Il General Manager della squadra vicecampione d’Italia ha parlato anche dei giocatori d’interesse nazionale che militano in Serie A Elite
Viadana, Ulises Gamboa “Solo con una Lega organizzata faremo del nostro campionato un prodotto interessante”
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Punti di bonus importanti in chiave salvezza per le squadre sconfitte in casa
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Posticipo importante nella domenica del massimo campionato italiano
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François Mey ha debuttato in ProD2
L'ex nazionale U20 ha debuttato con la maglia della sua nuova squadra, il Soyaux-Angouleme quarto in classifica
Sei Nazioni: il Galles licenzia l’allenatore dell’attacco
A pochi giorni dal match con la Francia Warren Gatland è alle prese con uno staff in continua evoluzione
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Intervistato in esclusiva da Planetrugby, il centro della Benetton ha parlato a 360° del Sei Nazioni e del suo rapporto con Tommaso Menoncello
Be meglio tardi che mai (se ne discute da anni). Ora sta ai club mostrare di voler davvero andare tutti nella stessa direzione e fare del campionato italiano un prodotto di qualita’ dentro e fuori dal campo.
Diciamo che il tempo delle parole dovrebbe essere finito, ora vediamo che riusciamo a combinare.
Buon lavoro
Per formare giocatori pronti per l’alto livello ci vogliono 10 squadre non dico equivalenti, ma che comunque giochino un rugby molto più fisico, tecnico e veloce di quanto il domestico oggi possa offrire. Il che vuol dire tecnici molto preparati, staff numerosi, tecnologia, sponsor e pubblico. Basarsi sui Bertaccini o i Locatelli per dire che la serie A élite forma giocatori di alto livello lascia il tempo che trova. Sicuramente per talento e dedizione ci saranno un gruppo di giocatori che può far bene anche a livelli maggiori, ma saranno sì e no un paio per squadra di media. Senza una crescita generalizzata non si va lontano. Lo disse anche Quesada un mesetto fa: alcuni sono già pronti, tanti altri è già un miracolo che siano arrivati ai vertici del domestico. Se va bene ci vorranno anni. L’unica scorciatoia è l’affiliazione di società di serie A élite alle due franchigie in modo da far crescere i giocatori che, di volta in volta, possono essere impiegati per poi tornare alla base con un bagaglio tecnico da trasmettere al resto della squadra
@Fabfab
La soluzione non piove dal cielo: chi sostiene il rugby deve sostenere anche i campionati nazionali e andare regolarmente allo stadio. Questa e’ la base che puo’ consentire l’ingaggio di allenatori preparati e giocatori che possano dedicarsi solo allo sport, senza altri pensieri.
Dire “qualcun altro dovrebbe fare questo e quello” non basta.
Ot
Piacerebbe vedere un piccolo articolo per ricordare la tragedia occorsa a kudin
Se me lo sono perso, scusate
Mi associo https://www.ilgazzettino.it/nordest/amar_kudin_agente_morto_roma_trasferimento-8486214.html 🙁
come puo’ pensare di confrontare il Top 14, dove giocano tutti i migliori francesi, con il campionato italiano, quando i migliori 80-90 giocatori (italiani e non) sono in Benetton e Zebre?
Vedi un po’ i numeri di sostenitori che ci sono in Francia…