Supermercato Italia: quali pezzi rischiamo di perdere?

L’accordo per il proseguimento dell’avventura celtica tarda ad arrivare e la nostra “argenteria” potrebbe prendere il volo

COMMENTI DEI LETTORI
  1. jazztrain 10 Dicembre 2013, 08:33

    Non sarebbe male se Zanni, Ghiraldini, Barbieri e altri giocatori andassero all’estero. Si libererebbero posti per altri giocatori, magari non ai loro livelli, però utili in ottica Nazionale.

    • stefano nicoletti 10 Dicembre 2013, 08:59

      son d’accordo con te!

      • cescoman 10 Dicembre 2013, 10:22

        Perfettamente d’accordo sono giocatori che meritano stipendi adeguati e che sono nel top della loro carriera e forma fisica quindi devono (giustamente) monetizzare.
        Questo permetterebbe loro di ricavare qualche soldo dato che nel rugby non sono molti e permetterebbe ad alcuni giovani di farsi avanti… Forse inizialmente si pagherebbe qualcosa perdendo in qualità ma si aprirebbero più possibilità di scelta per nazionale e franchigie stesse e poi per come si sta giocando ad ora e per i risultati che stanno arrivando tanto vale… Almeno si prova qualcosa di nuovo e si trovano nuovi prospetti.
        Perdere di 2 o 20 punti non cambia hai perso! Delle sconfitte onorevoli non ce se ne fa nulla e se anche servissero ne abbiamo in abbondanza quindi se devo perdere meglio farlo con in campo dei ragazzi di 20 anni e lasciando liberi i giocatori più esperti di monetizzare a meglio

        • alessandro63 10 Dicembre 2013, 11:12

          Con il problema però di trovarceli completamente spompati quando indossano la casacca azzurra……

          • xnebiax 10 Dicembre 2013, 12:37

            A me sembrano spompati pure ora se è per questo. Zanni non ha saltato una partita mi pare.

        • Hullalla 10 Dicembre 2013, 12:17

          il problema e’ anche che se perdi smpre, non trovi sponsor…

        • San Isidro 10 Dicembre 2013, 14:04

          si ma perdere di 2 punti è un conto (e ti pigli pure il bonus), di 20 è un altro paio di maniche, una sconfitta è una sconfitta, ma c’è sconfitta e sconfitta…

          • ginomonza 10 Dicembre 2013, 17:06

            come quella con Ulster?
            Bando agli scherzi se non siamo in grado economicamente di trattenere i pochi buoni (o exbuoni ) quali stranieri buoni possono venire da noi?
            E finire sempre negli ultimi due posti per i prossimi 5/6 anni non credo faccia proprio bene al nostro rugby.
            Se proprio dobbiamo mandare all’estero qualcuno mandiamo i giovani così possono formarsi e imparare a giocare a rugby.
            Noi non siamo in grado di allevarli come dio comanda !!!

        • Bob 10 Dicembre 2013, 17:25

          @gino io credo che in alcuni ruoli la formazione italiana abbia poco o niente da invidiare al resto del mondo (parlo dei primi 9 giocatori)… poi ognuno lavora con il “materiale umano” che si ritrova… se scremi i bambini per la statura e non per le abilità credo che halpenny in italia sarebbe diventato un buon calzolaio… questo lo dico perchè a casa mia si dice che anche battendo un mulo non esce un cavallo 😉

          • ginomonza 10 Dicembre 2013, 17:41

            allora mi dai un pò ( o molta ?) ragione.
            non credo che le altre nazioni abbiano tutti nani che giocano in nazionale o nelle accademie o come cavolo si chiamino.
            E non vedo nessun dogma che impedisca ad un giovane alto di imparare gli skills se si sanno insegnare.
            certo se si pretende di cominciare quando si hanno ventanni sarà dura e mi ricollego al caso Venditti da tutti bistrattato come se fosse colpa sua di tutto.
            Mica ha minacciato qualcuno per entrare nelle zebre o in Nazionale.

          • Bob 11 Dicembre 2013, 09:13

            In gran parte condivido il pensiero, solo volevo rimarcare che qualche cosa la sappiamo insegnare pure noi! 😀

  2. Bob 10 Dicembre 2013, 08:38

    Io, dall’alto della mia ignoranza, non ho mai capito fino in fondo perchè un esodo di giocatori fa male alla nazionale… alla fine se apre più spazio verso i giovani o chi ha avuto meno possibilità fino a quel momento e non vedo motivi contrari a tale spostamento…

    • Hullalla 10 Dicembre 2013, 12:19

      1) perche’ i giocatori che giocano assieme nelle franchigie si conoscono memoria e giocano tutti gli stessi schemi, mentre se sono divisi in molte squadre no
      2) perche’ I carichi di lavoro e l’utilizzo dei giocatori non e’ fatto in funzione della nazionale

      • Bob 10 Dicembre 2013, 12:31

        punto 1 ok… quando parli di belle realtà, poi me la spieghi per l’argentina, samoa, che mi pare negli ultimi anni stiano diventando bestie nere per la più organizzata/meccanizzata/schematizzata italia…
        punto 2 mi spieghi i carichi di lavoro di Zanni? Cos’è se sta fermo muore per caso?

        • edopardo 10 Dicembre 2013, 13:33

          hahahaha condivido secondo me dovrebbe rifiatare il ragazzo sopratutto ora che il buon derbyshire è tornato…cmq i senatori secondo me meglio se vanno all’estero e in italia tiriamo su qualche giovane di buone speranze..

  3. boh 10 Dicembre 2013, 08:50

    Beh, più giocatori giocano ad alto livello e acquisiscono esperienze da altre realtà più il movimento ne trae vantaggio…..forse. Ne avrebbero bisogno anche i nostri tecnici.. nonchè dirigenti. Sopratutto perchè liberano posti ai giovani che per ora sono bloccati

  4. Pif87 10 Dicembre 2013, 08:51

    quoto Bob…il discorso che si potrebbe fare al contrario è che vendendo i propri giocatori di punta il valore tecnico di una squadra si abbassa, perde competitività e quindi i possibili “sostituti” non possono essere altri giocatori di livello, perchè non sono attirati da una squadra mediocre…certo è che dopo le imbarcate in CL e HC recentemente forse un po’ di ricambio generazionale non farebbe male, oltre che a dare ad alcuni nostri giocatori (Zanni e Ghiraldini in particolare, ma anche Minto pre-infortunio) nuovi stimoli per confrontarsi in realtà di alto livello…

  5. Emy 10 Dicembre 2013, 09:22

    Sono sempre stata favorevole all’emigrazione dei giocatori italiani all’estero per crescere e misurarsi con realtà diverse, più competitive, professionistiche, etc etc, e continuo ad esserlo. Credo che, se non si capirà a breve cosa si deve fare con la Celtic, se ne andranno in tanti. Ultimamente ho però anche l’impressione che molti se ne andranno anche se la Celtic si farà, e non solo per questioni di tempi, ma perchè, alla luce dei risultati e dell’aria che tira, non so quanti dei giocatori “spendibili” all’estero, siano ancora motivati a rimanere a Treviso, pure se la franchigia dovesse essere mantenuta: ho l’impressione che gli stimoli ormai siano altrove.
    Di contro, un nuovo esodo (dopo quello degli anni di Parisse, i Berga, Bortolami, etc), sarebbe credo la definitiva bandiera bianca sulle speranze di un campionato nazionale degno di questo nome. Un bene perchè sarebbe spazio per giovani validi in crescita, da spedire poi a loro volta all’estero per vedere se maturano? Un male perchè così continuerebbe ad essere totalmente slegato dalla nazionale e sempre più distante qualitativamente, economicamente e mediaticamente dai campionati delle altre nazioni del 6N?
    Se si facesse così, allora poi urgerebbe una riforma totale dei campionati nostrani.

