L’Irlanda, la Francia e le altre: la RWC 2015, girone per girone

Analisi delle quattro Pool uscite dall’urna di Londra, partendo naturalmente da quella dell’Italia. Senza dimenticare però le altre

COMMENTI DEI LETTORI
  1. jazztrain 4 Dicembre 2012, 08:51

    Portogallo, Romania e Georgia, papabili. La Spagna però lo scorso anno ha sconfitto nettamente in casa la Georgia (anche se quest’ultima era rimaneggiata) e la Romania.

    http://www.youtube.com/watch?v=3TYsdEgRirU l’intero incontro con la Georgia

    http://www.youtube.com/watch?v=kW-liTNVpDo

    Highlights contro la Romania.

  2. Giompy 4 Dicembre 2012, 09:26

    Stiamo dando troppa importanza al dannato passaggio mondiale ai quarti. Non è quello il nostro obiettivo e non deve essere quello. La crescita di un intero movimento non si misura negli 80 minuti da giocare presumibilmente contro l’Irlanda. Il nostro obiettivo nel prossimo triennio deve essere non arrivare più ultimi nel 6 Nazioni, e magari ritornare a vincere due partite per edizione. E’ un obiettivo più importante del passaggio del turno del girone eliminatorio.

    • Giov 4 Dicembre 2012, 10:00

      Hai ragione al 200%. Non avrebbe senso passare ai quarti,( per prenderle prob dalla NZ) e fare collezioni di ultimi posti al 6N. Oltretutto ci si dimenticherebbe presto del passaggio del turno per ricominciare con: “sempre ultimi, sempre il cucchiaio di legno ecc”

      • punakiki 4 Dicembre 2012, 10:15

        concordo alla grande, noi dobbiamo crescere anno x anno, poi si vedrà. Se poi riusciremo a vincere 2/3 partite ogni 6nazioni allora vorrà dire che l’Irlanda avrà paura di noi e non viceversa.

        • Giompy 4 Dicembre 2012, 11:12

          Abbiamo 3 partite in casa e 2 di cui una non impossibile (Scozia) in trasferta. La base di partenza è conquistare, attenzione NON giocarcela e basta, 2 partite. Non importa contro chi, bisogna vincere 2 partite a stagione. Il tanto vituperato Mallet, a differenza di Berbizier, che sì ottenne ottimi risultati ma lasciò una nazionale in macerie, ha lasciato a Brunel un’ottima base su cui lavorare: Gori, Benvenuti, Sgarbi, Venditti, Favaro. Insomma la base su cui lavorare c’è, in alcuni ruoli chiave, le seconde, l’apertura, i centri, siamo deficitari, però i margini di miglioramento ci sono tutti.

          • Maxwell 4 Dicembre 2012, 13:57

            ancora con Mallett e Berbizier che ha lasciato l’Italia in macerie?
            Non abbiamo un calciatore dai tempi di Johnstone e questo vale x tutti i C.T.
            Per il resto…..
            i centri titolari erano quei pipponi di Canale e Garcia-manidipietra che non erano capaci di fare un loop ma difendevano….. SIGH !!!!….chiedere del 6 – 36 a Bod all’ultimo mondiale.
            Sicuro di Sgarbi e Venditti? Parlo non di far esordire ma di CREDERCI.
            Voglia di giocare pur con i nostri EVIDENTI limiti?
            Brunel 36 a 3 !!!!
            Le cagate dei giocatori fuori ruolo?
            Le cagate sul progetto altezza e chili? Orquera è 1,71, a MA mi sembra molto migliore di Masi, probabilmente lo era persino Marcato…autore di un drop favoloso all’ultimo minuto di un Italia Scozia.
            la sconfitta contro un’accozzaglia di selezione pacifica con 2 allenamenti insieme?
            Gori che aveva più partite in nazionale che nel club, col risultato di essere sempre rotto?
            Brunel in un mese che vede più partite in Eccellenza che BBZ e Mallet in 7 anni?
            Che giocatori ha lanciato Mallett?
            Kirwan ne ha fatti esordire un casino, BBZ li ha plasmati ma è stato Mallett a goderne i frutti……
            A parte il MA, problema atavico… l’unico buco è stato Troncon a fine carriera, altro che macerie.

          • Katmandu 4 Dicembre 2012, 18:39

            Maxwell concordo su quasi tutto ma prova a vedere che partite faceva nello stesso periodo canale a clermont e quelle in maglia azzurra non parevano nemmeno parenti

    • duke 4 Dicembre 2012, 11:02

      Premesso che era meglio mille volte incontrare Samoa (forte ma discontinua) rispetto all’Irlanda, squadra esperta che soffriamo moltissimo, hai mille volte ragione.
      Non si può vivere per 4 anni puntando tutto su una sola partita, bisogna cercare di crescere ed essere competitivi in ogni 6N ed in ogni test-match.
      Per assurdo, se gli Irlandesi impazziscono e ti regalano 3 mete d’intercetto in 10 minuti, magari passi ai quarti del mondiale, ma se la partita del 6N che vinci è solo quella in casa contro la Scozia ogni 2 anni, anche andare ai quarti non serve a nulla e non significa nulla.
      Poi le cose sono collegate: se migliori ed arrivi a vincere qualche partita in più ed a giocarti fino alla fine quasi tutte le altre, vedrai che anche le possibilità di vincere la partita decisiva della pool aumentano.

