Marco Pastonesi ci regala una carrellata di motti fulminanti. Perché a volte la filosofia sta in mezzo a una risata
Il rugby e gli altri, lo sport in una battuta di spirito
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Alcool, pittura fresca, discorsi e panini da ko: quando il rugby fa autogol
Fallimenti, papere, disastri, gaffes, guai, disfatte ovali. Antologia di Marco Pastonesi
La Rugby World Cup 2011 raccontata da Marco Pastonesi
Settimo appuntamento con le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"
La Rugby World Cup 2007 raccontata da Marco Pastonesi
Continua il nostro viaggio attraverso la storia della Webb Ellis Cup con le letture della nostra prestigiosa firma
La Rugby World Cup 2003 raccontata da Marco Pastonesi
Quinto appuntamento le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"
La Rugby World Cup 1999 raccontata da Marco Pastonesi
Quando la Coppa del Mondo si trasformò da "teatro per eroi dilettanti, a palcoscenico per attori professionisti".
La Rugby World Cup 1995 raccontata da Marco Pastonesi
Terzo appuntamento con le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"
Ahahah…
Articolo geniale, ma ancor più geniale è ciò che c’è scritto nell’immagine…
Comunque in tema di boxe suggerisco anche le battute di Venticello e Tomas Milian all’intrepido pugile Michelotti…
huauahauahauahauahauah!!! 😀
si ma sul golf c’è questa di churchill
Golf is a good walk spoiled
ma manca pure il calcio allora ne aggiungo io una di Trapattoni che potrebbe essere adatta a ogni sport
“I giocatori sono liberi di fare quello che dico io”
poi un mio allenatore aveva aggiunto alla frase di de Cubertin
“L’importante è partecipare….avendo fatto il possibile per vincere”
un altro diceva invece che che
“L’importante è vincere perchè chi vince si diverte chi perde si rompe solo i c…i!”
ps nel cinema per la cronaca bisogna riportare per intero la famosa frase di Bluto
“Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l’abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare” altrimenti non ha senso
ma la migliore serie di battute della storia del cinema rimane
Inga: Werewolf!
Dr. Frankenstein: Werewolf?
Igor: There.
Dr. Frankenstein: What?
Igor: There, wolf. There, castle.
Dr. Frankenstein: Why are you talking that way?
Igor: I thought you wanted to.
Dr. Frankenstein: No, I don’t want to.
Igor: [shrugs] Suit yourself. I’m easy.
beh se per questo anche il nostro Castro una volta in un’intervista disse che seguiva molti sport, calcio, basket, ecc, ma non disse il rugby, allora il giornalista gli chiese perchè, e mi pare che rispose “no il rugby è troppo complicato, troppe regole”…
in italiano rende di più.
E’ il film che conosco a memoria (come tutta la serie di Peppone e Don Camillo) e che avrò visto ormai 30 volte.
In effetti lupo ululà castello ululì mi ha fatto sempre sbregare dalle risate… Ma come dimenticare la scena del treno quando alla stazione lascia la sua fidanzata…. O quando arriva e incontra aigor!! Tenga il bastone… Potrei fare qualcosa per la sua gobba… Quale gobba!!!!
…ed il morto di giornata…
..oppure il cervello A-B qualcosa…
o la scena di quando gli urla “stai attento potresti morire fulminato”
…oppure “ma questo è un malocchio! E questo cos’è?”
un vero e proprio must.
aspetti potrebbe essere pericoloso… vada avanti lei!…
frau blucher
hihihihihiihihihihiiiiii 😀
“Che lavoro schifoso!”
“Potrebbe essere peggio!”
“E cosa potrebbe essere peggio di cosi?”
“Potrebbe piovere…”
Allora avra’ un enorme schwanzstuck
vabbeh, allora al primo tentativo di rianimare la creatura:
dott: la scienza ci insegna ad accettare le nostre sconfitte come le nostre vittorie….con calma, dignità e classe
(si gira per andarsene, fa due passi poi si rigira e si getta sulla creatura prendendolo per il collo gridando)
dott: bastardo figlio di p…. perché non vivi?!?!
assistente: fermo dottore, così lo uccide!!!!
hai dimenticato aigor che dice “sisi, calma, dignità e classe…”
e comunque, Kat, sulla frase di De Coubertin è molto più vicina al reale la definizione data dal tuo allenatore.
Difatti lui non ha mai pronunciato la frase “l’importante è partecipare”, ma affermò che non importava il risultato, quanto aver dato il massimo possibile nello svolgimento della gara; se poi c’è uno più bravo è giusto vinca lui. Somiglia molto a quanto normalmente si riassume, ma non ha proprio lo stesso significato.
Me ne è venuta in mente un altra sempre del mio allenatore
“zogar a rugby xe come far l’amore te devi pesar prima alla felicità dei toi comagni… Ma vialtri vardè i altri zogar, quindi vialtri no sè zogatori! Xe vardoni!” mi spiace se qualcuno si lamenterà chè è un altro post scritto in veneto ma non rende così bene in italiano
Era un pò alterato quella volta…. Ma che ridere ripensarci oggi
Oscar Wilde disse “Il..Rugby? E’ il modo migliore di togliere 30 energumeni dal centro della città il sabato pomeriggio!!”
si sa che il buon vecchio oscar era ghiotto del pesce
Giovanni però non c’è miglior partita di tennis di questa…
Beh due stili e due tipi di comicità molto differenti. Tati era essenzialmente un mimo che, con le sole movenze corporee, parodiava le attività umane più disparate. Su internet si trovano vari filmati suoi d’epoca.
beh, questa è storica…
sempre in tema morettiano: