Tutti i soldi della FIR: un’analisi comparata dei bilanci 2010-2013

Un documento che circola da un paio di settimane tra le società, un’analisi approfondita degli ultimi quattro esercizi

COMMENTI DEI LETTORI
  1. M. 11 Luglio 2013, 09:02

    La sproporzione tra quanto si spende per la nazionale e il resto del movimento è eclatante e secondo me aumenterà ancora di più copo il progetto 41 accademie.

  2. steve 11 Luglio 2013, 09:39

    Cose già conosciute. Praticamente la F.I.R. vuole prendersi in carico personalemte la formazione dei giocatori del domani, lasciando alle società (più o meno storiche) gli “scarti” per il campionato domestico e il reclutamento in età pre-Accademia. “A mi pare ‘na strunzada” dicevo quello.

    • gsp 11 Luglio 2013, 10:55

      Steve, oggettivamente lasciare la formazione solo alle societá non basta e non andava. Alla fine dell’era bbz mancavano 9,10, estremi, Ali. E tutti chiedevano alla FIR di fare qualcosa.

      Poi è evidente che il modello fir attuale è criticabile e va migliorato di molto.

      • gian 11 Luglio 2013, 11:58

        gsp, una cosa sono alcune accademie per sviluppare i talenti o migliorare gli skills, una cosa è basare la crescita degli atleti dai 15 anni in poi (discutibile se un talento a 15 anni lo sarà anche a 20 o se un giocatore decente a 15 non possa mai diventare un campione a 20, ma questo è un altro discorso) per un programma mirato alla costruzione di una settantina di pro lasciando ai club le briciole o, meglio, le macerie di questa scelta da gestire giusto per passione.
        ti faccio un esempio, tutti si lamentavano che in italia non esistevano 10, si è messa la regola, discutibilissima, che il MA dovesse essere di scuola italiana ed improvvisamente sono apparsi dal nulla 5/6 buoni ragazzi su cui si potrebbe lavorare, è pur vero che alcuni di essi sono passati per le accademie esistenti, e ben vengano come dicevo all’inizio dei centri di miglioramento/perfezionamento, ma non tutti hanno fatto quel percorso, vuoi vedere che i club, forse, non lavorano così male e che investendo sulla preparazione dei tecnici e dei dirigenti si potrebbero, forse, ottenere gli stessi risultati della “statalizzazione” dei pro?

        • gsp 11 Luglio 2013, 13:37

          gian, sono daccordo al 100% (non volgio dire 110 senno’ poi faccio la figura di Wayne Rooney).

          Io la regola del 10 in eccellenza l’ho accolta con gioia sin dall’inizio e penso che sia un errore eliminarla.

          e sono daccordo con te che forse il lavoro non era cosi’ male come si credeva. ma il problema e’ estatamente quello. Ci sono problemi con la materia prima(i giocatori) in termini proprio di qualita’ atletica e mentali, ci sono problemi con i formatori, ci sono problemi con i tecnici, ci sono problemi con molti che non lavorano nelle societa’ che certi giocatori come 10 e 12 non sanno ricnoscerli, allenarli e metterli nelle condizioni di giocare. non ce l’ha neanche treviso, figurarsi gli altri.

          le accademie ci sono proprio perche’ nel breve periodo e’ piu’ facile accentrare i giocatori intorno a strutture fatta da gente preparata e competente. e poi magari usi le stesse strutture anche per formare i tecnici.

          l’obbiettivo finale e’ la formazione sul territorio di una rete che funzioni. e su quello ha molto da vergognarsi la gestione federale precedente.

          poi si dira’, che la federazione mette i tecnici amici. che e’ un problema enorme, ma e’ un problema dell’applicazione del concentto e non del concetto di accademia in se. se poi si usa come scusa per dire che il sistema precedente andava bene, allora c’e’ gente che vive su marte.

          • gian 11 Luglio 2013, 13:45

            ti quoto, possiamo avere visioni diverse di sviluppo, io più pro club tu più pro fed, ma come vedi i problemi che indichiamo sono gli stessi, sicuramente il sistema attuale ha delle grossissime lacune e comunque bisognava riformarlo, da valutare la ricaduta nel tempo di certe scelte e non solo dal punto meramente sportivo; il dubbio, vedendo questi conti, è che il domestic sia stato già cassato da tempo e che si punti al solo vertice (a mio parere personale senza avere il background culturale/sportivo necessario per potersi permettere questo tipo di scelta)

          • gsp 11 Luglio 2013, 14:03

            gian, io non e’ che sono pro fed. pero’ se ci sono problemi sistemici, come toccano a noi, e’ naturalmente alla federazione che tocca risolverli, anche perche’ loro hanno i soldi e la responsabilita’ di farlo.

            sul domestic, gavazzi in campagna elettorale l’ha praticamente detto. L’eccellenza rimane cosi’. ed io sono daccordo perche’ non abbiamo numeri e risorse per poterci permettere niente di diverso.

