David Sisi sull’Italia: “Ora c’è molta più attenzione e rispetto da parte delle altre squadre”

Le parole del tecnico, oggi nello staff delle Zebre, che è stato giocatore degli Azzurri sino a pochi anni fa

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David Sisi sull’Italia: “Ora c’è molta più attenzione e rispetto da parte delle altre squadre”

Verso l’ultimo segmento del Sei Nazioni 2025 analizzando quanto successo, ma con l’occhio di chi è passato dall’essere un giocatore ad essere un allenatore, in particolare della rimessa laterale. David Sisi, 30 caps con l’azzurro, oggi nello staff tecnico delle Zebre è stato intervistato dalla versione italiana del sito ufficiale del Sei Nazioni toccando diversi temi.

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David Sisi sull’Italia: “Ora c’è molta più attenzione e rispetto da parte delle altre squadre”

Sull’Italia: “Ha giocato delle buone partite e non va dimenticato che l’Italia è reduce dal miglior Sei Nazioni della sua storia, quindi ora c’è molta più attenzione e rispetto da parte delle altre squadre: una cosa che non abbiamo avuto in passato e che è comunque da gestire. Certo, non si vorrebbero mai vedere risultati del genere sul tabellino finale, ma penso serva al management e ai giocatori come lezione ed esperienza per crescere nel Championship”.

Su Richard Hodges, oggi allenatore della difesa dell’Italia in passato alle Zebre, che Sisi conosce molto bene: “Non è un aspetto semplice – dice sulla difesa, l’ex seconda linea – e non necessariamente seguirà quanto fatto a Parma, dato che gran parte dei convocati arrivano da Treviso o altre squadre. Conosco bene Richard, è una brava persona, molto attento dal punto di vista umano nello stabilire rapporti con i giocatori, così come ha l’abilità tecnica per gestire i ragazzi e creare un sistema difensivo efficace per l’Italia. Quando si prendono tante mete, è inevitabile pensare ci sia qualcosa che non va e che vadano sistemati anche aspetti fondamentali, ma ho piena fiducia in lui e su come saprà gestire questi aspetti, ha sicuramente le capacità per sistemarli”.

Poi sul suo attuale incarico: “Sono contento, mi piace tanto il nuovo ruolo, soprattutto perché credo molto in questo gruppo. Onestamente, il mio pensiero è sempre stato rivolto al come poterlo aiutare, che fosse in campo o fuori. Mi sono preso un po’ di tempo per pensare, consapevole che l’allenatore era un qualcosa che volevo fare per il futuro. Conosco bene l’ambiente e il livello dell’URC è alto, quindi mi è sembrata un’ottima opportunità per incominciare e ritengo sia stata una buona decisione”.

Sulla crescita delle Zebre: “E’ sicuramente un concetto significativo, ma dobbiamo pensare al tipo di gruppo che abbiamo in questo momento. Siamo giovani, con una media età credo sotto ai 24-25 anni, con ragazzi che si impegnano per fare del loro meglio e di portare il club ad un livello più alto, che poi è ciò di cui abbiamo bisogno, anche se magari alcuni arrivano già più preparati. Direi che non va posta troppo l’attenzione su dove vogliamo arrivare, tuttavia, ma su cosa possiamo fare ora per continuare la nostra crescita, poi vedremo più avanti a che punto saremo”.

Sisi ha poi parlato delle seconde linee, delle esperienze vissute a Twickenham (stadio nel quale l’Italia sarà protagonista domenica 9 marzo, per la quarta giornata del Sei Nazioni 2025) e della vittoria di Cardiff contro il Galles, arrivata all’ultimo secondo, nel 2022.

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