      • Giompy 4 Dicembre 2012, 11:15

        Ovvio che sia tutto collegato. Se vinci si e no ogni 2 anni contro la Scozia, dentro casa e soffrendo fino alla fine, il 6-36 di Dunedin contro l’Irlanda è la logica conseguenza.

    • Rabbidaniel 4 Dicembre 2012, 11:18

      Ripeto un discorso già fatto. È ovvio che 3 anni sono lunghi e per me avrà più importanza il prossimo 6N dei TM appena disputati per valutare come siamo messi. È preoccupante che la nostra U20 sia retrocessa e che i giocatori promettenti non trovino spazio nelle celtiche, rimanendo in eccellenza e allungando la loro formazione, laddove a 20 anni (se non prima) irlandesi e gallesi, soprattutto, già calcano le platee del Pro12 abbastanza regolarmente.
      D’altra parte c’è bisogno di una visione complessiva. La nostra nazionale si basa sul blocco-Treviso, più qualche zebra e una ristretta legione straniera. Io comincerò a sperare di avere una nazionale consistente quando avremo franchigie in grado di giocarsi i PO in Pro12 e magari passare il primo turno in Heineken. Mi pare che la dottrina Dondi sia ancora molto diffusa, ovvero un movimento nazionale-centrico. Ma senza i club e la mentalità vincente nei club (ovvero vincere trofei) non vai da nessuna parte. Non sono un sostenitore di Gavazzi, ma essendo uomo di club credo possa capire più di un solone di federazione come Dondi l’importanza di avere squadre vincenti.

      • gsp 4 Dicembre 2012, 12:21

        Non e’ necessariamente cosi’, guarda alla scozia. Arriva un certo punto, e noi non siamo ancora li’, dove nazionali e club si costruiscono in modo diverso.

        • Stefo 4 Dicembre 2012, 13:01

          Gsp vero che ad un certo punto il lavoro e’ diverso ma se a livello di club non arrivi a certi livelli, a giocare con regolarita’ partite “dentro-fuori” con una pressione psicologica ed ambientale alta e’ un po’ difficile riuscirci a livello NAzionale.

          Riallacciandosi al discorso ieri sull’Irlanda vecchia molti fanno secondo me discorsi assurdi su POC e BOD…mi sembra che ben in pochi si rendano conto che Irlanda-Argentina di due settimane fa come pressione ed importanza negli ultimi 2-3 anni sia stata seconda solo a Galles-Irlanda quarto del Mondiale…era una partita “dentro-fuori” e l’Irlanda ci arrivava da 5 TM ufficiali persi di fila. Io non condivido (per uan volta) il pensiero di Muanri che parla di vittoriia di cuore, e’ stata una vittoria di testa ed una prova di gioco e sicurezza impressionante (probabilmente la m iglior partita dell’IRlanda degli ultimi 2-3 anni, anche meglio della vittoria sull’Australia).
          Beh in campo non c’erano BOD, POC e Best, le prime 3 scelte a capitano e non c’erano neanche Ferris, O’Brien e Kearney.
          Da dove veniva la leadership?Healy, Strauss, Ross, Heaslip, Sexton giusto per citarne alcuni son tutti giocatori che hanno vinto 3 HC cosi’ come O’Brien e Kearney per citare assenti importanti…non li ha vinti BOD da solo quei trofei, anzi gente come Sexton e’ stata chiave e si e’ presa un bel po’ di leadership (fu l’unico con Cullen che parlo’ nello spogliatoio nell’intervallo della finale coi Saints).
          I giovani dell’Ulster si stanno allenando a giocare e vincere partite ad alto tasso di pressione.
          Gente come O’Mahony a 21-22 anni ha gia’ capitanato 7-8 volte il Munster compresa una semifinale di Pro12.

          Queste sono esperienze che ti forgiano, ti rendono mentalmente pronto per sfide dei Mondiali…l’altro giorno hai detto giustissimamente che ai Mondiali la forbice del gap si allarga ed e’ (anche) grazie a queste esperienze di club che cio’ succede.

