Fabio Beraldin, l’uomo che convinse Munari e fece adulto il Valsugana

Marco Pastonesi ci porta nel cuore della base del movimento rugbistico italiano con una storia tutta da leggere

COMMENTI DEI LETTORI
  1. rugbymalato 26 Marzo 2013, 14:43

    Bell’ articolo, gioco nello stesso campionato e girone del Valsugana, e devo dire che nonostante i recenti anni in serie c e prime squadre medioocri, ha continuato ad investire nelle giovanili, e alla lunga ha pagato…è primo in classifica, con una età media bassissima e potenzialità spaventose!!!! Altrochè quelle squadrette che per rimaner in categorie che non gli competono buttano soldi in giocatori “da fuori” mediocri…

  2. speartakle 26 Marzo 2013, 15:44

    Da prendere come esempio, pochi soldi e molta organizzazione, spero che il lavoro fatto sulle giovanili possa portare il club più in alto, anche se non è sicuramente un aspetto fondamentale, ciò che importa è che sia un luogo dove vengono formati ottimi rugbysti e soprattutto uomini e donne migliori…

  3. tergestum 26 Marzo 2013, 17:44

    un paio d’anni fa, con i miei dell’u.12 abbiamo fatto un concentramento con la Valsugana.
    E’stato un piacere vedere la competenza e la grinta di quei minrugbisti.
    Cambiando discorso, drammatico il ns livello U18.
    Ho visto l’ultima mezz’ora di ITA_GIOGIA,vinta dai secondi per 17-12.
    Ma è mai possibile che in 30 min visti, i ns sono stati nei 22 avversari per 28, hanno fatto 7 pt e una tonnellata di sportellate(da fermi) e l’unica volta che hanno aperto al largo , hanno segnato.
    gli ex sovietici, una comparsata nei ns 22, maul arrembante-meta.
    REDAZIONE E MUNARI- ci vogliono gli Stati generali per le giovanili, altrimenti quando i seniores del 6N andranno in pensione, semo c’hiavai

  4. Hullalla 27 Marzo 2013, 10:09

    Ti sei dimenticato di scrivere che il suo nome di “battaglia” era / e’ “Trebbia”.
    Quando all’apertura giocava il buonanima Cameron Oliver (uno che usava tantissimo il piede), era tra i pochi tre quarti petrarchini che andavano regolarmente in meta facendo sempre il solito incrocio con Oliver partendo dalla chiusa… quell’incrocio (sempre quello!) funzionava con una regolarita’ incredibile.

Lascia un commento

item-thumbnail

Alcool, pittura fresca, discorsi e panini da ko: quando il rugby fa autogol

Fallimenti, papere, disastri, gaffes, guai, disfatte ovali. Antologia di Marco Pastonesi

item-thumbnail

La Rugby World Cup 2011 raccontata da Marco Pastonesi

Settimo appuntamento con le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"

item-thumbnail

La Rugby World Cup 2007 raccontata da Marco Pastonesi

Continua il nostro viaggio attraverso la storia della Webb Ellis Cup con le letture della nostra prestigiosa firma

item-thumbnail

La Rugby World Cup 2003 raccontata da Marco Pastonesi

Quinto appuntamento le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"

item-thumbnail

La Rugby World Cup 1999 raccontata da Marco Pastonesi

Quando la Coppa del Mondo si trasformò da "teatro per eroi dilettanti, a palcoscenico per attori professionisti".

item-thumbnail

La Rugby World Cup 1995 raccontata da Marco Pastonesi

Terzo appuntamento con le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"