Le transalpine ruggiscono nel primo tempo e poi amministrano nella ripresa. Gran meta di d’Incà al termine dell’incontro
Sei Nazioni femminile: Italia battuta 38-15 dalla Francia
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Avversarie superiori sia fisicamente che, in generale, tecnicamente. C’e’ poco da aggiungere.
Al breakdown le Francesi erano fortissime a grillotalpare.
Crollo psicologico notevole delle nostre ragazze. A nulla serve il finale. Placcaggi molli, touche inguardabili, mischia in sofferenza, grazie al cielo che Neville non fischiava mai il fallo sacrosanto ogni volta. Soliti calcetti inconcludenti dove nessuno mette pressione. Dovremmo cercare di mettere punti in queste partite non cercare sempre touche che poi perdiamo sempre. Almeno 9 punti dalla piazzola servivano. Spero che Ranieri con la Scozia inverta diverse titolari e riserve. Granzotto, Stecca, Pilani, Capomaggi hanno voglia di mostrare progressi e freschezza anche mentale, poi al 55-60mo fai entrare chi deve chiudere la partita scalpitando in panchina.
3 partite, di cui una impossibile e l’altra difficile, e l’Italia di Ranieri assomiglia un po’ a quella di O’Shea che giocava sempre con 17-18 giocatori fissi. Quando le prestazioni sono altalenanti, aldilà di chi incontri, l’unico responsabile è chi guida, programna e mette in campo. Due partite a concludere, dimostrarsi all’altezza di saper gestire 23/30 giocatricr o passa la palla. La mia preoccupazione è che invece pensa di risolvere il 6 Nazioni rintroducendo due bravissime ragazze che non giocano da un po’. Sarebbe l’antitesi alla visione di far crescere un gruppo, cioè affidarsi alla magia…
Non direi che sia stato un crollo psicologico: semplicemente le avversarie erano parecchio piu’ forti e hanno vinto. Succede.
Che siano più forti ed abbiano tra i migliori tre quarti del mondo non è una novità.
Ma se sbagli i fondamentali con un estremo, tanto per fare un esempio su tanti e senza voler sparare a Vittoria, che placca blando e in maniera tecnicamente sbagliata oppure sbagli tutti o quasi i lanci touche o ti ostini a non mettere punti quando puoi calciare, la forza fisica non serve granchè, quella mentale invece si !
Italia che palla in mano dimostra di saper giocare, ma per alzare il livello e avvicinare nazioni come la Francia bisogna migliorare di gran lunga il gioco al piede e la touche (la Vecchini è giovane e speriamo migliori al lancio perchè così significa fare regali agli avversari ogni volta che mandiamo un calcio in touche, certo che con la Bettoni era un’altra cosa) e da migliorare anche il sostegno nel breakdown.
Peccato perchè secondo me questa squadra ha delle potenzialità interessanti e sono d’accordo con Interza, bisognerebbe dare più spazio a qualche nuova giocatrice<