Abbiamo fatto alcune domande a James Jowsey, allenatore della Canterbury Rugby Union che in gennaio fa tappa in Italia
Un breve tuffo in Nuova Zelanda, dove a scuola si impara il rugby e le skills vengono “scomposte”
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Ecco.
In Italia dovrebbero mettere corsi del genere obbligatori soprattutto per gli allenatori..
parliamoci chiaro , in italia non c’e’ cultura sportiva e senso civico.
Una cosa pero’ si puo’ fare, iniziare una campagna nazionale da parte della fir
x sensibilizzare la pratica dello sport piu’ bello del mondo (forse esagero?) sono di
parte.
Mettere sotto contratto tecnici preparati, dare la possibilita’ ai vecchi x modo di
dire campioni tipo bettarello,dominguez,lo cicero,e tanti altri di fare dei
tour presso le societa’ di rugby x imparare il rugby ai ragazzi.
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SVEGLIA FIR E’ ORA DI INCOMINCIARE BASTA PAROLE CI VOGLIONO FATTI
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“Per IMPARARE il rugby ai ragazzi” non è proprio un buon inizio…
😀
importiamone 20 come lui …….uno in ogni regione e diamogli carta bianca e 10 anni di tempo…..allora si che potremo pensare ad un rugby di alto livello
“Non puoi essere un giocatore di altissimo livello se non possiedi delle skills eccellenti.” Questo dovrebbe diventare il motto della federazione.
Inutile avere la potenza di Venditti e Vosawai quando poi non sanno farne niente. Questa è la differenza tra un Venditti e un Ben Smith, che pesa 20 chili in meno ed è 10 volte più pericoloso (ed utile in generale).
quoto,ho pensato la stessa cosa…
Mettiamo in competizione i virtuosi, e premiamo chi sa e vuole lavorare sui giovani con i soldi che servono per investire ancora e sempre nella formazione: importare cultura, rafforzare l’infrastruttura organizzativa, migliorare le strutture. Senza obblighi e senza pretendere che tutti improvvisamente diventino Don Bosco, basando la valutazione del merito su fatti oggettivi, verificati nella competizione. La FIR definisca uno staff centrale, ristretto e non clientelare, e faccia il mestiere suo che è programmare, dirigere, finanziare, valutare e premiare. E fare accordi a livello CONI e Ministeri. Citando Mao: “che cento fiori fioriscano, che cento scuole di pensiero gareggino”. Uno dei principi dell’evoluzione è la biodiversità: che uno pensi per tutti, sappia tutto e faccia tutto, o è dio o è un coglione.
Ragazzi io c’ero!
Io e James abbiamo parlato un pò delle differenze tra Italia e NuovaZelanda… Vi dico solo che la loro stagione va da Marzo ad Agosto per quel che riguarda le giovanili, che durante la off season i ragazzi fanno tutt’altro (cricket, surf cazzeggio..) che i giocatori possono praticare l’attività o nel club o nella scuola…. In generale la differenza sta nell’approcio e nel fatto che i nostri ragazzi negli ultimi anni non hanno la “libertà” che avevamo noi (io ho 34 anni…) e che onestamente non sviluppano più alcune caratteristiche come la fantasia, la sperimentazione motoria e lo stare insieme…. Per il resto la cura nei dettagli che applicano loro è disarmante… certe cose a me non sarebbero mai passate per la testa…
a… dimenticavo che quello che seguo io nella mia società la da loro è seguito da 4 persone….
Ma perché da ragazzino non mi allenava uno così??? Sarei diventato fortissimo
🙂
nessuno A.B. HA MAI VINTO IL TORNEO TOPOLINO………………
rugby club articolo a. livriero leggete leggete.
(in copertina c’e’ il biondino…..)
