La proposta di Franco Tonni: Eccellenza a 8 e più comunicazione

Meno club e maggiori contributi per ognuno la ricetta dell’ex dg di Viadana e Aironi

COMMENTI DEI LETTORI
  1. San Isidro 6 Agosto 2013, 11:27

    Tutto interessante, ma tanto queste idee non influenzeranno minimamente quelli della FIR. Eccelleza a 8? Tanto la vogliono fare a 10 e così sarà…lega di club? La FIR farà di tutto per ostacolarne la nascità…quindi tutti questi rimangono bei progetti che non avranno realizzazione, perchè chi decide è l’organo FIR e le idee dei dirigenti di club contano come il due coppe quando a briscola regna bastoni, è così.

  2. Maury7 6 Agosto 2013, 11:31

    Mancanza di comunicazione tra FIR e club ? Ahi voglia se manca la comunicazione,ho mandato una E-mail ad aprile,siamo ad agosto e nessuno si è degnato di rispondere

  3. gsp 6 Agosto 2013, 11:38

    avesse detto che ‘leccellenza alza il livello perche’ i giocatori piu’ capaci sono meno spalmati (ma significa anche meno probabilita’ di emergere) ci poteva anche stare.

    ma non mi e’ davvero chiaro come aiuterebbe l’identita’ e soprattutto l’economia dei club. a meno che non si parli di contributi della federazione ed allora li’ siamo di nuovo al punto di partenza.

  4. crosby 6 Agosto 2013, 11:58

    Forse forse se Munari attuale DG della Benetton e Tonni DG al tempo degli Aironi dicono la stessa cosa (Eccellenza a 8) forse bisognerebbe ascoltarli.
    Se anche i dirigenti e staff delle Zebre se ne escono con la stessa idea ovvero quella di restringere il campionato appena sotto la Celtic per migliorarne la qualità del parco giocatori, allora forse in FIR recepiscono il messaggio…
    Io sarei addirittura, come altri qui, per un campionato da 6 dove ogni squadra gioca 2 volte in casa e 2 volte in trasferta contro ogni avversaria (20 giornate regolari). Una sola retrocessione. Le prime 4 sarebbero forse più attrezzate per la Amlin Cup e la quinta se ne sta salva e tranquilla.
    Fideiussione richiesta 250.000 euro/l’anno.
    Quest’anno sarebbero partiti Mogliano/Prato/Viadana/Calvisano/Petrarca/Rovigo.
    Prato non ce la fa? Dentro la settima (Fiamme oro o Lazio, non ricordo…).
    6 squadre x rose da 30 giocatori = 180 forse 200 giocatori.
    200 giocatori che potrebbero essere la base da cui attingere.
    Oggi le rose dell’Eccellenza in totale sfiorano i 400 giocatori…quanti di questi hanno fatto da permit lo scorso anno???
    Io ricordo Giusti/Sutto/Vilk per Treviso…Castagnoli/Bacchetti per le Zebre ma magari sono anche il doppio…appena 5 forse 10 su totali 400…pochini…

    • Hullalla 6 Agosto 2013, 12:27

      Eccellenza a due…

    • rugbybattipaglia 6 Agosto 2013, 13:23

      Quoto totalmente quello che dici.alzerebbe il livello qualitativo distribuirebbe meglio soldi e giocatori.ridurevbbe anche i costi per i club. Questo però dovrebbe portare anche una riforma della A

    • 6nazioni 7 Agosto 2013, 21:39

      con 6 club e’ un campionato amatoriale….
      2 club in pro12 70/80 giocatori quanti giocano in nazionale?
      che discorsi sono.
      l’unica cosa sensata che la fir ha deciso negli ultimi 20 anni e’ un
      campionato x 10 club.

  5. Ricc RO 6 Agosto 2013, 11:59

    Mah…A parlare se fa presto: pì difìzile xe el resto!

