Il mediano di apertura tornerà in Nuova Zelanda l’anno prossimo, ma solo fino alla Rugby World Cup 2027

All Blacks: Richie Mo’unga ha rifiutato un contratto a lungo termine – ph. Sebastiano Pessina
Il ritorno di Richie Mo’unga in Nuova Zelanda è cosa fatta, ma il giocatore ha firmato un contratto a breve termine, rifiutando un’offerta per rimanere con gli All Blacks fino al 2029 che gli avrebbe permesso di tornare subito a indossare la maglia nera.
Lo ha raccontato il CEO della federazione neozelandese Mark Robinson: il mediano di apertura, che gioca in Giappone dal termine del mondiale 2023 e non è stato selezionabile per la nazionale in questi due anni, ha rifiutato un contratto pluriennale che lo avrebbe riportato in Nuova Zelanda per quattro anni, permettendogli di rientrare prima nelle fila della nazionale e di lavorare alla costruzione della squadra che ospiterà i British & Irish Lions nel prossimo tour della selezione.
In Nuova Zelanda, infatti, i giocatori di interesse nazionale firmano un contratto con la federazione, prima che con le franchigie di Super Rugby che rappresentano. Per poter essere selezionati per gli All Blacks bisogna avere un contratto con la federazione e, quindi, giocare nel paese, anche se occasionalmente vengono concessi brevi periodi all’estero ad alcuni giocatori (vedi Jordie Barrett al Leinster nella stagione scorsa).
Mo’unga, invece, non aveva rinnovato il contratto dopo il 2023 ed è emigrato in Giappone, dove da due stagioni gioca con i Toshiba Brave Lupus. Recentemente, il numero 10 ha firmato un nuovo accordo di 18 mesi con la federazione neozelandese, che prevede il suo ritorno in Nuova Zelanda nell’estate del 2026.
Questo comporta che tornerà a giocare per i Crusaders a partire dal Super Rugby 2027 e sarà disponibile per gli All Blacks solo a partire dalla finestra autunnale del 2026, oltre che, ovviamente, per la Rugby World Cup in Australia del 2027.
Tuttavia, Robinson ha rivelato che la federazione neozelandese aveva offerto a Mo’unga un contratto ben più lungo, che gli avrebbe peraltro permesso di tornare a disposizione della nazionale più rapidamente. Al portale neozelandese The Post il CEO di New Zealand Rugby ha detto: “Abbiamo parlato con Richie della sua possibilità di impegnarsi con noi più a lungo, ma alla fine la sua decisione è stata quella di firmare solo fino al mondiale, cosa di cui siamo comunque molto felici.”
“Tuttavia il contratto firmato non soddisfa i parametri per consentirgli di tornare immediatamente a far parte della nazionale. Richie lo ha capito e noi siamo a posto con la cosa. Non voglio entrare nei dettagli dei nostri colloqui, ma noi saremmo stati aperti alla possibilità di un accordo più lungo. Rispettiamo comunque la sua decisione.”
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