L’amichevole che tocca un nervo scoperto del rugby italiano

Domenica alla Ghirada si è giocata Treviso-Biella. Una gara che “rivela” un problema

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Da 2 Ottobre 2012, 08:54

    Sarei curioso di sentire la risposta della federazione..

  2. M. 2 Ottobre 2012, 09:03

    Occorrerebbe dare un minimo di regole però, onde evitare che, che so, Mogliano o Rovigo perdano 5 giocatori o ne prendano 5 in questi periodi e es. Calvisano e Prato nessuno. Cioè anche il campionato di Eccellenza un qualche valore ce l’avrà…

    • Hullalla 2 Ottobre 2012, 19:21

      Infatti cosi’ come sono le regole adesso, i giocatori migliori se ne vanno e non tornano piu’ (e magari nemmeno giocano)… sara’ cosi’ che si da valore al campionato d’eccellenza…

  3. Mario 2 Ottobre 2012, 09:12

    Un campionato riserve fatto con squadre di Eccellenza e di Celtic, anche se non tutte le squadre se lo potrebbero permettere (ne basterebbero 6-8) , sarebbe una buona soluzione. Comunque venga regolamentato, l’utilizzo dei permit players rischia di falsare o condizionare l’Eccellenza. Io resto del parere che il campionato d’Eccellenza vada invece potenziato e salvaguardato, soprattutto nell’interesse delle celtiche.
    Se poi non si hanno giocatori sufficienti per fare il campionato riserve, interroghiamoci su come sia cambiato il movimento rispetto ad allora (anni 80): allora c’erano meno tesserati ma forse tutti i tesserati calcavano i campi, non c’era la “visibilità” della nazionale e della Celtic e il rugby, poco, ma passava anche in Rai e c’era molta più gente allo stadio e in tutti gli stadi, c’era una Federazione con meno soldi ma c’erano sponsor rilevanti nel campionato (naturalmente faccio il paragone con i periodo ante crisi). La domanda che mi faccio: aldilà dei numeri sbandierati (la cui veridicità va verificata) e del fatto di avere 1 franchigia che vince a livello internzionale (merito soprattutto del lavoro fatto da quella società), il movimento italiano è cresciuto o è peggiorato ?

    • sturginho 2 Ottobre 2012, 13:01

      infatti, un minicampionato con le riserve di treviso e zebre potrebbe essere una soluzione interressante

    • Hullalla 2 Ottobre 2012, 19:11

      Ricordati pero’ che negli anni ’80 di fatto andavano in campo 15 persone che non venivano praticamente mai sostituite e c’erano meno infortuni perche’ l’impatto fisico era minore, per cui all’epoca potevi fare benissimo una squadra con venti giocatori (piu’ una squadra riserve con altri venti), mentre adesso te ne servono quaranta per fare una squadra dove e’ normale far giocare sempre 22-23 giocatori, con continue rotazioni e sostituzioni

  4. gsp 2 Ottobre 2012, 09:43

    Una soluzione va trovata di certo.

    Pero’ sarebbe sempre interessante chiedere agli allentori d’eccellenza se loro vogliono giocatori che scendano in campo solo la domenica. Perche’ sarebbe un po’ surreale se facessimo passare una regola che permette l’utilizzo dei celtici in eccellenza, ma che nessuno poi utilizza.

    • Da 2 Ottobre 2012, 12:41

      A mente fredda, ti direi di no. Non mi pare corretto lavorare in settimana con un nucleo predefinito e dover far giocare un ragazzo che ha lavorato da un’altra parte.
      Mi piacerebbe avere un riscontro diretto dagli allenatori delle Unions Celtiche su questa regola che loro hanno, o meglio approfondire come funzione esattamente (tipo: il giocatore va in sede dal mercoledì in modo da avere 2/3 giorni per preparare la partita con i suoi compagni).

