Rugby e diritti tv: il Top 14 decide di diventare ricchissimo

Oggi Canal+ versa 31,7 milioni all’anno. La stessa tv pronta ad offrirne 65, ma c’è concorrenza

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Luc@ 3 Dicembre 2013, 09:02

    anche da noi girano queste cifre, solo che li sono 65 milioni, da noi 65 euro….

  2. boh 3 Dicembre 2013, 09:06

    Ecco, questo lo potremmo legare all’articolo “l’italrugby che verrà”… e farci sopra una profonda riflessione….Ma la conclusione credo sia lampante.

  3. ugotruffelli 3 Dicembre 2013, 09:23

    Nella riflessione c’è da non dimenticare un punto: è vero che il Rugby-gioco ha un tradizione maggiore in Francia (meridionale) rispetto che da noi, ma il Rugby-prodotto e il Top14 è stata creato e portato a questi livelli, non è calato dal cielo (fino a non pochi anni fa, le affluenze agli stadi erano notevolmente inferiori, e il rugby era “giocato da persone con l’accento midi”, ora è conosciuto, è patinato, ecc… ma è stato perseguito l’obbiettivo.)

    • Katmandu 3 Dicembre 2013, 09:34

      @ugo quoto in pieno il tuo discorso, il rugby francese ha attecchito nelle provice meridionali ma il seguito era di molto inferiore a quello attuale ma la differenza é che da loro un obbiettivo comune (giusto o sbagliato) c’era e c’é da noi é lasciato tutto un po al caso, eclatante il caso di quest’estate che la rai voleva far pagare le fir la produzione delle gare…

      • Giov 3 Dicembre 2013, 09:41

        Infatti. Lo stesso Dominguez tempo fa ha raccontato, in un’intervista, di come al suo esordio con lo Stade F. in campionato non ci fossero, sugli spalti, che poche centinaia di spettatori.

        • kinky 3 Dicembre 2013, 09:49

          infatti era quello che stavo pensando leggendo l’articolo….fondalmentalmente molto di questo merito deve essere attribuito ai due presidenti delle squadre parigine che hanno fatto crescere l’interesse al “nord” in maniera esponenziale!!!

          • ugotruffelli 3 Dicembre 2013, 10:03

            Assolutamente, è stato creato il fenomeno patinato. E le squadre parigine hanno avuto un ruolo fondamentale, operando nel mercato della capitale, che, come Londra in UK, non è assolutamente paragonabile all’Italia che è ancora molto più reticolare rispetto a Francia e UK (parlo in generale, non del Rugby).

            Basti pensare che in 10 anni l’affluenza media è aumentata del 49,49%, dai 9262 del 2003 ai 13846 del 2013.

        • Stefo 3 Dicembre 2013, 11:15

          MA cosa state dicedo?Poche centinaia quando Dominguez e’ andato in FRancia alle partite?Ma lo sapete che le finali del campionato francese facevano oltre 40mila spettatori gia’ negli anni ’70?!?!?!?!?Si e’ incominciato a giocare la finale al PArc des Princes negli anni ’70 ed il tutto esaurito si faceva negli anni ’80!
          Il rugby francese ha sempre avuto una base praticanti importante che rappresenta il potenziale di interesse e del bacino d’utenza, certo il mercato PArigino ha dato un ulteriore spinta ma il successo del rugby francese nasce da molto prima e da numeri di praticanti e di seguito enormi gia’ in precedenza.

