Eccellenza e un po’ di sapori celtici: i quattro allenatori del 2012 italiano

Cavinato, Frati, Casellato e Phillips: sono loro i quattro allenatori che più hanno inciso nell’ultimo anno

COMMENTI DEI LETTORI
  1. crosby 6 Dicembre 2012, 08:29

    Prato con progetto a media/lunga scadenza?? … Persone molto ben informate dicono di grossissimi problemi economici in quel dei Cavalieri. Già dal prossimo anno se ne dovrebbero vedere gli effetti…parlano che l’accoppiata Frati-De Rossi costi al club ca. 120.000 euro…spero che Prato su dimostri solido…sarebbe l’ennesima smacco se fosse solo una meteora passeggera…vd Venezia Mestre e San Gregorio…tanti soldi spesi e nessun ritorno…risultato: fallimento!

  2. Roruma 6 Dicembre 2012, 08:35

    Al di là dei commenti sui 4, è bello vedere che i migliori allenatori dell’eccellenza sono 3 su 4 italiani. Purtroppo in Italia da anni, anzi da sempre, l’allenatore straniero ha sempre avuto la meglio almeno come stima di partenza…poi i risultati sono tutti da vedere. Non dimentichiamo il fantastico lavoro che Franco Smith sta facendo a Treviso, lui assieme a tutto lo staff rappresenta il meglio mai dimostrato in Italia.
    È triste vedere squadre blasonate come Rovigo allenate da stranieri mediocri, ultimi il sudafricano e prima di lui l’argentino. Meglio un Petrarca tutto italiano con addirittura un ex capitano come Salvan.

  3. Paolo 6 Dicembre 2012, 08:37

    Ciao Crosby,
    il mio è un discorso sul piano puramente tecnico. I Cavalieri sono una società che qualche anno fa ha fatto una programmazione di un certo tipo e finora la sta rispettando. Io di quello parlo, poi è chiaro che senza soldi non si può fare nulla

  4. Federico 6 Dicembre 2012, 09:18

    sono di parte lo ammetto… sono felicissimo della citazione di Moretti… grande acquisto e una grande comunione d’intenti con i giocatori e la società (dalla junior a salire) per un nuovo percorso verso un rugby di qualità…

  5. boh 6 Dicembre 2012, 09:29

    Ehilà Paolo, tanto per rimanere sul piano tecnico. Vista la diatriba “zebre sì zebre no” “squadra che vale a malapena l’eccellenza” “squadra di metà classifica in eccellenza”ecc ecc. Prova ad informarti di come è finita la partitella Calvisano – Zebre(esclusi gli atleti che han giocato contro il Leinster)praticamente Calvisano -Zebre riserve

    • gsp 6 Dicembre 2012, 09:43

      Com’e’ finita?

      • boh 6 Dicembre 2012, 10:04

        Tu che dici? se dico come è finita, non c’è divertimento!!!!

        • gsp 6 Dicembre 2012, 11:26

          Da come la metti avranno vinto largo. piu’ che per il risultato pero’, era per capire chi aveva giocato apertura per esempio, visto che i primi 3 scelte erano indisponibili, o magari se qualche infortunato aveva ripreso ad allenarsi, o se c’era qualche inserimento nuovo.

    • mezeena10 6 Dicembre 2012, 12:25

      perche non ci informi tu, unica verità assoluta e verbo supremo, noi umili polli ci prostriamo al tuo cospetto nostro grande boh!!! gia il nome è tutto un programma..ci mancava solo l’avvocato di gavazzi..e sti qaatsiii???

    • xnebiax 6 Dicembre 2012, 16:49

      Scusa ma anche il Calvisano era occupato in Eccellenza… chi ha giocato del Calvisano?

  6. Paolo 6 Dicembre 2012, 10:03

    “squadra che vale a malapena l’eccellenza” “squadra di metà classifica in eccellenza”. Scusate, ma non ho mai scritto nulla di simile

    • boh 6 Dicembre 2012, 10:06

      Non mi riferivo a tuoi commenti, ma ai commenti di certi utenti.

  7. gian 6 Dicembre 2012, 12:08

    non voglio parlare di moretti perchè anch’io sono di parte, come sono felice di vedere allenatori italiani che ottengono risultati e formano, e questo indubbio, squadre con uno stile ed una mentalità vincente, cosa che indica le loro capacità a prescindere dai risultati, ma come dicevi tu, tolto casellato (a cui, però, il giocattolo si è un po’ inceppato), sono tutti allenatori con disponibilità che il resto del campionato sono impensabili, quindi ti piace vincere facile, come diceva quella pubblicità.
    un ultimo appunto per calvisano campione la sorpresa proprio non c’è stata, ad inizio campionato avevano dichiarato apertamente di puntare alla finale, poi che azzeccarla non sia facile neanche da chi ci prova da anni, è un altro paio di maniche

    • giangi2 6 Dicembre 2012, 12:18

      Scusa ma siamo ancora alla favola del Mogliano squadra di “dopolavoristi”? Non mi sembra proprio. Se vogliamo dirla tutta la squadra che spende di più dovrebbe essere Rovigo, e qui qualche problema c’è…e giustamente l’allenatore non è stato inserito in questo articolo.