      • gsp 2 Ottobre 2012, 13:46

        @da, in realta’ non c’e’ una vera e propria regola da quello che ne so io. in ING c’e’ il campionato delle seconde squadre. per le celtiche vedi quello che dice stefo, ma sono partite limitate e dire anche sporadiche. in realta’ la mobilita’ province/celtiche, durante il campionato, come la intendiamo noi e’ molto limitata.

        in teoria si potrebbe fare due seconde squadre in eccellenza per treviso e zebre, che pero’ non fanno playoff, ne’ possono vincere. pero’ puo’ permetterselo solo treviso e nessun altro di trovare un milioncino in piu’ per una seconda squadra.

        • Da 2 Ottobre 2012, 14:03

          e anche li sai che polemiche nel caso la seconda squadra del Benetton (molto forte per il campionato d’eccellenza a parer mio) vada a rompere le scatole nella corsa P.O. o in quella salvezza..

          • gsp 2 Ottobre 2012, 14:15

            si potrebbe fare come il barcellona b in serie b spagnola. in questo caso la benetton B (o zebre b) non fa ne’ playoff, ne’ retrocede, indipendentemente da dove si classifichi. Eccellenza a 14. ma il problema e’ sempre trovare i soldi per la seconda squadra.

            Munari e melegari l’avevano gia’ proposto all’inizio dell’avventura Celtic, pero’ quello che e’ successo, vista la situazione economica, forse all’epoca la federazione fece la scelta piu’ sostenibile.

      • Hullalla 2 Ottobre 2012, 19:18

        Io ho una certa esperienza riguardo alla Scozia: in tutte le squadre del campionato nazionale scozzese (che e’ semi-professionista, ma piu’ semi che professionista) ci sono alcuni ragazzi “promettenti” che, regolarmente si allenano con la franchigia per tutto l’anno per un tot di giorni alla settimana (di solito 2 o 3) e per il resto si allenano con la loro squadra. Quando servono, vanno tranquillamente alla franchigia senza problemi, e se servono per periodi lunghi (per esempio a causa di un infortunio), semplicemente si allenano con la franchigia 7 giorni su 7 e poi tornano a casetta quando non servono piu’.
        Le franchigie fanno comunque in modo di far fare un certo numero di minuti a tutti i giocatori “promettenti” in modo da tenerli comunque “caldi e pronti” mentalmente.
        In questo modo le franchigie non hanno piu’ bisogno di 42 giocatori “fissi”, ma ne bastano 32 + i giocatori dal campionato nazionale.
        Allo stesso modo, se un giocatore “fisso” deve recuperare o e’ fuori dalla prima squadra per un tutno, puo’ sempre mantenere il ritmo andando a giocare nel campionato nazionale.
        Non e’ difficile.

  5. Silverfern 2 Ottobre 2012, 10:11

    Argomento molto interessante.
    Per molti giocatori è frustrante lavorare tutta la settimana e poi andare in tribuna, varrebbe la pena studiare una soluzione, ma dev’essere assolutamente regolamentata, onde evitare, come giustamente rilevato, che l’Eccellenza ne venga falsata: sabato ho visto Padrò che ha letteralmente scherzato qualsiasi avversario gli si parasse davanti.

    P.s. x Mario: negli anni 80 qualsiasi stadio e palazzetto di qualsiasi sport era gremito, la gente andava a vedere persino il baseball molto più di oggi.
    Personalmente ritengo sia una questione legata alle TV ma anche alla mentalità delle persone, oggi è tutto mercificato.

    • xnebiax 2 Ottobre 2012, 10:53

      manca peró una regola per quelli venuti da fuori, come ad esempio Ambrosini.

      • xnebiax 2 Ottobre 2012, 10:55

        questo commento era per il post successivo… ho sbagliato.