          • ugotruffelli 3 Dicembre 2013, 11:35

            Io infatti parlavo di incremento, di numeri relativi e non assoluti…

          • Giov 3 Dicembre 2013, 12:11

            Stefo l’aveva detto in un’intervista a proposito di come aumentare gli spettatori dell’eccellenza, marketing, come trasformare la partita in un “evento” ecc…
            Ovvio che magari non fosse una partita di cartello. Nel 2000 comunque lo SF ha fatto 75000 spettatori in finale ma nella regular season la media era 2700 persone.
            http://www.stades-spectateurs.com/affluences-spectateurs-championnat.php

          • Stefo 3 Dicembre 2013, 12:17

            @ Giov ma qui parli di una singola entia’ lo SF, in generale il rugby francese aveva una base solida di seguito gia’ prima del professionismo. Perche’ gli investitori si son buttati a pesce sul rugby francese?Perche# era un prodotto che aveva gia’ un potenziale frtemente espresso che poteva venir sfruttato e fatto crescere ulteriormente, la migrazione di grossi giocatori verso la Francia e’ iniziata al “pronti attenti via” del professionismo perche’ economicamente erano in grado di farlo. Certo poi ci sono state le capacita’ di lavorare su una base solidissima e farla crescere, nel caso SF si e’ partiti da un punto piu’ basso che altrove ma il prodotto rugby era pronto ad essere utilizzato economicamente.

          • Giov 3 Dicembre 2013, 12:28

            Si si certo. parlavo solo dello SF. Piazze “storiche ” avevano numeri ben superiori, hai ragione.

          • kinky 3 Dicembre 2013, 12:33

            Oh Stefo, ogni volta ci devi insegnare qualchecosa!! Solo perché stiamo in Italia ci pensi ignoranti?!? Riflessione banalissima, lo sappiamo tutti che esisteva in maniera importante anche prima il rugby a livello di praticanti, ma negli ultimi 15 anni grazie a questi due club che il movimento e l’interesse ha avuto una spinta maggiore è innegabile!!

          • kinky 3 Dicembre 2013, 12:36

            Ahh, parlare di finali con tanta gente è fin troppo facile!! Molti forse non ricordano o non lo sanno ma a metà degli anni settanta ci fu una finale di rugby Petrarca-Rovigo con 25.000 (avete letto bene) spettatori giocata all’Appiani di Padova!!

          • Stefo 3 Dicembre 2013, 12:59

            Kinky non reputo nessuno ignorante, siamo in un blog per discutere o no?
            Posso aver frainteso e chiedo scusa nel caso ma mi e’ sembrato si sminuisse molto dove era il rugby francese gia’ 20-30 anni fa, la base da cui partiva, il fatto che non fosse uno sport di nicchia con poco seguito come invece e’ ancora in Italia. I capitali e gli investimenti che hanno generato l’ulteriore crescita sono arrivati per una situazione gia’ solida del rugby francese come in Italia per decenni sono invece andati ad altri sport che nel panorama italuano sono assimilabili al rugby in Francia pensa al basket che tra anni 70-80 e boom degli anni 90 ha avuto grossi investimenti in Italia ma che d’altro versi non ha avuto lo stesso in Francia.I soldi per fare il marketing vanno dove c’r’ il potenziale quando si parla di investitori privati o no?

          • San Isidro 3 Dicembre 2013, 14:06

            @kinky, Rugby Roma-L’Aquila del 2000 ne ha fatti 16.000 di cui ben 8.000 aquilani arrivati al Flaminio con pullaman e macchine…
            una finale da sogno!
            Da allora le finali del rugby italiano hanno avuto sempre meno spettatori, peccato…

    • San Isidro 3 Dicembre 2013, 13:56

      scusate, ma il rugby francese vive di tradizioni fortissime…nel sud della Francia per ogni paesino che vai ci sono storie e tradizioni ovali enormi, nonchè un grande seguito di pubblico…e non parlo solo del Top 14 e della Pro D2, ma di tutte quelle decine di club che sono nelle serie minori…un mio amico francese (che vive da anni qui a Roma) mi ha detto poco tempo fa che per un derby di Federal 2 (mi pare) tra il Lourdes e un’altra squadra c’erano ben oltre 10.000 persone! sono rimasto stupefatto da questo dato…questo vuol dire che non è solo il Top 14 che muove migliaia di spettatori, ma anche nel basso perchè il rugby francese è molto radicato sul territorio (specie a sud) e vive di tradizioni e di un seguito incredibile…che poi sponsor e tutto quanto abbiano attirato più pubblico sono d’accordo, ma la grande affluenza negli stadi (dalla serie più bassa a quella più alta) in Francia c’è fin dalla notte dei tempi…
      @Giov, può essere che mi sbagli io, ma sei sicuro che Dominguez abbia parlato di poche centinaia di spettatori allo Stade Francais? Perchè il suo esordio in Francia fu con il piccolo club del Cognac…