  6. Katmandu 10 Dicembre 2013, 09:31

    la CL in fondo è nata per preservare i migliori e lanciare gente nuova, questo almeno è per le altre tre celtiche che fanno giocare i propri campioni quasi col contagocce, mentre noialtri non abbiamo proprio individuato lo spiroto per cui si fa la CL, spiego meglio gente come zanni è imprescindibile per Tv come per la nazionale e si sciroppa 40 partite l’anno, le stesse più o meno di un “francese”, mentre i vari BOD, Halfpenny, grant etc vengono preservati meglio per la nazionale facendoli rendere al massimo
    ora se uno va in francia o in inghilterra è pagato per giocare sempre, per questo molti riunciano alla nazionale per i soldoni, in francia ad esempio non si fermano per il 6N (non tutto) in inghilterra giocano durante i TM invernali e sempre in francia fanno turni infrasettimanali, vero che hanno rose molto più ampie ma il rischio infortuni rimane (leggi Sexton per esempio). Poi il caso parisse anno scorso è un’altra cosa pericolosa che può capitare a chi gioca all’estero
    per quanto riguarda i nomi son quelli di TV Zanni Ghira Gori Sgarbi Morisi li vedrei bene in francia Barbieri Citta mclean li vedrei meglio in inghilterra
    poi (che che se ne dica) abbiamo pure qualche bel giovane che potrebbe espatriare per non vederlo mai più e mi riferisco a Iannone (come centro) Odiete Esposito(veramente impressionante) e Campagnaro che se ce li prendono difficilmente li rivedremo in dietro
    poi ci son gli stranieri che difficilmente giocheranno in eccellenza leggi berquist e ambrosini Ratuvu (anche se fino ad ora non lo abbiamo visto ancora giocare in CL) e penso che pure gente come garcia se ne andranno a monatizzare da altre parti
    morale saremo più deboli di quando siamo entrati se usciamo dalla CL

    • malamatita 10 Dicembre 2013, 13:29

      quoto, e sottoscrivo quello che dici su Iannone e Esposito

    • San Isidro 10 Dicembre 2013, 14:29

      kat, Ambrosini non è straniero, italo-australiano, ma non straniero, ha giocato pure con l’Italia Emergenti…

  7. IsaacRoss 10 Dicembre 2013, 09:39

    Lo svantaggio di una “fuga” all’estero dei nostri giocatori è che il loro minutaggio non sarebbe più controllato e verrebbero tendenzialmente spremuti di più che in Italia.

    • Bob 10 Dicembre 2013, 11:14

      Non mi pare che il minutaggio di Zanni sia molto controllato al momento… Minto l’anno scorso non ne ha saltate molte…

      • edopardo 10 Dicembre 2013, 13:39

        già questo discorso sul preservare l’atleta per la nazionale mi sembra uan bufala tirata su da qualcuno di comando che alla fine i pezzi pregiati del nostro movimento sono sempre iper spremuti alla faccia del riposo.. so che mi tirerò adosso l’ira di molti ma secondo me il buon zanni in questi 2 anni lo vedo privo di quel sprint in piu che aveva negli anni passati cmq sempre facendosi valere… e questo è un peccato….comincia a fa giocare derbyshire,filippucci,giusti,e cosi tiri su qualcuno in ottica futura..

        • edopardo 10 Dicembre 2013, 13:41

          Scusate un offtopic ma che fine ha fatto Luca Petillo ? dopo il litigio l’anno scorso in finale con Rossi & co e sparito anche dal panorama di eccellenza? mi sembrava un buon prospetto..aveva anche fatto un pò di nazionale a o emergenti mi sembrava..

          • San Isidro 10 Dicembre 2013, 14:32

            Luca Petillo ottima terza linea…anche io mi chiedo che fine abbia fatto…dopo quello che è successo pareva dovesse andare al Mogliano e invece niente…speravo che tornasse a Roma nella sua Lazio, ma niente neanche qui…l’ho anche visto in tribuna a vedere il derby Lazio-Capitolina…boh

          • edopardo 10 Dicembre 2013, 18:15

            Si sarà preso un anno sabbatico…certo peccato perché in eccellenza alle romane di sicuro trovava posto anche restando cmq a Prato visto che non è che abbondino di terze i toscani…

          • San Isidro 10 Dicembre 2013, 19:03

            edo, ma in terza i toscano hanno giocatori validissimi, Cicchinelli (che è proprio romano), Del Nevo, Saccardo, ecc…stanno messi bene su quel reparto…comunque si, Petillo sarebbe stato titolate in qualunque altra squadra di Eccellenza…

  8. M. 10 Dicembre 2013, 09:41

    Se è vero quanto si legge in giro il partente quasi sicuro a TV sarebbe Cittadini mentre Zanni vorrebbe restare. Poi Tv dovrà certamente avvicendare molti giocatori ormai troppo avanti con l’età (Williams, Rouyet ecc.).

    • San Isidro 10 Dicembre 2013, 14:35

      Williams è un grande, ma in effetti è avanti con gli anni, non è più performante come due anni fa…quest’estate pareva che non dovesse essere riconfermato e invece alla fine è rimasto…magari potrebbe tornare in Eccellenza a dare una mano al Petrarca, club in cui cominciò la carriera in Italia nel lontanissimo ’99…

  9. maz74 10 Dicembre 2013, 09:46

    Nell’era pre-celtic i migliori giocatori andavano all’estero ed aumentavano considerevolmente lo spessore tecnico, umano e di esperienza (Castro, Parisse, Bortolami, Lo Cicero, ecc…) e nel campionato italiano si creavano i presupposti per far giocare nuovi giocatori in ruoli che prima erano un po’ chiusi.
    L’unico difetto della situazione attuale è che le due franchigie hanno ingessato un naturale ricambio ed hanno assorbito troppe risorse finanziarie (soprattutto le Zebre) a discapito del movimento in generale. In Galles soprattutto, ma anche in Irlanda e Scozia, spesso i migliori vanno in Francia o Inghilterra e nuovi giocatori prendono il loro posto, fanno esperienza e crescono con risultati positivi anche per la loro nazionale.
    Da noi spessso giocano gli stessi giocatori (Mauro Bergamasco, Bortolami, Perugini, ecc….) che grazie soprattutto al nome e non più al livello agonistico, tolgono spazio ai giovani.

    • gsp 10 Dicembre 2013, 10:37

      Anche all’estero giocano i giocatori d’esperienza e sono necessari per fare l’inteleiatura delle squadre e delle nazionali. L’unica cosa che è tipico dell’ambiente nostra è l’ostilitá preconcetta ad alcuni giocatori. Che devono stare in CL per la nazionale e giicano perchè meritano. Quelli che hai detto tu giocano perchè meritano. Squadre fatte da soli giovani non esistono. E le zebre di giovani ne fanno giocare davvero tanti.

  10. Giovanni 10 Dicembre 2013, 09:55

    Credo che, in ogni caso, ci saranno parecchi cambiamenti per Treviso, la prossima stagione: oltre ai nomi detti (Zanni, Ghira, Barbieri, forse Cittadini, ma mi auguro che Minto resti), ci sarà il probabile ritiro di Williams, inoltre uno tra Gori, Botes e Semenzato cambierà aria, pure DiBe potrebbe partire, inoltre và capito come evolverà la situazione di Morisi. Bisognerà anche valutare fino in fondo la condizione fisica di Berquist (nonchè la sua voglia di rimanere). Ci sarà sicuramente molto più spazio per Maistri, Esposito ed Ambrosini, mentre Favaro e Campagnaro diventeranno le colonne portanti del nuovo progetto. Si creerà spazio per alcuni promossi dall’Eccellenza: penso che almeno 4-5 potrebbero fare il salto di categoria. Tra i nomi, mi auguro ci siano, Mbanda e Menniti-Ippolito. Poi c’è da vedere l’importantissima “questione-allenatore”: Goosen sarà solo un traghettatore, o il coach a cui affidare la ricostruzione? In ogni caso, sarà una stagione di grossi cambiamenti, se non una sorta di vero e proprio “anno zero”.