      • gian 6 Dicembre 2012, 12:54

        parliamo del mogliano dell’anno scorso, nettamente meno “ricco” di quello di quest’anno, comunque ed indubbiamente, sempre l’anno scorso, sicuramente meno attrezzata della concorrenza

  8. Andrew2022 6 Dicembre 2012, 14:38

    Prato in notevoli difficoltà economiche con grossi debiti verso i fornitori. Quanto dureranno? ha senso investire tutto sulla squadra lasciando buchi a destra e a manca?

  9. malpensante 6 Dicembre 2012, 14:40

    Contento per Moretti, nell’infinita polemica Zebre spesso massacrato nei commenti. E bravi i padovani, che lavorano su dei bei prospetti.

  10. riaan cotzee 6 Dicembre 2012, 15:00

    Mi dite zebre calvisano il risultato? Comunque queste partite allenamento non contano niente. Il progetto zebre é più che giusto diamo un po’ di tempo

  11. steve 6 Dicembre 2012, 16:04

    Per me l’unica sorpresa di quest’anno è il Petrarca (sich!), però conoscendola e analizzandola diventa meno sorpresa per i cultori del tema. Il Petrarca ha come allenatori: Moretti, ex giocatore ed ex allenatore degli avanti in CL, mica robetta da niente, che torna utilissimo in un campionato di “eccellenza” dove si vince solo se si ha un buon pacchetto di mischia; in più ha Salvan, ex anche lui e grande trequarti all’epoca che militò anche in Nazionale. Il Bacino demografico di Padova è di 250-500.000 abitanti con una costellazione di società tutte molto competitive: Valsugana (la seconda squadra del Petrarca a tuttora), Rubano (da dove viene Menniti), dove la Società principale può sopperire alle carenze “tecniche” dei propri giocatori. Si può dire che il Petrarca è una piccola franchigia territoriale, si può dire lo stesso per le altre squadre di Eccellenza? Rovigo? No, perchè, paradossalmente, sono di più i giocatori ceduti alle società “amiche” che quelli acquisite da queste, strano, ma vero, potre fare mille esempi, è così. L’unico allenatore che ha stupito negli ultimi anni per qualità di gioco è senza dubbio Casellato, che se in possesso di un buon roster di giocatori farebbe più sfracelli di Smith in CL! A Cavinato piace il rugby “ignorante” di mischia, e, aghimè, ora è l’unico vincente in “eccellenza”. Philips lo segue a ruota. Rossi-Frati: fanno un po’ e un po’ con alterni risultati, ma la domanda che li riguarda da rivolgere a loro è diversa: viste le ultime notizie che si susseguono da Prato (crisi economica?) quanto riusciranno a vivere nello stesso pollaio due galli del loro calibro, e soprattutto, il Prato, intesa come realtà nuova rugbistica nel panorama nazionale, continuerà a esistere in futuro?

    • gian 6 Dicembre 2012, 16:30

      sicuramente padova parte, come tu fai notare giustamente, “avvantaggiata” da un territorio ad alta incidenza di praticanti e, nel tempo, dalla capacità di unire le forze (non da molto, ti assicuro, e dimentichi il cus che è in B), ma rimane comunque da apprezzare il fatto che moretti e salvan con una squadra di ragazzini, tolto qualche giocatore di esperienza notevole in ruoli abbastanza importanti (uno su tutti ansell 8) stia dando filo da torcere, finora, a squadre ben più attrezzate ed esperte avendo ceduto anche i pezzi più pregiati della nidiata (sarto, barbini e chillon); direi che i due allenatori stanno facendo un’ottimo lavoro e che i ragazzini stanno dimostrando una solidità mentale e tecnica che applicata a tutto il movimento porterebbe dei bei risultati (tutto rapportato all’eccellenza, sia chiaro)

      • steve 6 Dicembre 2012, 19:22

        La rivalità tra Cus e Petrarca è pari solo a quella tra Rovigo e Petrarca. Un po’ come dire Torino e Juventus…

        • gian 6 Dicembre 2012, 19:30

          a livello giovanile tutte queste realtà si “odiano” a morte, se poi porti la maglia nera ti odiano un po’ di più 🙂 , parliamo di rapporti fuori dal campo, chiaramente, a livello dirigenziale ed in ambito seniores

    • albe 6 Dicembre 2012, 16:47

      Quoto. Per la cronaca anche il capitano del petrarca, Targa, viene dal Rubano, cosi come Conforti era venuto su dalle giovanili del Rubano. Ed in effetti lo scambio di giocatori con le società satellite sembra un po rientrare in una specie di schema “franchigia”.

