Andrea Lo Cicero, il Barone/senatore azzurro che ci porta ai test-match

Il pilone azzurro racconta a OnRugby.it pregi e difetti di Tonga, All Blacks e Australia. Ma non si ferma a quello…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. M. 29 Ottobre 2012, 11:15

    Mallet non aveva una grande esperienza? Cioè uno che ti arriva dal Sudafrica e fa una striscia vincente come la sua non ha esperienza?

    • gsp 29 Ottobre 2012, 11:39

      c’e’ da capire che vuol dire il Barone. NM aveva 15 anni di esperienza di allenatore, sia club che nazionale ed a tutti i livelli.

      pero’ e’ interessante, l’ambiente della scorsa RWC sembra molto meno unito di quanto sembrasse inizialmente. l’ha detto Mirco, rispetto al fatto che NM aveva dato e puntato tutto sugli avanti alla RWC, ed il Barone oggi.

      vediamo come si sviluppa il prox biennio, e sono daccordo che quella sconfitta con l’ING l’abbiamo buttata proprio via. e’ una partita diversa da quelle che perdiamo anche di 3 punti, ma senza mai avere la sensazione di poterla vincere. quella era gia’ vinta. certo, quelli del ‘perdiamo sempre’, non se ne sono accorti.

      • Rabbidaniel 29 Ottobre 2012, 12:09

        Quella partita contro l’Inghilterra è la cifra che ancora non stiamo alla pari con gli altri. La Scozia l’avrebbe portata a casa. Perché sono più forti di noi? No, per questione di atteggiamento e di gestione.
        Non sono né un fan né un detrattore di Mallett, ma dire che Mallett non aveva esperienza, mah. Uno che ha allenato 3 anni gli Springboks, 4 anni lo Stade Français e che ha portato a casa un TriN e 2 campionati francesi non avrebbe esperienza?
        Avrà sbagliato, ma suvvia. Con tutto il rispetto per Lo Cicero certe cose non si possono proprio dire.
        Senza contare che Brunel si trova giocatori più esperti e preparati grazie alla Celtic, per la quale Mallett mi pare abbia spinto molto.
        Poi ancora questa storia di scuola latina e scuola anglosassone. Mi sembra una questione da anni 60 e non ha alcun senso nel rugby professionistico di oggi.

        • gsp 29 Ottobre 2012, 12:24

          no so, la Scozia e’ maestra di partite buttate via. noi l’abbiamo persa perche’ abbiamo cambiato allenatore e la squadra aveva meccanismi nuovi, come l’ING tra l’altro. ma sono partite diverse rispetto a quelle di 3 anni fa.

          • ginomonza 29 Ottobre 2012, 15:55

            gsp,
            non capisco cosa vuoi dire.
            Se ti riferisci alla partita dello scorso 6N quella partita l’abbiamo persa per “errorre”(?) di Masi che ha fatto girare il vento in nostro sfavore non perchè abbiamo cambiato allenatore.
            Quella partita è stata la più vicina di tutte alla prima vittoria contro l’Inghilterra.

          • Stefo 29 Ottobre 2012, 16:31

            Gino quando Masi ha sbagliato l’Inghilterra sul piano del gioco aveva gia’ iniziato a prendere l’inerzia della partita grazie ad alcune sostituzioni azzeccate che li avevano fatti crescere non poco e dall’altra parte un’Italia che aveva gia’ iniziato ad “aver paura di vincere”…l’episodio singolo fu una conseguenza di queste situazioni…gettata alle ortiche l’opportunita’ prima di tutto mentamente che sugli episodi.

          • gsp 29 Ottobre 2012, 17:35

            @gino, nel senso che una squadra amalgamata e collaudata sa come reagire alle situazioni, in modo predefinito. quella squadra era ad inizio era Brunel e quindi meno sistematica nelle reazioni, ed anche con meno idee sul come guadganare territorio e possesso.

            pero’ rimane rimane la squadra che e’ andata piu’ vicina a vincere contro l’ING e va dato pienamente atto ai giocatori.

            su episodi vs inerzia, io ritengo che quasi tutte le partite che finiscono con meno di 7 punti di differenza sono decise da episodi. che non significa che non siano controllabili. Pero’ mia opinione personalissima.

          • ginomonza 29 Ottobre 2012, 17:57

            Stefo,
            riguarderò la partita con l’inghilterra ma io non ricordo un predominio tale dll’inghilterra nel secondo tempo tantochè se botes non sbagliava calci facili potevamo ancora vincere.
            ripeto guarderò la partità e ci risentiremo.