            Pero’ come si vede nelle altre realta celtiche e non solo, si puo’ avere un ottimo sistema formativo senza con un domestic di livello professionistico ma che costa la meta’ del nostro e che ha il coraggio di ammettere che non un campionato professionsitico.

            e non e’ che manco di rispetto ai club, anzi rispetto ed ammirazione totale per presidenti ed allenatori e staff che lavorano in condizioni assurde. Idealmente io vorrei un sistema all’inglese, incentrato sui club e con ruolo forte dell nazionale. ma non ci sono numeri, soldi e competenze, quindi inutile sognare.

      • steve 11 Luglio 2013, 12:24

        Infatti adesso mancano ancora10, ali e estremi … le Accademie servono a una cippa.

      • gsp 11 Luglio 2013, 12:50

        Steve non cambiare discorso. I club storici non ce la facevano, quello è il dato di fatto.

        Le accademie non servono? Forse vediamo tra 10 anni quando avremo numeri per valutare. È vero mancano ancora 10 e 12, ma ali, estremi e mm iniziano ad esserci.

        Non ha poi senso parlare delle accademie in astratto. Senza considerare come funzionano con formazione pre academia, eccellenza, serie minori e Celtic.

        Ma siamo daccordo che il sistema precedente non funzionava?

      • gian 11 Luglio 2013, 13:38

        no, il sistema attuale non funziona bene, ma il sistema attuale non è ne carne ne pesce, poche accademie, non sempre all’altezza, e club lasciati a loro stessi con i loro vizi e le loro virtù.

        • gsp 11 Luglio 2013, 13:45

          secondo me come maggiore produzione di giocatori per l’alto livello funziona (inserito nel contesto generale pre e post accademia). anche perche’ oggi almeno c’e’ un alto livello dove farli giocare, e magari la toeria di gavazzi di usare l’eccellenza per colmare il gap di preparazione nei 2/3 anni post accademia ha un suo perche’.

          Pero’ il sistema formativo sta cambiando di nuovo con le nuove accademie. non e’ ancora entrato in funzione e quindi ci vorra’ tempo per poter giudicare.

  3. Dagoberto 11 Luglio 2013, 10:02

    Personalmente non credo sia così criticabile questo modello, intanto perchè è vincente, nel senso che i soldi in entrata sono aumentati negli ultimi anni proprio grazie al tanto vituperato alto livello, ergo competizioni internazionali.
    Inoltre, l’eventuale aumento generalizzato di solo 1% dei 5.106.000 euro spesi per la promozione sportiva delle società di base affiliate alla FIR, ergo circa 50.000 euro per società, un’inezia, farebbe lievitare in modo insostenibile il bilancio dei costi (50.000 x 470 =23.500.000 euro!) o, come evidentemente Roberto Zanovello auspicherebbe, necessiterebbe di uno spostamento delle risorse da spendere dall’alto livello al rugby di base. Questo è il vero tema delicato, perchè la spesa attualmente sostenuta per gestire l’alto livello, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, non è particolarmente esoso rispetto agli standard del rugby moderno, abbatterlo sostanzialmente significherebbe, probabilmente, far regredire l’alto livello nel limbo del dilettantismo; finora, infatti, non mi sembra si sia trovato uno sponsor adeguato per le Zebre tanto da sganciare la franchigia dal sostentamento FIR e la vicenda Aironi insegna come sia difficile reperire sponsor importanti nel rugby nazionale che vede nei Benetton ancora un’eccezzione. Io vedo solo possibili ritocchi, piccole correzioni che possono offrire un po’ più di ossigeno a quei club di base più meritori, anche se gli strumenti per decidere chi sia, effettivamente, più meritorio di altri sono sempre occasione per polemiche e lamentele. Non credo, invece, sia razionalmente sostenibile l’idea di un maggiore finanziamento, generalizzato a pioggia, della base a discapito dell’alto livello senza il quale, ripeto, certi contributi la FIR non li avrebbe mai presi!

    • Francesco.Strano 11 Luglio 2013, 11:50

      VINCENTE…AHAHA

      • Dagoberto 11 Luglio 2013, 12:25

        Insomma, se i così detti dindini hanno anche nel tuo libero pensare un peso e le tue capacità di analisi ti permettano di valutare le informazioni sintetizzate del lavoro di Roberto Zanovello, non dovrebbe essere discutibile più di tanto concludere che i maggiori ricavi derivino proprio dal rugby di alto livello al quale, poi, buona parte di questi proventi sono reindirizzati. Si può affermare, forse, che è un modello un po’ autoreferenziale, in altre parole, che si sostiene da solo, ma sicuramente efficace sotto questo punto di vista. Critico sarebbe, invece, se a fronte di tali spese per finanziare l’alto livello lo stesso non determinerebbe alcun ricavo o ricavi inferiori, ma, come detto, non è così ……

        • steve 11 Luglio 2013, 12:37

          Ma il circo che si è creato con l’entrata nel 6N avrebbe dovuto essere da traino a tutto il movimento, non fine a se stesso e morta lì. La lente con la quale si guarda l’esperienza della CL è sfalsata dalla presenza del privato (Benetton), perchè se non ci fosse questo importante soggetto l’esperienza “federale”degli aironi prima e delle Zebre poi, si è mostrata fin’ora fallimentare. Ormai saranno 5-6 anni che ci sono le accademie, com’è che a occupare gli spot più importanti della Nazionale ci sono sempre oriundi-equiparati-Gower-Burton-Botes-Wakarua e ora Di Bernardo vari??

