Il derby Rovigo-Petrarca? Su OnRugby se lo giocano gli allenatori

Doppia intervista a Polla Roux e Andrea Moretti. I due coach si raccontano alla vigilia del match

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Stefano Il Nero Franceschi 1 Marzo 2013, 08:27

    Bellissima intervista. Secondo me due cose risaltano, Polla soffre troppo l’ambiente di Rovigo, troppo pressante per lui, Moretti è solo al suo secondo derby e gli tocca quello del Trofeo Adige, la prima volta nella tana dei Bersaglieri, il Battaglini nel derby è terribile.

  2. kinky 1 Marzo 2013, 09:28

    Vinciamo noi, sicuro!!!

    • 6nazioni 1 Marzo 2013, 11:12

      noi chi kinky?
      sbilanciati una volta fai il motivatore
      chi viene asfaltato?

    • 6nazioni 1 Marzo 2013, 12:19

      MI DAI QUALCHE AIUTINO

      • kinky 1 Marzo 2013, 12:27

        mi piace trombare

        • 6nazioni 1 Marzo 2013, 12:46

          OK.
          BUON DERBY E VINCA IL MIGLIORE

          ps petrarchini si nasce non si diventa
          FORZA PETRARCA SEMPRE.

          • kinky 1 Marzo 2013, 13:11

            ecco appunto, diciamo che io ho l’imprinting profondamente nero!!! …mi sembri un po’ permaloso oggi ma forse sei nervoso per il derby!!!

        • 6nazioni 1 Marzo 2013, 13:23

          non sono per nulla permaloso e nervoso.
          se tu mi rispondi trombare= bersaglieri=rovigo

          • kinky 1 Marzo 2013, 14:04

            La madonna quanta fantasia!! Non esiste solo il rugby per divertirsi!!

          • gian 1 Marzo 2013, 19:52

            onestamente come collegamento era venuto in mente anche a me! paraparappapapapapapa paraparappapapapapapa

  3. Enrico Daniele 1 Marzo 2013, 09:34

    Giusto per dare il nome esatto alle cose: il trofeo si chiama Adige Cup. Lo ha confermato Toffano alla presentazione Mercoledì a Palazzo Moroni.

  4. Silverfern 1 Marzo 2013, 10:40

    Interessante la proposta di Moretti, da tenere in considerazione.
    Rovigo-Petrarca di alcuni anni fa è stata una delle prime partite viste quando mi sono avvicinato al mondo ovale (provenendo da 25 anni di frequentazioni di quello, oggi insopportabile, del calcio). Oggi, dopo diversi anni e centinaia di partite viste, posso dire tranquillamente che è una partita dal sapore particolare, da vivere, anche se non si è tifosi di nessuna delle due squadre, ma tifosi del rugby, come me.

    • gian 1 Marzo 2013, 17:27

      molto interessante, comunque non sarebbe una cattiva idea trovare il modo di limitare al massimo i rischi di retrocessione, se non per manifesta inferiorità chiaramente, dobbiamo metterci in testa che se si vuole crescere le squadre devono poter fare anche 2/3 annate di scarsi risultati per sviluppare un progetto, soprattutto se vogliamo tenere i budget bassi, non tutti hanno la capacità, e anche la fortuna, di fare come il petrarca quest’anno puntando sul vivaio e giovani prospetti di potersi giocare i play off, è più probabile un onesto 6/7 posto al primo anno e un secondo anno più performante per ottenere risultati il terzo.
      l’avevo già accennato in un altro post, ma pensare, in questa logica, ad un playout tra le ultime due dell’eccellenza e le prime due della A in girone all’italiana di andata e ritorno (sono 6 partite) durante i play off e i primi due rimangono in eccellenza mentre le altre vanno in A, o, mi pare lo dicesse San Isidro, creare un torneo similargentino, facendo giocare territorialmente e da lì tirare fuori le 6/8 squadre che si giocano il campionato, ma aumentando molto le squadre coinvolte (diventerebbero 16/20) nella fase preliminare

  5. fracassosandona 1 Marzo 2013, 12:48

    “Adige Cup” fa veramente tristezza…
    Siamo in Italia e avrebbe più senso chiamarlo Trofeo o Coppa dell’Adige (anche se il fiume è troppo lontano perché Padova possa sentirlo come proprio)…
    i tifosi potrebbero sempre ribattezzarlo Coppa Rumatera (rumatera è il nome dialettale di carpe, tinche, carassi, scardole e tutti quei pesci anche poco nobili che pascolano grufolando sul fondo dei fiumi e dei canali di pianura… e ricorda anche ciò che succede al campo quando due mischie si affrontano…)

    al di là delle ca22ate: non c’era neanche un giocatore che abbia militato in ambo le squadre cui dedicare il trofeo?