    • crosby 6 Agosto 2013, 12:14

      Chiaro che ci vorrebbe coraggio e scelte forti!
      Noi a parte il 6 nazioni (soldi dai diritti tv, stadio pieno e qualche vittoria) e la Benetton che si difende in Celtic (sia come pubblico sia come risultati, non splende ma non sfigura)….il resto e’ da metterci una bomba sopra.
      Non per distruggere e basta, ma per ricostruire con intelligenza e con un programma a media-lunga scadenza…(senza cambiare le regole ogni 12 mesi…)

  6. Rabbidaniel 6 Agosto 2013, 12:25

    Piano piano l’idea dell’Eccellenza a 8 sta convincendo molte persone. Contestualmente bisognerebbe riformulare una A a 8 max 10. Ci sono chiari fattori di sostenibilità economica e tecnica. Il punto si farà quando finalmente sapremo che ne sarà del Pro12, ma c’è bisogno di una scelta decisa.

    • gsp 6 Agosto 2013, 12:48

      rabbi, quale sarebbe la sostenibilita’ economica?

      • Rabbidaniel 6 Agosto 2013, 13:04

        Ti pare che un’Eccellenza a 10 squadre, per come è strutturata ora, abbia molto senso? Il discorso di Tonni sulla redistribuzione non è così compato in aria. Soprattutto se lo leghi a una riforma radicale della A che, a mio avviso, è un problema ancora più grosso. Ma, come ho scritto, bisogna aspettare il capitolo Pro12 per capire come agire.

        • gsp 6 Agosto 2013, 13:11

          Rabbi, io ti facevo una domanda in assoluta onesta’ e pronto a capire. io non riesco a capire perche’ una eccellenza ad 8 riaccende le economia dei club.

          • Rabbidaniel 6 Agosto 2013, 13:18

            gsp ti rispondo senza polemiche e non pensando che l’idea che ho io sia una panacea. In ogni caso, tra fallimenti, autoretrocessioni, lodi, arbitrati, cambiamenti di denominazione e così via mia pare che la storia recente dell’Eccellenza non sia così virtuosa. L’alto livello domestico è di 8 squadre, e non è così assurdo dire che sarebbe più facile e incisivo redistribuire risorse. Il mio discorso si amplia anche alla A, che a mio avviso è la vera assurdità quanto a formula. Una A a 8-10 squadre raccoglierebbe le “peggiori” squadre di eccellenza e le migliori di A, sarebbe economicamente più sostenibile e tecnicamente più omogenea.

          • gsp 6 Agosto 2013, 13:39

            @rabbi, figurati, la panacea non ce l’ha nessuno.

            e’ vero che ci sono state parecchie rogne in eccellenza, ma hanno riguardato tanto le squadre di vertice (Calvisano, Prato)quanto quelle in basso. e quindi per me il problema rimane.

            se fosse vero che uno sponsor si trasferisce da l’aquila a roma, o anche da rovigo a padova. ma la maggior parte degli sponsor d’eccellenza sono cosi’ localizzati che difficilmente si spostano. quindi in realta’ riduci le possibilita’ per sponsor che vogliono investire.

            forse si alza il livello medio, ma tra 10 e 8 io non penso la differenza sara’ drammatica, anzi si riducono i posti per giocatori.

            io vorrei solo che se un presidente d’eccellenza dice che dal punto di vista economico sarebbe meglio magari si basasse su uno studio o su fatti.

        • San Isidro 6 Agosto 2013, 13:16

          Rabbi, quello che dici ha senso, ma la FIR tanto ha stabilito che l’Eccellenza si farà a 10 e di riforme sulla A non se ne è mai parlato, almeno in federazione…anche se resteremo in Pro 12 credo proprio che il nostro domestic non cambierà la sua formula…

          • Rabbidaniel 6 Agosto 2013, 13:32

            Quando cominceranno a esserci numerosi default e numerose autoretrocessioni in A (con squadre subentranti che magari fanno un anno poi saltano), allora sarà troppo tardi. Sulla A non si dice nulla perché la FIR non vuole scontentare le società, per le quali è imporntante fregiarsi della partecipazione alla seconda serie. Ma d’altronde ti pare che il nostro movimento abbia brillato in programmazione negli ultimi anni?

