lombardia, liguria, toscana, abruzzo, lazio, sicilia, campania e sardegna altirmenti mez s’incaxxa 😉 ), non avrebbero uno sbocco diretto, ma se nessuno di questi si può permettere una squadra (o non la vuole), bisogna per forza creare un carrozzone costoso ed inutile, se c’è la possibilità di farlo fruttare economicamente e tecnicamente? detto ciò se siete convinti che il rugby possa crescere solo se prende il pubblico delle grandi città liberissimi di crederlo, a mio parere, oggi, l’unica metropoli che potrebbe dare ritorno è roma, le altre no (perpignan 120.000 abitanti, tolone 167.000 abitanti, tolosa 449.000 abitanti, francia densità 102 per km/q, rovigo 50.000, treviso 82.000, padova 212.000, italia densità 198 per km/q, veneto 4.900.000, densità 266 km/q, siamo noi veneti stupidi a confrontarci con altri e dire che abbiamo le potenzialità o i numeri dicono che non abbiamo del tutto torto?)

      • mezeena10 21 Gennaio 2014, 21:08

        😉 sono abbastanza d’ accordo e non perche hai messo dentro la mia regione!
        a me interessano i risultati, le vittorie, il ricambio generazionale..
        dove è relativo..il resto per alimentarlo deve essere necessariamente riorganizzato e collegato!
        cioe se privati investono e sostengono 2 squadre per la celtic in veneto non vedo dove stia il problema..almeno in un sistema sano e non corroso da invidia e gelosie personali dove ognuno tira l’ acqua al proprio mulino e sistema l’ amico dell’ amico o il cugggino o lo zio o la propria squadra..
        in fondo in tutti gli sport ci son regioni predominanti (calcio nord, ma ad esempio la juve ha scuola calcio ad olbia e in varie zone del sud italia), pallavolo emilia etc..

        • Joest 22 Gennaio 2014, 07:18

          ma sei patetico con sta storia dell’invidia: e vuoi uno sdport concentrato in 3 campanili, ok: poi non lamentarti se non lo fila nessuno e non ci sono soldi per crescere in europa—
          Qualcuno ha ciutato l’Hockey su ghiacciklo, ridotto a sfide di strapaese … bene il rugby italiano è messo anche peggio….

          • mezeena10 22 Gennaio 2014, 08:26

            se c’ è uno patetico e roso dall’ invidia beh quello seii tu joest!
            e forse hai anche qualche difficolta a leggere e poi comprendere l’ italiano scritto!
            va a seguire l’ hockey ghiaccio, il rugby non è cosa per te! salutami monsignor della casa prrrr

        • gian 22 Gennaio 2014, 13:22

          il discorso del campanilismo è la discriminante maggiore (vedi affaire aironi e risvolti politici connessi), è vero che nell’articolo si dice che è un anno che si “studia” per creare un sistema comune e che tutti sono, in linea di massima, d’accordo, quindi non è una sparata estemporanea, poi, chiaramente, sarebbe riduttivo per il movimento avere due franchigie nella stessa zona, certo che, forse, alla lunga, fanno meglio allo sport i risultati che la diffusione capillare forzata.
          ho messo i numeri della francia perché è un paese fortemente urbanizzato (nel senso tanti abitanti nei centri urbani, pochi nelle campagne), che ha sviluppato un sistema rugby di altissimo livello in una parte sola del territorio (adesso se negate anche questo mentite sapendo di mentire o non volete ammettere la realtà) con alcune squadre esterne, e le proporzioni delle città sono coerenti con i nostri piccoli centri, che però hanno un bacino di residenti nei comuni limitrofi (padova arriva a quasi 300.000 abitanti contando i comuni così in prossimità della città che non ti accorgi neanche di cambiare comune) che alza non poco il reale bacino di utenza, poi se il domestic, attirando sponsor, si alzerà di livello o si formeranno altre franchigie extra nord (secondo me la scelta più intelligente al momento è lombardo/emiliana, per la seconda franchigia), ben vengano le sarde, laziali/abruzzesi, sicule, piemontesi/liguri e chi più ne ha più ne metta, farà solo bene al movimento ed alla nazionale, ma ora,come dici tu, sarebbe un semplice discorso di opportunità

  23. Joest 21 Gennaio 2014, 10:19

    Eh si se l’Australia avesse ragionato come Innocenti o certi utenti , oggi non esisterebbe no Force, ne Rebels e neanche i Brumbies. Perchè allargare, quando il NSW (anzy Sydney) è la regione leader del rugby australiano ?

    Anzi tornando agli anni 20, avrebbero anche rinunciato a “ricolonizzare” il queensland finito nelle grinfie degli impuri del League….

    Le 5 cinque franchie Australie sarebbero tutte attorno a Sydney… oppure non ne esisterebbe nessuna….

    • andrease 21 Gennaio 2014, 13:10

      fai tu il presidente! sembri bravissimo! bravo!

      • Joest 21 Gennaio 2014, 17:28

        Grazie, ci sto pensando.

      • mezeena10 22 Gennaio 2014, 08:31

        no andrease, tale joest è l’ avvocato nonchè stratega del presidente!
        oltre ad esser gran maestro di stile ed eleganza e grandissimo esperto di hockey su ghiaccio!
        mah!!!

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