A Milano un’occasione sprecata per avere una struttura realmente moderna e polifunzionale. E il rugby rischia di “perdere” un palcoscenico importante
Il Vigorelli non sarà “nuovo”: restauro conservativo. E il rugby?
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Ma si è uguale no? Come mi disse una volta un conoscente: la palla è ovale, pensavo fosse lo stesso sport ma senza casco. D’altra parte il Volley non è il tennis giocato senza racchette? la palla è comunque tonda…..
in effetti hai mai provato a giocare a pallvamano con una pallaina da golf? altro che occhio nero al panda… 😀
……e a calcio con una palla da bowling?
Dove lo spostiamo il PRO12?……
….a san siro….
all’arena civica ? l’ho vista dall’esterno ieri e come struttura mi è sembrata bellissima e piena di storia inserita in un contesto di un parco cittadino servito benissimo da servizi pubblici !
una volta i milanesi erano persone più avvedute, innovative e lungimiranti. Oggi sono rincoglioniti come gran parte di questo paese…
il fatto è un altro è facile fare gli imprenditori con i soldi pubblici ! quando il pubblico non ha soldi da spendere trova mille cavilli per non spendere o spendere di Meno (spendere 8 milioni invece di 16 mi sembra una buona riduzione) !
se lo fanno per il rugby e’ lungimirante, se lo fanno per ciclismo e football americano no?
Gsp se fai un impianto polifunzionale è sempre meglio che un impianto aperto solo 3 gioni l’anno, detto ciò vorrei ricordare che il vigorelli ha una pista di ciclismo in legno di 397mt, le piste “moderne”, quelle per intenderci che ospitano i grandi eventi quali olimpiadi e modiali tendono a farli di 250 mt come ivelodromi che hanno ospitato solo le ultime 3 olimpiadi: Athens Olympic VelodromeLaoshan Velodrome, London VeloPark , per un discorso di praticità oltre che a standardizzare le prestazioni, ma per di più quando lo si è chiesto di fare la pista semovibile pare che i ciclisti si siano iquaxxati di brutto dicendo che era un patrimonio storico. ora facendo in questo modo han consentito al football di rimanere ma gli altri sport se la pigliano allegramente in quel posto e dato che è all’aperto e la pista sarà in legno fra 3/5 anni il Glorioso vigorelli non verrà più utilizzato dai ciclisto per il degrado del materiale che copre la pista e verrà lasciato solo a quelli del football (emeno male) quindi da un impianto polivalente hai un impianto sotto utilizzato
ps pure il Velódromo Municipal do Rio che ospiterà le prossiime olimpiadi è di mt
l’etica di Spinoza…
vademecum per chi vuole fare uno stadio di propria prorietà !
1- comprare un’area edificabile
2- fare il progetto (fatti bene) e farselo approvare
3- spendere soldi per costruirlo
4- con gli incassi degli affitti ripagare il mutuo che magari si è acceso per costrurilo.
Facile e lineare mi sembra no ? Come succede in tutti gli altri paesi civili !
Discorso diverso quando ci sono le opzioni probabili in italia !
a_ il proprietario del terreno o dell’edificio è un ente pubblico
b_ l’edificio è vincolato
c_ quando aspetti soldi non tuoi per costruire
Bella Italia !
Corrado, tu che di solito sei informato. solo per curiosita’, com’e’ la situazione flaminio?
Da quanto ho capito,sarà dedicato completamente al calcio.
@gsp, Il Flaminio aveva una capienza di circa 35.000 posti, comprese le tribune mobili (mamma mia stare la sopra! traballava tutto!)…l’obiettivo della ristrutturazione prevedeva un ampliamento fino a 40.000 posti mi sembra…confermo che adesso è tutto abbandonato, ma sono fiducioso che un giorno i lavori riprenderanno…comunque, come dice @eclipse, l’impianto potrebbe essere adattato al calcio, rumors molto ufficiosi dicevano addirittura che il Flaminio potrebbe essere la nuova casa della Lazio di calcio…
Da quanto ne so dopo l’appalto di ammodernamento degli impianti del 2008 (tra l’altro non so se è stato completato in quanto nei seminterrati sono stati trovati dei resti archeologici) tutto è fermo dopo la decisione della federazione di abbandonare il Flaminio per l’olimpico, il rifiuto della Lazio di prenderlo in gestione e il blocco all’ampliamento dovuto al parere contrario della Famiglia nervi detentrice (solo in Italia succedono ste cose ) del vincolo architettonico !
Nel caso del Vigorelli solo il caso 2 e’ valido.
Io non farei niente e lo lascerei cosı’
Ci pensino I ciclisti a ristrutturare.