    • sturginho 6 Agosto 2013, 12:52

      Mi piace l’idea di avere eccelenza e A con 8 squadre, a fine stagione invece di fare i playoff si puo fare un mini 6N con le prime 6 squadre per decidere chi va in finale, poi gli ultimi due classificate in eccelenza e le prime 4 di A fanno la stessa cosa per decidere chi andra in eccelenza

    • Machete 6 Agosto 2013, 13:15

      tutto come al solito dipende da che fine facciamo con il pro12……..eccellenza a 8 sarebbe il minimo…..poi A e B che devono sparire…..tanto non servono a nulla e hanno costi importanti per realtà dilettantistiche al 100%…….tanto vale fare dei gironi regionali

  7. ginomonza 6 Agosto 2013, 12:26

    100% concordo

  8. flaminio4 6 Agosto 2013, 13:53

    Personalmente ritengo che arriveremo a dire fra 5 anni che e’ stato un fallimento pagato 24 m di euro il pro12.Per questo un forte super 8 sarà la soluzione.

    • Rabbidaniel 6 Agosto 2013, 13:57

      Mah, fallimento, dipende da che angolazione guardi. TV si sta ritagliando uno spazio più che onorevole con giocatori cresciuti molto. Purtroppo non c’è stata, per fattori noti e che non sto a elencare, una seconda realtà in grado di fare lo stesso. Dal punto di vista tecnico il bilancio del Pro12 è positivo e credo che sarebbe davvero arduo creare un domestic tanto competitivo e ugualmente impegnativo.

      • malpensante 6 Agosto 2013, 14:29

        Io credo che il nodo gordiano sia il proseguimento o meno della Celtic. Non solo se ci dovessero metter fuori (ma non credo, che come tutti i chiacchieroni, prima si fanno i proclami e poi si paga e zitti) ma proprio come sostenibilità in sé. Manca tutto, dopo tre anni: pubblico, tv, sponsor, giocatori, sta su decorosamente Treviso per San Luciano e ci costa un botto di soldi. La franchigia di sviluppo fa ridere, anzi piangere: 8-9 milioni, meno di 1 al rugby di base. Ma in ogni caso sono d’accordo con Rabbi sul principio che la riforma dei campionati debba partire dal fondo. Che poi ci sia un super 8/10, pro o meno, dipende dalla Celtic, ma va ridotta drasticamente la A, e “regionalizzato” il resto. In compenso dovrebbe crescere il livello e l’importanza anche economica dei campionati giovanili, under 16 e under 18: per me l’under 20 è già un discorso di elite e selezione, e non di base.

      • gsp 6 Agosto 2013, 15:12

        un obbiettivo e’ stato raggiunto. ovvero il miglioramento della nazionale, della competitivita’ della nazionale e dei singoli giocatori, ed un posto dove permettere a giocatori vecchi, giovani ed anche prospetti da naturalizzare di giocare ad alto livello ed a livello professionsitico. ed e’ esattamente la ragione primaria per cui e’ stata fatta la celtic e penso sia fuor di dubbio.

        pero’ sono daccordo con mal che ci vuole un dibattito maturo se questi risultati rispecchino gli investimenti, e se vale la pena spenderli a discapito della formazione. e se si accetta che era meglio spenderli sulla formazione e non fare la celtic, bisogna accettare una nazionale meno competitiva per i prossimi 10/20 anni SE facciamo bene il progetto di formazione e scoppole senza lagne nelle coppe europee finche’ ci terranno. con l’opportunita’ realistica che mancando la competitivita’ internazionale finiscano anche i soldi internazionali.

        per me lo sperpero totale sarebbe dirigere questi soldi verso l’eccellenza, che non puo’ ne’ formare a dovere ne’ garantire l’alto livello.

