Italia, una lista che guarda avanti. Ma il futuro può essere adesso

Qualcuna delle facce nuove della lista allargata della nazionale potrebbe avere subito un’opportunità

Alessandro Izekor e Tommaso Menoncello in azione con l’Italia – ph. Sebastiano Pessina

La lista dei 39 pre-convocati diramata dallo staff dell’Italia a due settimane dalla partenza per la Nuova Zelanda, base dalla quale ci si sposterà poi per sfidare Samoa e Tonga nelle rispettive capitali, è chiaramente un elenco di nomi che guarda al prossimo futuro.

Così si spiega la presenza di tante novità, pressoché tutte under 23: sei degli otto esordienti sono nati negli Anni Duemila, Jacopo Trulla torna in nazionale dopo due anni di assenza un mese prima di compiere il 24esimo anno di età.

È questa anche la chiave, probabilmente, per leggere anche le due sostanziali assenze che si fanno notare nella lista dei 39: quella del terza linea del Benetton Toa Halafihi, 30 anni, reduce dalla sua miglior stagione in Italia dopo quella d’esordio; quella del pilone destro del Perpignan Pietro Ceccarelli, classe 1992, in campo nello scorso Sei Nazioni e oggi invece fuori dalla lista.

Ad Halafihi lo staff ha preferito Ross Vintcent come alternativa a Lorenzo Cannone nel ruolo di terza centro, includendo nel novero delle terze linee due profili come il giovanissimo David Odiase, che si sta affacciando al rugby professionistico con Oyonnax dopo aver brillato con l’Italia U20, e di Giulio Marini, unico esponente della Serie A Elite inserito in gruppo.

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In prima linea Ceccarelli, che pure a Perpignan ha avuto un’ottima annata, si vede superato nelle gerarchie dalla bella stagione di Giosuè Zilocchi, con Momo Hasa delle Zebre che emerge come candidato per rientrare nella lista dei 33 definitivi come terzo pilone a sinistra dietro Fischetti e Spagnolo.

Per qualcuno dei nomi nuovi, però, il futuro è già adesso: uno fra Ribaldi e Zarantonello sarà il terzo tallonatore del tour, vista l’assenza dalla lista di Marco Manfredi, attualmente indisponibile per le Zebre. Ma è soprattutto nel reparto arretrato che si potranno trovare delle novità. Matt Gallagher sarà certamente della partita, visto che la partenza del tour è fissata per il 22 giugno, giorno della seconda semifinale di Top 14 a cui il Tolosa di Ange Capuozzo è già matematicamente qualificato.

Anche François Mey, però, rischia seriamente di poter vivere la sua prima esperienza in Azzurro: Nacho Brex e Tommaso Menoncello sono reduci da una stagione lunga e usurante, sarebbe saggio avere un ricambio in più nel ruolo oltre a Marco Zanon, tenendo conto dei problemi di sovrapposizione con il club di Paolo Garbisi (Tolone è ai quarti di Top 14, ha serie probabilità di arrivare in semifinale) e quindi della necessità di Leonardo Marin, altro eventuale candidato per il ruolo, di esprimersi come apertura.

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Jacopo Trulla e Giovanni Montemauri sono gli altri che possono giocarsi le proprie chance per strappare un biglietto per la Nuova Zelanda e consentire al primo di tornare a tutti gli effetti in Azzurro e al secondo, già presente a diversi raduni, di esordire.

Un puzzle complicato da risolvere quello della lista definitiva per il tour nel Pacifico, ma che in prima battuta restituisce l’idea della proiezione futura dell’Italia verso un orizzonte futuro, lavorando già da oggi per la costruzione di una rosa pronta ad affrontare il biennio 2026-2027 con l’ambizione di diventare davvero grande alla Rugby World Cup 2027 in Australia.

Lorenzo Calamai

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