  6. Rabbidaniel 1 Marzo 2013, 13:09

    Propongo “Trofeo Verze Sofegae”

  7. gigi 1 Marzo 2013, 13:21

    INSISTO: CHIAMIAMOLO BOSEGATO D’ORO

  8. eclipse 1 Marzo 2013, 13:27

    Io penso che la vittoria per il Rovigo serve come l’aria.Forza Bersaglieri!

  9. giobart 1 Marzo 2013, 13:44

    Io non sono tifoso né del Petrarca e né del Rovigo, però è una partita da non perdere, spero la facciano vedere in tv.
    Comunque Petrarca favorito.

    • ddanyll 1 Marzo 2013, 14:00

      Neanche io sono tifoso di queste due squadre, però sarà sicuramente una bella sfida! La faranno vedere in differita su Rai Sport 2 domenica sera alle 22.30!
      Anche secondo me Petrarca favorito, ma al Battaglini è comunque dura per chiunque!
      ciaoo

  10. Ricc RO 1 Marzo 2013, 14:16

    Non vedo l’ora che arrivi Domenica evvai tutti al Tempio! Che si vinca o che si perda Forza Rovigo e Neri… 🙂

  11. gian 1 Marzo 2013, 17:11

    rovigo-petrarca anche fosse giocata da ottantenni, in una risaia, col pallone di marmo, in italia, sarà sempre la partita più bella della stagione per tutto quello che rappresenta per la storia del rugby e per questo motivo non ci possono essere favoriti, fa storia a sè

    • 6nazioni 1 Marzo 2013, 18:21

      ben detto gian.
      E’ LA PARTITA DEL RUGBY ITALIANO.
      FORZA NERI.

      • gian 1 Marzo 2013, 18:38

        prima della finale due anni fa un vecchio giocatore: “sì, è vero, è la finale scudetto, ma questa cosa è assolutamente secondaria!” 🙂

  12. barry 1 Marzo 2013, 18:42

    A Polla bisogna dirgli che le 16 vittorie le ha fatte contro i morti del primo campionato senza viadana calvisano e Treviso. Poi quando tutti si sono rinforzati non ne vince neanche 2 consecutive.

    • Roruma 1 Marzo 2013, 19:02

      Potevano fare lo spot del lotto cavoli….possipossipopo….

  13. Roruma 1 Marzo 2013, 19:01

    A polla bisogna dirgli di scendere dal piedistallo che non è mica Mazzari a Napoli, “la pressione è tanta” o “a Rovigo non si parla d’altro”….già vedo lá in piazza tutti a parlare del derby….ma per favore. Sarà una partita delicata ma se questi giocatori/staff non sanno gestire la pressione mediatica (mi vien da ridere…Nalio, quei leccac..o di Rovigo oggi e la Sponton che trascrive quello che si sente dire senza esprimere nemmeno un’opinione) è meglio che vadano a lavorare! Tanto se ne accorgono tra un paio d’anni Bacchetti & C. che bene hanno fatto a fare i “professionisti”.

    • steve 1 Marzo 2013, 22:45

      Già, forse hai ragione. La pressione della piazza, come dice Polla, forse è un po’ esagerata, certo la passione e il tifo c’è sempre ed è inalterato per la propria squadra, però Polla sente questa pressione più provenire dal prorio di dentro che dal di fuori di sè, per vari motivi, alcuni ovvii. Forse hai ragione anche su Bacchetti, ma resta sempre un appuntamento importante da rispettare ora per un rodigino doc, poi sul fatto che il prossimo possa andare a giocare in CL (spero di no con le sciagurate Zebre, ma in una squadra migliore) quello è un altro discorso che riguarda il futuro lontano, il futuro prossimo per lui è domenica.
      C’è una cosa però che comunque accomuna Polla e tutti i suoi recenti predecessori alla panchina del Rovigo in occasione del derby col Petrarca, la pressione della piazza, intesa come carta stampata-tifo-Società. Non sono lontani gli anni (quelli del S10) in cui la dirigenza della Società non riprendeva l’allenatore se non per vincere la partita per la salvezza e soprattutto quella con il Petrarca. Ecco allora che si è sempre più rinforzata nel tempo (mi riferisco solo della storia recente del derby, perchè sennò, se tiro fuori anche la storia passata molto tempo fa, facciò un post illegibile lungo 1 km) l’aspettativa che la Piazza riversa nella propria squadra e nel suo allenatore. L’allenatore nel derby si sente come spogliato nudo in pubblico, è messo alla prova vera di dimostrare che se ne intende di rugby e che porterà la sua squadra, e la città tutta, alla vittoria. Assomiglia molto a una prova di “maturità” che solo qui si apprezza fino in fondo, nel bene o nel male. E’ una prova che il nostro allenatore deve ancora superare per la nostra città, speriamo, per lui e per noi.

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