      • Giov 3 Dicembre 2013, 14:59

        Ah ecco questa dell’esordio nel Cognac non la sapevo, chiedo scusa se ho detto una boiata… a questo punto ho il dubbio che avesse detto esordio ed io avessi dato per scontato esordio con lo SF.
        La rivale del Lourdes potrebbe essere lo Stade Bagnerais, avevo visto un filmato su youtube tempo fa e c’era veramente un mondo di gente.

        • San Isidro 3 Dicembre 2013, 15:40

          si Giov, Domiguez, dopo la sua militanza a Cordoba ne La Tablada giocò in Francia con il Cognac (che non so a che livelli fosse), poi fu ingaggiato dall’Amatori Milano e da lì di nuovo in Francia allo Stade Francais stavolta…
          si hai ragione, è lo Stade Bagnerais, però non mi rocordo il nome del paese perchè in Francia molte squadre si chiamano Stade qualcosa…
          comunque anche noi possiamo vantare “nel nostro piccolo” di un simile evento nelle serie minori: quest’anno il derby di Parma di serie B ha fatto 1000 spettatori!

          • Giov 3 Dicembre 2013, 16:49

            Bagneres de Bigorre, a circa 30 km da Lourdes.
            Vado OT ma di sicuro mi puoi aiutare. Mia curiosità. Quanti spettatori fa piu o meno la URBA top 14 mediamente? Ho dei parenti in Argentina ma mio cugggino vive solo di River Plate. Grazie mille.