  11. Luc@ 10 Dicembre 2013, 10:02

    So per certo che un “avanti” ha già firmato per un club inglese.

    • M. 10 Dicembre 2013, 11:10
    • kinky 10 Dicembre 2013, 11:30

      Grande Luc!!! lo so anch’io e M. mi sa che ha indovinato!!!

      • kinky 10 Dicembre 2013, 11:33

        però non ha firmato…..una vocina mi ha sussurrato che è praticamente inglese, ce ne passa di acqua sotto i ponti però!!

      • San Isidro 10 Dicembre 2013, 14:40

        e ditecelo!

  12. malpensante 10 Dicembre 2013, 10:07

    Come spesso accade la memoria si perde nelle brume. Nel testone di chi ha voluto la Celtic, costasse quel che costasse, c’era un disegno preciso:
    1) trattenere i talenti (nel frattempo sfornati almeno a 20 l’anno dalle accedemie)
    2) far rientrare i nazionali dall’estero.
    Il tutto condito con la supervisione di Brunel e pure con staff di suo gradimento.
    Ad maiorem Dei gloria, dove dio era l’ircocervo Dondi/nazionale.
    Perdere la memoria è utile per non ammettere i fallimenti e continuare a ficcare la testa sotto la sabbia, come gli struzzi. Giova ricordare che, in quella posizione, resta ineluttabilmente il culo al vento.

    • gsp 10 Dicembre 2013, 10:45

      Hai proprio ragione. Vale anche per le vecchie vituoerate liste dei 900 minuti, vituperate da tutti, dondi boia. Poi tolte a gran voce e supporto popolare ed oggi… Zanni gioca troppo rispetto ai pari grado celtici.

  13. kinky 10 Dicembre 2013, 10:10

    Secondo me i papabili che hanno mercato all’estero sono:DeMarchi, Rizzo, Ghiraldini, Cittadini, Zanni, Barbieri, Favaro (Minto ce l’aveva l’anno scorso ma ovviamente quest’anno nessuno sarebbe pronto ad un rischio così grosso), Gori forse Campagnaro ma è ancora troppo giovane…lui me lo vedo all’estero dopo il mondiale. Ma secondo me chi se ne andrà via sono Cittadini e Ghiraldini (prima linea quindi da rifondare…io farei un pensiero a Manici) e forse Favaro (dipende se gli arrivano delle offerte irrinunciabili). Zanni ricordiamoci che è un friulano doc e quando pianta le radici le pianta profonde e solide..e la vedo dura che si allontani dalla famiglia da solo!!
    Per quanto riguarda le Zebre non vedo nessuno che se ne possa andare: forse Manici se continua con questa crescita oppure Ferrarini se si riprende bene e se qualche club è disposto a rischiare…magari di Pro2. Gli altri o sono troppo vecchi o troppo giovani. …ecco a pensarci magari Orquera potrebbe aver qualche chanche di mercato o voglia di andare di nuovo all’estero. Casomai per quanto riguarda la Zebre è più facile un rimescolamento di alcuni giocatori oggi nella rosa che vengono sostituiti da chi ha meritato in Eccellenza. I primi nomi in uscita mi vengono in mente Fazzarri, Leibson/Ryan, Cazzola, Chillon, Buso ed in entrata qualche pilone italiano che si sta comprtando bene, Steyn, Mbandà, Violi, Ragusi/Menniti e non voletemene Mirco Bergamasco!!

    • cescoman 10 Dicembre 2013, 11:06

      concordo rinnoverei in toto tenendo solo un intelaiatura di esperienza… quelli che possono monetizzare e sono di alto livello lo facciano all’estero se hanno proposte poi invece i più vecchi ma che sentono di poter dare qualche anno mi piacerebbe vederli nell’eccellenza per fare da chiocce ai giovani

    • Hullalla 10 Dicembre 2013, 12:30

      si diceva anche degli Aironi che nessuno avrebbe trovato un ingaggio all’estero, e invece….

    • San Isidro 10 Dicembre 2013, 14:43

      perchè Leibson e Ryan? Cazzola è già in prestito al Reggio…su Buso bisogna vedere come migliorerà la sua condizioni fisica…

      • kinky 10 Dicembre 2013, 15:42

        Perchè non stanno convincendo del tutto, a questo punto provo gli italiani. Guarda a Muccignat gioca poco pure lui, ma quando gioca si fa sempre notare e porta il suo contributo in maniera sensibile alla squadra…tant’è che quando gioca io sono contento uguale! Anzi lo vorrei in nazionale pensa te!!

        • San Isidro 10 Dicembre 2013, 15:55

          questa stagione in effetti si, ma mettici due fattori:
          – Ryan purtroppo si è infortunato in allenamento è ha saltato la prima parte di stagione, quando è tornato si è di nuovo infortunato in partita
          – le nuove regole della mischia hanno stravolto gli equilibri, i piloni più esperti (vedi Totò) e quelli che si sono adattati meglio per il momento stanno giocando più di altri…
          Ryan è un buon pilone, idem Leibson, aspetterei la fine della stagione prima di trarre conclusioni. Adesso non lo dico perchè è argentino, ma a me Leibson è piaciuto la stagione passata, mi ha convinto…anch’io sono d’accordo su Muccignat (avrei voluto vederlo a Giugno in azzurro pensa te!!), ma questa stagione è ingiudicabile visto che ha giocato solo 5 minuti contro il Leinster, purtroppo, a quanto ho capito, a causa di problemi di salute, spero che ora sia ok…

  14. malamatita 10 Dicembre 2013, 12:19

    Non ho finito di leggere tutti i post, ma sin da subito mi son trovato in leggero disaccordo con quello che è stato scritto, per un paio di ragioni.
    Prima ancora di iniziare, però, premetto per chi sostiene l’importanza della crescita dei nuovi prospetti, che un buona soluzione per raggiungere quell’obiettivo e creare più scambio di giocatori tra celtiche ed Eccellenza. Impoverire ulteriormente il movimento italiano, con la fuga dei cervelli ovali, non penso sia ugualmente una buon soluzione. Le formazioni inglesi, com’è risaputo, fanno crescere i propri futuri titolari nella seconde squadre, vedi D’apice al Glouster l’anno scorso.
    Quando il giocatore ha minuti nelle gambe, in testa e conosce gli schemi perché gioca con regolarità nel campionato cadetto, le occasioni per fare il salto di qualità e passare nell’orbita della prima squadra, si trovano e volte sono frutto di necessità come la Nazionali e gli infortuni in primis. I Blues che sono scesi in campo e hanno pareggiato a Monigo, qualche settimana fa, viste le assenze dei nazionali impegnati contro l’Australia, arrivavano giustappunto da quell’orbita di campionati cadetti che riforniscono le 4 franchigie gallesi.
    Il mio disaccordo con chi dice lasciamo spazio ai giovani e diamo modo ai veterani di monetizzare il loro lavoro è dovuto alla perdita che il movimento ne subirebbe.
    Innanzitutto con la fuga dei cervelli ovali si avrebbe una perdita del now-how che i più esperti possono passare ai giovani, vedi la crescita di Jonathan Sexton sotto l’ala di Felipe Conteponi ai tempi del Leinster. In questo blog da un canto ci si lamenta che gli stranieri in Italia per lo più sono di fascia media o gregari, mentre dall’altro si chiede a gran voce l’arrivo di qualche top player. Chiaramente non si può chiedere l’arrivo di stranieri di livello e poi lasciare andare via i nostri giocatori più esperti e ambiti.
    Un ultima cosa importante sul now-how è la continuità di una cultura rugbystica italiana o meglio la creazione di un gioco che ci caratterizzi ed esprima il nostro ethos, al momento ancora inesistente. Francia champagne, Inghilterra mischia e ruvido, Isolani caotici violenti e amanti del gioco spezzato etc. Gli italiani… bo?
    Questo aspetto si collega alla seconda ragione per cui è meglio pensarci sopra bene prima di lasciare andare via i giocatori. Il gioco della nazionale italiana, ad eccezione di alcuni giocatori che sono già all’estero e che vi si innestano, è il frutto di un progetto di gioco che tiene insieme le celtiche e il movimento della nazionale. Tra l’altro il giocare insieme nei club facilità l’intesa tra i giocatori che poi si ritrovano in campo per la nazionale. La partita contro le Fiji ha evidenziati nel gioco degli isolani una mancanza di organizzazione in buona parte dovuto proprio alla diaspora degli atleti per tutto il globo rugbystico.