            PS : vorrei venire in Irlanda prossimo anno vorrei se non ti dispiace avere tuo indirizzo email.
            ti dò mio tel e puoi mandarmi sms +39.3397607973

          • Stefo 29 Ottobre 2012, 18:05

            @ gsp

            non credo si ossa generalizzare cosi’ ogni partita fa storia a se ci sno partite che vengono decise da un episodio o due anche con scarti superiori ai 7 punti e partite decise cn scarti inferiori che non sono decise da un singlo episodio.
            Italia-Inghilterra non fu a mio avviso il singolo episodio dell’errore di Masi credo che ci si dimentichi come l’Italia una volta entrato Botes fatico’ ma soprattutto l’impato che ebbero Dawson e ancor di piu’ Morgan nell’Inghilerra…l’Inghilterra nel secondo tempo aumento’ d’intensita’ sbagliando molto meno e l’Italia subi’ questo non riuscendo a reagire ed ancr piu’ non trovando nella panchina nessuna sostituzione che avesse un impatto importane nel match.
            Fu molto piu’ un episodio la sconfitta con l’Irlanda, o meglio, una serie di episodi nel momento cruciale: calcio di ripartenza di ROG perfetto, Geldenhuys che non la prende (e ci tengo a sottolineare pero’ che non fu solo colpa sua il calcio di ripartenza di ROG era al millimetro per permettere ai suoi di esserci) che portarono ad un drop “potabile” per uno come ROG.

          • gsp 29 Ottobre 2012, 18:33

            Ma anche quella che molti definiscono ‘cappella’ di Masi, e’ una situazione provata e riprovata da Hodgson in allenamento, quindi, tutto sommato, di casuale c’e’ poco. e che un estremo abbia un calcio ribattutto capita, abbastanza spesso. Idem per il restart di O’Gara (o i restart di Botica di ieri). sono tutte situazioni provate e riprovate.

            Pero’ l’ing in quella fase aveva problemi enormi a segnare in modo diverso, e quindi se quella variabile fosse girata male non penso avrebbero avuto altre occasioni. come non l’avremmo avuta noi, dal momento che anche le mete che abbiamo fatto erano nato da situazioni difficilmente riproducibili.

            quella era un partita tra due squadre con molte novita’ ad inizio ciclo e tecnici nuovi, e quindi il fattore imprevedibilita’ schizzava in alto. Pero’ quella partita l’hai persa perche’ non avevi un piano determinato per ritornare avanti.

            Tra le due partite, l’IRL non si portava mai a casa, l’ultima con l’ING mi era sembrata piu’ probabile.

            sull’episodio generalizzo, pero’ e’ ovvio che a punteggi vicini l’episodio per forza di cosa diventa determinante e se gira in un modo e nell’altro, gira anche la partita. sono meno daccordo sulla lettura di alcuni episodi in generale alla luce del risultato finale. mi sembra piu’ una relazione del tipo ‘post hoc ergo propter hoc’. Pero’ le mie sono tutte pippe mentali dal momento che la riprova non l’avremo mai.

          • ginomonza 29 Ottobre 2012, 18:40

            Stefo,
            scusa il numero di telefono è :+39.3393845839 l’altro è di mia figlia.

      • M. 29 Ottobre 2012, 12:41

        Se voleva dire che non sapeva parlare con la gente o aveva poca stima del nostro rugby o altro ok, certo non si può dire che Mallet avesse poca esperienza da allenatore e metterlo in paragone es. con Kirwan sotto questo punto di vista…

        Comunque onore alla carriera di un grande giocatore, spero arrivino i 100 cap con il 6 nazioni.

      • Unforgiven79 3 Novembre 2012, 18:47

        Penso intendesse che Mallett non aveva esperienza nel gestire quel tipo di squadra che era (ed è tutt’ora) l’Italia: un team di modesto palmares e poco uso alla vittoria, ma con un potenziale interessante da far sbocciare. Aveva allenato sì con successo, ma gli Springboks ed lo Stade Française, cioè aveva maturato esperienza di come portare al top campioni fatti e finiti. Questo varrebbe anche per Kirwan.

        Per quanto riguarda la partita con l’Inghilterra… non è questione di rugby, ma di sport in generale. Il campione si misura nell’ultimo +10% che riesce a mettere in campo, e tipicamente si tratta della testa. Gli All Blacks sono tali al di là dei loro talenti tecnici, perchè nella finale del RWC sono rimasti lucidi davanti alla Francia che giocava meglio di loro, hanno cambiato maglia ed hanno nascosto loro la palla per un quarto d’ora senza tentennare. Federer perde il primo set della finale di Wimbledon da Murray che ha tutto il pubblico di casa dalla sua, ma non si scompone, aspetta per tutto il secondo il momento giusto, gli piazza due bagigi d’oro, nel terzo ci mette 20min per strappargli il servizio ma ce la fa, quindi lo vede tentennare e capisce che è il momento giusto di infierire. E l’Italia del volley che nel 1990 si gioca non so quanti match-point con Cuba? E’ una sicurezza che non fai in allenamento, ma prendendola nelle partite da vincere e che vinci, come quella con Tonga sabato. Chi vuol intendere…