          • Dagoberto 11 Luglio 2013, 14:57

            La verità è che la prova contraria non c’è, nel senso che non sappiamo cosa sarebbe successo se l’Italia rugbistica non fosse stata ammessa al 6N e, quindi, come misurare, valutare, giudicare l’evoluzione post 6N se non sulla base di pregiudizi, convinzioni personali, qualunque essi siano; personalmente sono convinto che sia stata una scelta felice che ha portato vantaggi anche valutando lo scenario che stiamo discutendo che non credo sia necessario modificare più di tanto, più portatore di vantaggi che di svantaggi al sistema nel suo complesso. D’altro canto, come dimenticare che l’uscita del gruppo del biscione dall’avventura nel rugby milanese (tra le più significative nell’Italia rugbistica degli ultimi 20 anni) risale a molto prima dell’ingresso nel 6N, a testimoniare come la difficoltà a reperire sponsorship adeguate per finanziare gli alti costi del rugby di vertice post professionismo erano presenti già allora e come pensare, quindi, che venendo meno gli aiuti federali, per destinarli massicciamente al rugby di base, si potrebbero surrogare con il capitale privato (Aironi, Cavalieri Prato, Crociati, Catania, L’Aquila docet), di chi, quali imprenditori e/o imprese sarebbero disposte ad investire massicciamente nel rugby nazionale in questo momento di recessione economica che ammazza tutti e tutto? Non c’è neanche certezza per una programmazione televisiva del prossimo PRO12 e si vuole finanziare maggiormente la base; io sarei molto più interessato al finanziamento, semmai, di una televisone dedicata al rugby finanziata dalla FIR, un po’ come accade per il tennis che grazie anche a questa iniziativa sta ritrovando una seconda giovinezza. Certo, un bilancio con 7 zeri colpisce e permette di fantasticare più di quanto possibile, ma stare con i piedi per terra è indispensabile per evitare che la locomotiva si fermi e senza quella le ricche risorse potrebbero sgonfiarsi velocemente e non ci sarebbe alcuna base che potrebbe surrogare tali investitori istituzionali che con il 6N e le competizioni europee gestistono un circo che necessita di attori adeguati alle aspettative competitive e di spettacolo che il business system si aspetta con assoluta indifferenza di come sia supportata la base del movimento.

        • gsp 11 Luglio 2013, 13:48

          steve, ma tu in 5 anni volevi l’apertura della nazionale (di 23 anni immagino, visto l’eta’ a cui vanno in accademia), partendo da un contesto dove non se ne produono da Bettarello? data di nascita 1958?

          tanto piu’ che le accademie non nascono affatto da un progetto strategico, ma dal fatto che l’IRB regalava un po’ di soldi ed allora si sono fatte le accademie. eppure e’ un milgioramento rispetto a prima.

    • Antonio Angelone 12 Luglio 2013, 21:13

      mi ha colpito il tuo conto matematico € 50.000 x 470 società……ma perche’ dare soldi a pioggia, i soldi vanno dati su progetti dove la meritocrazia e’ la prima cosa !!!!! Carissimo, il Presidente Gavazzi ha scelto di centralizzare tutto….qualcuno ha scritto vediamo fra 10 anni che giocatori avremo…..fra 10 anni c’e’ solo una certezza…. che con questa metodologia cira MEZZO MILIARDO DI EURO investiti in una sola squadra di Rugby : FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY S.P.A. . E se non esce qualche giocatore c’e’ proprio da spararsi…..sicuramente non ci saranno piu’ le 470 società……

  4. ovosodo 11 Luglio 2013, 10:31

    Ci sono squadre di serie A che rinunciano alla serie per costo eccessivi
    Ci sono squadre di B dove i giocatori mettono i soldi per il pullman perché la societa nn ce li ha
    Ci sono squadre di C che riescono a fare la stagione se qualche negozio di sport gli regala 23 maglie e se riescono a raccattare 5000 euro per i pullman

    E voi spendete una decina di milioni per le zebre???
    E nn fatemi ridere dicendo che senza investimenti nell’alto livello non ci sarebbero ricavi…
    Perche a me di vedere l’aumento del compenso dei tecnici federali in contemporanea alla regressione dei compensi al rugby di “basso” livello proprio non mi va giu

  5. gian 11 Luglio 2013, 11:46

    quello che stiamo dicendo in molti da tempo, il domestic per i fatti suoi ed il pro e nazionale gestito centralmente, è pur vero che siamo all’inizio della gestione gavazzi e le cose potrebbero cambiare (ma con l’istituzione delle 48 accademie non mi pare, anzi..), quello che trovo più grave non è tanto che alla base non siano dati incrementi pari a quelli dedicati allo sviluppo dell’alto livello, ma che addirittura siano inferiori rispetto al 2010 quando si guadagnava di meno, credo che dovremmo rassegnarci ad un futuro federale

  6. Francesco.Strano 11 Luglio 2013, 11:49

    BISOGNA INVESTIRE I SOLDI CON PREPARATORI ,ALLENATORI DI QUALITà !!!
    SOPRATTUTTO NELLE NUOVE ACCADEMIE…E IN OGNUNA DI QUESTE DEVE ESSERCI UN OSSERVATORE(STRANIERO)CHE SI MUOVA SETTIMANALMENTE NEL BACINO TERRITORIALE COSICCHé POSSA VISIONARE ALCUNI RAGAZZI DELLE SOCIETà PIù PICCOLE….