    • steve 10 Dicembre 2013, 12:33

      “Così tanto per”… il “now-how” in una squadra, in una Società, ce l’hanno il Tecnico, il Direttore Sportivo, ecc..non i giocatori. Sono i tecnici della Società, che hanno la responsabilità di perpetuare quello che tu chiamo il “now-how”, i giocatori non hanno nessuna responsabilità a riguardo, sennò sai quanti Van Basten, Maradona, Zico, Baggio, Parisse, Tomba, …. ci sarebbero adesso in giro per il mondo..
      Sul fatto che dici che Treviso dovrebbe creare più collaborazione con le squadre di Eccellenza, ti rispondo subito: 1. a Treviso non gli è mai passata per l’anticamera del cervello una cosa del genere, tanto è vero che i permit player sono un’invenzione della Fir dopo che gli amici “magnaradeci” si rendettero conto della cappella dell’entrata in CL e della chiamata in Nazionale di più di metà della rosa; 2. Poi, non ho capito, se un permit player si infortuna in una partita di CL, chi paga la riabilitazione, e chi ci rimette di più?; 4. I permit player sono una pagliacciata, chi riuscirebbe a valutare obiettivamente il valore di un giocatore se è valido per la CL dopo averlo visto giocare per max 20′ in una partita magari persa (come succede sempre alle Zebre, e spesso a Treviso)?; 5 Il Treviso non è una Franchiga.

      • malamatita 10 Dicembre 2013, 13:08

        Ciao Steve, premetto che la diversità di vedute arricchisce sia il dibattito che le conclusioni risultanti, mi sembra tra l’altro che in questo blog ci si muova così. Del resto la polemica o le piccole frecciatine non portano molto lontano. Di questo perché a tratti non capisco bene dove vuoi andare a parare, sono comunque convinto che condividiamo lo spirito di questo blog.
        Non sono mai stato un tecnico o un dirigente in una società sportiva, mi sono limitato a giocare per diversi anni, questa è la mia piccola esperienza diretta del mondo ovale. Come dici anche tu, lo spirito della società, la tecnica e la tattica sono i dirigenti a trasmetterla e così facendo fanno passare anche il now-how. Le malizie o furbizie che si voglia o anche solo il modello concreto di riferimento (si impara anche guardando, dal vivo e se conosci chi fa, è molto meglio) invece sono frutto di un buono spogliatoio e dell’affiatamento col tuo compagno di squadra più esperto. L’esempio di Contepomi più sopra è uno dei tanti, un altro e La grange, il così detto giocatore chioccia. etc. etc. Anche qui c’è del now how che passa. Per il discorso della seconda squadra che ho fatto sopra è una brutta copia di quello che spesso dice Munari nelle sue telefonate con Paolo. Infine, perchè specifici che Treviso non è una franchigia? Non mi sembra di aver scritto così, sono ben consapevole della storia dietro la scelta delle due celtiche. Anzi speriamo che si sbrighino a dirci quale sarà il futuro per i prossimi quattro anni.
        ciao.

        • kinky 10 Dicembre 2013, 15:45

          Steve….manca il punto 3!!!!!!!!

          • steve 10 Dicembre 2013, 23:10

            te lo scrivo la prossima volta .. 🙂

  15. steve 10 Dicembre 2013, 12:21

    E’ veramente stridente con la realtà e raccapricciante il fatto che si continui a dividere i giocatori di rugby in Italia fra chi ha grande esperienza in CL (dei quali, comunque, personalemte salverei solo 2/3 giocatori) e in Nazionale e i “giovani” da lanciare per un futuro prossimo. Sia chiaro una volta per tutte: il movimeto rugbistico nazionale non si divide in grandi giocatori di esperienza e “giovani” da lanciare per il futuro, anzi, tutt’altro, queste due categorie rappresentano solo una piccolissima parte. Purtroppo le politiche della Fir hanno portato paradossalmente a difendere solo i “grandi giocatori con esperienza in CL/Internazionale” e i “giovani” da lanciare per il futuro, quest’ultima categoria poi ha subito decisioni sbagliate da parte di tutti e, ahimè, le mode del momento (es: qualcuno si ricorda più del “giovane” Chiesa? Che prima doveva giocare in CL perchè uno come lui non poteva giocare altrove, poi addirittura schierato apertura perchè doveva e poteva essere un apertura, poi alla fine-della-fiera mestamente riaccasatosi in Eccellenza e riposto nel dimenticatoio, e così tanti altri “giovani”).
    Il risultato di tutto ciò è sotto gli occhi di tutti: una Nazionale senza ricambi! Pazzesco! Qualcuno me lo spiega?

    • malpensante 10 Dicembre 2013, 12:38

      Non serve, l’hai spiegato tu.

    • Rabbidaniel 10 Dicembre 2013, 14:26

      Il modello “celtico” non è pessimo in sé, in Irlanda, Galles e, un po’ meno, in Scozia funziona abbastanza, nella formazione soprattutto. Il problema è aver slegato quasi del tutto le celtiche dal resto del movimento. I problemi che sollevi sono reali, i permit sono il classico tacòn pexo del buxo. All’entrata in pro12 bisognava avere il coraggio di riformare il movimento, se si pensava che quella fosse la strada da percorrere, ma staticità italica, “indecisionismo” e incertezza sul futuro hanno protratto una situazione ingessata che sta emergendo in tutta la sua inadeguatezza.

      • malpensante 10 Dicembre 2013, 14:42

        Avevano in testa che la Celtic avrebbe tirato tutto il resto, esattamente come avevano in testa che lo avrebbe fatto la nazionale. Tanti soldi da gestire nel borsellino, il cortile di casa dove allevare i prospetti, mancava solo l’incubatrice e la clinica dell’inseminazione artificiale. Demenza? Per me sì, ma bisogna ricordarci che sono molti anni che si va avanti con quel progetto, ormai ben più di dieci. E che ancora oggi ci sono quelli del grande mercato potenziale, dei 60 milioni di baionette, o viceversa dei soldi all’eccellenza e si rimedia in 5 minuti. Almeno allora un progetto c’era, ora? Far rientrare i nazionali e tenere i nuovi ci è costato, occhio e croce almeno 35 milioni in quattro anni più quelli del sor Luciano e di Melegari: aggiungere le accademie e la nazionale, e tirare le somme. Già un bel po’ se ne sono andati con la liquidazione Aironi, adesso se se ne vanno questi qui, tutto va bene madama la marchesa?