  2. nessuno 29 Ottobre 2012, 12:01

    Andrea, una persona immensa come umanità e personalità….l’ho conosciuto quando giocava quell’anno con l’aquila…io che ero nessuno come mi nomino tra l’altro, lui mi ha stretto la mano a fine di una partita e abbiamo scherzato da soli sul fatto che io gli abbia detto che ero onorato di conoscerlo..una GRANDE PERSONA…sono stato una persona fortunata a capire cosa c’è dietro la sua immagine di sportivo…

  3. Stefo 29 Ottobre 2012, 13:37

    Il discorso sull’esperienza di NM mi sembra abbastanza assurdo come sttolineato dagli altri…da sperare che Lo Cicero intendesse esperienza di una panchina tipo l’Italia rispetto alle esperienze di alto livello qualiativo precedenti di NM…certo da ricordare una cosa le liti a distanza tra NM e Lo Cicero.

    • kinky 29 Ottobre 2012, 13:48

      Infatti secondo Lo Cicero intendeva dire una panchina tipo Italia!!

  4. stefano nicoletti 29 Ottobre 2012, 15:04

    Capisco alla perfezione ogni parola di Lo Cicero, vedendo chi gli ha preferito Mallett in anni in cui è stato anche votato miglior pilone del campionato francese.

  5. malpensante 29 Ottobre 2012, 15:14

    Mah. Ne riparliamo dopo i test, eh? Con l’Inghilterra abbiamo fatto la frittata con le uova già rotte, a rugby quasi mai si perde per episodi. Al contrario di altri sport, gli episodi non sono frutto di casualità ma hanno quasi sempre i loro perché nei valori fisici, tecnici e tattici delle due squadre, sia in assoluto che relativamente alla prestazione specifica. A meno che uno non si strappi o gli sparino.

    • ginomonza 29 Ottobre 2012, 16:00

      malpensante io sono invece convinto che gli episodi contano in tutti gli sports sia di squadra sia individuale.
      Se mi consenti la pertita di TV contro Glasgow è stata proprio contrassegnata dall’episodio Botes Williams con relativo passaggio sbagliato.

      • malpensante 29 Ottobre 2012, 17:32

        Secondo me da molto altro, sull’episodio specifico prima di tutto che in superiorità numerica non riesci a giocare di là, poi che sei disordinato e non hai capito (o snobbi) fin dall’inizio il game plan degli scozzesi, ci aggiungo che continui testardamente a fare giocate prevedibili e che nemmeno ti riescono e a beccare pedatone che ogni volta ti rispediscono 60 metri indietro. Comunque io parlavo dell’Inghiterra, dove la palla a Masi ci va per l’inerzia della partita che ha girato, tatticamente e sul piano di chi comanda e chi subisce.

      • kinky 29 Ottobre 2012, 17:41

        concordo totalmente, senza quell’errore oggettivamente la partita la si vinceva!!

  6. poros 29 Ottobre 2012, 18:13

    A me pare che l’errore sia stato di Bortolami, che invece di fare il punto ha passato la palla e la pressione a Masi. Si tratta di un “errore” di gestione più che tecnico e la cosa è piuttosto grave per un giocatore con esperienza internazionale di livello nazionale e di club.
    Questa capacità di gestire le situazioni, l’arbitraggio, le condizioni atmosferiche, le emozioni sono purtroppo qualcosa che si impara, ma c’è qualcosa che non mi convince. Un giocartore come Bortolami non avrebbe dovuto saper gestire quella situazione?
    Per certi versi anche la sconfitta con l’Irlanda con il drop di O’Gara mi pare classificabile nella rubrica: gestione inadeguata della situazione.

    • gsp 29 Ottobre 2012, 18:39

      @poros, il giocatore perfetto non esiste. la crescita sta nel limarli ma non puoi certo cancellarli del tutto.

    • malpensante 29 Ottobre 2012, 19:48

      Più o meno lo penso anch’io, ma l’errore deriva dal fatto di essere entrati in sofferenza sui punti di incontro e di non fidarsi del sostegno. Per finire il loop tornando a Treviso, i Warriors è vero che da un punto di vista spettacolare non abbian fatto granché, ma hanno fatto la cosa importante e giusta: metterti pressione, sfiancarti con i calci tattici, punire i tuoi errori. Tatticamente Treviso ci ha capito poco, ma è indispensabile crescere anche lì e come non erano fenomeni prima, ci vuol pazienza. Certo che qualcosa tra apertura e centri bisognerà inventare, quelli sono.

  7. tommy64 30 Ottobre 2012, 12:59

    Lo Cicero,la presunta superstar,l’unico,ripeto l’unico che non si è concesso per una foto ed un’autografo al ritiro premondiale a Villabassa…

  8. HECTOR 1 Novembre 2012, 19:57

    con tutto il rispetto per il barone, se brunel lo convoca ancora a 37 anni significa che stiamo messi proprio male

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