          • San Isidro 3 Dicembre 2013, 20:00

            si, è vero è Bagneres de Bigorre…
            con me sfondi una porta aperta sull’URBA…mi permetto di sottolineare che l’URBA Top 14 è soltanto la fase finale dell’intero torneo…la divisione in due fasi è una caratteristica dei campionati argentini, non tutti, ma alcuni sono strutturati su più fasi e ogni fase si gioca in gara secca (cioè partite di sola andata)…ad es. la prima divisione dll’URBA è a 24 squadre suddivise in due gironi da 12, i primi 7 di ogni girone formano il Top 14 (che si gioca sempre in gara secca e play-off alla francese tra i primi 6, il nome Top 14 non è un caso infatti, e anche il sistema di punteggio nell’URBA è alla francese), i dieci club che poi non fanno il Top 14 formano il Torneo de la Reubicacion 1 con i migliori della seconda divisione e così via (le divisioni nell’URBA sono 4 per un totale di oltre 80 club, nella seconda fase si formano il Top 14 e altri 4 tornei di riammissione). Naturalmente l’anno dopo i club del Top 14 + i primi 10 sui 16 della Reubicacion 1 formano di nuovo la prima divisione e così via…anche nel Torneo del Centro (di Cordoba) la fase finale è “el Grupo Super 12”, nel Torneo del Noroeste ad es. ci sono tre fasi: i migliori della prima fase formano il Super 8 del NOE, a sua volta i migliori 4 ancora formano un quadrangolare che è la Copa de Oro…poi c’è il Torneo del Interior che si gioca tra i migliori 32 club dell’interno (strutturati su due divisioni) in parallelo alle fasi finali dell’URBA Top 14…
            ops, ho sforato, torno agli spettatori dell’URBA (mi prende sempre la mano con il rugby argentino, posso risultare noioso)…il numero per una partita è relativo, dipende dal match, ci possono essere pochi spettatori (come una partita media della nostra Eccellenza) fino a migliaia di tifosi per una partita molto sentita, che può essere anche un “clasico” (come il “superclasico” tra CASI e SIC, i derby platensi, il match agguerrito tra Belgrano e Alumni, ecc)…ci sono però considerazioni da fare sul tifo rugbystico in Argentina (non solo nel caso specifico del rugby di Buenos Aires):
            – ovviamente anche se domina il calcio, la cultura ovale in Argentina è molto radicata così come quella per gli altri sport inglesi e di squadra in generale, quindi di gente che vede e che segue il rugby ce n’è…inoltre c’è molta informazione, per quanto riguarda l’URBA (che sicuramente è il torneo più importante) ci sono diversi siti adibiti, rubriche televisive, una rivista specifica bimestrale e ESPN trasmette tutte le partite della prima divisione, del Top 14 e della Reubicacion 1…
            – il rugby in Argentina ha una dimensione particolare (forse atipica), la maggior parte delle squadre di rugby non sono società a sè, ma fanno parte di polisportive in cui si fanno molti altri sport, fanno parte del CLUB, di un circolo ricreativo…di conseguenza i campi sono situati all’interno dei CLUB e a vedere la partita, oltre ai puri appassionati naturalmente, va anche parecchia gente del circolo, che magari ha i figli che all’interno fanno altre discipline, oppure che sono soci, semplici iscritti, ecc…in questo modo poi il rugby in Argentina si diffonde tra i più…quando si parla di squadre argentine si prende come riferimento la data di nascita del CLUB più che la fondazione della sezione ovale (ad es. il forte club dell’URBA dell’Hindù risale al 1919, ma la squadra di rugby è nata negli anni ’30 mi pare)…per questo molte squadre di rugby argentine hanno nomi curiosissimi (Natacion y Gymnasia, vale a dire “Nuoto e Ginnastica”, oppure nell’URBA milita il SITAS, “Sociedad Italiana de Tiro a Segno”)…
            – il tifo argentino è molto passionale, colorato, chiassoso…hanno ripreso queste caratteristche dal tifo calcistico e le hanno trasferite nel modo più bello nel rugby…nella maggior parte delle partite si vedranno gli “hinchas”, tifosi più caldi con tamburi, trombette, parrucche colorate, bandiere, facce pitturate, ogni CLUB ha i suoi hinchas dalle serie più alte a quelle più basse…insomma i tifosi caldi di rugby ce ne sono ovunque nel pianeta Ovalia, ma il fenomeno in Argentina è più caricato…
            Tutto questo per dire che il tifo in Argentina è molto particolare e si basa su diversi fattori…comunque, seppure il calcio la fa da padrona, il seguito rugbystico è notevole…ti posto gli highlights della festa e della gran quantità di pubblico che c’è stata a Ottobre dopo che il CUBA (Club Universitario de Buenos Aires) ha vinto, dopo 43 anni, il titolo dell’URBA battendo in finale l’Hindù (purtroppo il mio CASI non ce l’ha fatta, buttati fuori al barrage), giusto per farti un’idea:
            http://espndeportes.espn.go.com/videohub/video/clipDeportes?id=deportes:1939881

      • Stefo 3 Dicembre 2013, 15:04

        Occhio San che se non concordi e fai notare certe cose la gente si offende e ritiene che vuoi insegnare qualcosa perche’ pensi siano ignoranti 😉

        • kinky 3 Dicembre 2013, 15:31

          Permaloso!! Faccina che ride

        • San Isidro 3 Dicembre 2013, 15:47

          ma che devo insegnare?? tanto ogni volta che parlo di rugby argentino non mi si fila nessuno…a parte il buon mez…
          ps: Tucuman sabato campione provinciale! (ve ne frega qualcosa?)…

          • gsp 3 Dicembre 2013, 16:07

            dipende, offri una birra?

          • San Isidro 3 Dicembre 2013, 16:13

            va bene…birra per tutti!

          • gsp 3 Dicembre 2013, 16:41

            e vvvaaaaii!!! tucuman, Tucuman!

          • San Isidro 3 Dicembre 2013, 16:45

            ahahah…sei diventato tutt’un tratto un supporter de Las Naranjas!!!
            Io supporto sempre Las Aguilas (Buenos Aires)…
            Vamos!