    • Hullalla 2 Ottobre 2012, 19:25

      Padro’ due anni fa era in Eccellenza e faceva la differenza alla grande – in Celtic League in due anni ha (purtroppo) giocato relativamente poco.
      Se un giocatore della Pro12 e’ in super forma (pensa a Barbieri…) sicuramente non giochera’ in eccellenza ma in Pro12!!! se invece NON e’ in forma da Pro12 (pensa a Fazzari l’anno scorso), puo’ benissimo giocare anche in eccellenza, non fara’ serto questi gran danni…

  6. umberto 2 Ottobre 2012, 10:20

    Faccio l’esempio dell’atletica leggera.
    Le squadre militare (Fiamme oro, fiamme gialle aereonautica…) prendono gli atleti dalle squadre civili che li crescono.
    In alcune gare gli atleti militari tornano a gareggiare per la società di provenienza: semplicemente si guarda in quale società era tesserato prima di arruolarsi e viene autorizzato a gareggiare solo per quella società civile.
    Ne rugby possiamo paragonare le squadre di pro12 alle militari in atletica, e le altre società a quelle civili.

  7. Twuickenam 2 Ottobre 2012, 10:22

    Credo che fare giocare quei 10-12 giocatori della squadra “celtica” in campionato di Eccellenza serva a poco. La differenza di gioco, velocità di esecuzione delle azioni, ritmo delle fasi nonchè il numero di fasi che compongono una “giocata” completa (per intenderci dall’inizio della mischia o touche fino al fischio dell’arbitro per fallo commesso) in eccellenza è troppo di basso livello rispetto alla RaboDirect PRO12. Sarebbe meno di un allenamento della squadra quando si gioca prima contro seconda. Allora come risolvere questo problema, giustamente posto da “on rugby.it? Per farli giocare al solito livello si dovrebbe organizzare un mini campionato ( non so come) con squadre vicine magari francesi che avessero le medesime problematiche. Mi rendo conto anche da solo che ci sarebbero dei costi insostenibili. Ma se si vuole progredire occorre far giocare questi “a disposizione” ad alto livello. Se si riuscisse allora si potrebbe iniettare in queste formazioni dei giovani, magari con obbligo di almeno 4 under 19 da pescare nella provincia o regione o addirittura in Accademia. E’ assai arzigogolata, ma la butto lì!

    • Silverfern 2 Ottobre 2012, 11:51

      Anche il campionato riserve Inglese non è allo stesso livello della premiership, non credo che il problema sia il livello qualitativo, quanto, piuttosto dare un seguito di ritmo partita e situazioni agonistiche a quanto fatto durante la settimana.
      Poi sono d’accordo anch’io che giocare al sabato contro, chessò, i Crociati non sia come giocare col Munster, ma lo sanno benissimo anche i giocatori.

    • Hullalla 2 Ottobre 2012, 19:28

      secondo me stai sottovalutando il campionato di eccellenza… l’impatto fisico e’ comunque interessante per un giocatore di Pro12 che ha bisogno di recuperare performance

      • Silverfern 3 Ottobre 2012, 10:22

        Era semplicemente un esempio per spiegare che comunque differenze ce ne sono, non per svilire l’Eccellenza, e però innegabile che tra CL ed il nostro campionato la differenza ci sia.
        Anzi, per tanti giovani vedere all’opera da avversari o compagni atleti impegnati in un campionato di un livello maggiore potrebbe servire per accrescere il proprio bagaglio personale, quindi crescita del movimento, a mio modesto modo di vedere.

  8. Rollo 2 Ottobre 2012, 10:48

    Esigenza reale dato che già abbiamo pochi giocatori di qualità e tenerli fermi mi sembra uno spreco, mentre in altri momenti (durante il 6Nazioni) c’è il problema opposto.
    Forse basterebbe che se in autunno ne scendano dal Pro12 (fino ad un max di 3 giocatori per squadra) per una o più squadre dell’Eccellenza per un certo numero di partite e a primavera ne tornino in egual numero (per un totale di giocatori per numero di partite fatte) dalle squadre di Eccellenza in Pro12. Questa logica andrebbe poi regolamentata adeguatamente.