  9. dagniele 6 Agosto 2013, 14:26

    ..Franco Tonni ?? ma quel Franco Tonni ??? proprio quello ???
    no dai magari parlamo di un altro Franco Tonni non è quel Franco Tonni…
    Franco Tonni è contrario alla Celtic , Franco Tonni vuole l’autonomia delle squadre dalla FIR , Franco Tonni vuole il professionismo delle squadre italiane ,Franco Tonni è che quello che la Celtic è un campionato con meno visibilità di quello italiano, dai è uno che si chiama uguale , magari è un parente… non quello il Franco Tonni che rilasciava interviste a giornali e siti di rugby nel 2008….

    http://www.solorugby.org/la-ricetta-del-viadana-no-alla-celtic-si-ai-pro-.htm

    maledetti troll direbbe qualcuno…

    • flaminio4 6 Agosto 2013, 15:03

      Ho letto quell ‘articolo di anni fa e non mi pare tanto distante da quello che Tonni ha dichiarato al Gazzettino.Anzi mi pare in linea

  10. San Isidro 6 Agosto 2013, 14:36

    Vorrei fare un paragone con i Paesi celtici, i nostri concorrenti in Pro 12. In Galles, Scozia e Irlanda hanno investito tutto sul professionismo legato alle franchigie e alla formazione di base…i loro campionati sono a livello semi-pro, adesso non so esattamente come possano essere paragonati i loro club della prima divisione alla nostra Eccellenza, ma penso che, almeno per le nostre squadre di media-bassa classifica il livello sia lo stesso, e poi, quanto a skills individuali credo che loro siano messi un pò meglio…
    A me non dispiacerebbe un’Eccellenza a 8 e una serie A a 8, ma penso che si debba imboccare una direzione precisa: se vogliano mantere il professionismo (due franchigie di Pro12) dobbiamo evitare di mantere un campionato pro interno (che è pro solo per noi), le altre celtiche non lo fanno, e hanno più mezzi di noi (in termini di profondità del movimento, qualità e strutture), e perchè dobbiamo farlo noi?
    Rimanere in Pro 12 per noi è fondamentale, la qualità della nostra nazionale si è molto alzata fin da quando facciamo questo torneo…la Pro12 è funzionale a far progredire la qualità dei nostri migliori giocatori…in questo modo anche l’Eccellenza ne guadagna, certo non è più al livello del vecchio Super 10, ma permette a molti giovani di emergere e, viceversa, la qualità si alza con tutti quei giocatori che hanno militato poco in Pro12 (magari solo una o due stagioni) che rientrano nel domestic più preparati anche perchè, per quanto se ne possa dire sulle Zebre, il livello, i ritmi e il modo di allenarsi sono completamenti altri…
    Parallelamente al professionismo si dovrebbe investire nella base con un’equa distribuzione delle risorse…a me non dispiacerebbe avere un campionato più amatoriale di quello che c’è adesso, a patto che ci siano una base e un movimento giovanile migliori e più forti di quelli attuali…

    • Hullalla 6 Agosto 2013, 15:19

      In Scozia il campionato nazionale e’ ad un livello tra la A1 e la A2 di dieci anni fa in Italia (la A1 e A2 di oggi in Italia non li conosco poiu’…).
      Io in Italia ho giocato al massimo in serie B, e (ben allenato) avrei potuto giocare con la squadra che ha vinto il campionato nazionale Scozzese.

      Bisogna pero’ dire che ci sono alcuni giocatori buoni in quasi tutte le squadre di prima divisione nazionale, che si allenano regolarmente con le franchigie piu’ vicine e giocano una manciata di partite all’anno come permit players. Ci sono pero’ anche molti equiparati e oriundi. Veramente molti.