    POI… PIù SOLDI ALL’ECCELLENZA E AL RUGBY BASE SENNò RIMARREMO COSì PER ALTRI 100 ANNI…!!!

  7. Maxwell 11 Luglio 2013, 11:58

    Calcio in Italia
    serie A, B C1 e C2 ( con nomi diversi) Interregionale, promozione,eccellenza, (in ordine sparso) 1°categ, 2°categ, e 3° categoria.
    Nel milanese ci sono cittadine di 10.000 abitanti con squadre in 1° categoria mantenute dalle rette di 200-300 euro di 140-180 bambini e ragazzi….. altre squadre con debiti di 25.000-30.000 euro di debiti col Comune per luce e gas nonostante affitti “agggratisss”.
    C’è poi la SCANDALO di imprenditori ( ??????? ) che mettono soldi per non pagare le tasse e che sperano ( o ci riescono?) di ripigliarseli in nero….. il tutto speculando SEMPRE sui ragazzini, o aumentando le rette perchè la squadra è più famosa o perchè sali di 2-3 categorie o pigliandoli per il culo con un “gemellati” Milan-Inter-Atalanta……….
    I problemi li trovi ovunque….. e speriamo che certi “imprenditori” stiano fuori dai coglioni.
    Credo comunque che investire 20.000 euro a capocchia di cazzo per ogni società sia sbagliato.
    Per ma la Fir avrebbe il DOVERE e l’OBBLIGO di investire TANTO in zone come Milano, Benevento, Catania,L’ Aquila….. dove il rugby non c’è o sta scomparendo.
    Poi fra 4-6 anni vedere i risultati e investire TANTO in altre zone…..
    Dando poco a tutti non combini niente, meglio dare tanto a pochi…… ovviamente IMHO.

    • gsp 11 Luglio 2013, 13:50

      daccordissimo con MAx. I soldi per il trasporto in autobus, oppure 300000 euro in piu a squadra in eccellenza non hanno alcun effetto. anzi ‘drogano’ i costi ed in teoria dovrebbero ripianare debiti gia’ esistenti, piu’ che esserne la base per crearne altri.

      ci vogliono progetti piu’ costosi, radicali, che magari siano ben analizzati prima di farli, e con un obbiettivo chiaro. insomma ci vuole programmazione che ancora non c’e’.

  8. giobart 11 Luglio 2013, 13:05

    Dati alla mano la FIR dovrebbe dare più soldi per “creare giocatori” e meno per i giocatori già “fatti”; e comunque bisogna investire tanto in pubblicità, c’è gente in Italia che ancora non sà nulla del rugby bisogna raggiungerle.

  9. andrease 11 Luglio 2013, 14:33

    lo avevo detto tempo fa, 10 mln per le inutili zebre sono uno sperpero.
    chiudere le zebre, usare i soldi per le accademie e tra 10 anni, se le accademie avranno dato i frutti sperati, riprovare con le zebre magari meno inutili. Al limite…
    quei 10 mln sono proprio fragole ai maiali…

  10. flaminio4 11 Luglio 2013, 15:08

    Come si puo’ realisticamente pensare ad una innovazione derivante dalle accademie federali in Italia,che ha un sistema e l’unico che ha realmente funzionato,basato su identità di clubs.Gavazzi che contrariamente a quel che si pensa ha una confusione micidiale,una dannata voglia di auto celebrazione,non ha fatto altro che mettere in moto un meccanismo di cui aveva sentito parlare 10 anni fa quando sperava di diventare presidente,nelle riunioni di Lega di allora.Inoltre se vuoi innovare come pensi di farlo con uno come Ascione,un burocrate che pur di rimanere al suo posto ucciderebbe.Allora esattamente come nella politica italiana,si chiede tempo e ancora tempo.Nei prossimi 2 anni spenderemo di più ed otterremo molto meno.Alla fine anche nel rugby il potere lo si usa non per il bene supremo ma per finalità personalissime,e per cercare di stupire,ma qui gli effetti speciali hanno vita breve,speriamo brevissima.

    • gsp 11 Luglio 2013, 15:13

      invece il problema e’ proprio che nella formazione dei giocatori non ha funzionato a sufficienza.