  9. Rabbidaniel 2 Ottobre 2012, 11:11

    Da qualsiasi parte si guardi la situazione non si può negare che il problema esista. Mi ricordo la prima uscita di Di Bernardo in periodo 6N, mi pare contro Leinster. Inguardabile. Ma era ovvio, non giocava una partita vera da mesi. Così come tanti altri.
    Si possono fare numerose proposte, ma qualsiasi cosa sarebbe meglio di un vacuum normativo estremamente penalizzante, perché i “celtici” hanno modo di rodare i giocatori in altre categorie, trovandoli più pronti nelle finestre delle nazionali.
    Il problema per Treviso sarà drammatico, visto che metà della rosa sarà convocata in nazionale (a meno che il franzoso non voglia convocare una quota consistente di Zebre per essere politically correct).

    • gsp 2 Ottobre 2012, 11:46

      Non penso assolutamente “politically correct”. il6n e’ troppo importante per mettersi a fare calcoli del genere.

      Su Di Bernardo, non penso lui rientri nella categoria tradizionale dei giocatori che andrebbero in eccellenza/seconde squadre. anche quando non giocava era in panca. la terza apertura, secondo estremo lo tieni sempre con la squadra, perche’ basta una gastroenterite per mettere il giocatore fuori causa.

      Ieri l’articolo che metteva lui ed ambrosini sullo stesso piano era alquanto fantascientifico. DiB viene da un top14 da titolare, e’ pronto per scendere in campo immediatamente. non c’e’ bisogno d’aspettare niente, solo che entri nei meccanismi della squadra. E’ piu’ che Munari e Smith hanno legittimamente scelto di non rivalutare le proprie gerarchie, con Burton e De Waal prima di DiB.

      aggiungo, ne parliamo dopo ogni vittoria, pero’ mettere giocatori in panca per un anno non e’ l’unico modo di far crescere i giocatori.

    • gsp 2 Ottobre 2012, 11:52

      @rabbi, per le chiamate in nazionale c’e’ da vedere infortuni e stato di forma, ma penso che l’unico problema serio rimane il MM, se Brunel vuole rivedere Botes a 10.

      • Rabbidaniel 2 Ottobre 2012, 12:28

        Il problema esiste e credo che la soluzione sia complicata. Hai ragione nel dire che lasciare decantare i giocatori per un anno non è l’unico modo per farli crescere, ma credo che facendoli giocare in Eccellenza se non utilizzati aumenterebbe almeno lo stato di forma.
        Spero che Brunel abbia abbandonato il progetto Botes-apertura. Se scende il campo, allora scenda nel ruolo in cui rende di più. D’altra parte ormai nemmeno a Treviso gioca più in quel ruolo.

        • gsp 2 Ottobre 2012, 12:41

          Rabbi, spero che botes abbia abbandonato Botes apertura? Non so.

          DiB (ma anche Orquera e Burton) sono una soluzione per il mondiale nel 2015? Io penso di no.

          Morisi, Chiesa e gli altri non sono una soluzione in quel ruolo, sono piu’ secondi playmaker. e siamo di nuovo al punto di partenza.

          tornando al topic, daccordissimo con te che il problema esiste ed e’ urgente risolverlo, ma la soluzione la vedo complicata.

  10. boh 2 Ottobre 2012, 11:47

    Argomento interessante… Bei tempi Trofeo lombardia, campionato riserve. La mia squadra (serie C) contro riserve Amatori Milano. E che ti arriva? Giovannelli, Scanziani il tallonatore dell’ allora nazionale e altri che non ricordo il nome. Bel divertimento… tante legnate….. eh ma me le ha date il Giova vuoi mettere?