          • ugotruffelli 3 Dicembre 2013, 18:28

            Il Vicepresidente della mio Municipio prima di fuggire in Europa causa dittatura viveva a San Isidro.. ed è inutile dire e praticava il rugby in bianco e nero…

          • San Isidro 3 Dicembre 2013, 20:12

            eheh, ugo, il glorioso CASI! la squadra che per giunta ha dato i colori alla (mia) Rugby Roma…comunque non è così scontato che uno di San Isidro abbia militato per il CASI…per non fare confusione distinguiamo l’intero partido di San Isidro, che è una delle numerose aree amministrative della Grande Buenos Aires, dalla municipalità di San Isidro, uno dei vari centri che formano il partido…il CASI ha sede proprio nella municipalità di San Isidro e gioca nella gloriosa “Catedral”…gli eterni rivali invece, los zanjeros del SIC giocano nella municipalità di Boulogne sur Mer…altro storico club del partido di San Isidro è il Pueyrredon…sempre a San Isidro c’è il collegio del Newman, ma la sede del circolo sportivo e della gloriosoa squadra di rugby è a Benavidez, nel partido del Tigre…
            comunque quest’anno è andata molto bene, peccato essere stati battuti proprio al barrage da quelli del SIC…vamos CASI siempre!!!

          • San Isidro 3 Dicembre 2013, 20:20

            ah, ugo, naturalmente dove poteva andare uno di Buenos Aires in Italia, se non nella tua zena? il legame tra Buenos Aires e i genovesi è troppo ombelicale…(penso alla Boca)…

  4. M. 3 Dicembre 2013, 09:30

    La triste conclusione è che con i soldi che girano in Francia e Inghilterra il resto del rugby europeo diventerà periferia della periferia…

  5. kinky 3 Dicembre 2013, 09:51

    Mi stupisco che facciamo dei paragoni con noi italiani. Il nostro movimento è un decimo (se non di meno) di quello francese con tutte le sue conseguenze.

    • mezeena10 3 Dicembre 2013, 10:05

      beh non son gli unici kinky..anche mirco bergamasco in una intervista ad un magazine ad ottobre ha dichiarato che “non vede differenze tra top 14 e eccellenza, le differenze son solo nella nostra testa”, dice!
      beata ingenuità 😉

      • ugotruffelli 3 Dicembre 2013, 10:21

        In una certa prospettiva son d’accordo nel dire che la differenza tra il rugby francese e quello italiano sia ANCHE “nella nostra testa”, ovvero nel pensare che in Francia hanno “un dono di Dio”. Vi sono enormi differenze di livello, qualità, partecipazione, seguito ecc… e non potremmo mai raggiungerle probabilmente. Ma se tutti lavoriamo con un obbiettivo COMUNE, possiamo fare molto per migliorare e aumentare il nostro status. Loro partivano meglio di noi, ma hanno lavorato TANTISSIMO per arrivare dove sono. Assieme. Noi siamo ancora spesso presi tra le beghe tra i campanili (vedi lombardia e veneto mondiali juniores ed anche il comportamento federale). Noi spesso con la scusa del “siamo ad un livello inferiore” lo prendiamo come un dato divino e non ci proviamo nemmeno… (ripeto che io sono un sostenitore fortissimo della presenza nostra nel Pro12). Le cose si cambiano, cambiandole non aspettando che chissà quale divinità faccia si che da un giorno all’altro si presentino 10.000 spettatori alle partite del Treviso così, per illuminazione.

        • ugotruffelli 3 Dicembre 2013, 10:24

          Ed è in questo contesto che bisogna leggere la storiella del “potenziale di 60 mln di persone”. Che dobbiamo andare a cercarli UNO PER UNO, non aspettare che vengano, e siccome sono 60 mln ne possono arrivare tanti. Siccome sono 60 mln ne possiamo ANDARE A CERCARE tanti.