        • gsp 10 Dicembre 2013, 15:05

          mal, è il costo minimo del rugby professionistico. anche al netto dei tanti errori, i costi quelli sono e sono anche quasi imposti. che vogliamo fare?

          si dirà che è meglio spendere in formazione per arrivare al livello degni, magari argentini. ma l’argentina di oggi sta facendo carte false proprio per entrare in un torneo tipo il pro12, nonostante i giocatori di altissimo livello che hanno in europa. quindi il campionato professionistico è un problema cheavrai sempre.

          si dirà meglio spendere sull’eccellenza, ma mi sembra abbastanza chiaro che 1mln anche a squadra sarebbero persi tra debiti, stranieri e poca capacità, ed insufficienti ad alzare il livello da essere sufficientemente competitivo.

          si può dare un mln a squadra per farsi le proprie accademie. ma quale track record hanno i club. e quindi la federeazione deve inziare a nominare i tecnici e protocolli e sappiamo come reagiscono i club.

          poi tu dirai, ma la federazione ha più capacità dei club? probabilemtne no, ma (un pò si) hanno più possibilita finanziarie di spendere in programmi di formazione, a livello di nazionale tecnici esperti e competenti ci sono. e poi almeno i soldi sono loro, sarebbe peggio andare in giro a dare soldi a strutture esterne senza credenziali.

          • malpensante 10 Dicembre 2013, 15:46

            Non ho una ricetta in tasca, dico solo che è peggio tirare a vanti che avere un progetto sbagliato. E che, anche indipendentemente da quel che succederà con la Celtic, va messa mano al più presto ai campionati e alle giovanili. Oggi il sistema finanzia i magliari che poi non pagano, quelli che fanno i conti falsi per arrivare a rapinare i soldi CC e poi ne beccano 60 per volta, elemosine a pioggia, gente che non si capisce cosa faccia e come, centri e centrini federali. Ecco, partiamo da lì, Celtic o meno. Campionati giovanili seri con un bel po’ di rimborsi per i viaggi e tanti ma tanti per i risultati. Vuoi scommettere che i tecnici bravi vengono fuori o quacuo se li va a prendere? Vuoi scommettere che una società con i controfiocchi, ti faccio il caso dei nocetani, che già adesso ti ha tirato fuori almeno una trentina di quelli che giocano tra le A e le Celtiche te ne tira fuori di più e più forti nel giro di due o tre anni? Celtic o no e anche per la santa nazionale che tutto giustifica, una mossa bisogna darsela, che dai muscoli alla ciccia il passo è breve, viceversa c’è da farsi un culo tanto.

      • San Isidro 10 Dicembre 2013, 14:47

        sono d’accordo…

    • gsp 10 Dicembre 2013, 14:26

      Steve non so se ho capito bene quello che vuoi dire, Pero potrei essere daccordo. Oltre a giovani e maturi c’è una fascia di giocatori dall’eccellenza che andrebbero sfruttati. Gente tra 26 e 30 anni che devono tirare il grosso della carretta. Sono più maturi ed anche testati fisicamente ed alcuni a più lenta maturazione. Di esempi ce ne sono con alterne fortune (giazzon, cristiano).

      Però non me la sento di dire che in eccellenza c’è una miniera di questi giocatori.

    • kinky 10 Dicembre 2013, 16:03

      Il ricambio teoricamente l’Italia ce l’ha, solo che ha bisogno di più tempo e a volte sono mezze scommesse con la conseguenza che si possono imbeccare periodi negativi come gli ultimi due tour. Adesso faccio un esempio di una squadra totalmente modificata e vedrai che a breve, dopo il mondiale, non sarà tanto inferiore a quella di oggi: Esposito, Sarto, Campagnaro, Morisi, Benvenuti (cazzo tornerà quello di due anni fa), Ambrosini/Allan (si, ho messo appositamente prima Ambrosini di Allan), Gori, Parisse, Favaro, Steyn, Furno, Minto, Chistolini, Manici, De Marchi. Calcolando che ci saranno senatori tipo Zanni, Ghiraldini, Cittadini, Castrogiovanni, Sgarbi che faranno il lavoro che oggi stanno facndo Bortolami e Bergamasco e che all’occorenza rispondono presente!!!

  16. Katmandu 10 Dicembre 2013, 13:35

    la celtic nelle intenzioni (almeno in origine) per le celtiche è questo e cioè mandiamo avanti 2-4 franchge o qualcosa che si avvicina molto al concetto si selezione territoriale, con i vari distinguo, e facciamo giocare le partite di cartello ai titolari, mentre nelle altre partite se si può manteniamo 10-12 giocatori della squadra titolare e inseriamo un bocia per vedere cosa sa fare nell’ impanto di gioco.
    ora TV per sua natura e scelta socetaria non ha mai fatto un discorso programmatico del genere perchè non è una franchigia e vuole avere degli standard qualitativi d’eccellenza (vera), e i vari inesti son entrati o per necessità o perchè il bocia è un vero campione
    Tv ha bruciato una marea di ragazzi che, magari non sarebbero arrivati comunque, ma non gli è mai importato troppo curarsi l’orticello
    discorso differente per le zebre e aironi, li partivano dietro TV e quindi hanno avuto/hanno solo partite di cartello, vuoi perchè la squadra è realmente fuori portata, vuoi perchè la squadra contro è “alla portata” e quindi bisogna cercare di fare il risultato, e quindi son costretti a giocarsi sempre con la miglior formazione pensata dall’allenatore. Le zebre han fatto girare parecchi giocatori, ma la maggiorparte era per infortunii o perchè l’allenatore vuole sapere le reali capacità del giocatore
    il problema sta a monte io son tra quelli che dice che la CL fa bene al movimento italiano perchè deve abituare i giocatori più forti a essere sempre pronti per giocare partite di un certo livello (non quello di eccelenza), ma non ci si può affidare sempre ai soliti e soprattutto lo scambio CL-eccellenza deve essere maggiore e più continuativo, facile farlo in una nazione con tutte le squadre concentrate in massimo 2-3ore di auto, un po più complicato farlo in ina nazione in cui le distanze son maggiori
    leghiamo di più i club eccelenti alla CL in maniera piramidale compresa la serie A e le serie minoricon le celtiche con una rosa di soli 20 giocatori e il resto vengono pescati da un eccelenza a 6/8. le Zebre potrebbero farlo ma TV da questo orecchio non ci sente basta vedere cosa è successo a montebelluna

  17. berton gianni 10 Dicembre 2013, 14:05

    Non ho compreso bene cosa sia il now how , a meno che non si intenda il know how.
    Amico Kat, una sola coscia : quali sono i ragazzi che compongono la marea che Treviso ha bruciato ??
    Non concordo neanche con il tuo convincimento che non si siano mai curati del proprio orticello.
    Errori e scelte errate ne han fatte certamente, ma cavolo, sono l’unica realtà italiana che può ( e deve ) essere selettiva con i propri “adepti” ( 🙂 ) !!
    Se, per questo, diamo addosso anche a loro…
    In generale ( non rivolto a te ) sono dell’idea che a molti sfugga un particolare…una quisquiglia :
    dalle tasche dei fratelli Benetton,ridendo e scoreggiando, ogni anno ( in questo quadriennio ) sono usciti non meno di 5-6 milioni di euro, senza alcun ritorno economico.
    Chi altri nei Patri e Sacri Confini li ha mai garantiti ??
    Chi altri mai ne saranno capaci ??
    Il Benetton Rugby Treviso è una società privata, non una mutua soccorso e, con errori-sbagli-cappelle fa quello che può.
    Leggo di Dogi, franchigie, interscambi…ma dai ragazzi siamo realisti :
    non sono pro Treviso per partito preso, ma loro sono una realtà di un determinato livello. Federazione in primis e le altre società in secundis, sono di un ben diverso livello.