  11. Stefo 2 Ottobre 2012, 12:31

    Scusa Paolo puoi specificare cosa intendi con:”ma i giocatori non ultilizzati dalle loro franchigie nei fine settimana scendono in campo con le province.”?
    LE squadre “A” irlandesi giocano la British & Irish Cup che sono sicure solo 6 partite nei week end dei HC e piu’ giocano in tutto 3-4 partite nell’arco di tutta la stagione interprovinciali…non e’ proprio un impegno continuo.

    Preciso che concordo con l’idea che si debba trovare una maniera per far fare minutaggio a chi non viene utilizzato nelle franchigie italiane.

  12. mast 2 Ottobre 2012, 12:34

    Secondo me il nuovo presidente dovrebbe cominciare a confrontarsi con allenatori e dirigenti d’ eccellenza per trovare una soluzione in tempi brevi per evitare di trovarsi sempre a maggio con regole nuove

  13. franky 2 Ottobre 2012, 14:11

    la nostra eccellenza rispetto ai massimi campionati delle celtiche non credo sia di livello più basso anzi … quindi è ovvio che non è lo stesso ritmo dell’eccellenza ma comunque aiuterebbe soprattutto i più giovani che non vedono l’ora di entrare in un campo o coloro che rientrano da infortuni; come paletti io metterei che una squadra d’eccellenza possa avere al massimo 2/3 giocatori in comproprietà con la squadra celtica in modo che non si indebolisca troppo, certamente servirebbe un po’ di collaborazione tra i due staff tecnici ma cavolo l’eccellenza deve essere un serbatoio della celtic e se smith dice a casellato : “ti mando fuser per qualche settimana fallo giocare perché ne ha bisogno”spero proprio che fuser giochi; naturalmente ci vuole un accordo tra le due squadre con un po’ di buonsenso … spero anche che smith/gajan non si rivolga con le mie stesse parole agli allenatori di eccellenza ma con un po’ più di gentilezza 🙂 si tratta di programmazione, magari ci fosse un direttore dell’alto livello a concordare, a mediare queste cose

    • Hullalla 2 Ottobre 2012, 19:33

      Avendone fatta esperienza, ti assicuro che il campionato nazionale scozzese e’ in generale sul livello della A2 italiana (forse A1)

      • Hullalla 2 Ottobre 2012, 19:34

        (a parte qualche giocatore straniero oppure facente parte del progranna di scambio con le franchigie)

      • Hullalla 2 Ottobre 2012, 19:35

        Un giocatore come Tumiati, per dirne uno, nel campionato nazionale scozzese farebbe la differenza.

      • franky 3 Ottobre 2012, 14:08

        già mi riferivo in particolare a quello scozzese ma neanche gli altri due campionati sono a un livello alto; io rimango dell’idea che per un determinato tipo di giocatori farsi qualche partita in eccellenza o in challenge è tutto di guadagnato

  14. Katmandu 2 Ottobre 2012, 14:23

    Bah ma l’amichevole come è finita? Comunque il ritmo partita non te lo dà nessun allenamento ti può dare ma non sono convinto che mettere due giocatori di celtic in una squadra di eccellenza sia la soluzione
    Primo problema dove si allenano? Perchè non si inseriscono nel trofeo eccellenza? Giusto per prendere il ritmo

    • Hullalla 2 Ottobre 2012, 19:36

      A seconda della situazione, si allenano un po’ con una squadra e un po’ con l’altra.
      Ti assicuro che funziona.

  15. BRCK 2 Ottobre 2012, 15:38

    A me non sembra una cosa complicata: alle celtiche viene concessa una rosa di 25 giocatori fissi (quelli che vanno in panca di solito) sempre a disposizione della prima squadra. Gli altri 15/20 giocatori si allenano con la prima squadra e il venerdì vanno al loro club d’Eccellenza a preparare la partita di campionato. La franchigia paga un’indennità per ogni “trattenuta” del giocatore.

