Sei Nazioni femminile: si va verso una (brutta) rivoluzione?

Due tier con due diversi sistemi e con un numero diverso di partite. Con l’Italia che alla fine giocherebbe soltanto due partite…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. 6nazioni 20 Marzo 2013, 15:16

    vorrei sapere come diavolo le pensano queste cavolate ?

    • Katmandu 20 Marzo 2013, 15:21

      Fior fior di studiosi… Si trovano la notte e le pensano, invece di dormire

  2. fracassosandona 20 Marzo 2013, 15:20

    in questo caso 3+3 non fa 6…

  3. xnebiax 20 Marzo 2013, 15:27

    Sarebbero 9 anziché 15 partite in totale.
    Spero ci ripensino, snaturerebbe il torneo.

  4. M. 20 Marzo 2013, 16:02

    E con che criterio la scelta visto che si è battuta la Francia e la Scozia e si è perso 6 a 3 con l’Irlanda? Ce lo spiegassero.

  5. fra 20 Marzo 2013, 16:07

    Vien subito da pensar subito male e che quando cominciano a rischiare di perdere gli vien subito voglia di cambiare le regole, cosa avrebbero detto se, e ci stava eccome si ci stava, invece di perdere di un punto con le gallesi e di tre con le campionesse avessero vinto le nostre ?

  6. valmarani 20 Marzo 2013, 16:36

    Galles e Scozia hanno gravi problemi finanziari…bambole non c’è una lira…

  7. Giovanni 20 Marzo 2013, 16:53

    Oh mamma mia, ci mancava solo questa! Non vorrei che venga usato come esperimento per il torneo dei maschietti…

  8. william 20 Marzo 2013, 17:30

    Cosi’ chi e’ nel tier 1 gioca di piu’ e diventa piu’ forte. E quelli del tier 2 vedono aumentare il gap. Un ottima idea, anche per lo spettacolo…mah

  9. fracassosandona 20 Marzo 2013, 17:43

    il 6N maschile è un torneo ricco che genera un sacco di introiti tra sponsor e diritti televisivi non solo tra le union interessate, ma anche negli altri paesi dell’ancora ristretta famiglia ovale…
    senza contare gli incassi al botteghino di 15 partite da 60000 spettatori di media…
    se le federazioni interessate non riescono a tirar fuori da quel budget i soldi necessari per far disputare il 6N femminile è perché semplicemente non sono interessate a sviluppare il settore e non lo considerano strategico né oggi né domani…
    alla fine non credo che nessuno di noi, per quanto appassionato del nostro sport, sia mai andato a vedere una partita di rugby femminile, né di club né di nazionale…
    a dire la verità, a parte forse la pallavolo, non c’è nessuno sport femminile che attiri un pubblico consistente…
    non possiamo stracciarci le vesti se, fatti i conti della serva, le 6 federazioni non abbiano voglia di impegnare neanche quel poco di budget per trasferte aeree e relativi pernotti a favore di quelle che sono e restano delle rispettabilissime pioniere, autentiche sportive, atlete degnissime che però, tanto, non se le caga effettivamente nessuno…

    – Mamma ma perché hai dato via i miei amatissimi criceti?
    – Perché non li badavi, toccava a me dar loro da mangiare e pulire le gabbie, puzza e lavoro per delle bestiacce inutili che tanto tu neanche le guardavi…
    – Ma se io… se io… li adoravo: i miei affettuosi animaletti preferiti, erano tutto per me!
    – Li ho dati via da due mesi.

    • Rabbidaniel 20 Marzo 2013, 22:17

      Hai perfettamente ragione. Al netto della delusione che più indurre questa decisione, c’è un bel livello di ipocrisia.
      Purtroppo lo sport al femminile è spesso meno spettacolare, poche chiacchiere, si abbia il coraggio di ammetterlo. Per fare un esempio fuori del rugby, le donne non corrono sulla Hahnenkamm.

    • rubenargo 20 Marzo 2013, 22:50

      quoto. purtroppo.

  10. gian 20 Marzo 2013, 18:39

    a me sembra una grandissima cavolata, per quanto alcune note di fracassosandonà siano giuste, il board dovrebbe considerare che anche questo torneo dà visibilità al rugby (quindi ai maschietti ed al seven di sponda), e di conseguenza aumenta il bacino di utenza di appassionati al nostro sport

  11. Katmandu 20 Marzo 2013, 21:40

    Io ho visto qualche partita delle panters a tv e mai volontariamente (nel dopo partita in giovanile) ma non sono mai andato a vedere una partita è vero ma quanto costa organizzare un torneo del genere? Mi pare che l’ultima partita giocata in italia la risposta del pubblico ci sia stata
    Ma con che coraggio si va da una federazione e si dice “sai l’anno prossimo organizzate solo una partita nella vostra nazione” perchè? Una giocatrice non avrà la tecnica dei maschi, o la velocità ma quanto a volontà non sono meno di nessun altro giocatore che ha calcato il campo da rugby
    E poi solo giocando con i migliori si migliora proprio un applausone a questi geni e non è tanto il fatto del tier 1/2 perchè se passa una linea del genere si discrimeranno nazionali che comunque hanno i numeri per reggere il 6N

  12. ernesto 21 Marzo 2013, 12:38

    La logica è: ricchi di qua, poveri di là.
    Anche il 6n maschile andrà sempre più in una direzione ” test-mach”.

  13. fra 21 Marzo 2013, 18:23

    @fracassosandona
    Hai fatto male a non andare a vedere una partita di rugby femminile, per due motivi:
    Primo: Hai perso un’occasione per divertirti e non poco, credimi.
    Secondo: Dato che non l’hai vista non puoi parlarne, a titolo di esperto, sulla spettacolarità.

    Inolte ricordo a tutti, sommessamentem non solo a fracassosandona, e specialmente a chi lo avesse allegramente dimenticato o a chi fa di tutto per dimenticarlo che il rugby (a 7) è sport olimpico anche, se non solo ed esclusivamente, perché é sport non di un solo genere.

    • Rabbidaniel 21 Marzo 2013, 20:47

      Rispondo per me. Io non voglio in alcun modo svilire il rugby femminile, considerarlo un fenomeno marginale ecc. C’è il dato di fatto che, a parte alcune disciplice fortunate, lo sport al femminile attrae meno pubblico.
      Qui di rugby, giocato e guardato, ne abbiamo masticato parecchio tutti, quindi siamo un “campione” significativo, eppure il rugby femminile non ha un grande riscontro (io qualche partita l’ho vista e il livello non è paragonabile al maschile, per onestà bisogna dirlo).
      Ci sono limiti oggettivi. Detto questo spero vengano superati, ma nemmeno in sport più popolari, come il calcio, la versione femminile riempie gli stadi.
      C’è molto da lavorare, ecco tutto, e certe decisioni, anche se ingiuste (ovvero non sto difendendo la scelta sopra descritta), si inseriscono in questo contesto.

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