      Sara’ anche per la bassa popolazione, ma col calare del livello della divisione, il livello di gioco cala molto rapidamente. Il ventesimo/trentesimo club Scozzese probabilmente non riuscirebbe a salvarsi nel girone di B Veneto (sempre di dieci anni fa).

    • Machete 6 Agosto 2013, 15:29

      San il problema è fare una scelta…. o Pro12 o Eccellenza…..tutte e due non si possono fare….se si decide di restare in Celtic si prenda una decisione definitiva e si elimini questo ibrido che è il campionato italiano e si sostituisca magari con campionati regionali totalmente dilettantistici…..investendo poi i soldi in formazione dei giovani……in accademie delle celtiche…..nello sviluppo della base….
      eccellenza a 8 o 10 squadre….riforma della serie A
      (secondo me inutile)….sono falsi problemi……pensiamo davvero che se raggruppiano i giocatori le nostre squadre saranno più competitive in CC per esempio…..i nostri giocatori giocatori avrebbero un ritmo sempre più basso di una francese inglese o celtica…..c’è poco da fare!!

      • San Isidro 6 Agosto 2013, 15:45

        @Machete ma è il punto che ho detto anch’io, un torneo di ibrido livello come l’Eccellenza dovrebbe essere soppiantato da campionati più amatoriali e si dovrebbe dare un’incentivazione maggiore all’alto livello (franchigie di Pro 12) e rugby di base…

  11. flaminio4 6 Agosto 2013, 15:39

    Parole sante e mi pare che lo spunto dell’intervista che ho letto per intero vada nella direzione di eliminare il pro12 e dare soldi a 8 club che abbiano da parte loro strutture e possibilità di budget.

  12. eze 6 Agosto 2013, 15:50

    1) BenettoNazionale che disputa il campionato inglese (6 milioni Fir) 35 giocatori da nazionale
    2) Eccellenza ad 8 squadre – regular season 14 partite e final season 6 partite (6 milioni Fir) 10 giocatori da nazionale
    3) settore giovanile con campionato Under20 delle 8 d’eccellenza e centri di formazione regionale (6 milioni Fir)

    • gsp 6 Agosto 2013, 15:55

      una squadra non basta per fare l’alto livello e la nazionale d’alto livello.

      • eze 6 Agosto 2013, 16:01

        …certo a parma non resterebbe più nulla ne le zebre e nemmeno l’accademia. I 10 milioni risparmiati saranno spesi meglio altrove.

        • gsp 6 Agosto 2013, 16:10

          ed allora proponi che sia rimossa da parma e spostata altrove. ma e’ sotto gli occhi di tutti che una squadra non basta.

    • Machete 6 Agosto 2013, 15:59

      una squadra pro non basta e i soldi per l’eccellenza sono sprecati

      • flaminio4 6 Agosto 2013, 16:40

        Facciamo così,le 2 ,zebre a Parma e tv tornano in eccellenza,lasciamo andare tutti quelli che possono avere contrattiall’estero,un super8 italiano con i famigerati DAT di Munari in azione e prendiamo quel che possiamo.Tanto cambierà niente di niente, con quei 3-4 scappati di casa di allenatori che abbiamo in Italia ed quei 60-giocatori che Sono in CL,buoni si e no per l’eccellenza,dove vuoi andare.Almeno preserviamo un minimo di futuro per i piccolini

  13. kinky 6 Agosto 2013, 16:39

    Il ragionamento di un campionato a 8 squadre non fa una piega, il livello per forza di cose si alza. Poi per quanto riguarda il discorso delle finanze per i club purtroppo il ragionamento da fare è di tutt’altro tipo: deve ritornare a tirare bene l’economia reale e quando questo avverrà vedrete che con il solito sistema di sponosprizzazione (per abbattere gli utilti della aziende…diciamola così) i soldini ritornano nei club di rugby!!