  11. Giglietto 11 Luglio 2013, 15:17

    A mio avviso il problema non è, in assoluto, il modello che si sceglie.
    Ogni modello ha i sui pro e contro ma per essere compreso e valutato nella sua efficacia deve avere un tempo definito di attuazione, cosa che da noi non accade quasi mai in generale e nel rugby in particolare.
    La questione primaria è che, in qualsiasi movimento, lo sviluppo dovrebbe essere la voce primaria di spesa. Solo innalzando lo svoluppo di base posso far crescere l’alto livello e di conseguenza aumentare gli introiti da investire, creado così un circolo virtuoso che progressivamente fa diventare sempre più forte un movimento.
    Investire nella formaizone di allentori e dirigenti, che poi possono operare nei club o nelle accademie (diventa quasi irrilevante) alzando sempre il livello tecnico e organizzativo dovrebbe essere la prima fase di un progetto di crescita reale. solo dopo aver ottenuto e consolidato questo risultato allora si può pensare alle fasi successive.
    Per quanto riguarda le accademie, oltre quanto già espresso, mi lascia profondamente perplesso la chiusura delle stesse verso il movimento, chi entra ha la possibilità di fare un certo percorso chi no è fuori quasi senza appello. Questa impostazione si scontra con quello che dovrebbe essere il vero obiettivo: la individuazione del talento, la sua crescita e non solo rugbistica.
    Nella strutturazione delle accademie under 18 si tiene in scarsa considerazione la parte scolastica fondamentale in un ragazzo di 16 anni.
    Alto livello dovrebbe assumere un significato molto più ampio.
    Le accademie non dovrebbero essere il castello dorato chiuso in se stesso ma una presenza e un riferimento per le società, un obiettivo a cui i ragazzi possono mirare attraverso il lavoro nel club.

  12. flaminio4 11 Luglio 2013, 15:18

    L’ eccellenza dei privati ha prodotto quel che abbiamo,non la FIr

    • gsp 11 Luglio 2013, 15:27

      hai assolutamente e pienamente ragione. ma non e’ detto che quello che ti ha portato fino al 12′ posto e’ lo stesso che ti serve ad arrivare all’8′. quello che bastava nel pre-professionismo non basta oggi. penso sia evidente.

  13. flaminio4 11 Luglio 2013, 15:34

    Si ma forse non ricordi che nell unico 6 nazioni prima di quest’ultimo dove collezionammo 2 vittorie,nel 2007,eravamo al 9 posto.Inutile voler vedere quel che non c’è,stiamo regredendo,per ragioni molteplici,ma stiamo regredendo,sempre di più,e quando anche il Giappone ci sorpasserà, lo ammetteremo.Dopo Dondi serviva un altro presidente a guidare uno sviluppo possibile,ma così non e’ per cui……..

    • gsp 11 Luglio 2013, 15:53

      si infatti, s’e’ visto come sia stata una situazione di lungo termine. senza dimenticare che il 2007, senza BBZ, ci siamo scoperti senza apertura, ali, MM, ed estremi. una delle piu’ classiche vittorie di Pirro.

      se tu pensi che il sistemo formativo pre accademie funzionava, dillo chiaramente. e si capira’ chi davvero vede quello che non c’e’.

  14. flaminio4 11 Luglio 2013, 16:06

    Non c erano le stesse disponibilità di adesso da investire,per cui se oggi fosse lasciata ai club strutturati,8 come le ridicole accademie,il compito di impostare una politica di crescita seria,sono convinto che sarebbe molto meglio,anche perché probabilmente quella pletora di allenatori italiani incapaci e inutili non troverebbero posto per lavorare.quindi non dico che allora le cose erano meravigliose,ma hanno fatto cose accettabili,mentre dal 2008,prima patetica accademia ad oggi dopo 4 anni di CL siamo regrediti,che tu lo capisca o meno,caro MZ

    • gsp 11 Luglio 2013, 16:16

      MZ?

      QUindi secondo te ci sono piu’ risorse oggi che nel 2007?

      poi scusa ma la cosa che dici e’ priva di logica, nel senso che le accademie dopo solo 5 anni non possono tecnicamente abbassare il livello, dal momento che i giocatori dei primi non hanno neanche raggiunto la maturita’ agonistica. e quei ruoli scoperti gia’ nel 2007 sono stati ricoperti oggi da giocatori dell’accademia.

      ed e’ anche meno logica perche’ l’accademia da sola non fa nulla, ne in bene, ne’ in male. ma s’innesta sulla filiera, e se funziona la migliora.

      pero’, dammi uan risposta secca una volta tanto.la filiera funzionava prima dell’accademia?

  15. flaminio4 11 Luglio 2013, 16:25

    Sei capace di leggere i bilanci o solo far discussioni a vuoto?C erano molte meno risorse per la FIR e quindier i club.Oggi se la FIR riversasse sui club quei circa 20 milioni di euro che spende fra Pro 12 e accademie varie con una modulazione fatta non da Ascione o da Gavazzi che difendono personali interessi,sono certo che faremmo molto meglio. Hai ragione non siamo regrediti,ho sbagliato termine,siamo cresciuti poco rispetto a tutti gli altri,compreso Tonga e Giappone,i ns veri competitori. Intiende?

    • gsp 11 Luglio 2013, 16:48

      Fammi capire, stai dicendo che con 1,8 mln a squadra per eccellenza e senza Pro12 saremmo competitivi?

      e di nuovo non sono daccordo. Giappone non e’ ancora un nostro competitor diretto. i nostri competitor diretti sono le squadre di coda di tier 1.

      con tutto il rispetto giappone e canada non lo sono ancora. e la differenza tra tier 1 e 2 e’ enorme.

