21 Ottobre 2012 Club

Ai Dragoni il primo derby salernitano: Arechi 36-17 Salerno

Un pubblico mai visto ha fatto da grande cornice al match

COMMENTI DEI LETTORI

turk1976 22 Ottobre 2012, 12:35

buon giorno,
premetto di non essere ne un giocatore o ex giocatore di alcuna squadra campana.
attualmente sono un appassionato di rugby, ho giocato in lombardia diversi anni fa, e contribuisco al “movimento”, partecipando al programma Volontari della FIR da alcuni anni.
ieri ero al Vestuti di Salerno in occasione del Derby con la mia ragazza, anche lei appassionata.
Sinceramente allo scuro delle vicissitudini di cui all’articolo di cui sopra, sono rimasto veramente molto deluso dal comportamento dei “tifosi” , che hanno disturbato durante tutto il mach, anche con parolacce ed invettive alquanto pesanti anche contro l’arbitro.
tali comportamenti, sinceramente non li ho mai visti in nessun altro campo da rugby da me frequentato, tranne che in campania.
Inoltre, considerando che la maggior parte del pubblico che assiste alle partite, di solito è composto da “giocatori o ex” questo atteggiamento è ancora più grave, soprattutto per quanto riguarda le persone che si avvicinano al movimento, i quali sono convinti di trovare e vedere qualcosa di diverso dal calcio.
io ero sugli spalti e vi posso garantire che ci sono stati dei momenti di lieve tensione tra alcuni tifosi-giocatori, venendo quasi alle mani, e questo è inaccettabile, inconcepibile ed anti rugby…..
Credo che i dirigenti e giocatori anziani, devono trasmettere ai giovani non solo l’esperienza necessaria, ma anche i valori e le tradizioni del rugby, che sono una parte fondamentale di questo sport…
claudio

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- verita 23 Ottobre 2012, 00:09
  
  caro claudio è bello scrivere in un blog (Nel gergo di Internet, un blog (blɔɡ) è un particolare tipo di sito web in cui i contenuti vengono visualizzati in forma cronologica. In genere un blog è gestito da uno o più blogger che pubblicano, più o meno periodicamente, contenuti multimediali, in forma testuale o in forma di post, concetto assimilabile o avvicinabile ad un articolo di giornale.) dove registrassi con un nome falso è facile. Della partita si posso parlare tanti aspetti , ma lì dove un dirigente del salerno rugby e specifico del salerno rugby e non del Arechi rugby nel momento in cui stanno perdendo e loro fanno una meta si gira verso il pubblico e si alza la maglia e si comporta come uno scimmione penso di aver detto tutto.Puntualizare che tutta la pancchina del Arechi rugby con la dirincenza sono restati sempre tranquilli.A differenza di altre persono che erano in campo anche nn essendo in lisca ed entrando in campo con un casco per fare rissa (Salerno rugby). Lì dove volete delle delucidazioni ci sono le registrazioni della telecamera quindi basta inffamita e togliete questa maschera..con questo puntualizzo basta con le polemiche il saleno rugby fa il proprio percorso ed l’Arechi rugby il suo. qui si potrebbeparlare per giorni come si sono comportate diverse società del salernitano ma è meglio nn dir nulla…. buon rugby a tutti e un in bocca al lupo va a i ragazzi del rugby salerno che quest’anno fanno questa nuova esperienza
  
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VittorioCicalese 22 Ottobre 2012, 23:21

Anche io ero presente. Faccio parte degli “esodati”, di coloro che sono costretti ad attendere 18 mesi per poter calpestare di nuovo un campo da gioco a causa della volontà di una società che reclama di essere esempio di sport e lealtà da 12 anni e che, di rimando, ha deciso di fare il possibile per rovinare una giornata di rugby.
I tifosi, come ben sai, non rovinano mai l’atmosfera, anzi la creano: si vedano esempi BEN PIU’ GRANDI e ben più noti come Rovigo in Italia, ma anche l’intera Lega inglese, il campionato francese ed il top15, tutti contornati da musica, cori e sostegno dei tifosi. Tifare la propria squadra è un diritto, inveire contro i tifosi dalla panchina (tra l’altro senza essere nemmeno presenti in lista gara) no.
Vediamo quale delle due cose rappresenta l’antisportività, l’anti-rugby.
Erano anni che lo stadio storico di Salerno non godeva di un pubblico così caloroso, di un’atmosfera come quella che si respirava ieri: le parolacce, i gesti, gli insulti e gli sguardi minacciosi delle persone non hanno fermato nessuno di noi, anzi: con i megafoni si è tifato e si è precisato che noi amiamo il rugby, quello vero. E quando c’è stato da applaudire la squadra avversaria siamo stati i primi a farlo. Noi.
W il rugby, quello vero.

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