All Blacks verso la Francia con la voglia matta di Ben Smith

La nostra Melita Martorana era alla conferenza stampa dei tuttineri e ha intervistato il trequarti degli Highlanders

AUCKLAND – Trentatre giocatori, 6 senza caps, due sostituzioni per infortunio, un nuovo capitano, 17 persone di staff di supporto. Così inizia l’avventura 2013 per la squadra più forte al mondo, gli All Blacks, che si cimenterà da questo sabato (8 giugno) nella Steinlager Series, tre partite contro la Francia. Una Francia che ritorna sul luogo del delitto dopo 20 mesi esatti dall quell’8 a 7 che consentì alla Nuova Zelanda di rimanere imbattutta nel suo Tempio del Rugby, l’Eden Park di Auckland, e di riconquistare dopo 24 anni la Webb Ellis Cup.
Domenica 2 giugno il neopresidente della NZRU Ian MacRae ha annunciato presso l’Heritage Hotel di Auckland la composizione della squadra che affronterà i francesi in tre scontri ad Auckland, Dunedin e New Plymouth.
Sei dicevamo i nuovo caps, tra cui gli emergenti giovani dei Blues Charlie Piutau, Steven Luatua e Francis Saili, il Chiefs Ben Afeaki, l’Hurricanes Jeremy Thrush e il sostituto per infortunio di Sam Whitelock Matt Todd. Interessante quest’ultima scelta. Steve Hansen ha giustificato l’inclusione di una terza linea aperta perché può giocare seconda e terza linea, giusto come Steven Luatua. Todd ha superato altri favoriti dal pubblico come Luke Braid che ha dimostrato una grande consistenza fino ad ora con i Blues anche nell’ultima sconfitta contro gli Highlanders di sabato scorso. E’ chiaro che i selezionatori stanno guardando a giovani opzioni in vista di Inghilterra 2015.

 

Hansen ha anche chiarito che i giocatori che hanno annunciato contratti all’estero sono stati lasciati a casa per far posto a giocatori di uguale talento che però rimangono nel paese. Interssante quindi la selezione di Rene Ranger il quale ha dichiarato che in effetti ancora non sa se partirà per la Francia a fine stagione o rimarrà in patria.
Il quadro di chi giocherà tra i trequarti è piuttosto complicato. Posizioni come estremo e ali sono di continuo dibattito tra gli addetti ai lavori kiwi. Con Israel Dagg non in pefetta forma, Hosea Gear in partenza per Tolosa e Cory Jane fuori per infortunio il puzzle si fa intrigante. Un nome che spesso fa eco nelle discussioni è il trequartista degli Highlanders Ben Smith. Nella bolgia del dopo conferenza quando tutti i 32 giocatori si riversano nella sala stampa, il famoso circo mediatico come viene definito da alcuni giornalisti, abbiamo preso in prestito Ben per una chiacchierata veloce.

 

Ciao Ben congratulazioni per la selezione. Per quanto riguarda la partita di ieri sera (sabato, ndr) con i Blues, cosa è successo, forse alcuni di voi si sono risvegliati dopo il raduno con gli All Blacks? E’ la vostra seconda vittoria dall’inizio del torneo…
No, è stato un caso che tutto ha finalmente combaciato, soprattutto nel primo tempo quando la squadra si è finalmente unita. Le cose sono andate bene per noi e siamo riusciti ad eseguire il piano di gioco come previsto.

 

Quando ti hanno detto che eri stato convocato per la Steinlager Series?
Ci hanno informato ieri sera negli spogliatoi dopo la partita.

 

Con gli Highlanders stai giocando benissimo come estremo. Al momento altri che coprono lo stesso ruolo non sono in perfetta forma. Pensi che dovresti essere prima scelta o forse c’è posto come ala?
Al momento giocherei in qualunque ruolo, vediamo come si mette la settimana. Israel Dagg e Chiarlie Piuatu sono grandi giocatori… Spero comunque di poter giocare non importa in quale ruolo.

 

E’ notizia di questi giorni che stai rinegoziando il tuo contratto con la NZRU per altri 4 anni con l’opzione del periodo sabbatico. E’ vero?
Ad essere sincero la momento sto pensando più a giocare a rugby. Siamo in discussione ma nulla è stato fissato. Quando verrà risolto, potrò decidere il da farsi.

 

E’ notizia dell’ultima ora che Dan Carter si è fratturato la mano destra durante la partita dei Crusaders contro i Waratahs. Inoltre con gli infortuni di Tony Woodcock, Ben Afeaki e Owen Frank, Steven Hansen ha chiamato il Crusader Joe Moody come pilone di copertura.

 

Di Melita Martorana

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