    • Katmandu 10 Dicembre 2013, 14:29

      partiamo dal fatto che Duca è passato per TV (il primo che ricordo ma potrei citarne altri)
      partiamo dal fatto che in italia il rugby non è considerato uno sport ma più un qualcosa di astratto che la massa delle persone vede quasi come uno stile di vita e non come una disciplina
      partiamo dal fatto che ringraziamo il sig Benetton per averci messo una palancata di soldi
      ora
      noi non produciamo i giocatori di livello (o almeno non tanti quanto si dovrebbe) e la colpa è di un po tutti ma la gestione che fa Tv delle givoanili dovrebbe far riflettere sulla politica che hanno certe squadre di alto livello, quanti di Rovigo usciti dalle giovanili entrano nell’orbita rossoblu? quanti di Viadana? quanti di Calvisano? uno a testa? forse e non tutti gli anni! certo poi c’è padova la Capitolina, ma penso sia più per necessità che per virtù ricordo che a PD son trasitati fior fior di Campioni Niky Little ultimo della lista, poi son il primo a dire che in italia una franchigia/ selezione non si farà mai, bata essere stato una volta in stanza con un presidente per capire come vanno le cose
      comunque l’esempio montebelluna è significativo per capire come pensavano di gestire le cose ma non è stata una cosa prolungata nel tempo

      • berton gianni 10 Dicembre 2013, 14:49

        Katmandu,
        grande ! Con Duca mi hai…commosso !! 🙂 🙂
        Dai, non dirmi che magari è un tuo parente…?? 🙂
        Secondo me hai pensato a lui a causa dei succhi gastrici pre digestione…

      • San Isidro 10 Dicembre 2013, 14:51

        Duca è passato per Treviso arrivando da Frascati, ma con la Benetton ha giocato prevalentemente con la seconda squadra in A…discreta apertura per carità e a Rovigo spero ne abbiano piacevoli ricordi, ma, nonostante fosse uno delle mie terre, non è che mi abbia mai particolarmente entusiasmato…ora è andato in Francia a giocare nelle serie minori non ricordo con quale club…

      • gsp 10 Dicembre 2013, 14:55

        Kat non penso si possa dire che treviso ha bruciato i giovani, anzi. però l’insegnamento in certe aree del campo e per certe skills è stato di livello più basso rispetto ai ruoli di mischia per esempio.

        certo adesso col cambio tecnico le cose potrebbero cambiare e così lo sviluppo dei giocatori.

        • Katmandu 10 Dicembre 2013, 15:05

          bah! secondo me se gli insegni le skills e poi dici che fino a quando non sarà meglio del titolare ti lascio fuori e stanno fuori per un tempo infinito….. allora capisci che non serva a nulla insegnarglele se poi non ha il ritmo partita, e quello non lo alleni se non giocando costantemente

          • gsp 10 Dicembre 2013, 15:07

            su quello tocchi un punto importante per me. Munari al tinello ha spesso parlato di secondi cmapionati e giocatori pronti in eccellenza. io è da anni che dico che in nessuna delle nazioni celtiche è così, e la preparazione e turn over va trovato all’interno della squadra.

          • gsp 10 Dicembre 2013, 15:09

            però non penso si possa dire abbiano bruciato nessuno.

          • ginomonza 10 Dicembre 2013, 17:23

            gsp e Benvenuti ?

          • kinky 10 Dicembre 2013, 18:19

            Gino, secondo te Benvenuti è bruciato?!? Io penso che abbia avuto una involuzione ma che quindi potrà tranquillamente ritornare quello di due anni fa se non addirittura più forte. Benvenuti ha 23 anni e gioca ancora con buon minutaggio per un top club francese, quindi con ottime possibilità di un ritorno alla grande. Non è mica finito in serie C del campionato italiano e ha già deciso di fare il commercialista o mulettista!!!

          • ginomonza 10 Dicembre 2013, 18:29

            no ovviamente non ritengo Benvenuti bruciato però ritengo che se se rimaneva a TV era sulla via del rogo.
            Poi voglio dire una cosa che magari farà polemica :
            Benvenuti è stato in accademia e da lì è uscito forte ( forse non completo ma forte) e al primo anno di CL e HC ha giocato benissimo – ricordare le parole di Castro dopo la partita col Leicester a Monigo- dopodichè è andato in calando ed è questo che volevo dire in risposta a gsp quando dice che a TV nessuno è stato bruciato.

          • gsp 10 Dicembre 2013, 18:59

            Gino non penso benvenuti sia stato bruciato. Come caratteristiche non si incastrava col gioco di treviso che gli chiedeva altre cose. E se non cambia il gioco capiterá lo stesso a campagnaro che per me è molto simile. È impossibile trovare un sistema di gioco che va bene a tutti.

            Poi l’ho detto più volte che nel passato il gioco dei 3/4 era davvero troppo semplice e molti non sono cresciuti come potevano. Ma i risultati si valutano nel complesso ed i risultati per me sono da applausi.

  18. carlo s 10 Dicembre 2013, 14:27

    Francamente capisco poco tutti quelli che si schierano in favore di un esodo dei nostri giocatori all’estero.
    L’obiettivo principale dovrebbe essere la crescita del nostro movimento in Italia e in Italia il movimento può crescere solo se il livello del ns rugby si alza.
    Due Franchigie (poi Benetton non è una franchigia), meglio dire due squadre, in celtic sono oggettivamente troppo poco. Ce ne vorrebbero almeno il doppio.
    Più che far espratriare i nostri giocatori dovremo cercare di attirare capitali e giocatori di livello dall’estero, offrendo l’ooportunità di giocare in una competizione di livello internazionale.
    Il nostro movimento ha bisogno per continuare a crescere della celtic leage e del confronto con squadre di livello superiore.
    La competizioe fra le quattro italiane, all’interno della celtic, sarebbe di per se già un campionato nel campionato Pro 12. I benefici sarebbero evidenti a tutti ne sono convinto.
    Chiaro che qui il problema sarà quello della pecunia, ma credo che di fronte ad un progetto ben strutturato e con visibilità internazione qualche sponsor potrebbe arrivare e l’obolo da versare alla celtic per partecipare al “loro” campionato forse in quest’ottica sarebbe il minore dei mali.
    Non credo poi che necessariamente il rugby italiano deva “scimmiottare” l’organizzazione anglossane. Non sono convinto che sistema delle accademie possa funzionare anche da noi.

    • gsp 10 Dicembre 2013, 14:52

      Carlo di certo in italia, a livello di formazione, competitivitaà del torneo e riperimento delle risorse non ha funzionato il modello club. penso ce quello sia certificato. poi sono daccordo che le accademie hanno prodotto risultati ambivalenti e cmq spendendo molto. ma la formazione e costuire capacità di tecnici costa e richiede tempo.

      se l’obbiettivo è la crescita di qualità dei giocatori, allora se quelli affermati vanno all’estero è esattamente quello che ti serve, per dare possibilità ad altri.

      però devi farlo con giudizio come fa glasgow. a treviso è stato un errore trattenere tutte le terze, ma negli anni perdere garcia, tommy e Iannone (più la grange) tutti nello stesso settore del campo ed oggi ti trovi a non poter fare cambi.