    • Dagoberto 11 Luglio 2013, 17:30

      flaminio4, lo affermi anche tu:”C erano molte meno risorse per la FIR e quindier i club.”, ergo l’alto livello cos’ì com’è impostato attualmente ha permesso al movimento di guadagnare 20 milioni di euro all’anno in più. Come fai ad essere sicuro che quei 20 si sarebbero guadagnati comunque senza finanziamenti focalizzati e centralizzati, ma con una distribuzione capillare a pioggia delle risorse alla base. Pensi davvero si possa dedicare per progetti di alto livello professionale somme più modeste di quanto fatto finora dalla FIR, ti sei mai documentato di quanto spendono in Francia o nei paesi british per alimentare un adeguato sviluppo competitivo dell’alto livello e pur in presenza di un tessuto economico sportivo fertile ed attenato al rugby. La FIR, in mancanza del supporto privato presente nei paesi rugbisticamente evoluti, non può far tutto; ha optato per privilegiare finanziariamente quei progetti che sulla carta rappresentavano i presupposti ideali per alimentare i finanziamenti IRB e così è stato. Adesso, tu vorresti dare un calcio a questa virtuosa politica, all’alto livello e a tutto ciò che ha rappresentato la strategia FIR di questi ultimi anni, approffittare dei frutti raccolti, probabilmente sperperarli indistintamente con finanziamente generalizzati e asettici alla così detta base che non è che abbia sempre dato esempi di lungimiranza, se dobbiamo proprio dirlo, e, nel caso l’investimento, di qui a 10 anni, non dovesse sortisse i frutti sperati ….. pazienza 🙁

      • Dagoberto 11 Luglio 2013, 17:32

        non mi sembra proprio una buona idea!

        • flaminio4 11 Luglio 2013, 18:28

          Non per polemica ma se tu pensi che questa federazione abbia un idea Dell alto livello e che l’incremento finanziario sia frutto di capacita personali di qualcuno in particolare e non nell’ingranaggio che ci sostiene dal 2000,libero di pensarlo.Pero’ se io conosco il movimento europeo,si mentre penso da come scrivi che oltre ad avere qualche simpatia per qualche virtuoso federale tu non conosca molto bene nemmeno il funzionamento di un club,oppure sei talmente giovane da non conoscere la storia federale,e allora beato tu sia.

      • Stefo 12 Luglio 2013, 01:54

        Dagoberto la tua posizione mi trova d’accordo su certe cose pero’ la trovo un po’ unidirezionale. Vero che anche le altre federazioni spendono in progetti elite parecchio pero’ dall’altro lato si dovrebbe guardare anche a quanto spendono in progetti grassroot/community/local rugby che dir si voglia, rugby development, capital loans per i club locali e le infrastrutture sul terriorio sia in termini assoluti di ammontare che in termini di percentuale del budget destinati a questi progetti che e’ estremamente piu’ alta dela percentuale che la Fir dedica nel suo budget (e parlo di vero rugby base non Eccellenza nota) . Se dici che la loro situazione economica e di interesse del rugby sia migliore questo vale ancora di piu’ per cio’ che veramente grassroot rugby. Questo perche’ per e’ un concetto naturale per loro che l’elite, la “vetrina” abbia anche il compito di generare introiti che devono venir investiti nel grassroot nella base per far crescere il rugby.
        Non generalizzerei neanche come fai tu, in paesi come Francia ed Inghilterra sono state create le leghe appositamente per la gestione dei campionati pro e per la loro promozione…e’ la LNR a fare i contratti TV per il T14 non la FFR, e la PRemiership a fare i contratti TV per la PRemiership non la RFU ma anche in questi casi particolarmente in Inghilterra i club pro stessi investono a livello locale nella base e non poco….di nuovo l’elite, la “vetrina” genera ricchezza che deve venir investita anche nella base.

        Il problema che io vedo e che altri utenti vedono e’ l’enorme “sbilanciamento” nella destinazione dei soldi, che sono stati e vengono investiti solo ed unicamente in una direzione ed hanno portato ad un impoverimento della base enorme (parlo sempre di base vera, non Eccellenza).

        Io penso che fare guerre di religione al riguardo non sia una discussione costruttiva, penso che sicuramente certe scelte hanno giovato ma allo stesso tempo penso che si sia estremizzata e ristretta la visione solo in un verso non sposando il concetto che la base non e’ in grado di autofinanziarsi da nessuna parte nel mondo e che sia necessario reinvestire parte di cio’ che l’alto livello genera alla base per avere una crescita omogenea e valida nel lungo termine.