          • mezeena10 3 Dicembre 2013, 12:51

            ugo è dal 2000 che si ripete sto triste mantra dei 60 milioni di possibili “utenti”..
            ormai non ci crede piu nessuno..quasi nessuno evidentemente!
            prima che “cercare” gente per giocare a rugby urge una rivoluzione culturale sportiva in italia..
            qui le 2 ore settimanali di educazione fisica (resteranno ancora per poco, tutto lo sport sarà demandato all’ attività privata!) son viste come un impiccio o come due ore di passatempo per sminchionare o giocare a calcetto! non esistono programmi ministeriali, non esistono strutture, non esiste la voglia e l’ intenzione di migliorare appena le cose..
            il resto è una normale e semplice conseguenza!

          • ugotruffelli 3 Dicembre 2013, 18:32

            Io so solo che nel mio Municipio l’ennesimo campo da calcio l’abbiamo assegnato ad una società di rugby, e diventerà un campo esclusivo per il rugby… il primo e l’unico in una parte di città di 66 mila abitanti.

          • mezeena10 3 Dicembre 2013, 19:48

            son contento per voi..noi ancora aspettiamo i fondi per l’ illuminazione del campo (sintetico riassegnato dopo l’ ennesimo fallimento di una società di calcio)..ci alleniamo con dei faretti posticci.
            il presidente federale 2 mesi fa in visita qui ha promesso per l’ ennesima volta il reperimento di sti benedetti fondi e lo sblocco del cantiere per completare club house e spalti (in base a non quali precisi accordi con società e comune)..
            chiaro ancora zero, niente, nulla!

          • mistral 4 Dicembre 2013, 11:00

            un euro a testa all’anno per 60 milioni di potenziali appassionati, et voilà… checcevò, una piccola catena di santantonio e il gioco è fatto… 😉

    • Emy 3 Dicembre 2013, 10:19

      Beh, considerando che siamo nel 6N insieme a loro, fare paragoni non è poi così stupefacente. Quello che è davvero stupefacente sono il numero di anni luce di distanza e che non si cerchi di imparare un po’ da loro come si potrebbe fare per prendere la stessa direzione. Sempre con le dovute proporzioni, certo, ma anche tenendo presente che sono dall’altra parte delle Alpi, non del mondo: come ha già scritto qualcuno qui sopra, un Top14-prodotto da 31 e fischia milioni di diritti tv all’anno non è caduto dal cielo.

      • Emy 3 Dicembre 2013, 10:21

        Pardon, da 65 milioni all’anno! Da 31 che erano.

      • kinky 3 Dicembre 2013, 12:38

        Vero quel che dici Emy, infatti molte volte dico che (attenzione molto virgolettato) che la differenza tra la nostra nazionale e la loro nazionale è molto meno evidente che tra il nostro movimento e il loro movimento!!

        • kinky 3 Dicembre 2013, 12:39

          Quindi è giustissimo paragonare i risultati delle due nazionali maggiori ma paragonare i due movimenti è quasi improponibile e roba da impallidire!!

        • Emy 3 Dicembre 2013, 12:46

          E’ verissimo. E, paradossalmente, non è un bene, perchè per questa differenza tra le nazionali non così accentuata, si finisce per non vedere (o meglio, per far finta di non vedere) quanto invece le differenze strutturali e tra i due movimenti sono abissali. E così la tecnica dello struzzo viene una bellezza.

          • gsp 3 Dicembre 2013, 13:00

            ma non e’ cosi’ accentuata perche’ hanno scelto un modello organizzativo diverso. ma se la Francia mette la nazionale al centro come fanno ad esempio in NZ, sono dello stesso livello. la nazionale Francese e’ una selezione stile calcistico, ed e’ conseguenza della forza del campionato.

            non e’ che volete la botte piena?