Cosi’ per EXPO faremo bella figura.
concordo
In genere se ordino gli anolini e mi portano ris e tridura lo mando indietro. Sarebbe anche ora che si andasse a disturbare il portafogli di chi ha aggiudicato l’appalto ad minchiam (o fatto il bando, se il baco era lì). Tecnicamente si chiama danno erariale.
@ mal il bando prevedeva la tutela del Velodromo vigoerelli quindi doveva rimanere un velodromo. Ora quello che ha vinto il bando aveva fatto un progetto che prevedeva il velodromo semovibile e adattato a tutti quelli di alto livello con una pista di 250 mt contro gli attuali 400 scarsi fissi i ciclisti (o chi ne cura gli interessi) si son messi per traverso e gli hanno pure dato ragione e quindi il vigorelli invece di riavere nuova vita morirà dui nuovo e solo quelli del footbal americano fra due anni ci saranno dentro, sempre che non li sfrattano pure loro….
Kat, se c’era un vincolo sulla pista i casi sono due: o se lo sono scordato nel bando, o hanno aggiudicato a una offerta a cui non potevano aggiudicare. Come si dice, tertium non datur. E sarebbe ora che chi fa delle cappelle (ad essere benpensanti,eh) che costano caterve di soldi e di anni alla pubblica amministrazione, cioè a noi, oltre a prendere dei calci in culo pagasse di tasca propria.
diciamo che da come ho capito io chi ha firmato il progetto voleva adattare il vigorelli agli impianti che ospitano olimpiadi (da almeno seoul’88 si corre sui 250mt)
a mio avviso ha sbagliato in pieno chi ha giudicato la gara se volevano i 400mt dovevano non solo specificarlo ma non far vincere un progetto che non li prevedeva
è come se tu mi assumi per ridipingere le pareti di casa tua di porpora, io ti dico che non ho il porpora ma ho solo il verde vomito, tu mi dici che va bene e allora interviene tua moglie leggermente eltrata dalla situazione e io ho quasi intinto il pennello (nella vernice), di chi è la colpa? indoviniamo
mal scusa ma prima di usare il latino cerchiamo di saper usare l’italiano. 😉
Poi seriamente :
1) i soldi.
essi sono di coloro che hanno investito sul progetto citylife e corrispondono agli oneri di urbanizzazione quindi soldi privati che la pubblica amministrazione avrebbe utilizzato per fare un impianto polifunzionale del quale non c’è traccia a Milano.
2) solo in Italia si può pensare di vincolare una pista scalcagnata ridotta in malora e non utilizzabile ( tantochè non è utilizzata da anni neanche da quelle associazioni ciclistiche che si sono opposte).
che facciamo vincoliamo,per esempio, lo Stelvio perchè ci hanno corso Coppi, Bartali, Mercks, Hinault etc. etc. corridori tutti ben più grandi dei Maspes o Gaiardoni con tutto il rispetto che tutti si meritano.
1) Mai sentito parlare di consumo di suolo? Gli oneri di urbanizzazione sono soldi PUBBLICI in cambio di guadagni privati e dello sfacelo palazzinaro.
2) Se c’è un vincolo, prima lo faccio togliere, se è il caso, poi faccio la gara. O faccio la gara con il rispetto del vincolo.
3) Ti avviso che lo Stelvio ha vincoli, è dentro un parco nazionale.
Mal
allora il progetto city life sorge sulla vecchia fiera di milano ergo nessun consumo di suolo anzi oltre ai tre grattacieli verra creato un parco a tema con oltre 20000 alberi provenienti da molte parti del mondo
quindi valorizzazione e non lasciato al degrado.
Stelvio :spero che tu caoisca la differenza tra una roba viva come lo stelvio ed una morta come la pista di legno inutilizzabile neanche come legna da ardere: il paragone non regge.
vincoli:
può essere che l’amministrazione comunale abbia sottovalutato il problema vincolo ma criminali sono coloro che li vogliono mantenere:
sopraintendenza e i ciclisti che tra parentesi non ci vanno mai.
con questo pensiero dei vincoli non ci sarebbero stati il rinascimento nè il duomo di milano ne quello di pisa ne il magnifico palazzo strozzi di firenze e a padova non sarebbe venuto giotto e così via.
invece abbiamo un paese mummia dove invece che la fantasia e l’intelligenza viene a galla l’immobilismo.
un bel regalo lasciato dal noto portavoce del nano malefico che durante il suo penultimo governo , con il famoso “decreto Bonaiuti” ha stabilito che tutti gli immobili pubblici con una età maggiore di 50 anni sono vincolati a livello architettonico ! anche magari un palazzo mezzo scalcagnato della asl roma g per esempio !