        • Dagoberto 12 Luglio 2013, 02:09

          Personalmete, non ho pensato a nessuna guerra di religione. Io ho solo espreso il mio pensiero che va al di la di simpatia o antipatia, semplicemente a mio modo di vedere non c’è abbastanza trippa per far mangiare tutti e poco serve affiancare esempi di altre federazioni e/o movimenti che oltre ad avere bilanci molto più generosi di quello italiano, pur essendo più che dignitoso, possono contare su un movimento mediatico ed economico finanziario privato fertile che da solo alimenta buona parte delle finanze necessarie alle esigenze dei club professionistici che, magari, curano anche la formazione. Quindi, alle federazioni rimangono risorse da destinare a strutture ed altri progetti per la base. In Italia, invece, tolto un nocciolo duro per alimentare l’alto livello di oggi e quello di domani, difficilmente comprimibile oltre una certa misura, rimane ben poco da destinare ai club di base. Togliamo 18 milioni all’alto livello e diamolo alle 470 società iscritte alle FIR, bene, significano poco meno di 40.000 euro per club in alternativa alla partecipazione alle celtiche che a detta di tutti i più stimati addetti ai lavori ci ha permesso le performance degli ultimi mesi; non c’è partita, oramai, dove l’Italia o le due franchigie se la possao giocare alla pari, formazioni che, oramai, hanno diversi giovani dell’ultima ora che hanno usufruito sicuramente anche degli sforzi formativi della federazioni. Poi, ovviamente, ognuno può rimanere di opinione diversa, ma eviterei di fare i conti senza l’oste, i denari sembrano tanti, ma somno molto meno di quello che servirebbe!

          • Stefo 12 Luglio 2013, 10:16

            Dagoberto scusa ma chi per primo ha parlato delle altre federazioni e dei loro investimenti nell’alto livello sei stato tu…ora che ti si dice anche quanto spendono alla base vera allora “serve a poco affiancare esempi di altre federazioni”?Che poi se vogliamo essere sinceri sono stato anche “buono” e non ho parlato della UAR, federazione che ha avuto sempre meno soldi della FIR che ha scelto una strada opposta investendo la grandissima maggior parte dei soldi nella base e sviluppo…se vogliamo parlare dei frutti raccolti a livello sportivo e non solo da loro parliamone e facciamo un confronto se se ne ha l’onesta’ intellettuale di farlo.
            Due: la guerra di religione mi spiace ma mi pare propio la fai…ho parlato io di tagliare la CL o detto di togliere 18 milioni dandoli a pioggia a tutti?No.
            Dagoberto scusa ma e’ un giochino molto facile estremizzare quello che altri cercano di dire…piu’ difficile cercare di capire quello dicono ed avere un confronto con un po’ di apertura mentale.
            Io non ho parlato di 18 milioni (cifre non ne ho dette), non ho detto di togliere la CL e tantomeno ho detto che la CL non sia servita negli ultimi anni, non ho detto di dare a tutti a pioggia…non e’ bianco o nero come cerchi di dire tu che sarebbe (qui e’ dove io reputo si faccia guerra di religione). si poteva e doveva dar vita a progetti specifici, non a pioggia per tutti, selezionano chi, dovve come e cosa, bastava e servirebbe destinare automaticamete un 15-20% dei fondi ad attivita’ grassroot.

  16. flaminio4 11 Luglio 2013, 17:19

    Certamente no,così come non lo siamo con le 2 celtiche.Ti ricordo che abbiamo giocato 2 o 3 volte il mondiali no U 20 da quando esiste Tirrenia,siamo 12 e il Tier 1 per noi, sarà a breve più lontano del Tier 2. La competizione domestica,oggi di basso profilo,se ridiventasse l’unica,e fosse trattata con intelligenza politica,con rispetto del capitale privato e seriamente comunicata,sono certo che gli attuali presidenti sarebbero invogliati nonostante la recessione,a immettere più soldi nel circuito e con il sostegno vero non con il solito dente sollevato, della FIR,tradotto circa 16-18 milioni ,sta’ sicuro che faremo più di quello che farà questo sistema,blinderemmo una identità indispensabile e la finiremmo di pensare di essere quello che non siamo.Ti saluto MZ e vado a farmi la ceretta.

    • gsp 11 Luglio 2013, 18:29

      perfetto, hai messo il dito sul problema.

      a livello u20 non siamo tier 1 (perche’ i nostri dovrebbero essere piu’ preparati di fiji e tonga?), lo siamo a livello di nazionale maggiore. la differenza e’ molto da attribuirsi alla Celtic.

      gia’ con la celtic originale, senza zebre, il costo sarebbe stato di 7 mln all’anno. ne rimangono tre dal calcolo che fai tu. all’anno sono 3mln divisi per 12 squadre in eccellenza (e perche’ la A no? formano meno?) vedi quanto cambi con meno di 300000 EUR per squadra.

      sembrano tanti soldi, ma se li dividi in 20 poi vedi che non rimane molto. e come dice @maxwell, ha piu’ senso spendere su progetti grandi. certo, poi l’efficacia devi sempre dimostrarla. ma non c’era piu’ nulla da dimostrare che il sistema formativo dei club non era piu’ sufficiente.

      • flaminio4 11 Luglio 2013, 18:38

        Innanzitutto ho parlato di Fuggire dalla Celtic e allora sono 18000000 di euri da riversare,le zebre tornano al circo e Tv non pensare sarebbe così dispiaciuti.Possiamo parlare ora di progetti seri?