    • San Isidro 10 Dicembre 2013, 15:01

      Treviso finchè fa la celtic è una franchigia, ci sono diversi tipi di franchigia (territoriale, federale, un club che si autorappresenta franchigia come è il Treviso, ecc)…come fai a creare 4 franchigie? con che giocatori, con che spese e con che strutture? massimo che possiamo fare è una terza, da piazzare al centro-sud, Gavazzi ha detto che potrebbe essere possibile nel quadriennio 2018-2022 (sempre se saremo ancora in Celtic)…comunque anche la Scozia ha due franchigie, per giunta federali, e ha rinunciato perfino ad una che rappresentasse la sua regione storica (rugbyticamente parlando) dei Borders…non la fanno loro che hanno un movimento e una struttura migliori dell’Italia e dovremmo essere in grado noi di allestire altre franchigie? la terza franchigia è il massimo a cui possiamo arrivare, ma c’è da lavorare con calma nei prossimi anni…

      • Katmandu 10 Dicembre 2013, 15:27

        san non è vero Treviso è un club come lo i Wasps o altre in premier, mi pare di ricordare inoltre che qualche gallese (Blues? Scarlets?) hanno la dicitura di Stand Alone e non son franchige, comunque hai ragione esistono molti esempi diversi di franchigia ma TV non lo è mai stata

        • San Isidro 10 Dicembre 2013, 16:11

          kat capisco quello che dici, ma finchè Treviso fa la Pro 12 devi considerarlo una franchigia, in quanto la Pro 12 è un campionato per franchigie…Blues e Scarlets, se non vado errato, in effetti sono franchigie che si sono evolute da singoli club (Cardiff e Llanelli), ma comunque sono, allo stato attuale, vere e proprie franchigie territoriali legate ai club sottostanti e con aree geografiche rappresentate (Cardiff ad es. rappresenta oltre la capitale alcune contee del sud e la parte meridionale della grande regione del Powys, mentre gli Scarlets sono la franchigia gallese più estesa in quanto rappresentano il sud-ovest, parte del Galles centrale e tutto il nord)

          • Katmandu 10 Dicembre 2013, 16:21

            per citarti
            “ma comunque sono, allo stato attuale, vere e proprie franchigie territoriali legate ai club sottostanti e con aree geografiche rappresentate ” Treviso cosa rappresente se non parte della città di TV (c’è pure le magliette rosse Tarvisium e se vogliamo pure villorba)
            da noi i club son semrpe stati solo privati una franchigia son le zebre i dogi e le rappresentative regionali nazionali etc ma un club fatto e finito rappresenta solo quel club, che poi si possa simpatizzare o meno son altri discorsi ma TV èTV

          • San Isidro 10 Dicembre 2013, 16:26

            kat, di nuovo, hai ragione per carità, ma finche Treviso farà il campionato celtico lo considero una franchigia (club che si è autorappresentato franchigia, come detto ci sono diversi tipi di franchigia)…

  19. dado 10 Dicembre 2013, 14:33

    per come stanno giocando alcuni giocatori di Treviso credo sarebbe stato più serio andare via già a giugno.
    per la nazionale vedremo se sarà un beneficio il fatto che vadano all’estero, però quando leggo quanto sta facendo la federazione gallese in tal senso, una certa idea magari me la sono fatta.
    il problema mi sembra sia la difficoltà a ” pescare ” giovani interessanti dall’eccellenza.
    discorso franchigie: troppi campanilismi ( invidie ) , non mi sembra ci sia la maturità per appoggiare la crescita di una franchigia in veneto.
    al momento non vedo grandi margini di manovra o si ridimensionano le franchigie o si continua come ora trattenendo i giocatori più forti ( ma con quali motivazioni ?)

  20. dogriccio 10 Dicembre 2013, 15:41

    Se va via Zanni (per quanto io lo considero un f-e-n-o-m-e-n-o, tanto per essere chiari) TV può rattopparla, c’è Minto, c’è Derby, c’è Budd (se resta), non sarà la stessa cosa, ma intanto qualcosa è.
    Se va via Ghira sono problemi, Ceccato non mi fa impazzire, idem Sbaraglini e per quanto consideri Maistri un predestinato non è ancora pronto. In eccellenza non ci sono tallonatori che possano fare il salto a occhi chiusi (forse Mahoney di Rovigo, ma ormai penso chiuderà la carriera là e forse ma proprio forse Giovanchelli di Prato). Io proverei a far rientrare Santamaria, un mio pallino.
    Se va via Citta, invece, sono proprio bei ca**i (scusate il francesismo). Già TV è corta a 3#, poi sembra che non ne produciamo più. In eccellenza c’è Gilding di Viadana o Roan di Rovigo, ma a questo punto credo serva (anche?) “il colpo” come lo scorso anno è stato per Berquist.

    • steve 10 Dicembre 2013, 23:29

      Hai una conoscenza molto, ma molto limitata dei potenziali giocatori che potrebbero giocare in CL e militano ora in Eccellenza..

      • dogriccio 11 Dicembre 2013, 19:06

        al di là dello “stile” e della grazia del messaggio (quantomeno discutibili), vorrei proprio sapere chi sono questi numerosissimi (a sentire un noto esperto come te) giocatori che, in ruoli chiave come il 2# e il 3# possano permettersi-ad ora- di fare il salto dall’eccellenza alla celtic.

  21. carlo s 10 Dicembre 2013, 16:02

    Ragazzi, senza buoni giocatori che giocano in italia, qui si chiude…..

    • San Isidro 10 Dicembre 2013, 16:24

      carlo ti posso pure dare ragione, ma quattro franchigie non ti sembra esagerato? ok tre, ma prima di arrivare alla terza ne deve passare di acqua sotto i ponti…

  22. carlo s 10 Dicembre 2013, 16:55

    sarà… però se davvero se ne vanno anche i top player attuali, qui si chiude baracca… chi vuoi che venga a vedere la benetton, senza Ghira, Zanni, Cittadini, Minto, Barbieri, Botes, Budd, e gli altri che hanno un minimo di mercato internazionale…. ??
    Bisogna investire sulle squadre, insomma la partecipazione in celtic è garanzia di un buon livello di gioco e di un buon spettacolo.
    Se lo spettacolo c’è ed è garantito dalla qualità dei giocatori il seguito è assicurato.
    Se si alza il livello della compentizione, degli obiettivi il momento cresce sennò.. si torna indietro.
    E poi il rugby debbe entrare nelle grosse città. Roma che ha tradizione deve trovare la forza di fare una franchigia e non aspettare i soldi dalla federazione.
    Avete tutto, giocatori (pensa a quanti campioni ci sono in giro di origine Romana Bernabò, Toniolatti, i fratelli Pratichetti, Nittoglia…..) ed impianti pronti. Si trovi uno sponsor e si faccia una squadra.
    Milano lo stesso…
    Forse è più facile trovare i soldi per costruire una squadra che far crescere un movimento.
    Se poi le tue squadre vincono, il momento cresce di conseguenza,

    • kinky 10 Dicembre 2013, 17:07

      più facile trovar soldi??!?!?!?!?!?!?!?!?!?!? beato te che la pensi così!!! Io oggi soldi non ne vedo da nessuna parte…e non parlo solo di rugby!!!!

      • carlo s 10 Dicembre 2013, 17:15

        No, non penso facile,anzi! Penso che un imprenditore possa pensare di entrare in un progetto solo se ha delle prospettive di ritorno di immagine ed economico…. se torniamo a giocarci il campionato di eccelllenza, con i ragazzini per giunta, non credo che ci sarà molta gente disposta ad investire in uno sport di nicchia come il rugby.

        • boh 10 Dicembre 2013, 18:34

          “Un progetto con delle prospettive”?. Ma se non sono entrati quando c’erano le opportunità, figurati ora che di prospettive non ce ne sono.