  16. gian 2 Ottobre 2012, 16:06

    probabilmente la soluzione migliore sarebbe che i nostri due superclub fossero delle vere franchigie, in modo che avessero una decina di giocatori esclusivi ed il resto forniti dalle squadre di eccellenza che aderiscono a tale franchigia, in questo modo, magari con selezione mensile, sarebbero occupati una trentina di giocatori con la franchigia e gli altri interessanti con i club, pronti ad unirsi al gruppo in caso di infortunii o simili, questo farebbe crescere anche il campionato.
    sicuramente il problema dei panchinari è interessante, ma rimane il fatto che in una squadra competitiva questi rischi li corri a qualsiasi livello.

    • Hullalla 2 Ottobre 2012, 19:41

      Bisognerebbe che ogni franchigia avesse un territorio di competenza, cosi’ ci sarebbero scambi di tecnici e linee guida per formare i giocatori secondo certe caratteristiche (cosi’ e’ piu’ facile inserirli in contesti diversi), gli allenatori della franchigia andrebbero a turno agli allenamenti di tutte le squadre del territorio di competenza, ogni giocatore saprebbe quali sono le sue squadre di riferimento e si allenerebbe con entrambe a seconda delle situazioni (un titolare inamovibile in Celtic, tipo Zanni, si allenerebbe al 99% con la franchigia, mentre uno come Esposito o come Fazzari l’anno scorso farebber meta’ allenamenti da una parte e meta’ dall’altra… ne ho fatto esperienza, ti assicuro che non e’ difficile)

  17. M. 2 Ottobre 2012, 16:14

    A inizio Celtic qualcuno aveva parlato del doppio team, squadra in celtic e seconda in eccellenza. Ma ovviamente i costi sarebbero spropositati e nel caso Zebre cosa si potrebbe fare?

  18. Katmandu 2 Ottobre 2012, 16:25

    @gian in italia non credo siamo capaci di fare franchige siamo legati al nostro campanile che deve essere più bello den campanile del paese vicino figurarsi se facciamo franchige stile irlanda o simil galles (comunque anche in galles llanelli e cardiff sono due superclub come treviso)

    • gian 2 Ottobre 2012, 19:22

      questo è un’altro discorso, e sono d’accordo, ma chiaramente parlavo di una situazione ideale

    • Hullalla 2 Ottobre 2012, 19:45

      Basta ancorare anche le franchigie al territorio (per esempio facendo diventare Treviso una specie di “Selezione Triveneta”, come erano i Dogi, che avevano un supporto entusiastico da parte di tutti) e non farle cadere dal cielo senza storia e nella funzione di “marionette federali” (ogni riferimento a fatti e persone e’ puramente casuale… o quasi…)

      • Katmandu 2 Ottobre 2012, 20:18

        @hullalla No non credo si possano fare franchige durature in italia abbiamo il problema campanile hai presente la scena del film borat quella dove presenta il suo vicino di casa? La situazione é identica nessuno é disposto a sacrificare per sempre la sua squadra per il bene di un altra l’unico esperimento di alto livello é fallito dopo meno di due stagioni agonistiche le uniche che stanno un pò funzionando sono il romagna e milano ma anche a milano non sono riusciti a coinvogere tutte le socetà e comunque sono lontani dall’alto livello (a1 e b) e poi per esperienza non si possono mettere daccordo dei presidenti che hanno investito molto in soldi e fatica personale qui difficilmente ci sacrifichiamo per il bene comune e qui non parlo solo di rugby parlo della mentalità italiana

        • Hullalla 2 Ottobre 2012, 22:16

          Boh… e la nazionale italiana? non e’ una franchigia di TUTTE le squadre italiane (ognuna delle quali ha il suo campaniele e protesta se ha pochi convocati nelle varie nazionali di categoria)?
          Allo stesso modo si puo’ fare la franchigia di TUTTE le squadre di certi gruppi di regioni (per questo avevo fatto l#esempio della Selezione Triveneta) – anche in questo caso le varie squadre se hanno pochi o nessun giocatore convocato nelle nazionali di categoria mettono il broncio…