6nazioni, dovresti candidarti a presidente FIR….o come minimo a consigliere super-personale.
gia’ sono occupati da super professionisti e grandi conoscitori del rugby parlato non vedi i grandi risultati ottenuti negli ultimi anni.
in primis gli 80.000 dell’olimpico,
i grandi risultati di tutto il settore giovanile del ns rugby
e per ultimo le grandi manovre politiche del ns presidente.
La FIR si è data alcune priorità nell’insegnamento del rugby, e la tecnica individuale non è in testa alla lista. Forse fino ad ora ha fatto bene, ma adesso è giunto il momento di inserire anche questa parte. Chi va a seguire per la prima volta un corso educatore I° momento dovrà avere qualche informazione per l’allenamento del bambino al passaggio al calcio al placcaggio e così via. ormai anche i bambini dispongono di tre giorni di allenamento a settimana, ed uno spazio in più per questo tipo di allenamento dobbiamo trovarlo.
Un avviso alle autorità doganali:
Ritirate il passaporto a questo signore e obbligatelo a insegnarci per più tempo se vuole riaverlo (giusto per capirci 30/50 anni)
ma che NZ e superskills del piffero!
Andate alla FIR e fate il corso 1 momento (minirugby) e poi vedete che diventerete dei coach di giovani virgulti super professionali…singh
E voi pensate che il nostro sistema, permetta che qualche decina di questi personaggi entri a far parte dell’organizzazione tecnica federale?. Per far questo, altrettante decine di nostri soloni devono alzare le chiappe. Ma quando mai è successo? Quando Mallett diceva che “Italiano no buono per rugby” tutti ci siamo scandalizzati, ma forse dopo aver visto per qualche mese il nostro mondo, ha tirato delle conclusioni non proprio strampalate. Probabilmente non intendeva l’atleta in se stesso. Ma il metodo con cui viene gestito e formato. Difatti come ho detto da altre parti, i nostri ragazzi son richiesti all’estero. Chissà perchè non sono richiesti gli allenatori forgiati in gran parte all’ombra della FIR. Questo sarebbe un quesito da chiarire.
de carli e cuttitta qualcosa da fare all’estero l’hanno trovato…
un plauso all’AS Rugby Milano e al Valpolicella che hanno trovato modo di ingaggiare il Jowsey di turno (per quanto dall’intervista rilasciata io vedo soprattutto uno che sta vendendo il suo prodotto)…
quanto costerebbe portarne in Italia una decina di questi? meno di un milione all’anno… e sistemandone uno per accademia potremmo anche scoprire che a quell’età è già troppo tardi per dare naturalezza a determinati gesti atletici…
beh a vendere un prodotto che è gia eccellente di suo non ci vuole un gran genio..
se possono permetterselo il valpolicella e l’ altra squadra, non potrebbe anche la federazione?
ah certo, loro i tecnici in gamba li mandano via a calci nel culo..vedi tony green, il saf portato da mallett per i punti d’ incontro, il francese che allenava calci e gioco tattico etc..
autoreferenza a go go!
2 tecnici in 15 anni di professionismo, allegriaaa
Questo ti dice anche come mettere il paradenti…che spettacolo…per noi è fantascienza
Scusate ma, innanzitutto, facciamo i complimenti ad As Rugby Milano e Rugby Club Valpolicella!
l’errore è che il ragionamento va fatto a monte e non a valle.
io vi dico che se graham henry, steve hansen, robbie deans (con cui ho fatto due chiacchiere a sydney in occasione del tour dei lions), ewen mk kenzie, warren gatland, heineke meyer ed aggiungo ian mc geechan venissero ad insegnare in italia per cinque anni non avremmo risolto un bel niente.
dobbiamo metterci tutti in testa che occorre per prima cosa un disegno, una visione. ci manca questa visione e dubito che l’avremo mai. non vediamo più in là del nostro naso. una volta che hai una visione puoi iniziare a pensare ai nomi, ma prima non serve a niente, se non a darti risultati effimeri che ti illudono di essere arrivato da qualche parte e invece sei solo salito di due gradini per farti più male quando precipiti.
Esatto.