    • San Isidro 10 Dicembre 2013, 17:16

      carlo ma magari si facesse una franchigia romana o una del centro-sud con base a Roma…ma i problemi sono parecchi…e alla lista dei cinque romani celtici che hai detto aggiungo anche Maistri e altri romani sparsi per l’Eccellenza (che onestamente speravo venissero a rinforzare le tre romane questa stagione)…l’idea più sensata, secondo me, è quella di portare il prossimo quadriennio celtico le Zebre qui a Roma (o anche a Milano), ma pare che da Parma non si vogliano muovere…

  23. BRCK 10 Dicembre 2013, 17:34

    Provocazione

    In questi 4 anni di Pro12 il rugby in Italia è morto: chi vorrebbe investire in una squadra di Eccellenza, sapendo che in nessun caso raggiungerà i palcoscenici internazionali visto che l’Eccellenza non qualifica all’HC (al massimo una Amlin che nessuno guarda).
    Il Pro12 è stato pubblicizzato malissimo – ho compagni di squadra convinti che treviso disputi ancora in “Top Ten” (si, giocano in mischia…) – e non ha portato allo stadio migliaia di tifosi (Treviso fa buoni numeri ma non abbastanza buoni, secondo me)
    Visto che il concetto di franchigia qui in Italia non passa, investire pesantemente sui campanilismi.
    Lo scenario che si profila è questo: in HC 1 italiana e in CC 3 italiane.
    Io tornerei al vecchio Super10 (10 squadre, girone A/R e playoff a partita secca) + Coppa Italia (6 squadre, 2 gironi da 3 squadre e sconto intergirone tra le due squadre che riposano, stesse partite di HC e CC)
    Iscrizione solo dopo avere presentato delle Garanzie finanziarie (con eventuale blocco delle retrocessioni, qualora servisse), contratto federale ai giocatori di interesse nazionale (tipo Campagnaro o Gori), con la FIR che li gira ai club. Top players via, all’estero a monetizzare e tornassero per i TM e il 6N.

    Un passo indietro per l’alto livello, ma noi non siamo il Galles: prima dobbiamo portare la gente allo stadio, magari con l’illusione di una “Champions League”, poi cominciamo a ragionare di pro12.

    Tanto ormai sky trasmette top14, Premiership e super rugby…

    • carlo s 10 Dicembre 2013, 17:47

      dai faremo il botto con i derby:
      Viadana – Calvisano
      Treviso – Mogliano
      San Donà – Rovigo…

      … stadi pieni e “champions leage”

    • San Isidro 10 Dicembre 2013, 17:47

      BRCK, quanto ti piace ipotizzare formule e tornei? beh, siamo in due…
      Ti dico la mia:
      – HC: la migliore italiana in Pro 12
      – CC: tre per me non ha senso e dico la seconda italiana di Pro 12 + l’Italia Emergenti (intesa come selezione dell’Eccellenza)
      capitolo domestic: 8-10-12 non cambia il livello, e propongo: tre tornei zonali (centro-sud, nord-ovest e nord-est) a 8 squadre ciascuno…così si riducono le spese e le distanze in una prima fase…seconda fase: i migliori 10 club piazzati tra i tre tornei formano un Super 10 nazionale (3 per ogni torneo e la migliore quarta) da giocare in gara secca (9 giornate totali e play-off)…i club che non vanno al Super 10 riformano tornei con le squadre delle serie minori del loro territorio…propongo anche un’istituizione della Coppa Italia che cominci con una fase eliminatoria a partire da club di più basso livello…

      • gian 10 Dicembre 2013, 19:23

        dai te ne sparo un’altra: torneo a 6/8 senza retrocessione fatta da franchigie (più territoriali possibili) per il campionato italiano semipro, campionato per club dilettantistico con serie A a 12, serie B a 24 (2 gironi territoriali da 12), serie C da 48 (4 gironi territoriali da 12), amatori gironi regionali per quanti ne servono, due/tre franchigie vere il celtic legate alle franchigie “eccellenti”; capitolo coppe: la migliore celtica in HC, l’altra e la “emergenti” (o la terza franchigia) nella seconda coppa, tutte le eccellenti a giocarsi l’accesso per i posti rimasti liberi come dicevano in un articolo di ieri.
        fatto ciò abbiamo risolto tutti i problemi, i seniores giocano il campionato italiano dilettanti, i forti l’ “eccellenza”, i fortissimi la celtic, e l’ascensore funziona per tutti egregiamente, supponendo una franchigia celtica romana, le tre società giocano il campionato nazionale e forniscono i giocatori ai “legionari” ( 😉 ) la franchigia eccellente che insieme ai “lupi” (abruzzo e sud italia), forniscono (tolti magari una decina di campioni sotto contratto diretto) la rosa dei “gladiatori”, la franchigia del centro /sud in celtic, che manda i vari tesserati ed i giovani a far gamba ed esperienza in eccellenza e campionato italiano, le accademie vengono legate a queste eccellenti con contributi centralizzati e gestione condivisa et voilà la perfezione!!!!
        sono o non sono bravo a costruire castelli in aria?!
        tutti i nomi usati sono stati scelti bell’apposta per far riferimento a notissime realtà esistenti, quasi esistenti e di amorevoli ricordi!!! 😉

        • San Isidro 10 Dicembre 2013, 19:36

          grande gian!
          io propongo di candidarci insieme alle prossime primarie della FIR, la lista “Sangian”…il motto è “rottamiamo! mandiamoli tutti a casa!”…

          • gian 10 Dicembre 2013, 19:40

            ma passiamo solo al secondo tentativo, dopo che è andato tutto in vacca e che hanno fatto la fed in comune con la pallavolo!!!

    • ginomonza 10 Dicembre 2013, 17:54

      sono abbastanza daccordo

      • ginomonza 10 Dicembre 2013, 17:58
        • San Isidro 10 Dicembre 2013, 18:00

          gino per un attimo mi ero illuso…

          • ginomonza 10 Dicembre 2013, 18:10

            no san tu proponi una marea di clubs che poi avrebbero problemi sia di ordine economico sia di reperimento di uomini.
            Noi siamo piccoli e pochi per ora e dobbiamo concentrare le risorse e gli sforzi non espanderli a macchia d’olio.
            Forse se si lavora bene ( tecnici stranieri di valore, selezione materiale umano più capillare etc.) tra dieci anni ne ripotremmo parlare ora no , mmo

          • San Isidro 10 Dicembre 2013, 18:34

            gino, dal mio punto di vista, bisogna investire su due fronti: alto livello (franchigie) e formazione…non mi dispiacerebbe avere un domestic più amatoriale e con club che hanno meno budget rispetto ad ora, se però nel contempo si lavora bene su quei due fronti…per questo ho proposto una formula del genere…poi vabbè sono fissato con i tornei argentini che sono strutturati a più fasi quindi ho ipotizzato così, cioè i tre tornei a livello territoriale (proprio per ridurre le spese delle trasferte e i problemi logistici dovuti alle distanze) e poi una seconda fase nazionale da giocare in gara secca (un Super 10?) a cui accedano i migliori dei tornei…vabbè pure illazioni…

  24. steve 10 Dicembre 2013, 23:45

    Nooooo!!! Non mettimamoci a ipotizzare formule di tornei!! percarità, ognuno ha la formula magica in tasca e in quattro-quatro-otto anni vinciamo in sequanza: JWC-6N-Mondiale!! Ma percarità!!
    Tornando a bomba, la dipartita dei giocatori più forti del TV comporterebbe come minimo un suo indebolimento, a-meno-che i Benetton comincino a scucire il portafogli, ma ultimamente i segnali da quelle parti dimostrano il contrario, e poi, si sa, c’è crisi. Quindi tutto l’affare è un fatto negativo che si ripercuoterà sulla Benetton-TV che sarà meno competiva e sulla Nazionale e, a cascata, anche (chellodicoaffà) sull’Eccellenza..

    • San Isidro 10 Dicembre 2013, 23:54

      dai ammettilo steve che la mia formula è quella che ti è piaciuta di più…

  25. fracassosandona 11 Dicembre 2013, 01:03

    In tutte le vostre bellissime formule mancano sempre e solo altri sette Benetton che cacciano il grano. Basterebbe convincere 7 patron di squadre di calcio di serie ‘B che tanto spendono Ciascuno come un Racing…

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