  14. San Isidro 6 Agosto 2013, 17:01

    In merito al mio commento di sopra, ecco come penserei ad una nuova ristrutturazione del nostro domestic parallelamente alla nostra partecipazione in Pro 12:
    – creare tre unions autonome che lavorino sul territorio, una per il centro-sud (comprese le isole), una per il nord-ovest (compresa l’Emilia-Romagna) e una per il nord-est (il Triveneto)
    – ogni union struttura i propri campionati su più divisioni
    – il massimo campionato di ogni union si fa a 8 squadre: Eccellenza Cento-Sud, Eccellenza Nord-Ovest ed Eccellenza Nord-est
    – la formula dei vari campionati si fa a due fasi
    – nella prima fase ogni squadra del suo girone incontra l’altra in andata e ritorno, in questo modo i costi per le trasferte si riducono perchè le partite fuori casa sono limitate ad un territorio cricoscritto
    – via alla seconda fase: inizia un Super 10 a livello nazionale che si gioca in gara secca per un totale di nove giornate + play-off. Al Super 10 accedono le prime 3 di ogni girone territoriale di Eccellenza, per l’accesso ad un ultimo posto per il Super 10 si giocano dei play-off in gara secca tra le quarte dei tre gironi e la migliore quinta
    – le squadre dei tre gironi che non accedono al Super 10 formano un nuovo torneo sempre all’interno della union rispettiva con le squadre meglio classificate della loro categoria inferiore…ad es. le prime 3 dell’Eccellenza Nord-Ovest vanno al Super 10, le restanti 5 assieme alle prime 3 del girone della serie inferiore della union Nord-Ovest riformano un nuovo torneo da 8 da giocarsi in gara secca dove in palio c’è il titolo della union…l’anno seguente i migliori 5 club classificati del girone assieme a i 3 che tornano dal Super 10 ricompongono l’Eccellenza Nord-Ovest…
    – ovviamente meno budget per le squadre dei 3 gironi d’Eccellenza e + incentivi per il rugby di base e la formazione. Ogni union dovrebbe pubblicizzare al massimo i propri campionati e lavorare molto per la diffusione del rugby all’interno del loro territorio
    – per ogni union ci dovrebbe essere una rispettiva franchigia celtica: Zebre per il Nord-Ovest, Treviso, o I Dogi, per il Nord-Est e poi per la terza da collegare al Centro-Sud (I Lupi? I Pretoriani?) bisogna lavorare negli anni, ma occorre lavorare bene. Naturalmente ogni union dovrebbe avere un’accademy giovanile collegata alla franchigia celtica (nel caso del Centro-Sud in assenza della terza franchigia ci sarà solo l’accademy)
    Giusto per fantasticare (come se fino adesso non avessi fatto altro) ecco i tre gironi se venissero fatti adesso:
    – Centro-Sud: Lazio, FF.OO, Capitolina, CUS Firenze, Prato, L’Aquila, Amatori Capoterra e Amatori Alghero
    – Nord-Ovest: Pro-Recco, Viadana, Brescia, Calvisano, Lyons Piacenza, Crociati (nell’ipotesi di non fallimento), Reggio e Romagna
    – Nord-Est: San Donà, Rovigo, Petrarca, Rubano, Mogliano, CUS Verona, Valpolicella e Udine
    Chi andrà al Super 10?
    Ragazzi lo so, il caldo romano mi fa male…
    Sono comunque pronto a critiche, accuse, revisioni, dibattiti e controrisposte che mi riportino sul pianeta Terra…

    • Katmandu 6 Agosto 2013, 19:03

      San se rimane come dici tu semi pro potrebbe essere una soluzione intrigante il problema rimane che fino a quando non ci saráuna ripresa dell’economia qualunque soluzione sarà, per citare un mario a caso, lacrime e sangue
      Comunque per me eccellenza a 6-8 squadre e serie a con die gironi di 8-10 squadre fuori dalla CC e stop

    • mezeena10 14 Agosto 2013, 14:45

      interessante san! lavorandoci su non è poi tanto “fantasiosa” come detto..a me piace per quel che puo contare!