        • gsp 11 Luglio 2013, 22:25

          Ma guarda che non fare la Celtic è una opinione piú che lecita. Ci sta tutto. Ma se non ci prendi parte e la nazionale finisce in tier2 i soldi saranno molti molti meno.

          Però mi sembra strano tu non abbia notato l’impatto sulla nazionale che ha avuto la CL. Senzaquella si che sei a livello jap e Canada.

          Io però con capisco che differenza possa fare dare anche un mln in piú a squadra d’eccellenza e come all’improvviso si materializza la formazione che mancava prima.

          E senza attrazione Della nazionale sará difficilissimo incrementare numeri ed allargare bacino geografico. Che è priorità assolutamente strategica.

  17. michelangelo 11 Luglio 2013, 18:20

    VENDITTI FAVARO FURNO GORI IANNONE MORISI SARTO questi sono tutti giocatori in nazionale usciti dalle accademie + quelli che verranno (credo tanti).
    E voi dite che sono un fallimento solo perchè non è uscito un 10???
    a parte INGHILTERRA NZ e IRLANDAle altre nazioni (FRANCIA AUSTRALIA SCOZIA GALLES ecc ecc cosa dovrebbero dire che spendono più di noi e il 10 non ce l’hanno??????

    • flaminio4 11 Luglio 2013, 18:31

      Questi sarebbero usciti anche dai club,e tolto Furno,e Gori gli altri non avrebbero posto nemmeno in Romania.

    • flaminio4 11 Luglio 2013, 18:34

      Michelangelo,penso che tu stia scherzando……..altrimenti occhio al sole

      • GiorgioXT 11 Luglio 2013, 19:12

        Il livello di FALSIFICAZIONE DELLA REALTA’ fatta sulle accademie dalla FIR è VERGOGNOSO.

        I giocatori citati, più Favero, Pratichetti, Barbini, Chillon, Van Niekerk, Palazzani, Scanferla ecc.ecc (se volte vi faccio la lista completa) sono molto più frutto del campionato Under 20 elite nazionale che della accademia di Tirrenia! alla faccia dei ridicoli asterischi.

        Zanovello ha ragione : in Italia la federazione ha già in atto una vera e propria APARTHEID FINANZIARIA : I soldi SOLO alle strutture federali o direttamente controllate , ed al movimento le briciole.
        Quando Zanovello cita che dei 5 milioni destinati al rugby italiano più della metà vanno alle 12 di eccellenza, non ricorda che questi in buona parte NON SONO NEMMENO SOLDI FIR, ma i contributi ERC per le coppe europee, soldi prodotti dai club tutti (quelli in HC e CC) che devono tornare ai club (e che in Francia e GB sono gestiti dalle leghe, non dalle federazioni)

        In parole povere : LA FIR DESTINA AL RUGBY ITALIANO = TUTTO QUELLO CHE NON E’ ACCADEMIE, STAFF FEDERALE E PRO12 MENO DI 3 MILIONI DI EURO SU 40 E PASSA DI BUDGET.

    • San Isidro 12 Luglio 2013, 00:37

      “FRANCIA AUSTRALIA SCOZIA GALLES ecc ecc cosa dovrebbero dire che spendono più di noi e il 10 non ce l’hanno??????”
      Ma tu hai visto il livello di queste nazionali giovanili rispetto alla nostra?
      Hai chiaro il loro movimento, la loro profondità, la loro qualità, la loro cultura ovale? Ci sono avanti anni luce, un 10 te lo tirano fuori da un giorno all’altro…ma hai visto tra l’altro le loro aperture alla RWC u.20 di quest’anno?
      Scusa, ma questa affermazione non l’ho proprio capita, nè su quali basi si fonda…

  18. michelangelo 11 Luglio 2013, 18:38

    no non sto scherzando sei tu che hai il dente troppo avvelenato e pensi che sia tutto da buttare
    se per te aver battuto francia e irlanda al 6 nazioni è uno scherzo allora il sole ha fatto male a te

    • flaminio4 11 Luglio 2013, 18:40

      Te lo ripeto anche se conta poco,ma nel 2007 avevamo fatto 2 vittorie e 2 valgono 2. Niente avvelenamenti.

      • gsp 12 Luglio 2013, 10:30

        Flaminio, come fatto quel 6n non ha nessuna valenza, anzi forse il periodo peggiore degli ultimi anni. Ma è la mia opinione, vedi che ti dicono gli altri.

    • 6nazioni 11 Luglio 2013, 21:04

      mi spieghi cosa centrano le (*) con il 6nazioni.
      le (*) cosi’ strutturate non servono, visti anche i risultati dei mondiali u20 giocati.
      lo sai quanto si e’ speso dalle aperture delle (*) somma tutti i piccioli
      e dividi x ogni giocatore titolare della nazionale e fatti una grandissima
      risata……
      x cambiare (*) bisogna spendere sulla preparazione dei tecnici italiani.
      prendere 4/5 preparatori x giovani (-N.Z.-) X due/tre anni e poi
      vedi i risultati.

  19. flaminio4 11 Luglio 2013, 22:13

    Se dici a me io ho solo risposto a quello sopra.Io sono d accordo con quel he dici

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