Complimenti a questi geni del male !
Chi lavora all’interno degli appalti pubblici può solo pensare quanti e quali possano essere i maggiori costi di manutenzione per un immobile pubblico tutelato architettonicamente ! poi parlano del debito pubblico !
il Vigorelli fu abbandonato dal ciclismo nel 1976 quando venne inaugurato il palazzo dello sport di San Siro, struttura stupenda all’epoca, adatta sia al ciclismo sia all’atletica e utilizzata più che altro dal basket. Palazzo poi danneggiato irrimediabilmente nella copertura dalla nevicata del 1985 e demolito dopo qualche anno per essere ricostruito ma solo negli intenti. Questo mi basta per essere scettico sulla rinascita del Vigorelli che morira col tempo visto che la pista non è più ne utilizzabile ne regolamentare e la famosa 6 giorni è morta anch’essa con buona pace delle associazioni pseudo ciclistiche.
A ridaje con sta disinformazione….uff, che fatica…con ordine:
1) Che la pista non sia regolamentare nè omologabile è una stupidata messa in giro ad arte da chi aveva interesse a smantellarla. La misura di 250 metri è obbligatoria solo per Mondiali ed Olimpiadi. Tutte le altre gare (dagli Europei alle 6 Giorni) sono assolutamente possibili.
Da regolamento, tanto per fare un esempio, l’Italia si qualifica ai Mondiali di pista grazie al fatto di organizzare la 6 Giorni di Fiorenzuola: su pista da 400 metri all’aperto.
Posso fare decine di altri esempi…
2) Il Vigorelli non ha chiuso nel 1976 bensì nel 2001 (in mezzo ci son poi stati i campionati italiani, la scuola giovani interrotta nell’85 a seguito della nevicata, il record dell’ora di Moser dell’87, il restauro e ripristino del 1997, etc…) , per motivi inspiegabili a seguito dei quali il Comune non ha più messo a disposizione dei ciclisti la struttura che così (a seguito della mancata manutenzione, a quel punto ritenuta superflua) è andata deteriorandosi.
3) La pista è ripristinabile a seguito di un mero restauro economicamente contenuto rispetto ai fondi a disposizione. Dopodichè la pista sopravviverebbe a seguito di una mera manutenzione ordinaria con un costo facilmente copribile già solo con gli ingressi a pagamento degli amatori (come accade in tutti i velodromi).
Il velodromo di Barcellona (costruito in occasione delle Olimpaidi) è all’aperto e con pista in legno, e sopravvive benissimo…
4) Come ha suggerito qualcuno, il bando è stato organizzato male: si è strappata l’autorizzazione della Soprintendenza dei Beni Culturali in maniera molto sospetta ignorando che è la Direizone regionale ad aver voce in capitolo su questo. In più si è fatto vincere un progetto che violava le già larghe prescrizioni concesse dalla Soprintendenza.
Decidete voi se si tratti di incompetenza o malafede ma tant’è…
5) Il campo di rugby non ci sarebbe stato nemmeno nel progetto vincitore, basta leggersi il regolamento del rugby e prendere due misure col righello sui disegni del progetto vincitore: era un altro il progetto per cui i rugbisti avrebbero dovuto fare il tifo, un progeto espressamente pensato per il rugby che però non è arivato nemmeno tra i primi tre.
Vi hanno preso in giro, ed anche qui non si sa se per malafede o incompetenza.
“Navigare informati” non è solo un consiglio, ma anche un dovere…
come al solito dici cagate pero’ ti faccio una domanda :
chi è quel benpensante che ripara e mantiene una pista che non può ospitare bazzecole come campionati del mondo olimpiadi.
o pretendi che il comune di milano ti organizzi anche le sei giorni?
e poi perchè questi drogati non possono correre su una pista di 250m?
righello ?
guarda che la pista del progetto è smontabile quindi spazio per campo regolamentare c’era.ecco il righello va saputo usare ma se non si sa …
p.s.: in ogni caso complimenti a Ginomonza che con grande lungimiranza ed acume riesce ad incolpare i ciclisti di non utilizzare una pista che è stata loro chiusa in faccia (prima) e poi lasciata andare in malora (dopo) da chi ne deteneva possesso e gestione nonostante le pressanti richieste lunghe un decennio da parte dei ciclisti di poterla riutilizzare.
Domani divento sindaco, chiudo il Teatro alla Scala proibendo gli spettacoli di musica lirica, così potrò abbattere il Teatro Lirico più importante al mondo con la scusa che “tanto non ci andava mai nessuno”.
Fenomeni!!!…