  15. maz74 6 Agosto 2013, 17:01

    Se persone come Munari e Tonni, che conoscono il rugby italiano come nessun altro, trovano migliore un campionato ad 8 un motivi ci sarà? Sono gli unici due manager che si sono confrontati con il professionismo vero (Celtic) ed hanno sicuramente appreso soluzioni che altri paesi più quotati stanno adottando da tempo. Se andiamo a vedere l’ultimo campionato di eccellenza, questo era ristretto di fatto a due campionati diversi (Viadana,Prato,Calvisano,Mogliano,Rovigo e Padova) per la lotta ai playoff e poi un altro campionato per la retrocessione. Di fatto abbiamo assistito ad un campionato a 6 squadre e perciò è meglio un campionato ad 8 con un po’ più di soldi (si passerebbe da 150.000 € a 250.000 per squadra con i contributi attuali) e sicuramente il livello si alzerebbe dato che le squadre potrebbero pescare meglio nell’ambito nazionale (meno posti = più qualità). Se veramente la FIR volesse far crescere il movimento allora dovrebbe approvare un campionato ad 8 con il contributo di 500.000 per ogni squadra (i soldi ci sono) e fare un rinnovamento importante nelle serie minori (creando anche campionati territoriali che portino ad un playoff nazionale).

    • gsp 6 Agosto 2013, 17:21

      maz che conoscono il rugby italiano come nessun altro e’ possibile. ma dubito abbiano appreso queste soluzioni dall’estero dal momento che nessuno in celtic ha un campionato domestico come l’eccellenza. anzi hanno proprio deciso di mantenere l’aspetto tecnico del torneo ma riducendo le risorse.

      500000 (da aggiungere a contributi gia’ presenti) per squadra sembrano soldi importanti ma andrebbero a coprire debiti progressi e terrebbero in vita un campionato che gia’ si dimostra non sostenibile.

      poi c’e’ da capire che s’intende per movimento. l’eccellenza e’ una parte importante, ma non ‘e ne’ il movimento, ne’ la base. e se la riduci ad 10 vuol dire che riduci anche il movimento.

      • ginomonza 7 Agosto 2013, 17:41

        gsp,
        ma è proprio perchè è così ora, che il campionato è non sostenibile.
        Avevamo super 10 ovvero 10 squadre poi è arrivata la CL e abbiamo una eccellenza a 12 squadre ovvero 14 teams in totale.
        Questo è il problema perchè il nostro movimento non è quello francese.
        Con o Senza CL eccellenza a 8 squadre non di più perchè non ci sono gli sghei e struttura adeguata piaccia o non piaccia.
        Poi fare appello a Malagò se il Gavazzi continua a non fare niente.

  16. AK-47 6 Agosto 2013, 19:08

    Ma se copiassimo dal l’emisfero sud?? Un super 10 rilegato a campionato nazionale delle province, da cui estrarre 3-4 franchigie che affrontino un campionato europeo??? Al sud funziona. Forse copiando si cresce.

    • San Isidro 6 Agosto 2013, 19:30

      ma la questione delle province è confinata solo ad alcune nazioni: SA e NZ in particolare, dove lì il livello club è separato da quello delle province…in Australia però questo sistema non esiste…in Argentina ad esempio le province si formano selezionando i migliori giocatori dei club locali per fare il Campeonato Argentino (il campionato provinciale argentino) che dura poco tempo…anche nel Sud Pacifico alle Fiji e alle Samoa i team semi-pro sono a carattere provinciale…venendo da noi, le province irlandesi e i distretti scozzesi esistono fin dalla notte dei tempi…dietro alle province c’è una storia e una tradizione molto forte, ultrasecolare se vuoi, un attaccamento territoriale ad una union specifica, quindi le province non si possono creare così di punto in bianco…lo si è visto in Galles lo stravolgimento che le nuove franchigie hanno portato al rugby gallese che era un rugby che viveva solo di club così come quello francese, inglese, argentino, australiano e se vuoi anche il nostro…non sono d’accordo con un sistema “provinciale” in Italia…

