Italia bruttissima, Italia brillante. Ma il Sudafrica vince 44-10

Un primo tempo molle e orribile, un secondo di altro spessore con gli azzurri che giocano senza paura quando però è troppo tardi

ph. Sebastiano Pessina

Un primo tempo in cui veniamo dominati dalla fisicità degli springboks, mischia e punti d’incontro che hanno quasi sempre la bandierina sudafricana, con troppi errori di handling, una disciplina per nulla all’altezza della situazione. Ma soprattutto quella scesa in campo a Durban è un’Italia senza intensità, molle e poco concentrata. Un’Italia troppo brutta per essere vera. Forse cattiveria e ferocia agonistica sono state tenute da parte per la gara con Samoa in programma tra una settimana, ma non si può affrontare una squadra come il Sudafrica con un atteggiamento così. La partita cambia un po’ nell’ultima fase del primo tempo quando per lo meno gli azzurri provano ad alzare la testa e soprattutto commettono molti meno falli, ma a quel punto la gara è già stata decisa dalle due mete sudafricane entrambe segnate in superiorità numerica per il giallo dato a Marco Bortolami (un fallo che lascia basiti se si pensa che a commetterlo è uno dei giocatori più esperti del rugby italiano).
Detto questo non va comunque dimenticato che davanti avevamo la seconda squadra del ranking mondiale, più forte delle europee che abbiamo affrontato nell’ultimo Sei Nazioni.
Totalmente diverso il secondo tempo con Italia più tonica, determinata e convinta. Gli azzurri hanno tutto un altro piglio e giocano spesso nella metà campo avversaria quando non addirittura nei 22 metri degli springboks. Il Sudafrica ha tirato un po’ i remi in barca? Mah, forse, non ci giureremmo comunque. Sta di fatto che anche sul piano fisico si vede una partita che è speculare a quella della prima frazione, con Luca Morisi – balbettante nei primi quaranta minuti – e che è invece una furia e che in due diverse occasioni travolge letteralmente l’uomo che cerca di placcarlo. Segniamo una meta, arriviamo a un nulla da farne altre ma soprattutto ribattiamo colpo su colpo, senza più paura. Insomma, l’Italia che abbiamo imparato a conoscere e che avremmo voluto vedere sin dall’inizio. L’Italia che speriamo di ammirare tra una settimana con Samoa.

 

Dopo una manciata di secondi è già un brivido per l’Italia che a causa di un brutto controllo di Venditti sul calcio d’inizio innesca l’attacco sudafricano. Springboks che smuovono il tabellone al 3′ con un piazzato di Steyn da posizione molto facile.
L’iniziativa è tutta in mano springboks nei primi minuti, azzurri un po’ indisciplinati che al 10′ pagano un altro fallo con una nuova realizzazione di Steyn che porta i suoi sul 6 a 0. L’inerzia non cambia: palla in mano al Sudafrica, l’Italia si difende bene ma commette troppe penalità, concede troppi vantaggi e al 12′ Marco Bortolami prende un cartellino giallo. Nemmeno un minuto e il Sudafrica sfrutta la superiorità numerica e marca la prima meta con Strauss con una maul avanzante. Steyn realizza e si va sul 13 a 0.
Al 20′ ci salviamo da un’altra marcatura perché un lungo passaggio  verso l’out sinistro non trova un ricevitore con de Villiers e Basson che non si intendono. Ma l’appuntamento con la meta è solo rimandato di due minuti: Habana buca la difesa allarga sulla sua destra verso Engelbrecht che deve solo appoggiare il pallone a terra.
Al 26′ gli azzurri  danno i primi veri segnali di vita con un’azione che non si concretizza in meta solo perché Gori non trattiene il pallone. Otteniamo comunque un fallo (e l’arbitro grazia Arno Botha che si meritava un cartellino giallo per un placcaggio alto su Masi), Di Bernardo chiude troppo l’angolo e il suo calcio non va tra i pali.
L’Italia comunque prova a costruire qualcosa senza però riuscirci, miglioriamo nella disciplina e un risultato riusciamo a portarlo a casa, e cioè quello di chiudere il tempo senza subire più punti: al 40′ il tabellone dice 20 a 0, e tutto sommato ci va pure bene…

 

Il secondo tempo inizia con un’Italia che sembra avere da subito un altro piglio e al 42′ il Sudafrica rimane in quattordici per un cartellino giallo comminato a Basson per l’ennesimo placcaggio alto. Gli azzurri si piazzano nei 22 metri avversari e al 46′ Sgarbi va in meta sfruttando un passaggio sotto le gambe di Parisse. Di Bernardo segna i suoi primi punti con la maglia azzurra e si va sul 20 a 7.
Il Sudafrica non riesce a tenere lontana l’Italia dalla sua linea di meta e non riesce più a costruire gioco: al 58′ Di Bernardo marca altri tre punti da fermo.
I padroni di casa smuovono il loro tabellone al 63′ con una punizione di Steyn e due minuti dopo Habana chiude la gara con un bella meta in velocità. Ancora due minuti e due sudafricani si mangiano una meta già fatta: palla intercettata sui loro 22 e che viene portata a furia di calci fin dentro l’area di meta azzurra ma i rimbalzi non li favoriscono e Venditti può liberare.
L’Italia negli ultimi dieci minuti paga la fatica e il Sudafrica aumenta il ritmo: Engelbrecht perde il pallone un attimo prima di schiacciare la palla in meta. Al 74′ arriva però la meta che punisce eccessivamente la Banda Brunel, a segnarla è De Villers. Steyn realizza ma non è finita: al 77′

 

Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Bryan Habana, 13 JJ Engelbrecht, 12 Jean de Villiers (c), 11 Bjorn Basson, 10 Morné Steyn, 9 Jano Vermaak, 8 Pierre Spies, 7 Arno Botha, 6 Francois Louw, 5 Juandré Kruger, 4 Eben Etzebeth, 3 Jannie du Plessis, 2 Adriaan Strauss, 1 Tendai Mtawarira.
Riserve: 16 Chiliboy Ralepelle, 17 Trevor Nyakane, 18 Coenie Oosthuizen, 19 Flip van der Merwe, 20 Marcell Coetzee, 21 Ruan Pienaar, 22 Pat Lambie, 23 Jan Serfontein.

 

Italia: 15 Andrea Masi, 14 Giovanbattista Venditti, 13 Luca Morisi, 12 Alberto Sgarbi, 11 Luke Mclean, 10 Alberto Di Bernardo, 9 Edoardo Gori, 8 Sergio Parisse (c), 7 Robert Barbieri, 6 Alessandro Zanni, 5 Marco Bortolami, 4 Antonio Pavanello, 3 Lorenzo Cittadini, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Alberto De Marchi
Riserve: 16 Davide Giazzon, 17 Matias Aguero, 18 Martin Castrogiovanni, 19 Valerio Bernabo, 20 Joshua Furno, 21 Tobias Botes, 22 Luciano Orquera, 23 Tommaso Iannone

 

Marcatori per il Sudafrica
Mete: Strauss (13), Engelbrecht (22), Habana (65), de Villiers (74), Basson (77)
Conversioni: Steyn (14, 22, 65, 75, 78)
Punizioni: Steyn (3, 10, 63)

 

Marcatori per l’Italia
Mete: Sgarbi (46)
Conversioni: Di Bernardo (47)
Punizioni: Di Bernardo (58)

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