      • gian 6 Dicembre 2012, 17:52

        sì e no, in realtà è una ridistribuzione di risorse, petrarca è la squadra più ricca e con livelli di gioco più elevati che garantisce visibilità e una qualifica da “pro” prende i talenti delle squadre della zona, cedendo, a sua volta, giovani da svezzare, pochi, o giocatori non interessati o non al livello di fare il salto, che continuano come amatori o poco più, così facendo petrarca ha 4/5 giovanili da cui selezionare buoni prospetti, le altre hanno una iniezione di giocatori capaci per la squadra seniores che il loro solo bacino non potrebbe dargli soprattutto per qualità media a costo “zero”

      • GiorgioXT 6 Dicembre 2012, 23:50

        Oddio , Chicco Conforti me lo ricordo Petrarchino dalla U13 in poi, forse era prima a Rubano. La storia interessante è quella di Andrea Menniti Ippolito, cresciuto a Rubano, ha giocato nel Petrarca u.17/18 per due stagioni (e vinto un titolo italiano) poi però non è potuto passare alla Under 20 nazionale … perchè non esisteva più ed è tornato a Rubano a giocare in serie A2.
        In questa stagione è arrivato meritatamente in prima squadra ed il suo gioco ha cambiato marcia migliorando nettamente.
        Quanti ragazzi avremo perso in giro per l’Italia grazie alla mancanza di una continuità nelle giovanili, al cambiare spesso la formula ed a ridurne il livello competitivo?

        Venendo un pò piu IT , merita valutare il lavoro dei tecnici anche con una ipotesi fondata sui budget di cui dispongono.
        Io penso che i valori siano questi :
        Calvisano : 2,4 milioni
        Viadana : 1,9-2,1 Milioni
        Prato : 1,8
        Rovigo : 1,8 (questa stagione 1,92 – dichiarato ufficialmente – bravi!)
        Mogliano : 1,2 – questa stagione 1,65

    • eze 6 Dicembre 2012, 17:34

      Condivido l’ottima analisi ed aggiungo il fatto che il padova disponga di un budget dimezzato rispetto a rovigo almeno per quanto se ne possa sapere.
      Quindi per semplificare:
      PADOVA esempio di come si deve fare
      ROVIGO esempio di come non si deve fare

      • steve 6 Dicembre 2012, 19:40

        Ma, su questo avrei da ridire. E’ vero che Rovigo ha sprecato per anni generazioni di ragazzi, non scegliendoli per la sua prima squadra per un ‘infinità di motivi che entrambe le parti hanno avanzato, fare ora e qui un’analisi orizzontale riassuntiva di tutto un lungo ciclo storico di una società e di tutti i giocatori che ha prodotto anche solo negli ultimi dieci anni è impossibile. Basta solo considerare le due variabili indipendenti: le ambizioni della società dell’epoca a cui si fa rifermiento (Rovigo ambisce solo da pochi anni al vertice del campionato, ma prima era come l’Aquila di adesso=pensava a salvarsi e non dava garanzie ai giocatori); e le ambizioni dei giocatori: Rocco Salvan ne è un esempio lapalissiano: viene dal Frassinelle Polesine(serie C) e se n’è andato perchè allora cercava una squadra competitiva (Petrarca). Poi se vogliamo discutere solo degli ultimi due-tre-quattro anni, sì è vero, molte scelte (sbagliate) sono state fatte solo per soddisfare il presente, senza una prospettiva futura, come quella di non pensare ad una mediana di qualità dopo la partenza di Legora-Bustos, privandoci di un buon piazzatore (e in casa ne avevamo: Boarato ora alle FF.OO, Fratini al Badia in serie A) o quella di non avere mai più avuto un n°8 di qualità dopo Immelman, o quella di non avere un sostituto all’estremo per Basson, avevamo l’ottimo Guido Barion (ottimo alle FF.OO)….e tanti altri. Però bisogna considerare anche le scelte dei giocatori, molti se ne sono andati per cercare un posto più “sicuro” e certo per il loro futuro…e così la società ha dovuto ricorrere al mercato. Comunque non mi sento di criticare, queste sono state le scelte della Società, di gente che ci ha messo un sacco di soldi e, giuste o sbagliate (si vedrà alla fine), si sono sempre e comunque esposte di più di un qualsiasi tifoso, quale io sono.

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