          • gsp 4 Dicembre 2012, 15:10

            @stefo allora chiamiamola condizione necessaria e non sufficiente.

            mi lascia abbastanza basito che ogni volta che si tira in mezzo la correlazione risultati club = risultati nazionale, si ignora sistematicamente il caso scozzese. da anni ormai stabilmente con almeno una squadra nel PO e nazionale ai minimi storici in termini di risultati.

            se poi vai in profondita’, oggi a treviso metti un 10, 12 e 15 (glasgow e edinburgh non hanno neanche bisogno di quello) di caratura nternazionale e la squadra puo’ anche giocare per il sesto posto. ma l’impatto sulla nazionale sara’ marginale perche’ le soluzioni rimangono le stesse. allora come e’ possibile pensare che la nazionale migliori automaticamente?

            sul discorso di ieri sono pienamente daccordo e lo vedi nelle grandi squadre. non c’e’ solo il capitano (BOD, POC) ma ci sono anche i generali che rendono l’organico solido e per cui se anche inserisci uno nuovo, va a fare parte di un sistema sempre e cmq collaudato. ed anche i 22enni sono inquadrati sia nel club, che in nazionale. e’ cosi’ per l’irlanda per certi versi e NZ, e non lo e’, secondo me, per Galles ed Australia.

            pero’ io questo non lo imputo solo alla capacita’ di vincere ed imparare a vincere nel club. tutti abbiamo delle riserve su kidney, pero’ la capacita’ di trasportare quei meccanismi di club in nazionale non e’ scontato e neanche facilissimo secondo me. E’ la compostezza, il lavoro fatto all’unisono e chiarezza delle cose da fare insieme dipendono anche dalla guida tecnica. anche l’amalgma di ormai 3 gruppi vincenti non e’ semplice (ci includo anche Ulster) per cui potresti avere una situazione in cui avrai un gioco alla leinster, pero’ perdi perche’ manca unita’.

            e’ tutto un po’ banale, pero’ con un po di compostezza in piu’ il galles la porta a casa la partita contro l’australia.

          • Stefo 4 Dicembre 2012, 15:38

            Gsp nessuno pensa sia l’unica condizione infatti ho scritto che “anche” per quello il gap ai mondiali si alalrga non “solo” per quello.

            La scozia…minimi storici e’ pur sempre una squadra che a giugno aveva fatto degli ottimi TM e vinto in Australia, e’ pur sempre una squaddra che e’ arrivata ad un drop dall’andare ai quarti…non concentriamoci solo sui TM di Novembre. Detto questo e’ vero che hanno una squadra che va in semifinale di Pro12 (l’Edinburgh in HC la scorsa stagione mettiamolo nella giusta dimensione, era finito in una pool senza “padrone” ed ha saputo approfittarne) ed e’ anche (sottolineo la parola anche) per questo che quando sento l’odore della possibile vittoria a sorpresa qualche volta gli riesce.
            Lascio perdere i “se” del mettere un 10-12-15 di livello internazionale perche’ sono discorsi molto ipotetici…intanto inizia a formarli quei 10-12-15 di livello internazionale poi vediamo.
            Di nuovo poi sottolineo l’utilizzo nel mio discorso della parola “anche”…certo vincere nel club non significa automaticamente vincere in NAzionale e l’IRlanda ne e’ un esempio ha vinto molto piu’ a livello di club che Nazionale ed il Galles ha vinto molto piu’ a livello Nazionale che club (ma le squadre gallesi giocano quarti di finale, semifinali e finali, sono temperati a dover affrontare certe pressioni), certo trasportare una cosa dall’una all’altra non e’ automatico e nessuno ha scritto il contrario di questo.
            Il discorso e’ che se a livello di club sei abituato a giocare certe partite di sicuro saprai affrontare la pressione mentale meglio di chi invece certo tipo di partite le gioca una volta ogni 4 anni.
            Certo non e’ l’unico fattore, nessuno pensa questo ma e’ un fattore anche (di nuovo sottolineo anche) questo.

  3. Emanuele 4 Dicembre 2012, 09:45

    mamma mia il poola A. Inghilterra, Galles, Australia e Fiji.

  4. Rabbidaniel 4 Dicembre 2012, 11:27

    Pool A girone della morte, com’è ovvio, e se le Fiji si rimetteranno in riga sarà ancora più divertente. Non passeranno la fase ma potrebbero dare filo da torcere a tutti.
    Anche la Pool B potrebbe essere spettacolare per il 2° posto. Samoa, Scozia e al 99% Giappone. Direi qualificazione abbastanza aperta.
    Nella Pool C, se Tonga riesce a non farsi soffiare i giovani dalle benemerite federazioni più ricche, potrebbe riservare sorprese, ma le isolane, si sa, sono un’incognita nel bene e nel male.
    L’Italia, a oggi, non avrebbe nulla da perdere nel girone, presentarsi come l’underdog potrebbe dare vantaggi, soprattutto pensando che Francia e Irlanda giocheranno alla morte per il 1° posto, nella speranza di evitare NZ.

  5. ernesto 4 Dicembre 2012, 13:25

    All’Italia è andata benissimo sulla carta Francia e Irlanda sono due categorie sopra, ma sono squadre che storicamente hanno delle giornate stortissime….

  6. rugbyforever 5 Dicembre 2012, 00:10

    D’accordissimo sul fatto di far crescere la nazionale in maniera costante e puntare a vincere almeno un paio di partite durante il 6N, ma quando vedo che nel ranking le prime 14 squadre, ad eccezione di Tonga ed Italia appunto, hanno tutte raggiunto almeno un quarto di finale mondiale, gradirei infinitamente arrivare tra le magnifiche otto mondiali del 2015. Quindi puntiamo ai nostri obiettivi nel 6N, ma puntiamo molto anche ai mondiali.

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