Russia e USA, se i giganti della guerra fredda si affrontano su un campo di rugby

Sono tra le nazioni più in crescita dell’intera Ovalia. E hanno alle loro spalle soldi, uomini e strutture. Ce ne parla Antonio Raimondi

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Davide G. 8 Novembre 2012, 17:49

    Il problema principale della Russia è l’enormità del territorio.
    Ho avuto la fortuna di confrontarmi con un giocatore/allenatore di rugby 7 di Blagoveschensk, un paese sul confine con la Cina non molto lontano da Vladivostok e lo scenario è veramente quello dei pionieri. Si gioca nella neve, su campi strappati al calcio, quando si può, e non si può passare al 15 perchè non ci sono i giocatori. Nelle sue zone per fare una partita occorre essere disposti a fare anche 1500 km. ma il suo genuino entusiasmo nel raccontarmi di una vittoria su quelli di Chita dopo ore e ore di viaggio mi fanno ben sperare per la crescita del rugby russo.

  2. Rabbidaniel 8 Novembre 2012, 18:34

    @Davide, hai ragione la Russia è enorme, ma Mosca e San Pietroburgo da sole fanno più di 16 milioni di abitanti (secondo numeri ufficiali, ma sono molti di più). Senza contare città popolose e abbastanza ricche come Kazan (oltre 1milione di abitanti). Hai un bacino di almeno 100 milioni di persone nella Russia europea.
    Se un giorno qualche gruppetto di nome Gazprom ecc. decidesse di investire pesantemente nel rugby, allora il salto di qualità non potrebbe che verificarsi.

  3. Katmandu 8 Novembre 2012, 19:20

    Il problema è che non so quanto sono disposti a investire perchè se fosse una questione di soldi gli arabi farebbero sfracelli
    Organizzare un mondiale è molto diverso che fare una squadra nazionale competitiva italia docet vero?

    • Rabbidaniel 8 Novembre 2012, 19:30

      Be’ una tradizione ce l’hanno, non sarebbe una creatio ex nihilo

      • Katmandu 9 Novembre 2012, 08:59

        Ma ti dirò di più hanno anche il materiale umano ma se non cacciano i soldini se ne fanno ben poco

  4. Giovanni 11 Novembre 2012, 23:13

    Gli USA hanno la NFL a fargli concorrenza, altrimenti sarebbero già ai vertici dagli anni 60. La Russia invece ha “perso” il serbatoio georgiano (come perse quello lituano nel basket). A me, piuttosto, farebbe piacere vedere la Romania tornare in auge: loro la tradizione ce l’hanno eccome ed anche il “know-how”. Li vedrei bene, in un futuro non troppo lontano, in un’ipotetico 7 Nazioni…se solo avessero i mezzi economici.

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