          • mistral 4 Dicembre 2013, 11:17

            la differenza tra francia e NZ è strutturale, giustissimo, e deriva da una visione diversa (direi culturale nel più alto significato del termine) di cosa rappresenti il rugby nelle due nazioni: al sud è una ragione di vita, di appartenenza sociale e di riconoscimento pubblico condiviso a livello nazionale, al nord un modo di esprimere attraverso un “gioco” alcuni valori, ma anche e contemporaneamente generare un rilevate business privato… credo sia in questo rapporto critico, (oggi molto sottolineato in francia, ma presente, anche se forse in modo meno rilevante, anche in inghilterra) tra settore privato rappresentato dalle leghe e pubblicistico dalle federazioni il vero nodo gordiano da sciogliere per individuare una trada sostenibile per il rugby del futuro… van benissimo le nazionali (e quindi le federazioni) per richiamare puntualmente grandi numeri e fare titoloni sui giornali, ma lo spettacolo permanente (ed i conseguenti diritti televisivi) lo creano i club… il bivio è sempre più marcato…

  6. gsp 3 Dicembre 2013, 12:48

    Secondo me troppi non hanno neanche la cognizione di quanto tempo ci vuole a cambiare queste cose. e l’illusione da Radio24 che ci siano le bacchette magiche in giro.

    poi capisco che gli errori negli anni siano stati innumerevoli e quindi si abbia poca fiducia, ma un po’ di realismo ci vuole.

    • Emy 3 Dicembre 2013, 15:09

      In realtà a me sembra che siamo tutti piuttosto realisti: nessuno ha detto che si vuole un campionato da 65 milioni all’anno di tv dall’oggi al domani, ma che bisognerebbe magari iniziare a far qualcosa per averne uno che vada in quella direzione, insieme al movimento tutto, e non si parla certo solo dei milioni della tv. No?
      Quindi, la seconda che hai detto.

      • gsp 3 Dicembre 2013, 15:39

        appunto, credere che si possa avere un campionato domestico anche vagamente competitivo e’ realistico?

  7. Giov 3 Dicembre 2013, 22:27

    @San Isidro.
    Belin!!! mi hai fatto un trattato sul Rugby Argentino. Grazie, è interessantissimo e bellissimi festeggiamenti. Fosse radicato qui come la avremmo gia’ vinto il 6N.
    Ora Cerco qualcosa su you tube…..E per quell’altro esiste solo…El River…tze, è proprio vero che chi ha il pane non ha i denti!!

    • San Isidro 4 Dicembre 2013, 03:16

      scusa, mi scappa sempre la mano…bravo, cerca, informati, appassionati, se ti serve qualche match in particolare posso postaretelo…
      quanto alla cultura del rugby che hanno lì ora capisci la differenza con la nostra…e, al di là che l’Italia all’Olimpico ha buttato al vento una partita che poteva benissimo vincere, fa riflettere che dei Pumas rimaneggiati (senza 10 giocatori importanti, tra infortunati e rilasciati ai club) e ben 9 giocatori del domestic nei 23 ci abbiano battuto…

      • Giov 4 Dicembre 2013, 14:44

        Certo. I Pumas sono l’espressione di un movomento, Non si pretende che per forza facciano da traino al movimento come succede in Italia.In proporzione E’ come se da noi a vedere una partita del 6N ci fossero non 65000 spettartori ma magari solo 40000, poi pero’ alla partita di cartello dell’eccellenza invece che 2500 persone ne fai 7/8000.

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L'avanti francese riparte dal club in cui è cresciuto dopo anni molto controversi

18 Aprile 2024 Emisfero Nord / Top 14
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Top 14: Tolone rinforza la mischia con due stelle inglesi

Kyle Sinckler e Lewis Ludlam sono destinati a lasciare la Premiership per una nuova avventura francese

30 Marzo 2024 Emisfero Nord / Top 14
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I numeri incredibili degli spettatori TV nel Top 14

Il match clou della diciannovesima giornata ha fatto registrare ascolti da record

27 Marzo 2024 Emisfero Nord / Top 14
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Irlanda: Joey Carbery da possibile erede di Sexton a “emigrato” in Francia

Le mancate convocazioni all'ultima Coppa del Mondo e al Sei Nazioni avrebbero spinto il giocatore a lasciare Munster per il Top 14

27 Marzo 2024 Emisfero Nord / Top 14