Rugby nei campi di concentramento: una piccola storia finita bene

Vi raccontiamo la vicenda di un sudafricano (ebreo) entrato nella storia. Ecco il nostro Giorno della Memoria

Aaron Geffin, soprannominato “Okey” (il perché non è dato saperlo), chi era costui? Nato nel maggio 1921 a Ponevess, Lituania, morto nell’ottobre 2004 in quello che era la sua vera patria, il Sudafrica. E’ generalmente riconosciuto come il più grande giocatore ebreo di rugby di tutti i tempi, quelle infatti le sue origini.
Perché parliamo di lui? Per le sue qualità ovali ovviamente, skills che apprese in un campo di concentramento. Soldato di Sua Maestà, Geffin venne catturato dai tedeschi a Tobruk nel 1942, nel pieno della campagna d’Africa della Seconda Guerra Mondiale. Venne spedito in un campo di prigionia in Italia, da dove fuggì, catturato nuovamente fu mandato in Germania. Nuova fuga e nuova cattura: venne portato questa volta a Torun. Qui incontrò Bill Payn, ex springboks che gli insegnò soprattutto a calciare.

 

Geffin, negli anni a seguire, ricordò che “provavano mischie a volte per ore, calciavamo a piedi nudi. A volte giocavamo con qualche neozelandese o altri sudafricani”. Geffin ebbe la fortuna di non finire mai nei campi nazisti tedeschi di concentramento e sterminio che erano della autentiche fabbriche di morte. Non una passeggiata o una vacanza, intendiamoci, ma non era nemmeno Auschwitz. Torun era un centro dove arrivarono ad essere tenuti prigionieri sino a 10mila uomini, in gran parte soldati alleati. Forse, per sua fortuna, i nazisti non scoprirono mai le sue origini ebraiche, altrimenti non potremmo raccontare questa storia.
Quello che imparò durante la prigionia gli servì una volta tornato in patria (il suo campo di concentramento venne liberato dall’Armata Rossa il primo di febbraio del 1945): continuò a giocare a rugby, si conquistò una maglia degli springboks e un posto nella storia incidendo in profondità nella seria contro la Nuova Zelanda nel 1949. D’altronde un pilone che calciava in maniera così precisa lo si è visto poche volte anche dopo che smise di giocare. In quella serie il Sudafrica vinse quattro gare su quattro e lui marcò 35 dei 47 punti complessivi della sua squadra. La sua precisione al piede gli fece conquistare un posto nel New Zealand National Rugby Museum, dove ancora oggi ci sono i calchi delle sue mani e – ovviamente – dei suoi piedi.
Nel 1998 è entrato nella International Jewish Sports Hall of Fame.

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Melvyn Jaminet sospeso 34 settimane dopo il video razzista postato sui social

Sanzione pesante da parte della FFR per l'estremo francese, che potrà però essere mitigata da alcune attività di sensibilizzazione

26 Luglio 2024 Emisfero Nord / Top 14
item-thumbnail

Rugby Seven da record alle Olimpiadi: mai così tanto pubblico per questa disciplina

69.000 spettatori allo Stade de France per la prima giornata, e per le finali (con la Francia in lotta per le medaglie) si prospetta un clima caldissi...

26 Luglio 2024 Rugby Mondiale
item-thumbnail

Olimpiadi, Rugby Sevens: il programma di semifinali e finali e dove si vedono in tv e streaming

Sabato 27 è la giornata delle medaglie maschili: ecco come seguirla

26 Luglio 2024 Rugby Mondiale
item-thumbnail

URC: date e orari delle partite di Benetton Rugby e Zebre Parma

Tutte le informazioni sulla prossima stagione delle due franchigie

26 Luglio 2024 United Rugby Championship
item-thumbnail

Rovigo, Frangini: “Questa stagione è una scalata, nella speranza di farmi vedere da una franchigia”

Le parole del giovane tallonatore e di Alessio Sanavia, che iniziano una nuova avventura in rossoblù

26 Luglio 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
item-thumbnail

British&Irish Lions: possibile un sorprendente test con i Pacific Islanders

La selezione isolana potrebbe ritornare in campo a 16 anni dalla sua ultima partita (contro l'Italia) e potrebbe farlo contro l'avversario più prestig...