          • Katmandu 2 Ottobre 2012, 22:52

            @ hullall E quì casca l’asino la franchigia federale non é l’espressione del basso che emerge verso l’alto é una toppa messa li per coprire il buco del’unica franchigia italiana vera quindi i campanili ci sono e ci saranno sempre per cui Anche in galles hanno una situazione mista franchige zonali- super club
            In italia non ci sono franchige

          • gsp 3 Ottobre 2012, 01:24

            Solo per precisare i cardiff blues sono la regione e fanno la celtic. Il cardiff fa la prima divisione. I commentatori in tv s’incazzano se chiami i blues solo Cardiff.

          • Hullalla 3 Ottobre 2012, 02:43

            @Katmandu, se rileggi il mio intervento qua sopra delle 19:45 vedrai che stiamo dicendo la stessa cosa…;-)

  19. Hrothepert 2 Ottobre 2012, 22:58

    Se in Italia non si è in grado di fare delle vere franchigie volontarie, per via dei campanili, l’unica soluzione (sono consapevole che questa posizione mi tirerà contro gli strali della stragrande maggioranza di voi!!) è imporle dall’ alto, due mini nazionali con scambio di permit player da e verso l’eccellenza o una squadra unica di riserve delle due franchigie che disputa la stessa eccellenza ma privata di retrocessione o P.O. a prescindere dalla posizione ottenuta nel torneo.

    • Rabbidaniel 2 Ottobre 2012, 23:12

      E chi le pagherebbe queste due franchigie? La FIR?

    • Hullalla 3 Ottobre 2012, 02:50

      Le franchigie dovrebbero nascere PER ZONE, in modo da dare senso di appartenenza, e non come associazione “libera” di clubs un po’ da qui, un po’ da li’ alla “‘ndo’ cojo, cojo”, con due squadre della stessa citta’ magari affiliate a due franchigie diverse: ogni franchigia dovrebbe avere la responsabilita’ di un certo numero di regioni.
      Altrimenti diventa tutto un mercato di societa’ che non si finisce piu’. Secondo me il Triveneto sarebbe pronto, ma sicuramente ci sarebbero difficolta’ per altre aggregazioni, perche’ l’Italia e’ lunga (e varia) e due franchigie sono poche (ed entrambe al nord… ma Dondi non poteva trasferirsi un po’ piu’ a sud???)

      • Hrothepert 3 Ottobre 2012, 11:08

        Io non conosco abbastanza la situazione, quindi posso solo fare delle domande, il Triveneto è pronto per cosa? Per fare una franchigia seria o per fare del vassallaggio a Treviso e al suo patron? E se si parlasse di franchigia vera sono pronti i trevigiani e i loro mecenati magliettari a fare un passo indietro (va così di moda questa espressione che mi sono voluto togliere lo sfizio di usarla anche io una volta nella vita!) per un bene comune superiore?

  20. Hrothepert 2 Ottobre 2012, 23:23

    la fir le impone, poi o le paga o contribuisce,

    • Hullalla 3 Ottobre 2012, 02:44

      Ha contribuito (e continua a farlo) anche per le franchigie private.

      • Hrothepert 3 Ottobre 2012, 11:00

        Appunto, anche a chi ha patron moltlto molto facoltosi!!

  21. Hrothepert 2 Ottobre 2012, 23:27

    A me fa una rabbia vedere la crescita del rugby d’ elite bloccata da stupide questioni di campanile!! Poi per cosa? Un torneo semi pro di scadente livello come l’eccellenza?!?!

    • Silverfern 3 Ottobre 2012, 10:30

      Guarda, se è per quello a me da ancor più fastidio vedere lo sperpero di energie e danari pubblici che avviene quotidianamente sul suolo italico anche per questioni di campanile.
      E’ sempre l’atavico principio: ok il bene di tutti, ma non togliete i MIEI privilegi.

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