    • San Isidro 6 Agosto 2013, 19:31

      ps: dal nick evinco che sei un utente pacifico…scherzo eh…

  17. maz74 6 Agosto 2013, 20:38

    Gsp la mia idea prevede di spendere meglio i soldi federali e dare respiro ai club 8 dell’eccellenza permetterebbe di lavorare meglio ed ovviare all’ indubbio problema di reperire soldi da sponsors in questa forte crisi economica. Poi ci vorrebbe un rimodellamento di tutte le categorie dalla a alla c con campionati territoriali e solo i migliori che poi si giochino l’eccellenza. 8 club che lavorano per le due celtiche e con un premio di formazione (200.000 €) per ogni atleta chiamato nelle celtiche o in nazionale.

    • gsp 7 Agosto 2013, 11:13

      sul premio formazione sono assolutamente daccordo. i giocatori dovrebbero diventare la moneta del sistema rugbistico italiano.

      Pero’ se gia’ fai la celtic, piu’ 500000 per 8 squadre, piu’ 200000 di giocatore finisce che si spende tutto come sempre sull’alto e medio livello e niente sulla base. e non e’ detto che i soldi bastino.

      ho dubbi che 500000 all’eccellenza non siano spesi per altro che coprire debiti e qualche straniero. e soprattutto allungano la fase di dipendenza dell’eccellenza che invece andrebbe accorciata.

  18. Monello 7 Agosto 2013, 10:48

    Eccellenza ad un numero di squadre sempre inferiore?
    Sarebbe un campionato sempre più destinato a “pochi intimi”. I giocatori di alto livello non si formano solo in eccellenza, si formano molto prima.
    Servono interventi che partono dal basso, è il vivaio che deve crescere attraverso una scrupolosa formazione di tecnici ed arbitri, di “reclutazione” dalle scuole e da tutte quelle attività che portano giovani sui campi.
    Qualunque giocatore cresce attraverso il confronto con chi è più preparato, riducendo il numero di club in eccellenza si ridurrebbe la possiblità per i giovani di scendere nel campo dell’alto livello.
    Chi vuole un campionato sempre più corto forse cerca più fondi dalla FIR?
    Sono perplesso difronte a queste proposte, occorre far crescere i club minori, occorre investire sui centri di formazione appena creati; accentrando l’attenzione su sempre meno club cosa si crea? competizione o ststus?

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Serie A Elite, il derby del Po tra Viadana e Colorno inaugura i playoff

Dichiarazioni e probabili formazioni del match di sabato, poi la domenica con Rovigo-Mogliano

26 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
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Serie A Elite: in vendita i biglietti per la finale scudetto del 2 giugno a Parma

Tutte le informazioni sulla finalissima del massimo campionato italiano

25 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
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Serie A Elite: il calendario e le date delle partite dei playoff

Tre giornate per decidere le due finaliste che si giocheranno lo scudetto: ecco il programma

17 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
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Serie A Elite: i Club valutano azioni di protesta contro lo spostamento della finale

Nel comunicato non si esclude nemmeno che "la finale non potrà essere disputata"

17 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
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Rovigo, coach Lodi coi piedi per terra: “Non siamo i favoriti, Petrarca la più forte”

Il tecnico dei campioni d'Italia in carica tiene alta l'attenzione e non fa proclami: "Pensiamo al Mogliano e basta"

16 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
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Serie A Elite, il primato di Viadana rompe il duopolio Rovigo-Petrarca

Ecco il calendario dei playoff, per decidere quali squadre si giocheranno lo scudetto

15 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite